Mariannina Coffa nacque il 30 settembre 1841 a Noto.
Il primo ottobre ricevette il Sacramento del Battesimo.
Ecco il mio ultimo lavoro incentrato su di lei:

Lo trovo in un post di Stefania Massari, che ringrazio di cuore per avermi citata insieme a due ottime penne…
Leggo, leggo da sempre, di tutto, da quando avevo cinque anni, ma crescendo mi sono voluta specializzare, per formazione personale, nella letteratura siciliana per scoprire e riscoprire autori e autrici contemporanei e non che spesso non ci è dato conoscere.
Allora ultimamente mi sono recata in libreria e ho ordinato tre splendidi libri:
-Le donne dell’acquasanta di Francesca Maccani (Rizzoli)
-Le siciliane di Gaetano Savatteri (Edizioni Laterza)
-Caro nome di Maria Lucia Riccioli con prefazione di Stefano Vaccaro e una nota di Marinella Fiume (Algra Editore)
Felicità immensa!
Caro nome. Il mistero dell’angelo di Mariannina Coffa
Ecco del materiale sul mio primo romanzo, FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, e sui miei interessi coffiani:
https://www.google.it/?gfe_rd=cr&ei=kPELVq_JOeHI8gfU57zYAg&gws_rd=ssl#q=mariannina+coffa
Segnalo un bellissimo lavoro ad opera di alcuni alunni del Liceo Matteo Raeli di Noto… grazie a Venera Parisi!
http://ita.calameo.com/read/002913555d185e513949c

Grazie a questa patriota e poetessa per avermi regalato la sua storia, i suoi versi e tanti amici con cui condivido la passione per gli studi coffiani (Angelo Fortuna, Marinella Fiume, Biagio Iacono e tanti altri..).
Ecco la copertina del mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA dedicato proprio a Mariannina Coffa…

Uscito nel 2011, è stato poi rieditato nel 2013…


Grazie agli amici Alessio Grillo per la splendida copertina, Maria Francesca Di Natale e Sonia Vettorato per il booktrailer (la prima è grafico e pittrice, la seconda pianista e didatta), a Lia Levi per la quarta di copertina e Paolo Di Paolo per la bandella…
Grazie alle scuole ai circoli alle associazioni ai presentatori relatori recensori tutti…
Agli amici lettori. Ai librai.
Ecco qualche link e la storia del mio libro…
Vi ricordo
http://www.radiortm.it/2015/04/12/in-punta-di-librodi-domenico-pisana-ferita-allala-unallodola-il-romanzo-di-maria-lucia-riccioli-sulla-figura-di-mariannina-coffa/
IN PUNTA DI LIBRO……di Domenico Pisana. “Ferita all’ala un’allodola”, il romanzo di Maria Lucia Riccioli sulla figura di Mariannina Coffa

Maria Lucia Riccioli insegna Lettere negli Istituti superiori. Scrive da tempo, in dialetto siciliano e in lingua, in versi e in prosa: aforismi, fiabe, novelle, racconti. È stata semifinalista al II Campionato nazionale della lingua italiana condotto da Luciano Rispoli (TMC). Ha partecipato a varie rassegne e concorsi (tra cui “Volo Rapido e Tiro Rapido” Porsche, “Roma Noir e Carabinieri in giallo 4”, primo premio con pubblicazione nei Gialli Mondadori) e alcuni dei suoi lavori sono apparsi su quotidiani, riviste ed antologie.
“Ferita all’ala un’allodola” (Perrone Lab, Roma 2011) è il suo primo romanzo, di genere storico, insignito del Premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi” e apprezzato da pubblico e critica, tant’è che ha visto presentazioni a Noto e Siracusa, Catania e Roma , Palermo e Modica.
Maneggiare una storia reale e dolorosa come quella della poetessa netina Mariannina Coffa posta al centro del romanzo; riscrivere la storia di questa donna accampandovi la propria sensibilità di autrice e riproporla con un precisione narrativa e di impatto emotivo forte e significativo, è l’operazione letteraria che Maria Lucia Riccioli è riuscita a fare con grande respiro culturale e sapienza interpretativa in questo suo romanzo.
L’Autrice ha avuto, certo, un grande coraggio, perché su Mariannina Coffa esiste parecchia bibliografia, ( e lei nel libro cita le sue fonti di riferimento) che si è occupata in lungo e in largo della complessa vicenda di questa donna, madre, amante, figlia, artista, poetessa e patriota, tanto da guadagnarsi, nella letteratura italiana, l’appellativo di “poetessa maledetta”; tuttavia la Riccioli ha il merito di averle dato voce in una forma nuova, elegante, e poggiata su una narrazione solida e di spessore.
Benedetto Croce, importante storico e filosofo del ‘900 italiano, nel 1943 nelle sue “Terze pagine sparse” , (Ricciardi editore, Napoli 1943) così descriveva Mariannina Coffa: “Figura di donna nubilosa, sofferente alle imposizioni sociali e famigliari, Mariannina sembra uscita direttamente dalle pagine di un romanzo verista di Verga, non poche sono infatti le similitudini tra la Capinera verghiana e M. Coffa, spesso definita la ‘Capinera di Noto’ o la ‘Saffo netina’. Ma la vita della poetessa è tutt’altro che un racconto letterario, Mariannina prova sulla propria pelle la ‘colpa’ di essere nata donna, di saper leggere e scrivere e di voler imprimere sulla carta i suoi sentimenti”.
Dicevo che Maria Lucia ha avuto coraggio, e questo romanzo, alla sua seconda edizione, la ripaga, perché la scrittrice, pur tenendo conto di questa ampia bibliografia e di tante altre ricerche da lei effettuate, riesce con la sua narrazione ad esprimere un “quid” di novità, di forza espressiva con una scrittura davvero coinvolgente e ricca di pathos d’animo.
Due appaiono le cifre semantiche che guidano questo romanzo: la mediazione e la creazione. La “mediazione” anzitutto. Maria Lucia Riccioli fa un’opera di mediazione degli accadimenti tormentati che hanno segnato la vita di Mariannina; è come un esegeta che interpreta e media i fatti (l’infanzia di Mariannina, i suoi sogni, la vita in famiglia, il rapporto difficile con il padre-padrone, l’innamoramento per il suo maestro di pianoforte, l’imposizione di un marito, il matrimonio, i figli, le cadute, la fuga, il tradimento , etc…) facendoli approdare sulla pagina con un abile intreccio tra lingua , linguaggio e parola. Ma se si fosse fermata solo a questo opera di mediazione, avremmo avuto la biografa, la storiografa attenta e scrupolosa della Coffa, non la scrittrice di un romanzo storico.
Ed ecco allora la seconda cifra: la “creazione”, che fa della Riccioli una scrittrice che ricrea il documento, lo eleva a letteratura mettendo il lettore di fronte ad una avventura dello spirito, che diventa l’avventura della donna di ogni tempo. Ecco perché la Riccioli può legittimamente scrivere a pag. 438: “Ho cercato di dare a Mariannina e a tutti gli altri personaggi anima e sangue attraverso la mia sensibilità e il mio mondo interiore”.
Se il biografo media i fatti con distacco, la scrittrice usa la letteratura: questo è ciò che fa la Riccioli, che riesce davvero, come è nel suo obiettivo, a dare” anima e sangue” a Mariannina, accampando nei fatti che narra tutta la sua sensibilità e il suo mondo interiore. Queste due cifre, “mediazione e creazione”, plasmano tutto il romanzo nei tre livelli in cui esso si sviluppa: a)il livello storico, b) il livello narrativo, c) il livello letterario.
a. Il livello storico
“Ferita all’ala un’allodola” ci dà un affresco del quadro storico della seconda metà dell’‘800 siciliano: sono gli anni in cui s’impone l’ethos della società borghese del Risorgimento, in cui la famiglia siciliana vive rapporti di patriarcato con il padre indentificato nel suo ruolo di padrone che decide il futuro dei figli, le loro scelte matrimoniali privandoli di ogni libertà, mentre la madre appare ridotta a donna obbediente e servizievole, priva di una dimensione identitaria.
Mariannina Coffa respira l’atmosfera di questa società borghese risorgimentale, è figlia di questo mondo, ma sente crescere dentro di sé grandi valori e ideali come la libertà, la patria, la nazione, la democrazia, l’indipendenza e per questi ideali lotta trovando nella poesia e nella scrittura la sua dimensione comunicativa e di reazione alle storture del suo tempo.
b. Il livello narrativo
Se Benedetto Croce diceva che “ Mariannina sembra uscita direttamente dalle pagine di un romanzo verista di Verga” , qual è la Mariannina che esce dal romanzo di Maria Lucia Riccioli? Scorrendo le pagine del romanzo, la Mariannina Coffa che esce dal volume della scrittrice siracusana è quella:
– di una donna divisa tra i lavori domestici e la cura dei figli (alcuni
dei quali morti in tenera età);
– di una donna “che trova il tempo, nelle buie notti invernali, chiusa nella sua stanza, nascosta da tutti, di scrivere le sue poesie contro l’assoluto divieto del marito e del suocero, uomo rozzo, padre-padrone, fermo nella convinzione che “lo scrivere rende le donne disoneste” (Lettera ad Ascenzio, Ragusa 17-1-1870);
– di una donna condannata ancora prima di essere giudicata: “Mariannina sarà vittima delle dicerie del volgo che la etichetteranno come una pazza isterica adepta alle pratiche esoteriche di sonnambulismo e magnetismo” (precursori dell’analisi psicanalitica freudiana);
– di una donna il cui destino è stato già scritto e che sconterà per sempre la colpa di non essere fuggita con l’unico vero amore della sua vita, il maestro di pianoforte Ascenzio Mauceri, e di essersi sottomessa agli ordini dei genitori ostinati a darla in sposa a un tale Giorgio Morana, ricco possidente ragusano;
– di una donna “testimone oculare delle battaglie siciliane che portarono al rovesciamento del potere borbonico e alla conseguente nascita del regno italiano: Mariannina è il simbolo di tutte quelle donne che hanno contribuito alla nascita del nuovo Stato grazie alla libera circolazione di pensieri ed idee”;
– di una donna costretta a vivere tra la fame e gli stenti nell’ultimo periodo della sua vita e che con il suo gracile corpo si spegnerà a soli 36 anni nel 1878.
La narrazione della Riccioli ci consegna questa donna nella sua drammatica realtà, con una scrittura dove “verità e realtà” diventano la sostanza del romanzo.
c. Il livello letterario
Sul piano letterario il segreto di questo libro sta nella sua capacità di stabilire una ‘circolarità ermeneutica’ tra il dramma di una donna vittima del sistema socio-culturale del proprio tempo e ‘l’hic et nunc’ di una contemporaneità dove la voce di Mariannina Coffa diventa la voce dell’Autrice, la voce di tante donne che si ribellano alla codificazione di schematismi che ne offuscano il volto, la dignità e il coraggio.
Maria Lucia Riccioli rilegge una storia a cui si è avvicinata per caso a seguito della sua attività di docente, ed ha raggiunto, senza dubbio, l’obiettivo di risuscitare dal silenzio una grande figura di donna e di poetessa grazie alla sua avvincente grafia letteraria, portando alla luce temi e problematiche che non sono solo della Coffa, ma appartengono ad ognuno di noi. Ognuno di noi può essere questa allodola ferita chiusa nella gabbia dell’esistenza.
“Ferita all’ala un’allodola” è, dunque, un libro di grande pregio culturale e di una straordinaria forza semantica. L’Autrice è riuscita a darci un quadro di Mariannina Coffa pluristratificato, nel quale risalta luminoso il “rapporto di stretta interdipendenza tra pensiero e linguaggio” e il processo di legittimazione di una testimonianza femminile unica ed irrepetibile, originale nel linguaggio e nei contenuti.
Maria Lucia Riccioli sa condurre i lettori del suo libro verso la comprensione del pensiero di Mariannina Coffa e sa far loro scoprire il perché questa donna può essere considerata un’ anticipatrice della contemporaneità, una poetessa che ha saputo sollecitare l’urgenza della formazione di una coscienza etica, che ha saputo capire il suo contesto storico con tutte le sue contraddizioni e aberrazioni.
Un libro insomma, questo della Riccioli, con un chiaro intento costruttivo e di alta qualità, dove il piglio esegetico ed ermeneutico diventa racconto, narrazione minuziosa e concisa insieme, ricca di freschezza e di originalità interpretativa. Studiando e analizzando gli scritti di Mariannina Coffa, l’autrice siracusana ci fa respirare la sofferenza, il coraggio e la forza di questa poetessa testimone del suo tempo, ricorrendo ad uno stile comunicativo, dinamico, quasi “parlato”, con sfumature diverse a seconda dell’argomento trattato e con un tono che nulla ha di quella artificiosità di certa narrativa del nostro tempo, ove il vuoto verbalismo e l’ampollosità nascondono, a volte, una povertà di incarnazione culturale nei problemi veri e reali della contemporaneità.
Il libro della Riccioli “parla” al cuore dei lettori “facendo parlare” Mariannina Coffa; questa sua abilità è il risultato della sua amabile attenzione alle cose, alla ricerca della verità nascosta nel pensiero della poetessa netina. La Riccioli è riuscita, così, a saper narrare l’anima di Mariannina Coffa con una forza straordinaria, entrando nel suo privato, nella sua psicologia, nel suo pensiero, nelle sue passioni, nelle sue sofferenze, e ritraendola nella sua più profonda dimensione umana, culturale, spirituale ed etica.
Ecco l’articolo de LA SICILIA del 5 marzo scorso:
Presentata l’opera di MARIA LUCIA RICCIOLI
La storia di Mariannina Coffa diventa romanzo
Ha presentato a Modica, nell’ambito del XII sabato letterario del Caffè Quasimodo (nella foto), il suo primo romanzo “Ferita all’ala un’allodola”, insignito del Premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi” e apprezzato da pubblico e critica, MARIA LUCIA RICCIOLI, insegnante di lettere negli istituti superiori e scrittrice. Il volume è stato introdotto da Domenico Pisana, Presidente del Caffè Quasimodo, che ha focalizzato le due cifre semantiche del romanzo, ossia “la mediazione” e “la creazione”, che plasmano tutto il testo nei tre livelli in cui esso si sviluppa: a) il livello storico, b) il livello narrativo, c) il livello letterario. “Questo romanzo, ha affermato Pisana, ci dà un affresco del quadro storico della seconda metà dell’‘800 siciliano; ci consegna la vicenda umana della poetessa netina Mariannina Coffa nella sua drammatica realtà, con una scrittura dove verità e realtà diventano la sostanza del romanzo. MARIA LUCIA RICCIOLI – ha proseguito Pisana – ha avuto coraggio, e questo romanzo, alla sua seconda edizione, la ripaga perché lei, pur tenendo conto dell’ ampia bibliografia e di tante altre ricerche da lei effettuate sulla figura di M. Coffa, riesce, con la sua narrazione, ad esprimere un ‘quid’ di novità sulla poetessa netina, di forza espressiva grazie ad una grafia letteraria davvero coinvolgente, elegante e ricca di pathos d’animo”. Le letture distese e piacevoli di Franca Cavallo e Antonella Monaca e le dolci e delicate musiche del giovanissimo pianista Stefano Cintoli hanno creato un’ atmosfera di ascolto e di respiro poetico.
Adriana Occhipinti
05/03/2015
http://www.laspia.it/dramma-esistenziale-poetessa-coffa-sabato-letterario-quasimodo-modica-ospite-maria-lucia-riccioli/ (grazie all’autore Paolo Borrometi)
Tutti voi conoscete il mio interesse per la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa Caruso.
Ho scritto un romanzo storico su di lei, FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, pubblicato per i tipi di Perrone Lab nel 2011, in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.
Il romanzo è poi stato ripubblicato per i tipi de L’Erudita editrice nel 2013.
Il libro è stato presentato a Siracusa presso il Palazzo della Cultura di Siracusa (Palazzo Impellizzeri) da Luigi La Rosa e Simona Lo Iacono il 27 febbraio 2011.
Successivamente è partita la tournée di presentazioni che ha toccato Acireale (Istituto Brunelleschi, Fidapa), Catania (Istituto Lombardo Radice, Cafè de Flore), Palermo (Libreria Modusvivendi), Raffadali (Le Cuspidi), Siracusa (Liceo “M.F. Quintiliano”, Istituto comprensivo “Paolo Orsi”), Roma (Chiesa di Santa Lucia al Gonfalone).
È stata tra i relatori del convegno dedicato a Mariannina Coffa con un intervento sul trattamento romanzesco della poetessa (Noto, Palazzo Impellizzeri, Archivio di Stato, 12 aprile 2011).
Il 27 maggio 2011 alcune letture tratte dal romanzo e dalle opere della Coffa sono state protagoniste di un evento presso il locale “Mivida” a Siracusa, organizzato nell’ambito delle iniziative legate a “Se non ora quando”.
Un dibattito sul suo romanzo e le donne del Risorgimento è uscito su “Letteratitudine” e su “Flannery”; il libro è stato recensito, tra gli altri, da Luigi La Rosa su “Centonove”, dalla scrittrice e giornalista Lucia Corsale (La Sicilia), da Maria Rita Pennisi (La Sicilia), dallo scrittore e giornalista Remo Bassini (La Nuova Sesia), da Loredana Faraci (La Repubblica, edizione di Palermo), da Luisella Pacco (Konrad).
Il romanzo è entrato nella top five relativa alla narrativa più venduta in Sicilia (La Repubblica, edizione di Palermo, 15 maggio 2011) ed è stato segnalato dal libraio Stefano Palumbo come libro rappresentativo della scrittura siciliana sempre su La Repubblica – Palermo.
È stata invitata al Letterando InFest di Sciacca, durante il quale ha presentato il romanzo insieme ad Elena Doni del gruppo “Controparola”, collettivo di giornaliste e scrittrici fondato da Dacia Maraini.
In occasione de “Il Maggio dei Libri 2012”, campagna nazionale per la promozione della lettura patrocinata dall’Unesco e dalla Presidenza della Repubblica, ha vinto il concorso letterario per incipit di romanzi editi “InciZine – Regalami un incipit”, organizzato da Scripta volant e dall’Associazione culturale “Aliantide”. Una volanzine con l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stata distribuita gratuitamente in tutta Italia durante le manifestazioni collegate all’iniziativa.
Il 13 ottobre 2012 è stata premiata come vincitrice ex aequo della sezione “Frammenti letterari” nell’ambito del premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi” per il suo romanzo “Ferita all’ala un’allodola”.
In occasione del convegno nazionale del 21 – 22 dicembre 2012 dedicato al bicentenario di Matteo Raeli ospitato al Palazzo Trigona di Noto un brano di “Ferita all’ala un’allodola” è stato inserito in un pannello e nel catalogo della mostra realizzata da docenti e allievi del Liceo “Matteo Raeli” di Noto.
Nell’aprile 2013 l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stato pubblicato, insieme alla sinossi e alla biografia dell’autrice, sul primo numero della rivista on line a cartacea POST SCRIPTA, a cura dell’associazione Aliantide.
Il romanzo è stato presentato durante la mostra-mercato “Io valgo” organizzata dalla FIDAPA di Siracusa presso i locali della Provincia regionale dal 21 al 23 maggio 2013 ed è stato rieditato nel giugno 2013 dalla casa editrice L’Erudita.
Il 9 giugno del 2013 l’autrice ha presentato il proprio lavoro editoriale presso il complesso di San Domenico a Palermo in occasione di “Una marina di libri”, manifestazione organizzata da Navarra Editore. Ha preso parte inoltre all’estemporanea di scrittura presso la Cappella di Santa Barbara nell’ambito della stessa kermesse.
Il 29 giugno 2013 ha preso parte alla manifestazione “I Festa del Libro di Siracusa”, organizzata dalla Biblioteca comunale di Siracusa e da Tempo solidale: è stata protagonista di un incontro con i lettori ed è stata una delle autrici coinvolte nell’incontro-dibattito degli scrittori siracusani con la cittadinanza.
Nel gennaio 2014 è risultata finalista, insieme – tra gli altri – a Beatrice Monroy e agli scrittori di Leima edizioni, del Kaos festival di Montallegro (AG) con il suo romanzo.
L’8 febbraio 2014 presso la Casa del Libro Rosario Mascali di Siracusa si è tenuta una conversazione tra l’autrice e la scrittrice Annamaria Piccione a proposito della riedizione di “Ferita all’ala un’allodola”.
Il 14 febbraio 2014, presso la Sala Gagliardi di Noto, è stata tra le relatrici di “Semaforo rosa”, convegno dedicato a “Mariannina e le altre” insieme a Marinella Fiume, avvocate, psicologhe e scrittrici sul tema della violenza contro le donne in nome di Mariannina Coffa. L’evento è stato promosso dal Comune di Noto con il coordinamento artistico dell’associazione “Lighea”.
Il 13 maggio ha svolto una conferenza sul suo romanzo per la Fildis Teocrito di Siracusa presso l’I.T.C. “Alessandro Rizza” di Siracusa con il violinista Danilo Pistone.
1l 14 settembre 2014 nell’ambito del Premio letterario nazionale “Alessio Di Giovanni” il suo romanzo ha ricevuto una segnalazione di merito vincendo il premio della Presidenza.
Come relatrice, l’autrice del romanzo ha partecipato al convegno SGUARDI PLURALI – inserito nelle manifestazioni di NOTO PER MARIANNINA.
Il 7 novembre 2014 ha preso parte al convegno “Sguardi plurali” dedicato a Mariannina Coffa nell’ambito della manifestazione “Noto per Mariannina”, conversando con Marinella Fiume e Biagio Iacono sull’epistolario curato dagli stessi ed è stata intervistata da Vincenzo Rosana per “Tutto su Noto”.
Il 28 febbraio 2015, presso il Palazzo della Cultura di Modica, è stata ospite del XII appuntamento del Caffè letterario “Salvatore Quasimodo” presieduto da Domenico Pisana, che ha introdotto l’autrice e il romanzo “Ferita all’ala un’allodola” insieme a Lucia Corsale, con letture a cura di Franca Cavallo e Antonella Monica, musiche a cura del pianista Stefano Cintoli.
Il 7 novembre 2015, in qualità di giurata della terza edizione del concorso letterario “Inchiostro e anima” dedicato alla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa Caruso e organizzato da “La carovana degli artisti”, ha presenziato presso la sala Gagliardi di Noto (SR) alla cerimonia di premiazione; un suo racconto e un suo scritto di ringraziamenti hanno aperto il volume antologico pubblicato in occasione della manifestazione.
Il 4 maggio 2016, presso la Sala Gagliardi di Noto (SR) ha presenziato in qualità di relatrice e di autrice di uno dei saggi presenti nel volume (“Intorno a Voglio il mio cielo – La scoperta di un inedito sulla Coffa”) alla presentazione di “Sguardi plurali” (a cura di Marinella Fiume, Armando Siciliano Editore), atti dell’omonimo convegno di studi sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa.
Il 26 agosto è stata tra gli autori partecipanti alla sesta edizione della rassegna “Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto”, organizzata dalla Libreria editrice Urso e dedicata a Mariannina Coffa, Ibn Hamdis e Giovanni Fronte.
Il 1 ottobre, in qualità di giurata del concorso letterario internazionale “Inchiostro e anima”, quarta edizione, intitolato alla memoria della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, ha presenziato alla cerimonia di premiazione presso il Salone delle feste di Palazzo Nicolaci a Noto (SR). Un suo inedito sulla poetessa ha aperto l’antologia con gli elaborati premiati.
Il 17 gennaio 2017 è stata invitata presso la Feltrinelli Musica e Libri di Catania per la presentazione del volume “Letteratitudine 3”, uscito per i tipi di LiberAria in occasione dei dieci anni del litblog di Massimo Maugeri; all’interno del volume è presente una sua lettera a Mariannina Coffa; il volume è stato presentato ad Adrano (SR) e Siracusa, prime tappe di un lungo tour di presentazioni.
Il 25 marzo, ospite del Rotaract di Noto sezione Terra di Eloro, ha tenuto una conferenza intitolata “Mariannina Coffa – Una donna, tante donne (La Poetessa dell’Ottocento parla alle donne di oggi)” presso la Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” a Noto (SR), relatrice Federica Piluccio, con le musiche eseguite dal maestro Gabriele Bosco.
Il 18 agosto e il 25 agosto, rispettivamente ad Avola e a Noto, ha preso parte a delle letture poetiche organizzate dalla Libreria editrice Urso, leggendo propri testi inediti e delle poetesse Mariannina Coffa e Wislawa Szymborska.
Il 25 novembre 2017, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presso il Teatro Vecchio Mercato di Gassino Torinese (TO), per la regia di Tommaso Massimo Rotella, Teresa Caporale ha interpretato la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa nello spettacolo “Il mio nome è Psiche”, ispirato al romanzo “Ferita all’ala un’allodola”, evento prodotto dall’associazione culturale “Magdeleine G” nell’ambito della stagione “Un’Italia in provincia”, patrocinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, circuito regionale multidisciplinare, e dal Comune di Gassino Torinese.
Sul numero 27 (agosto 2018) dell’aperiodico tematico di letteratura online “Euterpe”, avente come tema “Il coraggio delle donne: profili ed esperienze femminili nella storia, letteratura ed arte”, è uscita la recensione di Domenico Pisana intitolata “La “poetessa maledetta” Mariannina Coffa nel romanzo Ferita all’ala un’allodola di Maria Lucia Riccioli”.
Il 9 marzo 2018, presso l’Aula consiliare del Comune di Ragusa, è stata tra i relatori dell’incontro “Donne di/ per Ragusa”, patrocinato dal Comune di Ragusa e da Youpolis Sicilia: moderato da Stefano Vaccaro, l’evento ha messo in risalto le figure di Maria Paternò Arezzo, Mariannina Coffa e Maria Occhipinti.
Ha collaborato come consulente alla stesura della tesi di laurea di Niccolò Vincenzo Salvia su “Mariannina Coffa e i gender studies”.
Il suo romanzo “Ferita all’ala un’allodola” e i suoi studi sulla poetessa Mariannina Coffa sono stati utilizzati e citati nella tesi di laurea di Concetta De Luca, discussa a Novedrate il 12 febbraio 2020.
Il 29 luglio 2020 è uscito, per i tipi dell’Editore Armando Siciliano, il nuovo libro di critica letteraria di Domenico Pisana “Viaggio nell’area aretusea. Percorsi di poesia narrativa saggistica”, dove l’autore si occupa di alcuni poeti, scrittori e saggisti dell’area aretusea del Sud est siciliano, tra cui proprio l’autrice di “Ferita all’ala un’allodola”. Il volume è stato presentato a Rosolini (SR); prevista una presentazione a Siracusa; il 26 giugno 2020 è stato presentato a Modica (RG).
In occasione della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo 2021 un suo contributo su Mariannina Coffa è stato pubblicato sui canali social de El Sitio de Jane Austen nell’ambito dell’iniziativa “Dime su libro”.
Giorno 15 luglio 2022, nell’ambito del Liolà Festival di Marina di Ragusa (RG) e proprio in apertura dello stesso, è stato presentato in anteprima assoluta il suo saggio pubblicato per i tipi di Algra Editore “Caro nome – Il mistero dell’angelo di Mariannina Coffa”, con la prefazione di Stefano Vaccaro e uno scritto di Marinella Fiume.
Il 9 agosto, nell’ambito del festival “Il giardino delle arti” di Galatone (Lecce), presso il giardino del Palazzo Marchesale di Galatone è stato riproposto da Tommaso Massimo Rotella e Maria Margherita Manco lo spettacolo “Mariannina Coffa – Il mio nome è Psiche” ispirato al suo romanzo “Ferita all’ala un’allodola” sulla poetessa e patriota netina.


La scrittrice Lia Messina ha recensito il suo saggio “Caro nome” su Sololibri.net il 2 settembre; Diana Spencer – Cetty De Luca ne ha scritto una recensione personale sui suoi social.
https://www.sololibri.net/Caro-nome-mistero-angelo-Coffa-Riccioli.html
Vi ricordo alcuni link:
http://www.nbtv.it/10.html
Su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?list=PL1zqe4wSTDjd2DDsSUzguww9lhdZLyD0B&v=EIAOqrUfyxI&feature=player_embedded (l’intervista di Vincenzo Rosana di NBTV per cui ringrazio ancora sia lui che la collega Ivana Scarpetta. Il programma si chiama IN 10 MINUTI ed è un’occasione frizzante e ghiotta per parlare di argomenti di attualità e cultura rispettando il limite dei dieci minuti, il cui scadere viene sottolineato da un gong).
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/

//www.carlomuratori.it/public/Ombra-adorata-carlo-muratori.mp3
Che mi valse l’ingegno, il core e l’arte
Se te perdendo ogni Ciel perdei?
Se il nume che fu vita ai sogni miei
Mi condanna tacendo e si diparte?
Oh se vedrai queste dolenti carte
Che d’un alito ignoto accendi e bei
Saprai ch’ove sospiri, e piangi e sei
Ivi piange il mio core a parte a parte.
Saprai ch’io t’amo, ed è miracol novo
La vita mia…perchè son morta e vivo,
E là dove non sei non ritrovo!
Saprai, ch’ombra adorata, a me d’accanto
Ti riveggio pur sempre o sogno o scrivo
E più che il labro tuo trovo il tuo pianto.
Testo di Mariannina Coffa (Noto 1841-1878)
Musica, arrangiamento e direzione di Carlo Muratori
Che soddisfazione essere citata nel CD “Sale” insieme a nomi del calibro di Franco Battiato!
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/07/19/in-radio-con-massimo-maugeri/
https://www.google.it/?gfe_rd=cr&ei=kPELVq_JOeHI8gfU57zYAg&gws_rd=ssl#q=mariannina+coffa+%2B+Riccioli
E comunque, per altro materiale, navigate nel blog e in rete…