Senza pretesa di essere esaustiva e – lungi da me – senza voler fare sciacallaggio, scrivo solo poche righe per ricordare un conduttore, Fabrizio Frizzi, che mi era familiare dai tempi dei pomeriggi scolastici, quando la TV per bambini e ragazzi era davvero “pane e marmellata”.
Poi i programmi in prima serata, i quiz – mai una sguaiataggine, sempre sorrisi e quella risata accogliente, aperta, che metteva tutti a proprio agio.
E il Premio Vittorini.
Ricordo il dietro le quinte, la gentilezza estrema, il garbo nel non sottrarsi mai al rito dell’autografo, della foto… che poi Frizzi i libri in gara li leggeva davvero.
Cari soci ed amici, Vi comunico che giorno 26 marzo 2018 alle ore 11,00 presso il salone Paolo Borsellino di palazzo Vermexio, il sindaco Giancarlo Garozzo riceverà in visita ufficiale il sindaco di Würzburg Christian Schuchardt accompagnato dal sindaco onorario Dr. A. Bauer ed alcuni consiglieri e rappresentanti della città a vario titolo, che sigleranno un patto di amicizia tra le due città e che in futuro potrebbe trasformarsi in un gemellaggio.In occasione dell’evento sono previsti i seguenti incontri ufficiali:
giorno 26 marzo ore 20 cena presso la pizzeria Ai Millesapori di Viale Scala Greca nr. 187.
giorno 27 marzo alle ore 10 visita del museo archeologico Paolo Orsi.
Alle ore 19,30 dopo la s. messa, presso la Chiesa SS. Salvatore sita in Via Necropoli Grotticelle nr. 60, concerto di Pasqua patrocinato dal Comune di Siracusa, in onore della delegazione comunale di Würzburg, a cura del Coro Polifonico Giuseppe de Cicco, diretto dal M° Maria Carmela De Cicco e con la M° Cunegonda De Cicco all’organo e l’attrice Bibi Bruschi
Con l’occasione mi pregio di ringraziare i Nostri soci, che hanno collaborato a vario titolo e coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto:
È il più celebre testo di Jacopone, uno dei primi esempi (se non il primo in assoluto) di “lauda drammatica” in quanto propone un dialogo tra più personaggi sulla crocifissione di Cristo, al centro della quale vi è il dolore di Maria per il martirio del proprio figlio (gli altri interlocutori sono Gesù stesso, la folla degli ebrei e un fedele che descrive le fasi del supplizio, probabilmente l’apostolo Giovanni). Il mistero dell’incarnazione di Cristo è espresso attraverso la pena tutta umana della madre per le sofferenze a Lui inflitte, per cui il racconto della Passione diventa un dramma concreto e naturalissimo accentuato dal movimento drammatico delle voci che si susseguono. Jacopone ha affrontato il tema del dolore della Vergine per la morte di Cristo anche nell’inno latino “Stabat Mater”, a lui generalmente attribuito.
«Donna de Paradiso,
lo tuo figliolo è preso
Iesù Cristo beato.Accurre, donna e vide
che la gente l’allide;
credo che lo s’occide,
tanto l’ò flagellato».«Come essere porria,
che non fece follia,
Cristo, la spene mia,
om l’avesse pigliato?».«Madonna, ello è traduto,
Iuda sì ll’à venduto;
trenta denar’ n’à auto,
fatto n’à gran mercato».
«Soccurri, Madalena,
ionta m’è adosso piena!
Cristo figlio se mena,
como è annunzïato».
«Soccurre, donna, adiuta,
cà ’l tuo figlio se sputa
e la gente lo muta;
òlo dato a Pilato».
«O Pilato, non fare
el figlio meo tormentare,
ch’eo te pòzzo mustrare
como a ttorto è accusato».
«Crucifige, crucifige!
Omo che se fa rege,
secondo la nostra lege
contradice al senato».
«Prego che mm’entennate,
nel meo dolor pensate!
Forsa mo vo mutate
de que avete pensato».
«Traiàn for li latruni,
che sian soi compagnuni;
de spine s’encoroni,
ché rege ss’è clamato!».
«O figlio, figlio, figlio,
figlio, amoroso giglio!
Figlio, chi dà consiglio
al cor me’ angustïato?
Figlio occhi iocundi,
figlio, co’ non respundi?
Figlio, perché t’ascundi
al petto o’ si lattato?».
«Madonna, ecco la croce,
che la gente l’aduce,
ove la vera luce
déi essere levato».
«O croce, e que farai?
El figlio meo torrai?
E que ci aponerai,
che no n’à en sé peccato?».
«Soccurri, plena de doglia,
cà ’l tuo figliol se spoglia;
la gente par che voglia
che sia martirizzato».
«Se i tollit’el vestire,
lassatelme vedere,
com’en crudel firire
tutto l’ò ensanguenato».
«Donna, la man li è presa,
ennella croc’è stesa;
con un bollon l’ò fesa,
tanto lo ’n cci ò ficcato.
L’altra mano se prende,
ennella croce se stende
e lo dolor s’accende,
ch’è plu multiplicato.
Donna, li pè se prènno
e clavellanse al lenno;
onne iontur’aprenno,
tutto l’ò sdenodato».
«Et eo comenzo el corrotto;
figlio, lo meo deporto,
figlio, chi me tt’à morto,
figlio meo dilicato?
Meglio aviriano fatto
ch’el cor m’avesser tratto,
ch’ennella croce è tratto,
stace descilïato!».
«O mamma, o’ n’èi venuta?
Mortal me dà’ feruta,
cà ’l tuo plagner me stuta,
ch’el veio sì afferato».
«Figlio, ch’eo m’aio anvito,
figlio, pat’e mmarito!
Figlio, chi tt’à firito?
Figlio, chi tt’à spogliato?».
«Mamma, perché te lagni?
Voglio che tu remagni,
che serve mei compagni,
ch’êl mondo aio aquistato».
«Figlio, questo non dire!
Voglio teco morire,
non me voglio partire
fin che mo ’n m’esc’ el fiato.
C’una aiàn sepultura,
figlio de mamma scura,
trovarse en afrantura
mat’e figlio affocato!».
«Mamma col core afflitto,
entro ’n le man’ te metto
de Ioanni, meo eletto;
sia to figlio appellato.
Ioanni, èsto mea mate:
tollila en caritate,
àginne pietate,
cà ’l core si à furato».
«Figlio, l’alma t’è ’scita,
figlio de la smarrita,
figlio de la sparita,
figlio attossecato!
Figlio bianco e vermiglio,
figlio senza simiglio,
figlio, e a ccui m’apiglio?
Figlio, pur m’ài lassato!
Figlio bianco e biondo,
figlio volto iocondo,
figlio, perché t’à el mondo,
figlio, cusì sprezzato?
Figlio dolc’e placente,
figlio de la dolente,
figlio àte la gente
mala mente trattato.
Ioanni, figlio novello,
morto s’è ’l tuo fratello.
Ora sento ’l coltello
che fo profitizzato.
Che moga figlio e mate
d’una morte afferrate,
trovarse abraccecate
mat’e figlio impiccato!».
Fedele: «Donna del cielo, tuo figlio, Gesù Cristo beato, è catturato.
Accorri, donna e vedi che la gente lo colpisce; credo che lo stiano uccidendo, tanto lo hanno flagellato.»
Maria: «E come potrebbe essere che abbiano catturato Cristo, la mia speranza, visto che non ha commesso peccato?»
Fedele: «Madonna, egli è stato tradito; Giuda l’ha venduto, avendone in cambio trenta denari; ne ha tratto un gran guadagno».
Maria: «Aiutami, Maddalena, mi è arrivata addosso la pena! Mio figlio Cristo è portato via, come è stato annunciato».
Fedele: «Soccorrilo, donna, aiutalo, poiché sputano addosso a tuo figlio e la gente lo sta portando via; lo hanno consegnato a Pilato».
Maria: «O Pilato, non fare torturare mio figlio, poiché io ti posso dimostrare che è accusato a torto».
Folla: «Crocifiggilo, crocifiggilo! Un uomo che si proclama re, secondo la nostra legge, contravviene ai decreti del senato».
Maria: «Vi prego di ascoltarmi, pensate al mio dolore! Forse ora cambiate idea rispetto a ciò che avete pensato».
Folla: «Tiriamo fuori [liberiamo] i ladroni, che siano suoi compagni di pena; lo si incoroni di spine, visto che si è proclamato re!».
Maria: «O figlio, figlio, figlio, figlio, giglio amoroso! Figlio, chi dà conforto al mio cuore angosciato?
Figlio dagli occhi che danno gioia, figlio, perché non mi rispondi? Figlio, perché ti nascondi dal petto dove sei stato allattato?».
Fedele: «Madonna, ecco la croce che è portata dalla folla, ove Cristo (la vera luce) dovrà essere sollevato».
Maria: «Croce, cosa farai? Prenderai mio figlio? E di cosa lo accuserai, visto che non ha commesso alcun peccato?».
Fedele: «Soccorrilo, o tu che sei piena di dolore, poiché il tuo figliolo è spogliato; sembra che la folla voglia che sia martirizzato».
Maria: «Se gli togliete i vestiti, lasciatemi vedere come lo hanno tutto insanguinato, infliggendogli crudeli ferite».
Fedele: «Donna, gli hanno preso una mano e l’hanno stesa su un braccio della croce; l’hanno spaccata con un chiodo, tanto gliel’hanno conficcato.
Gli prendono l’altra mano e la stendono sull’altro braccio della croce, e il dolore brucia, ancora più accresciuto.
Donna, gli prendono i piedi e li inchiodano al legno; aprendogli ogni giuntura, lo hanno tutto slogato».
Maria: «E io inizio il lamento funebre; figlio, mia gioia, figlio, chi ti ha ucciso [togliendoti a me], figlio mio delicato?
Avrebbero fatto meglio a strapparmi il cuore, visto che è posto anch’esso in croce e sta lì straziato!».
Cristo: «Mamma, dove sei venuta? Mi infliggi una ferita mortale, poiché il tuo pianto, che vedo così angosciato, mi uccide».
Maria: «Figlio, io ne ho ben ragione, figlio, padre e marito! Figlio, chi ti ha ferito? Figlio, chi ti ha spogliato?».
Cristo: «Mamma, perché ti lamenti? Voglio che tu rimanga qui, che assisti i miei compagni che ho acquistato nel mondo».
Maria: «Figlio, non dire questo! Voglio morire con te, non voglio andarmene finché mi esce ancora voce.
Possiamo noi avere un’unica sepoltura, figlio di mamma infelice, trovandoci nella stessa sofferenza, madre e figlio ucciso!».
Cristo: «Mamma col cuore afflitto, ti affido nelle mani di Giovanni, il mio discepolo prediletto; sia tuo figlio acquisito.
Giovanni, ecco mia madre: prendila con affetto, abbine pietà, poiché ha il cuore così trafitto».
Maria: «Figlio, l’anima ti è uscita dal corpo, figlio della smarrita, figlio della disperata, figlio avvelenato [ucciso]!
Figlio bianco e rosso, figlio senza pari, figlio, a chi mi rivolgo? Mi hai davvero abbandonata!
Figlio bianco e biondo, figlio dal volto gioioso, figlio, perché il mondo ti ha così disprezzato?
Figlio dolce e bello, figlio di una donna addolorata, figlio, la gente ti ha trattato in malo modo.
Giovanni, figlio acquisito, tuo fratello è morto. Ora sento il coltello [la pena del martirio] che fu profetizzato.
Che la madre muoia insieme al figlio, afferrati dalla stessa morte, trovandosi abbracciati, madre e figlio entrambi crocifissi!»
Interpretazione complessiva
Il testo ha la forma metrica di una ballata di versi settenari, con una ripresa di tre versi (rima YYX) e 33 strofe di quattro versi ciascuna (rima AAAX). Sono presenti rime siciliane ai vv. 1-2 (Paradiso / preso), vv. 28-29 (crucifige / rege), vv. 37-38 (compagnuni / encoroni), vv. 48-49 (croce / aduce), vv. 60-61 (vestire / vedere), vv. 104-105 (afflitto / metto). Una rima imperfetta è ai vv. 76-77, corrotto / deporto.
La passione di Cristo è rappresentata nella sua crudezza e nella sua umanità, poiché Gesù è mostrato come un uomo che soffre e il cui corpo è flagellato e sottoposto a crudeli ferite. Altrettanto umana la figura della Madonna, il cui dolore è quello di una madre che soffre a vedere il figlio torturato senza colpa (all’inizio Maria tenta inutilmente di convincere la folla e Pilato dell’innocenza del figlio). Nelle prime strofe la sua voce si alterna a quella di un fedele (forse S. Giovanni, cui Cristo affida la madre alla fine del testo) che descrive i momenti più strazianti del martirio e invita Maria a soccorrere il figlio; interviene poi la voce della folla che incita alla crocifissione, secondo lo stereotipo medievale del popolo ebreo deicida, quindi animato dal desiderio di martirio verso Cristo.
Il testo si compone di 33 quartine (esclusa la ripresa) che corrispondono agli anni di Cristo quando venne crocifisso, mentre la descrizione del suo corpo inchiodato alla croce si concentra nei vv. 64-75, dunque nelle tre strofe centrali del componimento, con una perfetta simmetria e la simbologia religiosa del numero tre.
La prima parte della lauda contiene soprattutto la descrizione della Via crucis con le urla della folla all’indirizzo di Gesù e gli oltraggi al suo corpo, mentre nella seconda parte (dopo che Cristo è stato inchiodato alla croce) ha grande spazio il dolore di Maria, che si abbandona a un “corrotto” (lamento funebre) commovente e straziante: la Vergine si rivolge direttamente al figlio, sottolinea la sua innocenza e il fatto che sia martirizzato senza colpa, ne fa l’elogio con una serie di epiteti esornativi (l’anafora “figlio” è ripetuta per quattro quartine consecutive, vv. 112-127, poi Maria lo chiama “bianco e vermiglio”, “bianco e biondo”, “volto iocondo”). Il suo dolore è quello tutto umano di una donna che vede il figlio morire e vorrebbe essere uccisa insieme a lui, mente alla fine resta piangente ai piedi della croce.
Ecco il messaggio dell’associazione italo-tedesca di Siracusa:
Giorno 27 gennaio 2018 alle ore 19,45 presso la Chiesa del Santissimo Salvatore, sita in Via Necropoli Grotticelle, celebriamo la giornata della memoria. Il Coro Polifonico “De Cicco”, diretto dal M° Maria Carmela De Cicco e con la M° Cunegonda De Cicco all’organo. Seguirà programma dettagliato.
Vi attendiamo puntuali e numerosi.
IL PRESIDENTE
Avv. Giuseppe Moscatt
Maria Lucia Riccioli dal febbraio 2016 fa parte del Coro polifonico europeo “Giuseppe De Cicco”, col quale si è esibita il 5 marzo in occasione dello spettacolo per la presentazione del libro di Simona Lo Iacono “Le streghe di Lenzavacche”, candidato al Premio Strega 2016. Nel novembre 2016 ha partecipato al corso di formazione organizzato dallo stesso coro e che ha visto come docente il maestro Pier Paolo Scattolin e il maestro Angela Troilo; nell’ambito dello stesso corso ha seguito le lezioni tenute dal maestro Giovanni Acciai nel gennaio 2017. Con il coro ha partecipato alla IX Settimana della Musica di Paternò (CT); nell’ambito dell’iniziativa “1000 voci per ricominciare” ha cantato presso la Chiesa Madre di Pachino (SR) e il 22 dicembre è stata alla Chiesa del SS.mo Salvatore a Noto (SR).
In occasione del ventennale del coro “G. De Cicco” ha cantato la “Petite Messe Solennelle” insieme al coro e ai giovani solisti del conservatorio di Stato di Reggio Calabria “Francesco Cilea”, con la partecipazione straordinaria del tenore Salvatore D’Agata e del basso Alessandro Vargetto, presso la Chiesa Madre di Carlentini (SR), il Teatro Don Bosco di Ragusa (nell’ambito della rassegna musicale dell’associazione “Melodica”) e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa.
Il 27 dicembre ha partecipato al raduno natalizio “O Nata Lux” di alcune corali della provincia di Siracusa presso la Chiesa Madre di Rosolini (SR).
Ha concertato a Siracusa il 6 presso la Basilica Santuario “Madonna delle Lacrime” e il 13 è stata in Cattedrale a chiusura dei festeggiamenti in onore di Santa Lucia nell’ambito della rassegna “I colori del sacro”. Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, è stata con il coro presso la parrocchia del SS.mo Salvatore di Siracusa per eseguire la Dachau-Messe di padre Gregor Schwake; nella stessa chiesa si è esibita in occasione del concerto pasquale “Per crucem ad lucem” dell’11 aprile 2017. Il 30 maggio, in concomitanza con le #invasionidigitali ad Agira (SR) si è esibita insieme al coro “De Cicco” in gemellaggio con il coro diretto dal maestro Filippo Pistone Nascone, mentre il 24 giugno ha concertato insieme al coro sul sagrato della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa. Il 9 settembre con il coro si è esibita presso l’ex convento del Ritiro in Ortigia (SR), ospite del festival “Musica sotto le stelle” organizzato dall’associazione musicale e culturale “Vittorio Guardo”, concertando anche nelle sale del museo dedicato a Leonardo da Vinci e Archimede. Il 20 ottobre è intervenuta con il coro presso il Parco delle Suore di Gesù Redentore di Siracusa per un evento dell’Associazione Dueppiù – Per la città che vorrei di Sergio Pillitteri, mentre il 21 ottobre, presso l’Aula magna dell’Istituto tecnico Alessandro Rizza di Siracusa, insieme allo psicologo e scrittore Giuseppe Lissandrello, al chitarrista Gianluca Astuti, al pianista Graziano Grancagnolo e al soprano Donatella Aloschi, è stata la moderatrice, oltre ad esibirsi con il coro, dell’incontro sulla figura di Baha’u’llah a duecento anni dalla nascita, organizzato da Savitri Jamsran. Il 2 dicembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Barbara, ha cantato nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Paternò (CT), mentre si è esibita a Carlentini (SR) il 16 e il 23 dicembre e il 22 dicembre a Palazzolo Acreide (SR) presso la Galleria d’arte contemporanea; la stagione natalizia del coro è continuata giorno 29 dicembre con il concerto presso la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa e si è chiusa il 5 gennaio con il concerto presso la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa insieme alla Corale Tetracordus e alla Corale 10 in condotta, con il concerto presso la Parrocchia di San Giuseppe operaio a Priolo Gargallo (SR) e giorno 7 con l’ormai tradizionale concerto presso l’Hospice dell’Ospedale Rizza di Siracusa.
Il 27 gennaio 2018 è stata celebrata la Giornata della Memoria presso la Chiesa del Santissimo Salvatore di Siracusa per l’associazione italo-tedesca.
Oltre al fatto che il nostro giornale è finito su Wikipedia… https://it.m.wikipedia.org/wiki/Roberto_Disma (sì,due miei articoli sono citati…) ecco il nuovo numero del giornale bisettimanale LA CIVETTA DI MINERVA!
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Ecco il link ai miei ultimi articoli usciti sul cartaceo e poi confluiti nel sito…
Incontro letterario-musicale al cine teatro Italia di Sortino, organizzato dal Comune in collaborazione con la Biblioteca Comunale ”Andrea Gurciullo” e il Primo istituto comprensivo “G.M. Columba” di Sortino
La Civetta di Minerva, 2 marzo 2018
“Persuasione” e “Northanger Abbey”(1818) sono due romanzi postumi: mentre il secondo era già terminato nel 1803, il primo è in realtà l’ultima opera completa scritta poco prima dell’aggravarsi della malattia di Addison che ne porterà alla morte l’autrice il 18 luglio del 1817: quindi, quest’anno ricorrono duecento anni esatti dalla pubblicazione di due dei sei romanzi canonici – gli altri sono naturalmente “Orgoglio e pregiudizio”, “Ragione e sentimento”, “Emma” e “Mansfield Park” – di Jane Austen, il bicentenario della cui scomparsa è stato celebrato nel 2017.
L’autrice inglese, letta, parodiata, reinventata, frequentata dal teatro e dal cinema (ricordiamo per tutti “Il club di Jane Austen”), gode di un successo imperituro: Catherine, Anne, Elizabeth, Elinor e Marianne, Emma e Fanny, le sue eroine, sono modelli dell’eterno femminino in lotta per la propria affermazione nonostante l’epoca Regency e la nostra sembrino agli antipodi. La Austen, ironica e pungente, genio universale che è sbagliato imbrigliare nell’assurda categoria dei “romanzi per signorine” sebbene le apparenze mostrino il contrario – gli eventi storici non sembrano toccare i suoi romanzi, che ruotano intorno a balli, intrighi matrimoniali, pettegolezzi, concerti casalinghi, picnic –, ritrae con la sua penna acuta la piccola nobiltà di campagna e la borghesia che tenta la scalata sociale: nulla sfugge alla sua penna acuta che lavora su “tre o quattro famiglie in un villaggio di campagna” come un incisore, come un monaco alle prese con le miniature di una pergamena; la Austen paragonava infatti il proprio lavoro ad un “pezzettino di avorio, largo due pollici”, modellato “col più fine dei pennelli, in modo da produrre il minimo degli effetti col massimo dello sforzo”: nonostante una biografia apparentemente priva di avvenimenti rimarchevoli, la profondità della riflessione e la vastità dell’immaginazione – sense and sensibility, razionalismo illuminista e romanticismo ottocentesco, che la Austen comunque aborriva e parodiava nei suoi eccessi lacrimevoli e gotici – l’hanno resa universalmente nota e apprezzata sia dai lettori che da studiosi e critici.
Lo scorso anno, la pianista Donatella Motta e la docente e scrittrice Maria Lucia Riccioli, qui in veste di voce narrante, si erano rese protagoniste di un aperitivo letterario a tema Jane Austen organizzato dalla dottoressa Paola Cappè, impegnata nel diffondere l’amore per i libri e la lettura con varie iniziative che ruotano intorno alla biblioteca Agnello di Canicattini Bagni (SR); quest’anno, venerdì 2 marzo scorso il recital è stato riproposto all’interno dell’incontro letterario-musicale “Vi presento Jane Austen” che si è tenuto presso il CineTeatro Italia a Sortino. L’evento è organizzato dal Comune di Sortino in collaborazione con la Biblioteca Comunale ”Andrea Gurciullo” e il Primo istituto comprensivo “G.M. Columba” di Sortino: le classi seconde della scuola secondaria di primo grado – da rimarcare la sensibilità della docente Lisa Manca, oltre che l’impegno della dottoressa Maria Sequenzia, che ha fortemente voluto il progetto – hanno presentato un lavoro di ricerca sulla scrittrice che si è concluso con il recital del duo siracusano.
Le “Osservazioni geognostiche e geologiche sopra i terreni” di quella città, scritto da Pompeo Interlandi nel 1837. Nel cinquantenario della Pro Loco ne è stata tratta una ristampa anastatica
La Civetta di Minerva, 2 febbraio 2018
Riflettere sul terremoto del 1693 e sugli studi che nell’Ottocento venivano denominati di “Geognosia” non è questione oziosa, anzi ma permette non solo agli storici – compresi gli storici della scienza – ma anche ai geologi e agli esperti di sismi di comprendere meglio la natura del nostro territorio, ovvero quello della Sicilia sudorientale che ebbe a soffrire maggiormente di una delle catastrofi più gravi della storia moderna se non della storia umana e della Terra in generale, oltre che a permettere insieme alle nuove scoperte di approntare soluzioni per affrontare eventuali nuovi eventi sismologici.
In occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Pro Loco di Avola (2017) è uscita laristampa anastatica di uno studio del 1837, presente negli Atti della celebre Accademia Gioenia di Catania, scritto da Pompeo Interlandi e Sirugo principe di Bellaprima, calatino di origine ma vissuto fin dalla prima infanzia ad Avola, la cui biografia – che risente degli stilemi del tempo e della prassi elogiativa dei concittadini illustri –, lavoro del botanico Giuseppe Bianca, è posposta al saggio, intitolato “Osservazioni geognostiche e geologiche sopra i terreni di Avola” (uscito per i tipi della tipografia di Andrea Norcia a Noto).
L’esemplare, ritrovato presso l’Antica Libreria di San Gregorio di Catania, è stato donato dalla professoressa Francesca Gringeri Pantano alla Biblioteca comunale di Avola che porta il nome di Giuseppe Bianca (intellettuale che coltivò sia interessi scientifici che umanistici: ricordiamo che si occupò anche della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, incoraggiandone il cammino poetico).
Nel saggio l’Interlandi dà notizia della tipica pietra calcarea giurgiulena, delle conchiglie ivi contenute, della Grotta di Marotta, temperando le teorie illuministiche con la lezione del suo maestro Carlo Gemmellaro: la geologia si sta differenziando e specializzando nell’ambito delle Scienze naturali e ne è prova lo studio litologico, paleontologico e stratigrafico che Interlandi mostra di aver compiuto sul territorio in esame.
Lo studioso della scienza troverà motivi di interesse nei riscontri fra quanto si conosceva all’epoca di Interlandi e quanto di nuovo le indagini moderne abbiano acquisito, mentre il linguista apprezzerà le chicche rappresentate da parole desuete e impianto retorico tipici dello scrivere del tempo; l’elogio di Giuseppe Bianca consente invece, al di là del motivo encomiastico, di gettare una luce sulla nobiltà ottocentesca, sulla reazione del ceto nobiliare e borghese ai moti e alle rivoluzioni degli anni Trenta dell’Ottocento, al Quarantotto e al Risorgimento con tutte le problematiche relative alla rappresentanza parlamentare e ai nuovi equilibri tra i ceti, oltre che sulla formazione intellettuale di un rampollo della nobiltà siciliana quale l’Interlandi, visto anche nelle sue componenti umane e nei complicati rapporti familiari.
Intervista all’autrice di Armonia d’essenza: “Il mio impegno come editor e book counselor, o consulente editoriale, nasce dall’amore per la parola”
La Civetta di Minerva, 2 marzo 2018
“La Civetta di Minerva” ha incontrato per voi Teresa Laterza, docente, scrittrice, book counselor e editor; nativa di Putignano, vive a Caltagirone. Ha recentemente pubblicato un volume di versi per i tipi di CTL Editore, “Armonia d’essenza”, che raccoglie poesie dense di ricerca del significato più profondo della parola, appunto della sua essenza che forse coincide con l’essenza stessa della vita, del senso più vero dello stare al mondo. Stati d’animo, pensieri, riflessioni, emozioni si esprimono in liriche anelanti all’armonia di cose e lingua.
Come si è approcciata al mondo della scrittura?
Amo la “parola” fin da piccola, da quando ho iniziato a prendere coscienza del fatto che l’uso efficace delle parole possa aprire infiniti orizzonti. Il modo in cui comunichiamo e ci rapportiamo agli altri attraverso la parola può determinare incredibili e provvidenziali cambiamenti. La forza della parola è qualcosa di inimmaginabile. Le parole toccano l’anima, spingono a riflettere e veicolano sentimenti. Ho mosso i primi passi nel mondo della scrittura con le poesie. Ricordo che, quando ero alle scuole elementari, per la festa della mamma, la maestra ci chiese di scrivere una poesia, fu allora che accadde qualcosa di inspiegabile. Sembrava così naturale per me comporre versi! Era come se una voce, proveniente da chissà dove, mi guidasse nel rendere alla carta le mie sensazioni, i miei sentimenti più riposti. Pareva che una forza invisibile guidasse la mia mano nel dare forma a ciò che intimamente era confuso e disordinato. Questo mistero continua ad accompagnarmi tuttora nella stesura dei miei scritti poetici e di altro genere. Credo che l’ispirazione poetica, o scrittoria in generale, sia un dono divino e di questo sono riconoscente, perché non vi è nulla di più bello che riuscire a donare con la parola.
Può descriverci il suo lavoro di editor e book counselor? Potremmo utilizzare le parole italiane corrispondenti, cioè consulente editoriale?
Il mio impegno come editor e book counselor, o consulente editoriale, nasce proprio dall’amore per la parola. Consapevole del fatto che ognuno di noi abbia dentro di sé un mondo di emozioni, ma che non sempre riesca a renderle alla carta, ho seguito il mio istinto nel cercare di aiutare chi scrive a comunicare quanto più efficacemente possibile. Il book counselor o consulente editoriale è sostanzialmente quella figura importante che si mette al servizio dell’autore e che ha il compito di seguirlo subito dopo la scrittura del libro. Si occupa di correggere qualsiasi tipo di errore presente nello scritto, di dare un senso compiuto alle frasi e di rendere la lettura quanto più fluida possibile. Il compito del consulente editoriale, tuttavia, non si limita a questo. Altra funzione fondamentale è quella di seguire e aiutare l’autore durante le presentazioni della sua opera. Dovrà saper svolgere, quindi, anche il ruolo di mediatore. Una comunicazione efficace è alla base dell’interesse e della curiosità. Perché ciò avvenga non è sufficiente che il book counselor sia solo una persona preparata e che, quindi, abbia dimestichezza con la parola e con la conoscenza della lingua italiana e delle regole grammaticali, ma è necessario che sviluppi una comunicazione empatica con lo scrittore, comunicazione che è possibile solo attraverso una lettura attenta dell’opera dello stesso, quasi a farne suoi i contenuti; solo quando si sarà calato nei significati che l’autore ha voluto esprimere e sarà riuscito a catturare l’attenzione e l’interesse del pubblico, allora il suo compito potrà dirsi concluso. Proprio ultimamente sono impegnata nella stesura di un saggio in cui tratto della scrittura e dell’importanza della figura del book counselor.
Non crede nel filtro e nella mediazione culturale degli editori? Perché l’autopubblicazione?
Certamente. Esistono ottimi editori in grado di fornire agli autori il giusto aiuto e la necessaria considerazione. Il mio impegno collaborativo come book counselor o consulente editoriale è qualcosa che si affianca, sovente, alle competenze di una buona Casa Editrice, ma può anche essere richiesto al di fuori dei servizi messi a disposizione dall’editore, al quale l’autore fondamentalmente si rivolge per la pubblicazione del proprio manoscritto. Resta il fatto che, sia che si scelga la via della pubblicazione attraverso una Casa Editrice, sia che si opti per l’autopubblicazione, il successo di un libro dipenderà dalla qualità del libro stesso e tale qualità, ribadisco, è legata all’uso corretto della lingua e ad una promozione adeguata affidata a chi sa esprimersi efficacemente conoscendo il potere della parola di veicolare sentimenti ed emozioni.
L’esperienza poetica: qual è il senso della poesia oggi?
Difficile dire cosa sia per gli altri la poesia. Posso sicuramente affermare che, personalmente, esperisco la poesia come un impellente bisogno di esternare pensieri e di essere autenticamente me stessa. Attraverso la parola ci si spoglia di tutte le maschere e le “prigioni” che ingabbiano l’uomo in questa società basata molto più sull’apparenza che sulla sostanza. La poesia è volo libero, autenticità, essenza, armonia, (Armonia d’essenza è proprio il titolo che ho dato alla mia ultima silloge pubblicata dalla CTL Edizioni) verità e, come tutte le altre forme d’arte, è dono di sé agli altri, fremito, passione, condivisione. Credo che, ultimamente, si stia riscoprendo l’importantissimo valore sociale e morale della poesia, forse proprio in seguito alle brutture che caratterizzano, ahimè, la nostra società. Tutto quello che di positivo può derivare dalla parola in versi o narrativa, nel suo divenire esperienza, dimostrazione, riflessione, non può che rappresentare quel tassello in più indispensabile per dar vita ad una società basata su sani principi, sull’etica, sulla gratitudine, sulla ragionevolezza, sul rispetto dell’altro e dell’ambiente.
Lei fa parte del direttivo della rivista internazionale “Le Muse”, giunta ai vent’anni di attività e che ha accolto tra gli altri i contributi di Peter Russell e Giorgio Barberi Squarotti. Qual è il ruolo oggi delle riviste letterarie rispetto al passato?
Le riviste letterarie in passato furono di importanza sostanziale perché, proprio attraverso la loro opera, molti poeti esordienti si fecero conoscere ed apprezzare. Grandi furono le attività di traduzione di poeti contemporanei stranieri che permisero il superamento di angusti limiti provinciali attraverso il contatto con le più importanti correnti di pensiero. L’impegno politico fu un’altra caratteristica delle riviste letterarie del passato. Le riviste letterarie ancora oggi hanno un’importantissima funzione da assolvere, quella della diffusione della cultura e dell’arte in genere. Diffondere cultura attraverso articoli, interviste, note critiche e recensioni significa promuovere autori meritevoli, dare loro il giusto spazio e riconoscimento, ascoltarli attraverso i loro scritti, mettendo a disposizione dei lettori le loro personali esperienze che possono essere d’aiuto e d’insegnamento. È questa, in particolare, la missione della rivista internazionale Le Muse, da quasi vent’anni sul panorama culturale, diretta dalla dottoressa, nonché giornalista, critico e poetessa, Maria Teresa Liuzzo, con la quale ho il piacere di collaborare. Sostenere la cultura è un dovere e un segno di civiltà. La cultura si costruisce insieme con impegno, determinazione, competenze, notti insonni e tanto sacrificio.
Di grande qualità i racconti horror presentati alla Casa del Libro.Un’antologia con i migliori autori del genere che hanno ambientato le storie in Italia
La Civetta di Minerva, 16 febbraio 2018
Domani, 17 febbraio, a partire dalle 18.30, presso la Casa del Libro Rosario Mascali, ci sarà la presentazione dell’antologia di racconti horror “I signori della notte, storie di vampiri italiani”, a cura di Luca Raimondi, pubblicata da Morellini editore. Oltre al curatore Luca Raimondi – ricordiamo il suo ultimo romanzo, “Il grande chihuahua” (Augh! Edizioni), scritto insieme a Joe Schittino; si è riformato il duo di “Cerniera lampo”, recentemente rieditato – saranno presenti anche due autori, Stefano Amato e Angelo Orlando Meloni, che il nostro giornale ha avuto modo di intervistare e recensire più volte (ricordiamo il libro su Archimede di Amato e “La fiera verrà distrutta all’alba” tra gli ultimi lavori di Angelo Meloni; la trasmissione “Segnalibro” di Tris, condotta da Maria Lucia Riccioli e dalla giornalista e scrittrice Lucia Corsale, le interviste sia a Raimondi che a Meloni).
Chi sono i vampiri? La figura del non morto, tipica di molte tradizioni europee, divenuta icona grazie a Bram Stoker e ai suoi epigoni, non ultima l’autrice di “Twilight” o i cineasti che si sono cimentati con paletti di frassino, incarnati pallidi, castelli transilvani e tutto l’armamentario dei vari Van Helsing e ammazzavampiri collegati, non smette di incarnare sempre nuove istanze. In questo libro la vediamo scorrazzare da Bologna alla Maremma, da Roma alle Dolomiti, soggetto di marketing in Piemonte e manager di cooperative sociali in Sicilia, oggetto di studio per uno psichiatra di Milano…
La prefazione è di Andrea G. Pinketts e l’antologia contiene racconti di Gianluca Morozzi, Stefano Pastor, Sacha Naspini, Fabio Mundadori, Giuseppe Maresca, Nicola Lombardi, Fabio Lastrucci, Silvana La Spina, Maurizio Cometto, Fabio Celoni, Danilo Arona, Angelo Orlando Meloni, Stefano Amato, Luca Raimondi, Lea Valti.
Com’è nata l’idea di questa antologia? Come avete lavorato per realizzarla?
L’idea è nata un paio d’anni fa, durante una delle tante conversazioni con l’amico, studioso e appassionato di cinema e letteratura horror, Giuseppe Maresca. Per una pura coincidenza avevamo scritto entrambi due racconti che si ispiravano a due classici del genere vampirico: il mio conteneva una palese citazione del “Vampiro” di Polidori, quello di Maresca conteneva più di un richiamo alla “Carmilla” di Le Fanu. In buona sostanza entrambi avevamo citato due illustri precursori del più celebre “Dracula” di Bram Stoker ed entrambi avevamo deciso di collocare l’azione in Italia, nei contesti a noi più familiari. Pensare di impostare un’intera antologia su questa base è stato un passo quasi consequenziale. Non sono certo molti gli esempi di racconti e romanzi italiani che collocano nei nostri territori gli archetipi dell’horror, il più delle volte materiale abbastanza scadente.
A quel punto ho invitato molti degli scrittori che conoscevo o con cui avevo collaborato e che stimavo, a partire da Gianluca Morozzi: aveva già firmato la prefazione a un mio libro e ha subito capito lo spirito dell’operazione, facendo passeggiare Dracula per i portici di Bologna. A lui si sono aggiunti via via tanti altri, non solo i migliori specialisti del “genere” quali per esempio Danilo Arona e Nicola Lombardi, che comunque consideravo e considero autori a tutto tondo, popolari sì ma di grandissima levatura intellettuale e artistica, ma anche altri scrittori che magari avevano soltanto sfiorato l’horror senza mai affrontarlo di petto. Un esempio per tutti, Silvana La Spina, pluripremiata autrice di gialli e romanzi storici per case editrici come Mondadori, Bompiani, Giunti, ma potrei citare anche due autori molto conosciuti dal pubblico siracusano come Angelo Orlando Meloni e Stefano Amato. Quando si lavora con autori bravi, realizzare progetti del genere è semplice: ogni racconto che mi è giunto, infatti, era di grandissima qualità e di conseguenza anche trovare un editore è stato sì difficile (le antologie di racconti horror generalmente non raggiungono infatti grandi quote di mercato) ma non impossibile. Mauro Morellini, un editore di Milano con distribuzione nazionale, attento alla qualità prima ancora che al mercato, ha infatti sposato il progetto a prescindere dalle valutazioni di natura commerciale.
Com’è stato declinato il tema del vampiro dagli scrittori dell’antologia? Quale valore assume la figura del vampiro oggi – dato che film e libri ce ne hanno consegnato tante diverse sfumature?
Avevo in squadra autori molto diversi tra di loro e ognuno provvisto di una “voce” peculiare, una chiara identità letteraria, per cui il tema è stato affrontato in modo molto differenti, fornendo ovviamente quella varietà polifonica che è il valore aggiunto delle migliori antologie rispetto ai più monolitici romanzi. Ci sono racconti tenebrosi e dolorosi, ambientati tanto nel passato quanto nell’attualità, altri satirici, politici, ironici e persino divertenti, nei limiti in cui può definirsi divertente il genere horror. C’è persino un racconto, quello di Lea Valti, che osa persino il dialetto romanesco, con effetti sorprendenti. Il vampiro è un grande archetipo letterario, dire qualcosa di nuovo su una creatura tanto affascinante quanto decisamente inflazionata non era facile, ma se mi trovo qui a rispondere di quest’antologia è perché sono convinto che tutti i racconti che ho scelto contengano una prospettiva eccentrica rispetto a qualunque stereotipo legato ai “signori della notte” dai canini aguzzi, a partire naturalmente dal fatto che circolano per Milano, Roma, Bologna, Catania o Siracusa, montagne dolomitiche e paesini maremmani, e hanno a che fare con capitalisti, operai, psicologi, basi militari, mafiosi. Il mito del vampiro è millenario perché incarna tante pulsioni, paure e persino speranze dell’uomo (l’immortalità in primis) e non passerà mai di moda, contiene sempre qualche aspetto che si può applicare a un lato dell’animo umano o a una qualche contingente situazione contemporanea. Del resto di vampiri che succhiano il sangue è oggi più che mai pieno il mondo, creature maligne capaci tanto di sedurre quanto di ripugnare, ne trovate a decine a capo di governi, eserciti, organizzazioni criminali, multinazionali.
I pensieri in versi liberi di un sacerdote siracusano che sta declinando la propria vocazione mariana nel segno dell’accoglienza ai pellegrini in Santuario e dell’evangelizzazione nei social
La Civetta di Minerva, 2 marzo 2018
Come preannunciato nello scorso numero – ricordiamo e integriamo con le novità sui relatori –, martedì 13 marzo alle ore 19, presso il Salone “Ettore Baranzini” della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa, si terrà l’incontro di presentazione del libro di don Raffaele Aprile “Innamorato del Cielo – riflessioni dell’anima”, edito per i tipi di Bonfirraro Editore, che è uscito lo scorso 5 marzo ed è già disponibile sia in libreria che attraverso i canali on line.
Il volume – che sarà presentato anche presso la Chiesa di San Michele Arcangelo a Villasmundo (SR) giorno 20 marzo alle 18.30 – contiene i pensieri in versi liberi di un sacerdote siracusano che sta declinando la propria vocazione mariana nel segno dell’accoglienza ai pellegrini in Santuario e dell’evangelizzazione attraverso i social network. Alcuni dei componimenti di don Aprile sono stati pubblicati su vari periodici e antologie e presentati a diversi concorsi di poesia.
Relatori per l’occasione saranno monsignor Giuseppe Greco, direttore della Biblioteca Alagoniana di Siracusa, scrigno di tesori librari e gioiello essa stessa, e il rettore della Basilica Santuario don Aurelio Roberto Russo, insieme alla docente e scrittrice Maria Lucia Riccioli che ha firmato la prefazione del libro e la traduzione in siciliano di una delle poesie di don Aprile, che qui offriamo ai nostri lettori.
Ricordiamo che il ricavato della vendita del libro sarà devoluto in beneficenza.
“Madonna di li lacrimi” (Vergine delle lacrime tradotta in siciliano)
Madonna di li lacrimi, picchì chianci?
Li to’ lacrimi sunu amuri, gioia e spiranza.
Lu to’ chiantu, Maria, nun havi lu sapuri di na storia finuta, anzi… ni rapi n’autra, ca nun è cchiù chidda di prima.
Li to’ lacrimi, Matri… nta lu to’ visu,
sunu comu nu risinu di paci ca scinni supra la nostra vita; sunu li lacrimi comu ri nu Battisimu ca ni riciunu ca semu ancora figghi di Diu.
Tu, Maria, si’ viva, picchì lu Viventi è dintra di tia!
E tu, figghiu, vai e cunta a tutti l’Amuri miu cu la to’ vita!
Fila ininterrotta di visitatori alla mostra dei sarcofagi egizi. Ilprofessor Teodoro Auricchio (Istituto Europeo del Restauro): “Il restauro è un lavoro di équipe”. L’effetto sui minori: dopo la visita, un bambino è ritratto come un Egizio dalla sorella
La Civetta di Minerva, 19 gennaio 2018
Prosegue ancora, fino al 15 aprile 2018, la mostra egizia “La porta dei sacerdoti – I sarcofagi egizi di Deir-el Bahari” presso l’ex monastero e Chiesa di Montevergini in Ortigia.
Grande il successo di pubblico per questa che è molto più di un’esposizione: secondo le nuove tendenze della valorizzazione dei reperti, la fruizione è unita al contatto con i restauratori grazie alla futuristica cabina che permette di vederli al lavoro su questi antichi manufatti di legno – spesso composti di diversi pezzi assemblati data la cronica mancanza di legno in Egitto –, limo, creta, poi dipinti con scene figurative e non solo geroglifici tratti dal Libro dei Morti come nella XXVI dinastia.
Si tratta di pezzi unici e rarissimi a dominante giallo ocra, provenienti dalla Collezione Egizia del Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles ed appartenenti ad un periodo poco conosciuto della civiltà egizia, il terzo periodo intermedio, corrispondente alla XXI Dinastia (1070-900 a.C.). Provengono dal Secondo Nascondiglio di Deir el Bahari, comunemente conosciuto col nome moderno di “Bab el Gasus” che significa “La Porta dei Sacerdoti”, da cui il titolo della mostra. La tomba collettiva, scoperta casualmente nel 1891, comprendeva non meno di 450 sarcofagi ed un numero incalcolabile di suppellettili funerarie (splendidi gli ushabti, le statuette che avrebbero fatto da servitori ai defunti).
Il lavoro affascinantissimo di datazione – per vari motivi la tomba venne svuotata senza che se ne disegnasse una mappa precisa, che avrebbe permesso di collocare meglio nel tempo mummie e sarcofagi – e restauro ci viene raccontato non solo con competenza ma anche con signorile gentilezza dal professor Teodoro Auricchio dell’Istituto Europeo del Restauro: “Nel momento in cui restauriamo, proponiamo gli interventi. A questo punto si riuniscono i conservatori e i restauratori e si discute per decidere una linea comune: ad esempio, togliere tutto quanto non era originale, le integrazioni alle lacune… La diagnostica (a raggi infrarossi, ultravioletti) continua anche durante l’intervento. È un lavoro di équipe (esperti di diagnostica, restauratori, egittologi) e la comunicazione tra i portatori di diverse competenze è continua. Oltre ai miei due collaboratori, i restauratori, che vengono a specializzarsi qui, provengono un po’ da tutto il mondo (Taiwan, India, Galles, Bulgaria…)”.
Il professore ci ha illustrato non solo i reperti in mostra ma anche le tecnologie utilizzate per restaurarli, come gli occhiali che permettono al restauratore sia la visione normale che quella modificata, che offre a chi guarda la visione ad infrarossi e ultravioletti e quindi le risultanze di Tac, radiografie, analisi fisiche e chimiche (sui pigmenti, la composizione dei legni, la struttura, le parti moderne di raccordo…), oltre che filmare quanto si sta operando.
Scoperta nella scoperta, questi sarcofagi sono delle vere e proprie capsule del tempo: un biglietto da visita dell’Ottocento, rimasto nascosto all’interno di uno dei reperti, porta il nome di Armand Bonn. Il tempo dischiude i suoi portali e ci catapulta fino all’8 febbraio del 1864, quando la mano dell’esperto in “riparazioni invisibili” pensò di immortalare il proprio lavoro e di lasciare un messaggio ai restauratori del futuro: chissà che il lavoro del professore e della sua squadra non rivelino altre sorprese…
Emozionante anche leggere i nomi delle cantatrici di Amon, ammirare una stele dell’epoca di Tutmosi III, le corone di fiori che erano posate sulle mummie di Ramses II e Seti I o il papiro che ci racconta la storia del processo a quello che chiameremmo un “tombarolo”: testimonianze uniche che ci riportano ad un passato remotissimo che si rende presente ai nostri occhi interessati e stupiti.
La mostra prevede sconti particolari e “offerte” pensate per i gruppi, le famiglie, le scuole e in particolare (com’è avvenuto per l’Epifania) per i bambini: la mascotte Mumy – raffigurata nelle didascalie durante il percorso dedicato ai più piccoli con attività e testi dedicati – il 6 e 7 gennaio scorsi ha donato ai bambini presenti alla visita guidata offerta dal museo dei dolci offerti dalla pasticceria Condorelli.
Ecco le impressioni di Paolo, dieci anni, che è stato ritratto in vesti di Egizio con tutta la famiglia dalla sorellina Miriam, otto.
Cosa ti è piaciuto di più della mostra?
“I sarcofagi della diciannovesima dinastia, perché erano più antichi e più poveri di quelli della ventesima e ventunesima”.
Ti ha fatto impressione la mummia del bambino? (Non appartiene ai sarcofagi ritrovati, ma è stata inserita per completezza espositiva).
“Sì, tanto”.
E cosa ne pensi del professore?
“Molto intelligente e molto informato su un sacco di cose, infatti ha dato una spiegazione molto dettagliata”.
Convegno dell’Archeoclub di Noto dedicato alla memoria del tragico evento. Nelle giornate di studio si è parlato anche dei mulini
La Civetta di Minerva, 19 gennaio 2018
Presso la sala Gagliardi del palazzo Trigona a Noto, si è appena conclusa la quinta edizione del convegno “Nella ferita la cura – 11 gennaio 1693”, organizzato dall’Archeoclub sezione Noto e dedicato alla memoria e alle indagini sul terremoto che trecentoventicinque anni fa sconvolse la Sicilia, specie sud orientale.
Durante le giornate di studio, incentrate soprattutto sulle concerie di Noto antica, i relatori – Laura Falesi, Antonino Attardo, Luigi Lombardo, Giuseppe Libra, Susanna Falsaperla, Simona Caruso, Danilo Reitano, Riccardo Merenda – hanno esposto lo “stato dell’arte” sull’argomento, sia in un’ottica di studio che di valorizzazione, a partire ad esempio da Cava Carosello e quindi dal paesaggio che rientra nel demanio forestale del territorio in questione. Interessanti le notizie emerse sui mulini e sulla produzione e il commercio dei pellami nel Cinquecento e sulla mappatura dei luoghi studiati, oltre che sull’apporto delle nuove tecnologie in funzione della conoscenza del fenomeno terremoto.
L’approccio ha mirato a integrare l’aspetto umanistico e quello scientifico: pensiamo al lavoro dello studioso Dario Burgaretta sulla strage di ebrei nel 1474, fenomeno tutt’altro che isolato – la persecuzione contro gli ebrei ha vissuto momenti di stasi e di recrudescenza legati anche alla “concorrenza” economica nell’ambito del lavoro di conciatore e tintore – e alla collaborazione di giovani archeologi (Eleonora Listo, Paolo Amato, Pietro Tiralongo, Pasquale Sferlazza, Vanessa Leonardi, Sara Andolina) nel lavoro di rilievo e rappresentazione grafica dei siti analizzati.
Il convegno è stato arricchito dalla passeggiata alle concerie di Noto antica nella valle del Carosello e damomenti musicali come il concerto di Carlo Muratori, che ha eseguito “La Cantata di li Rujni”, eco delle memorie dei cantastorie, lavoro che questo giornale ha avuto modo di recensire; Maria Teresa Arturia voce, fisarmonica e piano, e Francesco Bazzano alle percussioni hanno accompagnato l’artista nella Chiesa di Sant’Antonio.
Altra “chicca” è stata l’esecuzione di alcuni brani tratti dalla Messa di Requiem composta da Mario Capuana, autore tra l’altro di mottetti e altre composizioni, maestro di cappella della Chiesa Madre di San Nicolò a Noto Antica tra il 1643 e il 1646 (soprano Corrada Fugà, Ermenegildo Mollica tenore, Raffaele Schiavo alto, Alfonso Lapira basso, si sono esibiti insieme a Joachim Klein al violoncello e ad Andrea Schiavo all’arciliuto; il violinista Gabriele Bosco insieme agli altri due strumentisti ha invece eseguito musiche di Arcangelo Corelli).
Don Fortunato Di Noto ammonisce i genitori e la scuola a vigilare su ciò che i ragazzi fanno con smart phone e computer
La Civetta di Minerva, 15 dicembre 2017
Stimolata da un’indagine social del professor Massimo Arcangeli, docente di linguistica italiana ed ex-preside della facoltà di lingue e letterature straniere presso l’Università degli Studi di Cagliari, rifletto insieme a voi lettori sullo statuto di verità che chiediamo alle cose, all’informazione, all’entertainment, alla letteratura e all’arte in genere.
Una delle espressioni dell’anno che sta per concludersi è certamente “fake news”, che fa il paio con la nostrana “bufala” e il trio con “fattoide”, notizia priva di fondamento, ma diffusa e amplificata dai mezzi di comunicazione di massa al punto da essere percepita come vera: sarebbe imminente un pronunciamento del nostro Parlamento per arginare il fenomeno della diffusione in rete di informazioni e notizie false – postate più o meno artatamente –, ma è bene che scuola e famiglia, specie per proteggere i minori in rete, si attivino per insegnare a bambini e ragazzi a navigare su Internet in maniera consapevole (e comunque resta valido e semmai si rafforza l’invito di associazioni come Meter e di esperti come Don Di Noto a vigilare sui minori che utilizzano sempre più smartphone e computer e a non postare immagini e video dei propri figli, dato l’uso sconosciuto e spesso criminoso che di tali dati può essere fatto, specie in un’ottica di lotta contro la pedofilia).
Attenzione dunque sia alle notizie non verificate – spesso basta una rapida conferma da parte di un motore di ricerca, sia per i testi che per le immagini o i video –, ma in effetti ci sarebbe da fare un lungo discorso sugli statuti di verità. Passiamo, nell’arco della stessa giornata, dall’indignazione contro le fake news (che comunque spesso sono trappole per gonzi: la storia e la letteratura ci riportano innumerevoli casi di notizie non verificate, veri e propri specchietti per le allodole) alla fame di reality, un vero e proprio genere a sé stante in cui di reale c’è ben poco (ci si domanda se le gesta di starlette e giovanotti alla Ken, di freak e gente in cerca di quindici minuti di notorietà siano davvero reali: non è vero ma ci credo, verrebbe da dire, allora dov’è la reality?), alla mai troppo deprecata tv verità: c’è chi sulla televisione del dolore, delle lacrime in diretta, delle riunioni familiari, dei casi umani, ha costruito una carriera.
E non è finita: le cosiddette fiction – a parte l’invasione degli anglismi, non si comprende cosa distingua gli sceneggiati di un tempo da film in due-tre puntate con attori improbabili e sceneggiature copiaincollate da analoghi prodotti d’oltralpe e oltreoceano detti fiction – dal latino fictio, finzioni dunque, recite – in cui spesso “il riferimento a fatti, persone, luoghi e avvenimenti reali è puramente casuale” (formula che può evitare querele, ma dietro cui si nascondono cinquantine di sfumature di verità). A fictional (che nel mondo anglosassone riguarda poesia e narrativa, contrapposte alla saggistica, che è appunto non fictional) di recente si contrappone factual: tale è stata definita una trasmissione con Roberto Saviano per il prevalere di situazioni reali, romanzate solo per esigenze di copione. Insopportabili poi le classiche domande su libri e film: “Ma è una storia vera? È veramente successo?”, che annulla secoli di pratica e teoria artistica e letteraria su reale, naturale, vero e trasfigurazione artistica.
Dato che spesso la confusione linguistica è indice di confusione concettuale, abituiamoci a riflettere sul gradiente di realtà di quanto proponiamo e ci viene proposto per una comunicazione ed informazione, oltre che espressione, più consapevole; rafforziamo il lavoro della scuola, che come obiettivo non solo didattico si propone quello di formare giovani adulti dallo spirito critico; battiamoci per la valorizzazione della ricerca e, nel campo dell’intrattenimento, per contenuti più formativi e meno banalmente massificati, altrimenti, dato che nel 2018 dovrebbe essere inammissibile contraddire millenni di scienza con affermazioni sulla Terra piatta o gravidanze ai limiti dell’alieno, non dovremo più stupirci di gruppi di “mamme pancine et coetera” o di “Earth flatters”, concentrati di fake news, fattoidi, bufale, purtroppo non fictional ma factual.
Daphne Caruana Galizia, mezz’ora prima di morire, scrisse: “A Malta c’è corruzione ovunque”. Un quotidiano americano l’aveva definita “una delle 28 persone che stanno formando, scuotendo e agitando l’Europa”.
La Civetta di Minerva, 3 novembre 2017
Si allunga la lista dei martiri della parola. È di pochi giorni fa la terribile notizia della morte di Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger maltese la cui colpa è stata quella di usare l’arma della penna e della tastiera contro intimidazioni e bombe per indagare sulla corruzione che a Malta sembra dilagare come un cancro che metastatizza nell’affarista e forse complice Europa.
Laureata in archeologia, madre di tre figli, è stata una firma regolare per The Sunday Times e redattrice associata per The Malta Independent, oltre che direttrice della rivista Taste & Flair.
Curava un popolare e controverso blog dal titolo Running Commentary, contenente segnalazioni investigative; diverse le battaglie legali dovute proprio alla pubblicazione di post su magistrati e leader politici ed importanti le sue rivelazioni sulla corruzione e la mancanza di trasparenza a Malta. Il quotidiano americano “Politico” ebbe a definirla come una delle “28 persone che stanno formando, scuotendo e agitando l’Europa”.
Minacciata di morte – dopo aver sostenuto che una società panamense fosse di proprietà della moglie del primo ministro Muscat e aver criticato Delia, leader dell’opposizione nazionalista –, Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa lo scorso 16 ottobre nell’esplosione di un’autobomba.
Unanimi e di circostanza i cori di condanna dell’accaduto ma diversa è la posizione della famiglia: in un messaggio su Facebook uno dei figli della donna – giornalista appartenente all’International Consortium of Investigative Journalists – ha mosso forti accuse contro le autorità di Malta, in cui Stato e crimine organizzato sarebbero indistinguibili, responsabili e complici a suo dire dell’assassinio della madre.
Sospeso dal servizio e indagato un sergente di polizia maltese per il commento all’omicidio della giornalista in cui ha affermato che «Tutti hanno quello che si meritano, merda di vacca. Sono felice».
Al di là di questo e del prosieguo delle indagini – coinvolta anche l’FBI –, colpiscono le ultime parole scritte da Daphne Caruana Galizia sul suo blog mezz’ora prima della morte: “There are crooks everywhere you look now. The situation is desperate” (“Ora ci sono corrotti ovunque guardi. La situazione è disperata).
Non meno toccanti – sia dal punto di vista personale che da quello deontologico: cosa possono le parole di una giornalista coraggiosa contro quella che è stata definita la “cleptocrazia” del Mondo di Mezzo, il potere occulto che viene a patti con la malavita organizzata per tenere in piedi un impero basato sulla corruzione? – le parole del figlio di Daphne Caruana Galizia: «Mia madre è stata uccisa perché si è messa tra la legge e quelli che cercavano di violarla, come molti bravi giornalisti. Ma è stata colpita perché era l’unica persona a farlo. È questo quello che succede quando le istituzioni sono incapaci: l’ultima persona rimasta in piedi è spesso una giornalista. Il che la rende la prima persona a essere uccisa».
Ricordiamo ai lettori che nei primi 273 giorni del 2017 l’Osservatorio Ossigeno ha documentato minacce a 256 giornalisti ed ha inoltre ha reso note minacce ad altri 65 giornalisti per episodi degli anni precedenti conosciuti dall’Osservatorio solo di recente; dietro ogni intimidazione documentata dall’Osservatorio almeno altre dieci resterebbero ignote perché le vittime non hanno la forza di renderle pubbliche.
Questo dovrebbe farci riflettere sul lavoro dei giornalisti, profeti disarmati del nostro tempo, sentinelle contro abusi e corruzione, spesso voce di chi non ha voce.
Per la prima volta la teca che contiene le lacrime della Madonna, prodigio avvenuto a Siracusa nel 1953, viene accolta in uno studio televisivo. Testimoni e studiosi narrano l’evento
La Civetta di Minerva, 3 novembre 2017
«Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti» (Mt 10, 27). Non c’è forse citazione biblica migliore per parlare dell’annuncio della parola di Dio attraverso i media: i “tetti” del Vangelo di Matteo ci richiamano quelli contemporanei, fitti di parabole e ripetitori che trasmettono in ogni parte del globo parole, immagini, suoni. E che possono diventare strumento sempre nuovo di diffusione di contenuti culturali e spirituali, di riflessione sui valori non solo confessionali ma latu sensu umani.
Per la prima volta il reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa viene accolto in uno studio televisivo: presso gli studi di Padre Pio tv è stata registrata una puntata speciale della trasmissione “Nella Fede della Chiesa” con la presenza del prezioso reliquiario. La puntata è andata in onda Martedì 31 Ottobre alle 16 ed in replica Mercoledì 1 alle 8:45, Giovedì 3 alle 13:45 e Venerdì 4 alle 22:45 al canale 145 del digitale terrestre, 852 di Sky e 445 di TvSat. Appuntamento speciale, quindi, per i santi e i defunti con la presenza del prezioso reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa – ricordiamone l’autore, Biagio Poidimani, che lo realizzò nel 1954 in oro, argento e pietre preziose, rappresentando Santa Lucia e San Marciano, il primo vescovo di Siracusa, San Pietro e San Paolo, oltre a quattro angeli che custodiscono l’urna di vetro con la fialetta contenente le lacrime.
In studio, Don Francesco Cristofaro, mentre ad accompagnare la reliquia e a spiegare l’evento prodigioso della lacrimazione del 1953 Don Raffaele Aprile– che ha anche recitato una sua poesia in onore della Madonna delle Lacrime, “quella metà di cielo che parla di salvezza”, oltre che a spiegare teologicamente il significato del prodigio – e la dottoressa Concita Catalano, che ha spiegato al pubblico quali analisi vennero compiute all’epoca dalla commissione medica appositamente istituita per accertare la veridicità del fenomeno, con l’ausilio di immagini e filmati – toccante anche dal punto di vista umano la vicenda del dottor Cassola, il cui contatto con le lacrime da esaminare trasformò profondamente la sua vita di uomo e di medico.
Significativa anche la coincidenza della presenza delle reliquie di Giovanni Paolo II in Santuario: papa Wojtyla, devoto della Madonna delle Lacrime, nel novembre del 1994 ne consacrò il santuario durante la storica visita a Siracusa; il pontefice polacco, maestro di comunicazione, ha dedicato scritti, riflessioni e interventi sul ruolo dei media nell’apostolato e nell’ottica dell’unità della famiglia umana.
Incastonate in un artistico reliquiario opera del maestro Gulino – in Basilica è possibile anche ammirarne anche altri pregevoli manufatti – le reliquie di Wojtyla hanno richiamato un buon numero di fedeli devoti di questo Santo della nostra contemporaneità.
Interessante mostra documentaria su 400 anni di vicende femminili. Non solo aborti, stupri e delitti ma anche testamenti e figure storiche. Donne dalle condizioni socioeconomiche diverse, donne dalle storie variegate, donne da conoscere e ricordare
La Civetta di Minerva, 19 maggio 2017
Sarà visitabile fino al 31 maggio 2017 – quindi anche durante l’Infiorata – nei saloni espositivi di Palazzo Impellizzeri, sede della Sezione di Noto dell’Archivio di Stato di Siracusa, la mostra documentaria ”Storie di donne nei documenti d’archivio”.
L’esposizione, inaugurata a marzo con un evento teatrale suggestivo, l’emozionante performance delle artiste Chiara Spicuglia, Rina Rossitto e Miriam Scala, che hanno dato respiro e anima con “Voci di donne” a Gaetana Midolo, Marianna Ciccone e Franca Viola, accompagnate dal gruppo dei ragazzi del S.Cuore –, è stata realizzata utilizzando la documentazione proveniente da vari fondi archivistici: fascicoli processuali della Gran Corte Criminale, atti notarili, atti dell’Università di Noto e Prefettura, tutti documenti riferiti a vicende e figure femminili del nostro territorio vissute nell’arco di quattrocento anni.
Regestazione ed allestimento della mostra sono stati curati dalle archiviste della Sezione di Noto, Giuseppina Calvo e Anna Lorenzano, con la collaborazione di Maria Teresa Azzarelli. Coordinatore della mostra è Concetta Corridore, direttore dell’Archivio di Stato di Siracusa. Importante anche il contributo di Salvatore Zuppardo, che ha realizzato la brochure esplicativa dell’esposizione.
Il visitatore sarà suggestionato da tante voci provenienti dal passato: quella del charaullo – meraviglia lessicale per una tradizione tipicamente siciliana – che motus amore divino perdona la moglie adultera nel 1551, quella di Eleonora Nicolaci che parla attraverso il proprio testamento, quella del letterato e scienziato avolese Giuseppe Bianca che ringrazia la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa per il dono della sua pubblicazione “Nuovi Canti” (1859)…
Interessante notare anche il progresso della condizione femminile (vedi il documento sull’Unione donne italiane ad esempio) nell’ambito dell’istruzione e dell’introduzione alle professioni.
Toccante leggere l’atto di nascita di Gaetana Midolo, che morì appena quindicenne nel rogo della fabbrica newyorkese “Triangle Waist Company”: insieme a tante altre operaie, sfruttate e sottoposte a condizioni di lavoro disumane, è una delle “camicette bianche” la cui vicenda ha dato origine alla tradizione dell’8 marzo e che è stata studiata da Ester Rizzo (il volume sulle ricerche della studiosa è edito da Navarra editore e ha permesso di dare un nome e far intitolare vie ed altri spazi pubblici alle operaie, 24 delle quali siciliane, morte nell’incendio della fabbrica di camicie).
Riempite strade, piazze, cortili e chiese con note di armonia, canti, musica. Questa edizione dedicata a Salvatore Di Pietro, l’anno prossimo a Corrado Carbè
La Civetta di Minerva, 24 marzo 2017
Domenica 19 marzo, in occasione della Festa mondiale della poesia ad Avola, declinata in due giorni speciali tra Avola e Noto, si sono concluse la quindicesima edizione di “Dalle otto alle otto” e la sesta edizione di “Libri di-versi in diversi libri” dedicata a Salvatore Di Pietro: Carlo Sorgia, Alessandra Nateri Sangiovanni e Maria Pia Vido si sono classificati rispettivamente al primo, secondo e terzo posto in quella che non è tanto una tenzone letteraria ma un’occasione di incontro, scambio e crescita nel nome della poesia: in un tempo arido e materialista, in cui scrivere versi sembrerebbe anacronistico e del tutto inutile, poesia è anche riempire strade, piazze, cortili e chiese di Avola e Noto di armonia, canti, musica e, soprattutto, poesie, “celebrando” secondo l’anima di questo concorso, il libraio-editore Ciccio Urso, sostenuto come sempre da Liliana Calabrese, dai giurati e dal manipolo di artisti del Val di Noto che seguono le loro iniziative, “la magia della creatività, spontaneamente e senza programmazione, nonostante l’indifferenza di intellettuali egocentrici e della massa insignificante che ci circonda, e, soprattutto, senza sindaci e assessori e a personaggi di potere, perché l’unico potere abbracciato da ciascuno è quello della fantasia e della bellezza di un verso, dell’incontro con un accadimento inaspettato, ma collegato a ciascuno, e l’adesione entusiastica di persone graditissime”.
Tra i giurati, docenti e poeti: Maria Barone, Corrado Bono, Liliana Calabrese, Antonino Causi, Francesca Corsico, Luigi Ficara, Benito Marziano, Orazio Parisi, Vera Parisi, Fausto Politino, Maria Restuccia, Lilia Urso, Marco Urso e i poeti vincitori Giovanni Catalano, Manuela Magi, Maria Chiara Quartu, Pietro Vizzini, Nina Esposito.
Sono state consegnate le targhe della memoria dedicate a poeti sparsi in diverse città italiane e grazie all’intervento di poeti di diverse regioni italiane, compresa la Sardegna, è stato raggiunto l’obiettivo di creare ponte con gli altri, ascoltando e uscendo da sé, diventando ideali punti di riferimento e modelli di vivere creativo positivo, da moltiplicare nel mondo.
La nuova edizione del concorso letterario verrà come ormai consuetudine dedicata a un poeta amico della Libreria Editrice Urso, scomparso anzitempo, e cioè al poeta-scrittore Corrado Carbè scomparso il 20 febbraio 2017 nel mentre stava partecipando alla precedente edizione di questo Concorso, dove, tra l’altro, si classificava al sesto posto della classifica finale, insieme a Cettina Lascia Cirinnà, Mimma Raspanti, Federico Guastella, Rita Stanzione, Simona Forte, Marianinfa Terranova, Antonella Santoro, Gianluca Macelloni, Grazia La Gatta.
Meritano una menzione particolare e vanno incoraggiati i giovani artisti: in un’edizione di qualche anno fa Davide Giannelli scriveva che quando saprai che stai per morire, / dalle tue ceneri di nuovo un sorriso. / E la tua melodia canterai (da Vivere d’amore).
Miriam Vinci, selezionata nell’edizione 2016/2017, ben rappresenta l’anelito giovanile alla Bellezza nonostante il grigiore del quotidiano e le difficoltà dell’esistenza e ci piace chiudere proprio con i suoi versi, che con voce fresca in ritmi franti ricantano i temi eterni della poesia, tra illusioni ingenue dell’età ed echi leopardiani:
Ed è in questa nudità / che vorrei / vestiti di poesia.
La conferenza nei locali della biblioteca di Noto. Durante l’incontro, organizzato dal Rotaract, musiche eseguite dal maestro Gabriele Bosco al violino, mentre Giuseppe Puzzo, verseggiatore egli stesso, recita alcune liriche della poetessa e propri componimenti inediti
La Civetta di Minerva, 24 marzo 2017
“Mariannina Coffa, Una donna tante donne – Lapoetessadell’Ottocentocheparla alle donne di oggi”: questo il titolo dell’incontro che si terrà domani, venerdì 25 marzo, alle ore 17,30 presso la Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” di Noto in via Nicolaci, biblioteca che custodisce amorosamente gli scritti della poetessa e patriota netina. L’incontro si inserisce nella programmazione del Rotaract volta alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse culturali in senso lato.
Mariannina Coffa (Noto, 1841-1878), enfant prodige della borghesia netina nel passaggio difficile ed esaltante insieme dalla monarchia borbonica al Regno d’Italia, è stata dunque figlia, sorella, amica – corrispose con gli intellettuali dell’epoca pur senza muoversi dalla Sicilia –, innamorata (fu protagonista di un amore tipicamente romantico con Ascenso Mauceri, musicista e autore di tragedie), sposa malmaritata di un possidente terriero di Ragusa, madre (perse tra l’altro due dei cinque figli), patriota e poetessa (accompagnò con la sua poesia e le sue riflessioni i moti risorgimentali e la sua complessa personalità e spiritualità la portò ad un tentativo di emancipazione dagli stilemi dell’epoca verso soluzioni originali): interpretò ognuno di questi ruoli nonostante i limiti della propria condizione di donna, di siciliana, nonostante la malattia e le incomprensioni del contesto familiare e socio-culturale.
La conferenza, tenuta da Maria Lucia Riccioli, docente e scrittrice, autrice tra l’altro di un romanzo storico, “Ferita all’ala un’allodola”, incentrato proprio su Mariannina Coffa, giurata per due anni consecutivi del concorso di “Inchiostro e anima” intitolato alla Capinera di Noto, alla Saffo netina, tanto per ricordare alcune delle immagini cui la Coffa è stata associata, autrice di un saggio sulla prima tesi di laurea dedicata alla poetessa e inserito nel volume “Sguardi plurali” (Armando Siciliano Editore) curato da Marinella Fiume e uscito per raccogliere i lavori dell’omonimo convegno, oltre che di una lettera immaginaria alla Coffa pubblicata per i tipi di LiberAria in “Letteratitudine 3: letture, scritture, metanarrazioni” (a cura di Massimo Maugeri), sarà moderata da Federica Piluccio, presidente del Rotaract club Noto Terra di Eloro; le musiche che accompagneranno l’evento saranno eseguite dal maestro Gabriele Bosco al violino, mentre Giuseppe Puzzo, estimatore della Coffa e verseggiatore egli stesso, reciterà alcune liriche della poetessa e propri componimenti inediti.
A quasi centoquarant’anni dalla scomparsa della poetessa, la sua biografia e le sue opere presentano ancora fertili campi di indagine (pensiamo alla recente scoperta ad opera di Stefano Vaccaro di un inedito rinvenuto nella biblioteca del Castello di Donnafugata).
L’incontro del 25 marzo sarà occasione di riflessione sul modello femminile incarnato dalla Coffa e offrirà lo spunto per ricordare l’incendio del 25 marzo 1911, nel quale persero la vita le “camicette bianche” (pensiamo allo straordinario lavoro di Ester Rizzo per ridare nome dignità e memoria a queste donne), le operaie della Triangle Waist Company: tra di esse c’era una ragazza netina, Gaetana Midolo, cui è stata dedicata la rotatoria di Piazza Nino Bixio. Nel mese dedicato alle donne, ricordare un’emigrata e una figura del nostro Risorgimento non sembrerà un’operazione azzardata.
#NoraLab#labananottera #ictorrenova#2A #mare#sbuffi
Mi chiamo Nana.
Sono una balenottera.
– Ma l’avete vista? – esclamano tutti gli abitanti del mondo marino.
Sono gialla.
Mi chiamano la bananottera.
La storia di una balena che parla ai bambini del valore della #diversità e dell’importanza della #cooperazione con uno sguardo attento alla #tuteladell’ #ecosistemamarino
A scuola si racconta, si legge, si inventa, si crea con le mani, si ride e si riflette.
Alla fine del laboratorio R. esclama: “Anche se gli altri sono diversi da noi, dobbiamo imparare ad accertarli per come sono!” #educare#leggere#mente#cuore
La psicologa Eleonora Mangano si è innamorata di alcuni dei libri VerbaVolant e li sta utilizzando per i suoi laboratori.
Leggendo le schede dei libri pubblicati dalla casa editrice siracusana, ha scelto anche La bananottera…
Grazie a lei e a Monica Saladino e Fausta Di Falco per la segnalazione!
Questa piccola libreria, fatta con materiale di recupero riciclato e riutilizzato, abita presso un istituto comprensivo della provincia di Messina, dove si svolgono laboratori di lettura creativa per i bambini della scuola primaria. Ospita al suo interno alcuni albi illustrati per l’infanzia della casa editrice VerbaVolant edizioni di Fausta Di Falco. Perché la scuola può incentivare l’avvicinamento ai libri e se gli alunni esprimono la voglia di curiosare tra i libri vale allora la pena assecondarli.
Posto altro materiale sulle nuotate di Nana, che presto sarà protagonista di nuovi incontri e laboratori, fiere e presentazioni… restate collegati!
Dal 6 al 10 dicembre torna Più libri più liberi. La sedicesima edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria ti aspetta al Roma Convention Center La Nuvola.
Più libri (nella nuvola) si avvicina! Vi ricordo che vi aspettiamo con tutti i nostri libri, “vecchi” e nuovi allo stand A42…
Stand in allestimento…
Stand preso d’assalto!
🙂
Un bel MI PIACE e facciamo crescere la pagina VerbaVolant edizioni!
Quest’anno abbiamo deciso di tornare al Pisa Book Festival! Vi aspettiamo in stand con tutti i nostri libri e alcuni autori!
Ritorna il Pisa Book Festival con la Finlandia Paese Ospite d’Onore, 160 espositori, oltre 200 eventi, ospiti nazionali e internazionali. Pronti per festeggiare con noi la quindicesima edizione? Quest’anno si brinderà con cocktail di libri, frizzanti e rigorosamente indie! Dal 10 al 12 novembre ritorna il Pisa Book Festival 🎉🎉, Finlandia Paese Ospite.
Siete pronti a festeggiare la quindicesima edizione? Quest’anno si brinderà con cocktail di libri, frizzanti e rigorosamente indie! #makeitaparty#PBF2017
Serie di illustrazioni realizzate da Claudia Flandoli
Illustrazioni di Claudia Fiandoli…
E adesso altro materiale…
VerbaVolant edizioni è su Instagram!
Se non lo fate già seguiteci anche su Instagram! VVEDIZIONI
Ed ecco una nuova nuotata di Nana…
Il prossimo weekend saremo a Menfi per Le Federiciane. Se vi trovate da quelle parti vi aspettiamo con tutti i nostri libri 🙂
Primo scatto da Menfi…
E un bell’articolo del Giornale di Sicilia…
Sole e verde…
Ecco Nana, la mia dolce bananottera gialla, baciata dal sole di Menfi…
Le Fridericiane by night…
Le novità non sono finite…
Avviso per librerie e insegnanti: sono disponibili i nuovi progetti lettura 2018, con gustose novità e piccole anteprime 😉
Questa è una foto del bellissimo incontro a Mazara del Vallo (grazie alla scuola Ajello e alle straordinarie libraie di Lettera 22).
Oggi è la vigilia di Ferragosto e quale libro più adatto ad augurarvi il buongiorno? Nana, una balena tutta gialla come il sole d’estate! Dalla penna di Maria Lucia Riccioli con le belle illustrazioni di Monica Saladino!
Grazie a voi tutti amici!
Una bella conversazione FB:
Sara RomanelloLa bananottera è un’idea GENIALE!!! :-):-)
Maria Lucia RiccioliGrazie davvero… da quella parola è venuta fuori una storia che mi ha reso felice scrivere e presentare…
Sara RomanelloLo cercherò nelle librerie di Bologna, dove vivo! E di certo lo regalerò a mia nipote e lo leggerò ai bambini per i quali organizzo attività ricreative, sarà un grande aiuto e un bellissimo spunto per parlare dell’ambiente marino e insegnare a rispettarlo! 🙂 Ancora complimenti a tutti per il vostro splendido lavoro veramente molto educativo!
E qui posto un po’ di materiale sulla mia dolce bananottera gialla Nana, che mi ha dato tanta gioia ideare e scrivere…
Prima di tutto, il bellissimo video realizzato dalla seconda B dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII – Piazzi (PA).
Grazie a docenti e bambini!!!
Nei mesi di aprile/maggio i bambini della Scuola primaria Giovanni XXIII, hanno letto il libro “La Bananottera” scritto da Maria Lucia Riccioli ed illustrato da Monica Saladino: una storia tenera ed avventurosa attraverso la quale i bambini hanno imparato il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino.
Le nuotate di Nana non si fermano, anzi!
I libri VerbaVolant edizioni a Puntasecca, nei luoghi del commissario Montalbano…
… inizia il festival Libri d’aMare!
La rassegna è stata pubblicizzata su tutti i media… e Nana non poteva non partecipare: il mare è la sua casa!
A causa di qualche porzione di sushi in più, riuscirà la redazione a risolvere un problemino nato con il gestore del ristorante giappo/cinese “Ciul-lò”? Anche in questa puntata l’informazione e le curiosità ne fanno da padrona, come da sempre Ciao Gender ci ha abituato, la parte news curata da Davidson Ciullo sempre aggiornata sulle notizie dal mondo, la rubrica informativa sulle iniziative ed i servizi messi a disposizione dai vari comitati e associazioni lgbtqi “INFORMER” anche in questa puntata tratterà i temi sulla salute e prevenzione con Manuel Maffeo, coordinatore del Gruppo Salute del Movimento Pansessuale | Arcigay Siena.
Il Natale si avvicina e già iniziamo a pensare alle idee regalo.. e perchè non un libro? Alfredo Polizzano in collegamento telefonico dalla Libreria Fenice di Catania è pronto a consigliarci un bel libro da regalare a chi si vuole bene, “La Bananottera” di Maria Lucia Riccioli, un libro per piccoli e grandi lettori all’interno della rubrica “CONSIGLIO DEL LIBRAIO”, a seguire i consigli cinematografici “QUEER VISION” a cura di Marco Mardok.
Non può mancare la musica, quella amata dal mondo queer, come ogni settimana, l’appuntamento musicale è targato “SUPERCLASSIFICA friendly” la chart esclusiva di Ciao Gender dalla 20° alla 1° posizione, Like Dancefloor del PLAY DJ‘s group svelerà le posizioni pervenute dalle preferenze musicali del mondo gay e per non perdere le date degli eventi preferiti, Playdj vi terrà aggiornati sulla movida gay and friendly della Toscana e non solo, con la rubrica “COSA C’E’ IN GIRO?”
Ed infine come ogni puntata verrà svelata la risposta alla domanda posta la scorsa settimana all’interno dell nuovo “QUIZ, quanto ne sai?”, ogni settimana verrà formulata una domanda a tematica lgbt con 4 possibili risposte, la risposta esatta verrà svelata nella puntata seguente, potete interagire partecipando al gioco inviando la vostra risposta al 3392560090.
I libri VerbaVolant al NininFestival Bogliasco (GE)! Grazie a Donatella Monego, a Carla e alla loro associazione!
ore 18 – EARTH DAY
lettura animata de “La Bananottera” e laboratorio creativo ecologico a cura dell’associazione “Mani cultura per i bambini” (Costo 6€ a partecipante // prenotazione obbligatoria)
Grazie a https://www.facebook.com/ombrellinodellefiabe/?fref=mentions
Nana è una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è….. tutta gialla, come una banana! Il suo colore originale le dà qualche problema con le altre creature marine. Ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina.
Prenota il tuo posto e ascolta la grande avventura di Nana, la balena coraggiosa.
Vi aspettiamo tutti!
La mia dolce bananottera Nana non si ferma… nuota per librerie, biblioteche, fiere…
Ecco una delle nuove librerie in cui Nana potrà nuotare…
Vedete LA BANANOTTERA insieme ad altri bellissimi libri VerbaVolant?
Cliccate qui https://www.facebook.com/libreriapippi/?pnref=story per saperne di più!
E come potete constatare guardando il materiale che (ri)posto, Nana nuoterà ancora per molto molto tempo in posti bellissimi!
Pensavate che il nostro girovagare per festival fosse finito con l’estate alle porte? Nooooo! Vi aspettiamo il 24 e il 25 giugno a Taormina all’interno del TaoBuk festival. Troverete il nostro stand nella famosissima piazza del belvedere (Piazza IX Aprile)
Lo stand VerbaVolant a Taormina!
Ed ecco altro materiale relativo alle scorse fiere, presentazioni e oltre che hanno visto protagonista VerbaVolant edizioni e la mia dolce bananottera gialla Nana!
Una marina di libri è un appuntamento ormai di prammatica per VerbaVolant edizioni…
Visto che la mia Nana occhieggia dallo stand tra ninfee lucertole e piante?
Ed ecco altro materiale…
Nana al ForteLibro Festival di Modica (RG)!
E troverete i libri VerbaVolant a Modica Sorda presso la Libreria MaPerò!
Vi mostro le foto di un bell’evento ragusano… e poi quelle dell’incontro a Francavilla!
Ecco Elio alle prese con la sistemazione dello stand VerbaVolant edizioni… riuscite a vedere la mia dolce bananottera gialla Nana?
Arcadia Comics & Games!
Chiese e il bellissimo giardino ibleo…
Ecco il logo della manifestazione!
Ed ecco alcune foto dell’evento di giorno 8 maggio a Francavilla di Sicilia (ME)…
Ringrazio ancora i bambini, la responsabile del progetto, la dirigente scolastica e i genitori…
Canzoni e poesia, disegni, lapbook e filastrocche, scrapbook… tutto per la mia dolce bananottera gialla!
Oggi la nostra Bananottera è stata ospite dell’Istituto comprensivo di Francavilla di Sicilia. Una grande festa fatta di filastrocche, libri artigianali e canzoni. Bambini di tutte le età che hanno lavorato assieme alle loro insegnanti con grande impegno ed entusiasmo. Grazie anche quest’anno per la bellissima accoglienza e grazie a Daniela Bonanzinga che crea sempre ottime sinergie!
Vicino a questo incanto della natura si svolgerà il nuovo incontro dedicato alla mia dolce bananottera gialla Nana!
Istituto Comprensivo Statale di Francavilla di Sicilia Via Napoli, 2 – Francavilla di Sicilia (Me) nell’ambito del progetto “Incontro con l’autore”: Maria Lucia Riccioli rende noto che lunedì 08 maggio 2017, alle ore 10.00 presso il Cine-Teatro “A. Ferrara” di Francavilla di Sicilia, gli alunni della Scuola Primaria incontreranno l’autrice del libro “La Bananottera” Maria Lucia Riccioli.
Non vedo l’ora di incontrare insieme alla mia dolce bananottera gialla i bambini di Francavilla!
Ed ecco altro materiale…
Siamo felici – e anche un po’ emozionati – di condividere con tutti voi il concept di #Taobuk17.
Dal 24 al 28 Giugno la VII edizione del Festival sarà dedicata al tema #PadrieFigli, al rapporto con le radici e i maestri, alla sfida che sta dietro il passaggio del testimone tra le generazioni.
Continuate a seguirci per non perdere le prossime anticipazioni.
Da oggi inizia ufficialmente il countdown: – 60 giorni a Taobuk!
E questa bellissima immagine si riferisce a #SalTo30!
“Lodato sia Don Chisciotte! Che seppe con tanto anticipo di secoli riconoscere un furibondo gigante sotto la maschera di un innocente mulino.” (Gesualdo Bufalino)
Buongiorno da Messina! Questa mattina la nostra Bananottera è ospite della scuola elementare Pascoli-Crispi. Le maestre e i bambini hanno fatto dei bellissimi lavori “bananottosi”. Anche le magliette!
La locandina dell’evento… grazie a tutte le insegnanti, ai collaboratori, alla libraia Daniela Bonazinga e ai bambini, veramente fantastici!
Beh, che ne dite? VerbaVolant edizioni al top degli editori!
Lavori semplicemente favolosi… i bambini si sono confrontati con la fiaba, la favola, il mondo dell’editoria, il mare e i suoi abitanti, i problemi dell’inquinamento…
Firmacopie… rigorosamente in giallo!
Lavori 3D: collage fantastico!
Anche le magliette bananottose!
Che bel cartellone…
Meravigliosi!
Un lavoro pluridisciplinare (geografia, biologia, italiano…).
Question time… le domande sono state poste su foglietti colorati a forma di bananottera!
Stay tuned per altre foto!
E ora… altro materiale.
Grazie alla dolce Anna Pavone per questa foto… uno scatto dal Bookpride!
Per il decennale del Buk Modena, festival della piccola e media editoria, la casa editrice VerbaVolant, unitamente a MEMO, ha indetto un concorso creativo per gli studenti delle terze, quarte e quinte delle scuole primarie della provincia di Modena.
Per partecipare, occorreva produrre un racconto che avesse per protagonista un animale fantastico il cui nome derivasse da una macedonia di parole, traendo ispirazione da La Bananottera, libro scritto da Maria Lucia Riccioli e illustrato da Monica Saladino, storia di una balenottera nata gialla e per questo chiamata BANANottera.
Il premio è stato vinto dalla classe III della Scuola Primaria Tommaso Pellegrini che ha realizzato il libro dal titolo “Il mammurancia” dalla combinazione di mammut e arancia.
Il libro è stato inventato interamente dalla classe e realizzato presso l’Istituto Ciechi Garibaldi di Reggio Emilia che collabora con la scuola. Il libro ha illustrazioni tattili ed è trascritto completamente in braille.
L’attesa è finita, ecco il programma di #BookPride2017! Letteratura, filosofia, sociale, incontri professionali: sono centinaia gli eventi del programma culturale costruiti attorno al tema dello #straniero, oltre alle presentazioni e incontri organizzati dagli #editori in fiera. Uno spazio speciale, #BookYoung, è dedicato ai più piccoli, con letture, laboratori e le produzioni dell’editoria #indipendente per ragazzi.
Stand D11, BASE Milano…
Già quasi pronti gli scatoloni… per andare a Milano!
La mia dolce Nana vi aspetta insieme a tutti gli altri libri di VerbaVolant edizioni… allo stand D11 del BASE MILANO!
Ecco quasi pronti i nuovi segnalibri…
Vagabondando in rete, scopriamo che la mia dolce bananottera gialla Nana continua a nuotare nelle menti e nei cuori di tanti lettori, librai e operatori di cultura…
novembre 2015 La bananottera di Maria Lucia Riccioli; ill. di Monica Saladino (Verbavolant) Una balena diversa dalle altre vincerà la paura del giudizio altrui imparando a farsi amare ed amando a sua volta. classI consigliatE iII – V elementare gennaio 2016
Ringrazio questa libreria per un post molto carino:
“Un bel giorno Lena incontrò Fanone, un immenso re elegante e gentile, e lo sposò in una notte di luna piena. La grande palla dorata splendeva nel buio come neppure il sole aveva mai fatto nelle giornate serene, e la grossa balena ne rimase incantata. Forse fu quella luce luminosa la causa di tutto e qualche mese dopo nacque Nana, che già da neonata era robusta e forte, ma con una caratteristica molto speciale”.
La “Bananottera” di Maria Luisa Riccioli, illustrata da Monica Saladino, edita da VerbaVolant, è una deliziosa storia sulla “diversità”. Nana è una piccola balena di colore giallo, come quello delle banane. Questa caratteristica finisce per spiazzare gli altri animali che popolano il mare, i quali, preoccupati da questa diversità a cui non sanno dare una spiegazione, guardano il piccolo animale con sospetto finendo per schernirlo, “dietro le pinne“.
Poiché Nana ha lo stesso colore della banane trasportate dalle enormi navi “bananiere”, l’equazione fu presto fatta: Banana + Balenottera = Bananottera.
Sebbene la Regina Lena si sforzi di riempire d’amore sua figlia, cercando di ripararla, per quanto possibile, dalle malelingue, la piccola Nana soffre i cori di scherno degli altri abitanti del mare.
Un giorno, una baleniera, condotta dal capitan Millemari, cattura la Regina Lena, la quale urla alla piccola Nana di fuggire via: “speciale” come è, con il suo colore giallo, rischia di essere catturata anche lei. Ma Nana non fugge perché non intende abbandonare la madre al suo triste destino. Seguendo l’esempio di Nana, le altre balene si riuniscono in gruppo e come un grande roboante esercito si dirigono verso la baleniera, per liberare Lena.
Il capitano Millemari e il suo equipaggio finiscono nelle gelide acque dell’oceano, e a quel punto Nana nuota in loro soccorso, caricandoseli in groppa, fino a condurli in salvo, lasciandoli su un iceberg, dove saranno soccorsi da un’altra nave di passaggio.
La piccola Nana è diventata l’eroina del mare. Ora tutti la festeggiano, tutti reclamano le sue attenzioni. Il giallo della sue pelle non è più un problema.
Il libro si conclude con un decalogo di comportamenti da tenere nel pieno rispetto dell’ecosistema marino, ivi compresa una descrizione della vita sott’acqua, e le peculiarità di alcuni animali acquatici protagonisti della storia, come animali e delfini.
“La Bananottera” – Maria Luisa Riccioli, Monica Saladino – VerbaVolant
Balena e banana… un binomio insolito che serve a parlare anche di cibo…
Storie da Mangiare è il ciclo di Mani che ci permette di giocare insieme e di mangiare sano a merenda!
A ogni evento faremo luce su un alimento diverso raccontando tante curiosità e una storia golosa.
Per festeggiare l’inizio del nuovo ciclo, abbiamo deciso di celebrare il frutto amato da molti animali: LA BANANA.
A seguire renderemo la nostra merenda molto più paurosa per renderci ancora più forti.
Leggeremo “La bananottera” (ed. Verbavolant) di Maria Lucia Riccioli
Nana è una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è… tutta gialla, come una banana!Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina!
Che aspetti? vieni a trovarci
Età: +5 anni Quando: 09 Novembre 2016 Ore: 17.00 Dove: Libreria Centostorie, Via delle Rose 26 Costo: 8 euro, merenda inclusa
– prenotazione obbligatoria –
Ringraziamo tutte le scuole che hanno partecipato al concorso UNA MACEDONIA DI PAROLE dedicato alla mia dolce bananottera gialla Nana!
Riporto volentieri – grazie a chi lo ha scritto – il seguente articolo:
Il “Cespufante” libro costruito dagli alunni VB “Rodari” SELEZIONATO per Bukids, fiera della piccola editoria di primavera
18 gennaio 2017
UNA MACEDONIA DI PAROLE
Concorso creativo rivolto alle scuole primarie della provincia di Modena
Traendo ispirazione da La Bananottera, libro scritto da Maria Lucia Riccioli e illustrato da Monica Saladino, storia di una balenottera nata gialla e per questo chiamata BANANottera, gli alunni della scuola Rodari hanno partecipato al concorso e giocato con le parole.
Hanno prodotto un racconto che ha per protagonista un animale fantastico il cui nome deriva da una macedonia di parole, come quella usata in La Bananottera. Una volta pronto, il racconto è stato trascritto in un libro realizzato artigianalmente dagli stessi bambini.
Il libro vincitore del concorso è stato
Il mammurancia della classe terza della scuola primaria Tommaso Pellegrini di Modena.
Oltre al vincitore, una commissione ha scelto 3 libri che verranno esposti in una piccola mostra allestita all’interno dello spazio Bukids al Foro Boario di Modena durante la manifestazione.
I libri sono:
-Storia di una gattola generosa –Il cespufante ( classe 5^B “Rodari”)
-Il melefante
Alla prossima!
Ed ecco come al solito un po’ di materiale a tema bananottera…
Buk Festival di Modena è finito. Tanti lavoratori, tanti bimbi e genitori sorridenti e innamorati dei libri. L’ambiente ideale dove passare il weekend! Grazie a tutti, anche agli insegnanti che hanno partecipato alla prima edizione del nostro concorso letterario. Abbiamo già tante idee per l’anno prossimo!! Tra un mese saremo a Milano 😉
Quanti bimbi! Stiamo per cominciare!! Concorso letterario Una macedonia di parole, #buk Modena.
Anche quest’anno parteciperemo al Buk Festival della piccola e media editoria di Modena e ci occuperemo dello spazio Bukids. Prestissimo online il programma. Vi annunciamo, inoltre, che è stato scelto l’elaborato vincitore del concorso letterario ispirato alla nostra amica Bananottera! — con Monica Saladino e Maria Lucia Riccioli.
Quanti bei lavori… e che emozione sapere che tanti bambini hanno lavorato ispirati dalla mia bananottera!
La foto è stata scattata dall’amica Nada Alessandroni… accompagnata dalle sue parole affettuose:
Ieri al Buk di Modena ho trovato la tua Bananottera e non ho resistito alla tentazione di fotografarla, eccola ❤
Ecco l’annuncio della premiazione del concorso letterario legato alla storia della mia dolce bananottera gialla Nana!
La locandina…
Una macedonia di parole… sì, perché la parola BANANOTTERA è la crasi, la macedonia appunto di due parole, BANANA + BALENOTTERA, dato che Nana è nata in una notte di luna giallo banana…
La cosa bella è che poi io e la VerbaVolant edizioni insieme allo staff di BUKids abbiamo ideato il concorso letterario legato proprio alla nostra Nana e la premiazione sarà una bella occasione per visitare la fiera e parlare di libri!
La rivista di BUK: http://www.bukfestival.it/wp-content/uploads/2017/02/Rivista_BUK-2017.pdf
Una realtà siracusana piccola ma di qualità e attenta al territorio in cui opera. Via al laboratorio che prende spunto dal libro “Il nonnario” di Lorenzo Naia (autore) e Roberta Rossetti (illustratrice)
La Civetta di Minerva, 13 gennaio 2017
Conosciamo molto bene la casa editrice Verba Volant di Siracusa. La sua creatrice e titolare, Fausta Di Falco, insieme al suo compagno di vita e di fatiche, di idee, progetti, iniziative, Elio Cannizzaro, fa un grande e bel lavoro.
I libri della Verba Volant, quelli per bambini in particolare, sono curati nelle immagini, nelle rilegature, esattamente quanto nei testi. Cosa non scontata e non facile da trovare nel mondo dell’editoria per ragazzi. Sì, ce ne sono altre che hanno belle immagini, bei formati, ma in quelli della Verba Volant noi ci troviamo anche una sorta di “magia”. E libri ne abbiamo visti e letti tanti ai bambini.
Prendiamo per esempio “I libri da parati”. Un’idea originale che sta riscuotendo un grande successo. Si aprono fino a diventare un bellissimo poster e ad ogni foglio che apri scopri e leggi la storia. Gli ultimi due titoli sono poi veramente “speciali”, per i disegni e i contenuti. ”Le luci alle finestre” di Alessandro Di Sorbo (illustratore) e Alessio De Simone (autore) è proprio magico ed è realizzato con una tecnica sofisticata: l’ultima tavola, che è quella che poi sarà il poster da appendere, ha degli elementi fosforescenti. E credetemi, è molto, molto bello!
L’altra novità è “La principessa che scriveva” con i testi di Nerina Fiumanò e le illustrazioni di Angelo Ruta. Qui la storia ripropone il tema della scrittura come unica possibilità di vita, di sopravvivenza a se stessi e al mondo. I disegni sono carichi di questa ricerca, di questo bisogno della principessa protagonista di dover scrivere e di portare con sé e dentro di sé le parole per poi darle agli altri.
Nella collana ci sono poi altri autori e illustratori, alcuni che conosciamo bene, perché la Verba Volant è molto attenta a ciò che succede nel territorio e quindi nel suo catalogo troviamo diversi autori siracusani, tra cui Anna Maria Piccione, Giusi Norcia e Maria Lucia Riccioli, per citarne alcuni.
Un’altra cosa importante, da sottolineare e far notare ai lettori – malgrado in questi libri ci sia un raffinato e curato lavoro di rilegatura, stampa, impaginazione e tutto il resto che arriva in libreria sotto forma di quello che, in questo caso, riduttivamente chiamiamo libro – è che il costo è contenuto.
Se ancora non conoscete la casa editrice Verba Volant potete visitare il sito verbavolantedizioni.it
Il loro catalogo ha diverse collane anche di narrativa e i loro titoli sono presenti in tutte le librerie della città. Se però avete voglia di conoscere la titolare o magari di vedere cosa si può fare con un libro per bambini della Verba Volant, allora domattina, 14 gennaio, alle 10.30, potete far partecipare i vostri bambini al laboratorio che prende spunto dal libro “Il nonnario” di Lorenzo Naia (autore) e Roberta Rossetti (illustratrice). L’ingresso è libero. Il laboratorio si terrà a Siracusa in Via Montegrappa, 21, presso la sede dell’Opificio di Cultura di Angela Falletta. Per informazioni 3387134587.
Grazie a Luisa Fiandaca e a La Civetta di Minerva…
Ecco altre notizie su di me, su Nana, sulla VerbaVolant…
Fausta Di Falco, direttora ed editora insieme ad Elio Cannizzaro di VerbaVolant edizioni, è fresca di Premio Cartia per l’editoria (prima edizione, 27 dicembre 2016).
Ecco un collage di foto… a me l’onore di premiarla. La vedete anche insieme a Barbara, figlia del giornalista Dino Cartia.
Nana continua a nuotare anche in questo nuovo anno…
Intanto un poco di materiale sul cammino percorso finora.
La vignetta di Elio Cannizzaro sulla seconda edizione di Jingle Books…
La città naturalmente è Palermo!
VerbaVolant e la mia Nana, la dolce bananottera gialla, sono andate nuovamente a Palermo per questa fiera natalizia…
Grazie a Monica Saladino… che splendide dediche per la mia Nana!
Nella splendida cornice di Palazzo Asmundo, la fiera del libro più natalizia della Sicilia!
VerbaVolant edizioni e Nana sono state anche a Roma…
Ringrazio Letture metropolitane e Flavia Capone per gli scatti “rubati” a Più libri più liberi!
Anche quest’anno VerbaVolant edizioni è stata presente alla fiera della piccola e media editoria di Roma.
Le novità sono tantissime e spero incontreranno il favore di vecchi e nuovi lettori! Non sono mancati neanche gli autori! Direttamente dal Brasile Josè Custodio, autore del fumetto “Anita Garibaldi. La nascita di una eroina” per l’anteprima romana.
Per il firmacopie in stand anche Alessandro Di Sorbo e Alessio Di Simone che hanno realizzato il loro terzo libro da Parati®: “Le luci alla finestre”.
Ecco il promo di “Libri in città”, la trasmissione dedicata ai libri che va in onda sul canale 654 del digitale terrestre. L’emittente è Telecittà.
Conduttori sono Claudia De Luca e il professor Luigi Amato, docente universitario di Estetica.
Ringrazio sia loro per il gentile invito a partecipare alla quinta puntata della trasmissione che Luigi Bianca e il suo staff per la ripresa e il montaggio del programma.
Posso quindi offrirvi la visione dell’intervista realizzata presso la splendida Biblioteca dei Padri Cappuccini di Siracusa (e mi piace anche porgere un saluto a Marcello Cioè, direttore competente e gentile).
Abbiamo parlato sia del mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, incentrato sulla figura della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, che del mio libro di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU (Algra editore), che poi della mia fiaba uscita per i tipi di VerbaVolant edizioni “La bananottera”, che ha come protagonista la dolce bananottera gialla Nana.
Durante l’intervista ho avuto modo di ricordare insieme a Claudia De Luca sia il compianto Luciano Rispoli che il nostro concittadino Enzo Maiorca, per la sua lotta in difesa del mare e dell’ambiente in generale. Un pensiero è andato anche alla figlia Rossana.
Buona visione…
Se volete rivedere questa e le altre puntate di Libri in città ecco il link:
…ed ecco un po’ di materiale sui miei libri.
La prima copertina di FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.
Copertina e bandella della riedizione (grazie ancora a Paolo Di Paolo e Lia Levi).
I miei cunti in dialetto… grazie al mio editore Alfio Grasso e ad Alessio Grillo e Maria Francesca Di Natale per disegni e copertina, ai curatori di collana Maria Rita Pennisi e Alfio Caruso…
Ed ecco tutti insieme i miei libri… al centro la mia fatica più recente, LA BANANOTTERA – e come non ringraziare Monica Saladino per le illustrazioni, Fausta Di Falco ed Elio Cannizzaro di VerbaVolant edizioni? E Annamaria Piccione per l’intelligente rilettura?
Zefirino Millemari, uno dei protagonisti della mia fiaba.
E adesso vi posto altro materiale sulla fiaba.
Iniziano ad arrivare i lavori relativi al concorso incentrato sulla bananottera Nana…
Quest’anno per il @bukmodena un concorso letterario dedicato ad animali fantastici come la bananottera. Arrivano i primi lavori!
Sono felicissima! Non solo la mia dolce bananottera gialla nuota nelle librerie nelle scuole nelle biblioteche, ma adesso è anche protagonista di un concorso letterario…
In occasione dei 10 anni di Buk due concorsi per le scuole
UNA MACEDONIA DI PAROLE
Concorso creativo
il concorso è rivolto alle scuole primarie della provincia di Modena – classi terze, quarte e quinte
In occasione dei festeggiamenti per il decennale del Buk Modena, festival della piccola e media editoria (l’edizione 2017 sarà la decima) VerbaVolant, che insieme a MEMO ha gestito il nuovo spazio Bukids nell’edizione 2016, bandisce un concorso creativo per i più piccoli e uno per l’istituto d’arte.
Traendo ispirazione da La Bananottera, libro scritto da Maria Lucia Riccioli e illustrato da Monica Saladino, storia di una balenottera nata gialla e per questo chiamata BANANottera, si è pensato di farvi giocare con le parole.
Per partecipare gli studenti delle terze, quarte e quinte delle scuole primarie della provincia di Modena, dovranno produrre un racconto che abbia per protagonista un animale fantastico il cui nome derivi da una macedonia di parole, come quella che abbiamo usato per il nostro libro. Una volta pronto, il racconto dovrà essere trascritto in un libro realizzato artigianalmente dagli stessi bambini.
Per maggiori dettagli consultare il regolamento allegato.
La cerimonia di premiazione avrà luogo nello spazio Bukids.
I libri selezionati verranno esposti durante la manifestazione.
Saranno selezionati tre elaborati vincitori.
Per maggiori potete contattare la redazione.
Buon lavoro!
Regolamento concorso
Il concorso, indetto dalla VerbaVolant edizioni, è rivolto alle classi III-IV-V delle scuole primarie della provincia di Modena.
Ogni classe può partecipare con un elaborato.
L’elaborato consiste in un racconto, che può anche essere illustrato, contenuto in un libro realizzato dagli stessi ragazzi. Il libro può essere realizzato con diversi materiali e tecniche (riciclo, origami…) ma deve essere assolutamente artigianale. I libri che non risponderanno alle caratteristiche suddette verranno esclusi dal concorso.
L’elaborato deve avere una lunghezza massima di 1 cartella circa (ogni cartella è pari a 1800 battute).
I file relativi all’elaborato, contenenti il racconto in formato PDF o docx e le foto del libro formato JPEG o TIFF, devono essere inviati all’indirizzo info@verbavolantedizioni.it.
La mail deve riportare preferibilmente in oggetto: concorso letterario BUKids.
Se dovessero sussistere problemi nella digitalizzazione del file o nella realizzazione delle foto, è possibile inviare l’originale all’indirizzo: VerbaVolant edizioni, via Ragusa 52, 96100, Siracusa. Si prega di avvertire in anticipo dell’invio del materiale via posta.
I vincitori saranno avvertiti telefonicamente e/o tramite posta elettronica.
Gli elaborati vincitori saranno un massimo di tre, scelti fra tutti quelli pervenuti e conformi alle direttive. La scelta della giuria sarà insindacabile.
La giuria sarà composta di autori, illustratori e responsabili della casa editrice.
Le classi vincitrici riceveranno in premio dei libri per la biblioteca di classe.
Per partecipare è necessario inviare il modulo di adesione tramite posta elettronica all’indirizzo: info@verbavolantedizioni.it. Il modulo di iscrizione deve essere inviato entro il 1 ottobre 2016. Gli elaborati devono giungere in redazione entro il 20 dicembre 2016.
Info
VerbaVolant edizioni, via Ragusa 52, 96100, Siracusa.
Tel: 0931462540/ 333.8672919
info@verbavolantedizioni.it
verbavolantedizioni.it
Sono troppo contenta, davvero.
Pensare che una parola inventata da mia sorella sia diventata una storia scritta stampata illustrata e letta… e pensare che questa parola ispiri tanti altri lettori, specie bambini, mi emoziona tantissimo.
Ecco altro materiale che riposto volentieri…
La mia dolce bananottera gialla Nana per Libriamoci 2016 ha nuotato fino a Lentini (SR) presso l’Istituto comprensivo “Guglielmo Marconi”!
Autografi…
Raccontando…
Piccoli lettori…
… da notare le bananottere gialle costruite dai bambini!
I disegni!
Un bellissimo benvenuto alla mia dolce bananottera gialla Nana e alla sua autrice!
Ringrazio la dirigente scolastica, le insegnanti e i bambini per l’accoglienza ricevuta… gli alunni hanno mostrato interesse ed entusiasmo verso le storie lette da Fausta e me, si sono incuriositi del lavoro dell’editore (spiegato da Fausta attraverso una lezione pratica)… insomma, ci siamo “librati”!
E adesso riposto altro materiale relativo alle fiere cui ha partecipato la mia casa editrice insieme a Nana…
Ringrazio per la foto l’amico Pietro Chiappelloni, compagno d’avventura nei concorsi letterari Porsche Italia… 🙂
IL LIBRO GIUSTO è la prima fiera dell’editoria a Piacenza… ribelli creativi indipendenti moderni, ecco gli editori che espongono, tra cui la VerbaVolant edizioni!
Le nuotate di Nana non si fermano…
La casa editrice VerbaVolant edizioni va in giro per fiere letterarie e Nana, la mia dolce bananottera gialla, nuota con Fausta Di Falco ed Elio Cannizzaro…
Il dietro le quinte di Sabir Fest a Messina!
Il manifesto…
E l’immancabile vignetta di Elio… 🙂
Ed ecco Nana a Catania tra libri e caffè…
l Bookb@ng a Messina!
In attesa di altre nuotate letterarie di Nana alle prossime fiere e nelle scuole! (stay tuned, ne vedremo delle belle…) ecco la bella vetrina della Libreria dei Ragazzi a Siracusa…
Libreria dai colori autunnali per ospitare l’ultima avventura del maghetto Harry Potter…
E chi c’è in vetrina vicino a lui? Nana, la mia dolce bananottera gialla… in effetti, la magia del giallo può convivere con quella dell’ormai celeberrimo mago di Hogwarts…
Qui trovate le uscite VerbaVolant di dicembre… pronte per Roma (Più Libri Più Liberi) e Palermo (Jingle Books).
Infine è ormai cosa nota che io adoro la VerbaVolant, trovo che pubblichino libri bellissimi e sempre estremamente originali, e quindi sono ancora più felice di condividere qualcosa che a me personalmente piace moltissimo.
Il nuovo sito finalmente online dal primo settembre! Per l’occasione una settimana di promozioni: basterà inserire il codice newebsite prima di completare l’acquisto e riceverete uno sconto aggiuntivo del 5%. Affrettatevi però: l’offerta sarà valida fino alla mezzanotte di domenica 5 settembre! Inoltre, chi raggiungerà almeno i 30 euro di spesa riceverà in omaggio la nostra ToteBag!
Insegno Lettere nei licei. Scrivo poesie in italiano e in dialetto siciliano, racconti e romanzi, saggi letterari. Canto in un coro lirico. In precedenza ho concertato con un coro polifonico, ho inciso 2 cd più altri due a tema religioso. Amo i coniglietti, i libri e tengo tanto ai miei affetti. Sogno un futuro in cui l’arte sia sempre presente, il calore della famiglia e degli amici… Voglio essere ogni giorno di più una persona, un’insegnante, un’artista migliore… Dio lo voglia!!! La Bananottera
Nana è una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è… tutta gialla, come una banana!
Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina!
Attraverso una storia tenera e avventurosa i bambini impareranno il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino.
Alla fine del volume, infatti, trova posto un allegro decalogo per invitare i più piccoli al rispetto del mare e delle sue creature.
Di seguito possibile scaricare un ebook in pdf con giochi e approfondimenti. Uno strumento che vuole essere anche un prezioso ausilio didattico per le maestre o per i genitori più attenti.
Vi posto un po’ di materiale sui viaggi e le nuotate di Nana, la mia dolce bananottera gialla protagonista della fiaba LA BANANOTTERA, uscita per i tipi di VerbaVolant edizioni…
CANICATTINI – Sarà la scrittrice siracusana Maria Lucia Riccioli con la sua ultima fiaba “La Bananottera”, edita da VerbaVolant di Fausta Di Falco, e illustrata da Monica Saladino, a chiudere sabato 11 giugno, alle ore 17:30 all’Asilo Nido comunale “S. Maria Goretti” di via San Nicola, il primo semestre di attività della Biblioteca comunale “G. Agnello” e Nati per Leggere di Canicattini Bagni.
L’incontro con Maria Lucia Riccioli, già autrice del romanzo “Ferita all’ala un’allodola” (Perrone Lab 2011 e L’Erudita 2013), e di una raccolta di versi della tradizione siciliana, “Quannu ‘u Signuri passava p’ ‘o munnu” (Algra 2014), sarà l’occasione per parlare di scrittura e di come leggere e scrivere possa trasformare, non solo gli autori, ma anche i lettori.
Ma naturalmente l’appuntamento è diretto soprattutto ai bambini, com’è nella tradizione di Nati per Leggere, per cui Maria Lucia Riccioli racconterà della sua “Bananottera” gialla, che seppur all’inizio avrà problemi proprio per questa sua caratteristica, grazie alla sua bontà e al suo coraggio diventerà l’eroina dell’oceano.
Insomma, una storia ecologica ma non solo, di grandi sentimenti e allegria, che piace già tanto ai bambini che ritrovano un nuovo eroe.
La mia dolce bananottera gialla continua a nuotare nel mare dell’editoria…
Scritto da Maria Lucia Riccioli, e illustrato da Monica Saladino, La Bananottera è la storia di Nana, una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è…tutta gialla, come una banana! Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina! Attraverso una storia tenera e avventurosa i bambini impareranno il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino. Alla fine del volume, infatti, trova posto un allegro decalogo per invitare i più piccoli al rispetto del mare e delle sue creature.
“LA BANANOTTERA” UN RACCONTO CHE INSEGNA A RISPETTARE L’AMBIENTE E LE CREATURE CHE LO ABITANO – Un libro di Maria Lucia Riccioli, edito da VerbaVolant Edizioni
Un ringraziamento particolare ad Irene Iorno de IL PAESE DELLE DONNE ON LINE – RIVISTA per la sua recensione…
“per creature terresti perfette che il mare vogliono amare senza far danni e senza sporcare”.
Illustrata con tecnica mista da Monica Saladino, la fiaba, presentata anche al SIRMUMA – Museo del Mare di Siracusa, racconta di una balenottera gialla presa in giro da tutte le creature del mare, fino a quando compierà un gesto di grande altruismo che unirà tutti gli animali e verrà accettata, da loro e dal Capitano Remo Millemari.
Qui sono gli animali a guardare la specie umana, le sue imperfezioni, le conseguenze delle sue azioni e di come molto del nostro fare influisca sugli oceani, sottolineando la grande importanza di agire sempre nel rispetto della natura, per conservare un mare pieno di bolle che cambiano colore e quantità a seconda delle emozioni dei suoi abitanti: ci sono bolle felici, bolle tristi, poche bolle o tantissime.
E l’incontro fra le diverse specie viene qui raccontato come pericolo per chi ha solo manto e pinne perché “nessuno da quelle parti aveva una buona opinione dei bipedi senza squame e coda. Non le foche, che temevano per la loro pelliccia. Non le tartarughe, che avevano paura di lasciarci il carapace. Non i gabbiani, che ogni giorno vedevano gli uomini sporcare ogni cosa”.
Un piccolo libro che commuove quando mamma balena viene catturata e la bananottera la difende dalla baleniera e i suoi pescatori.
Un libro che ci fa capire l’importanza della cooperazione quando tutte le balene degli abissi emergono salvando Lena e di come l’accettazione di un qualcosa ritenuta diversa passi spesso prima attraverso la consapevolezza delle proprie paure, di come i termini strano, differente, pericoloso, spesso vengano confusi e usati solo per difendere un qualcosa che non esiste.
E per una volta il mare diventa protagonista, abitato da creature diverse, tutte con le proprie idee, i propri colori, e che alla fine collaborano apportando ciascuna il proprio sapere e le proprie capacità per un bene comune.
Una fiaba da leggere fino all’ultimo “sbuffo”, perché i capitoli a volte non servono se si respira con le branchie come i pesci, si saltella sugli scogli come un granchio, si vola sugli oceani come i gabbiani, si mangiano fino a quattro tonnellate al giorno di cibo come le balenottere azzurre, si gioca come i delfini, e si incontrano navi che trasportano banane tutte gialle come Nana.
E gli umani e le umane per una volta sono “fuori dalle pinne”.
Ecco il mio commento on line:
Salve… grazie davvero per la recensione, scritta cogliendo il senso profondo del lavoro mio e di Monica Saladino, che in VerbaVolant edizioni abbiamo trovato una casa editrice attenta e sensibile alla qualità letteraria della narrativa per bambini e ragazzi e una cura grafica notevole, che si distingue nel panorama nazionale. In queste vostre parole trovo l’attenzione ai temi di un’ecologia latu sensu, intesa come Papa Francesco la concepisce nella sua enciclica Laudato si’: ecologia del cuore, dei sentimenti, dell’economia, etimologicamente rispetto della nostra casa comune.
Un po’ di materiale sul mio libro… nel mio blog troverete le precedenti recensioni…
Scritto da Maria Lucia Riccioli, e illustrato da Monica Saladino, La Bananottera è la storia di Nana, una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è…tutta gialla, come una banana!
Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina! Attraverso una storia tenera e avventurosa i bambini impareranno il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino. Alla fine del volume, infatti, trova posto un allegro decalogo per invitare i più piccoli al rispetto del mare e delle sue creature.
La mia dolce bananottera gialla, Nana, sta nuotando nei cuori di tante persone… qualcuna di loro scrive anche delle recensioni!
Ringrazio davvero Salvo Zappulla per la sua generosa disponibilità: oltre a scrivere, Zappulla è l’anima del concorso letterario Pentelite e dell’omonima rivista-antologia; recensisce libri su Notabilis e vari periodici on line, legge e fiuta talenti con disinteresse e passione.
Ecco le altre recensioni finora uscite su LA BANANOTTERA…
Per me e Nana è una grande gioia essere citate dal blog Mammechefatica…
Ecco il post: http://www.mammechefatica.it/2015/09/04/banana-o-balenottera/#comment-774
Ringrazio ancora il blog… e vi posto altre due recensioni che mi sono molto care:
Ringrazio l’amica giornalista e scrittrice Lucia Corsale per questa nuova bellissima recensione della mia fiaba per bambini LA BANANOTTERA…
Ringrazio anche Massimo Maugeri che nella nuova rubrica del suo litblog LETTERATITUDINE intitolata GIOVANISSIMA LETTERATURA ha dedicato un post proprio alla mia dolce bananottera gialla Nana:
La mia dolce bananottera gialla Nana ha nuotato in lungo e in largo per tutto il 2015… e anche durante il 2016 sta continuando ad incontrare grandi e piccini!
L’11 maggio è stata pubblicata per i tipi di VerbaVolant edizioni la mia fiaba “La bananottera” (con illustrazioni di Monica Saladino), presentata in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino il 17 maggio presso il Bookstock Village al Laboratorio Scienza e Saperi, con lettura animata e laboratorio per i bambini.
La fiaba è stata poi presentata a Palermo presso la Libreria Un mare di libri, a Siracusa presso la Casa del Libro Rosario Mascali il 30 maggio, alla fiera “Una marina di libri” di Palermo il 5 e 6 giugno (presentazione e laboratorio), il 14 giugno a Ragusa (A tutto volume) con un laboratorio, il 20 giugno presso la Libreria dei Ragazzi di Siracusa con una labomerenda.
Dal 31 luglio al 2 agosto 2015 “La bananottera” è stata ospite della fiera letteraria “Gufi e melone” di Joppolo Giancaxio (AG), patrocinata dal Comune e dalla Biblioteca comunale.
Il 28 agosto, presso la spiaggetta del Castello Maniace ( che fa parte dell’area marina protetta del Plemmirio di Siracusa), la mia fiaba è stata ospite di “C’era un mare da favola…”.
Il 13 settembre ho tenuto una lettura de “La bananottera” in Piazza Leonardo da Vinci a Siracusa nell’ambito della manifestazione “Il risveglio di Siracusa” organizzata da “Archimede in movimento”.
Il 18, 19 e 20 settembre ho preso parte al Catania Book Festival presso il Cortile Platamone.
Il 3 ottobre, con “La bananottera”, sono stata ospite della manifestazione “Il mare al museo” presso il Museo del mare di Siracusa, mentre a Palermo la fiaba è stata protagonista di un laboratorio presso “È Bio”.
Il 25 ottobre “La bananottera” è stata tra i libri VerbaVolant in mostra al Book b@ng di Messina ed è stata presentata a Palermo presso La Città del Sole, il 31 ottobre è stata presentata a Ragusa presso “Le Fate” e il 15 novembre, dopo vari incontri nelle scuole siracusane, è stata ospite di “Archimede in movimento” a Siracusa. La fiaba è stata protagonista di un laboratorio presso la Fiera della piccola e media editoria di Roma “Più Libri Più Liberi” che si è svolta nel Palazzo delle Esposizioni dell’Eur dal 4 all’8 dicembre; il 13 dicembre ha trovato spazio presso la piccola fiera tenuta a Siracusa in occasione di Santa Lucia. Presso Palazzo Asmundo a Palermo dal 18 al 20 dicembre è stata ospite di “Jingle Books”. Dal 20 al 21 febbraio la fiaba è stata ospitata a Modena per Bukids, la sezione per bambini e ragazzi di Buk Modena, mentre il 25, presso l’Associazione culturale Alimede, è stata protagonista di una labomerenda.
A marzo è stata ospite di “Bellissima”, fiera dell’editoria indipendente, presso il Palazzo del ghiaccio di Milano, mentre il 3 aprile è stata protagonista di una lettura presso “Archimede in movimento”, IV edizione. L’11 aprile è stata ospite della IV A e B dell’Istituto comprensivo “D. Ajello” di Mazara del Vallo (TP) per un incontro con l’autore, mentre il 15 aprile è stata ospite dell’edizione speciale di Archimede in Movimento dedicata al problema delle trivellazioni. Il 23 e il 30 aprile, in occasione della Giornata mondiale della cultura, del libro e del diritto d’autore, “La bananottera” è stata tra i libri VerbaVolant edizioni donati a Casa Mazzolini per l’iniziativa “Il cestino dei libri”, nata per sostenere “La casa di Fausta” insieme alla Biblioteca del gufo e ad altri volontari. Al Salone internazionale del Libro di Torino 2016, ad “Eralavò”, festival delle storie di Acireale (CT), e ad Una marina di libri di Palermo è presente presso lo stand VerbaVolant edizioni al’Orto Botanico.
L’11 giugno è stata ospite della Biblioteca “Giuseppe Agnello” di Canicattini Bagni (SR) per la festa conclusiva del progetto NATI PER LEGGERE.
“La bananottera” è tra i libri “Scelti per voi” dallo staff de La Feltrinelli – Catania.
Il 24 ottobre, in occasione della campagna nazionale “Libriamoci” l’autrice è stata ospite insieme all’editrice Fausta Di Falco dell’Istituto comprensivo “Guglielmo Marconi” di Lentini (SR) con la fiaba “La bananottera”.
Le fiere di Catania, Messina, Roma e Palermo hanno visto “La bananottera” tra i libri VerbaVolant per tutto il 2016.
Il 18 febbraio 2017, presso il Foro Boario di Modena, nell’ambito del Buk Festival (sezione Bukids), si è tenuta la premiazione del concorso “Una macedonia di parole” incentrato su “La bananottera” e che ha visto coinvolte le scuole del modenese.
Dal 24 al 26 marzo 2016 “La bananottera” è stata ospite del Book Pride presso il BASE di Milano, mentre il 3 aprile l’autrice ha incontrato i bambini dell’Istituto comprensivo “Pascoli-Crispi” di Messina.
Incontri con l’autrice e laboratori sul libro sono stati tenuti l’8 maggio a Francavilla di Sicilia (ME) e all’Istituto comprensivo Giovanni XXIII – Piazzi di Palermo (16 maggio 2017).
Il libro è stato ospite di Una marina di libri 2017, di TaoBuk e del NininFestival di Bogliasco (GE), oltre che di Libri d’Amare 2017 a Puntasecca, nei luoghi del commissario Montalbano; oltre alle fiere, continua il viaggio del libro presso le scuole: il 18 dicembre l’autrice è stata ospite della IV BS del Liceo Corbino di Siracusa per il progetto di alternanza scuola-lavoro “Una biblioteca può cambiare un quartiere”.
La psicologa Eleonora Mangano ha utilizzato il libro per un laboratorio nella classe II A dell’Istituto comprensivo “Torrenova”.
E naturalmente grazie a Casa Facile che nel numero di agosto 2015 ha ospitato me e Nana!
E su Vanity Fair del 2 settembre scorso!
Qualche stralcio…
Primo sbuffo
Sulla terra ora si direbbe “C’era una volta” e la storia sarebbe divisa in capitoli.
In fondo al mare però è diverso: le storie sono divise in sbuffi e ogni creatura
le inizia a modo suo.
La piovra gigante comincia così: – Quando i miei tentacoli erano piccini…
Il corallo, attaccato alla scogliera, parla poco e ogni parola è tonda come
una bolla di sapone che dal fondo viene a galla. Lui invece dice: – Quando
ero un bastoncino rosa…
Poi arriva il delfino Fino, con il dorso lucido grazie alle carezze della schiuma di mare, e inizia:
– Quando la mia mamma mi portava nella pancia, anche la mamma di Nana la portava nella sua…
Proprio così: Delfia, la mamma di Fino e Lena, la mamma di Nana, aspettavano
i rispettivi cuccioli nello stesso periodo.
La differenza era che Delfia era una delfina che saltava nell’acqua come le acrobate del circo, mentre Lena era una balena, l’animale più grande dell’oceano.
Secondo sbuffo
Il piccolo delfino Fino e la sua mamma Delfia a volte danzavano sulle onde
per farsi applaudire dai marinai, ma non si avvicinavano mai troppo alle
navi. Sapevano che l’uomo è un animale capriccioso che un giorno ti prende
in simpatia e l’altro ti fa finire in una scatoletta, come capita ai tonni e
alle aringhe.
Ai pesciolini più piccoli tremavano le branchie solo al sentirlo nominare.
– L’uomo? Fuori dalle pinne!
Lena, la mamma di Nana, invece non aveva paura degli uomini e si divertiva
a seguire le navi da pesca e i transatlantici zeppi di turisti.
– Non hai paura delle baleniere che possono acchiapparti? – le chiedevano
in tanti.
Gli umani infatti catturano le grandi balene per farne grasso, olio e cibo.
La grande balena però rideva come solo le balene sanno fare.
– L’uomo capace di acchiapparmi deve ancora nascere! Mi fanno ridere i
loro rampini: sembrano ami per pescare lucci e trote. Per un cetaceo come
me ci vuole altro! Io sono la regina del mare e di fronte a me l’uomo è solo
una formichina che naviga in un guscio di noce!
La mamma di Nana nuotava lenta e maestosa, sembrava proprio una regina
nel suo palazzo. E la spuma dietro di lei ricordava uno strascico d’argento.
Terzo sbuffo
Un bel giorno Lena incontrò Fanone, un immenso re elegante e gentile, e
lo sposò in una notte di luna piena.
La grande palla dorata splendeva nel buio come neppure il sole aveva mai
fatto nelle giornate serene, e la grossa balena ne rimase incantata.
Forse fu quella luce luminosa la causa di tutto e qualche mese dopo nacque
Nana, che già da neonata era robusta e forte, ma con una caratteristica
molto speciale.
Va infatti detto che il giorno della sua nascita l’intero oceano rimase a bocca
aperta per lo stupore a guardarla.
– Ma l’avete vista? – gridarono i coralli, quasi staccandosi dal fondo.
– Ma l’avete vista? – esclamarono i tonni con le pinne paralizzate.
Anche mamma delfina e il piccolo Fino smisero di saltare e rimasero imbambolati.
– Ma l’avete vista? – proferirono infine.
Certo, Nana era una balenottera bellissima, questo sì.
Solo che… era tutta gialla.
Gialla.
Oltre all’autore durante l’incontro sono intervenuti la docente e scrittrice Maria Lucia Riccioli, il direttore della Biblioteca Alagoniana Mons. Giuseppe Greco e il rettore del santuario don Aurelio Russo.
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto in beneficenza.
Non si può vivere di frigoriferi, di bilanci, di politica, di parole crociate. Non si può più. Non si può più vivere senza poesia, senza calore né amore.
(Antoine de Saint-Exupéry)
Ringrazio Maria Lucia Riccioli per la recensione sulla Civetta di Minerva del 2 marzo al mio libro “Innamorato del Cielo” – Riflessioni dell’ anima. Ed. Bonfirraro ed acquistabile già da ora in tutte le librerie.
Presto maggiori informazioni sulla presentazione del 13 in santuario. I relatori saranno mons. Giuseppe Greco , Maria Lucia Riccioli e don Aurelio Russo . Il relatore è cambiato quando il giornale non ha più potuto rettificare. La Civetta di Minerva del 16 febbraio.
LA CIVETTA, 13 GENNAIO 2017.
La traduzione in siciliano è mia…
Ieri grande interpretazione della poesia “Vergine delle lacrime” tradotta e letta in lingua siciliana da Maria Lucia Riccioli, durante la presentazione del mio libro “Innamorato del cielo“.
Grazie a Vincenzo Greco (LA SICILIA, 27 MARZO 2018)
Qualche foto dell’incontro…
I relatori presentati da don Aurelio Roberto Russo, rettore della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
Il folto e attento pubblico del salone Ettore Baranzini.
Ringrazio Nicolò Micieli e gli altri fotografi della serata per le immagini.
Grazie a Ida per aver accompagnato con la sua chitarra i versi di don Aprile…
Oltre all’autore durante l’incontro interverranno, la docente e scrittrice Maria Lucia Riccioli, il direttore della Biblioteca Alagoniana Mons. Giuseppe Greco e il rettore del santuario don Aurelio Russo.
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto in beneficenza.
Non si può vivere di frigoriferi, di bilanci, di politica, di parole crociate. Non si può più. Non si può più vivere senza poesia, senza calore né amore.
(Antoine de Saint-Exupéry)
Ringrazio Maria Lucia Riccioli per la recensione sulla Civetta di Minerva del 2 marzo al mio libro “Innamorato del Cielo” – Riflessioni dell’ anima. Ed. Bonfirraro ed acquistabile già da ora in tutte le librerie.
Presto maggiori informazioni sulla presentazione del 13 in santuario. I relatori saranno mons. Giuseppe Greco , Maria Lucia Riccioli e don Aurelio Russo . Il relatore è cambiato quando il giornale non ha più potuto rettificare. La Civetta di Minerva del 16 febbraio.
Fiera di essere donna, e scrittrice – se mi posso permettere questa parola – come le mie eroine Jane Austen, le sorelle Bronte, Anna Frank e tutto l’esercito delle scienziate letterate artiste come Mariannina Coffa, le sante come Lucia, le eroine, le piccole grandi figlie sorelle madri compagne mogli amanti spose insegnanti professioniste che mandano avanti il mondo con il doppio della fatica e la metà del salario oltre che con un quarto del riconoscimento.
Triste per le sorelle vittimizzate bullizzate abusate violentate stuprate uccise perché non omologate, diverse, ribelli, libere, stanche di sottostare.
Coraggio alle bambine e alle ragazze che cambieranno il mondo: lavorate e studiate.
Nella cameretta ch’è porto dei sogni, delle letture, della scrittura ardente di gioventù e ambizione, Mariannina veglia. Troppo grande è la gioia perché quattro mura possano contenerla.
Ma anche troppo grande l’ansia per la sua leggera manciata d’anni, troppo forte il battito del cuore che tenta di sfondare, ne è certa, il torace disperatamente magro.
Prega, Marianna.
Prega che sia veramente questo l’Amore che stilla dai cieli per rallegrare i mortali, e non un’illusione, un sogno di carta come quelli dei libri.
Così per me, così sia, questo l’Amen di Mariannina dopo le orazioni della sera a lume di lampada”
Sole.
Siracusa, Noto, Siracusa, Ragusa, Sicilia. Sole.
Siamo a metà del 1800. Una ragazza, Marianna.
Mariannina poetessa, Mariannina donna, con i versi sulla bocca, nelle mani e nel cuore. La Sicilia. Leggendo arriva alle orecchie il rumore delle persone, il profumo del sole. Capelli lunghi, ricci, di una donna che dà le spalle. Siede alla scrivania con una penna in mano e scrive, scrive e scrive. Si lascia infervorare, dall’amore. L’Amore per qualsiasi cosa, per la Patria. Oh Patria, oh Italia, mia Italia che sogno che era. Era solo un sogno, riunire in un’unica nazione la lingua, quasi la stessa, di così tante persone. Ma la poesia, l’amore per la patria possono svanire, possono morire, in un attimo soltanto dietro le mani di un insegnante di piano, dietro gli sguardi appena accennati. La figura esile di una ragazzina, che a stento mangia e si lascia portare dal vento come dalle passioni, diventa donna, rizzando appena la schiena, lasciando scivolare le mani sul piano. Solo per lui, solo per lui sta ferma lì ed è perfetta nella sua suonata, nel suo rossore virginale, nel suo tremito controllato.
“ Ecco, le mani non tremavano, era possibile seguire il filo dei pentagrammi tante volte dipanati con Ascenzio per non perdersi, per non gridare davanti a tutti, lì, tra la cera e i fiori che si sfacevano- oh, strano che il tempo avesse proseguito il suo corso, che non si fosse impigliato tra le loro labbra confuse in quel solo respiro-, per non piangere di sperdimento e gioia, per non dire che amava, sì, ora poteva pensarlo, e che era amata, sì, la bocca memore di lui glien’era testimone!”
Una storia d’amore, passione, di dolore, poesia e musica intrecciate e annodate, che porta le fosse sotto gli occhi consumati di pianto e rimpianto. La vita di una poetessa, la sua avventura nelle vicende del 1800, nella storia di un’Italia che sta per unirsi, dove nomi come Garibaldi, Ferdinando e Mazzini non sono solo personaggi letti su libri di storia, ma persone reali, a portata di mano; la vita di una poetessa che si porta dentro l’unico suo amore per tutta la vita, come un morbo insediatosi nel cuore, da ragazzina, attraverso un bacio rubato dietro una tenda di una sala da ballo. La storia di un amore che diventa fantasma e ombra, causa di scelte sbagliate e dolori sotterrati, nascosti mai confessati.
Maria Lucia Riccioli ci regala un romanzo degno di una Dacia Maraini, dai toni caldi e passionali della Sicilia, dalla disperazione per un amore impossibile che risente degli echi di Verga e della sua Capinera, ci conduce per mano nella testa e nel cuore della sua protagonista, condividendo con noi i suoi pensieri più reconditi, che hanno sempre forma di poesia pura. In “Ferita all’ala un’allodola” si arriva ad essere Mariannina, a provare la sua angoscia e i suoi orgogli, ci fa essere ragazzine, madri , donne, ci fa sentire la morte. È una vita intera che si può dire di aver vissuto soltanto leggendo. La scrittura, alternando liberamente prosa e poesia, si fa spazio prepotentemente nella testa del lettore, che trasmette appieno gli stati d’animo della protagonista, attraverso una punteggiatura accentuata e uno stile moderno che contrasta piacevolmente con l’ambientazione ottocentesca della vicenda.
È la testimonianza, e il fatto che sia frutto della fantasia non la rende meno reale di altre, che l’amore non passa.
Non se è quello vero.
Grazie alle donne della mia famiglia, specie alla mia nonna materna – analfabeta che narrava insieme al marito i cunti del mio QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU…
L’amore di queste donne straordinarie mi ha messa al mondo in tutti i sensi.
LA BANANOTTERA è femmina e gialla come una mimosa… Nana è la Natura, la Madre Terra che dobbiamo amare difendere e proteggere…
#NoraLab#labananottera #ictorrenova#2A #mare#sbuffi
Mi chiamo Nana.
Sono una balenottera.
– Ma l’avete vista? – esclamano tutti gli abitanti del mondo marino.
Sono gialla.
Mi chiamano la bananottera.
La storia di una balena che parla ai bambini del valore della #diversità e dell’importanza della #cooperazione con uno sguardo attento alla #tuteladell’ #ecosistemamarino
A scuola si racconta, si legge, si inventa, si crea con le mani, si ride e si riflette.
Alla fine del laboratorio R. esclama: “Anche se gli altri sono diversi da noi, dobbiamo imparare ad accertarli per come sono!” #educare#leggere#mente#cuore
Dal 6 al 10 dicembre torna Più libri più liberi. La sedicesima edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria ti aspetta al Roma Convention Center La Nuvola.
Più libri (nella nuvola) si avvicina! Vi ricordo che vi aspettiamo con tutti i nostri libri, “vecchi” e nuovi allo stand A42…
Stand in allestimento…
Stand preso d’assalto!
🙂
Un bel MI PIACE e facciamo crescere la pagina VerbaVolant edizioni!
Quest’anno abbiamo deciso di tornare al Pisa Book Festival! Vi aspettiamo in stand con tutti i nostri libri e alcuni autori!
Ritorna il Pisa Book Festival con la Finlandia Paese Ospite d’Onore, 160 espositori, oltre 200 eventi, ospiti nazionali e internazionali. Pronti per festeggiare con noi la quindicesima edizione? Quest’anno si brinderà con cocktail di libri, frizzanti e rigorosamente indie! Dal 10 al 12 novembre ritorna il Pisa Book Festival 🎉🎉, Finlandia Paese Ospite.
Siete pronti a festeggiare la quindicesima edizione? Quest’anno si brinderà con cocktail di libri, frizzanti e rigorosamente indie! #makeitaparty#PBF2017
Serie di illustrazioni realizzate da Claudia Flandoli
Illustrazioni di Claudia Fiandoli…
E adesso altro materiale…
VerbaVolant edizioni è su Instagram!
Se non lo fate già seguiteci anche su Instagram! VVEDIZIONI
Ed ecco una nuova nuotata di Nana…
Il prossimo weekend saremo a Menfi per Le Federiciane. Se vi trovate da quelle parti vi aspettiamo con tutti i nostri libri 🙂
Primo scatto da Menfi…
E un bell’articolo del Giornale di Sicilia…
Sole e verde…
Ecco Nana, la mia dolce bananottera gialla, baciata dal sole di Menfi…
Le Fridericiane by night…
Le novità non sono finite…
Avviso per librerie e insegnanti: sono disponibili i nuovi progetti lettura 2018, con gustose novità e piccole anteprime 😉
Questa è una foto del bellissimo incontro a Mazara del Vallo (grazie alla scuola Ajello e alle straordinarie libraie di Lettera 22).
Oggi è la vigilia di Ferragosto e quale libro più adatto ad augurarvi il buongiorno? Nana, una balena tutta gialla come il sole d’estate! Dalla penna di Maria Lucia Riccioli con le belle illustrazioni di Monica Saladino!
Grazie a voi tutti amici!
Una bella conversazione FB:
Sara RomanelloLa bananottera è un’idea GENIALE!!! :-):-)
Maria Lucia RiccioliGrazie davvero… da quella parola è venuta fuori una storia che mi ha reso felice scrivere e presentare…
Sara RomanelloLo cercherò nelle librerie di Bologna, dove vivo! E di certo lo regalerò a mia nipote e lo leggerò ai bambini per i quali organizzo attività ricreative, sarà un grande aiuto e un bellissimo spunto per parlare dell’ambiente marino e insegnare a rispettarlo! 🙂 Ancora complimenti a tutti per il vostro splendido lavoro veramente molto educativo!
E qui posto un po’ di materiale sulla mia dolce bananottera gialla Nana, che mi ha dato tanta gioia ideare e scrivere…
Prima di tutto, il bellissimo video realizzato dalla seconda B dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII – Piazzi (PA).
Grazie a docenti e bambini!!!
Nei mesi di aprile/maggio i bambini della Scuola primaria Giovanni XXIII, hanno letto il libro “La Bananottera” scritto da Maria Lucia Riccioli ed illustrato da Monica Saladino: una storia tenera ed avventurosa attraverso la quale i bambini hanno imparato il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino.
Le nuotate di Nana non si fermano, anzi!
I libri VerbaVolant edizioni a Puntasecca, nei luoghi del commissario Montalbano…
… inizia il festival Libri d’aMare!
La rassegna è stata pubblicizzata su tutti i media… e Nana non poteva non partecipare: il mare è la sua casa!
A causa di qualche porzione di sushi in più, riuscirà la redazione a risolvere un problemino nato con il gestore del ristorante giappo/cinese “Ciul-lò”? Anche in questa puntata l’informazione e le curiosità ne fanno da padrona, come da sempre Ciao Gender ci ha abituato, la parte news curata da Davidson Ciullo sempre aggiornata sulle notizie dal mondo, la rubrica informativa sulle iniziative ed i servizi messi a disposizione dai vari comitati e associazioni lgbtqi “INFORMER” anche in questa puntata tratterà i temi sulla salute e prevenzione con Manuel Maffeo, coordinatore del Gruppo Salute del Movimento Pansessuale | Arcigay Siena.
Il Natale si avvicina e già iniziamo a pensare alle idee regalo.. e perchè non un libro? Alfredo Polizzano in collegamento telefonico dalla Libreria Fenice di Catania è pronto a consigliarci un bel libro da regalare a chi si vuole bene, “La Bananottera” di Maria Lucia Riccioli, un libro per piccoli e grandi lettori all’interno della rubrica “CONSIGLIO DEL LIBRAIO”, a seguire i consigli cinematografici “QUEER VISION” a cura di Marco Mardok.
Non può mancare la musica, quella amata dal mondo queer, come ogni settimana, l’appuntamento musicale è targato “SUPERCLASSIFICA friendly” la chart esclusiva di Ciao Gender dalla 20° alla 1° posizione, Like Dancefloor del PLAY DJ‘s group svelerà le posizioni pervenute dalle preferenze musicali del mondo gay e per non perdere le date degli eventi preferiti, Playdj vi terrà aggiornati sulla movida gay and friendly della Toscana e non solo, con la rubrica “COSA C’E’ IN GIRO?”
Ed infine come ogni puntata verrà svelata la risposta alla domanda posta la scorsa settimana all’interno dell nuovo “QUIZ, quanto ne sai?”, ogni settimana verrà formulata una domanda a tematica lgbt con 4 possibili risposte, la risposta esatta verrà svelata nella puntata seguente, potete interagire partecipando al gioco inviando la vostra risposta al 3392560090.
I libri VerbaVolant al NininFestival Bogliasco (GE)! Grazie a Donatella Monego, a Carla e alla loro associazione!
ore 18 – EARTH DAY
lettura animata de “La Bananottera” e laboratorio creativo ecologico a cura dell’associazione “Mani cultura per i bambini” (Costo 6€ a partecipante // prenotazione obbligatoria)
Grazie a https://www.facebook.com/ombrellinodellefiabe/?fref=mentions
Nana è una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è….. tutta gialla, come una banana! Il suo colore originale le dà qualche problema con le altre creature marine. Ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina.
Prenota il tuo posto e ascolta la grande avventura di Nana, la balena coraggiosa.
Vi aspettiamo tutti!
La mia dolce bananottera Nana non si ferma… nuota per librerie, biblioteche, fiere…
Ecco una delle nuove librerie in cui Nana potrà nuotare…
Vedete LA BANANOTTERA insieme ad altri bellissimi libri VerbaVolant?
Cliccate qui https://www.facebook.com/libreriapippi/?pnref=story per saperne di più!
E come potete constatare guardando il materiale che (ri)posto, Nana nuoterà ancora per molto molto tempo in posti bellissimi!
Pensavate che il nostro girovagare per festival fosse finito con l’estate alle porte? Nooooo! Vi aspettiamo il 24 e il 25 giugno a Taormina all’interno del TaoBuk festival. Troverete il nostro stand nella famosissima piazza del belvedere (Piazza IX Aprile)
Lo stand VerbaVolant a Taormina!
Ed ecco altro materiale relativo alle scorse fiere, presentazioni e oltre che hanno visto protagonista VerbaVolant edizioni e la mia dolce bananottera gialla Nana!
Una marina di libri è un appuntamento ormai di prammatica per VerbaVolant edizioni…
Visto che la mia Nana occhieggia dallo stand tra ninfee lucertole e piante?
Ed ecco altro materiale…
Nana al ForteLibro Festival di Modica (RG)!
E troverete i libri VerbaVolant a Modica Sorda presso la Libreria MaPerò!
Vi mostro le foto di un bell’evento ragusano… e poi quelle dell’incontro a Francavilla!
Ecco Elio alle prese con la sistemazione dello stand VerbaVolant edizioni… riuscite a vedere la mia dolce bananottera gialla Nana?
Arcadia Comics & Games!
Chiese e il bellissimo giardino ibleo…
Ecco il logo della manifestazione!
Ed ecco alcune foto dell’evento di giorno 8 maggio a Francavilla di Sicilia (ME)…
Ringrazio ancora i bambini, la responsabile del progetto, la dirigente scolastica e i genitori…
Canzoni e poesia, disegni, lapbook e filastrocche, scrapbook… tutto per la mia dolce bananottera gialla!
Oggi la nostra Bananottera è stata ospite dell’Istituto comprensivo di Francavilla di Sicilia. Una grande festa fatta di filastrocche, libri artigianali e canzoni. Bambini di tutte le età che hanno lavorato assieme alle loro insegnanti con grande impegno ed entusiasmo. Grazie anche quest’anno per la bellissima accoglienza e grazie a Daniela Bonanzinga che crea sempre ottime sinergie!
Vicino a questo incanto della natura si svolgerà il nuovo incontro dedicato alla mia dolce bananottera gialla Nana!
Istituto Comprensivo Statale di Francavilla di Sicilia Via Napoli, 2 – Francavilla di Sicilia (Me) nell’ambito del progetto “Incontro con l’autore”: Maria Lucia Riccioli rende noto che lunedì 08 maggio 2017, alle ore 10.00 presso il Cine-Teatro “A. Ferrara” di Francavilla di Sicilia, gli alunni della Scuola Primaria incontreranno l’autrice del libro “La Bananottera” Maria Lucia Riccioli.
Non vedo l’ora di incontrare insieme alla mia dolce bananottera gialla i bambini di Francavilla!
Ed ecco altro materiale…
Siamo felici – e anche un po’ emozionati – di condividere con tutti voi il concept di #Taobuk17.
Dal 24 al 28 Giugno la VII edizione del Festival sarà dedicata al tema #PadrieFigli, al rapporto con le radici e i maestri, alla sfida che sta dietro il passaggio del testimone tra le generazioni.
Continuate a seguirci per non perdere le prossime anticipazioni.
Da oggi inizia ufficialmente il countdown: – 60 giorni a Taobuk!
E questa bellissima immagine si riferisce a #SalTo30!
“Lodato sia Don Chisciotte! Che seppe con tanto anticipo di secoli riconoscere un furibondo gigante sotto la maschera di un innocente mulino.” (Gesualdo Bufalino)
Buongiorno da Messina! Questa mattina la nostra Bananottera è ospite della scuola elementare Pascoli-Crispi. Le maestre e i bambini hanno fatto dei bellissimi lavori “bananottosi”. Anche le magliette!
La locandina dell’evento… grazie a tutte le insegnanti, ai collaboratori, alla libraia Daniela Bonazinga e ai bambini, veramente fantastici!
Beh, che ne dite? VerbaVolant edizioni al top degli editori!
Lavori semplicemente favolosi… i bambini si sono confrontati con la fiaba, la favola, il mondo dell’editoria, il mare e i suoi abitanti, i problemi dell’inquinamento…
Firmacopie… rigorosamente in giallo!
Lavori 3D: collage fantastico!
Anche le magliette bananottose!
Che bel cartellone…
Meravigliosi!
Un lavoro pluridisciplinare (geografia, biologia, italiano…).
Question time… le domande sono state poste su foglietti colorati a forma di bananottera!
Stay tuned per altre foto!
E ora… altro materiale.
Grazie alla dolce Anna Pavone per questa foto… uno scatto dal Bookpride!
Per il decennale del Buk Modena, festival della piccola e media editoria, la casa editrice VerbaVolant, unitamente a MEMO, ha indetto un concorso creativo per gli studenti delle terze, quarte e quinte delle scuole primarie della provincia di Modena.
Per partecipare, occorreva produrre un racconto che avesse per protagonista un animale fantastico il cui nome derivasse da una macedonia di parole, traendo ispirazione da La Bananottera, libro scritto da Maria Lucia Riccioli e illustrato da Monica Saladino, storia di una balenottera nata gialla e per questo chiamata BANANottera.
Il premio è stato vinto dalla classe III della Scuola Primaria Tommaso Pellegrini che ha realizzato il libro dal titolo “Il mammurancia” dalla combinazione di mammut e arancia.
Il libro è stato inventato interamente dalla classe e realizzato presso l’Istituto Ciechi Garibaldi di Reggio Emilia che collabora con la scuola. Il libro ha illustrazioni tattili ed è trascritto completamente in braille.
L’attesa è finita, ecco il programma di #BookPride2017! Letteratura, filosofia, sociale, incontri professionali: sono centinaia gli eventi del programma culturale costruiti attorno al tema dello #straniero, oltre alle presentazioni e incontri organizzati dagli #editori in fiera. Uno spazio speciale, #BookYoung, è dedicato ai più piccoli, con letture, laboratori e le produzioni dell’editoria #indipendente per ragazzi.
Stand D11, BASE Milano…
Già quasi pronti gli scatoloni… per andare a Milano!
La mia dolce Nana vi aspetta insieme a tutti gli altri libri di VerbaVolant edizioni… allo stand D11 del BASE MILANO!
Ecco quasi pronti i nuovi segnalibri…
Vagabondando in rete, scopriamo che la mia dolce bananottera gialla Nana continua a nuotare nelle menti e nei cuori di tanti lettori, librai e operatori di cultura…
novembre 2015 La bananottera di Maria Lucia Riccioli; ill. di Monica Saladino (Verbavolant) Una balena diversa dalle altre vincerà la paura del giudizio altrui imparando a farsi amare ed amando a sua volta. classI consigliatE iII – V elementare gennaio 2016
Ringrazio questa libreria per un post molto carino:
“Un bel giorno Lena incontrò Fanone, un immenso re elegante e gentile, e lo sposò in una notte di luna piena. La grande palla dorata splendeva nel buio come neppure il sole aveva mai fatto nelle giornate serene, e la grossa balena ne rimase incantata. Forse fu quella luce luminosa la causa di tutto e qualche mese dopo nacque Nana, che già da neonata era robusta e forte, ma con una caratteristica molto speciale”.
La “Bananottera” di Maria Luisa Riccioli, illustrata da Monica Saladino, edita da VerbaVolant, è una deliziosa storia sulla “diversità”. Nana è una piccola balena di colore giallo, come quello delle banane. Questa caratteristica finisce per spiazzare gli altri animali che popolano il mare, i quali, preoccupati da questa diversità a cui non sanno dare una spiegazione, guardano il piccolo animale con sospetto finendo per schernirlo, “dietro le pinne“.
Poiché Nana ha lo stesso colore della banane trasportate dalle enormi navi “bananiere”, l’equazione fu presto fatta: Banana + Balenottera = Bananottera.
Sebbene la Regina Lena si sforzi di riempire d’amore sua figlia, cercando di ripararla, per quanto possibile, dalle malelingue, la piccola Nana soffre i cori di scherno degli altri abitanti del mare.
Un giorno, una baleniera, condotta dal capitan Millemari, cattura la Regina Lena, la quale urla alla piccola Nana di fuggire via: “speciale” come è, con il suo colore giallo, rischia di essere catturata anche lei. Ma Nana non fugge perché non intende abbandonare la madre al suo triste destino. Seguendo l’esempio di Nana, le altre balene si riuniscono in gruppo e come un grande roboante esercito si dirigono verso la baleniera, per liberare Lena.
Il capitano Millemari e il suo equipaggio finiscono nelle gelide acque dell’oceano, e a quel punto Nana nuota in loro soccorso, caricandoseli in groppa, fino a condurli in salvo, lasciandoli su un iceberg, dove saranno soccorsi da un’altra nave di passaggio.
La piccola Nana è diventata l’eroina del mare. Ora tutti la festeggiano, tutti reclamano le sue attenzioni. Il giallo della sue pelle non è più un problema.
Il libro si conclude con un decalogo di comportamenti da tenere nel pieno rispetto dell’ecosistema marino, ivi compresa una descrizione della vita sott’acqua, e le peculiarità di alcuni animali acquatici protagonisti della storia, come animali e delfini.
“La Bananottera” – Maria Luisa Riccioli, Monica Saladino – VerbaVolant
Balena e banana… un binomio insolito che serve a parlare anche di cibo…
Storie da Mangiare è il ciclo di Mani che ci permette di giocare insieme e di mangiare sano a merenda!
A ogni evento faremo luce su un alimento diverso raccontando tante curiosità e una storia golosa.
Per festeggiare l’inizio del nuovo ciclo, abbiamo deciso di celebrare il frutto amato da molti animali: LA BANANA.
A seguire renderemo la nostra merenda molto più paurosa per renderci ancora più forti.
Leggeremo “La bananottera” (ed. Verbavolant) di Maria Lucia Riccioli
Nana è una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è… tutta gialla, come una banana!Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina!
Che aspetti? vieni a trovarci
Età: +5 anni Quando: 09 Novembre 2016 Ore: 17.00 Dove: Libreria Centostorie, Via delle Rose 26 Costo: 8 euro, merenda inclusa
– prenotazione obbligatoria –
Ringraziamo tutte le scuole che hanno partecipato al concorso UNA MACEDONIA DI PAROLE dedicato alla mia dolce bananottera gialla Nana!
Riporto volentieri – grazie a chi lo ha scritto – il seguente articolo:
Il “Cespufante” libro costruito dagli alunni VB “Rodari” SELEZIONATO per Bukids, fiera della piccola editoria di primavera
18 gennaio 2017
UNA MACEDONIA DI PAROLE
Concorso creativo rivolto alle scuole primarie della provincia di Modena
Traendo ispirazione da La Bananottera, libro scritto da Maria Lucia Riccioli e illustrato da Monica Saladino, storia di una balenottera nata gialla e per questo chiamata BANANottera, gli alunni della scuola Rodari hanno partecipato al concorso e giocato con le parole.
Hanno prodotto un racconto che ha per protagonista un animale fantastico il cui nome deriva da una macedonia di parole, come quella usata in La Bananottera. Una volta pronto, il racconto è stato trascritto in un libro realizzato artigianalmente dagli stessi bambini.
Il libro vincitore del concorso è stato
Il mammurancia della classe terza della scuola primaria Tommaso Pellegrini di Modena.
Oltre al vincitore, una commissione ha scelto 3 libri che verranno esposti in una piccola mostra allestita all’interno dello spazio Bukids al Foro Boario di Modena durante la manifestazione.
I libri sono:
-Storia di una gattola generosa –Il cespufante ( classe 5^B “Rodari”)
-Il melefante
Alla prossima!
Ed ecco come al solito un po’ di materiale a tema bananottera…
Buk Festival di Modena è finito. Tanti lavoratori, tanti bimbi e genitori sorridenti e innamorati dei libri. L’ambiente ideale dove passare il weekend! Grazie a tutti, anche agli insegnanti che hanno partecipato alla prima edizione del nostro concorso letterario. Abbiamo già tante idee per l’anno prossimo!! Tra un mese saremo a Milano 😉
Quanti bimbi! Stiamo per cominciare!! Concorso letterario Una macedonia di parole, #buk Modena.
Anche quest’anno parteciperemo al Buk Festival della piccola e media editoria di Modena e ci occuperemo dello spazio Bukids. Prestissimo online il programma. Vi annunciamo, inoltre, che è stato scelto l’elaborato vincitore del concorso letterario ispirato alla nostra amica Bananottera! — con Monica Saladino e Maria Lucia Riccioli.
Quanti bei lavori… e che emozione sapere che tanti bambini hanno lavorato ispirati dalla mia bananottera!
La foto è stata scattata dall’amica Nada Alessandroni… accompagnata dalle sue parole affettuose:
Ieri al Buk di Modena ho trovato la tua Bananottera e non ho resistito alla tentazione di fotografarla, eccola ❤
Ecco l’annuncio della premiazione del concorso letterario legato alla storia della mia dolce bananottera gialla Nana!
La locandina…
Una macedonia di parole… sì, perché la parola BANANOTTERA è la crasi, la macedonia appunto di due parole, BANANA + BALENOTTERA, dato che Nana è nata in una notte di luna giallo banana…
La cosa bella è che poi io e la VerbaVolant edizioni insieme allo staff di BUKids abbiamo ideato il concorso letterario legato proprio alla nostra Nana e la premiazione sarà una bella occasione per visitare la fiera e parlare di libri!
La rivista di BUK: http://www.bukfestival.it/wp-content/uploads/2017/02/Rivista_BUK-2017.pdf
Una realtà siracusana piccola ma di qualità e attenta al territorio in cui opera. Via al laboratorio che prende spunto dal libro “Il nonnario” di Lorenzo Naia (autore) e Roberta Rossetti (illustratrice)
La Civetta di Minerva, 13 gennaio 2017
Conosciamo molto bene la casa editrice Verba Volant di Siracusa. La sua creatrice e titolare, Fausta Di Falco, insieme al suo compagno di vita e di fatiche, di idee, progetti, iniziative, Elio Cannizzaro, fa un grande e bel lavoro.
I libri della Verba Volant, quelli per bambini in particolare, sono curati nelle immagini, nelle rilegature, esattamente quanto nei testi. Cosa non scontata e non facile da trovare nel mondo dell’editoria per ragazzi. Sì, ce ne sono altre che hanno belle immagini, bei formati, ma in quelli della Verba Volant noi ci troviamo anche una sorta di “magia”. E libri ne abbiamo visti e letti tanti ai bambini.
Prendiamo per esempio “I libri da parati”. Un’idea originale che sta riscuotendo un grande successo. Si aprono fino a diventare un bellissimo poster e ad ogni foglio che apri scopri e leggi la storia. Gli ultimi due titoli sono poi veramente “speciali”, per i disegni e i contenuti. ”Le luci alle finestre” di Alessandro Di Sorbo (illustratore) e Alessio De Simone (autore) è proprio magico ed è realizzato con una tecnica sofisticata: l’ultima tavola, che è quella che poi sarà il poster da appendere, ha degli elementi fosforescenti. E credetemi, è molto, molto bello!
L’altra novità è “La principessa che scriveva” con i testi di Nerina Fiumanò e le illustrazioni di Angelo Ruta. Qui la storia ripropone il tema della scrittura come unica possibilità di vita, di sopravvivenza a se stessi e al mondo. I disegni sono carichi di questa ricerca, di questo bisogno della principessa protagonista di dover scrivere e di portare con sé e dentro di sé le parole per poi darle agli altri.
Nella collana ci sono poi altri autori e illustratori, alcuni che conosciamo bene, perché la Verba Volant è molto attenta a ciò che succede nel territorio e quindi nel suo catalogo troviamo diversi autori siracusani, tra cui Anna Maria Piccione, Giusi Norcia e Maria Lucia Riccioli, per citarne alcuni.
Un’altra cosa importante, da sottolineare e far notare ai lettori – malgrado in questi libri ci sia un raffinato e curato lavoro di rilegatura, stampa, impaginazione e tutto il resto che arriva in libreria sotto forma di quello che, in questo caso, riduttivamente chiamiamo libro – è che il costo è contenuto.
Se ancora non conoscete la casa editrice Verba Volant potete visitare il sito verbavolantedizioni.it
Il loro catalogo ha diverse collane anche di narrativa e i loro titoli sono presenti in tutte le librerie della città. Se però avete voglia di conoscere la titolare o magari di vedere cosa si può fare con un libro per bambini della Verba Volant, allora domattina, 14 gennaio, alle 10.30, potete far partecipare i vostri bambini al laboratorio che prende spunto dal libro “Il nonnario” di Lorenzo Naia (autore) e Roberta Rossetti (illustratrice). L’ingresso è libero. Il laboratorio si terrà a Siracusa in Via Montegrappa, 21, presso la sede dell’Opificio di Cultura di Angela Falletta. Per informazioni 3387134587.
Grazie a Luisa Fiandaca e a La Civetta di Minerva…
Ecco altre notizie su di me, su Nana, sulla VerbaVolant…
Fausta Di Falco, direttora ed editora insieme ad Elio Cannizzaro di VerbaVolant edizioni, è fresca di Premio Cartia per l’editoria (prima edizione, 27 dicembre 2016).
Ecco un collage di foto… a me l’onore di premiarla. La vedete anche insieme a Barbara, figlia del giornalista Dino Cartia.
Nana continua a nuotare anche in questo nuovo anno…
Intanto un poco di materiale sul cammino percorso finora.
La vignetta di Elio Cannizzaro sulla seconda edizione di Jingle Books…
La città naturalmente è Palermo!
VerbaVolant e la mia Nana, la dolce bananottera gialla, sono andate nuovamente a Palermo per questa fiera natalizia…
Grazie a Monica Saladino… che splendide dediche per la mia Nana!
Nella splendida cornice di Palazzo Asmundo, la fiera del libro più natalizia della Sicilia!
VerbaVolant edizioni e Nana sono state anche a Roma…
Ringrazio Letture metropolitane e Flavia Capone per gli scatti “rubati” a Più libri più liberi!
Anche quest’anno VerbaVolant edizioni è stata presente alla fiera della piccola e media editoria di Roma.
Le novità sono tantissime e spero incontreranno il favore di vecchi e nuovi lettori! Non sono mancati neanche gli autori! Direttamente dal Brasile Josè Custodio, autore del fumetto “Anita Garibaldi. La nascita di una eroina” per l’anteprima romana.
Per il firmacopie in stand anche Alessandro Di Sorbo e Alessio Di Simone che hanno realizzato il loro terzo libro da Parati®: “Le luci alla finestre”.
Ecco il promo di “Libri in città”, la trasmissione dedicata ai libri che va in onda sul canale 654 del digitale terrestre. L’emittente è Telecittà.
Conduttori sono Claudia De Luca e il professor Luigi Amato, docente universitario di Estetica.
Ringrazio sia loro per il gentile invito a partecipare alla quinta puntata della trasmissione che Luigi Bianca e il suo staff per la ripresa e il montaggio del programma.
Posso quindi offrirvi la visione dell’intervista realizzata presso la splendida Biblioteca dei Padri Cappuccini di Siracusa (e mi piace anche porgere un saluto a Marcello Cioè, direttore competente e gentile).
Abbiamo parlato sia del mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, incentrato sulla figura della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, che del mio libro di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU (Algra editore), che poi della mia fiaba uscita per i tipi di VerbaVolant edizioni “La bananottera”, che ha come protagonista la dolce bananottera gialla Nana.
Durante l’intervista ho avuto modo di ricordare insieme a Claudia De Luca sia il compianto Luciano Rispoli che il nostro concittadino Enzo Maiorca, per la sua lotta in difesa del mare e dell’ambiente in generale. Un pensiero è andato anche alla figlia Rossana.
Buona visione…
Se volete rivedere questa e le altre puntate di Libri in città ecco il link:
…ed ecco un po’ di materiale sui miei libri.
La prima copertina di FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.
Copertina e bandella della riedizione (grazie ancora a Paolo Di Paolo e Lia Levi).
I miei cunti in dialetto… grazie al mio editore Alfio Grasso e ad Alessio Grillo e Maria Francesca Di Natale per disegni e copertina, ai curatori di collana Maria Rita Pennisi e Alfio Caruso…
Ed ecco tutti insieme i miei libri… al centro la mia fatica più recente, LA BANANOTTERA – e come non ringraziare Monica Saladino per le illustrazioni, Fausta Di Falco ed Elio Cannizzaro di VerbaVolant edizioni? E Annamaria Piccione per l’intelligente rilettura?
Zefirino Millemari, uno dei protagonisti della mia fiaba.
E adesso vi posto altro materiale sulla fiaba.
Iniziano ad arrivare i lavori relativi al concorso incentrato sulla bananottera Nana…
Quest’anno per il @bukmodena un concorso letterario dedicato ad animali fantastici come la bananottera. Arrivano i primi lavori!
Sono felicissima! Non solo la mia dolce bananottera gialla nuota nelle librerie nelle scuole nelle biblioteche, ma adesso è anche protagonista di un concorso letterario…
In occasione dei 10 anni di Buk due concorsi per le scuole
UNA MACEDONIA DI PAROLE
Concorso creativo
il concorso è rivolto alle scuole primarie della provincia di Modena – classi terze, quarte e quinte
In occasione dei festeggiamenti per il decennale del Buk Modena, festival della piccola e media editoria (l’edizione 2017 sarà la decima) VerbaVolant, che insieme a MEMO ha gestito il nuovo spazio Bukids nell’edizione 2016, bandisce un concorso creativo per i più piccoli e uno per l’istituto d’arte.
Traendo ispirazione da La Bananottera, libro scritto da Maria Lucia Riccioli e illustrato da Monica Saladino, storia di una balenottera nata gialla e per questo chiamata BANANottera, si è pensato di farvi giocare con le parole.
Per partecipare gli studenti delle terze, quarte e quinte delle scuole primarie della provincia di Modena, dovranno produrre un racconto che abbia per protagonista un animale fantastico il cui nome derivi da una macedonia di parole, come quella che abbiamo usato per il nostro libro. Una volta pronto, il racconto dovrà essere trascritto in un libro realizzato artigianalmente dagli stessi bambini.
Per maggiori dettagli consultare il regolamento allegato.
La cerimonia di premiazione avrà luogo nello spazio Bukids.
I libri selezionati verranno esposti durante la manifestazione.
Saranno selezionati tre elaborati vincitori.
Per maggiori potete contattare la redazione.
Buon lavoro!
Regolamento concorso
Il concorso, indetto dalla VerbaVolant edizioni, è rivolto alle classi III-IV-V delle scuole primarie della provincia di Modena.
Ogni classe può partecipare con un elaborato.
L’elaborato consiste in un racconto, che può anche essere illustrato, contenuto in un libro realizzato dagli stessi ragazzi. Il libro può essere realizzato con diversi materiali e tecniche (riciclo, origami…) ma deve essere assolutamente artigianale. I libri che non risponderanno alle caratteristiche suddette verranno esclusi dal concorso.
L’elaborato deve avere una lunghezza massima di 1 cartella circa (ogni cartella è pari a 1800 battute).
I file relativi all’elaborato, contenenti il racconto in formato PDF o docx e le foto del libro formato JPEG o TIFF, devono essere inviati all’indirizzo info@verbavolantedizioni.it.
La mail deve riportare preferibilmente in oggetto: concorso letterario BUKids.
Se dovessero sussistere problemi nella digitalizzazione del file o nella realizzazione delle foto, è possibile inviare l’originale all’indirizzo: VerbaVolant edizioni, via Ragusa 52, 96100, Siracusa. Si prega di avvertire in anticipo dell’invio del materiale via posta.
I vincitori saranno avvertiti telefonicamente e/o tramite posta elettronica.
Gli elaborati vincitori saranno un massimo di tre, scelti fra tutti quelli pervenuti e conformi alle direttive. La scelta della giuria sarà insindacabile.
La giuria sarà composta di autori, illustratori e responsabili della casa editrice.
Le classi vincitrici riceveranno in premio dei libri per la biblioteca di classe.
Per partecipare è necessario inviare il modulo di adesione tramite posta elettronica all’indirizzo: info@verbavolantedizioni.it. Il modulo di iscrizione deve essere inviato entro il 1 ottobre 2016. Gli elaborati devono giungere in redazione entro il 20 dicembre 2016.
Info
VerbaVolant edizioni, via Ragusa 52, 96100, Siracusa.
Tel: 0931462540/ 333.8672919
info@verbavolantedizioni.it
verbavolantedizioni.it
Sono troppo contenta, davvero.
Pensare che una parola inventata da mia sorella sia diventata una storia scritta stampata illustrata e letta… e pensare che questa parola ispiri tanti altri lettori, specie bambini, mi emoziona tantissimo.
Ecco altro materiale che riposto volentieri…
La mia dolce bananottera gialla Nana per Libriamoci 2016 ha nuotato fino a Lentini (SR) presso l’Istituto comprensivo “Guglielmo Marconi”!
Autografi…
Raccontando…
Piccoli lettori…
… da notare le bananottere gialle costruite dai bambini!
I disegni!
Un bellissimo benvenuto alla mia dolce bananottera gialla Nana e alla sua autrice!
Ringrazio la dirigente scolastica, le insegnanti e i bambini per l’accoglienza ricevuta… gli alunni hanno mostrato interesse ed entusiasmo verso le storie lette da Fausta e me, si sono incuriositi del lavoro dell’editore (spiegato da Fausta attraverso una lezione pratica)… insomma, ci siamo “librati”!
E adesso riposto altro materiale relativo alle fiere cui ha partecipato la mia casa editrice insieme a Nana…
Ringrazio per la foto l’amico Pietro Chiappelloni, compagno d’avventura nei concorsi letterari Porsche Italia… 🙂
IL LIBRO GIUSTO è la prima fiera dell’editoria a Piacenza… ribelli creativi indipendenti moderni, ecco gli editori che espongono, tra cui la VerbaVolant edizioni!
Le nuotate di Nana non si fermano…
La casa editrice VerbaVolant edizioni va in giro per fiere letterarie e Nana, la mia dolce bananottera gialla, nuota con Fausta Di Falco ed Elio Cannizzaro…
Il dietro le quinte di Sabir Fest a Messina!
Il manifesto…
E l’immancabile vignetta di Elio… 🙂
Ed ecco Nana a Catania tra libri e caffè…
l Bookb@ng a Messina!
In attesa di altre nuotate letterarie di Nana alle prossime fiere e nelle scuole! (stay tuned, ne vedremo delle belle…) ecco la bella vetrina della Libreria dei Ragazzi a Siracusa…
Libreria dai colori autunnali per ospitare l’ultima avventura del maghetto Harry Potter…
E chi c’è in vetrina vicino a lui? Nana, la mia dolce bananottera gialla… in effetti, la magia del giallo può convivere con quella dell’ormai celeberrimo mago di Hogwarts…
Qui trovate le uscite VerbaVolant di dicembre… pronte per Roma (Più Libri Più Liberi) e Palermo (Jingle Books).
Infine è ormai cosa nota che io adoro la VerbaVolant, trovo che pubblichino libri bellissimi e sempre estremamente originali, e quindi sono ancora più felice di condividere qualcosa che a me personalmente piace moltissimo.
Il nuovo sito finalmente online dal primo settembre! Per l’occasione una settimana di promozioni: basterà inserire il codice newebsite prima di completare l’acquisto e riceverete uno sconto aggiuntivo del 5%. Affrettatevi però: l’offerta sarà valida fino alla mezzanotte di domenica 5 settembre! Inoltre, chi raggiungerà almeno i 30 euro di spesa riceverà in omaggio la nostra ToteBag!
Insegno Lettere nei licei. Scrivo poesie in italiano e in dialetto siciliano, racconti e romanzi, saggi letterari. Canto in un coro lirico. In precedenza ho concertato con un coro polifonico, ho inciso 2 cd più altri due a tema religioso. Amo i coniglietti, i libri e tengo tanto ai miei affetti. Sogno un futuro in cui l’arte sia sempre presente, il calore della famiglia e degli amici… Voglio essere ogni giorno di più una persona, un’insegnante, un’artista migliore… Dio lo voglia!!! La Bananottera
Nana è una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è… tutta gialla, come una banana!
Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina!
Attraverso una storia tenera e avventurosa i bambini impareranno il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino.
Alla fine del volume, infatti, trova posto un allegro decalogo per invitare i più piccoli al rispetto del mare e delle sue creature.
Di seguito possibile scaricare un ebook in pdf con giochi e approfondimenti. Uno strumento che vuole essere anche un prezioso ausilio didattico per le maestre o per i genitori più attenti.
Vi posto un po’ di materiale sui viaggi e le nuotate di Nana, la mia dolce bananottera gialla protagonista della fiaba LA BANANOTTERA, uscita per i tipi di VerbaVolant edizioni…
CANICATTINI – Sarà la scrittrice siracusana Maria Lucia Riccioli con la sua ultima fiaba “La Bananottera”, edita da VerbaVolant di Fausta Di Falco, e illustrata da Monica Saladino, a chiudere sabato 11 giugno, alle ore 17:30 all’Asilo Nido comunale “S. Maria Goretti” di via San Nicola, il primo semestre di attività della Biblioteca comunale “G. Agnello” e Nati per Leggere di Canicattini Bagni.
L’incontro con Maria Lucia Riccioli, già autrice del romanzo “Ferita all’ala un’allodola” (Perrone Lab 2011 e L’Erudita 2013), e di una raccolta di versi della tradizione siciliana, “Quannu ‘u Signuri passava p’ ‘o munnu” (Algra 2014), sarà l’occasione per parlare di scrittura e di come leggere e scrivere possa trasformare, non solo gli autori, ma anche i lettori.
Ma naturalmente l’appuntamento è diretto soprattutto ai bambini, com’è nella tradizione di Nati per Leggere, per cui Maria Lucia Riccioli racconterà della sua “Bananottera” gialla, che seppur all’inizio avrà problemi proprio per questa sua caratteristica, grazie alla sua bontà e al suo coraggio diventerà l’eroina dell’oceano.
Insomma, una storia ecologica ma non solo, di grandi sentimenti e allegria, che piace già tanto ai bambini che ritrovano un nuovo eroe.
La mia dolce bananottera gialla continua a nuotare nel mare dell’editoria…
Scritto da Maria Lucia Riccioli, e illustrato da Monica Saladino, La Bananottera è la storia di Nana, una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è…tutta gialla, come una banana! Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina! Attraverso una storia tenera e avventurosa i bambini impareranno il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino. Alla fine del volume, infatti, trova posto un allegro decalogo per invitare i più piccoli al rispetto del mare e delle sue creature.
“LA BANANOTTERA” UN RACCONTO CHE INSEGNA A RISPETTARE L’AMBIENTE E LE CREATURE CHE LO ABITANO – Un libro di Maria Lucia Riccioli, edito da VerbaVolant Edizioni
Un ringraziamento particolare ad Irene Iorno de IL PAESE DELLE DONNE ON LINE – RIVISTA per la sua recensione…
“per creature terresti perfette che il mare vogliono amare senza far danni e senza sporcare”.
Illustrata con tecnica mista da Monica Saladino, la fiaba, presentata anche al SIRMUMA – Museo del Mare di Siracusa, racconta di una balenottera gialla presa in giro da tutte le creature del mare, fino a quando compierà un gesto di grande altruismo che unirà tutti gli animali e verrà accettata, da loro e dal Capitano Remo Millemari.
Qui sono gli animali a guardare la specie umana, le sue imperfezioni, le conseguenze delle sue azioni e di come molto del nostro fare influisca sugli oceani, sottolineando la grande importanza di agire sempre nel rispetto della natura, per conservare un mare pieno di bolle che cambiano colore e quantità a seconda delle emozioni dei suoi abitanti: ci sono bolle felici, bolle tristi, poche bolle o tantissime.
E l’incontro fra le diverse specie viene qui raccontato come pericolo per chi ha solo manto e pinne perché “nessuno da quelle parti aveva una buona opinione dei bipedi senza squame e coda. Non le foche, che temevano per la loro pelliccia. Non le tartarughe, che avevano paura di lasciarci il carapace. Non i gabbiani, che ogni giorno vedevano gli uomini sporcare ogni cosa”.
Un piccolo libro che commuove quando mamma balena viene catturata e la bananottera la difende dalla baleniera e i suoi pescatori.
Un libro che ci fa capire l’importanza della cooperazione quando tutte le balene degli abissi emergono salvando Lena e di come l’accettazione di un qualcosa ritenuta diversa passi spesso prima attraverso la consapevolezza delle proprie paure, di come i termini strano, differente, pericoloso, spesso vengano confusi e usati solo per difendere un qualcosa che non esiste.
E per una volta il mare diventa protagonista, abitato da creature diverse, tutte con le proprie idee, i propri colori, e che alla fine collaborano apportando ciascuna il proprio sapere e le proprie capacità per un bene comune.
Una fiaba da leggere fino all’ultimo “sbuffo”, perché i capitoli a volte non servono se si respira con le branchie come i pesci, si saltella sugli scogli come un granchio, si vola sugli oceani come i gabbiani, si mangiano fino a quattro tonnellate al giorno di cibo come le balenottere azzurre, si gioca come i delfini, e si incontrano navi che trasportano banane tutte gialle come Nana.
E gli umani e le umane per una volta sono “fuori dalle pinne”.
Ecco il mio commento on line:
Salve… grazie davvero per la recensione, scritta cogliendo il senso profondo del lavoro mio e di Monica Saladino, che in VerbaVolant edizioni abbiamo trovato una casa editrice attenta e sensibile alla qualità letteraria della narrativa per bambini e ragazzi e una cura grafica notevole, che si distingue nel panorama nazionale. In queste vostre parole trovo l’attenzione ai temi di un’ecologia latu sensu, intesa come Papa Francesco la concepisce nella sua enciclica Laudato si’: ecologia del cuore, dei sentimenti, dell’economia, etimologicamente rispetto della nostra casa comune.
Un po’ di materiale sul mio libro… nel mio blog troverete le precedenti recensioni…
Scritto da Maria Lucia Riccioli, e illustrato da Monica Saladino, La Bananottera è la storia di Nana, una balena un po’ particolare: è nata, infatti, in una notte di luna piena ed è…tutta gialla, come una banana!
Il suo colore originale le da qualche problema con le altre creature marine ma quando, grazie al suo coraggio, salverà il mare da un grave pericolo tutti la considereranno un’eroina! Attraverso una storia tenera e avventurosa i bambini impareranno il valore della diversità e l’importanza della tutela dell’ecosistema marino. Alla fine del volume, infatti, trova posto un allegro decalogo per invitare i più piccoli al rispetto del mare e delle sue creature.
La mia dolce bananottera gialla, Nana, sta nuotando nei cuori di tante persone… qualcuna di loro scrive anche delle recensioni!
Ringrazio davvero Salvo Zappulla per la sua generosa disponibilità: oltre a scrivere, Zappulla è l’anima del concorso letterario Pentelite e dell’omonima rivista-antologia; recensisce libri su Notabilis e vari periodici on line, legge e fiuta talenti con disinteresse e passione.
Ecco le altre recensioni finora uscite su LA BANANOTTERA…
Per me e Nana è una grande gioia essere citate dal blog Mammechefatica…
Ecco il post: http://www.mammechefatica.it/2015/09/04/banana-o-balenottera/#comment-774
Ringrazio ancora il blog… e vi posto altre due recensioni che mi sono molto care:
Ringrazio l’amica giornalista e scrittrice Lucia Corsale per questa nuova bellissima recensione della mia fiaba per bambini LA BANANOTTERA…
Ringrazio anche Massimo Maugeri che nella nuova rubrica del suo litblog LETTERATITUDINE intitolata GIOVANISSIMA LETTERATURA ha dedicato un post proprio alla mia dolce bananottera gialla Nana:
La mia dolce bananottera gialla Nana ha nuotato in lungo e in largo per tutto il 2015… e anche durante il 2016 sta continuando ad incontrare grandi e piccini!
L’11 maggio è stata pubblicata per i tipi di VerbaVolant edizioni la mia fiaba “La bananottera” (con illustrazioni di Monica Saladino), presentata in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino il 17 maggio presso il Bookstock Village al Laboratorio Scienza e Saperi, con lettura animata e laboratorio per i bambini.
La fiaba è stata poi presentata a Palermo presso la Libreria Un mare di libri, a Siracusa presso la Casa del Libro Rosario Mascali il 30 maggio, alla fiera “Una marina di libri” di Palermo il 5 e 6 giugno (presentazione e laboratorio), il 14 giugno a Ragusa (A tutto volume) con un laboratorio, il 20 giugno presso la Libreria dei Ragazzi di Siracusa con una labomerenda.
Dal 31 luglio al 2 agosto 2015 “La bananottera” è stata ospite della fiera letteraria “Gufi e melone” di Joppolo Giancaxio (AG), patrocinata dal Comune e dalla Biblioteca comunale.
Il 28 agosto, presso la spiaggetta del Castello Maniace ( che fa parte dell’area marina protetta del Plemmirio di Siracusa), la mia fiaba è stata ospite di “C’era un mare da favola…”.
Il 13 settembre ho tenuto una lettura de “La bananottera” in Piazza Leonardo da Vinci a Siracusa nell’ambito della manifestazione “Il risveglio di Siracusa” organizzata da “Archimede in movimento”.
Il 18, 19 e 20 settembre ho preso parte al Catania Book Festival presso il Cortile Platamone.
Il 3 ottobre, con “La bananottera”, sono stata ospite della manifestazione “Il mare al museo” presso il Museo del mare di Siracusa, mentre a Palermo la fiaba è stata protagonista di un laboratorio presso “È Bio”.
Il 25 ottobre “La bananottera” è stata tra i libri VerbaVolant in mostra al Book b@ng di Messina ed è stata presentata a Palermo presso La Città del Sole, il 31 ottobre è stata presentata a Ragusa presso “Le Fate” e il 15 novembre, dopo vari incontri nelle scuole siracusane, è stata ospite di “Archimede in movimento” a Siracusa. La fiaba è stata protagonista di un laboratorio presso la Fiera della piccola e media editoria di Roma “Più Libri Più Liberi” che si è svolta nel Palazzo delle Esposizioni dell’Eur dal 4 all’8 dicembre; il 13 dicembre ha trovato spazio presso la piccola fiera tenuta a Siracusa in occasione di Santa Lucia. Presso Palazzo Asmundo a Palermo dal 18 al 20 dicembre è stata ospite di “Jingle Books”. Dal 20 al 21 febbraio la fiaba è stata ospitata a Modena per Bukids, la sezione per bambini e ragazzi di Buk Modena, mentre il 25, presso l’Associazione culturale Alimede, è stata protagonista di una labomerenda.
A marzo è stata ospite di “Bellissima”, fiera dell’editoria indipendente, presso il Palazzo del ghiaccio di Milano, mentre il 3 aprile è stata protagonista di una lettura presso “Archimede in movimento”, IV edizione. L’11 aprile è stata ospite della IV A e B dell’Istituto comprensivo “D. Ajello” di Mazara del Vallo (TP) per un incontro con l’autore, mentre il 15 aprile è stata ospite dell’edizione speciale di Archimede in Movimento dedicata al problema delle trivellazioni. Il 23 e il 30 aprile, in occasione della Giornata mondiale della cultura, del libro e del diritto d’autore, “La bananottera” è stata tra i libri VerbaVolant edizioni donati a Casa Mazzolini per l’iniziativa “Il cestino dei libri”, nata per sostenere “La casa di Fausta” insieme alla Biblioteca del gufo e ad altri volontari. Al Salone internazionale del Libro di Torino 2016, ad “Eralavò”, festival delle storie di Acireale (CT), e ad Una marina di libri di Palermo è presente presso lo stand VerbaVolant edizioni al’Orto Botanico.
L’11 giugno è stata ospite della Biblioteca “Giuseppe Agnello” di Canicattini Bagni (SR) per la festa conclusiva del progetto NATI PER LEGGERE.
“La bananottera” è tra i libri “Scelti per voi” dallo staff de La Feltrinelli – Catania.
Il 24 ottobre, in occasione della campagna nazionale “Libriamoci” l’autrice è stata ospite insieme all’editrice Fausta Di Falco dell’Istituto comprensivo “Guglielmo Marconi” di Lentini (SR) con la fiaba “La bananottera”.
Le fiere di Catania, Messina, Roma e Palermo hanno visto “La bananottera” tra i libri VerbaVolant per tutto il 2016.
Il 18 febbraio 2017, presso il Foro Boario di Modena, nell’ambito del Buk Festival (sezione Bukids), si è tenuta la premiazione del concorso “Una macedonia di parole” incentrato su “La bananottera” e che ha visto coinvolte le scuole del modenese.
Dal 24 al 26 marzo 2016 “La bananottera” è stata ospite del Book Pride presso il BASE di Milano, mentre il 3 aprile l’autrice ha incontrato i bambini dell’Istituto comprensivo “Pascoli-Crispi” di Messina.
Incontri con l’autrice e laboratori sul libro sono stati tenuti l’8 maggio a Francavilla di Sicilia (ME) e all’Istituto comprensivo Giovanni XXIII – Piazzi di Palermo (16 maggio 2017).
Il libro è stato ospite di Una marina di libri 2017, di TaoBuk e del NininFestival di Bogliasco (GE), oltre che di Libri d’Amare 2017 a Puntasecca, nei luoghi del commissario Montalbano; oltre alle fiere, continua il viaggio del libro presso le scuole: il 18 dicembre l’autrice è stata ospite della IV BS del Liceo Corbino di Siracusa per il progetto di alternanza scuola-lavoro “Una biblioteca può cambiare un quartiere”.
La psicologa Eleonora Mangano ha utilizzato il libro per un laboratorio nella classe II A dell’Istituto comprensivo “Torrenova”.
E naturalmente grazie a Casa Facile che nel numero di agosto 2015 ha ospitato me e Nana!
E su Vanity Fair del 2 settembre scorso!
Qualche stralcio…
Primo sbuffo
Sulla terra ora si direbbe “C’era una volta” e la storia sarebbe divisa in capitoli.
In fondo al mare però è diverso: le storie sono divise in sbuffi e ogni creatura
le inizia a modo suo.
La piovra gigante comincia così: – Quando i miei tentacoli erano piccini…
Il corallo, attaccato alla scogliera, parla poco e ogni parola è tonda come
una bolla di sapone che dal fondo viene a galla. Lui invece dice: – Quando
ero un bastoncino rosa…
Poi arriva il delfino Fino, con il dorso lucido grazie alle carezze della schiuma di mare, e inizia:
– Quando la mia mamma mi portava nella pancia, anche la mamma di Nana la portava nella sua…
Proprio così: Delfia, la mamma di Fino e Lena, la mamma di Nana, aspettavano
i rispettivi cuccioli nello stesso periodo.
La differenza era che Delfia era una delfina che saltava nell’acqua come le acrobate del circo, mentre Lena era una balena, l’animale più grande dell’oceano.
Secondo sbuffo
Il piccolo delfino Fino e la sua mamma Delfia a volte danzavano sulle onde
per farsi applaudire dai marinai, ma non si avvicinavano mai troppo alle
navi. Sapevano che l’uomo è un animale capriccioso che un giorno ti prende
in simpatia e l’altro ti fa finire in una scatoletta, come capita ai tonni e
alle aringhe.
Ai pesciolini più piccoli tremavano le branchie solo al sentirlo nominare.
– L’uomo? Fuori dalle pinne!
Lena, la mamma di Nana, invece non aveva paura degli uomini e si divertiva
a seguire le navi da pesca e i transatlantici zeppi di turisti.
– Non hai paura delle baleniere che possono acchiapparti? – le chiedevano
in tanti.
Gli umani infatti catturano le grandi balene per farne grasso, olio e cibo.
La grande balena però rideva come solo le balene sanno fare.
– L’uomo capace di acchiapparmi deve ancora nascere! Mi fanno ridere i
loro rampini: sembrano ami per pescare lucci e trote. Per un cetaceo come
me ci vuole altro! Io sono la regina del mare e di fronte a me l’uomo è solo
una formichina che naviga in un guscio di noce!
La mamma di Nana nuotava lenta e maestosa, sembrava proprio una regina
nel suo palazzo. E la spuma dietro di lei ricordava uno strascico d’argento.
Terzo sbuffo
Un bel giorno Lena incontrò Fanone, un immenso re elegante e gentile, e
lo sposò in una notte di luna piena.
La grande palla dorata splendeva nel buio come neppure il sole aveva mai
fatto nelle giornate serene, e la grossa balena ne rimase incantata.
Forse fu quella luce luminosa la causa di tutto e qualche mese dopo nacque
Nana, che già da neonata era robusta e forte, ma con una caratteristica
molto speciale.
Va infatti detto che il giorno della sua nascita l’intero oceano rimase a bocca
aperta per lo stupore a guardarla.
– Ma l’avete vista? – gridarono i coralli, quasi staccandosi dal fondo.
– Ma l’avete vista? – esclamarono i tonni con le pinne paralizzate.
Anche mamma delfina e il piccolo Fino smisero di saltare e rimasero imbambolati.
– Ma l’avete vista? – proferirono infine.
Certo, Nana era una balenottera bellissima, questo sì.
Solo che… era tutta gialla.
Gialla.
L’orgoglio si riferisce all’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità a ciò che vorremmo gli altri pensassero di noi.
JANE AUSTEN
Successo al Cineteatro Italia di Sortino per lo spettacolo VI PRESENTO JANE AUSTEN.
Io e Donatella Motta ci siamo tanto divertite ad impersonare Lizzy – oltre che Jane Austen – e Mr. Darcy!
Un plauso particolare non solo alla dottoressa Maria Sequenzia, della biblioteca comunale di Sortino intitolata ad Andrea Gurciullo, che ha voluto fortemente l’evento, ma anche alle colleghe del I Istituto comprensivo “G. M. Columba” di Sortino e ai loro alunni, oltre che al service, da elogiare per la professionalità.
I ragazzi hanno presentato delle schede – clip in PowerPoint da loro stessi realizzate e commentate – sull’autrice, il periodo storico in cui visse, le correnti culturali e artistiche che attraversarono il periodo tra Settecento e Ottocento in cui la Austen operò, sui suoi romanzi – e perfino recitato in inglese una parte di PRIDE AND PREJUDICE (un gustoso dialogo tra Mr. e Mrs. Bennet).
L’incontro è stato reso possibile dal Comune di Sortino in collaborazione con la Dirigente scolastica Dott.ssa Gloriana Russitto e la Dott.ssa Maria Immacolata Sequenzia, responsabile della Biblioteca comunale.
Referenti del progetto, le docenti Eloisa Manca, Roberta Pane, Liliana Passamonte, Antonino Reitano.
L’incontro è stato introdotto dagli interventi di Pia Parlato, presidente del Consiglio comunale, Sebastian Custode, assessore all’Istruzione, Maria Sequenzia, Roberta Pane e Lisa Manca.
Un ringraziamento doveroso alla professionalità di GieFFE Service – RCF Sound culture (audio – video – luci).
Ecco le parole della dottoressa Sequenzia:
Nel salotto di Jane Austen con la voce della scrittrice M.Lucia Riccioli e la musica del maestro Donatella Motta si sono celebrati le parole, la letteratura, i libri che non tramonteranno mai,
Grazie all’Amministrazione comunale, all’Assessore ai beni culturali Sebastian Custode, alla prof.ssa Lisa Manca, alla prof.ssa Roberta Pane, ai ragazzi del I° Istituto Comprensivo “G.M. Columba”.
Si è realizzato un progetto comune didatticamente formativo che, nel contempo, ci ha deliziati con una stupenda serata.
Grazie!
Incontro letterario-musicale al CineTeatro Italia a Sortino. L’evento è organizzato dal Comune di Sortino in collaborazione con la Biblioteca Comunale ”Andrea Gurciullo” e il ”1° I.C. ”G.M. Columba”.
Uno splendido evento che coniuga comunità, scuola e cultura… grazie a Maria Sequenzia e Lisa Manca, oltre che alla Commissione cultura del Comune di Sortino, sindaco Vincenzo Parlato.
Io e la pianista Donatella Motta siamo felici di riproporre il recital che ha debuttato lo scorso 11 luglio a Canicattini Bagni (SR)…
Ecco un flashback per chi se lo fosse perso… insieme ad altro materiale austeniano!
(Vedi anche il numero de LA CIVETTA DI MINERVA uscito il 30 giugno 2017).
Una splendida esperienza austeniana inserita in questo festival…
La Biblioteca Agnello ha organizzato interessanti attività per i bambini e gli adulti per un’estate all’insegna del divertimento e dei grandi temi culturali.
MARTEDÌ 11 LUGLIO • ore 18.30: Aperitivo letterario musicale con Jane Austen, voce narrante Maria Lucia Riccioli, accompagnamento musicale Donatella Motta MARTEDÌ 18 LUGLIO
• ore 16.00: Un’estate da giocare
GIOVEDÌ 3 AGOSTO
• ore 18.30: Aperitivo letterario con Pierpaolo Pasolini raccontato attraverso i colori e le fotografie, voce narrante Alessia Lorefice
VENERDÌ 11 AGOSTO
• ore 18.30: Presentazione del libro I doni degli Dei di Giusi Norcia, Verbavolant Edizioni.
• Proiezione del cortometraggio Qualcosa da dirti, vincitore premio “A corto di libri”
MARTEDÌ 22 AGOSTO
• ore 16.00: Un’estate da giocare
Duecento anni e non sentirli…
Sono trascorsi duecento anni da quel 18 luglio 1817, quando morì la grandissima scrittrice inglese Jane Austen.
Come vedete, la Biblioteca di Canicattini Bagni (SR) all’interno della propria programmazione estiva ha inserito un omaggio a Jane Austen!
Aperitivo letterario musicale con Jane Austen, voce narrante Maria Lucia Riccioli, accompagnamento musicale Donatella Motta.
L’omaggio a Jane Austen, nel secondo centenario della sua morte, è un evento a ingresso libero rivolto a tutti gli appassionati della Austen. Se volete rivivere le parole di una delle più grandi scrittici della storia della letteratura non potete farvi sfuggire questa serata all’insegna della cultura e della figura femminile.
Ecco qualche foto e un video del bellissimo pomeriggio letterario all’insegna delle eroine austeniane!
Grazie davvero alla dottoressa Paola Cappè per aver realizzato il nostro sogno… quello di omaggiare Jane Austen leggendo qualcuna delle sue pagine e immergendoci nell’atmosfera musicale dell’epoca Regency…
Maria Lucia Riccioli voce narrante e Donatella Motta pianista protagoniste alla Biblioteca Agnello di Canicattini Bagni per l’omaggio a Jane Austen.
Ieri pomeriggio una fantastica rilettura di Jane Austen realizzata da Maria Lucia Riccioli accompagnata al pianoforte da Donatella Motta.
Interpretazione originale , interessante , coinvolgente,
Bravissime !!!!
SILENT WORSHIP, di G.F. Haendel… quale pezzo migliore per parlare di EMMA?
Ringrazio della presenza Tiziana Urso (le amiche di Facebook esistono davvero e vengono a trovarti! Molto orgogliosa, ma con pochi pregiudizi😉 ) e Maria Sequenzia, oltre ai meravigliosi ragazzi del servizio civile…
E adesso altro materiale che mi riguarda a proposito di una delle mie autrici del cuore…
Su LETTERATU abbiamo ricordato la grandissima Jane Austen con la mia recensione di LADY SUSAN, romanzo epistolare giovanile della scrittrice, nata il 16 dicembre 1775.
E poi, tanto per rinfrescarci la memoria, un articolo mio dell’anno precedente:
IL COMPLEANNO DI JANE
La canonica era immersa nel silenzio. Il verde pendio sul retro della casa era una coltre buia e fredda.
La ragazza rabbrividì e ravvolse la coperta più strettamente sulla vestina da notte.
Ancora poche ore e il sole sarebbe sorto sul giorno del suo compleanno.
Riusciva quasi a vederli, il babbo e la mamma, sorpresi ma non troppo di trovarla alzata di buon mattino, pronti a darle il bacio d’augurio. Cassy avrebbe fatto un pudding o una delle sue torte fantasia. E la giornata sarebbe trascorsa così, tra una canzone al pianoforte, uno scherzo dei suoi fratelli, le faccende domestiche, il sermone di papà ancora da scrivere, la casa da preparare per i giorni di festa di là da venire. Bel giorno, il 16 dicembre, per venire al mondo. Troppo freddo per uscire e il Santo Natale alle porte.
Un tempo ideale per leggere. Finirò Gilpin. O meglio la Barney.
Ma non si era alzata per terminare l’ennesimo libro.
I quaderni reclamavano la sua attenzione.
Intinse la penna nella boccetta d’inchiostro e per un tempo indefinito – si fece giorno, il sole filtrò dalla siepe e batté alla finestra per augurarle buon giorno e buon compleanno, il reverendo Austen la vide intenta a scrivere e le carezzò la testa prima di abbracciarla – non ebbe più freddo né sonno, né riuscì a pensare al ballo di Natale o alla torta di Cassandra, alla mamma che le avrebbe rimproverato l’alzataccia.
Era a Lesley Castle, riviveva le avventure di “Love and Freindship”, palpitava per Catherine. Riandava con gli occhi e la mente ai suoi primi imparaticci e affrontava i nodi delle nuove storie.
Aveva iniziato per divertire se stessa, Charles e tutti gli Austen, e non aveva intenzione di smettere.
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TROVERETE ANCHE UN MIO ARTICOLO SULLA AUSTEN…
Due parole sulla Biblioteca “Giuseppe Agnello” di Canicattini Bagni (SR)…
L’evento su Jane Austen è stato fortemente voluto dalla dottoressa Paola Cappè, impegnata nel diffondere l’amore per i libri e la lettura (basti pensare alla recente premiazione al Salone del Libro di Torino nella sezione soggetto della nona edizione di A corto di libri del corto Qualcosa da dirti di Francesco Cultrera girato proprio nella biblioteca Agnello di Canicattini Bagni.
Oltre al fatto che il nostro giornale è finito su Wikipedia… https://it.m.wikipedia.org/wiki/Roberto_Disma (sì,due miei articoli sono citati…) ecco il nuovo numero del giornale bisettimanale LA CIVETTA DI MINERVA!
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Ecco il link ai miei ultimi articoli usciti sul cartaceo e poi confluiti nel sito…
Le “Osservazioni geognostiche e geologiche sopra i terreni” di quella città, scritto da Pompeo Interlandi nel 1837. Nel cinquantenario della Pro Loco ne è stata tratta una ristampa anastatica
La Civetta di Minerva, 2 febbraio 2018
Riflettere sul terremoto del 1693 e sugli studi che nell’Ottocento venivano denominati di “Geognosia” non è questione oziosa, anzi ma permette non solo agli storici – compresi gli storici della scienza – ma anche ai geologi e agli esperti di sismi di comprendere meglio la natura del nostro territorio, ovvero quello della Sicilia sudorientale che ebbe a soffrire maggiormente di una delle catastrofi più gravi della storia moderna se non della storia umana e della Terra in generale, oltre che a permettere insieme alle nuove scoperte di approntare soluzioni per affrontare eventuali nuovi eventi sismologici.
In occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Pro Loco di Avola (2017) è uscita laristampa anastatica di uno studio del 1837, presente negli Atti della celebre Accademia Gioenia di Catania, scritto da Pompeo Interlandi e Sirugo principe di Bellaprima, calatino di origine ma vissuto fin dalla prima infanzia ad Avola, la cui biografia – che risente degli stilemi del tempo e della prassi elogiativa dei concittadini illustri –, lavoro del botanico Giuseppe Bianca, è posposta al saggio, intitolato “Osservazioni geognostiche e geologiche sopra i terreni di Avola” (uscito per i tipi della tipografia di Andrea Norcia a Noto).
L’esemplare, ritrovato presso l’Antica Libreria di San Gregorio di Catania, è stato donato dalla professoressa Francesca Gringeri Pantano alla Biblioteca comunale di Avola che porta il nome di Giuseppe Bianca (intellettuale che coltivò sia interessi scientifici che umanistici: ricordiamo che si occupò anche della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, incoraggiandone il cammino poetico).
Nel saggio l’Interlandi dà notizia della tipica pietra calcarea giurgiulena, delle conchiglie ivi contenute, della Grotta di Marotta, temperando le teorie illuministiche con la lezione del suo maestro Carlo Gemmellaro: la geologia si sta differenziando e specializzando nell’ambito delle Scienze naturali e ne è prova lo studio litologico, paleontologico e stratigrafico che Interlandi mostra di aver compiuto sul territorio in esame.
Lo studioso della scienza troverà motivi di interesse nei riscontri fra quanto si conosceva all’epoca di Interlandi e quanto di nuovo le indagini moderne abbiano acquisito, mentre il linguista apprezzerà le chicche rappresentate da parole desuete e impianto retorico tipici dello scrivere del tempo; l’elogio di Giuseppe Bianca consente invece, al di là del motivo encomiastico, di gettare una luce sulla nobiltà ottocentesca, sulla reazione del ceto nobiliare e borghese ai moti e alle rivoluzioni degli anni Trenta dell’Ottocento, al Quarantotto e al Risorgimento con tutte le problematiche relative alla rappresentanza parlamentare e ai nuovi equilibri tra i ceti, oltre che sulla formazione intellettuale di un rampollo della nobiltà siciliana quale l’Interlandi, visto anche nelle sue componenti umane e nei complicati rapporti familiari.
Di grande qualità i racconti horror presentati alla Casa del Libro.Un’antologia con i migliori autori del genere che hanno ambientato le storie in Italia
La Civetta di Minerva, 16 febbraio 2018
Domani, 17 febbraio, a partire dalle 18.30, presso la Casa del Libro Rosario Mascali, ci sarà la presentazione dell’antologia di racconti horror “I signori della notte, storie di vampiri italiani”, a cura di Luca Raimondi, pubblicata da Morellini editore. Oltre al curatore Luca Raimondi – ricordiamo il suo ultimo romanzo, “Il grande chihuahua” (Augh! Edizioni), scritto insieme a Joe Schittino; si è riformato il duo di “Cerniera lampo”, recentemente rieditato – saranno presenti anche due autori, Stefano Amato e Angelo Orlando Meloni, che il nostro giornale ha avuto modo di intervistare e recensire più volte (ricordiamo il libro su Archimede di Amato e “La fiera verrà distrutta all’alba” tra gli ultimi lavori di Angelo Meloni; la trasmissione “Segnalibro” di Tris, condotta da Maria Lucia Riccioli e dalla giornalista e scrittrice Lucia Corsale, le interviste sia a Raimondi che a Meloni).
Chi sono i vampiri? La figura del non morto, tipica di molte tradizioni europee, divenuta icona grazie a Bram Stoker e ai suoi epigoni, non ultima l’autrice di “Twilight” o i cineasti che si sono cimentati con paletti di frassino, incarnati pallidi, castelli transilvani e tutto l’armamentario dei vari Van Helsing e ammazzavampiri collegati, non smette di incarnare sempre nuove istanze. In questo libro la vediamo scorrazzare da Bologna alla Maremma, da Roma alle Dolomiti, soggetto di marketing in Piemonte e manager di cooperative sociali in Sicilia, oggetto di studio per uno psichiatra di Milano…
La prefazione è di Andrea G. Pinketts e l’antologia contiene racconti di Gianluca Morozzi, Stefano Pastor, Sacha Naspini, Fabio Mundadori, Giuseppe Maresca, Nicola Lombardi, Fabio Lastrucci, Silvana La Spina, Maurizio Cometto, Fabio Celoni, Danilo Arona, Angelo Orlando Meloni, Stefano Amato, Luca Raimondi, Lea Valti.
Com’è nata l’idea di questa antologia? Come avete lavorato per realizzarla?
L’idea è nata un paio d’anni fa, durante una delle tante conversazioni con l’amico, studioso e appassionato di cinema e letteratura horror, Giuseppe Maresca. Per una pura coincidenza avevamo scritto entrambi due racconti che si ispiravano a due classici del genere vampirico: il mio conteneva una palese citazione del “Vampiro” di Polidori, quello di Maresca conteneva più di un richiamo alla “Carmilla” di Le Fanu. In buona sostanza entrambi avevamo citato due illustri precursori del più celebre “Dracula” di Bram Stoker ed entrambi avevamo deciso di collocare l’azione in Italia, nei contesti a noi più familiari. Pensare di impostare un’intera antologia su questa base è stato un passo quasi consequenziale. Non sono certo molti gli esempi di racconti e romanzi italiani che collocano nei nostri territori gli archetipi dell’horror, il più delle volte materiale abbastanza scadente.
A quel punto ho invitato molti degli scrittori che conoscevo o con cui avevo collaborato e che stimavo, a partire da Gianluca Morozzi: aveva già firmato la prefazione a un mio libro e ha subito capito lo spirito dell’operazione, facendo passeggiare Dracula per i portici di Bologna. A lui si sono aggiunti via via tanti altri, non solo i migliori specialisti del “genere” quali per esempio Danilo Arona e Nicola Lombardi, che comunque consideravo e considero autori a tutto tondo, popolari sì ma di grandissima levatura intellettuale e artistica, ma anche altri scrittori che magari avevano soltanto sfiorato l’horror senza mai affrontarlo di petto. Un esempio per tutti, Silvana La Spina, pluripremiata autrice di gialli e romanzi storici per case editrici come Mondadori, Bompiani, Giunti, ma potrei citare anche due autori molto conosciuti dal pubblico siracusano come Angelo Orlando Meloni e Stefano Amato. Quando si lavora con autori bravi, realizzare progetti del genere è semplice: ogni racconto che mi è giunto, infatti, era di grandissima qualità e di conseguenza anche trovare un editore è stato sì difficile (le antologie di racconti horror generalmente non raggiungono infatti grandi quote di mercato) ma non impossibile. Mauro Morellini, un editore di Milano con distribuzione nazionale, attento alla qualità prima ancora che al mercato, ha infatti sposato il progetto a prescindere dalle valutazioni di natura commerciale.
Com’è stato declinato il tema del vampiro dagli scrittori dell’antologia? Quale valore assume la figura del vampiro oggi – dato che film e libri ce ne hanno consegnato tante diverse sfumature?
Avevo in squadra autori molto diversi tra di loro e ognuno provvisto di una “voce” peculiare, una chiara identità letteraria, per cui il tema è stato affrontato in modo molto differenti, fornendo ovviamente quella varietà polifonica che è il valore aggiunto delle migliori antologie rispetto ai più monolitici romanzi. Ci sono racconti tenebrosi e dolorosi, ambientati tanto nel passato quanto nell’attualità, altri satirici, politici, ironici e persino divertenti, nei limiti in cui può definirsi divertente il genere horror. C’è persino un racconto, quello di Lea Valti, che osa persino il dialetto romanesco, con effetti sorprendenti. Il vampiro è un grande archetipo letterario, dire qualcosa di nuovo su una creatura tanto affascinante quanto decisamente inflazionata non era facile, ma se mi trovo qui a rispondere di quest’antologia è perché sono convinto che tutti i racconti che ho scelto contengano una prospettiva eccentrica rispetto a qualunque stereotipo legato ai “signori della notte” dai canini aguzzi, a partire naturalmente dal fatto che circolano per Milano, Roma, Bologna, Catania o Siracusa, montagne dolomitiche e paesini maremmani, e hanno a che fare con capitalisti, operai, psicologi, basi militari, mafiosi. Il mito del vampiro è millenario perché incarna tante pulsioni, paure e persino speranze dell’uomo (l’immortalità in primis) e non passerà mai di moda, contiene sempre qualche aspetto che si può applicare a un lato dell’animo umano o a una qualche contingente situazione contemporanea. Del resto di vampiri che succhiano il sangue è oggi più che mai pieno il mondo, creature maligne capaci tanto di sedurre quanto di ripugnare, ne trovate a decine a capo di governi, eserciti, organizzazioni criminali, multinazionali.
Fila ininterrotta di visitatori alla mostra dei sarcofagi egizi. Ilprofessor Teodoro Auricchio (Istituto Europeo del Restauro): “Il restauro è un lavoro di équipe”. L’effetto sui minori: dopo la visita, un bambino è ritratto come un Egizio dalla sorella
La Civetta di Minerva, 19 gennaio 2018
Prosegue ancora, fino al 15 aprile 2018, la mostra egizia “La porta dei sacerdoti – I sarcofagi egizi di Deir-el Bahari” presso l’ex monastero e Chiesa di Montevergini in Ortigia.
Grande il successo di pubblico per questa che è molto più di un’esposizione: secondo le nuove tendenze della valorizzazione dei reperti, la fruizione è unita al contatto con i restauratori grazie alla futuristica cabina che permette di vederli al lavoro su questi antichi manufatti di legno – spesso composti di diversi pezzi assemblati data la cronica mancanza di legno in Egitto –, limo, creta, poi dipinti con scene figurative e non solo geroglifici tratti dal Libro dei Morti come nella XXVI dinastia.
Si tratta di pezzi unici e rarissimi a dominante giallo ocra, provenienti dalla Collezione Egizia del Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles ed appartenenti ad un periodo poco conosciuto della civiltà egizia, il terzo periodo intermedio, corrispondente alla XXI Dinastia (1070-900 a.C.). Provengono dal Secondo Nascondiglio di Deir el Bahari, comunemente conosciuto col nome moderno di “Bab el Gasus” che significa “La Porta dei Sacerdoti”, da cui il titolo della mostra. La tomba collettiva, scoperta casualmente nel 1891, comprendeva non meno di 450 sarcofagi ed un numero incalcolabile di suppellettili funerarie (splendidi gli ushabti, le statuette che avrebbero fatto da servitori ai defunti).
Il lavoro affascinantissimo di datazione – per vari motivi la tomba venne svuotata senza che se ne disegnasse una mappa precisa, che avrebbe permesso di collocare meglio nel tempo mummie e sarcofagi – e restauro ci viene raccontato non solo con competenza ma anche con signorile gentilezza dal professor Teodoro Auricchio dell’Istituto Europeo del Restauro: “Nel momento in cui restauriamo, proponiamo gli interventi. A questo punto si riuniscono i conservatori e i restauratori e si discute per decidere una linea comune: ad esempio, togliere tutto quanto non era originale, le integrazioni alle lacune… La diagnostica (a raggi infrarossi, ultravioletti) continua anche durante l’intervento. È un lavoro di équipe (esperti di diagnostica, restauratori, egittologi) e la comunicazione tra i portatori di diverse competenze è continua. Oltre ai miei due collaboratori, i restauratori, che vengono a specializzarsi qui, provengono un po’ da tutto il mondo (Taiwan, India, Galles, Bulgaria…)”.
Il professore ci ha illustrato non solo i reperti in mostra ma anche le tecnologie utilizzate per restaurarli, come gli occhiali che permettono al restauratore sia la visione normale che quella modificata, che offre a chi guarda la visione ad infrarossi e ultravioletti e quindi le risultanze di Tac, radiografie, analisi fisiche e chimiche (sui pigmenti, la composizione dei legni, la struttura, le parti moderne di raccordo…), oltre che filmare quanto si sta operando.
Scoperta nella scoperta, questi sarcofagi sono delle vere e proprie capsule del tempo: un biglietto da visita dell’Ottocento, rimasto nascosto all’interno di uno dei reperti, porta il nome di Armand Bonn. Il tempo dischiude i suoi portali e ci catapulta fino all’8 febbraio del 1864, quando la mano dell’esperto in “riparazioni invisibili” pensò di immortalare il proprio lavoro e di lasciare un messaggio ai restauratori del futuro: chissà che il lavoro del professore e della sua squadra non rivelino altre sorprese…
Emozionante anche leggere i nomi delle cantatrici di Amon, ammirare una stele dell’epoca di Tutmosi III, le corone di fiori che erano posate sulle mummie di Ramses II e Seti I o il papiro che ci racconta la storia del processo a quello che chiameremmo un “tombarolo”: testimonianze uniche che ci riportano ad un passato remotissimo che si rende presente ai nostri occhi interessati e stupiti.
La mostra prevede sconti particolari e “offerte” pensate per i gruppi, le famiglie, le scuole e in particolare (com’è avvenuto per l’Epifania) per i bambini: la mascotte Mumy – raffigurata nelle didascalie durante il percorso dedicato ai più piccoli con attività e testi dedicati – il 6 e 7 gennaio scorsi ha donato ai bambini presenti alla visita guidata offerta dal museo dei dolci offerti dalla pasticceria Condorelli.
Ecco le impressioni di Paolo, dieci anni, che è stato ritratto in vesti di Egizio con tutta la famiglia dalla sorellina Miriam, otto.
Cosa ti è piaciuto di più della mostra?
“I sarcofagi della diciannovesima dinastia, perché erano più antichi e più poveri di quelli della ventesima e ventunesima”.
Ti ha fatto impressione la mummia del bambino? (Non appartiene ai sarcofagi ritrovati, ma è stata inserita per completezza espositiva).
“Sì, tanto”.
E cosa ne pensi del professore?
“Molto intelligente e molto informato su un sacco di cose, infatti ha dato una spiegazione molto dettagliata”.
Convegno dell’Archeoclub di Noto dedicato alla memoria del tragico evento. Nelle giornate di studio si è parlato anche dei mulini
La Civetta di Minerva, 19 gennaio 2018
Presso la sala Gagliardi del palazzo Trigona a Noto, si è appena conclusa la quinta edizione del convegno “Nella ferita la cura – 11 gennaio 1693”, organizzato dall’Archeoclub sezione Noto e dedicato alla memoria e alle indagini sul terremoto che trecentoventicinque anni fa sconvolse la Sicilia, specie sud orientale.
Durante le giornate di studio, incentrate soprattutto sulle concerie di Noto antica, i relatori – Laura Falesi, Antonino Attardo, Luigi Lombardo, Giuseppe Libra, Susanna Falsaperla, Simona Caruso, Danilo Reitano, Riccardo Merenda – hanno esposto lo “stato dell’arte” sull’argomento, sia in un’ottica di studio che di valorizzazione, a partire ad esempio da Cava Carosello e quindi dal paesaggio che rientra nel demanio forestale del territorio in questione. Interessanti le notizie emerse sui mulini e sulla produzione e il commercio dei pellami nel Cinquecento e sulla mappatura dei luoghi studiati, oltre che sull’apporto delle nuove tecnologie in funzione della conoscenza del fenomeno terremoto.
L’approccio ha mirato a integrare l’aspetto umanistico e quello scientifico: pensiamo al lavoro dello studioso Dario Burgaretta sulla strage di ebrei nel 1474, fenomeno tutt’altro che isolato – la persecuzione contro gli ebrei ha vissuto momenti di stasi e di recrudescenza legati anche alla “concorrenza” economica nell’ambito del lavoro di conciatore e tintore – e alla collaborazione di giovani archeologi (Eleonora Listo, Paolo Amato, Pietro Tiralongo, Pasquale Sferlazza, Vanessa Leonardi, Sara Andolina) nel lavoro di rilievo e rappresentazione grafica dei siti analizzati.
Il convegno è stato arricchito dalla passeggiata alle concerie di Noto antica nella valle del Carosello e damomenti musicali come il concerto di Carlo Muratori, che ha eseguito “La Cantata di li Rujni”, eco delle memorie dei cantastorie, lavoro che questo giornale ha avuto modo di recensire; Maria Teresa Arturia voce, fisarmonica e piano, e Francesco Bazzano alle percussioni hanno accompagnato l’artista nella Chiesa di Sant’Antonio.
Altra “chicca” è stata l’esecuzione di alcuni brani tratti dalla Messa di Requiem composta da Mario Capuana, autore tra l’altro di mottetti e altre composizioni, maestro di cappella della Chiesa Madre di San Nicolò a Noto Antica tra il 1643 e il 1646 (soprano Corrada Fugà, Ermenegildo Mollica tenore, Raffaele Schiavo alto, Alfonso Lapira basso, si sono esibiti insieme a Joachim Klein al violoncello e ad Andrea Schiavo all’arciliuto; il violinista Gabriele Bosco insieme agli altri due strumentisti ha invece eseguito musiche di Arcangelo Corelli).
Don Fortunato Di Noto ammonisce i genitori e la scuola a vigilare su ciò che i ragazzi fanno con smart phone e computer
La Civetta di Minerva, 15 dicembre 2017
Stimolata da un’indagine social del professor Massimo Arcangeli, docente di linguistica italiana ed ex-preside della facoltà di lingue e letterature straniere presso l’Università degli Studi di Cagliari, rifletto insieme a voi lettori sullo statuto di verità che chiediamo alle cose, all’informazione, all’entertainment, alla letteratura e all’arte in genere.
Una delle espressioni dell’anno che sta per concludersi è certamente “fake news”, che fa il paio con la nostrana “bufala” e il trio con “fattoide”, notizia priva di fondamento, ma diffusa e amplificata dai mezzi di comunicazione di massa al punto da essere percepita come vera: sarebbe imminente un pronunciamento del nostro Parlamento per arginare il fenomeno della diffusione in rete di informazioni e notizie false – postate più o meno artatamente –, ma è bene che scuola e famiglia, specie per proteggere i minori in rete, si attivino per insegnare a bambini e ragazzi a navigare su Internet in maniera consapevole (e comunque resta valido e semmai si rafforza l’invito di associazioni come Meter e di esperti come Don Di Noto a vigilare sui minori che utilizzano sempre più smartphone e computer e a non postare immagini e video dei propri figli, dato l’uso sconosciuto e spesso criminoso che di tali dati può essere fatto, specie in un’ottica di lotta contro la pedofilia).
Attenzione dunque sia alle notizie non verificate – spesso basta una rapida conferma da parte di un motore di ricerca, sia per i testi che per le immagini o i video –, ma in effetti ci sarebbe da fare un lungo discorso sugli statuti di verità. Passiamo, nell’arco della stessa giornata, dall’indignazione contro le fake news (che comunque spesso sono trappole per gonzi: la storia e la letteratura ci riportano innumerevoli casi di notizie non verificate, veri e propri specchietti per le allodole) alla fame di reality, un vero e proprio genere a sé stante in cui di reale c’è ben poco (ci si domanda se le gesta di starlette e giovanotti alla Ken, di freak e gente in cerca di quindici minuti di notorietà siano davvero reali: non è vero ma ci credo, verrebbe da dire, allora dov’è la reality?), alla mai troppo deprecata tv verità: c’è chi sulla televisione del dolore, delle lacrime in diretta, delle riunioni familiari, dei casi umani, ha costruito una carriera.
E non è finita: le cosiddette fiction – a parte l’invasione degli anglismi, non si comprende cosa distingua gli sceneggiati di un tempo da film in due-tre puntate con attori improbabili e sceneggiature copiaincollate da analoghi prodotti d’oltralpe e oltreoceano detti fiction – dal latino fictio, finzioni dunque, recite – in cui spesso “il riferimento a fatti, persone, luoghi e avvenimenti reali è puramente casuale” (formula che può evitare querele, ma dietro cui si nascondono cinquantine di sfumature di verità). A fictional (che nel mondo anglosassone riguarda poesia e narrativa, contrapposte alla saggistica, che è appunto non fictional) di recente si contrappone factual: tale è stata definita una trasmissione con Roberto Saviano per il prevalere di situazioni reali, romanzate solo per esigenze di copione. Insopportabili poi le classiche domande su libri e film: “Ma è una storia vera? È veramente successo?”, che annulla secoli di pratica e teoria artistica e letteraria su reale, naturale, vero e trasfigurazione artistica.
Dato che spesso la confusione linguistica è indice di confusione concettuale, abituiamoci a riflettere sul gradiente di realtà di quanto proponiamo e ci viene proposto per una comunicazione ed informazione, oltre che espressione, più consapevole; rafforziamo il lavoro della scuola, che come obiettivo non solo didattico si propone quello di formare giovani adulti dallo spirito critico; battiamoci per la valorizzazione della ricerca e, nel campo dell’intrattenimento, per contenuti più formativi e meno banalmente massificati, altrimenti, dato che nel 2018 dovrebbe essere inammissibile contraddire millenni di scienza con affermazioni sulla Terra piatta o gravidanze ai limiti dell’alieno, non dovremo più stupirci di gruppi di “mamme pancine et coetera” o di “Earth flatters”, concentrati di fake news, fattoidi, bufale, purtroppo non fictional ma factual.
Daphne Caruana Galizia, mezz’ora prima di morire, scrisse: “A Malta c’è corruzione ovunque”. Un quotidiano americano l’aveva definita “una delle 28 persone che stanno formando, scuotendo e agitando l’Europa”.
La Civetta di Minerva, 3 novembre 2017
Si allunga la lista dei martiri della parola. È di pochi giorni fa la terribile notizia della morte di Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger maltese la cui colpa è stata quella di usare l’arma della penna e della tastiera contro intimidazioni e bombe per indagare sulla corruzione che a Malta sembra dilagare come un cancro che metastatizza nell’affarista e forse complice Europa.
Laureata in archeologia, madre di tre figli, è stata una firma regolare per The Sunday Times e redattrice associata per The Malta Independent, oltre che direttrice della rivista Taste & Flair.
Curava un popolare e controverso blog dal titolo Running Commentary, contenente segnalazioni investigative; diverse le battaglie legali dovute proprio alla pubblicazione di post su magistrati e leader politici ed importanti le sue rivelazioni sulla corruzione e la mancanza di trasparenza a Malta. Il quotidiano americano “Politico” ebbe a definirla come una delle “28 persone che stanno formando, scuotendo e agitando l’Europa”.
Minacciata di morte – dopo aver sostenuto che una società panamense fosse di proprietà della moglie del primo ministro Muscat e aver criticato Delia, leader dell’opposizione nazionalista –, Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa lo scorso 16 ottobre nell’esplosione di un’autobomba.
Unanimi e di circostanza i cori di condanna dell’accaduto ma diversa è la posizione della famiglia: in un messaggio su Facebook uno dei figli della donna – giornalista appartenente all’International Consortium of Investigative Journalists – ha mosso forti accuse contro le autorità di Malta, in cui Stato e crimine organizzato sarebbero indistinguibili, responsabili e complici a suo dire dell’assassinio della madre.
Sospeso dal servizio e indagato un sergente di polizia maltese per il commento all’omicidio della giornalista in cui ha affermato che «Tutti hanno quello che si meritano, merda di vacca. Sono felice».
Al di là di questo e del prosieguo delle indagini – coinvolta anche l’FBI –, colpiscono le ultime parole scritte da Daphne Caruana Galizia sul suo blog mezz’ora prima della morte: “There are crooks everywhere you look now. The situation is desperate” (“Ora ci sono corrotti ovunque guardi. La situazione è disperata).
Non meno toccanti – sia dal punto di vista personale che da quello deontologico: cosa possono le parole di una giornalista coraggiosa contro quella che è stata definita la “cleptocrazia” del Mondo di Mezzo, il potere occulto che viene a patti con la malavita organizzata per tenere in piedi un impero basato sulla corruzione? – le parole del figlio di Daphne Caruana Galizia: «Mia madre è stata uccisa perché si è messa tra la legge e quelli che cercavano di violarla, come molti bravi giornalisti. Ma è stata colpita perché era l’unica persona a farlo. È questo quello che succede quando le istituzioni sono incapaci: l’ultima persona rimasta in piedi è spesso una giornalista. Il che la rende la prima persona a essere uccisa».
Ricordiamo ai lettori che nei primi 273 giorni del 2017 l’Osservatorio Ossigeno ha documentato minacce a 256 giornalisti ed ha inoltre ha reso note minacce ad altri 65 giornalisti per episodi degli anni precedenti conosciuti dall’Osservatorio solo di recente; dietro ogni intimidazione documentata dall’Osservatorio almeno altre dieci resterebbero ignote perché le vittime non hanno la forza di renderle pubbliche.
Questo dovrebbe farci riflettere sul lavoro dei giornalisti, profeti disarmati del nostro tempo, sentinelle contro abusi e corruzione, spesso voce di chi non ha voce.
Per la prima volta la teca che contiene le lacrime della Madonna, prodigio avvenuto a Siracusa nel 1953, viene accolta in uno studio televisivo. Testimoni e studiosi narrano l’evento
La Civetta di Minerva, 3 novembre 2017
«Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti» (Mt 10, 27). Non c’è forse citazione biblica migliore per parlare dell’annuncio della parola di Dio attraverso i media: i “tetti” del Vangelo di Matteo ci richiamano quelli contemporanei, fitti di parabole e ripetitori che trasmettono in ogni parte del globo parole, immagini, suoni. E che possono diventare strumento sempre nuovo di diffusione di contenuti culturali e spirituali, di riflessione sui valori non solo confessionali ma latu sensu umani.
Per la prima volta il reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa viene accolto in uno studio televisivo: presso gli studi di Padre Pio tv è stata registrata una puntata speciale della trasmissione “Nella Fede della Chiesa” con la presenza del prezioso reliquiario. La puntata è andata in onda Martedì 31 Ottobre alle 16 ed in replica Mercoledì 1 alle 8:45, Giovedì 3 alle 13:45 e Venerdì 4 alle 22:45 al canale 145 del digitale terrestre, 852 di Sky e 445 di TvSat. Appuntamento speciale, quindi, per i santi e i defunti con la presenza del prezioso reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa – ricordiamone l’autore, Biagio Poidimani, che lo realizzò nel 1954 in oro, argento e pietre preziose, rappresentando Santa Lucia e San Marciano, il primo vescovo di Siracusa, San Pietro e San Paolo, oltre a quattro angeli che custodiscono l’urna di vetro con la fialetta contenente le lacrime.
In studio, Don Francesco Cristofaro, mentre ad accompagnare la reliquia e a spiegare l’evento prodigioso della lacrimazione del 1953 Don Raffaele Aprile– che ha anche recitato una sua poesia in onore della Madonna delle Lacrime, “quella metà di cielo che parla di salvezza”, oltre che a spiegare teologicamente il significato del prodigio – e la dottoressa Concita Catalano, che ha spiegato al pubblico quali analisi vennero compiute all’epoca dalla commissione medica appositamente istituita per accertare la veridicità del fenomeno, con l’ausilio di immagini e filmati – toccante anche dal punto di vista umano la vicenda del dottor Cassola, il cui contatto con le lacrime da esaminare trasformò profondamente la sua vita di uomo e di medico.
Significativa anche la coincidenza della presenza delle reliquie di Giovanni Paolo II in Santuario: papa Wojtyla, devoto della Madonna delle Lacrime, nel novembre del 1994 ne consacrò il santuario durante la storica visita a Siracusa; il pontefice polacco, maestro di comunicazione, ha dedicato scritti, riflessioni e interventi sul ruolo dei media nell’apostolato e nell’ottica dell’unità della famiglia umana.
Incastonate in un artistico reliquiario opera del maestro Gulino – in Basilica è possibile anche ammirarne anche altri pregevoli manufatti – le reliquie di Wojtyla hanno richiamato un buon numero di fedeli devoti di questo Santo della nostra contemporaneità.
Interessante mostra documentaria su 400 anni di vicende femminili. Non solo aborti, stupri e delitti ma anche testamenti e figure storiche. Donne dalle condizioni socioeconomiche diverse, donne dalle storie variegate, donne da conoscere e ricordare
La Civetta di Minerva, 19 maggio 2017
Sarà visitabile fino al 31 maggio 2017 – quindi anche durante l’Infiorata – nei saloni espositivi di Palazzo Impellizzeri, sede della Sezione di Noto dell’Archivio di Stato di Siracusa, la mostra documentaria ”Storie di donne nei documenti d’archivio”.
L’esposizione, inaugurata a marzo con un evento teatrale suggestivo, l’emozionante performance delle artiste Chiara Spicuglia, Rina Rossitto e Miriam Scala, che hanno dato respiro e anima con “Voci di donne” a Gaetana Midolo, Marianna Ciccone e Franca Viola, accompagnate dal gruppo dei ragazzi del S.Cuore –, è stata realizzata utilizzando la documentazione proveniente da vari fondi archivistici: fascicoli processuali della Gran Corte Criminale, atti notarili, atti dell’Università di Noto e Prefettura, tutti documenti riferiti a vicende e figure femminili del nostro territorio vissute nell’arco di quattrocento anni.
Regestazione ed allestimento della mostra sono stati curati dalle archiviste della Sezione di Noto, Giuseppina Calvo e Anna Lorenzano, con la collaborazione di Maria Teresa Azzarelli. Coordinatore della mostra è Concetta Corridore, direttore dell’Archivio di Stato di Siracusa. Importante anche il contributo di Salvatore Zuppardo, che ha realizzato la brochure esplicativa dell’esposizione.
Il visitatore sarà suggestionato da tante voci provenienti dal passato: quella del charaullo – meraviglia lessicale per una tradizione tipicamente siciliana – che motus amore divino perdona la moglie adultera nel 1551, quella di Eleonora Nicolaci che parla attraverso il proprio testamento, quella del letterato e scienziato avolese Giuseppe Bianca che ringrazia la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa per il dono della sua pubblicazione “Nuovi Canti” (1859)…
Interessante notare anche il progresso della condizione femminile (vedi il documento sull’Unione donne italiane ad esempio) nell’ambito dell’istruzione e dell’introduzione alle professioni.
Toccante leggere l’atto di nascita di Gaetana Midolo, che morì appena quindicenne nel rogo della fabbrica newyorkese “Triangle Waist Company”: insieme a tante altre operaie, sfruttate e sottoposte a condizioni di lavoro disumane, è una delle “camicette bianche” la cui vicenda ha dato origine alla tradizione dell’8 marzo e che è stata studiata da Ester Rizzo (il volume sulle ricerche della studiosa è edito da Navarra editore e ha permesso di dare un nome e far intitolare vie ed altri spazi pubblici alle operaie, 24 delle quali siciliane, morte nell’incendio della fabbrica di camicie).
Riempite strade, piazze, cortili e chiese con note di armonia, canti, musica. Questa edizione dedicata a Salvatore Di Pietro, l’anno prossimo a Corrado Carbè
La Civetta di Minerva, 24 marzo 2017
Domenica 19 marzo, in occasione della Festa mondiale della poesia ad Avola, declinata in due giorni speciali tra Avola e Noto, si sono concluse la quindicesima edizione di “Dalle otto alle otto” e la sesta edizione di “Libri di-versi in diversi libri” dedicata a Salvatore Di Pietro: Carlo Sorgia, Alessandra Nateri Sangiovanni e Maria Pia Vido si sono classificati rispettivamente al primo, secondo e terzo posto in quella che non è tanto una tenzone letteraria ma un’occasione di incontro, scambio e crescita nel nome della poesia: in un tempo arido e materialista, in cui scrivere versi sembrerebbe anacronistico e del tutto inutile, poesia è anche riempire strade, piazze, cortili e chiese di Avola e Noto di armonia, canti, musica e, soprattutto, poesie, “celebrando” secondo l’anima di questo concorso, il libraio-editore Ciccio Urso, sostenuto come sempre da Liliana Calabrese, dai giurati e dal manipolo di artisti del Val di Noto che seguono le loro iniziative, “la magia della creatività, spontaneamente e senza programmazione, nonostante l’indifferenza di intellettuali egocentrici e della massa insignificante che ci circonda, e, soprattutto, senza sindaci e assessori e a personaggi di potere, perché l’unico potere abbracciato da ciascuno è quello della fantasia e della bellezza di un verso, dell’incontro con un accadimento inaspettato, ma collegato a ciascuno, e l’adesione entusiastica di persone graditissime”.
Tra i giurati, docenti e poeti: Maria Barone, Corrado Bono, Liliana Calabrese, Antonino Causi, Francesca Corsico, Luigi Ficara, Benito Marziano, Orazio Parisi, Vera Parisi, Fausto Politino, Maria Restuccia, Lilia Urso, Marco Urso e i poeti vincitori Giovanni Catalano, Manuela Magi, Maria Chiara Quartu, Pietro Vizzini, Nina Esposito.
Sono state consegnate le targhe della memoria dedicate a poeti sparsi in diverse città italiane e grazie all’intervento di poeti di diverse regioni italiane, compresa la Sardegna, è stato raggiunto l’obiettivo di creare ponte con gli altri, ascoltando e uscendo da sé, diventando ideali punti di riferimento e modelli di vivere creativo positivo, da moltiplicare nel mondo.
La nuova edizione del concorso letterario verrà come ormai consuetudine dedicata a un poeta amico della Libreria Editrice Urso, scomparso anzitempo, e cioè al poeta-scrittore Corrado Carbè scomparso il 20 febbraio 2017 nel mentre stava partecipando alla precedente edizione di questo Concorso, dove, tra l’altro, si classificava al sesto posto della classifica finale, insieme a Cettina Lascia Cirinnà, Mimma Raspanti, Federico Guastella, Rita Stanzione, Simona Forte, Marianinfa Terranova, Antonella Santoro, Gianluca Macelloni, Grazia La Gatta.
Meritano una menzione particolare e vanno incoraggiati i giovani artisti: in un’edizione di qualche anno fa Davide Giannelli scriveva che quando saprai che stai per morire, / dalle tue ceneri di nuovo un sorriso. / E la tua melodia canterai (da Vivere d’amore).
Miriam Vinci, selezionata nell’edizione 2016/2017, ben rappresenta l’anelito giovanile alla Bellezza nonostante il grigiore del quotidiano e le difficoltà dell’esistenza e ci piace chiudere proprio con i suoi versi, che con voce fresca in ritmi franti ricantano i temi eterni della poesia, tra illusioni ingenue dell’età ed echi leopardiani:
Ed è in questa nudità / che vorrei / vestiti di poesia.
La conferenza nei locali della biblioteca di Noto. Durante l’incontro, organizzato dal Rotaract, musiche eseguite dal maestro Gabriele Bosco al violino, mentre Giuseppe Puzzo, verseggiatore egli stesso, recita alcune liriche della poetessa e propri componimenti inediti
La Civetta di Minerva, 24 marzo 2017
“Mariannina Coffa, Una donna tante donne – Lapoetessadell’Ottocentocheparla alle donne di oggi”: questo il titolo dell’incontro che si terrà domani, venerdì 25 marzo, alle ore 17,30 presso la Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” di Noto in via Nicolaci, biblioteca che custodisce amorosamente gli scritti della poetessa e patriota netina. L’incontro si inserisce nella programmazione del Rotaract volta alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse culturali in senso lato.
Mariannina Coffa (Noto, 1841-1878), enfant prodige della borghesia netina nel passaggio difficile ed esaltante insieme dalla monarchia borbonica al Regno d’Italia, è stata dunque figlia, sorella, amica – corrispose con gli intellettuali dell’epoca pur senza muoversi dalla Sicilia –, innamorata (fu protagonista di un amore tipicamente romantico con Ascenso Mauceri, musicista e autore di tragedie), sposa malmaritata di un possidente terriero di Ragusa, madre (perse tra l’altro due dei cinque figli), patriota e poetessa (accompagnò con la sua poesia e le sue riflessioni i moti risorgimentali e la sua complessa personalità e spiritualità la portò ad un tentativo di emancipazione dagli stilemi dell’epoca verso soluzioni originali): interpretò ognuno di questi ruoli nonostante i limiti della propria condizione di donna, di siciliana, nonostante la malattia e le incomprensioni del contesto familiare e socio-culturale.
La conferenza, tenuta da Maria Lucia Riccioli, docente e scrittrice, autrice tra l’altro di un romanzo storico, “Ferita all’ala un’allodola”, incentrato proprio su Mariannina Coffa, giurata per due anni consecutivi del concorso di “Inchiostro e anima” intitolato alla Capinera di Noto, alla Saffo netina, tanto per ricordare alcune delle immagini cui la Coffa è stata associata, autrice di un saggio sulla prima tesi di laurea dedicata alla poetessa e inserito nel volume “Sguardi plurali” (Armando Siciliano Editore) curato da Marinella Fiume e uscito per raccogliere i lavori dell’omonimo convegno, oltre che di una lettera immaginaria alla Coffa pubblicata per i tipi di LiberAria in “Letteratitudine 3: letture, scritture, metanarrazioni” (a cura di Massimo Maugeri), sarà moderata da Federica Piluccio, presidente del Rotaract club Noto Terra di Eloro; le musiche che accompagneranno l’evento saranno eseguite dal maestro Gabriele Bosco al violino, mentre Giuseppe Puzzo, estimatore della Coffa e verseggiatore egli stesso, reciterà alcune liriche della poetessa e propri componimenti inediti.
A quasi centoquarant’anni dalla scomparsa della poetessa, la sua biografia e le sue opere presentano ancora fertili campi di indagine (pensiamo alla recente scoperta ad opera di Stefano Vaccaro di un inedito rinvenuto nella biblioteca del Castello di Donnafugata).
L’incontro del 25 marzo sarà occasione di riflessione sul modello femminile incarnato dalla Coffa e offrirà lo spunto per ricordare l’incendio del 25 marzo 1911, nel quale persero la vita le “camicette bianche” (pensiamo allo straordinario lavoro di Ester Rizzo per ridare nome dignità e memoria a queste donne), le operaie della Triangle Waist Company: tra di esse c’era una ragazza netina, Gaetana Midolo, cui è stata dedicata la rotatoria di Piazza Nino Bixio. Nel mese dedicato alle donne, ricordare un’emigrata e una figura del nostro Risorgimento non sembrerà un’operazione azzardata.