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Maria Lucia Riccioli

~ La Bellezza salverà il mondo (F. Dostoevskij).

Maria Lucia Riccioli

Archivi Mensili: Maggio 2013

Leggere e scrivere – Il blog di Rosalia Messina

26 domenica Mag 2013

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura

≈ 2 commenti

Tag

blog, Leggere e scrivere, Maria Lucia Riccioli, Rosalia Messina

Scrivere e leggere sono due passioni che accomunano chi le ama…
Rosalia Messina è autrice di racconti e romanzi… ma più di tutto un’amica, non solo di penna.
Vi invito a visitare il suo blog… che ha una sezione carinissima: quella dedicata ai libri degli amici. Mi ha fatto tanto piacere vedere la notizia della mia vittoria al Premio Portopalo – Più a Sud di Tunisi e il link all’intervista che ho rilasciato a NBTV l’aprile scorso…
Grazie a Lia Messina!
E mi raccomando, date un’occhiata al blog.
Ecco il link:

http://www.rosaliamessina.blogspot.it/

Ed ecco il rimando alla mia pagina:

http://rosaliamessinaimieiamiciscrivono.blogspot.it/search/label/Maria%20Lucia%20Riccioli

FEDELE AL MITO è su Amazon in top 100!

26 domenica Mag 2013

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura

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Alessandrea Arcari, Alessandro Morbidelli, Alfeo e Aretusa, Amazon, Andrea Angiolino, Anna Indri Raselli. Manuela Maggi, antologia, Caterina Saracino, Chiara Ferrari, e-book, Fabrizio Re Garbagnati, Fedele al mito, Federica Ferri, Francesca Garello, Gabriele Falcioni, Giusy Cafari Panico, Livia Alegi, Luigina Sgarro, lulu.com, Maria Lucia Riccioli, Matteo Fraccaro, Miti e leggende, mito, Paola Ancarani, Pelagio D'Afro, racconti, Ramona Corrado, Stefano Vignaroli, Susanna Polimanti, Teresa Guido, Tommaso Marasà, top 100

Grazie a Stefano Vignaroli, autore e blogger, l’antologia FEDELE AL MITO è adesso un e-book scaricabile ad un prezzo competititivo su Amazon, il mitico sito web dedicato a libri, dischi…
I racconti sono dedicati ad eroi dei miti greci rivisitati in chiave canina e felina…
Il mio è dedicato ad Alfeo e Aretusa!
Scaricate la versione e-book e poi potreste anche acquistare la versione cartacea… i proventi andranno in beneficenza per i nostri amici animali…

http://www.amazon.it/gp/bestsellers/digital-text/1345037031/ref=pd_zg_hrsr_kinc_1_4_last#4

E siamo nella top 100 di Amazon! Incredibile!

E se Ulisse avesse avuto un gatto come amico nella grotta di Polifemo? E se Ettore, prima di combattere contro Achille alle porte di Troia, avesse avuto al suo fianco un prode cagnolino? E siete sicuri che fu tutto merito della Lupa se Romolo e Remo si salvarono? Venti vicende della mitologia classica sono rilette da altrettanti autori, tutti dell’idea che “anche agli Eroi e agli Dei, un Amico Fedele può cambiare la vita”.
Venti scrittori provenienti da tutta Italia hanno riletto e riscritto un episodio della mitologia classica chiedendosi cosa sarebbe successo se all’eroe o alla divinità di turno si fosse affiancato un fedele cagnolino o un prode micetto.
# Un’antologia di venti racconti i cui proventi saranno devoluti all’Associazione L’Amico Fedele Onlus, attiva dal 2006 e sempre in prima linea nell’occuparsi dei problemi relativi alla vita in canile e al fenomeno del randagismo e dell’abbandono.#
I brevi e simpatici racconti sono stati scritti da:
Livia Alegi, Paola Ancarani, Andrea Angiolino e Francesca Garello, Alessandra Arcari, Giusy Cafari Panico, Ramona Corrado, Pelagio D’Afro, Gabriele Falcioni, Chiara Ferrari, Matteo Fraccaro, Emanuela Gravina, Anna Indri Raselli, Manuela Maggi, Susanna Polimanti, Fabrizio Re Garbagnati, Maria Lucia Riccioli, Caterina Saracino, Francesca Schipa, Luigina Sgarro, Stefano Vignaroli.

http://www.amazon.it/Fedele-Mito-Anche-cambiare-ebook/dp/B00CX5W9TU/ref=zg_bs_1345037031_62

Tutto il calcio libro per libro… su Letteratu!

18 sabato Mag 2013

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura

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calcio, Darwin Pastorin, Fuori gioco, Letteratu, Maria Lucia Riccioli, Marsilio, metafora, Premio Vittorini, romanzo, Salvatore Scalia, Tutto il calcio

http://www.letteratu.it/tag/tuttoilcalcio/

Ecco il link allo speciale che oggi Letteratu dedica al rapporto tra calcio e letteratura… ospite d’eccezione, Darwin Pastorin!

Vi troverete anche la recensione-intervista a Turi Scalia che è a cura mia…
FUORI GIOCO (Marsilio, 2009) è il romanzo in cui Salvatore Scalia, corsivista, fondista, autore di teatro, saggistica e narrativa, utilizza il calcio come metafora potente del fallimento esistenziale…

Ecco il link diretto all’intervista-recensione:

http://www.letteratu.it/2013/05/fuori-gioco/

Buona lettura, dal 1′ al 90′ minuto di oggi!

Le mie letture – my books 9

12 domenica Mag 2013

Posted by mlriccioli in Letteratura

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Che tempo che fa, Fai bei sogni, La Stampa, Le mie letture, libri, Longanesi, Maria Lucia Riccioli, Massimo Gramellini, My books

Massimo Gramellini, “Fai bei sogni”, Longanesi, Milano 2012.

Lo seguo su CHE TEMPO CHE FA.
Mi piacciono i suoi commenti lievi e insieme ficcanti sulla realtà italiana, sulle notizie piccole e grandi dal mondo.
La sua scrittura è leggera e ironica, come una favola moderna.
In questo libro viene fuori il “segreto” dell’umanità dolente dell’autore.
Un apologo sulla necessità di perdonare il passato, di ricominciare nel segno della fiducia in se stessi e nell’amore.
Sì, perché non si perdonano solo le persone, ma anche il tempo del dolore che continuiamo a rimacinare facendoci del male.
Un libro che si legge tra un sorriso e una lacrima, con più di uno spunto di riflesssione.
Il Toro e La Stampa, la scrittura e la musica, l’amore e il rancore, le storie che nel fondo del cuore sappiamo ma che non vogliamo raccontarci.
Leggete.
E fate bei sogni.

Le mie letture – my books 8

11 sabato Mag 2013

Posted by mlriccioli in Letteratura

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Gallucci, La linea

Maria Carla Fruttero, “La mia vita con papà”, Mondadori, Milano 2013.

Lungo la linea di minor resistenza
siamo in marcia da gran tempo, stanchi
ormai, ingobbiti e tuttavia grati, nell’insieme.

Questi versi di Carlo Fruttero, “mitico” perché entrato ormai nel pantheon della letteratura – sì, anche se detestava le seriosità, maestro com’era dell’understatement, Carlo Fruttero rimarrà nella storia della nostra letteratura per la sua attività di scrittore, traduttore, divulgatore… – sia per se stesso che per l’immarcescibile accoppiata con Franco Lucentini, sono un’eredità luminosa e ironica insieme.
Come le pagine che ci regala la figlia Maria Carla, fresche e dirette, piene di ricordi dolceamari, che ci permettono di dare un’occhiata nel tinello dello scrittore, a coglierne la grandezza attraverso la quotidianità, i vezzi, la capacità di sdrammatizzare ogni cosa col suo “E che sarà mai?”.
C’è malinconia ma anche tanta allegria in questo libro.
La saggezza di un uomo che ha fatto della scrittura la sua vita e che pure ha amato la vita, gli amici, la famiglia, i vini, la Toscana e Torino.
E se i critici e i lettori saranno i giudici ultimi di Fruttero, lo sguardo amoroso di una figlia ce ne lascia un ritratto obliquo.

Le espadrillas gialle ti siano compagne di altri viaggi, Fruttero.
Insieme a “Pinocchio”, perché un libro è un viatico senza pari.

Le mie letture – my books 7

08 mercoledì Mag 2013

Posted by mlriccioli in Letteratura

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Le mie letture, Manola, Mare al mattino, Margaret Mazzantini, Maria Lucia Riccioli, My books, Nessuno si salva da solo, Non ti muovere, Venuto al mondo, Zorro

Margaret Mazzantini, MARE AL MATTINO, Einaudi, Torino 2011.

Dopo aver letto ZORRO, NON TI MUOVERE, MANOLA, NESSUNO SI SALVA DA SOLO e VENUTO AL MONDO, non ho voluto farmi sfuggire questo libro intenso, che esplora ancora una volta ma in forme sempre inedite e poetiche la maternità e lo spaesamento, il perdersi e il ritrovarsi in una terra che è sempre stata tua o nella quale devi dolorosamente imparare a riconoscerti.
Ho visto da una prospettiva letteraria e attuale insieme il rapporto tra Italia e Libia, ho riascoltato la voce che ho imparato ad amare leggendo i precedenti libri della Mazzantini.

Il mio nuovo racconto verdiano per Letteratu

05 domenica Mag 2013

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica

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Giuseppe Verdi, Letteratu, M'è frullata nel pensier, Macbeth, Maria Lucia Riccioli, musica, racconti, William Shakespeare

http://www.letteratu.it/2013/05/me-frullata-nel-pensier/

Cliccate sul link e leggerete il mio nuovo racconto verdiano per Letteratu…
Le streghe del Macbeth si presentano al capezzale del grande compositore.

Le mie letture – my books 6

03 venerdì Mag 2013

Posted by mlriccioli in Letteratura

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Idee per diventare matematico, Le mie letture, Maria Lucia Riccioli, My books, Piergiorgio Odifreddi

http://www.piergiorgioodifreddi.it/libri/interviste/idee-per-diventare-matematico

Un libro che mi ha incuriosita… non limito le mie letture alla narrativa ma mi piace tanto spaziare anche nella saggistica, pure se tratta materie lontane dei miei studi.
La matematica mi affascina per le sue sfaccettature filosofiche, metafisiche e perché no? anche letterarie: pensiamo al fascino di figure come Archimede o Nash – il cinema ha saccheggiato a piene mani il pantheon matematico…
Odifreddi qui dà consigli ai ragazzi che volessero intraprendere la difficile ma esaltante “vocazione” del matematico.

Le mie letture – my books 5

03 venerdì Mag 2013

Posted by mlriccioli in Letteratura

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Antonio Ranieri, Gentile editore, Giacomo Leopardi, Le mie letture, Maria Lucia Riccioli, My books, Paolina Ranieri, Sette anni di sodalizio con Leopardi

Antonio Ranieri, “Sette anni di sodalizio con Leopardi”, Gentile editore, Milano 1944.

Leopardi, poeta prediletto amatissimo studiato fin da bambina, oggetto della mia tesi di laurea, è stato uno dei leitmotif delle mie letture e dei miei primi tentativi poetici.
Leggo adesso – dopo averne assaggiati degli spizzichi – le memorie di Antonio Ranieri.
Invero pettegole e che non aggiungono né punto né poco alla gloria del Giacomo nazionale.
Certo, vediamo Leopardi nelle sue miserie di infermo, nelle sue infantili predilezioni – gelati, granite, cannellini… – , nelle sue simpatie e idiosincrasie. Uomo più che stella del firmamento poetico.
Resta ancora il mistero della vera sepoltura del poeta – chi c’è nel monumento funebre che gli fu dedicato?
Resta ancora il mistero della vera natura del sodalizio tra Ranieri, la sorella Paolina e Giacomo Leopardi.
Ma il profumo della poesia leopardiana vince di mille secoli il silezio e resiste, come la ginestra sotto la lava, a qualsiasi rumor ottocentesco o contemporaneo…

Il baritono Carmelo Mollica nel ricordo del figlio Luciano

01 mercoledì Mag 2013

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Musica

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Accademia di canto "Carmelo Mollica", Carmelo Mollica, Luciano Mollica, Maria Lucia Riccioli, Sabina Schiavone, Salvatore Pupillo

Il baritono siracusano Carmelo Mollica in abiti di scena

Ricevo e pubblico:

Il baritono, un siracusano, mio padre
di
Luciano Mollica

Sono trascorsi sette anni dalla dolorosa scomparsa di mio padre, la sua vita cessò di esistere, dopo una lunga e penosa malattia. Il suo ricordo affettuoso è molto speciale, continua a vivere e a risplendere per sempre da sentire il bisogno di raccontarlo. La mia fanciullezza è stata distinta da un eccezionale genitore che fu Carmelo Mollica; siracusano, orgoglioso di essere un siciliano, affezionato alle tradizioni di questa terra al punto che scherzosamente affermava: «Il sangue che scorre nelle mie vene… ha il colore ed il calore della lava dell’Etna…!». Amò tanto la sua città ed il mare che la circondava che non volle mai trasferirsi altrove nonostante i suoi impegni artistici, abitando con la famiglia nel centro storico di “Ortigia”. Sviluppò l’inclinazione per il teatro mentre frequentava le scuole elementari, in quel periodo affascinato dagli spettacoli di marionette dei “Pupazzi di Don Ciccio Puzzo”. Ebbe l’incontro con il “bel canto” fermandosi di giorno in giorno ad ascoltare nel negozio musicale di Ugo Malvica di Corso Matteotti i grandi cantanti di quell’epoca e, cercando di imitarne il timbro vocale, scoprì così una certa passione per il canto lirico. Il primo contatto con il pubblico lo ebbe a 14 anni esibendosi sul palco del Cine-Teatro del Collegio Santa Maria di Siracusa interpretando “Mario il pescatore”, con le musiche curate dal M° Corrado Maranci, il primo che scoprì il suo vero talento artistico. Scoppiato il secondo conflitto, la sua giovinezza fu segnata da cinque lunghi anni di dura guerra che lui stesso racconta in un diario che io custodisco con affetto. Durante il conflitto fu destinato in qualità di sotto-capo di macchine su unità militari della Regio Marina, una delle quali il torpediniere “Impetuoso” e su di esso fu testimone ed attore della cruenta e sfortunata battaglia aereo-navale, combattuta il 9 Settembre 1943 dalla nostra Flotta navale al largo dell’Isola dell’Asinara vicino alle Bocche di Bonifacio. Quella battaglia costò al nostro paese molte vittime, il nemico tedesco danneggiò diverse nostre unità della Flotta e affondò alcune di esse, fra cui la Corazzata “Roma”. Mio padre a bordo del torpediniere “Impetuoso”, si distinse per coraggio ed umanità. La sua unità faceva parte della scorta avanzata della Flotta, ma dopo avere ingaggiato da alcune ore un ininterrotto combattimento con gli aerei tedeschi, nel bel mezzo dello scontro, improvvisamente le contraeree rallentarono il fuoco per mancanza di proiettili e bisognava urgentemente un approvvigionamento. Mio padre volontariamente si presentò con altri suoi compagni per prelevare dai depositi le munizioni e trasportò da solo quattro cassette di munizioni, attraversando il ponte della nave, mentre dall’alto piovevano bombe nemiche, rimanendo miracolosamente incolume, rifornendo le due contraeree di poppa e riattivando così il fuoco dei mitraglieri che successivamente abbatterono tre aerei nemici, dopodiché si unì alla squadra dei soccorritori dell’unità per recuperare molti naufraghi della “Roma” nella maggioranza feriti con mutilazioni e con paurose lacerazioni nella carne e con tremende bruciature su tutto il corpo. Terminata la battaglia l’ “Impetuoso” fece rotta immediatamente alle Baleari e, giunto nella baia di Pollenza , dopo aver sbarcato i feriti per non cadere nelle mani dei nemici l’unità fu autoaffondata e l’equipaggio internato a lungo. Durante questi mesi di segregazione si sviluppò un’amicizia tra i marinai italiani e gli ispanici e, nel periodo natalizio mio padre cantò nella chiesa madre di Andrax, una cittadina delle isole Baleari in un Concerto di Natale alla presenza dei suoi compagni d’armi e degli abitanti del luogo che entusiasti della sua voce gli diedero l’appellativo di “Carmine cantor”; poi si esibì in una compagnia del luogo cantando diverse romanze da baritono e la famosa canzone “Torna a Surriento!” e, contenti della sua voce, volevano che restasse nella troupe, ma rientrò in Italia nel 1944 e fu imbarcato sul Cacciatorpediniere “Augusto Riboty” partecipando alla Guerra di Liberazione. Per la sua dedizione alla Patria gli fu conferita la “Croce di Guerra al Valor Militare” sul campo e nel Luglio del 1970 fu fregiato dell’Emblema “Nastro Azzurro“ fra i combattenti decorati al Valor Militare della Seconda Guerra mondiale. Finita la guerra si mise duramente a lavorare per realizzare il suo sogno e poi lasciò Siracusa per andare a studiare canto con svariati maestri di chiara fama, che giudicarono il suo timbro vocale un incontestabile talento naturale di baritono. In un’audizione la sua voce fu considerata “voce più unica che rara” dal famoso M° Giuseppe Mulè, celebre compositore, direttore d’orchestra allora rettore del Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma. Debuttò nel 1949 da baritono al Teatro Bellini di Catania, nell’Opera lirica “Fedora” di U. Giordano, nel ruolo di “Cirillo” ottenendo successo di pubblico e critica. L’esordio in “Fedora” gli permise di iniziare una dignitosa carriera di successi, calcando, per oltre quarant’anni, lo scenario lirico d’importanti teatri italiani ed esteri. Spesso… ricordo con piacere che, sin da bambino, mio padre mi portava a teatro ad assistere alle sue recite o prove generali quando gli spettacoli si svolgevano in Sicilia e, durante la sua performance, per potermi controllare da vicino mi soleva lasciare ai lati delle quinte del palcoscenico; per me era un piacevole avvenimento, in quanto mentre cantava lo seguivo da vicino. Imparai negli anni le più celebri romanze d’opera e conobbi di presenza molti prestigiosi suoi colleghi quali fra gli altri: Callas, Tebaldi, Caniglia, Cossotto, Simionato, Di Stefano, Tagliabue, Taddei, Corelli, Tagliavini, Raimondi, Del Monaco, Pavarotti e Ricciarelli. Conservo moltissime foto di mio padre in abiti di scena, attestati di riconoscimenti alla carriera ed un centinaio e forse più di recensioni sulle sue qualità vocali, redatti da noti giornalisti e critici musicali quali tra gli altri: P. Abramo, G. Alabisio, S. Benanti, G. Consoli, D. Danzuso, G. Di Silvestro, A. Fichera, A. Gibilisco, P. Grasso, V. Marchesi, A. Messina, F. Pastura. Era molto orgoglioso quando si esibiva a Siracusa in occasione di Stagioni liriche; ricordo che avevo sette anni quando papà partecipò al XIII Ciclo di Rappresentazioni Classiche dell’INDA del 1954, al Teatro Greco di Siracusa, con il cast artistico del Teatro Massimo Bellini di Catania, cantando nelle vesti di ”Corifeo” nelle tragedie greche: ”Antigone” di Sofocle e “Prometeo incatenato” di Eschilo con la partecipazione di grandi attori fra i quali l’indimenticabile Vittorio Gassman ai primissimi esordi della sua carriera e, quando si esibì nel 1957 al Teatro Comunale di Siracusa interpretando il ruolo drammatico di Lord Enrico Ashton nella “Lucia di “Lammermoor” di G. Donizetti, un successo più che lusinghiero, nel teatro gremito in ogni ordine di posti, con applausi prorompenti dal pubblico, anche a scena aperta, e con consensi della critica. L’anno seguente il teatro chiuse per ristrutturazione e mai più riaprì. Mio padre, avendo un attaccamento particolare per questo meraviglioso tempio dell’arte, visse gli anni successivi con l’amara consapevolezza che la nostra città sarebbe rimasta priva di un “Teatro di tradizione” che potesse accogliere il melodramma; lui avrebbe voluto che la sua Siracusa, definita culla del dramma antico, lo potesse diventare anche per il dramma musicale, soprattutto per l’importante retaggio culturale che le nuove generazioni avrebbero ereditato. Cercò di prodigarsi con ogni mezzo per divulgare la cultura del “bel canto”. Ancora c’è chi lo ricorda con stima perché è a conoscenza del fatto che l’A.A.T. di Siracusa affidò a mio padre dal 1974 al 1977 la direzione artistica, per i suoi molti anni di esperienza teatrale, per la sua specifica attività professionale e per aver ricoperto diversi ruoli di baritono in tutte le stagioni liriche che essa precedentemente aveva organizzato, con il preciso compito di preparare ogni anno Stagioni liriche, manifestazioni che si programmarono nei suggestivi siti archeologici dell’Anfiteatro Romano e del Teatro Greco. Quegli spettacoli furono definiti dalla stampa, locale e nazionale, eventi di alto livello, questo ebbe una ricaduta più che positiva anche sul turismo con il “tutto esaurito” delle strutture alberghiere e la città piena di pullman carichi di persone che venivano ad assistere a spettacoli di lirica e balletto. Nel 1989 mio padre fondò l’ “Associazione Siracusana Amici della Lirica” allo scopo di avvicinare i giovani alla musica lirica e di organizzare eventi per gli appassionati. Concluse la sua carriera a 72 anni, interrotta tristemente per motivi di salute. Durante la sua carriera artistica ebbe molti premi e riconoscimenti. Ricordiamo che il Presidente della Repubblica F. Cossiga gli conferì nel Giugno 1986 l’Onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana”. Nel Dicembre 1996 il Presidente della Repubblica L. Scalfaro gli conferì l’Onorificenza di “Ufficiale dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana”. Il Teatro Bellini di Catania attraverso la “S.C.A.M.”, nel Dicembre del 2000 gli conferì la “Targa Speciale Anno 2000”, un riconoscimento alla carriera. Nel Febbraio del 2001 a Siracusa gli fu conferito alla carriera il I Premio Musicale ”Corrado Maranci”. L’artista a tutto tondo si è sempre prodigato con generosità verso i giovani, soprattutto quelli con talento, che volevano intraprendere la carriera di artista lirico: malgrado le difficoltà che questo difficile mestiere riserva ha avuto la soddisfazione di vedere alcuni suoi allievi diventare professionisti cantando stabilmente nei migliori Teatri Nazionale e Internazionali. Nel 2008 è stata fondata a Siracusa l’ ”Accademia di Canto Carmelo Mollica” ed un coro in seno alla struttura, dal siracusano e artista Salvatore Pupillo, nata per onorare e rinnovare la memoria del suo primo maestro. Spero che l’apertura del Teatro comunale sarà imminente come si è più volte detto e finalmente i siracusani si riapproprino di questo gioiello culturale, dove l’opera lirica e le altre attività artistiche potranno adeguatamente esprimersi. Questo era infatti il sogno di mio padre, scomparso ormai dal dicembre del 2005. Avendo un padre che attraverso la musica si esprimeva e frequentando i teatri lirici sono cresciuto da bambino con la cultura musicale. Mi auguro che i nostri giovani siracusani capiscano l’importante patrimonio culturale che erediteranno con l’apertura del nostro teatro anche in virtù del contributo attivo di un loro conterraneo che dedicando la sua vita al canto lirico, tentò di divulgare nel siracusano la magnifica arte del “bel canto”. Per suggellare questo ricordo indelebile nella nostra città mi auguro che un giorno i nostri amministratori intitoleranno al nome di mio padre la strada di Via del Teatro di Siracusa (strada annessa al Teatro Comunale), un desiderio più volte manifestato e condiviso da molti amici ed appassionati della lirica che ho avuto modo di incontrare e che lo ricordano con stima e affetto per quello che ha dato alla cultura e al turismo di Siracusa.

Questo è l’articolo che è stato pubblicato Domenica 10 febbraio del 2013 sul Settimanale di Siracusa “I fatti della domenica” diretto da Salvo Benanti.

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