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Maria Lucia Riccioli

~ La Bellezza salverà il mondo (F. Dostoevskij).

Maria Lucia Riccioli

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Catena Fiorello al Vermexio

03 lunedì Giu 2019

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura

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Catena Fiorello torna a Siracusa… magari prima fate una capatina all’Urban Center e poi andate a vederla al Vermexio! 😀

Ecco il link all’articolo relativo alla presentazione del 27 novembre scorso…

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3453:il-complimento-della-maraini-ha-battezzato-la-mia-scrittura&catid=17&Itemid=143

“Il complimento della Maraini ha battezzato la mia scrittura”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 12 Dicembre 2018 15:22

Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018: “Dacia mi ha detto: da Verga alla Morante la tua prosa mi ha ricordato molto il verismo”. “Una figura fondamentale è stata per me la professoressa Rosa Peluso”

Martedì 27 novembre alle ore 17.30, presso l’Urban Center di via Nino Bixio a Siracusa, si terrà una conversazione – promossa dall’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Siracusa, dalla Demea Promozione eventi culturali e naturalmente dalla Biblioteca comunale di Siracusa – con Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018. Ad introdurre l’incontro, che ci auguriamo sia foriero di sempre più frequenti iniziative culturali in questo spazio recuperato – pensiamo al recente Festival dell’Educazione –, i saluti dell’assessore alla Cultura e al Turismo Fabio Granata.

“La Civetta di Minerva” ha intervistato per voi Catena Fiorello, autrice e conduttrice televisiva e soprattutto scrittrice (ricordiamo “Casca il mondo, casca la terra” per i tipi di Rizzoli e “L’amore a due passi” pubblicato da Giunti), che ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità.

L’evento all’Urban Center di Siracusa sarà una bella occasione per parlare non solo dei suoi ultimi libri, ma anche – se vuole – per anticiparci qualcosa del suo prossimo lavoro. Il suo è un percorso in cui riusciamo a intravedere un grande amore per la propria terra, l’attenzione e la sensibilità verso le figure femminili e l’infanzia in particolare e la propensione a narrare storie di rinascita. Si ritrova in queste parole? Cosa può dirci del suo libro in preparazione?

Riguardo al mio ultimo romanzo, ho deciso di dire ancora poco perché uscirà a febbraio e arriverà il momento giusto per parlarne, ma sicuramente posso anticipare che anche questa volta parlo della storia di una donna. Io sono molto affascinata dal mondo femminile. Da sempre la mia storia, i miei romanzi raccontano appunto di una “Catena” che è proprio attratta dalla forza femminile, dalle figure di donne che, anche quando sono apparentemente deboli, poi rivelano invece una forza interiore incredibile e questo aspetto credo che appartenga al 99,9 per cento delle donne. Siamo forti.

Il suo legame con Siracusa… ci racconta cosa la lega alla nostra città?

Il mio legame con Siracusa – è chiaro – nasce dal fatto che io ho abitato per tutta l’infanzia e la mia giovinezza fino a ventitré anni alle porte di Siracusa, ad Augusta. Per noi Siracusa era la grande città oltre a Catania, dove andare a fare le compere, a cercare le cose che non trovavamo nel nostro paese. Il mio legame con la città nasce anche da un altro elemento, quello della scuola. La mia insegnante di Greco, Rosa Peluso, che è di Siracusa, per me è stata un punto fondamentale nella vita e quindi una figura veramente importantissima perché ha lasciato dei segni ben precisi nella mia formazione: io associo sempre Siracusa alla professoressa Peluso, quindi quando vengo qui cerco sempre di incontrarla. E poi la bellezza, la storia di Siracusa… come fare a non innamorarsi di quella città?

La sua è una famiglia particolarmente talentuosa… evidentemente i suoi genitori hanno lasciato un’impronta fortissima sui figli che, pur in campi diversi, hanno mostrato tenacia e indubbie capacità. Come riflesso di tutto questo nella sua scrittura mi piace citare “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia” e “Un padre è un padre”, pubblicati entrambi da Rizzoli. Qual è il lascito della sua famiglia, l’impronta che di loro si è scavata in lei? Oggi i ragazzi hanno bisogno più che mai di modelli e radici, che in questa società liquida – direbbe Bauman – tendono a smarrirsi. Cosa si sentirebbe di dire a un giovane di talento per incoraggiarlo a intraprendere la strada della scrittura?

Mi fa molto piacere che lei citi Bauman, i concetti che questo sociologo ha lasciato. Tutto ciò che lui ha affermato riguardo alla nostra società senza punti di riferimento, appunto appellandola come “società liquida” ma anche riguardo al pensiero, al mercato del lavoro, alla politica, ci dice che la nostra è una società che mira a gratificare l’individuo solo attraverso il consumo, quindi cosa rimane di questo? Qualche decennio fa ogni individuo si sentiva rassicurato dal gruppo, dai vicini di casa, dalla famiglia, dallo Stato, dalla società che lo circondava.

Noi fratelli – ma credo tantissimi della nostra generazione – dobbiamo davvero ringraziare i nostri genitori perché ci hanno permesso, pur avendo pochissimo, di essere felici e di trascorrere un’infanzia e una giovinezza serena, perché sono stati in grado di darci gli strumenti per fare la differenza, per capire che in fondo (sembrano banalità, discorsi triti e ritriti, ma sono comunque la base di ogni individuo) tutto sta nel cercare la propria strada.

Assolutamente io non ho nulla da consigliare a un giovane che vuole intraprendere la mia strada: non mi sento nella condizione di poter dare dei consigli perché ogni strada è troppo personale; ogni individuo fa un percorso ben preciso e la ricetta per tutti non c’è: ogni strada è lastricata di fatica e di sudore e ognuno di noi con tutte le sue forze deve capire che cosa gli assomiglia di più. Io non mi sento talmente modello da poter dire agli altri cosa fare. E poi, cara Maria Lucia, aggiungo che io mi sono tenuta sempre tenuta alla larga da quelli che dispensano consigli, che sanno sempre tutto: mi inquietano moltissimo quelli che hanno tante certezze. Io vivo perennemente nel dubbio e qualche volta invece nella convinzione di aver fatto male; guardo come grandi misteri a queste persone che hanno sempre un consiglio da dispensare.

“Abitavo in un paese affacciato sul mare, e mi sentivo la figlia della gallina nera. E non una qualunque, ma la nera più nera che si potesse immaginare. Le bambine fortunate, invece, quelle a cui era capitato un destino diverso, erano figlie delle galline bianche. Ma questa è un’altra storia”. Con “Picciridda” lei ha vinto il Premio Elsa Morante 2018 (sezione ragazzi) narrando una storia ambientata negli anni Sessanta ma che apparenta l’emigrazione italiana in Germania alla migrazione interna di quegli stessi anni e alla nostra attualità magmatica e contraddittoria. Una grandissima soddisfazione, credo, quella di vedersi associate alla Morante, “cantrice” dell’infanzia e delle sue ferite…

Quando Dacia Maraini mi ha incontrato dietro le quinte mi ha detto: “Catena, il libro è stupendo e davvero questo premio calza a pennello perché per certi versi da Verga alla Morante la tua scrittura mi ha ricordato molto un verismo, la capacità di tradurre in realtà cruda con le parole ciò che circonda le persone e in particolare una bambina di undici anni”. Per me è stato davvero il vero battesimo della mia scrittura.

Come potete vedere, eccomi con la mia copia de LA CIVETTA DI MINERVA da donare a Catena Fiorello!
L'immagine può contenere: 5 persone, persone che sorridono

Un piccolo episodio…

Giorno 2 luglio 2013 alle ore 18 si era tenuta presso la libreria Catania Libri la presentazione dell’antologia LA TELEFONATA de L’Erudita editrice…
C’è anche un mio racconto intitolato FUORI STANZA.
Tra gli autori, Carmen Cappuccio, Maria Sequenzia, Michela Firenze.
Curatore Luigi La Rosa.

Ecco il link al sito de L’Erudita…

http://www.lerudita.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=77&category_id=10&option=com_virtuemart&Itemid=175&lang=it

Poi apro Facebook e trovo questa sorpresa:

“Ecco servito, signora. Il piatto è pronto”. Ed io, felice. Baci ai miei terroncelli catanesi preferiti. (E sperando che Sandro Maria Distefano dopo questa dichiarazione, non mi disconosca.)
— con Luigi La Rosa.
postato da Catena Fiorello

🙂

Nessuna descrizione della foto disponibile.

LA CIVETTA DI MINERVA del 9 febbraio 2019

18 lunedì Feb 2019

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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In edicola il nuovo numero de LA CIVETTA DI MINERVA!

Ecco la locandina…

Caro lettore,

Il quindicinale La Civetta di Minerva è impegnato nella difesa dell’ambiente e del territorio, dei diritti civili, della legalità, dello sviluppo economico ecosostenibile, di una società inclusiva e solidale.

Editore del giornale è l’Associazione Culturale Minerva autofinanziata dai giornalisti e da alcuni soci, tutti insieme impegnati a sostenere una sfida coraggiosa e difficilissima, soprattutto in una provincia come la nostra dove è difficile poter affermare le proprie idee senza alcun timore, a dare la parola a chi non ce l’ha e pubblicare inchieste e notizie che non si trovano sui giornali di maggiore diffusione.

Oggi il giornale si trova in grave crisi economica e l’autosostentamento tra soci e giornalisti non basta più. Ritorniamo in edicola, dopo la pausa estiva, ma non sappiamo garantire per quanto tempo ancora. Chiediamo, pertanto, a quanti apprezzano il nostro modo di fare informazione di aiutarci. L’appello è rivolto sia alle Associazioni ai Movimenti di impegno sociale e civile (ai quali ci offriamo come loro voce e sicuro alleato) sia alle singole individualità che apprezzano il nostro lavoro e ci trovano in edicola. A tutti chiediamo di sottoscrivere un abbonamento annuale (Sostenitore, di almeno 50 euro oppure Ordinario di 25 euro). In cambio promettiamo il nostro rinnovato impegno di cronisti scrupolosi e intellettualmente onesti e l’attenzione verso le loro istanze insieme al piccolo privilegio di poter ricevere il giornale per posta, direttamente a casa, invece di ritirarlo in edicola. Ci rivolgiamo inoltre agli operatori economici, a chi gestisce un’attività commerciale: siamo disponibili ad offrire spazi pubblicitari e redazionali a prezzi veramente contenuti.

Per sottoscrivere materialmente l’abbonamento si può effettuare direttamente un bonifico ad Associazione Culturale Minerva UGF Banca, Viale Teracati 304 SR   IBAN IT 37 O 03127 17100 000000000726; oppure contattandoci direttamente: cell. 3337179937 – 3331469405.

Leggete La Civetta, diffondetela, acquistatela in edicola o sostenetela con un abbonamento da regalare agli amici o sponsorizzando la vs. attività commerciale.

Grazie per l’attenzione. Con i più cordiali saluti.

Franco Oddo

Marina De Michele

Tutta la Redazione

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Ecco i miei ultimi articoli usciti sul cartaceo e poi confluiti nel sito…
http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=17&Itemid=143&limitstart=6
http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3539:al-cerchio-diego-barucco-sui-beni-nascosti-del-territorio-ibleo&catid=17&Itemid=143

Al “Cerchio” Diego Barucco sui beni nascosti del territorio ibleo

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 06 Febbraio 2019 12:54

Per il nuovo anno sociale del Centro Studi “Turiddu Bella” sono previsti diversi incontri

 

La Civetta di Minerva, 26 gennaio 2019

Il Centro Studi di tradizioni popolari “Turiddu Bella” è intitolato alla memoria del cantastorie e poeta mascalese e tra l’altro è iscritto dal 21 febbraio 2013 al R.E.I. (Registro delle Opere Immateriali) nel Libro delle Espressioni: importante riconoscimento, questo, per il lavoro svolto da Maria Bella Raudino – figlia di Turiddu Bella – e dai suoi soci, simpatizzanti e amici.

Fiore all’occhiello del Centro è Il Trofeo Internazionale di poesia popolare siciliana, che risale al 1991: ideato per recuperare il patrimonio culturale ed artistico siciliano a rischio d’estinzione per via di quella che possiamo chiamare, secondo le parole di Alfio Patti, “barbarie postconsumistica”, ha permesso la conoscenza e la pubblicazione in varie antologie di numerosissimi testi: dubbi, favole, miniminagghi, contrasti, tutti generi della poesia popolare siciliana; sono stati coinvolti studiosi di vaglia e giovani, perché la poesia siciliana trovasse spazio anche presso le nuove generazioni. Il Centro Studi Turiddu Bella, fin dalla sua fondazione nel 1997, promuove giornate di studio ed ha pubblicato, oltre a tre volumi di “Studi critici delle opere di Turiddu Bella”, opere inedite del poeta.

Il Centro si impegna quindi per essere polo della cultura siciliana, della storia, delle tradizioni e della lingua della nostra isola e della città di Siracusa, collaborando anche con altre associazioni che condividono le sue finalità culturali.

Per il nuovo anno sociale sono previsti diversi incontri: dopo l’inaugurazione delle attività del 2019 presso la Biblioteca Innocenziana dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa con l’etnoantropologo Luigi Lombardo, che ieri 25 gennaio ha affrontato il tema delle motivazioni antropologiche delle feste popolari presentando il libro di Corrado Di Pietro “Festa e rito e altri saggi di cultura popolare in Sicilia”, lunedì 11 febbraio alle ore 18, presso la sede dell’associazione “Il Cerchio” in via Arsenale a Siracusa, il dottor Diego Barucco guiderà i partecipanti alla scoperta dei beni nascosti del territorio ibleo.

La sede dell’associazione, che comunque è presente anche sui social ed ha un proprio blog (lo potrete trovare all’indirizzo https://cstbcentro.wordpress.com/), si trova in viale Teocrito 19 e ci si può rivolgere alla professoressa Maria Bella Raudino per il rinnovo dell’iscrizione e per le nuove adesioni.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3538:u-nannu-randazzo-narra-i-suoi-cunti-alle-nuove-generazioni&catid=17&Itemid=143

U nannu Randazzo narra i suoi “cunti” alle nuove generazioni

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 05 Febbraio 2019 12:50

In “Cumeddia siracusana” in siciliano parlato, anzi parlatissimo, l’autore – già carabiniere, artista poliedrico, benefattore, cultore delle antiche memorie, ripercorre storie e luoghi

 

La Civetta di Minerva, 26 gennaio 2019

Il siracusano che si trovasse a passare per la via Agostino Scilla, all’altezza del civico 29 troverebbe un’associazione culturale del tutto sui generis, ovvero il Cenacolo della siracusanità, un luogo del tutto scevro di intellettualismi, dove non sono necessarie tessere o bandiere di qualsivoglia colore ma il desiderio di incontrarsi e parlare di tutto e di niente. Anima ne è Antonio Randazzo, “una vita per fare, vivere volendo e dire facendo”, secondo le sue stesse parole: figlio di Ortigia, “ ‘u scogghiu” di Siracusa, carabiniere in pensione (tra l’altro ha ricevuto varie benemerenze come quella di “Angelo del fango” in occasione del servizio prestato durante l’alluvione di Firenze del 1966), artista del legno (notevoli le sue sculture, che sarebbe disposto a donare al Comune di Siracusa qualora trovassero degna collocazione; ricordiamo i suoi lavori per la Parrocchia di Bosco Minniti di Siracusa, tanto per citarne alcuni), gestisce un sito documentatissimo, imprescindibile per chi desideri immergersi nelle memorie siracusane, nella storia e archeologia del nostro territorio, nelle nostre radici etniche e antropologiche: www.antoniorandazzo.it è una miniera di testi immagini curiosità.

Insieme ad Ermanno Adorno si è fatto promotore di una lodevole iniziativa per il recupero della lapide commemorativa del sisma del 1693 e datata 1696, sita in via Cavour; le sue opere editoriali non hanno mai fine di lucro ma il ricavato della loro vendita viene sempre destinato a fini benefici, come nel caso di “Cumeddia siracusana – I cunti ro nannu”, presentato nell’ottobre scorso presso l’Urban center (ci ripromettiamo di dedicare un pezzo anche alla meritoria traduzione del saggio di Hans-Peter Drögemuller “Siracusa – Storia e topografia di una città greca”).

Tornando a “Cumeddia siracusana”, scritto in un siciliano parlato, parlatissimo, riprodotto il più possibile foneticamente, Randazzo si lascia andare alle memorie personali e familiari, alla nostalgia per una Siracusa d’antan, più povera materialmente ma forse più ricca umanamente e culturalmente in senso lato: alla perdita del senso del tempo e delle sue stratificazioni, tipica delle generazioni “liquide”, diremmo con Bauman, che non sanno collocare diacronicamente la propria presenza, il proprio stare, ri-manere in un luogo così denso di cultura e Storia oltre che di storie (quelle dei singoli individui, delle corporazioni, delle classi sociali…) come Siracusa, Randazzo oppone il suo personale esercizio di memoria.

Così sfilano davanti ai nostri occhi le ferite della Siracusa bombardata durante l’ultima guerra, Ortigia e i suoi rioni, la via Gargallo con i suoi cuttigghi e le sue putìe, il salotto buono della città, il porto, le trattorie e i caffè – con le loro connotazioni sociali, il dialetto a contrappuntare la lingua, i colori i profumi i sapori, la musica e i balli, le feste di quartiere, la fede popolare vissuta tra processioni, messe e culto delle cone…

I fatti di cronaca e le partite del Siracusa si mescolano ai coriandoli del “festivallu”, alle tragedie dell’INDA, alle corse del circuito, agli stabilimenti balneari, al miracolo del 1953 e a quello economico che sconvolse il sistema produttivo e urbanistico oltre che l’intero tessuto culturale e sociale della città, alle notazioni sapide su moralità e valori.

Non mancano i riferimenti all’antico passato di Siracusa, costantemente raffrontato al presente che ha spesso tradito la grandezza delle memorie.

“’U nannu” Randazzo narra i suoi “cunti” alle nuove generazioni, immemori e smemorate, rievocando, rammentando, ricucendo gli strappi nella tela del tempo: “Purtroppu a Sarausa, ma nun sulu, ni manca ‘a memoria, o na ma scuddatu ‘u passatu”.

Il volume si chiude con un utile glossario siracusano: giorno 17 gennaio è stata celebrata la Giornata nazionale del dialetto e ci sembra doveroso divulgare storie e opere che valorizzino le nostre radici anche linguistiche.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3509:biblioteca-comunale-bella-bella-e-impossibile&catid=15:attualita&Itemid=139

Biblioteca comunale bella, bella e impossibile

Maria Lucia Riccioli
Lunedì, 21 Gennaio 2019 07:34

C’è troppo freddo, niente wi-fi, ascensore guasto, orari di apertura inadeguati per studenti. L’Urban Center (ex sala Randone) di via Nino Bixio potrebbe esserne il prolungamento

 

La Civetta di Minerva, 12 gennaio 2019

“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”. Così scriveva Marguerite Yourcenar in “Memorie di Adriano”.

L’inverno però, oltre ad essere una stagione dello spirito, lo è innanzitutto in senso meteorologico e la nostra Biblioteca comunale di via dei Santi Coronati – che, ricordiamo ai nostri lettori, venne costituita nel 1867 con il materiale librario delle congregazioni religiose soppresse, arricchito poi con le raccolte dell’ex Gabinetto di storia letteraria e del Consiglio agrario, oltre che con donazioni (Fondo Gubernale e Carpinteri-Rio), lasciti e acquisti; custodisce una notevole raccolta di manoscritti sul Risorgimento come le lettere del Pancali, di Emanuele Giaracà e di Luigi Greco Cassia, i Privilegi e diplomi di Siracusa e “Le consuetudini di Siracusa” di G. Perno (1429), incunaboli, cinquecentine e volumi in pergamena del 1600 e del 1700 – patisce anche il freddo della stagione: personale ed utenti non possono contare sul riscaldamento.

Altri non meno gravi motivi di disagio sono l’ascensore guasto da mesi – pensiamo alle difficoltà per i visitatori anziani o diversamente abili, che dovrebbero essere portati su a braccia – e la mancanza del collegamento wi-fi, che risulta oggi necessario sia per le ricerche in rete che per attirare la fascia dei lettori più giovani (suggeriamo anche che sarebbe auspicabile modificare l’orario di apertura della biblioteca per permetterne la fruizione agli studenti, cui non possono bastare le poche ore delle due aperture pomeridiane settimanali).

Speriamo nella sensibilità della nostra amministrazione per favorire le attività della biblioteca, che comunque offre oltre al servizio del prestito librario quello del prestito digitale (Mlol), di cui ci siamo occupati in un precedente articolo (http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=2993:nelle-biblioteche-siracusane-avviato-il-prestito-digitale&catid=17:cultura&Itemid=143), letture animate, presentazioni letterarie e laboratori di varie tipologie tenuti da volontari che credono nel valore della conoscenza e del fare insieme.

L’Urban center (ex sala Randone) di via Nino Bixio (che ha recentemente ospitato, tra l’altro, l’incontro con Catena Fiorello e il Festival dell’educazione, sulle orme di Pino Pennisi) potrà essere sempre di più il prolungamento della biblioteca comunale fuori dall’isola di Ortigia; pensando al nucleo originario della biblioteca; ricordiamo che a dicembre è stata inaugurata la storica sede della Biblioteca Comunale di Siracusa in via San Pietro in Ortigia dopo un accurato lavoro di ristrutturazione per ospitare il Fondo antico, recentemente restaurato: si auspica che il fondo sia presto fruibile nuovamente da parte di studiosi, visitatori e studenti.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3476:i-pochi-ebrei-a-siracusa-festeggiano-la-chanukka-festa-delle-luci&catid=17&Itemid=143

I (pochi) ebrei a Siracusa festeggiano la Chanukkà, festa delle luci

MARIA LUCIA RICCIOLI
Venerdì, 21 Dicembre 2018 11:08

Dal 17 al 21 dicembre, nel Palazzo del Governo di via Roma, incontro col mondo poetico di “Johannes”

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Giovanni Ferdinando Giudice, conosciuto come Johannes, è uno dei personaggi più singolari di Ortigia, della quale è definito il poeta: versifica in lingua italiana e in dialetto siciliano, che ama trasmettere alle nuove generazioni, dipinge e organizza eventi culturali come recital di poesia o la Giornata europea della cultura ebraica – per inciso, ma rimandiamo ai precedenti articoli de “La Civetta di Minerva”, l’ultimo dei quali a firma di Marina De Michele; parlando in un caffè di Ortigia con Johannes abbiamo ricostruito le ultime, spiacevoli vicende sulla comunità ebraica siracusana. Sarebbe comunque auspicabile, da parte dell’amministrazione e soprattutto della curia siracusana, una maggiore comprensione nei confronti della piccola ma resiliente comunità ebraica locale, che a tutt’ora non dispone di un locale atto al culto. Rimandiamo agli studi recenti, ad esempio quello di Angela Scandaliato e Nuccio Mulè, sugli aspetti storico-culturali del “mistero della chiesa che non fu mai sinagoga e della sinagoga trasformata in chiesa”, ovvero San Filippo e San Giovannello alla Giudecca, quest’ultima vero punctum dolens qualora non si accettino la “severa sottomissione al senso storico e unico delle carte polverose e dei documenti consunti degli archivi” e il riscontro dei rinvenimenti materiali.

Da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre, dalle 9.00 alle 20.00, presso il Palazzo del Governo di via Roma, sarà possibile conoscere il mondo poetico e non solo di Johannes: è previsto infatti per quei giorni l’evento “Non solo poesie”.

Mentre i cristiani si apprestano a celebrare Santa Lucia, simbolo della Luce di Cristo che viene ad illuminare il mondo il 25 dicembre (data legata alla celebrazione del Sol invictus, il sole che sembra sconfitto ma trionfa sulle tenebre, collegato quindi al solstizio d’inverno: la rete dei rimandi e delle allegorie è fittissima e annoda culti antichissimi, precristiani, alla liturgia della Chiesa), per l’ebraismo questo è il periodo di feste come Chanukkà (in ebraico חנוכה o חֲנֻכָּה, ḥănukkāh), conosciuta anche con il nome di Festa delle luci o Festa dei lumi, mentre martedì 18 dicembre 2018 ricorre il digiuno del 10 Tevet per l’anno 5779, giorno di Kaddish generale per tutte le vittime della Shoah la cui data di morte e luogo di sepoltura sono sconosciute.

L’evento di via Roma potrà essere l’occasione non solo per fruire dell’arte di un poeta e pittore ortigiano, ma anche per approfondire il variegato sostrato culturale e religioso della nostra Siracusa.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3472:la-troupe-di-paesi-che-vai-rai-1-di-nuovo-a-siracusa&catid=17&Itemid=143

La troupe di “Paesi che vai…” (Rai 1) di nuovo a Siracusa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:23

Per documentare con immagini la vita e il martirio di Santa Lucia.La realizzazione del programma coincide con l’elevazione a Santuario diocesano della Basilica

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“La Civetta di Minerva”, com’è ormai solita, ha seguito per voi i sopralluoghi e le riprese di una nuova, speciale puntata di “Paesi che vai… Luoghi, detti, comuni”, fortunata trasmissione della rete ammiraglia della Rai.

Speciale perché non è la prima volta che il format condotto da Livio Leonardi si occupa della Sicilia e di Siracusa in particolare: la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, l’Etna – per i siciliani ‘a Muntagna, la Grande Madre di fuoco e neve che ha improntato di sé ambiente, paesaggio e cultura della nostra isola -, Noto (ricordiamo la puntata della scorsa stagione, con Eleonora Nicolaci a fare da guida d’eccezione tra i gioielli del Barocco netino), Agrigento, Modica e il suo cioccolato, Marzamemi e i prodotti di tonnara, il Castello federiciano di Siracusa e la sua splendida Cattedrale, il Caravaggio di Santa Lucia alla Badia, la Neapolis e le fortificazioni di Epipoli…

Stavolta la troupe di “Paesi che vai…” (tra le trasmissioni di Leonardi ricordiamo almeno “Ciao Italia”, “Bella Italia”, “Le strade del sole”, “Una troupe racconta”; autore dei testi è Antonio Costa e la regia è curata da Daniele Biggiero), con un drone che a volo d’uccello – si direbbe di quaglia, dall’antico nome di Ortigia – riprenderà le bellezze della città aretusea, si occuperà di una figlia speciale di Siracusa: una giovane siracusana del III secolo che ebbe la forza di testimoniare la propria fede durante la terribile (l’ultima) persecuzione di Diocleziano, affrontando coraggiosamente la morte nel 304. Santa Lucia, dunque, ‘a Santuzza dei Siracusani, la patrona che la città si appresta a festeggiare il 13 dicembre, suo dies natalis (ovvero il giorno del martirio, il momento della nascita al Cielo e a nuova vita in Cristo).

Sarà nostra cura avvertire i lettori della messa in onda del programma su Rai1, girato in pochi giorni di miracolosa luce nei luoghi della vita e del martirio di Lucia: tra Ortigia, San Giovanni alle Catacombe, Santa Lucia al Sepolcro, Santa Lucia alla Badia, nella miracolosa luce decembrina che fa da scolta alla luce del Natale – millenari i simbolismi legati alla figura della Santa siracusana, che fonde cristianesimo e persistenze pagane, oggetto e protagonista di opere letterarie e artistiche – si snoderà il racconto di Livio Leonardi, tra narrazione e rievocazione; significativo anche il fatto che la realizzazione del programma coincida con l’elevazione della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro – il tempietto di Giovanni Vermexio inscritto e insieme circoscritto alle Catacombe, che custodisce al suo interno la statua di Gregorio Tedeschi, sarà anch’esso scenario del programma – a Santuario diocesano nel 400esimo anniversario della custodia del Sepolcro da parte dei frati minori di Sicilia.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3471:magnifico-presepe-a-sortino-dell-artista-roberto-sequenzia&catid=17&Itemid=143

Magnifico presepe a Sortino dell’artista Roberto Sequenzia

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:15
Con case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe del territorio. Abbiamo visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Viaggiare per la provincia di Siracusa offre sorprese interessanti e permette di valorizzare realtà spesso misconosciute. Esempio ne è Sortino, ai più nota per la sagra del miele, per il pizzolo o per lo “spirito dei fasciddari”, tutte eccellenze enogastronomiche da gustare e che sono fortemente radicate nel territorio, impregnate come sono della nostra millenaria tradizione agropastorale.

Ma Sortino offre al visitatore anche la bellezza delle sue chiese e conventi – in primis quello dei Cappuccini, con una preziosa biblioteca che conserva tesori librari inestimabili -, di palazzi e cortili tutti da scoprire.

Sortino è anche terra di ingegni e di artisti: non possiamo non nominare Salvo Zappulla, animatore culturale, scrittore e ideatore del Premio Pentèlite (notevoli anche i contributi di studiosi, poeti e artisti che confluiscono nell’omonima associazione culturale e nella rivista che periodicamente vede la luce ad opera di Zappulla e dei collaboratori, dediti anche all’opera di divulgazione culturale) o Gioacchino Bruno, impegnato da anni nella riscoperta di Sortino diruta, l’antica Sortino distrutta dal terremoto del 1693, amorosamente indagata, misurata, disegnata, riportata alla luce in un museo (l’Antiquarium del Medioevo sortinese) che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali.

“La Civetta di Minerva” ha visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico, ovvero lo studio di Roberto Sequenzia, artista locale dagli interessi poliedrici – dipinge infatti con tecniche varie sia i soggetti che incontrano maggiormente il gusto dei committenti e dei visitatori che quelli scaturiti dalla ricerca e da uno studio personali e più intimi.

Vincitore di diversi premi, Sequenzia ha partecipato a mostre collettive in tutta Italia e il suo lavoro ha meritato l’attenzione e il plauso sia del pubblico che di diversi critici d’arte. Cultore del bello, collezionista a sua volta, fondatore tra l’altro del gruppo folkloristico “La zagara”, ha realizzato un magnifico presepe ambientato nella realtà della nostra Sicilia tradizionale e che sarebbe degno sia di una collocazione prestigiosa che di un flusso più consistente di visitatori: l’evento dell’Incarnazione del Cristo è collocato in ambienti e cornice che non possiamo non considerare familiari (case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe, il tutto immerso nel paesaggio siciliano e sortinese in particolare, con le piante, gli animali e gli strumenti del lavoro dei nostri avi).

Per chi volesse conoscere meglio Roberto Sequenzia e la sua arte, invitiamo i nostri lettori sia a visitare il suo studio che a compiere un viaggio virtuale nel sito www.robertosequenzia.it e sulla pagina Facebookhttps://www.facebook.com/groups/283962341712258/ (presepi e diorami del mondo).

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3453:il-complimento-della-maraini-ha-battezzato-la-mia-scrittura&catid=17&Itemid=143

“Il complimento della Maraini ha battezzato la mia scrittura”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 12 Dicembre 2018 15:22

Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018: “Dacia mi ha detto: da Verga alla Morante la tua prosa mi ha ricordato molto il verismo”. “Una figura fondamentale è stata per me la professoressa Rosa Peluso”

Martedì 27 novembre alle ore 17.30, presso l’Urban Center di via Nino Bixio a Siracusa, si terrà una conversazione – promossa dall’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Siracusa, dalla Demea Promozione eventi culturali e naturalmente dalla Biblioteca comunale di Siracusa – con Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018. Ad introdurre l’incontro, che ci auguriamo sia foriero di sempre più frequenti iniziative culturali in questo spazio recuperato – pensiamo al recente Festival dell’Educazione –, i saluti dell’assessore alla Cultura e al Turismo Fabio Granata.

“La Civetta di Minerva” ha intervistato per voi Catena Fiorello, autrice e conduttrice televisiva e soprattutto scrittrice (ricordiamo “Casca il mondo, casca la terra” per i tipi di Rizzoli e “L’amore a due passi” pubblicato da Giunti), che ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità.

L’evento all’Urban Center di Siracusa sarà una bella occasione per parlare non solo dei suoi ultimi libri, ma anche – se vuole – per anticiparci qualcosa del suo prossimo lavoro. Il suo è un percorso in cui riusciamo a intravedere un grande amore per la propria terra, l’attenzione e la sensibilità verso le figure femminili e l’infanzia in particolare e la propensione a narrare storie di rinascita. Si ritrova in queste parole? Cosa può dirci del suo libro in preparazione?

Riguardo al mio ultimo romanzo, ho deciso di dire ancora poco perché uscirà a febbraio e arriverà il momento giusto per parlarne, ma sicuramente posso anticipare che anche questa volta parlo della storia di una donna. Io sono molto affascinata dal mondo femminile. Da sempre la mia storia, i miei romanzi raccontano appunto di una “Catena” che è proprio attratta dalla forza femminile, dalle figure di donne che, anche quando sono apparentemente deboli, poi rivelano invece una forza interiore incredibile e questo aspetto credo che appartenga al 99,9 per cento delle donne. Siamo forti.

Il suo legame con Siracusa… ci racconta cosa la lega alla nostra città?

Il mio legame con Siracusa – è chiaro – nasce dal fatto che io ho abitato per tutta l’infanzia e la mia giovinezza fino a ventitré anni alle porte di Siracusa, ad Augusta. Per noi Siracusa era la grande città oltre a Catania, dove andare a fare le compere, a cercare le cose che non trovavamo nel nostro paese. Il mio legame con la città nasce anche da un altro elemento, quello della scuola. La mia insegnante di Greco, Rosa Peluso, che è di Siracusa, per me è stata un punto fondamentale nella vita e quindi una figura veramente importantissima perché ha lasciato dei segni ben precisi nella mia formazione: io associo sempre Siracusa alla professoressa Peluso, quindi quando vengo qui cerco sempre di incontrarla. E poi la bellezza, la storia di Siracusa… come fare a non innamorarsi di quella città?

La sua è una famiglia particolarmente talentuosa… evidentemente i suoi genitori hanno lasciato un’impronta fortissima sui figli che, pur in campi diversi, hanno mostrato tenacia e indubbie capacità. Come riflesso di tutto questo nella sua scrittura mi piace citare “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia” e “Un padre è un padre”, pubblicati entrambi da Rizzoli. Qual è il lascito della sua famiglia, l’impronta che di loro si è scavata in lei? Oggi i ragazzi hanno bisogno più che mai di modelli e radici, che in questa società liquida – direbbe Bauman – tendono a smarrirsi. Cosa si sentirebbe di dire a un giovane di talento per incoraggiarlo a intraprendere la strada della scrittura?

Mi fa molto piacere che lei citi Bauman, i concetti che questo sociologo ha lasciato. Tutto ciò che lui ha affermato riguardo alla nostra società senza punti di riferimento, appunto appellandola come “società liquida” ma anche riguardo al pensiero, al mercato del lavoro, alla politica, ci dice che la nostra è una società che mira a gratificare l’individuo solo attraverso il consumo, quindi cosa rimane di questo? Qualche decennio fa ogni individuo si sentiva rassicurato dal gruppo, dai vicini di casa, dalla famiglia, dallo Stato, dalla società che lo circondava.

Noi fratelli – ma credo tantissimi della nostra generazione – dobbiamo davvero ringraziare i nostri genitori perché ci hanno permesso, pur avendo pochissimo, di essere felici e di trascorrere un’infanzia e una giovinezza serena, perché sono stati in grado di darci gli strumenti per fare la differenza, per capire che in fondo (sembrano banalità, discorsi triti e ritriti, ma sono comunque la base di ogni individuo) tutto sta nel cercare la propria strada.

Assolutamente io non ho nulla da consigliare a un giovane che vuole intraprendere la mia strada: non mi sento nella condizione di poter dare dei consigli perché ogni strada è troppo personale; ogni individuo fa un percorso ben preciso e la ricetta per tutti non c’è: ogni strada è lastricata di fatica e di sudore e ognuno di noi con tutte le sue forze deve capire che cosa gli assomiglia di più. Io non mi sento talmente modello da poter dire agli altri cosa fare. E poi, cara Maria Lucia, aggiungo che io mi sono tenuta sempre tenuta alla larga da quelli che dispensano consigli, che sanno sempre tutto: mi inquietano moltissimo quelli che hanno tante certezze. Io vivo perennemente nel dubbio e qualche volta invece nella convinzione di aver fatto male; guardo come grandi misteri a queste persone che hanno sempre un consiglio da dispensare.

“Abitavo in un paese affacciato sul mare, e mi sentivo la figlia della gallina nera. E non una qualunque, ma la nera più nera che si potesse immaginare. Le bambine fortunate, invece, quelle a cui era capitato un destino diverso, erano figlie delle galline bianche. Ma questa è un’altra storia”. Con “Picciridda” lei ha vinto il Premio Elsa Morante 2018 (sezione ragazzi) narrando una storia ambientata negli anni Sessanta ma che apparenta l’emigrazione italiana in Germania alla migrazione interna di quegli stessi anni e alla nostra attualità magmatica e contraddittoria. Una grandissima soddisfazione, credo, quella di vedersi associate alla Morante, “cantrice” dell’infanzia e delle sue ferite…

Quando Dacia Maraini mi ha incontrato dietro le quinte mi ha detto: “Catena, il libro è stupendo e davvero questo premio calza a pennello perché per certi versi da Verga alla Morante la tua scrittura mi ha ricordato molto un verismo, la capacità di tradurre in realtà cruda con le parole ciò che circonda le persone e in particolare una bambina di undici anni”. Per me è stato davvero il vero battesimo della mia scrittura.

 

L'immagine può contenere: 10 persone, persone che sorridono, folla e spazio al chiuso

Come potete vedere, eccomi con la mia copia de LA CIVETTA DI MINERVA da donare a Catena Fiorello!
http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3428:aurora-miriam-scala-la-mia-e-una-testimonianza-dall-aldila&catid=17&Itemid=143

Aurora Miriam Scala: “La mia è una testimonianza dall’aldilà”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 04 Dicembre 2018 13:26

“La storia – dice l’attrice – rievoca il rapporto di una donna con l’uomo che l’ha poi uccisa. Lo spettacolo è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”

La Civetta di Minerva, 24 novembre 2018

Presso la Chiesa evangelica battista di Siracusa in via Agatocle, per la regia di Giannella Loredana d’Izzia, è stato rappresentato lo spettacolo “Voce di Donna” – Dalla parte delle Cicogne – La Donna senza Nome(due monologhi di Lina Maria Ugolini e Clelia Lombardo). In scena (video e luci sono stati curati da Alessandro Sipione) Anna Passanisi e Aurora Miriam Scala, con la partecipazione di Giorgia Matarazzo e Cristiana Fontana.

Significativa coincidenza quella della messa in scena dei testi con la scomparsa di Bice Mortillaro Salatiello, anima storica del movimento femminista palermitano, anima della folle avventura di quelle che oggi sono ricordate come “Le donne del digiuno” (aveva militato lungamente nell’Udi, l’unione delle donne in Italia), accampate di fronte al teatro Politeama per più di un mese all’indomani delle stragi di mafia del ‘92.

Donne dunque: attrici, registe, danzatrici, scrittrici, donne che narrano di donne e danno voce alle donne che non hanno più la parola o è loro impedita.

“La Civetta di Minerva” (che si era occupata qualche anno fa dell’Andromaca di Clelia Lombardo, interpretata da una superba Carmelinda Gentile) ne ha parlato con l’attrice Aurora Miriam Scala, che il pubblico ha avuto recentemente modo di apprezzare ne “Le Rane” al Teatro greco di Siracusa, spettacolo replicato nell’ultima stagione INDA e trasmesso anche su Rai5:

“La mia è una testimonianza dall’aldilà: una donna rievoca il rapporto con l’uomo che l’ha poi uccisa. È un monologo molto lineare con dei movimenti di scena geometrici, asciutto nella forma e intenso nell’interpretazione, una presa di coscienza spesso anche aggressiva di quanto accaduto; il testo interpretato da Anna Passanisi, poetico e sognante, commovente in molti punti, è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3410:ohibo-nella-spedizione-dei-mille-c-era-anche-una-donna&catid=17&Itemid=143

Ohibò, nella spedizione dei Mille c’era anche una donna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 21 Novembre 2018 08:39

La scrittrice Maria Attanasio, che ha rivangato in un libro la figura di Rosalia Montmasson: “L’ho scoperto per caso. Credevo fossero tutti maschi”

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

“La Civetta di Minerva” ha incontrato per voi Maria Attanasio, autrice per i tipi di Sellerio editore del romanzo “La ragazza di Marsiglia”. Il romanzo, vincitore del Premio Maria Messina, del Premio I Quattro Elementi, del Premio Manzoni per il romanzo storico, del Premio Internazionale Città di Como e del Premio Basilicata 2018, è imperniato sull’unica donna che prese parte alla spedizione dei Mille, Rosalia Montmasson.

Non è nuovo l’interesse della Attanasio per le microstorie, per le storie di personaggi rimasti nascosti nelle pieghe della Storia più grande che è come un grande arazzo di cui si notano però spesso solo i grandi nomi, quando invece uomini e più di sovente donne come la Montmasson restano in ombra: in “Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile” (1994), nelle “Piccole cronache di un secolo” (1997, con Domenico Amoroso), in “Di Concetta e le sue donne” (1999) e ne “Il falsario di Caltagirone” (2007), (per non parlare dell’attualissima distopia de “Il condominio di Via della Notte” (2013) – emergono volti e vicende di un passato più o meno remoto, di una Sicilia terra di contrasto fra truvature poetiche e ferocie.

La scrittura della Attanasio, mai compiaciuta ma sorvegliatissima, lucida nell’analisi di fatti e documenti, attenta alla ricostruzione degli avvenimenti nel rispetto assoluto del dato storico interpretato alla luce del presente e delle sue contraddizioni, ne “La ragazza di Marsiglia” dipana la vicenda di una donna che viene ricordata tutt’al più come di Francesco Crispi, figura cruciale del nostro Risorgimento e che in particolare giocò un ruolo importante per l’elevazione di Siracusa a capovalle nel 1865: in via XX settembre, il 21 ottobre del 1927, in piena età fascista quindi, venne posta una lapide che ricorda il “cospiratore profugo /incitatore apostolo” (per l’immagine rimandiamo al sito http://www.antoniorandazzo.it).

Il Risorgimento delle donne (pensiamo ad esempio al lavoro di Elena Doni) ci offre una visione in controluce della formazione dell’Italia, spesso in controtendenza rispetto alla memoria che ci restituiscono epigrafi, targhe, vie, piazze con date luoghi eventi e nomi che dimenticano l’apporto femminile alla storia contemporanea e non del nostro paese. Ma passiamo la parola a Maria Attanasio, che ha ridato voce a Rosalia Montmasson.

Come mai hai deciso di occuparti di questa figura?

L’ho incontrata per caso, in un pomeriggio di noia e depressi pensieri dell’autunno del 2010. Navigando in internet, mi ritrovai in un sito che riportava la notizia – vecchia di qualche anno – di una targa collocata sulla facciata di un palazzo fiorentino, dedicata a Rosalia Montmasson; l’unica donna presente tra i 1089 volontari della spedizione dei Mille, che in quel palazzo, al tempo di Firenze capitale, insieme al marito Francesco Crispi, era vissuta.

Sorpresa, stupore, incredulità. Ho studiato storia all’Università, l’ho insegnata al liceo, ma non avevo mai saputo di una donna tra i Mille partiti da Quarto: nessuna notizia né nei grossi tomi universitari, né nei libri di testo scelti per i miei alunni, né nell’aneddotica storica dei sussidiari delle elementari. Per me i Mille erano declinati solo al maschile. E non solo per me: nessuno a cui chiesi di Rosalie Montmasson ne sospettava l’esistenza. Un assurdo, inspiegabile, silenzio, su un fatto così singolare, che riguardava uno degli eventi fondativi dell’Unità d’Italia.

Da qui la mia ricerca – matta e disperatissima – tra archivi, biblioteche, internet, per infrangere quel silenzio, e restituire identità storica a questa donna coerente e libertaria; che, a differenza del marito – da repubblicano, per opportunismo politico, diventato monarchico – rimase fedele alle idee di Mazzini fino alla morte.

Un’identità, storica ed esistenziale, che però il potentissimo Crispi cercò totalmente di cancellare dopo l’annullamento del loro matrimonio – 25 anni di vita coniugale – ottenuto con la complicità di giudici e politici. Dopo il quale, di lei si perde ogni memoria.

Premio Manzoni è intitolato allo scrittore che seppe mescolare storia e invenzione donandoci, diciamo così, la ricetta del romanzo storico. Come “dosi” i due elementi nella tua scrittura? Quale futuro vedi oggi per questo genere letterario?

Più che mai necessario, oggi, il romanzo storico: per non dimenticare il nero, il buio, l’orrore che nel passato spesso è scritto… genocidi… campi di sterminio… xenofobia… E resistere alle serpeggianti tentazioni autoritarie di una storia contemporanea che alza muri contro esiliati e migranti, alimentando artatamente la paura dell’altro. Un bisogno espressivo, che, a mio parere, oggi molti scrittori fortemente sentono; non è un caso che quest’anno siano stati pubblicati tanti romanzi storici: quelli di Lia Levi, di Helena Janeczek, di Rosella Postorino, di Marco Balzano, e di tanti altri…

Ma chi, in Italia, scrive romanzi storici non può prescindere da Manzoni; a partire dalla rilettura della “Storia della colonna infame”: dal rapporto in essa tra documento e narrazione che Leonardo Sciascia con forza sottolineò, riportando all’attenzione di scrittori e lettori questo straordinario testo manzoniano; ma, per quanto mi riguarda, non si può prescindere nemmeno da Stendhal, Marguerite Yourcenar, e dalla variegata lezione del romanzo storico siciliano: da De Roberto, Sciascia, Consolo. Non c’è però una ricetta, un dosaggio espressivo unico tra storia e invenzione. Non solo tra i diversi scrittori, ma talvolta anche tra i diversi romanzi dello stesso scrittore: mi è accaduto, continua ad accadermi. Ne “La ragazza di Marsiglia” la presenza e la fedeltà al documento è fondamento ineludibile, struttura portante della finzione letteraria; assolutamente necessaria per restituire visibilità storica e voce a questa donna, nel cui vissuto storia ed esistenza, amore e utopia erano inscindibili.

La parola che narra convive in te con la parola poetica – ricordiamo ai nostri lettori le raccolte “Interni”, 1979; “Nero barocco nero”, 1985; “Eros e mente”, 1996; “Amnesia del movimento delle nuvole”, 2003. In che modo? Cosa hai in cantiere in questo momento?

Non convive, si alterna. Sono infatti una dissociata biscrittora: a volte poesia, a volte narrazione. Ma fondamentale, in tutta la mia produzione, è la lunga pratica di lettura e scrittura poetica, che mi porta a un’intransigente disciplina, a un forte controllo della parola. E a leggere la realtà dei fatti di una determinata epoca, di un determinato luogo, con una dimensione rappresentativa che – simultaneamente, liberamente – coniuga emozione e concetto, esistenza e mondo.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3389:il-coro-polifonico-giuseppe-de-cicco-si-esibisce-a-bologna&catid=17&Itemid=143

Il coro polifonico “Giuseppe De Cicco” si esibisce a Bologna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 06 Novembre 2018 11:18

Per il 150° dalla morte di Rossini e nel Festiva corale. Nella nuova stagione la compagine impegnata nell’attività concertistica e nell’animazione liturgica

La Civetta di Minerva, novembre 2018

È ricominciata a pieno ritmo la nuova stagione concertistica del coro polifonico europeo “Giuseppe De Cicco”, realtà musicale ormai consolidata della provincia di Siracusa diretta dal maestro Maria Carmela De Cicco.

In occasione del centocinquantesimo anniversario della morte di Gioachino Rossini, il coro eseguirà, presso il Tempio di San Giacomo di Piazza Rossini a Bologna, musiche di Monteverdi, F. Mendelssohn, M. Duruflé, E. Elgar, Lotti, De Victoria, Telemann, Schütz, Rheinberger, Bruckner, Reger, compositori di musica corale dal Barocco al Romanticismo, omaggiando Rossini con le pagine più belle dello “Stabat Mater” e della “Petite Messe Solennelle”, insieme al Coro Euridice di Bologna, diretto da Maurizio Guernieri e Pier Paolo Scattolin.

Oltre che per il concerto, il coro sarà impegnato nell’animazione della liturgia. Il Festival corale internazionale Città di Bologna, giunto all’undicesima edizione, nell’ambito deIla quale sono inserite le esibizioni del coro De Cicco, si deve anche alla collaborazione con il San Giacomo Festival.

Il coro polifonico De Cicco si conferma dunque come compagine impegnata sia nell’attività concertistica – il 9 febbraio 2019 la corale si esibirà al Teatro Don Bosco di Ragusa in un concerto inserito nel cartellone dell’associazione “Melodica” – che nell’animazione liturgica, oltre che nella formazione dei coristi e dei direttori di coro con maestri di chiara fama come Pierpaolo Scattolin, Angela Troilo e Giovanni Acciai: tra le iniziative recenti che hanno visto coinvolto il coro ricordiamo “1000 voci per ricominciare” per la raccolta fondi in favore del Teatro di Amatrice, il ventennale del coro festeggiato con l’esecuzione della “Petite Messe Solennelle” di Gioachino Rossini a Carlentini (SR), Ragusa e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa, raduni corali come “O Nata Lux”, la celebrazione del Giorno della Memoria, il gemellaggio con il coro di Agira, il festival “Musica sotto le stelle”, il bicentenario di Baha’u’llah, il gemellaggio con la città di Würtzburg e il sesto festival nazionale di musica sacra mariana di Bagheria (PA).

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3367:fino-al-6-novembre-a-palermo-la-mostra-sulla-poetessa-mariannina-coffa&catid=17&Itemid=143

 

A Palermo la mostra sulla poetessa di Noto Mariannina Coffa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Domenica, 04 Novembre 2018 08:02

L’evento nel 140° anniversario della sua morte. Sempre più artisti e letterati ne scrivono in saggi e ricerche

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

Il 6 gennaio 1878 moriva, a soli trentasei anni, tre mesi e sei giorni, la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa. Sono quindi trascorsi esattamente centoquarant’anni dalla scomparsa di una donna ed artista la cui fama volò oltre il Val di Noto che l’aveva vista fiorire e nel corso di questo lasso di tempo non sono mancati gli studiosi e gli estimatori della biografia e dell’opera della poetessa, soprannominata “Saffo netina” e “Capinera di Noto” per l’apparentarsi del suo destino a quello della poetessa di Mitilene e dell’eroina di Verga: tra i più recenti cultori di Mariannina Coffa non possiamo non citare Marinella Fiume e Biagio Iacono (“Sibilla arcana”, “Sguardi plurali”, “Voglio il mio cielo” i lavori principali, frutto di infaticabili studi sulle carte d’archivio e del lavorìo critico di appassionati indagatori delle carte coffiane), oltre ad Angelo Fortuna (ricordiamo il suo volume su “Anonimo 1905”) e a Stefano Vaccaro (ricordiamo il suo recente “Silfide, maga e sirena – L’ideale femminile nella letteratura italiana dell’Ottocento”), giovani appassionati di letteratura che versificano nel nome della Coffa come Giuseppe Puzzo, docenti universitari del calibro di Nicolò Mineo, Carlo Muratori (che ha musicato un sonetto della Coffa inserendo il brano nel CD “Sale” e portandolo in tournée in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia) e potremmo continuare.

A celebrare questo anniversario è stata però non la città di Noto o Ragusa (dove la poetessa netina visse dal 1860 al 1876), ma Palermo, capitale della cultura 2018, con il progetto “Mariannina Coffa 2.0 – Concorso internazionale di poesia, letteratura ed arti visive – Resurrectio, ideato e realizzato dall’Associazione culturale “Suggestioni mediterranee” (presieduta da M. Stella Pucci di Benisichi) in collaborazione con l’Associazione Culturale “PROGETTO Zyz – La Palermo Splendente”, con lo scopo di onorare la memoria della poetessa “maledetta”. Gianluca Pipitò è il responsabile del premio, articolato in area poetico-letteraria, arti visive e ricerca storica, che prevede anche la pubblicazione di un’antologia digitale.

Fino al 6 novembre sarà inoltre visitabile la mostra dedicata alla poetessa presso il Real Albergo dei Poveri: inaugurata il 6 ottobre 2018 (orari: dalle ore 10 alle 17, da martedì a domenica), vede coinvolti il Comando regionale della Guardia di Finanza, l’Associazione culturale storia e militaria di Palermo, l’Ente di formazione professionale CIRPE e i vincitori della sezione pittura e fotografia del concorso “Mariannina Coffa Caruso 2.0 resurrection”, che ha visto premiati presso la Sala Pitrè della Società siciliana di Storia patria anche i poeti e gli scrittori finalisti del concorso letterario.

Oltre ad iniziative come queste e ai convegni e conferenze dedicati alla poetessa, sarebbe auspicabile un’edizione critica delle opere di Mariannina Coffa, realizzata con la stessa acribia con cui si è lavorato all’epistolario Coffa-Mauceri (ricordiamo che Ascenzio Mauceri, drammaturgo e musicista, primo preside del Liceo classico di Noto, fu il primo sfortunato e romanticamente indagato amore della poetessa) e alle lettere della Nostra al precettore e ad altri corrispondenti come parenti ed amici. Altri campi d’indagine sulla Coffa sono naturalmente ancora aperti: il suo rapporto con la Massoneria e con la medicina omeopatica, le sue collaborazioni anche sotto pseudonimo con vari periodici, ma anche e diremmo soprattutto il mistero delle carte scomparse dopo la sua morte, che se risolto potrebbe gettare una luce nuova sull’ultima stagione poetica della poetessa e forse anche sulla rottura del fidanzamento con Mauceri, prodromo dell’infelice matrimonio di Mariannina Coffa con Giorgio Morana.

Il 2019 potrebbe essere l’occasione per ripensare alle vicende risorgimentali, che si sono intrecciate alla biografia e all’opera di una letterata che merita di essere conosciuta e apprezzata anche al di fuori dell’ambito celebrativo e locale o accademico.

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LA CIVETTA DI MINERVA del 26 gennaio 2019

26 sabato Gen 2019

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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Biblioteca comunale bella, bella e impossibile

Maria Lucia Riccioli
Lunedì, 21 Gennaio 2019 07:34

C’è troppo freddo, niente wi-fi, ascensore guasto, orari di apertura inadeguati per studenti. L’Urban Center (ex sala Randone) di via Nino Bixio potrebbe esserne il prolungamento

 

La Civetta di Minerva, 12 gennaio 2019

“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”. Così scriveva Marguerite Yourcenar in “Memorie di Adriano”.

L’inverno però, oltre ad essere una stagione dello spirito, lo è innanzitutto in senso meteorologico e la nostra Biblioteca comunale di via dei Santi Coronati – che, ricordiamo ai nostri lettori, venne costituita nel 1867 con il materiale librario delle congregazioni religiose soppresse, arricchito poi con le raccolte dell’ex Gabinetto di storia letteraria e del Consiglio agrario, oltre che con donazioni (Fondo Gubernale e Carpinteri-Rio), lasciti e acquisti; custodisce una notevole raccolta di manoscritti sul Risorgimento come le lettere del Pancali, di Emanuele Giaracà e di Luigi Greco Cassia, i Privilegi e diplomi di Siracusa e “Le consuetudini di Siracusa” di G. Perno (1429), incunaboli, cinquecentine e volumi in pergamena del 1600 e del 1700 – patisce anche il freddo della stagione: personale ed utenti non possono contare sul riscaldamento.

Altri non meno gravi motivi di disagio sono l’ascensore guasto da mesi – pensiamo alle difficoltà per i visitatori anziani o diversamente abili, che dovrebbero essere portati su a braccia – e la mancanza del collegamento wi-fi, che risulta oggi necessario sia per le ricerche in rete che per attirare la fascia dei lettori più giovani (suggeriamo anche che sarebbe auspicabile modificare l’orario di apertura della biblioteca per permetterne la fruizione agli studenti, cui non possono bastare le poche ore delle due aperture pomeridiane settimanali).

Speriamo nella sensibilità della nostra amministrazione per favorire le attività della biblioteca, che comunque offre oltre al servizio del prestito librario quello del prestito digitale (Mlol), di cui ci siamo occupati in un precedente articolo (http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=2993:nelle-biblioteche-siracusane-avviato-il-prestito-digitale&catid=17:cultura&Itemid=143), letture animate, presentazioni letterarie e laboratori di varie tipologie tenuti da volontari che credono nel valore della conoscenza e del fare insieme.

L’Urban center (ex sala Randone) di via Nino Bixio (che ha recentemente ospitato, tra l’altro, l’incontro con Catena Fiorello e il Festival dell’educazione, sulle orme di Pino Pennisi) potrà essere sempre di più il prolungamento della biblioteca comunale fuori dall’isola di Ortigia; pensando al nucleo originario della biblioteca; ricordiamo che a dicembre è stata inaugurata la storica sede della Biblioteca Comunale di Siracusa in via San Pietro in Ortigia dopo un accurato lavoro di ristrutturazione per ospitare il Fondo antico, recentemente restaurato: si auspica che il fondo sia presto fruibile nuovamente da parte di studiosi, visitatori e studenti.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3505:ne-la-mia-vita-in-fabbrica-il-sogno-industriale-dei-siracusani&catid=17&Itemid=143

Ne “La mia vita in fabbrica” il sogno industriale dei siracusani

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 22 Gennaio 2019 14:50

Libro di Antonio Andolfi rievoca le speranze e le successive frustrazioni di cittadini, enti locali e sindacati inseguendo un falso mito di progresso

 

La Civetta di Minerva, 12 gennaio 2019

Per le edizioni Carthago è recentemente uscito “La mia vita in fabbrica” del nostro Antonio Andolfi. Ancora più evocativo risulta il sottotitolo: “Eravamo solo numeri”, a significare l’alimentazione e il senso di deprivazione fisica e mentale di chi ha speso decenni della propria esistenza lavorando nel nostro polo petrolchimico per la Montedison.

Il libro, di genere difficilmente classificabile (a metà tra esposizione di quanto vissuto e studiato, narrazione e tentativo di trarre conclusioni dalla testimonianza di vita propria e altrui analizzando il territorio, le sue potenzialità, la sua reale vocazione tradita in nome di falsi miti di progresso che hanno condotto invece allo sfruttamento di ambiente e persone) si pone in sostanza come un memoriale, un film in soggettiva che a tratti spazia per interrogare il passato – le inchieste postunitarie sul Mezzogiorno – o per domandarsi se, dato l’inquinamento, dati i morti gli ammalati i nati malformati, dati il sottosviluppo e la disoccupazione, “ne è valsa la pena di soffrire così intensamente per un pezzo di pane”.

Il libro di Antonio Andolfi ripercorre la storia di un dipendente con le sue fatiche e disillusioni – umiliazioni e mobbing, rischi e annientamento psicofisico -, inquadrata nella storia più grande del nostro sogno industriale, il miracolo economico che baciò la nostra provincia come quello della lacrimazione della Madonna, cui l’autore l’apparenta nell’azzardo di creare un affresco dell’attuale crisi valoriale oltre che occupazionale.

Avremmo forse voluto una maggiore drammatizzazione dei fatti – lo scoppio del 12 novembre 1979, i blocchi stradali, la cassa integrazione e le dismissioni che squarciarono  il velo delle promesse di un benessere fallace già da soli costituirebbero un’epoca industriale e postindustriale che ci richiamano alla memoria Volponi o, azzardiamo, la Salemi e la Avallone – ma l’opera di Andolfi, che stilisticamente decide di porsi in un registro linguistico medio e a tratti colloquiale per conservare il carattere testimoniale dello scritto – si fa comunque leggere per il suo punto di vista interno sulla questione industriale e quindi per il suo valore documentale. Attendiamo altre prove saggistiche e narrative per completare il quadro di una storia troppo recente e ancora contemporanea, dato che il destino del nostro polo industriale è “una storia ancora tutta da scrivere da verificare negli anni a venire”.

L’autore si chiede se “potrà sorgere un nuovo tipo d’industria consapevole del rispetto ambientale e umano”.

Ce lo auguriamo anche noi.

 

 

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3476:i-pochi-ebrei-a-siracusa-festeggiano-la-chanukka-festa-delle-luci&catid=17&Itemid=143

I (pochi) ebrei a Siracusa festeggiano la Chanukkà, festa delle luci

MARIA LUCIA RICCIOLI
Venerdì, 21 Dicembre 2018 11:08

Dal 17 al 21 dicembre, nel Palazzo del Governo di via Roma, incontro col mondo poetico di “Johannes”

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Giovanni Ferdinando Giudice, conosciuto come Johannes, è uno dei personaggi più singolari di Ortigia, della quale è definito il poeta: versifica in lingua italiana e in dialetto siciliano, che ama trasmettere alle nuove generazioni, dipinge e organizza eventi culturali come recital di poesia o la Giornata europea della cultura ebraica – per inciso, ma rimandiamo ai precedenti articoli de “La Civetta di Minerva”, l’ultimo dei quali a firma di Marina De Michele; parlando in un caffè di Ortigia con Johannes abbiamo ricostruito le ultime, spiacevoli vicende sulla comunità ebraica siracusana. Sarebbe comunque auspicabile, da parte dell’amministrazione e soprattutto della curia siracusana, una maggiore comprensione nei confronti della piccola ma resiliente comunità ebraica locale, che a tutt’ora non dispone di un locale atto al culto. Rimandiamo agli studi recenti, ad esempio quello di Angela Scandaliato e Nuccio Mulè, sugli aspetti storico-culturali del “mistero della chiesa che non fu mai sinagoga e della sinagoga trasformata in chiesa”, ovvero San Filippo e San Giovannello alla Giudecca, quest’ultima vero punctum dolens qualora non si accettino la “severa sottomissione al senso storico e unico delle carte polverose e dei documenti consunti degli archivi” e il riscontro dei rinvenimenti materiali.

Da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre, dalle 9.00 alle 20.00, presso il Palazzo del Governo di via Roma, sarà possibile conoscere il mondo poetico e non solo di Johannes: è previsto infatti per quei giorni l’evento “Non solo poesie”.

Mentre i cristiani si apprestano a celebrare Santa Lucia, simbolo della Luce di Cristo che viene ad illuminare il mondo il 25 dicembre (data legata alla celebrazione del Sol invictus, il sole che sembra sconfitto ma trionfa sulle tenebre, collegato quindi al solstizio d’inverno: la rete dei rimandi e delle allegorie è fittissima e annoda culti antichissimi, precristiani, alla liturgia della Chiesa), per l’ebraismo questo è il periodo di feste come Chanukkà (in ebraico חנוכה o חֲנֻכָּה, ḥănukkāh), conosciuta anche con il nome di Festa delle luci o Festa dei lumi, mentre martedì 18 dicembre 2018 ricorre il digiuno del 10 Tevet per l’anno 5779, giorno di Kaddish generale per tutte le vittime della Shoah la cui data di morte e luogo di sepoltura sono sconosciute.

L’evento di via Roma potrà essere l’occasione non solo per fruire dell’arte di un poeta e pittore ortigiano, ma anche per approfondire il variegato sostrato culturale e religioso della nostra Siracusa.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3475:annalisa-stancanelli-il-caravaggio-e-la-siracusa-del-600&catid=17&Itemid=143

La trama de “Il vendicatore oscuro” si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che segue le orme del pittore

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“1608. Siracusa, a nord del Porto Laccio. Il mare era calmo, solo qualche lieve increspatura”.

Questo l’incipit de “Il vendicatore oscuro”, uscito per Electa Storie per la penna di Annalisa Stancanelli, dirigente scolastica e autrice di articoli, saggi e romanzi incentrati soprattutto su personaggi aretusei, in primis Archimede, Elio Vittorini e in questo caso Caravaggio, che durante la sua fuga – per sfuggire ai Cavalieri di Malta, al papa, ai fantasmi di una vita violenta, a se stesso – e la sua breve troppo breve sosta a Siracusa dipinse “Il seppellimento di Santa Lucia”, tela che dopo varie vicissitudini adesso è collocata presso l’altare maggiore della Chiesa di Santa Lucia alla Badia – basti ricordare la permanenza al Museo Bellomo, il lungo restauro, la polemica sulla mancata ricollocazione presso la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro in Borgata, cui il quadro era originariamente destinato.

Il romanzo della Stancanelli si pone tra gli innumerevoli libri scritti su Caravaggio, la sua arte e la sua tormentata biografia – ricordiamo almeno “La fuga, la sosta” di Pino Di Silvestro (Rizzoli, La Scala), dal linguaggio prezioso, diremmo consoliano, e dall’impianto sciasciano nel rapporto con le fonti.

Ne “Il vendicatore oscuro”, dal montaggio rapido, dalle pennellate veloci – la scrittura della Stancanelli risente della lezione del giornalismo e predilige sobrie descrizioni e dialoghi brevi, serrati – l’ultimo Caravaggio emerge come figura vivida e oscura insieme; la trama del romanzo si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che, tra reminiscenze dantesche e madrigali del Mirabella, risse con Cardarelli e amori teneri e sensuali, sembra seguire le orme del pittore. Continui flashback ricordano al lettore il passato di Michelangelo Merisi, diviso tra pittura, colleghi amici rivali amori e la frequentazione di uomini tanto potenti quanto pericolosi.

Il contesto storico-geografico e culturale fa da sottofondo alla vicenda di Caravaggio, alle sue paure, ai suoi deliri, al genio che lo spinge a lavorare ossessivamente, a trasfigurare i propri incubi nella luce superiore dell’arte: ritroviamo così Mario Minniti, Vincenzo Mirabella e tutto il potentame siracusano dell’epoca, frati, monache, popolani, schiavi, uomini di mare, le chiese di San Giovanni e Santa Lucia extra moenia e un’intera città, dimora accogliente e ostile insieme.

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La troupe di “Paesi che vai…” (Rai 1) di nuovo a Siracusa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:23

Per documentare con immagini la vita e il martirio di Santa Lucia.La realizzazione del programma coincide con l’elevazione a Santuario diocesano della Basilica

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“La Civetta di Minerva”, com’è ormai solita, ha seguito per voi i sopralluoghi e le riprese di una nuova, speciale puntata di “Paesi che vai… Luoghi, detti, comuni”, fortunata trasmissione della rete ammiraglia della Rai.

Speciale perché non è la prima volta che il format condotto da Livio Leonardi si occupa della Sicilia e di Siracusa in particolare: la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, l’Etna – per i siciliani ‘a Muntagna, la Grande Madre di fuoco e neve che ha improntato di sé ambiente, paesaggio e cultura della nostra isola -, Noto (ricordiamo la puntata della scorsa stagione, con Eleonora Nicolaci a fare da guida d’eccezione tra i gioielli del Barocco netino), Agrigento, Modica e il suo cioccolato, Marzamemi e i prodotti di tonnara, il Castello federiciano di Siracusa e la sua splendida Cattedrale, il Caravaggio di Santa Lucia alla Badia, la Neapolis e le fortificazioni di Epipoli…

Stavolta la troupe di “Paesi che vai…” (tra le trasmissioni di Leonardi ricordiamo almeno “Ciao Italia”, “Bella Italia”, “Le strade del sole”, “Una troupe racconta”; autore dei testi è Antonio Costa e la regia è curata da Daniele Biggiero), con un drone che a volo d’uccello – si direbbe di quaglia, dall’antico nome di Ortigia – riprenderà le bellezze della città aretusea, si occuperà di una figlia speciale di Siracusa: una giovane siracusana del III secolo che ebbe la forza di testimoniare la propria fede durante la terribile (l’ultima) persecuzione di Diocleziano, affrontando coraggiosamente la morte nel 304. Santa Lucia, dunque, ‘a Santuzza dei Siracusani, la patrona che la città si appresta a festeggiare il 13 dicembre, suo dies natalis (ovvero il giorno del martirio, il momento della nascita al Cielo e a nuova vita in Cristo).

Sarà nostra cura avvertire i lettori della messa in onda del programma su Rai1, girato in pochi giorni di miracolosa luce nei luoghi della vita e del martirio di Lucia: tra Ortigia, San Giovanni alle Catacombe, Santa Lucia al Sepolcro, Santa Lucia alla Badia, nella miracolosa luce decembrina che fa da scolta alla luce del Natale – millenari i simbolismi legati alla figura della Santa siracusana, che fonde cristianesimo e persistenze pagane, oggetto e protagonista di opere letterarie e artistiche – si snoderà il racconto di Livio Leonardi, tra narrazione e rievocazione; significativo anche il fatto che la realizzazione del programma coincida con l’elevazione della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro – il tempietto di Giovanni Vermexio inscritto e insieme circoscritto alle Catacombe, che custodisce al suo interno la statua di Gregorio Tedeschi, sarà anch’esso scenario del programma – a Santuario diocesano nel 400esimo anniversario della custodia del Sepolcro da parte dei frati minori di Sicilia.

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Magnifico presepe a Sortino dell’artista Roberto Sequenzia

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:15
Con case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe del territorio. Abbiamo visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Viaggiare per la provincia di Siracusa offre sorprese interessanti e permette di valorizzare realtà spesso misconosciute. Esempio ne è Sortino, ai più nota per la sagra del miele, per il pizzolo o per lo “spirito dei fasciddari”, tutte eccellenze enogastronomiche da gustare e che sono fortemente radicate nel territorio, impregnate come sono della nostra millenaria tradizione agropastorale.

Ma Sortino offre al visitatore anche la bellezza delle sue chiese e conventi – in primis quello dei Cappuccini, con una preziosa biblioteca che conserva tesori librari inestimabili -, di palazzi e cortili tutti da scoprire.

Sortino è anche terra di ingegni e di artisti: non possiamo non nominare Salvo Zappulla, animatore culturale, scrittore e ideatore del Premio Pentèlite (notevoli anche i contributi di studiosi, poeti e artisti che confluiscono nell’omonima associazione culturale e nella rivista che periodicamente vede la luce ad opera di Zappulla e dei collaboratori, dediti anche all’opera di divulgazione culturale) o Gioacchino Bruno, impegnato da anni nella riscoperta di Sortino diruta, l’antica Sortino distrutta dal terremoto del 1693, amorosamente indagata, misurata, disegnata, riportata alla luce in un museo (l’Antiquarium del Medioevo sortinese) che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali.

“La Civetta di Minerva” ha visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico, ovvero lo studio di Roberto Sequenzia, artista locale dagli interessi poliedrici – dipinge infatti con tecniche varie sia i soggetti che incontrano maggiormente il gusto dei committenti e dei visitatori che quelli scaturiti dalla ricerca e da uno studio personali e più intimi.

Vincitore di diversi premi, Sequenzia ha partecipato a mostre collettive in tutta Italia e il suo lavoro ha meritato l’attenzione e il plauso sia del pubblico che di diversi critici d’arte. Cultore del bello, collezionista a sua volta, fondatore tra l’altro del gruppo folkloristico “La zagara”, ha realizzato un magnifico presepe ambientato nella realtà della nostra Sicilia tradizionale e che sarebbe degno sia di una collocazione prestigiosa che di un flusso più consistente di visitatori: l’evento dell’Incarnazione del Cristo è collocato in ambienti e cornice che non possiamo non considerare familiari (case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe, il tutto immerso nel paesaggio siciliano e sortinese in particolare, con le piante, gli animali e gli strumenti del lavoro dei nostri avi).

Per chi volesse conoscere meglio Roberto Sequenzia e la sua arte, invitiamo i nostri lettori sia a visitare il suo studio che a compiere un viaggio virtuale nel sito www.robertosequenzia.it e sulla pagina Facebookhttps://www.facebook.com/groups/283962341712258/ (presepi e diorami del mondo).

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3453:il-complimento-della-maraini-ha-battezzato-la-mia-scrittura&catid=17&Itemid=143

“Il complimento della Maraini ha battezzato la mia scrittura”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 12 Dicembre 2018 15:22

Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018: “Dacia mi ha detto: da Verga alla Morante la tua prosa mi ha ricordato molto il verismo”. “Una figura fondamentale è stata per me la professoressa Rosa Peluso”

Martedì 27 novembre alle ore 17.30, presso l’Urban Center di via Nino Bixio a Siracusa, si terrà una conversazione – promossa dall’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Siracusa, dalla Demea Promozione eventi culturali e naturalmente dalla Biblioteca comunale di Siracusa – con Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018. Ad introdurre l’incontro, che ci auguriamo sia foriero di sempre più frequenti iniziative culturali in questo spazio recuperato – pensiamo al recente Festival dell’Educazione –, i saluti dell’assessore alla Cultura e al Turismo Fabio Granata.

“La Civetta di Minerva” ha intervistato per voi Catena Fiorello, autrice e conduttrice televisiva e soprattutto scrittrice (ricordiamo “Casca il mondo, casca la terra” per i tipi di Rizzoli e “L’amore a due passi” pubblicato da Giunti), che ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità.

L’evento all’Urban Center di Siracusa sarà una bella occasione per parlare non solo dei suoi ultimi libri, ma anche – se vuole – per anticiparci qualcosa del suo prossimo lavoro. Il suo è un percorso in cui riusciamo a intravedere un grande amore per la propria terra, l’attenzione e la sensibilità verso le figure femminili e l’infanzia in particolare e la propensione a narrare storie di rinascita. Si ritrova in queste parole? Cosa può dirci del suo libro in preparazione?

Riguardo al mio ultimo romanzo, ho deciso di dire ancora poco perché uscirà a febbraio e arriverà il momento giusto per parlarne, ma sicuramente posso anticipare che anche questa volta parlo della storia di una donna. Io sono molto affascinata dal mondo femminile. Da sempre la mia storia, i miei romanzi raccontano appunto di una “Catena” che è proprio attratta dalla forza femminile, dalle figure di donne che, anche quando sono apparentemente deboli, poi rivelano invece una forza interiore incredibile e questo aspetto credo che appartenga al 99,9 per cento delle donne. Siamo forti.

Il suo legame con Siracusa… ci racconta cosa la lega alla nostra città?

Il mio legame con Siracusa – è chiaro – nasce dal fatto che io ho abitato per tutta l’infanzia e la mia giovinezza fino a ventitré anni alle porte di Siracusa, ad Augusta. Per noi Siracusa era la grande città oltre a Catania, dove andare a fare le compere, a cercare le cose che non trovavamo nel nostro paese. Il mio legame con la città nasce anche da un altro elemento, quello della scuola. La mia insegnante di Greco, Rosa Peluso, che è di Siracusa, per me è stata un punto fondamentale nella vita e quindi una figura veramente importantissima perché ha lasciato dei segni ben precisi nella mia formazione: io associo sempre Siracusa alla professoressa Peluso, quindi quando vengo qui cerco sempre di incontrarla. E poi la bellezza, la storia di Siracusa… come fare a non innamorarsi di quella città?

La sua è una famiglia particolarmente talentuosa… evidentemente i suoi genitori hanno lasciato un’impronta fortissima sui figli che, pur in campi diversi, hanno mostrato tenacia e indubbie capacità. Come riflesso di tutto questo nella sua scrittura mi piace citare “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia” e “Un padre è un padre”, pubblicati entrambi da Rizzoli. Qual è il lascito della sua famiglia, l’impronta che di loro si è scavata in lei? Oggi i ragazzi hanno bisogno più che mai di modelli e radici, che in questa società liquida – direbbe Bauman – tendono a smarrirsi. Cosa si sentirebbe di dire a un giovane di talento per incoraggiarlo a intraprendere la strada della scrittura?

Mi fa molto piacere che lei citi Bauman, i concetti che questo sociologo ha lasciato. Tutto ciò che lui ha affermato riguardo alla nostra società senza punti di riferimento, appunto appellandola come “società liquida” ma anche riguardo al pensiero, al mercato del lavoro, alla politica, ci dice che la nostra è una società che mira a gratificare l’individuo solo attraverso il consumo, quindi cosa rimane di questo? Qualche decennio fa ogni individuo si sentiva rassicurato dal gruppo, dai vicini di casa, dalla famiglia, dallo Stato, dalla società che lo circondava.

Noi fratelli – ma credo tantissimi della nostra generazione – dobbiamo davvero ringraziare i nostri genitori perché ci hanno permesso, pur avendo pochissimo, di essere felici e di trascorrere un’infanzia e una giovinezza serena, perché sono stati in grado di darci gli strumenti per fare la differenza, per capire che in fondo (sembrano banalità, discorsi triti e ritriti, ma sono comunque la base di ogni individuo) tutto sta nel cercare la propria strada.

Assolutamente io non ho nulla da consigliare a un giovane che vuole intraprendere la mia strada: non mi sento nella condizione di poter dare dei consigli perché ogni strada è troppo personale; ogni individuo fa un percorso ben preciso e la ricetta per tutti non c’è: ogni strada è lastricata di fatica e di sudore e ognuno di noi con tutte le sue forze deve capire che cosa gli assomiglia di più. Io non mi sento talmente modello da poter dire agli altri cosa fare. E poi, cara Maria Lucia, aggiungo che io mi sono tenuta sempre tenuta alla larga da quelli che dispensano consigli, che sanno sempre tutto: mi inquietano moltissimo quelli che hanno tante certezze. Io vivo perennemente nel dubbio e qualche volta invece nella convinzione di aver fatto male; guardo come grandi misteri a queste persone che hanno sempre un consiglio da dispensare.

“Abitavo in un paese affacciato sul mare, e mi sentivo la figlia della gallina nera. E non una qualunque, ma la nera più nera che si potesse immaginare. Le bambine fortunate, invece, quelle a cui era capitato un destino diverso, erano figlie delle galline bianche. Ma questa è un’altra storia”. Con “Picciridda” lei ha vinto il Premio Elsa Morante 2018 (sezione ragazzi) narrando una storia ambientata negli anni Sessanta ma che apparenta l’emigrazione italiana in Germania alla migrazione interna di quegli stessi anni e alla nostra attualità magmatica e contraddittoria. Una grandissima soddisfazione, credo, quella di vedersi associate alla Morante, “cantrice” dell’infanzia e delle sue ferite…

Quando Dacia Maraini mi ha incontrato dietro le quinte mi ha detto: “Catena, il libro è stupendo e davvero questo premio calza a pennello perché per certi versi da Verga alla Morante la tua scrittura mi ha ricordato molto un verismo, la capacità di tradurre in realtà cruda con le parole ciò che circonda le persone e in particolare una bambina di undici anni”. Per me è stato davvero il vero battesimo della mia scrittura.

 

L'immagine può contenere: 10 persone, persone che sorridono, folla e spazio al chiuso

Come potete vedere, eccomi con la mia copia de LA CIVETTA DI MINERVA da donare a Catena Fiorello!
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Aurora Miriam Scala: “La mia è una testimonianza dall’aldilà”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 04 Dicembre 2018 13:26

“La storia – dice l’attrice – rievoca il rapporto di una donna con l’uomo che l’ha poi uccisa. Lo spettacolo è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”

La Civetta di Minerva, 24 novembre 2018

Presso la Chiesa evangelica battista di Siracusa in via Agatocle, per la regia di Giannella Loredana d’Izzia, è stato rappresentato lo spettacolo “Voce di Donna” – Dalla parte delle Cicogne – La Donna senza Nome(due monologhi di Lina Maria Ugolini e Clelia Lombardo). In scena (video e luci sono stati curati da Alessandro Sipione) Anna Passanisi e Aurora Miriam Scala, con la partecipazione di Giorgia Matarazzo e Cristiana Fontana.

Significativa coincidenza quella della messa in scena dei testi con la scomparsa di Bice Mortillaro Salatiello, anima storica del movimento femminista palermitano, anima della folle avventura di quelle che oggi sono ricordate come “Le donne del digiuno” (aveva militato lungamente nell’Udi, l’unione delle donne in Italia), accampate di fronte al teatro Politeama per più di un mese all’indomani delle stragi di mafia del ‘92.

Donne dunque: attrici, registe, danzatrici, scrittrici, donne che narrano di donne e danno voce alle donne che non hanno più la parola o è loro impedita.

“La Civetta di Minerva” (che si era occupata qualche anno fa dell’Andromaca di Clelia Lombardo, interpretata da una superba Carmelinda Gentile) ne ha parlato con l’attrice Aurora Miriam Scala, che il pubblico ha avuto recentemente modo di apprezzare ne “Le Rane” al Teatro greco di Siracusa, spettacolo replicato nell’ultima stagione INDA e trasmesso anche su Rai5:

“La mia è una testimonianza dall’aldilà: una donna rievoca il rapporto con l’uomo che l’ha poi uccisa. È un monologo molto lineare con dei movimenti di scena geometrici, asciutto nella forma e intenso nell’interpretazione, una presa di coscienza spesso anche aggressiva di quanto accaduto; il testo interpretato da Anna Passanisi, poetico e sognante, commovente in molti punti, è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3410:ohibo-nella-spedizione-dei-mille-c-era-anche-una-donna&catid=17&Itemid=143

Ohibò, nella spedizione dei Mille c’era anche una donna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 21 Novembre 2018 08:39

La scrittrice Maria Attanasio, che ha rivangato in un libro la figura di Rosalia Montmasson: “L’ho scoperto per caso. Credevo fossero tutti maschi”

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

“La Civetta di Minerva” ha incontrato per voi Maria Attanasio, autrice per i tipi di Sellerio editore del romanzo “La ragazza di Marsiglia”. Il romanzo, vincitore del Premio Maria Messina, del Premio I Quattro Elementi, del Premio Manzoni per il romanzo storico, del Premio Internazionale Città di Como e del Premio Basilicata 2018, è imperniato sull’unica donna che prese parte alla spedizione dei Mille, Rosalia Montmasson.

Non è nuovo l’interesse della Attanasio per le microstorie, per le storie di personaggi rimasti nascosti nelle pieghe della Storia più grande che è come un grande arazzo di cui si notano però spesso solo i grandi nomi, quando invece uomini e più di sovente donne come la Montmasson restano in ombra: in “Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile” (1994), nelle “Piccole cronache di un secolo” (1997, con Domenico Amoroso), in “Di Concetta e le sue donne” (1999) e ne “Il falsario di Caltagirone” (2007), (per non parlare dell’attualissima distopia de “Il condominio di Via della Notte” (2013) – emergono volti e vicende di un passato più o meno remoto, di una Sicilia terra di contrasto fra truvature poetiche e ferocie.

La scrittura della Attanasio, mai compiaciuta ma sorvegliatissima, lucida nell’analisi di fatti e documenti, attenta alla ricostruzione degli avvenimenti nel rispetto assoluto del dato storico interpretato alla luce del presente e delle sue contraddizioni, ne “La ragazza di Marsiglia” dipana la vicenda di una donna che viene ricordata tutt’al più come di Francesco Crispi, figura cruciale del nostro Risorgimento e che in particolare giocò un ruolo importante per l’elevazione di Siracusa a capovalle nel 1865: in via XX settembre, il 21 ottobre del 1927, in piena età fascista quindi, venne posta una lapide che ricorda il “cospiratore profugo /incitatore apostolo” (per l’immagine rimandiamo al sito http://www.antoniorandazzo.it).

Il Risorgimento delle donne (pensiamo ad esempio al lavoro di Elena Doni) ci offre una visione in controluce della formazione dell’Italia, spesso in controtendenza rispetto alla memoria che ci restituiscono epigrafi, targhe, vie, piazze con date luoghi eventi e nomi che dimenticano l’apporto femminile alla storia contemporanea e non del nostro paese. Ma passiamo la parola a Maria Attanasio, che ha ridato voce a Rosalia Montmasson.

Come mai hai deciso di occuparti di questa figura?

L’ho incontrata per caso, in un pomeriggio di noia e depressi pensieri dell’autunno del 2010. Navigando in internet, mi ritrovai in un sito che riportava la notizia – vecchia di qualche anno – di una targa collocata sulla facciata di un palazzo fiorentino, dedicata a Rosalia Montmasson; l’unica donna presente tra i 1089 volontari della spedizione dei Mille, che in quel palazzo, al tempo di Firenze capitale, insieme al marito Francesco Crispi, era vissuta.

Sorpresa, stupore, incredulità. Ho studiato storia all’Università, l’ho insegnata al liceo, ma non avevo mai saputo di una donna tra i Mille partiti da Quarto: nessuna notizia né nei grossi tomi universitari, né nei libri di testo scelti per i miei alunni, né nell’aneddotica storica dei sussidiari delle elementari. Per me i Mille erano declinati solo al maschile. E non solo per me: nessuno a cui chiesi di Rosalie Montmasson ne sospettava l’esistenza. Un assurdo, inspiegabile, silenzio, su un fatto così singolare, che riguardava uno degli eventi fondativi dell’Unità d’Italia.

Da qui la mia ricerca – matta e disperatissima – tra archivi, biblioteche, internet, per infrangere quel silenzio, e restituire identità storica a questa donna coerente e libertaria; che, a differenza del marito – da repubblicano, per opportunismo politico, diventato monarchico – rimase fedele alle idee di Mazzini fino alla morte.

Un’identità, storica ed esistenziale, che però il potentissimo Crispi cercò totalmente di cancellare dopo l’annullamento del loro matrimonio – 25 anni di vita coniugale – ottenuto con la complicità di giudici e politici. Dopo il quale, di lei si perde ogni memoria.

Premio Manzoni è intitolato allo scrittore che seppe mescolare storia e invenzione donandoci, diciamo così, la ricetta del romanzo storico. Come “dosi” i due elementi nella tua scrittura? Quale futuro vedi oggi per questo genere letterario?

Più che mai necessario, oggi, il romanzo storico: per non dimenticare il nero, il buio, l’orrore che nel passato spesso è scritto… genocidi… campi di sterminio… xenofobia… E resistere alle serpeggianti tentazioni autoritarie di una storia contemporanea che alza muri contro esiliati e migranti, alimentando artatamente la paura dell’altro. Un bisogno espressivo, che, a mio parere, oggi molti scrittori fortemente sentono; non è un caso che quest’anno siano stati pubblicati tanti romanzi storici: quelli di Lia Levi, di Helena Janeczek, di Rosella Postorino, di Marco Balzano, e di tanti altri…

Ma chi, in Italia, scrive romanzi storici non può prescindere da Manzoni; a partire dalla rilettura della “Storia della colonna infame”: dal rapporto in essa tra documento e narrazione che Leonardo Sciascia con forza sottolineò, riportando all’attenzione di scrittori e lettori questo straordinario testo manzoniano; ma, per quanto mi riguarda, non si può prescindere nemmeno da Stendhal, Marguerite Yourcenar, e dalla variegata lezione del romanzo storico siciliano: da De Roberto, Sciascia, Consolo. Non c’è però una ricetta, un dosaggio espressivo unico tra storia e invenzione. Non solo tra i diversi scrittori, ma talvolta anche tra i diversi romanzi dello stesso scrittore: mi è accaduto, continua ad accadermi. Ne “La ragazza di Marsiglia” la presenza e la fedeltà al documento è fondamento ineludibile, struttura portante della finzione letteraria; assolutamente necessaria per restituire visibilità storica e voce a questa donna, nel cui vissuto storia ed esistenza, amore e utopia erano inscindibili.

La parola che narra convive in te con la parola poetica – ricordiamo ai nostri lettori le raccolte “Interni”, 1979; “Nero barocco nero”, 1985; “Eros e mente”, 1996; “Amnesia del movimento delle nuvole”, 2003. In che modo? Cosa hai in cantiere in questo momento?

Non convive, si alterna. Sono infatti una dissociata biscrittora: a volte poesia, a volte narrazione. Ma fondamentale, in tutta la mia produzione, è la lunga pratica di lettura e scrittura poetica, che mi porta a un’intransigente disciplina, a un forte controllo della parola. E a leggere la realtà dei fatti di una determinata epoca, di un determinato luogo, con una dimensione rappresentativa che – simultaneamente, liberamente – coniuga emozione e concetto, esistenza e mondo.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3389:il-coro-polifonico-giuseppe-de-cicco-si-esibisce-a-bologna&catid=17&Itemid=143

Il coro polifonico “Giuseppe De Cicco” si esibisce a Bologna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 06 Novembre 2018 11:18

Per il 150° dalla morte di Rossini e nel Festiva corale. Nella nuova stagione la compagine impegnata nell’attività concertistica e nell’animazione liturgica

La Civetta di Minerva, novembre 2018

È ricominciata a pieno ritmo la nuova stagione concertistica del coro polifonico europeo “Giuseppe De Cicco”, realtà musicale ormai consolidata della provincia di Siracusa diretta dal maestro Maria Carmela De Cicco.

In occasione del centocinquantesimo anniversario della morte di Gioachino Rossini, il coro eseguirà, presso il Tempio di San Giacomo di Piazza Rossini a Bologna, musiche di Monteverdi, F. Mendelssohn, M. Duruflé, E. Elgar, Lotti, De Victoria, Telemann, Schütz, Rheinberger, Bruckner, Reger, compositori di musica corale dal Barocco al Romanticismo, omaggiando Rossini con le pagine più belle dello “Stabat Mater” e della “Petite Messe Solennelle”, insieme al Coro Euridice di Bologna, diretto da Maurizio Guernieri e Pier Paolo Scattolin.

Oltre che per il concerto, il coro sarà impegnato nell’animazione della liturgia. Il Festival corale internazionale Città di Bologna, giunto all’undicesima edizione, nell’ambito deIla quale sono inserite le esibizioni del coro De Cicco, si deve anche alla collaborazione con il San Giacomo Festival.

Il coro polifonico De Cicco si conferma dunque come compagine impegnata sia nell’attività concertistica – il 9 febbraio 2019 la corale si esibirà al Teatro Don Bosco di Ragusa in un concerto inserito nel cartellone dell’associazione “Melodica” – che nell’animazione liturgica, oltre che nella formazione dei coristi e dei direttori di coro con maestri di chiara fama come Pierpaolo Scattolin, Angela Troilo e Giovanni Acciai: tra le iniziative recenti che hanno visto coinvolto il coro ricordiamo “1000 voci per ricominciare” per la raccolta fondi in favore del Teatro di Amatrice, il ventennale del coro festeggiato con l’esecuzione della “Petite Messe Solennelle” di Gioachino Rossini a Carlentini (SR), Ragusa e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa, raduni corali come “O Nata Lux”, la celebrazione del Giorno della Memoria, il gemellaggio con il coro di Agira, il festival “Musica sotto le stelle”, il bicentenario di Baha’u’llah, il gemellaggio con la città di Würtzburg e il sesto festival nazionale di musica sacra mariana di Bagheria (PA).

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3367:fino-al-6-novembre-a-palermo-la-mostra-sulla-poetessa-mariannina-coffa&catid=17&Itemid=143

 

A Palermo la mostra sulla poetessa di Noto Mariannina Coffa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Domenica, 04 Novembre 2018 08:02

L’evento nel 140° anniversario della sua morte. Sempre più artisti e letterati ne scrivono in saggi e ricerche

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

Il 6 gennaio 1878 moriva, a soli trentasei anni, tre mesi e sei giorni, la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa. Sono quindi trascorsi esattamente centoquarant’anni dalla scomparsa di una donna ed artista la cui fama volò oltre il Val di Noto che l’aveva vista fiorire e nel corso di questo lasso di tempo non sono mancati gli studiosi e gli estimatori della biografia e dell’opera della poetessa, soprannominata “Saffo netina” e “Capinera di Noto” per l’apparentarsi del suo destino a quello della poetessa di Mitilene e dell’eroina di Verga: tra i più recenti cultori di Mariannina Coffa non possiamo non citare Marinella Fiume e Biagio Iacono (“Sibilla arcana”, “Sguardi plurali”, “Voglio il mio cielo” i lavori principali, frutto di infaticabili studi sulle carte d’archivio e del lavorìo critico di appassionati indagatori delle carte coffiane), oltre ad Angelo Fortuna (ricordiamo il suo volume su “Anonimo 1905”) e a Stefano Vaccaro (ricordiamo il suo recente “Silfide, maga e sirena – L’ideale femminile nella letteratura italiana dell’Ottocento”), giovani appassionati di letteratura che versificano nel nome della Coffa come Giuseppe Puzzo, docenti universitari del calibro di Nicolò Mineo, Carlo Muratori (che ha musicato un sonetto della Coffa inserendo il brano nel CD “Sale” e portandolo in tournée in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia) e potremmo continuare.

A celebrare questo anniversario è stata però non la città di Noto o Ragusa (dove la poetessa netina visse dal 1860 al 1876), ma Palermo, capitale della cultura 2018, con il progetto “Mariannina Coffa 2.0 – Concorso internazionale di poesia, letteratura ed arti visive – Resurrectio, ideato e realizzato dall’Associazione culturale “Suggestioni mediterranee” (presieduta da M. Stella Pucci di Benisichi) in collaborazione con l’Associazione Culturale “PROGETTO Zyz – La Palermo Splendente”, con lo scopo di onorare la memoria della poetessa “maledetta”. Gianluca Pipitò è il responsabile del premio, articolato in area poetico-letteraria, arti visive e ricerca storica, che prevede anche la pubblicazione di un’antologia digitale.

Fino al 6 novembre sarà inoltre visitabile la mostra dedicata alla poetessa presso il Real Albergo dei Poveri: inaugurata il 6 ottobre 2018 (orari: dalle ore 10 alle 17, da martedì a domenica), vede coinvolti il Comando regionale della Guardia di Finanza, l’Associazione culturale storia e militaria di Palermo, l’Ente di formazione professionale CIRPE e i vincitori della sezione pittura e fotografia del concorso “Mariannina Coffa Caruso 2.0 resurrection”, che ha visto premiati presso la Sala Pitrè della Società siciliana di Storia patria anche i poeti e gli scrittori finalisti del concorso letterario.

Oltre ad iniziative come queste e ai convegni e conferenze dedicati alla poetessa, sarebbe auspicabile un’edizione critica delle opere di Mariannina Coffa, realizzata con la stessa acribia con cui si è lavorato all’epistolario Coffa-Mauceri (ricordiamo che Ascenzio Mauceri, drammaturgo e musicista, primo preside del Liceo classico di Noto, fu il primo sfortunato e romanticamente indagato amore della poetessa) e alle lettere della Nostra al precettore e ad altri corrispondenti come parenti ed amici. Altri campi d’indagine sulla Coffa sono naturalmente ancora aperti: il suo rapporto con la Massoneria e con la medicina omeopatica, le sue collaborazioni anche sotto pseudonimo con vari periodici, ma anche e diremmo soprattutto il mistero delle carte scomparse dopo la sua morte, che se risolto potrebbe gettare una luce nuova sull’ultima stagione poetica della poetessa e forse anche sulla rottura del fidanzamento con Mauceri, prodromo dell’infelice matrimonio di Mariannina Coffa con Giorgio Morana.

Il 2019 potrebbe essere l’occasione per ripensare alle vicende risorgimentali, che si sono intrecciate alla biografia e all’opera di una letterata che merita di essere conosciuta e apprezzata anche al di fuori dell’ambito celebrativo e locale o accademico.

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LA CIVETTA DI MINERVA dell’11 gennaio 2019

12 sabato Gen 2019

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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In edicola il nuovo numero de LA CIVETTA DI MINERVA!

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Oggi il giornale si trova in grave crisi economica e l’autosostentamento tra soci e giornalisti non basta più. Ritorniamo in edicola, dopo la pausa estiva, ma non sappiamo garantire per quanto tempo ancora. Chiediamo, pertanto, a quanti apprezzano il nostro modo di fare informazione di aiutarci. L’appello è rivolto sia alle Associazioni ai Movimenti di impegno sociale e civile (ai quali ci offriamo come loro voce e sicuro alleato) sia alle singole individualità che apprezzano il nostro lavoro e ci trovano in edicola. A tutti chiediamo di sottoscrivere un abbonamento annuale (Sostenitore, di almeno 50 euro oppure Ordinario di 25 euro). In cambio promettiamo il nostro rinnovato impegno di cronisti scrupolosi e intellettualmente onesti e l’attenzione verso le loro istanze insieme al piccolo privilegio di poter ricevere il giornale per posta, direttamente a casa, invece di ritirarlo in edicola. Ci rivolgiamo inoltre agli operatori economici, a chi gestisce un’attività commerciale: siamo disponibili ad offrire spazi pubblicitari e redazionali a prezzi veramente contenuti.

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Visitatori nei luoghi del seppellimento di Santa Lucia

MARIA LUCIA RICCIOLI
Venerdì, 21 Dicembre 2018 14:03

Iniziativa del Rotaract. Il ricavato sarà devoluto all’acquisto di macchinari da donare al reparto di pediatria dell’Umberto I°

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Nella settimana in cui ricorre la festa della Santa patrona di Siracusa, i Rotaract Club Siracusa Ortigia e Noto terra di Eloro organizzano un’attività in cui verranno ripercorsi i luoghi storici e leggendari di Santa Lucia.

Prevista per domenica 16 dicembre infatti la visita dei luoghi del martirio e del seppellimento della giovane siracusana testimone della fede cristiana durante la persecuzione del 304; tra l’altro si ammireranno le edicolette votive più famose che testimoniano alcuni dei miracoli della Santa in favore della città di Siracusa – ricordiamo ad esempio quella di Piazza delle Poste che ci riporta al terremoto del 1908 –, infine sarà possibile vedere il simulacro argenteo realizzato da Pietro Rizzo ed il celebre dipinto del Caravaggio “Il Seppellimento di Santa Lucia”.

Il ricavato dell’attività sarà interamente devoluto al progetto di acquisto di macchinari medici e strumentazione complementare da donare al reparto di pediatria dell’Umberto I.

I Rotaract Club non sono nuovi a queste iniziative benefiche: quello di “Noto – Terra di Eloro” ha recentemente visitato i pazienti con disabilità mentale della comunità “Villa della Zagara” portando un ricco buffet e trascorrendo un pomeriggio in compagnia dei ricoverati, affetti da una patologia spesso purtroppo poco compresa, i quali, felici di questa sorpresa, hanno ringraziato i giovani rotaractiani donando un graditissimo pensiero fatto con le loro mani.

Momenti come questi, che si spera non restino isolati ma siano forieri di un contatto reale e duraturo con la realtà della sofferenza, sono stimolo a fare sempre più e meglio con spirito di servizio, o di “service” come i rotaractiani amano definirlo, cercando di essere sempre più fedeli e coerenti al motto di club di questo anno sociale 2018/2019 tratto dagli Atti degli Apostoli: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3476:i-pochi-ebrei-a-siracusa-festeggiano-la-chanukka-festa-delle-luci&catid=17&Itemid=143

I (pochi) ebrei a Siracusa festeggiano la Chanukkà, festa delle luci

MARIA LUCIA RICCIOLI
Venerdì, 21 Dicembre 2018 11:08

Dal 17 al 21 dicembre, nel Palazzo del Governo di via Roma, incontro col mondo poetico di “Johannes”

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Giovanni Ferdinando Giudice, conosciuto come Johannes, è uno dei personaggi più singolari di Ortigia, della quale è definito il poeta: versifica in lingua italiana e in dialetto siciliano, che ama trasmettere alle nuove generazioni, dipinge e organizza eventi culturali come recital di poesia o la Giornata europea della cultura ebraica – per inciso, ma rimandiamo ai precedenti articoli de “La Civetta di Minerva”, l’ultimo dei quali a firma di Marina De Michele; parlando in un caffè di Ortigia con Johannes abbiamo ricostruito le ultime, spiacevoli vicende sulla comunità ebraica siracusana. Sarebbe comunque auspicabile, da parte dell’amministrazione e soprattutto della curia siracusana, una maggiore comprensione nei confronti della piccola ma resiliente comunità ebraica locale, che a tutt’ora non dispone di un locale atto al culto. Rimandiamo agli studi recenti, ad esempio quello di Angela Scandaliato e Nuccio Mulè, sugli aspetti storico-culturali del “mistero della chiesa che non fu mai sinagoga e della sinagoga trasformata in chiesa”, ovvero San Filippo e San Giovannello alla Giudecca, quest’ultima vero punctum dolens qualora non si accettino la “severa sottomissione al senso storico e unico delle carte polverose e dei documenti consunti degli archivi” e il riscontro dei rinvenimenti materiali.

Da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre, dalle 9.00 alle 20.00, presso il Palazzo del Governo di via Roma, sarà possibile conoscere il mondo poetico e non solo di Johannes: è previsto infatti per quei giorni l’evento “Non solo poesie”.

Mentre i cristiani si apprestano a celebrare Santa Lucia, simbolo della Luce di Cristo che viene ad illuminare il mondo il 25 dicembre (data legata alla celebrazione del Sol invictus, il sole che sembra sconfitto ma trionfa sulle tenebre, collegato quindi al solstizio d’inverno: la rete dei rimandi e delle allegorie è fittissima e annoda culti antichissimi, precristiani, alla liturgia della Chiesa), per l’ebraismo questo è il periodo di feste come Chanukkà (in ebraico חנוכה o חֲנֻכָּה, ḥănukkāh), conosciuta anche con il nome di Festa delle luci o Festa dei lumi, mentre martedì 18 dicembre 2018 ricorre il digiuno del 10 Tevet per l’anno 5779, giorno di Kaddish generale per tutte le vittime della Shoah la cui data di morte e luogo di sepoltura sono sconosciute.

L’evento di via Roma potrà essere l’occasione non solo per fruire dell’arte di un poeta e pittore ortigiano, ma anche per approfondire il variegato sostrato culturale e religioso della nostra Siracusa.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3475:annalisa-stancanelli-il-caravaggio-e-la-siracusa-del-600&catid=17&Itemid=143

La trama de “Il vendicatore oscuro” si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che segue le orme del pittore

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“1608. Siracusa, a nord del Porto Laccio. Il mare era calmo, solo qualche lieve increspatura”.

Questo l’incipit de “Il vendicatore oscuro”, uscito per Electa Storie per la penna di Annalisa Stancanelli, dirigente scolastica e autrice di articoli, saggi e romanzi incentrati soprattutto su personaggi aretusei, in primis Archimede, Elio Vittorini e in questo caso Caravaggio, che durante la sua fuga – per sfuggire ai Cavalieri di Malta, al papa, ai fantasmi di una vita violenta, a se stesso – e la sua breve troppo breve sosta a Siracusa dipinse “Il seppellimento di Santa Lucia”, tela che dopo varie vicissitudini adesso è collocata presso l’altare maggiore della Chiesa di Santa Lucia alla Badia – basti ricordare la permanenza al Museo Bellomo, il lungo restauro, la polemica sulla mancata ricollocazione presso la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro in Borgata, cui il quadro era originariamente destinato.

Il romanzo della Stancanelli si pone tra gli innumerevoli libri scritti su Caravaggio, la sua arte e la sua tormentata biografia – ricordiamo almeno “La fuga, la sosta” di Pino Di Silvestro (Rizzoli, La Scala), dal linguaggio prezioso, diremmo consoliano, e dall’impianto sciasciano nel rapporto con le fonti.

Ne “Il vendicatore oscuro”, dal montaggio rapido, dalle pennellate veloci – la scrittura della Stancanelli risente della lezione del giornalismo e predilige sobrie descrizioni e dialoghi brevi, serrati – l’ultimo Caravaggio emerge come figura vivida e oscura insieme; la trama del romanzo si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che, tra reminiscenze dantesche e madrigali del Mirabella, risse con Cardarelli e amori teneri e sensuali, sembra seguire le orme del pittore. Continui flashback ricordano al lettore il passato di Michelangelo Merisi, diviso tra pittura, colleghi amici rivali amori e la frequentazione di uomini tanto potenti quanto pericolosi.

Il contesto storico-geografico e culturale fa da sottofondo alla vicenda di Caravaggio, alle sue paure, ai suoi deliri, al genio che lo spinge a lavorare ossessivamente, a trasfigurare i propri incubi nella luce superiore dell’arte: ritroviamo così Mario Minniti, Vincenzo Mirabella e tutto il potentame siracusano dell’epoca, frati, monache, popolani, schiavi, uomini di mare, le chiese di San Giovanni e Santa Lucia extra moenia e un’intera città, dimora accogliente e ostile insieme.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=17&Itemid=143
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La troupe di “Paesi che vai…” (Rai 1) di nuovo a Siracusa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:23

Per documentare con immagini la vita e il martirio di Santa Lucia.La realizzazione del programma coincide con l’elevazione a Santuario diocesano della Basilica

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“La Civetta di Minerva”, com’è ormai solita, ha seguito per voi i sopralluoghi e le riprese di una nuova, speciale puntata di “Paesi che vai… Luoghi, detti, comuni”, fortunata trasmissione della rete ammiraglia della Rai.

Speciale perché non è la prima volta che il format condotto da Livio Leonardi si occupa della Sicilia e di Siracusa in particolare: la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, l’Etna – per i siciliani ‘a Muntagna, la Grande Madre di fuoco e neve che ha improntato di sé ambiente, paesaggio e cultura della nostra isola -, Noto (ricordiamo la puntata della scorsa stagione, con Eleonora Nicolaci a fare da guida d’eccezione tra i gioielli del Barocco netino), Agrigento, Modica e il suo cioccolato, Marzamemi e i prodotti di tonnara, il Castello federiciano di Siracusa e la sua splendida Cattedrale, il Caravaggio di Santa Lucia alla Badia, la Neapolis e le fortificazioni di Epipoli…

Stavolta la troupe di “Paesi che vai…” (tra le trasmissioni di Leonardi ricordiamo almeno “Ciao Italia”, “Bella Italia”, “Le strade del sole”, “Una troupe racconta”; autore dei testi è Antonio Costa e la regia è curata da Daniele Biggiero), con un drone che a volo d’uccello – si direbbe di quaglia, dall’antico nome di Ortigia – riprenderà le bellezze della città aretusea, si occuperà di una figlia speciale di Siracusa: una giovane siracusana del III secolo che ebbe la forza di testimoniare la propria fede durante la terribile (l’ultima) persecuzione di Diocleziano, affrontando coraggiosamente la morte nel 304. Santa Lucia, dunque, ‘a Santuzza dei Siracusani, la patrona che la città si appresta a festeggiare il 13 dicembre, suo dies natalis (ovvero il giorno del martirio, il momento della nascita al Cielo e a nuova vita in Cristo).

Sarà nostra cura avvertire i lettori della messa in onda del programma su Rai1, girato in pochi giorni di miracolosa luce nei luoghi della vita e del martirio di Lucia: tra Ortigia, San Giovanni alle Catacombe, Santa Lucia al Sepolcro, Santa Lucia alla Badia, nella miracolosa luce decembrina che fa da scolta alla luce del Natale – millenari i simbolismi legati alla figura della Santa siracusana, che fonde cristianesimo e persistenze pagane, oggetto e protagonista di opere letterarie e artistiche – si snoderà il racconto di Livio Leonardi, tra narrazione e rievocazione; significativo anche il fatto che la realizzazione del programma coincida con l’elevazione della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro – il tempietto di Giovanni Vermexio inscritto e insieme circoscritto alle Catacombe, che custodisce al suo interno la statua di Gregorio Tedeschi, sarà anch’esso scenario del programma – a Santuario diocesano nel 400esimo anniversario della custodia del Sepolcro da parte dei frati minori di Sicilia.

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Magnifico presepe a Sortino dell’artista Roberto Sequenzia

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:15
Con case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe del territorio. Abbiamo visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Viaggiare per la provincia di Siracusa offre sorprese interessanti e permette di valorizzare realtà spesso misconosciute. Esempio ne è Sortino, ai più nota per la sagra del miele, per il pizzolo o per lo “spirito dei fasciddari”, tutte eccellenze enogastronomiche da gustare e che sono fortemente radicate nel territorio, impregnate come sono della nostra millenaria tradizione agropastorale.

Ma Sortino offre al visitatore anche la bellezza delle sue chiese e conventi – in primis quello dei Cappuccini, con una preziosa biblioteca che conserva tesori librari inestimabili -, di palazzi e cortili tutti da scoprire.

Sortino è anche terra di ingegni e di artisti: non possiamo non nominare Salvo Zappulla, animatore culturale, scrittore e ideatore del Premio Pentèlite (notevoli anche i contributi di studiosi, poeti e artisti che confluiscono nell’omonima associazione culturale e nella rivista che periodicamente vede la luce ad opera di Zappulla e dei collaboratori, dediti anche all’opera di divulgazione culturale) o Gioacchino Bruno, impegnato da anni nella riscoperta di Sortino diruta, l’antica Sortino distrutta dal terremoto del 1693, amorosamente indagata, misurata, disegnata, riportata alla luce in un museo (l’Antiquarium del Medioevo sortinese) che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali.

“La Civetta di Minerva” ha visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico, ovvero lo studio di Roberto Sequenzia, artista locale dagli interessi poliedrici – dipinge infatti con tecniche varie sia i soggetti che incontrano maggiormente il gusto dei committenti e dei visitatori che quelli scaturiti dalla ricerca e da uno studio personali e più intimi.

Vincitore di diversi premi, Sequenzia ha partecipato a mostre collettive in tutta Italia e il suo lavoro ha meritato l’attenzione e il plauso sia del pubblico che di diversi critici d’arte. Cultore del bello, collezionista a sua volta, fondatore tra l’altro del gruppo folkloristico “La zagara”, ha realizzato un magnifico presepe ambientato nella realtà della nostra Sicilia tradizionale e che sarebbe degno sia di una collocazione prestigiosa che di un flusso più consistente di visitatori: l’evento dell’Incarnazione del Cristo è collocato in ambienti e cornice che non possiamo non considerare familiari (case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe, il tutto immerso nel paesaggio siciliano e sortinese in particolare, con le piante, gli animali e gli strumenti del lavoro dei nostri avi).

Per chi volesse conoscere meglio Roberto Sequenzia e la sua arte, invitiamo i nostri lettori sia a visitare il suo studio che a compiere un viaggio virtuale nel sito www.robertosequenzia.it e sulla pagina Facebookhttps://www.facebook.com/groups/283962341712258/ (presepi e diorami del mondo).

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“Il complimento della Maraini ha battezzato la mia scrittura”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 12 Dicembre 2018 15:22

Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018: “Dacia mi ha detto: da Verga alla Morante la tua prosa mi ha ricordato molto il verismo”. “Una figura fondamentale è stata per me la professoressa Rosa Peluso”

Martedì 27 novembre alle ore 17.30, presso l’Urban Center di via Nino Bixio a Siracusa, si terrà una conversazione – promossa dall’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Siracusa, dalla Demea Promozione eventi culturali e naturalmente dalla Biblioteca comunale di Siracusa – con Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018. Ad introdurre l’incontro, che ci auguriamo sia foriero di sempre più frequenti iniziative culturali in questo spazio recuperato – pensiamo al recente Festival dell’Educazione –, i saluti dell’assessore alla Cultura e al Turismo Fabio Granata.

“La Civetta di Minerva” ha intervistato per voi Catena Fiorello, autrice e conduttrice televisiva e soprattutto scrittrice (ricordiamo “Casca il mondo, casca la terra” per i tipi di Rizzoli e “L’amore a due passi” pubblicato da Giunti), che ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità.

L’evento all’Urban Center di Siracusa sarà una bella occasione per parlare non solo dei suoi ultimi libri, ma anche – se vuole – per anticiparci qualcosa del suo prossimo lavoro. Il suo è un percorso in cui riusciamo a intravedere un grande amore per la propria terra, l’attenzione e la sensibilità verso le figure femminili e l’infanzia in particolare e la propensione a narrare storie di rinascita. Si ritrova in queste parole? Cosa può dirci del suo libro in preparazione?

Riguardo al mio ultimo romanzo, ho deciso di dire ancora poco perché uscirà a febbraio e arriverà il momento giusto per parlarne, ma sicuramente posso anticipare che anche questa volta parlo della storia di una donna. Io sono molto affascinata dal mondo femminile. Da sempre la mia storia, i miei romanzi raccontano appunto di una “Catena” che è proprio attratta dalla forza femminile, dalle figure di donne che, anche quando sono apparentemente deboli, poi rivelano invece una forza interiore incredibile e questo aspetto credo che appartenga al 99,9 per cento delle donne. Siamo forti.

Il suo legame con Siracusa… ci racconta cosa la lega alla nostra città?

Il mio legame con Siracusa – è chiaro – nasce dal fatto che io ho abitato per tutta l’infanzia e la mia giovinezza fino a ventitré anni alle porte di Siracusa, ad Augusta. Per noi Siracusa era la grande città oltre a Catania, dove andare a fare le compere, a cercare le cose che non trovavamo nel nostro paese. Il mio legame con la città nasce anche da un altro elemento, quello della scuola. La mia insegnante di Greco, Rosa Peluso, che è di Siracusa, per me è stata un punto fondamentale nella vita e quindi una figura veramente importantissima perché ha lasciato dei segni ben precisi nella mia formazione: io associo sempre Siracusa alla professoressa Peluso, quindi quando vengo qui cerco sempre di incontrarla. E poi la bellezza, la storia di Siracusa… come fare a non innamorarsi di quella città?

La sua è una famiglia particolarmente talentuosa… evidentemente i suoi genitori hanno lasciato un’impronta fortissima sui figli che, pur in campi diversi, hanno mostrato tenacia e indubbie capacità. Come riflesso di tutto questo nella sua scrittura mi piace citare “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia” e “Un padre è un padre”, pubblicati entrambi da Rizzoli. Qual è il lascito della sua famiglia, l’impronta che di loro si è scavata in lei? Oggi i ragazzi hanno bisogno più che mai di modelli e radici, che in questa società liquida – direbbe Bauman – tendono a smarrirsi. Cosa si sentirebbe di dire a un giovane di talento per incoraggiarlo a intraprendere la strada della scrittura?

Mi fa molto piacere che lei citi Bauman, i concetti che questo sociologo ha lasciato. Tutto ciò che lui ha affermato riguardo alla nostra società senza punti di riferimento, appunto appellandola come “società liquida” ma anche riguardo al pensiero, al mercato del lavoro, alla politica, ci dice che la nostra è una società che mira a gratificare l’individuo solo attraverso il consumo, quindi cosa rimane di questo? Qualche decennio fa ogni individuo si sentiva rassicurato dal gruppo, dai vicini di casa, dalla famiglia, dallo Stato, dalla società che lo circondava.

Noi fratelli – ma credo tantissimi della nostra generazione – dobbiamo davvero ringraziare i nostri genitori perché ci hanno permesso, pur avendo pochissimo, di essere felici e di trascorrere un’infanzia e una giovinezza serena, perché sono stati in grado di darci gli strumenti per fare la differenza, per capire che in fondo (sembrano banalità, discorsi triti e ritriti, ma sono comunque la base di ogni individuo) tutto sta nel cercare la propria strada.

Assolutamente io non ho nulla da consigliare a un giovane che vuole intraprendere la mia strada: non mi sento nella condizione di poter dare dei consigli perché ogni strada è troppo personale; ogni individuo fa un percorso ben preciso e la ricetta per tutti non c’è: ogni strada è lastricata di fatica e di sudore e ognuno di noi con tutte le sue forze deve capire che cosa gli assomiglia di più. Io non mi sento talmente modello da poter dire agli altri cosa fare. E poi, cara Maria Lucia, aggiungo che io mi sono tenuta sempre tenuta alla larga da quelli che dispensano consigli, che sanno sempre tutto: mi inquietano moltissimo quelli che hanno tante certezze. Io vivo perennemente nel dubbio e qualche volta invece nella convinzione di aver fatto male; guardo come grandi misteri a queste persone che hanno sempre un consiglio da dispensare.

“Abitavo in un paese affacciato sul mare, e mi sentivo la figlia della gallina nera. E non una qualunque, ma la nera più nera che si potesse immaginare. Le bambine fortunate, invece, quelle a cui era capitato un destino diverso, erano figlie delle galline bianche. Ma questa è un’altra storia”. Con “Picciridda” lei ha vinto il Premio Elsa Morante 2018 (sezione ragazzi) narrando una storia ambientata negli anni Sessanta ma che apparenta l’emigrazione italiana in Germania alla migrazione interna di quegli stessi anni e alla nostra attualità magmatica e contraddittoria. Una grandissima soddisfazione, credo, quella di vedersi associate alla Morante, “cantrice” dell’infanzia e delle sue ferite…

Quando Dacia Maraini mi ha incontrato dietro le quinte mi ha detto: “Catena, il libro è stupendo e davvero questo premio calza a pennello perché per certi versi da Verga alla Morante la tua scrittura mi ha ricordato molto un verismo, la capacità di tradurre in realtà cruda con le parole ciò che circonda le persone e in particolare una bambina di undici anni”. Per me è stato davvero il vero battesimo della mia scrittura.

 

 

 

 

 

L'immagine può contenere: 10 persone, persone che sorridono, folla e spazio al chiuso
Come potete vedere, eccomi con la mia copia de LA CIVETTA DI MINERVA da donare a Catena Fiorello!
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Aurora Miriam Scala: “La mia è una testimonianza dall’aldilà”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 04 Dicembre 2018 13:26

“La storia – dice l’attrice – rievoca il rapporto di una donna con l’uomo che l’ha poi uccisa. Lo spettacolo è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”

La Civetta di Minerva, 24 novembre 2018

Presso la Chiesa evangelica battista di Siracusa in via Agatocle, per la regia di Giannella Loredana d’Izzia, è stato rappresentato lo spettacolo “Voce di Donna” – Dalla parte delle Cicogne – La Donna senza Nome(due monologhi di Lina Maria Ugolini e Clelia Lombardo). In scena (video e luci sono stati curati da Alessandro Sipione) Anna Passanisi e Aurora Miriam Scala, con la partecipazione di Giorgia Matarazzo e Cristiana Fontana.

Significativa coincidenza quella della messa in scena dei testi con la scomparsa di Bice Mortillaro Salatiello, anima storica del movimento femminista palermitano, anima della folle avventura di quelle che oggi sono ricordate come “Le donne del digiuno” (aveva militato lungamente nell’Udi, l’unione delle donne in Italia), accampate di fronte al teatro Politeama per più di un mese all’indomani delle stragi di mafia del ‘92.

Donne dunque: attrici, registe, danzatrici, scrittrici, donne che narrano di donne e danno voce alle donne che non hanno più la parola o è loro impedita.

“La Civetta di Minerva” (che si era occupata qualche anno fa dell’Andromaca di Clelia Lombardo, interpretata da una superba Carmelinda Gentile) ne ha parlato con l’attrice Aurora Miriam Scala, che il pubblico ha avuto recentemente modo di apprezzare ne “Le Rane” al Teatro greco di Siracusa, spettacolo replicato nell’ultima stagione INDA e trasmesso anche su Rai5:

“La mia è una testimonianza dall’aldilà: una donna rievoca il rapporto con l’uomo che l’ha poi uccisa. È un monologo molto lineare con dei movimenti di scena geometrici, asciutto nella forma e intenso nell’interpretazione, una presa di coscienza spesso anche aggressiva di quanto accaduto; il testo interpretato da Anna Passanisi, poetico e sognante, commovente in molti punti, è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”.

 

 

 

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Ohibò, nella spedizione dei Mille c’era anche una donna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 21 Novembre 2018 08:39

La scrittrice Maria Attanasio, che ha rivangato in un libro la figura di Rosalia Montmasson: “L’ho scoperto per caso. Credevo fossero tutti maschi”

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

“La Civetta di Minerva” ha incontrato per voi Maria Attanasio, autrice per i tipi di Sellerio editore del romanzo “La ragazza di Marsiglia”. Il romanzo, vincitore del Premio Maria Messina, del Premio I Quattro Elementi, del Premio Manzoni per il romanzo storico, del Premio Internazionale Città di Como e del Premio Basilicata 2018, è imperniato sull’unica donna che prese parte alla spedizione dei Mille, Rosalia Montmasson.

Non è nuovo l’interesse della Attanasio per le microstorie, per le storie di personaggi rimasti nascosti nelle pieghe della Storia più grande che è come un grande arazzo di cui si notano però spesso solo i grandi nomi, quando invece uomini e più di sovente donne come la Montmasson restano in ombra: in “Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile” (1994), nelle “Piccole cronache di un secolo” (1997, con Domenico Amoroso), in “Di Concetta e le sue donne” (1999) e ne “Il falsario di Caltagirone” (2007), (per non parlare dell’attualissima distopia de “Il condominio di Via della Notte” (2013) – emergono volti e vicende di un passato più o meno remoto, di una Sicilia terra di contrasto fra truvature poetiche e ferocie.

La scrittura della Attanasio, mai compiaciuta ma sorvegliatissima, lucida nell’analisi di fatti e documenti, attenta alla ricostruzione degli avvenimenti nel rispetto assoluto del dato storico interpretato alla luce del presente e delle sue contraddizioni, ne “La ragazza di Marsiglia” dipana la vicenda di una donna che viene ricordata tutt’al più come di Francesco Crispi, figura cruciale del nostro Risorgimento e che in particolare giocò un ruolo importante per l’elevazione di Siracusa a capovalle nel 1865: in via XX settembre, il 21 ottobre del 1927, in piena età fascista quindi, venne posta una lapide che ricorda il “cospiratore profugo /incitatore apostolo” (per l’immagine rimandiamo al sito http://www.antoniorandazzo.it).

Il Risorgimento delle donne (pensiamo ad esempio al lavoro di Elena Doni) ci offre una visione in controluce della formazione dell’Italia, spesso in controtendenza rispetto alla memoria che ci restituiscono epigrafi, targhe, vie, piazze con date luoghi eventi e nomi che dimenticano l’apporto femminile alla storia contemporanea e non del nostro paese. Ma passiamo la parola a Maria Attanasio, che ha ridato voce a Rosalia Montmasson.

Come mai hai deciso di occuparti di questa figura?

L’ho incontrata per caso, in un pomeriggio di noia e depressi pensieri dell’autunno del 2010. Navigando in internet, mi ritrovai in un sito che riportava la notizia – vecchia di qualche anno – di una targa collocata sulla facciata di un palazzo fiorentino, dedicata a Rosalia Montmasson; l’unica donna presente tra i 1089 volontari della spedizione dei Mille, che in quel palazzo, al tempo di Firenze capitale, insieme al marito Francesco Crispi, era vissuta.

Sorpresa, stupore, incredulità. Ho studiato storia all’Università, l’ho insegnata al liceo, ma non avevo mai saputo di una donna tra i Mille partiti da Quarto: nessuna notizia né nei grossi tomi universitari, né nei libri di testo scelti per i miei alunni, né nell’aneddotica storica dei sussidiari delle elementari. Per me i Mille erano declinati solo al maschile. E non solo per me: nessuno a cui chiesi di Rosalie Montmasson ne sospettava l’esistenza. Un assurdo, inspiegabile, silenzio, su un fatto così singolare, che riguardava uno degli eventi fondativi dell’Unità d’Italia.

Da qui la mia ricerca – matta e disperatissima – tra archivi, biblioteche, internet, per infrangere quel silenzio, e restituire identità storica a questa donna coerente e libertaria; che, a differenza del marito – da repubblicano, per opportunismo politico, diventato monarchico – rimase fedele alle idee di Mazzini fino alla morte.

Un’identità, storica ed esistenziale, che però il potentissimo Crispi cercò totalmente di cancellare dopo l’annullamento del loro matrimonio – 25 anni di vita coniugale – ottenuto con la complicità di giudici e politici. Dopo il quale, di lei si perde ogni memoria.

Premio Manzoni è intitolato allo scrittore che seppe mescolare storia e invenzione donandoci, diciamo così, la ricetta del romanzo storico. Come “dosi” i due elementi nella tua scrittura? Quale futuro vedi oggi per questo genere letterario?

Più che mai necessario, oggi, il romanzo storico: per non dimenticare il nero, il buio, l’orrore che nel passato spesso è scritto… genocidi… campi di sterminio… xenofobia… E resistere alle serpeggianti tentazioni autoritarie di una storia contemporanea che alza muri contro esiliati e migranti, alimentando artatamente la paura dell’altro. Un bisogno espressivo, che, a mio parere, oggi molti scrittori fortemente sentono; non è un caso che quest’anno siano stati pubblicati tanti romanzi storici: quelli di Lia Levi, di Helena Janeczek, di Rosella Postorino, di Marco Balzano, e di tanti altri…

Ma chi, in Italia, scrive romanzi storici non può prescindere da Manzoni; a partire dalla rilettura della “Storia della colonna infame”: dal rapporto in essa tra documento e narrazione che Leonardo Sciascia con forza sottolineò, riportando all’attenzione di scrittori e lettori questo straordinario testo manzoniano; ma, per quanto mi riguarda, non si può prescindere nemmeno da Stendhal, Marguerite Yourcenar, e dalla variegata lezione del romanzo storico siciliano: da De Roberto, Sciascia, Consolo. Non c’è però una ricetta, un dosaggio espressivo unico tra storia e invenzione. Non solo tra i diversi scrittori, ma talvolta anche tra i diversi romanzi dello stesso scrittore: mi è accaduto, continua ad accadermi. Ne “La ragazza di Marsiglia” la presenza e la fedeltà al documento è fondamento ineludibile, struttura portante della finzione letteraria; assolutamente necessaria per restituire visibilità storica e voce a questa donna, nel cui vissuto storia ed esistenza, amore e utopia erano inscindibili.

La parola che narra convive in te con la parola poetica – ricordiamo ai nostri lettori le raccolte “Interni”, 1979; “Nero barocco nero”, 1985; “Eros e mente”, 1996; “Amnesia del movimento delle nuvole”, 2003. In che modo? Cosa hai in cantiere in questo momento?

Non convive, si alterna. Sono infatti una dissociata biscrittora: a volte poesia, a volte narrazione. Ma fondamentale, in tutta la mia produzione, è la lunga pratica di lettura e scrittura poetica, che mi porta a un’intransigente disciplina, a un forte controllo della parola. E a leggere la realtà dei fatti di una determinata epoca, di un determinato luogo, con una dimensione rappresentativa che – simultaneamente, liberamente – coniuga emozione e concetto, esistenza e mondo.

 

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I (pochi) ebrei a Siracusa festeggiano la Chanukkà, festa delle luci

MARIA LUCIA RICCIOLI
Venerdì, 21 Dicembre 2018 11:08

Dal 17 al 21 dicembre, nel Palazzo del Governo di via Roma, incontro col mondo poetico di “Johannes”

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Giovanni Ferdinando Giudice, conosciuto come Johannes, è uno dei personaggi più singolari di Ortigia, della quale è definito il poeta: versifica in lingua italiana e in dialetto siciliano, che ama trasmettere alle nuove generazioni, dipinge e organizza eventi culturali come recital di poesia o la Giornata europea della cultura ebraica – per inciso, ma rimandiamo ai precedenti articoli de “La Civetta di Minerva”, l’ultimo dei quali a firma di Marina De Michele; parlando in un caffè di Ortigia con Johannes abbiamo ricostruito le ultime, spiacevoli vicende sulla comunità ebraica siracusana. Sarebbe comunque auspicabile, da parte dell’amministrazione e soprattutto della curia siracusana, una maggiore comprensione nei confronti della piccola ma resiliente comunità ebraica locale, che a tutt’ora non dispone di un locale atto al culto. Rimandiamo agli studi recenti, ad esempio quello di Angela Scandaliato e Nuccio Mulè, sugli aspetti storico-culturali del “mistero della chiesa che non fu mai sinagoga e della sinagoga trasformata in chiesa”, ovvero San Filippo e San Giovannello alla Giudecca, quest’ultima vero punctum dolens qualora non si accettino la “severa sottomissione al senso storico e unico delle carte polverose e dei documenti consunti degli archivi” e il riscontro dei rinvenimenti materiali.

Da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre, dalle 9.00 alle 20.00, presso il Palazzo del Governo di via Roma, sarà possibile conoscere il mondo poetico e non solo di Johannes: è previsto infatti per quei giorni l’evento “Non solo poesie”.

Mentre i cristiani si apprestano a celebrare Santa Lucia, simbolo della Luce di Cristo che viene ad illuminare il mondo il 25 dicembre (data legata alla celebrazione del Sol invictus, il sole che sembra sconfitto ma trionfa sulle tenebre, collegato quindi al solstizio d’inverno: la rete dei rimandi e delle allegorie è fittissima e annoda culti antichissimi, precristiani, alla liturgia della Chiesa), per l’ebraismo questo è il periodo di feste come Chanukkà (in ebraico חנוכה o חֲנֻכָּה, ḥănukkāh), conosciuta anche con il nome di Festa delle luci o Festa dei lumi, mentre martedì 18 dicembre 2018 ricorre il digiuno del 10 Tevet per l’anno 5779, giorno di Kaddish generale per tutte le vittime della Shoah la cui data di morte e luogo di sepoltura sono sconosciute.

L’evento di via Roma potrà essere l’occasione non solo per fruire dell’arte di un poeta e pittore ortigiano, ma anche per approfondire il variegato sostrato culturale e religioso della nostra Siracusa.

 

Visitatori nei luoghi del seppellimento di Santa Lucia

MARIA LUCIA RICCIOLI
Venerdì, 21 Dicembre 2018 14:03

Iniziativa del Rotaract. Il ricavato sarà devoluto all’acquisto di macchinari da donare al reparto di pediatria dell’Umberto I°

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Nella settimana in cui ricorre la festa della Santa patrona di Siracusa, i Rotaract Club Siracusa Ortigia e Noto terra di Eloro organizzano un’attività in cui verranno ripercorsi i luoghi storici e leggendari di Santa Lucia.

Prevista per domenica 16 dicembre infatti la visita dei luoghi del martirio e del seppellimento della giovane siracusana testimone della fede cristiana durante la persecuzione del 304; tra l’altro si ammireranno le edicolette votive più famose che testimoniano alcuni dei miracoli della Santa in favore della città di Siracusa – ricordiamo ad esempio quella di Piazza delle Poste che ci riporta al terremoto del 1908 –, infine sarà possibile vedere il simulacro argenteo realizzato da Pietro Rizzo ed il celebre dipinto del Caravaggio “Il Seppellimento di Santa Lucia”.

Il ricavato dell’attività sarà interamente devoluto al progetto di acquisto di macchinari medici e strumentazione complementare da donare al reparto di pediatria dell’Umberto I.

I Rotaract Club non sono nuovi a queste iniziative benefiche: quello di “Noto – Terra di Eloro” ha recentemente visitato i pazienti con disabilità mentale della comunità “Villa della Zagara” portando un ricco buffet e trascorrendo un pomeriggio in compagnia dei ricoverati, affetti da una patologia spesso purtroppo poco compresa, i quali, felici di questa sorpresa, hanno ringraziato i giovani rotaractiani donando un graditissimo pensiero fatto con le loro mani.

Momenti come questi, che si spera non restino isolati ma siano forieri di un contatto reale e duraturo con la realtà della sofferenza, sono stimolo a fare sempre più e meglio con spirito di servizio, o di “service” come i rotaractiani amano definirlo, cercando di essere sempre più fedeli e coerenti al motto di club di questo anno sociale 2018/2019 tratto dagli Atti degli Apostoli: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

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Annalisa Stancanelli, il Caravaggio e la Siracusa del ‘600

MARIA LUCIA RICCIOLI
Venerdì, 21 Dicembre 2018 10:56

La trama de “Il vendicatore oscuro” si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che segue le orme del pittore

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“1608. Siracusa, a nord del Porto Laccio. Il mare era calmo, solo qualche lieve increspatura”.

Questo l’incipit de “Il vendicatore oscuro”, uscito per Electa Storie per la penna di Annalisa Stancanelli, dirigente scolastica e autrice di articoli, saggi e romanzi incentrati soprattutto su personaggi aretusei, in primis Archimede, Elio Vittorini e in questo caso Caravaggio, che durante la sua fuga – per sfuggire ai Cavalieri di Malta, al papa, ai fantasmi di una vita violenta, a se stesso – e la sua breve troppo breve sosta a Siracusa dipinse “Il seppellimento di Santa Lucia”, tela che dopo varie vicissitudini adesso è collocata presso l’altare maggiore della Chiesa di Santa Lucia alla Badia – basti ricordare la permanenza al Museo Bellomo, il lungo restauro, la polemica sulla mancata ricollocazione presso la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro in Borgata, cui il quadro era originariamente destinato.

Il romanzo della Stancanelli si pone tra gli innumerevoli libri scritti su Caravaggio, la sua arte e la sua tormentata biografia – ricordiamo almeno “La fuga, la sosta” di Pino Di Silvestro (Rizzoli, La Scala), dal linguaggio prezioso, diremmo consoliano, e dall’impianto sciasciano nel rapporto con le fonti.

Ne “Il vendicatore oscuro”, dal montaggio rapido, dalle pennellate veloci – la scrittura della Stancanelli risente della lezione del giornalismo e predilige sobrie descrizioni e dialoghi brevi, serrati – l’ultimo Caravaggio emerge come figura vivida e oscura insieme; la trama del romanzo si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che, tra reminiscenze dantesche e madrigali del Mirabella, risse con Cardarelli e amori teneri e sensuali, sembra seguire le orme del pittore. Continui flashback ricordano al lettore il passato di Michelangelo Merisi, diviso tra pittura, colleghi amici rivali amori e la frequentazione di uomini tanto potenti quanto pericolosi.

Il contesto storico-geografico e culturale fa da sottofondo alla vicenda di Caravaggio, alle sue paure, ai suoi deliri, al genio che lo spinge a lavorare ossessivamente, a trasfigurare i propri incubi nella luce superiore dell’arte: ritroviamo così Mario Minniti, Vincenzo Mirabella e tutto il potentame siracusano dell’epoca, frati, monache, popolani, schiavi, uomini di mare, le chiese di San Giovanni e Santa Lucia extra moenia e un’intera città, dimora accogliente e ostile insieme.

 

 

 

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Il coro polifonico “Giuseppe De Cicco” si esibisce a Bologna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 06 Novembre 2018 11:18

Per il 150° dalla morte di Rossini e nel Festiva corale. Nella nuova stagione la compagine impegnata nell’attività concertistica e nell’animazione liturgica

La Civetta di Minerva, novembre 2018

È ricominciata a pieno ritmo la nuova stagione concertistica del coro polifonico europeo “Giuseppe De Cicco”, realtà musicale ormai consolidata della provincia di Siracusa diretta dal maestro Maria Carmela De Cicco.

In occasione del centocinquantesimo anniversario della morte di Gioachino Rossini, il coro eseguirà, presso il Tempio di San Giacomo di Piazza Rossini a Bologna, musiche di Monteverdi, F. Mendelssohn, M. Duruflé, E. Elgar, Lotti, De Victoria, Telemann, Schütz, Rheinberger, Bruckner, Reger, compositori di musica corale dal Barocco al Romanticismo, omaggiando Rossini con le pagine più belle dello “Stabat Mater” e della “Petite Messe Solennelle”, insieme al Coro Euridice di Bologna, diretto da Maurizio Guernieri e Pier Paolo Scattolin.

Oltre che per il concerto, il coro sarà impegnato nell’animazione della liturgia. Il Festival corale internazionale Città di Bologna, giunto all’undicesima edizione, nell’ambito deIla quale sono inserite le esibizioni del coro De Cicco, si deve anche alla collaborazione con il San Giacomo Festival.

Il coro polifonico De Cicco si conferma dunque come compagine impegnata sia nell’attività concertistica – il 9 febbraio 2019 la corale si esibirà al Teatro Don Bosco di Ragusa in un concerto inserito nel cartellone dell’associazione “Melodica” – che nell’animazione liturgica, oltre che nella formazione dei coristi e dei direttori di coro con maestri di chiara fama come Pierpaolo Scattolin, Angela Troilo e Giovanni Acciai: tra le iniziative recenti che hanno visto coinvolto il coro ricordiamo “1000 voci per ricominciare” per la raccolta fondi in favore del Teatro di Amatrice, il ventennale del coro festeggiato con l’esecuzione della “Petite Messe Solennelle” di Gioachino Rossini a Carlentini (SR), Ragusa e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa, raduni corali come “O Nata Lux”, la celebrazione del Giorno della Memoria, il gemellaggio con il coro di Agira, il festival “Musica sotto le stelle”, il bicentenario di Baha’u’llah, il gemellaggio con la città di Würtzburg e il sesto festival nazionale di musica sacra mariana di Bagheria (PA).

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3367:fino-al-6-novembre-a-palermo-la-mostra-sulla-poetessa-mariannina-coffa&catid=17&Itemid=143

 

A Palermo la mostra sulla poetessa di Noto Mariannina Coffa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Domenica, 04 Novembre 2018 08:02

L’evento nel 140° anniversario della sua morte. Sempre più artisti e letterati ne scrivono in saggi e ricerche

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

Il 6 gennaio 1878 moriva, a soli trentasei anni, tre mesi e sei giorni, la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa. Sono quindi trascorsi esattamente centoquarant’anni dalla scomparsa di una donna ed artista la cui fama volò oltre il Val di Noto che l’aveva vista fiorire e nel corso di questo lasso di tempo non sono mancati gli studiosi e gli estimatori della biografia e dell’opera della poetessa, soprannominata “Saffo netina” e “Capinera di Noto” per l’apparentarsi del suo destino a quello della poetessa di Mitilene e dell’eroina di Verga: tra i più recenti cultori di Mariannina Coffa non possiamo non citare Marinella Fiume e Biagio Iacono (“Sibilla arcana”, “Sguardi plurali”, “Voglio il mio cielo” i lavori principali, frutto di infaticabili studi sulle carte d’archivio e del lavorìo critico di appassionati indagatori delle carte coffiane), oltre ad Angelo Fortuna (ricordiamo il suo volume su “Anonimo 1905”) e a Stefano Vaccaro (ricordiamo il suo recente “Silfide, maga e sirena – L’ideale femminile nella letteratura italiana dell’Ottocento”), giovani appassionati di letteratura che versificano nel nome della Coffa come Giuseppe Puzzo, docenti universitari del calibro di Nicolò Mineo, Carlo Muratori (che ha musicato un sonetto della Coffa inserendo il brano nel CD “Sale” e portandolo in tournée in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia) e potremmo continuare.

A celebrare questo anniversario è stata però non la città di Noto o Ragusa (dove la poetessa netina visse dal 1860 al 1876), ma Palermo, capitale della cultura 2018, con il progetto “Mariannina Coffa 2.0 – Concorso internazionale di poesia, letteratura ed arti visive – Resurrectio, ideato e realizzato dall’Associazione culturale “Suggestioni mediterranee” (presieduta da M. Stella Pucci di Benisichi) in collaborazione con l’Associazione Culturale “PROGETTO Zyz – La Palermo Splendente”, con lo scopo di onorare la memoria della poetessa “maledetta”. Gianluca Pipitò è il responsabile del premio, articolato in area poetico-letteraria, arti visive e ricerca storica, che prevede anche la pubblicazione di un’antologia digitale.

Fino al 6 novembre sarà inoltre visitabile la mostra dedicata alla poetessa presso il Real Albergo dei Poveri: inaugurata il 6 ottobre 2018 (orari: dalle ore 10 alle 17, da martedì a domenica), vede coinvolti il Comando regionale della Guardia di Finanza, l’Associazione culturale storia e militaria di Palermo, l’Ente di formazione professionale CIRPE e i vincitori della sezione pittura e fotografia del concorso “Mariannina Coffa Caruso 2.0 resurrection”, che ha visto premiati presso la Sala Pitrè della Società siciliana di Storia patria anche i poeti e gli scrittori finalisti del concorso letterario.

Oltre ad iniziative come queste e ai convegni e conferenze dedicati alla poetessa, sarebbe auspicabile un’edizione critica delle opere di Mariannina Coffa, realizzata con la stessa acribia con cui si è lavorato all’epistolario Coffa-Mauceri (ricordiamo che Ascenzio Mauceri, drammaturgo e musicista, primo preside del Liceo classico di Noto, fu il primo sfortunato e romanticamente indagato amore della poetessa) e alle lettere della Nostra al precettore e ad altri corrispondenti come parenti ed amici. Altri campi d’indagine sulla Coffa sono naturalmente ancora aperti: il suo rapporto con la Massoneria e con la medicina omeopatica, le sue collaborazioni anche sotto pseudonimo con vari periodici, ma anche e diremmo soprattutto il mistero delle carte scomparse dopo la sua morte, che se risolto potrebbe gettare una luce nuova sull’ultima stagione poetica della poetessa e forse anche sulla rottura del fidanzamento con Mauceri, prodromo dell’infelice matrimonio di Mariannina Coffa con Giorgio Morana.

Il 2019 potrebbe essere l’occasione per ripensare alle vicende risorgimentali, che si sono intrecciate alla biografia e all’opera di una letterata che merita di essere conosciuta e apprezzata anche al di fuori dell’ambito celebrativo e locale o accademico.

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LA CIVETTA DI MINERVA dell’8 dicembre 2018

12 mercoledì Dic 2018

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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La troupe di “Paesi che vai…” (Rai 1) di nuovo a Siracusa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:23

Per documentare con immagini la vita e il martirio di Santa Lucia.La realizzazione del programma coincide con l’elevazione a Santuario diocesano della Basilica

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“La Civetta di Minerva”, com’è ormai solita, ha seguito per voi i sopralluoghi e le riprese di una nuova, speciale puntata di “Paesi che vai… Luoghi, detti, comuni”, fortunata trasmissione della rete ammiraglia della Rai.

Speciale perché non è la prima volta che il format condotto da Livio Leonardi si occupa della Sicilia e di Siracusa in particolare: la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, l’Etna – per i siciliani ‘a Muntagna, la Grande Madre di fuoco e neve che ha improntato di sé ambiente, paesaggio e cultura della nostra isola -, Noto (ricordiamo la puntata della scorsa stagione, con Eleonora Nicolaci a fare da guida d’eccezione tra i gioielli del Barocco netino), Agrigento, Modica e il suo cioccolato, Marzamemi e i prodotti di tonnara, il Castello federiciano di Siracusa e la sua splendida Cattedrale, il Caravaggio di Santa Lucia alla Badia, la Neapolis e le fortificazioni di Epipoli…

Stavolta la troupe di “Paesi che vai…” (tra le trasmissioni di Leonardi ricordiamo almeno “Ciao Italia”, “Bella Italia”, “Le strade del sole”, “Una troupe racconta”; autore dei testi è Antonio Costa e la regia è curata da Daniele Biggiero), con un drone che a volo d’uccello – si direbbe di quaglia, dall’antico nome di Ortigia – riprenderà le bellezze della città aretusea, si occuperà di una figlia speciale di Siracusa: una giovane siracusana del III secolo che ebbe la forza di testimoniare la propria fede durante la terribile (l’ultima) persecuzione di Diocleziano, affrontando coraggiosamente la morte nel 304. Santa Lucia, dunque, ‘a Santuzza dei Siracusani, la patrona che la città si appresta a festeggiare il 13 dicembre, suo dies natalis (ovvero il giorno del martirio, il momento della nascita al Cielo e a nuova vita in Cristo).

Sarà nostra cura avvertire i lettori della messa in onda del programma su Rai1, girato in pochi giorni di miracolosa luce nei luoghi della vita e del martirio di Lucia: tra Ortigia, San Giovanni alle Catacombe, Santa Lucia al Sepolcro, Santa Lucia alla Badia, nella miracolosa luce decembrina che fa da scolta alla luce del Natale – millenari i simbolismi legati alla figura della Santa siracusana, che fonde cristianesimo e persistenze pagane, oggetto e protagonista di opere letterarie e artistiche – si snoderà il racconto di Livio Leonardi, tra narrazione e rievocazione; significativo anche il fatto che la realizzazione del programma coincida con l’elevazione della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro – il tempietto di Giovanni Vermexio inscritto e insieme circoscritto alle Catacombe, che custodisce al suo interno la statua di Gregorio Tedeschi, sarà anch’esso scenario del programma – a Santuario diocesano nel 400esimo anniversario della custodia del Sepolcro da parte dei frati minori di Sicilia.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3471:magnifico-presepe-a-sortino-dell-artista-roberto-sequenzia&catid=17&Itemid=143

Magnifico presepe a Sortino dell’artista Roberto Sequenzia

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 14:15
Con case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe del territorio. Abbiamo visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Viaggiare per la provincia di Siracusa offre sorprese interessanti e permette di valorizzare realtà spesso misconosciute. Esempio ne è Sortino, ai più nota per la sagra del miele, per il pizzolo o per lo “spirito dei fasciddari”, tutte eccellenze enogastronomiche da gustare e che sono fortemente radicate nel territorio, impregnate come sono della nostra millenaria tradizione agropastorale.

Ma Sortino offre al visitatore anche la bellezza delle sue chiese e conventi – in primis quello dei Cappuccini, con una preziosa biblioteca che conserva tesori librari inestimabili -, di palazzi e cortili tutti da scoprire.

Sortino è anche terra di ingegni e di artisti: non possiamo non nominare Salvo Zappulla, animatore culturale, scrittore e ideatore del Premio Pentèlite (notevoli anche i contributi di studiosi, poeti e artisti che confluiscono nell’omonima associazione culturale e nella rivista che periodicamente vede la luce ad opera di Zappulla e dei collaboratori, dediti anche all’opera di divulgazione culturale) o Gioacchino Bruno, impegnato da anni nella riscoperta di Sortino diruta, l’antica Sortino distrutta dal terremoto del 1693, amorosamente indagata, misurata, disegnata, riportata alla luce in un museo (l’Antiquarium del Medioevo sortinese) che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali.

“La Civetta di Minerva” ha visitato per voi la Galleria “Il Tempio dell’arte” di via Giambattista Vico, ovvero lo studio di Roberto Sequenzia, artista locale dagli interessi poliedrici – dipinge infatti con tecniche varie sia i soggetti che incontrano maggiormente il gusto dei committenti e dei visitatori che quelli scaturiti dalla ricerca e da uno studio personali e più intimi.

Vincitore di diversi premi, Sequenzia ha partecipato a mostre collettive in tutta Italia e il suo lavoro ha meritato l’attenzione e il plauso sia del pubblico che di diversi critici d’arte. Cultore del bello, collezionista a sua volta, fondatore tra l’altro del gruppo folkloristico “La zagara”, ha realizzato un magnifico presepe ambientato nella realtà della nostra Sicilia tradizionale e che sarebbe degno sia di una collocazione prestigiosa che di un flusso più consistente di visitatori: l’evento dell’Incarnazione del Cristo è collocato in ambienti e cornice che non possiamo non considerare familiari (case rurali, locande, pozzi, fondachi e putìe, il tutto immerso nel paesaggio siciliano e sortinese in particolare, con le piante, gli animali e gli strumenti del lavoro dei nostri avi).

Per chi volesse conoscere meglio Roberto Sequenzia e la sua arte, invitiamo i nostri lettori sia a visitare il suo studio che a compiere un viaggio virtuale nel sito www.robertosequenzia.it e sulla pagina Facebookhttps://www.facebook.com/groups/283962341712258/ (presepi e diorami del mondo).

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3453:il-complimento-della-maraini-ha-battezzato-la-mia-scrittura&catid=17&Itemid=143

“Il complimento della Maraini ha battezzato la mia scrittura”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 12 Dicembre 2018 15:22

Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018: “Dacia mi ha detto: da Verga alla Morante la tua prosa mi ha ricordato molto il verismo”. “Una figura fondamentale è stata per me la professoressa Rosa Peluso”

Martedì 27 novembre alle ore 17.30, presso l’Urban Center di via Nino Bixio a Siracusa, si terrà una conversazione – promossa dall’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Siracusa, dalla Demea Promozione eventi culturali e naturalmente dalla Biblioteca comunale di Siracusa – con Catena Fiorello, autrice di “Picciridda” e Premio Elsa Morante 2018. Ad introdurre l’incontro, che ci auguriamo sia foriero di sempre più frequenti iniziative culturali in questo spazio recuperato – pensiamo al recente Festival dell’Educazione –, i saluti dell’assessore alla Cultura e al Turismo Fabio Granata.

“La Civetta di Minerva” ha intervistato per voi Catena Fiorello, autrice e conduttrice televisiva e soprattutto scrittrice (ricordiamo “Casca il mondo, casca la terra” per i tipi di Rizzoli e “L’amore a due passi” pubblicato da Giunti), che ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità.

L’evento all’Urban Center di Siracusa sarà una bella occasione per parlare non solo dei suoi ultimi libri, ma anche – se vuole – per anticiparci qualcosa del suo prossimo lavoro. Il suo è un percorso in cui riusciamo a intravedere un grande amore per la propria terra, l’attenzione e la sensibilità verso le figure femminili e l’infanzia in particolare e la propensione a narrare storie di rinascita. Si ritrova in queste parole? Cosa può dirci del suo libro in preparazione?

Riguardo al mio ultimo romanzo, ho deciso di dire ancora poco perché uscirà a febbraio e arriverà il momento giusto per parlarne, ma sicuramente posso anticipare che anche questa volta parlo della storia di una donna. Io sono molto affascinata dal mondo femminile. Da sempre la mia storia, i miei romanzi raccontano appunto di una “Catena” che è proprio attratta dalla forza femminile, dalle figure di donne che, anche quando sono apparentemente deboli, poi rivelano invece una forza interiore incredibile e questo aspetto credo che appartenga al 99,9 per cento delle donne. Siamo forti.

Il suo legame con Siracusa… ci racconta cosa la lega alla nostra città?

Il mio legame con Siracusa – è chiaro – nasce dal fatto che io ho abitato per tutta l’infanzia e la mia giovinezza fino a ventitré anni alle porte di Siracusa, ad Augusta. Per noi Siracusa era la grande città oltre a Catania, dove andare a fare le compere, a cercare le cose che non trovavamo nel nostro paese. Il mio legame con la città nasce anche da un altro elemento, quello della scuola. La mia insegnante di Greco, Rosa Peluso, che è di Siracusa, per me è stata un punto fondamentale nella vita e quindi una figura veramente importantissima perché ha lasciato dei segni ben precisi nella mia formazione: io associo sempre Siracusa alla professoressa Peluso, quindi quando vengo qui cerco sempre di incontrarla. E poi la bellezza, la storia di Siracusa… come fare a non innamorarsi di quella città?

La sua è una famiglia particolarmente talentuosa… evidentemente i suoi genitori hanno lasciato un’impronta fortissima sui figli che, pur in campi diversi, hanno mostrato tenacia e indubbie capacità. Come riflesso di tutto questo nella sua scrittura mi piace citare “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia” e “Un padre è un padre”, pubblicati entrambi da Rizzoli. Qual è il lascito della sua famiglia, l’impronta che di loro si è scavata in lei? Oggi i ragazzi hanno bisogno più che mai di modelli e radici, che in questa società liquida – direbbe Bauman – tendono a smarrirsi. Cosa si sentirebbe di dire a un giovane di talento per incoraggiarlo a intraprendere la strada della scrittura?

Mi fa molto piacere che lei citi Bauman, i concetti che questo sociologo ha lasciato. Tutto ciò che lui ha affermato riguardo alla nostra società senza punti di riferimento, appunto appellandola come “società liquida” ma anche riguardo al pensiero, al mercato del lavoro, alla politica, ci dice che la nostra è una società che mira a gratificare l’individuo solo attraverso il consumo, quindi cosa rimane di questo? Qualche decennio fa ogni individuo si sentiva rassicurato dal gruppo, dai vicini di casa, dalla famiglia, dallo Stato, dalla società che lo circondava.

Noi fratelli – ma credo tantissimi della nostra generazione – dobbiamo davvero ringraziare i nostri genitori perché ci hanno permesso, pur avendo pochissimo, di essere felici e di trascorrere un’infanzia e una giovinezza serena, perché sono stati in grado di darci gli strumenti per fare la differenza, per capire che in fondo (sembrano banalità, discorsi triti e ritriti, ma sono comunque la base di ogni individuo) tutto sta nel cercare la propria strada.

Assolutamente io non ho nulla da consigliare a un giovane che vuole intraprendere la mia strada: non mi sento nella condizione di poter dare dei consigli perché ogni strada è troppo personale; ogni individuo fa un percorso ben preciso e la ricetta per tutti non c’è: ogni strada è lastricata di fatica e di sudore e ognuno di noi con tutte le sue forze deve capire che cosa gli assomiglia di più. Io non mi sento talmente modello da poter dire agli altri cosa fare. E poi, cara Maria Lucia, aggiungo che io mi sono tenuta sempre tenuta alla larga da quelli che dispensano consigli, che sanno sempre tutto: mi inquietano moltissimo quelli che hanno tante certezze. Io vivo perennemente nel dubbio e qualche volta invece nella convinzione di aver fatto male; guardo come grandi misteri a queste persone che hanno sempre un consiglio da dispensare.

“Abitavo in un paese affacciato sul mare, e mi sentivo la figlia della gallina nera. E non una qualunque, ma la nera più nera che si potesse immaginare. Le bambine fortunate, invece, quelle a cui era capitato un destino diverso, erano figlie delle galline bianche. Ma questa è un’altra storia”. Con “Picciridda” lei ha vinto il Premio Elsa Morante 2018 (sezione ragazzi) narrando una storia ambientata negli anni Sessanta ma che apparenta l’emigrazione italiana in Germania alla migrazione interna di quegli stessi anni e alla nostra attualità magmatica e contraddittoria. Una grandissima soddisfazione, credo, quella di vedersi associate alla Morante, “cantrice” dell’infanzia e delle sue ferite…

Quando Dacia Maraini mi ha incontrato dietro le quinte mi ha detto: “Catena, il libro è stupendo e davvero questo premio calza a pennello perché per certi versi da Verga alla Morante la tua scrittura mi ha ricordato molto un verismo, la capacità di tradurre in realtà cruda con le parole ciò che circonda le persone e in particolare una bambina di undici anni”. Per me è stato davvero il vero battesimo della mia scrittura.

 

 

 

 

 

L'immagine può contenere: 10 persone, persone che sorridono, folla e spazio al chiuso
Come potete vedere, eccomi con la mia copia de LA CIVETTA DI MINERVA da donare a Catena Fiorello!
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Aurora Miriam Scala: “La mia è una testimonianza dall’aldilà”

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 04 Dicembre 2018 13:26

“La storia – dice l’attrice – rievoca il rapporto di una donna con l’uomo che l’ha poi uccisa. Lo spettacolo è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”

La Civetta di Minerva, 24 novembre 2018

Presso la Chiesa evangelica battista di Siracusa in via Agatocle, per la regia di Giannella Loredana d’Izzia, è stato rappresentato lo spettacolo “Voce di Donna” – Dalla parte delle Cicogne – La Donna senza Nome(due monologhi di Lina Maria Ugolini e Clelia Lombardo). In scena (video e luci sono stati curati da Alessandro Sipione) Anna Passanisi e Aurora Miriam Scala, con la partecipazione di Giorgia Matarazzo e Cristiana Fontana.

Significativa coincidenza quella della messa in scena dei testi con la scomparsa di Bice Mortillaro Salatiello, anima storica del movimento femminista palermitano, anima della folle avventura di quelle che oggi sono ricordate come “Le donne del digiuno” (aveva militato lungamente nell’Udi, l’unione delle donne in Italia), accampate di fronte al teatro Politeama per più di un mese all’indomani delle stragi di mafia del ‘92.

Donne dunque: attrici, registe, danzatrici, scrittrici, donne che narrano di donne e danno voce alle donne che non hanno più la parola o è loro impedita.

“La Civetta di Minerva” (che si era occupata qualche anno fa dell’Andromaca di Clelia Lombardo, interpretata da una superba Carmelinda Gentile) ne ha parlato con l’attrice Aurora Miriam Scala, che il pubblico ha avuto recentemente modo di apprezzare ne “Le Rane” al Teatro greco di Siracusa, spettacolo replicato nell’ultima stagione INDA e trasmesso anche su Rai5:

“La mia è una testimonianza dall’aldilà: una donna rievoca il rapporto con l’uomo che l’ha poi uccisa. È un monologo molto lineare con dei movimenti di scena geometrici, asciutto nella forma e intenso nell’interpretazione, una presa di coscienza spesso anche aggressiva di quanto accaduto; il testo interpretato da Anna Passanisi, poetico e sognante, commovente in molti punti, è la favola di una bambina diventata prostituta, salvata tra i miasmi e l’immondizia dalle cicogne”.

 

 

 

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Ohibò, nella spedizione dei Mille c’era anche una donna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Mercoledì, 21 Novembre 2018 08:39

La scrittrice Maria Attanasio, che ha rivangato in un libro la figura di Rosalia Montmasson: “L’ho scoperto per caso. Credevo fossero tutti maschi”

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

“La Civetta di Minerva” ha incontrato per voi Maria Attanasio, autrice per i tipi di Sellerio editore del romanzo “La ragazza di Marsiglia”. Il romanzo, vincitore del Premio Maria Messina, del Premio I Quattro Elementi, del Premio Manzoni per il romanzo storico, del Premio Internazionale Città di Como e del Premio Basilicata 2018, è imperniato sull’unica donna che prese parte alla spedizione dei Mille, Rosalia Montmasson.

Non è nuovo l’interesse della Attanasio per le microstorie, per le storie di personaggi rimasti nascosti nelle pieghe della Storia più grande che è come un grande arazzo di cui si notano però spesso solo i grandi nomi, quando invece uomini e più di sovente donne come la Montmasson restano in ombra: in “Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile” (1994), nelle “Piccole cronache di un secolo” (1997, con Domenico Amoroso), in “Di Concetta e le sue donne” (1999) e ne “Il falsario di Caltagirone” (2007), (per non parlare dell’attualissima distopia de “Il condominio di Via della Notte” (2013) – emergono volti e vicende di un passato più o meno remoto, di una Sicilia terra di contrasto fra truvature poetiche e ferocie.

La scrittura della Attanasio, mai compiaciuta ma sorvegliatissima, lucida nell’analisi di fatti e documenti, attenta alla ricostruzione degli avvenimenti nel rispetto assoluto del dato storico interpretato alla luce del presente e delle sue contraddizioni, ne “La ragazza di Marsiglia” dipana la vicenda di una donna che viene ricordata tutt’al più come di Francesco Crispi, figura cruciale del nostro Risorgimento e che in particolare giocò un ruolo importante per l’elevazione di Siracusa a capovalle nel 1865: in via XX settembre, il 21 ottobre del 1927, in piena età fascista quindi, venne posta una lapide che ricorda il “cospiratore profugo /incitatore apostolo” (per l’immagine rimandiamo al sito http://www.antoniorandazzo.it).

Il Risorgimento delle donne (pensiamo ad esempio al lavoro di Elena Doni) ci offre una visione in controluce della formazione dell’Italia, spesso in controtendenza rispetto alla memoria che ci restituiscono epigrafi, targhe, vie, piazze con date luoghi eventi e nomi che dimenticano l’apporto femminile alla storia contemporanea e non del nostro paese. Ma passiamo la parola a Maria Attanasio, che ha ridato voce a Rosalia Montmasson.

Come mai hai deciso di occuparti di questa figura?

L’ho incontrata per caso, in un pomeriggio di noia e depressi pensieri dell’autunno del 2010. Navigando in internet, mi ritrovai in un sito che riportava la notizia – vecchia di qualche anno – di una targa collocata sulla facciata di un palazzo fiorentino, dedicata a Rosalia Montmasson; l’unica donna presente tra i 1089 volontari della spedizione dei Mille, che in quel palazzo, al tempo di Firenze capitale, insieme al marito Francesco Crispi, era vissuta.

Sorpresa, stupore, incredulità. Ho studiato storia all’Università, l’ho insegnata al liceo, ma non avevo mai saputo di una donna tra i Mille partiti da Quarto: nessuna notizia né nei grossi tomi universitari, né nei libri di testo scelti per i miei alunni, né nell’aneddotica storica dei sussidiari delle elementari. Per me i Mille erano declinati solo al maschile. E non solo per me: nessuno a cui chiesi di Rosalie Montmasson ne sospettava l’esistenza. Un assurdo, inspiegabile, silenzio, su un fatto così singolare, che riguardava uno degli eventi fondativi dell’Unità d’Italia.

Da qui la mia ricerca – matta e disperatissima – tra archivi, biblioteche, internet, per infrangere quel silenzio, e restituire identità storica a questa donna coerente e libertaria; che, a differenza del marito – da repubblicano, per opportunismo politico, diventato monarchico – rimase fedele alle idee di Mazzini fino alla morte.

Un’identità, storica ed esistenziale, che però il potentissimo Crispi cercò totalmente di cancellare dopo l’annullamento del loro matrimonio – 25 anni di vita coniugale – ottenuto con la complicità di giudici e politici. Dopo il quale, di lei si perde ogni memoria.

Premio Manzoni è intitolato allo scrittore che seppe mescolare storia e invenzione donandoci, diciamo così, la ricetta del romanzo storico. Come “dosi” i due elementi nella tua scrittura? Quale futuro vedi oggi per questo genere letterario?

Più che mai necessario, oggi, il romanzo storico: per non dimenticare il nero, il buio, l’orrore che nel passato spesso è scritto… genocidi… campi di sterminio… xenofobia… E resistere alle serpeggianti tentazioni autoritarie di una storia contemporanea che alza muri contro esiliati e migranti, alimentando artatamente la paura dell’altro. Un bisogno espressivo, che, a mio parere, oggi molti scrittori fortemente sentono; non è un caso che quest’anno siano stati pubblicati tanti romanzi storici: quelli di Lia Levi, di Helena Janeczek, di Rosella Postorino, di Marco Balzano, e di tanti altri…

Ma chi, in Italia, scrive romanzi storici non può prescindere da Manzoni; a partire dalla rilettura della “Storia della colonna infame”: dal rapporto in essa tra documento e narrazione che Leonardo Sciascia con forza sottolineò, riportando all’attenzione di scrittori e lettori questo straordinario testo manzoniano; ma, per quanto mi riguarda, non si può prescindere nemmeno da Stendhal, Marguerite Yourcenar, e dalla variegata lezione del romanzo storico siciliano: da De Roberto, Sciascia, Consolo. Non c’è però una ricetta, un dosaggio espressivo unico tra storia e invenzione. Non solo tra i diversi scrittori, ma talvolta anche tra i diversi romanzi dello stesso scrittore: mi è accaduto, continua ad accadermi. Ne “La ragazza di Marsiglia” la presenza e la fedeltà al documento è fondamento ineludibile, struttura portante della finzione letteraria; assolutamente necessaria per restituire visibilità storica e voce a questa donna, nel cui vissuto storia ed esistenza, amore e utopia erano inscindibili.

La parola che narra convive in te con la parola poetica – ricordiamo ai nostri lettori le raccolte “Interni”, 1979; “Nero barocco nero”, 1985; “Eros e mente”, 1996; “Amnesia del movimento delle nuvole”, 2003. In che modo? Cosa hai in cantiere in questo momento?

Non convive, si alterna. Sono infatti una dissociata biscrittora: a volte poesia, a volte narrazione. Ma fondamentale, in tutta la mia produzione, è la lunga pratica di lettura e scrittura poetica, che mi porta a un’intransigente disciplina, a un forte controllo della parola. E a leggere la realtà dei fatti di una determinata epoca, di un determinato luogo, con una dimensione rappresentativa che – simultaneamente, liberamente – coniuga emozione e concetto, esistenza e mondo.

 

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3476:i-pochi-ebrei-a-siracusa-festeggiano-la-chanukka-festa-delle-luci&catid=17&Itemid=143

I (pochi) ebrei a Siracusa festeggiano la Chanukkà, festa delle luci

MARIA LUCIA RICCIOLI

 

Venerdì, 21 Dicembre 2018 11:08

Dal 17 al 21 dicembre, nel Palazzo del Governo di via Roma, incontro col mondo poetico di “Johannes”

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Giovanni Ferdinando Giudice, conosciuto come Johannes, è uno dei personaggi più singolari di Ortigia, della quale è definito il poeta: versifica in lingua italiana e in dialetto siciliano, che ama trasmettere alle nuove generazioni, dipinge e organizza eventi culturali come recital di poesia o la Giornata europea della cultura ebraica – per inciso, ma rimandiamo ai precedenti articoli de “La Civetta di Minerva”, l’ultimo dei quali a firma di Marina De Michele; parlando in un caffè di Ortigia con Johannes abbiamo ricostruito le ultime, spiacevoli vicende sulla comunità ebraica siracusana. Sarebbe comunque auspicabile, da parte dell’amministrazione e soprattutto della curia siracusana, una maggiore comprensione nei confronti della piccola ma resiliente comunità ebraica locale, che a tutt’ora non dispone di un locale atto al culto. Rimandiamo agli studi recenti, ad esempio quello di Angela Scandaliato e Nuccio Mulè, sugli aspetti storico-culturali del “mistero della chiesa che non fu mai sinagoga e della sinagoga trasformata in chiesa”, ovvero San Filippo e San Giovannello alla Giudecca, quest’ultima vero punctum dolens qualora non si accettino la “severa sottomissione al senso storico e unico delle carte polverose e dei documenti consunti degli archivi” e il riscontro dei rinvenimenti materiali.

Da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre, dalle 9.00 alle 20.00, presso il Palazzo del Governo di via Roma, sarà possibile conoscere il mondo poetico e non solo di Johannes: è previsto infatti per quei giorni l’evento “Non solo poesie”.

Mentre i cristiani si apprestano a celebrare Santa Lucia, simbolo della Luce di Cristo che viene ad illuminare il mondo il 25 dicembre (data legata alla celebrazione del Sol invictus, il sole che sembra sconfitto ma trionfa sulle tenebre, collegato quindi al solstizio d’inverno: la rete dei rimandi e delle allegorie è fittissima e annoda culti antichissimi, precristiani, alla liturgia della Chiesa), per l’ebraismo questo è il periodo di feste come Chanukkà (in ebraico חנוכה o חֲנֻכָּה, ḥănukkāh), conosciuta anche con il nome di Festa delle luci o Festa dei lumi, mentre martedì 18 dicembre 2018 ricorre il digiuno del 10 Tevet per l’anno 5779, giorno di Kaddish generale per tutte le vittime della Shoah la cui data di morte e luogo di sepoltura sono sconosciute.

L’evento di via Roma potrà essere l’occasione non solo per fruire dell’arte di un poeta e pittore ortigiano, ma anche per approfondire il variegato sostrato culturale e religioso della nostra Siracusa.

 

Visitatori nei luoghi del seppellimento di Santa Lucia

MARIA LUCIA RICCIOLI

 

Venerdì, 21 Dicembre 2018 14:03

Iniziativa del Rotaract. Il ricavato sarà devoluto all’acquisto di macchinari da donare al reparto di pediatria dell’Umberto I°

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

Nella settimana in cui ricorre la festa della Santa patrona di Siracusa, i Rotaract Club Siracusa Ortigia e Noto terra di Eloro organizzano un’attività in cui verranno ripercorsi i luoghi storici e leggendari di Santa Lucia.

Prevista per domenica 16 dicembre infatti la visita dei luoghi del martirio e del seppellimento della giovane siracusana testimone della fede cristiana durante la persecuzione del 304; tra l’altro si ammireranno le edicolette votive più famose che testimoniano alcuni dei miracoli della Santa in favore della città di Siracusa – ricordiamo ad esempio quella di Piazza delle Poste che ci riporta al terremoto del 1908 –, infine sarà possibile vedere il simulacro argenteo realizzato da Pietro Rizzo ed il celebre dipinto del Caravaggio “Il Seppellimento di Santa Lucia”.

Il ricavato dell’attività sarà interamente devoluto al progetto di acquisto di macchinari medici e strumentazione complementare da donare al reparto di pediatria dell’Umberto I.

I Rotaract Club non sono nuovi a queste iniziative benefiche: quello di “Noto – Terra di Eloro” ha recentemente visitato i pazienti con disabilità mentale della comunità “Villa della Zagara” portando un ricco buffet e trascorrendo un pomeriggio in compagnia dei ricoverati, affetti da una patologia spesso purtroppo poco compresa, i quali, felici di questa sorpresa, hanno ringraziato i giovani rotaractiani donando un graditissimo pensiero fatto con le loro mani.

Momenti come questi, che si spera non restino isolati ma siano forieri di un contatto reale e duraturo con la realtà della sofferenza, sono stimolo a fare sempre più e meglio con spirito di servizio, o di “service” come i rotaractiani amano definirlo, cercando di essere sempre più fedeli e coerenti al motto di club di questo anno sociale 2018/2019 tratto dagli Atti degli Apostoli: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3479:visitatori-nei-luoghi-del-seppellimento-di-santa-lucia&catid=17&Itemid=143

 

 

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3475:annalisa-stancanelli-il-caravaggio-e-la-siracusa-del-600&catid=17&Itemid=143

Annalisa Stancanelli, il Caravaggio e la Siracusa del ‘600

MARIA LUCIA RICCIOLI

 

Venerdì, 21 Dicembre 2018 10:56

La trama de “Il vendicatore oscuro” si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che segue le orme del pittore

 

La Civetta di Minerva, 8 dicembre 2018

“1608. Siracusa, a nord del Porto Laccio. Il mare era calmo, solo qualche lieve increspatura”.

Questo l’incipit de “Il vendicatore oscuro”, uscito per Electa Storie per la penna di Annalisa Stancanelli, dirigente scolastica e autrice di articoli, saggi e romanzi incentrati soprattutto su personaggi aretusei, in primis Archimede, Elio Vittorini e in questo caso Caravaggio, che durante la sua fuga – per sfuggire ai Cavalieri di Malta, al papa, ai fantasmi di una vita violenta, a se stesso – e la sua breve troppo breve sosta a Siracusa dipinse “Il seppellimento di Santa Lucia”, tela che dopo varie vicissitudini adesso è collocata presso l’altare maggiore della Chiesa di Santa Lucia alla Badia – basti ricordare la permanenza al Museo Bellomo, il lungo restauro, la polemica sulla mancata ricollocazione presso la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro in Borgata, cui il quadro era originariamente destinato.

Il romanzo della Stancanelli si pone tra gli innumerevoli libri scritti su Caravaggio, la sua arte e la sua tormentata biografia – ricordiamo almeno “La fuga, la sosta” di Pino Di Silvestro (Rizzoli, La Scala), dal linguaggio prezioso, diremmo consoliano, e dall’impianto sciasciano nel rapporto con le fonti.

Ne “Il vendicatore oscuro”, dal montaggio rapido, dalle pennellate veloci – la scrittura della Stancanelli risente della lezione del giornalismo e predilige sobrie descrizioni e dialoghi brevi, serrati – l’ultimo Caravaggio emerge come figura vivida e oscura insieme; la trama del romanzo si tinge di giallo per la presenza di un misterioso assassino che, tra reminiscenze dantesche e madrigali del Mirabella, risse con Cardarelli e amori teneri e sensuali, sembra seguire le orme del pittore. Continui flashback ricordano al lettore il passato di Michelangelo Merisi, diviso tra pittura, colleghi amici rivali amori e la frequentazione di uomini tanto potenti quanto pericolosi.

Il contesto storico-geografico e culturale fa da sottofondo alla vicenda di Caravaggio, alle sue paure, ai suoi deliri, al genio che lo spinge a lavorare ossessivamente, a trasfigurare i propri incubi nella luce superiore dell’arte: ritroviamo così Mario Minniti, Vincenzo Mirabella e tutto il potentame siracusano dell’epoca, frati, monache, popolani, schiavi, uomini di mare, le chiese di San Giovanni e Santa Lucia extra moenia e un’intera città, dimora accogliente e ostile insieme.

 

 

 

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3389:il-coro-polifonico-giuseppe-de-cicco-si-esibisce-a-bologna&catid=17&Itemid=143

Il coro polifonico “Giuseppe De Cicco” si esibisce a Bologna

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 06 Novembre 2018 11:18

Per il 150° dalla morte di Rossini e nel Festiva corale. Nella nuova stagione la compagine impegnata nell’attività concertistica e nell’animazione liturgica

La Civetta di Minerva, novembre 2018

È ricominciata a pieno ritmo la nuova stagione concertistica del coro polifonico europeo “Giuseppe De Cicco”, realtà musicale ormai consolidata della provincia di Siracusa diretta dal maestro Maria Carmela De Cicco.

In occasione del centocinquantesimo anniversario della morte di Gioachino Rossini, il coro eseguirà, presso il Tempio di San Giacomo di Piazza Rossini a Bologna, musiche di Monteverdi, F. Mendelssohn, M. Duruflé, E. Elgar, Lotti, De Victoria, Telemann, Schütz, Rheinberger, Bruckner, Reger, compositori di musica corale dal Barocco al Romanticismo, omaggiando Rossini con le pagine più belle dello “Stabat Mater” e della “Petite Messe Solennelle”, insieme al Coro Euridice di Bologna, diretto da Maurizio Guernieri e Pier Paolo Scattolin.

Oltre che per il concerto, il coro sarà impegnato nell’animazione della liturgia. Il Festival corale internazionale Città di Bologna, giunto all’undicesima edizione, nell’ambito deIla quale sono inserite le esibizioni del coro De Cicco, si deve anche alla collaborazione con il San Giacomo Festival.

Il coro polifonico De Cicco si conferma dunque come compagine impegnata sia nell’attività concertistica – il 9 febbraio 2019 la corale si esibirà al Teatro Don Bosco di Ragusa in un concerto inserito nel cartellone dell’associazione “Melodica” – che nell’animazione liturgica, oltre che nella formazione dei coristi e dei direttori di coro con maestri di chiara fama come Pierpaolo Scattolin, Angela Troilo e Giovanni Acciai: tra le iniziative recenti che hanno visto coinvolto il coro ricordiamo “1000 voci per ricominciare” per la raccolta fondi in favore del Teatro di Amatrice, il ventennale del coro festeggiato con l’esecuzione della “Petite Messe Solennelle” di Gioachino Rossini a Carlentini (SR), Ragusa e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa, raduni corali come “O Nata Lux”, la celebrazione del Giorno della Memoria, il gemellaggio con il coro di Agira, il festival “Musica sotto le stelle”, il bicentenario di Baha’u’llah, il gemellaggio con la città di Würtzburg e il sesto festival nazionale di musica sacra mariana di Bagheria (PA).

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3367:fino-al-6-novembre-a-palermo-la-mostra-sulla-poetessa-mariannina-coffa&catid=17&Itemid=143

 

A Palermo la mostra sulla poetessa di Noto Mariannina Coffa

MARIA LUCIA RICCIOLI
Domenica, 04 Novembre 2018 08:02

L’evento nel 140° anniversario della sua morte. Sempre più artisti e letterati ne scrivono in saggi e ricerche

 

La Civetta di Minerva, novembre 2018

Il 6 gennaio 1878 moriva, a soli trentasei anni, tre mesi e sei giorni, la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa. Sono quindi trascorsi esattamente centoquarant’anni dalla scomparsa di una donna ed artista la cui fama volò oltre il Val di Noto che l’aveva vista fiorire e nel corso di questo lasso di tempo non sono mancati gli studiosi e gli estimatori della biografia e dell’opera della poetessa, soprannominata “Saffo netina” e “Capinera di Noto” per l’apparentarsi del suo destino a quello della poetessa di Mitilene e dell’eroina di Verga: tra i più recenti cultori di Mariannina Coffa non possiamo non citare Marinella Fiume e Biagio Iacono (“Sibilla arcana”, “Sguardi plurali”, “Voglio il mio cielo” i lavori principali, frutto di infaticabili studi sulle carte d’archivio e del lavorìo critico di appassionati indagatori delle carte coffiane), oltre ad Angelo Fortuna (ricordiamo il suo volume su “Anonimo 1905”) e a Stefano Vaccaro (ricordiamo il suo recente “Silfide, maga e sirena – L’ideale femminile nella letteratura italiana dell’Ottocento”), giovani appassionati di letteratura che versificano nel nome della Coffa come Giuseppe Puzzo, docenti universitari del calibro di Nicolò Mineo, Carlo Muratori (che ha musicato un sonetto della Coffa inserendo il brano nel CD “Sale” e portandolo in tournée in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia) e potremmo continuare.

A celebrare questo anniversario è stata però non la città di Noto o Ragusa (dove la poetessa netina visse dal 1860 al 1876), ma Palermo, capitale della cultura 2018, con il progetto “Mariannina Coffa 2.0 – Concorso internazionale di poesia, letteratura ed arti visive – Resurrectio, ideato e realizzato dall’Associazione culturale “Suggestioni mediterranee” (presieduta da M. Stella Pucci di Benisichi) in collaborazione con l’Associazione Culturale “PROGETTO Zyz – La Palermo Splendente”, con lo scopo di onorare la memoria della poetessa “maledetta”. Gianluca Pipitò è il responsabile del premio, articolato in area poetico-letteraria, arti visive e ricerca storica, che prevede anche la pubblicazione di un’antologia digitale.

Fino al 6 novembre sarà inoltre visitabile la mostra dedicata alla poetessa presso il Real Albergo dei Poveri: inaugurata il 6 ottobre 2018 (orari: dalle ore 10 alle 17, da martedì a domenica), vede coinvolti il Comando regionale della Guardia di Finanza, l’Associazione culturale storia e militaria di Palermo, l’Ente di formazione professionale CIRPE e i vincitori della sezione pittura e fotografia del concorso “Mariannina Coffa Caruso 2.0 resurrection”, che ha visto premiati presso la Sala Pitrè della Società siciliana di Storia patria anche i poeti e gli scrittori finalisti del concorso letterario.

Oltre ad iniziative come queste e ai convegni e conferenze dedicati alla poetessa, sarebbe auspicabile un’edizione critica delle opere di Mariannina Coffa, realizzata con la stessa acribia con cui si è lavorato all’epistolario Coffa-Mauceri (ricordiamo che Ascenzio Mauceri, drammaturgo e musicista, primo preside del Liceo classico di Noto, fu il primo sfortunato e romanticamente indagato amore della poetessa) e alle lettere della Nostra al precettore e ad altri corrispondenti come parenti ed amici. Altri campi d’indagine sulla Coffa sono naturalmente ancora aperti: il suo rapporto con la Massoneria e con la medicina omeopatica, le sue collaborazioni anche sotto pseudonimo con vari periodici, ma anche e diremmo soprattutto il mistero delle carte scomparse dopo la sua morte, che se risolto potrebbe gettare una luce nuova sull’ultima stagione poetica della poetessa e forse anche sulla rottura del fidanzamento con Mauceri, prodromo dell’infelice matrimonio di Mariannina Coffa con Giorgio Morana.

Il 2019 potrebbe essere l’occasione per ripensare alle vicende risorgimentali, che si sono intrecciate alla biografia e all’opera di una letterata che merita di essere conosciuta e apprezzata anche al di fuori dell’ambito celebrativo e locale o accademico.

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Letteratitudine vol. 3 a Pisa…

15 domenica Ott 2017

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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Letteratitudine 3 è andata anche a Rai 1 per Plot machine…

Continua il tour letteratitudiniano…

Al @pisabookfest #Stand191 @Liberariaed e @edblackcoffee Dal 10 al 12 novembre…

E poi:

Massimo Maugeri è stato ospite, a Vibo Valentia, di LEGGERE & SCRIVERE, festival ospitato a Palazzo Gagliardi (9-14 ottobre).

Ringraziamenti doverosi a Maria Teresa Marzano (direttrice del Festival), a tutto lo staff del Tropea Leggere & Scrivere” e ad Ippolita Luzzo (che ha presentato con Maugeri Letteratitudine 3″).

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Ecco altro materiale sulle tappe precedenti del tour di LETTERATITUDINE 3…

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Da LA SICILIA del 30 agosto 2017…

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E da VIVERE, l’inserto culturale de LA SICILIA uscito il 31 agosto… (Maria Enza Giannetto è l’autrice del pezzo)

Dopo TaoBuk e altre occasioni di incontri letterari, ecco un nuovo appuntamento per parlare di LETTERATITUDINE 3… (l’evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1910583305869428/?fref=ts)

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Care amiche e cari amici,
a tutti voi e ai vostri cari auguro – di vero cuore – una gioiosa prosecuzione di vacanze.
Vi aspetto il 1° settembre per condividere e festeggiare insieme questo evento, nell’ambito dellaVII Edizione di Naxoslegge
https://www.facebook.com/events/1910583305869428
Un caro saluto a tutti! 🙂

Ringrazio di cuore Naxos Legge – Festival delle narrazioni, della lettura e del libro e la sua direttrice Fulvia Toscano per questo riconoscimento che mi verrà tributato il 1° settembre nell’ambito della festa di apertura del Festival.
Contestualmente verrà presentato “Letteratitudine 3″ (LiberAria Editrice) con la partecipazione dei seguenti amici (che ringrazio di cuore): Maria Attanasio, Eliana Camaioni, Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavì Carolina Parisi, Maria Lucia Riccioli, Elvira Seminara, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Vincenzo Vitale.
L’appuntamento è alle h. 19 alla Terrazza Lido di Naxos.
Ancora una volta grazie di cuore a tutti.

Massimo Maugeri

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Ecco del materiale sul tour di Letteratitudine 3…

Intanto la freschissima e bella recensione di Zest – Letteratura sostenibile… a cura di Chiara Lecito: http://www.zestletteraturasostenibile.com/letteratitudine-3-maugeri-liberaria/

Ogni lettera è una lettera d’amore; e questo non solo intendendo la parola ‘lettera’ nel senso di missiva, ma anche (e soprattutto) nel senso di lettera dell’alfabeto.

E Letteratitudine 3 è un’antologia di lettere d’amore, di racconti d’amore, di attestazioni di bruciante affetto ancor prima che di stima: più che di scrittori, qui si parla di persone che desiderano con umiltà, onestà e audacia di lasciare un qualcosa a chi li legge, probabilmente perché ciò che hanno letto ha lasciato qualcosa a loro.

Si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo.

Se Daniel Pennac dichiara, nel suo saggio Come un romanzo, che il leggere dilata il tempo del vivere, Letteratitudine 3 è una testimonianza di tale dilatazione. Diviso tra interviste, autori che raccontano i loro romanzi, scrittori che si rivolgono ad altri scrittori o a personaggi che hanno amato e un ricordo vivo e ammirato di Vincenzo Consolo, il saggio curato da Massimo Maugeri è un qualcosa di interessante e ispiratore.

E la definizione “saggio” potrebbe rivelarsi inadeguata, perché negli articoli riportati si argomenta pochissimo e si sente tantissimo, condividendo l’amore per la letteratura con un impeto tale che arriva dritto al cuore, parlando poco di scrittura e lasciando spazio alle persone che scrivono attraverso i libri che hanno scritto e quelli che hanno amato, e i personaggi, le voci, le parole che, con riservatezza e prepotenza, hanno trasformato la loro vita, ampliandone la visuale, eccitandone l’intelligenza e le corde dell’emotività.

Quel che era destinato a durare nel tempo non era necessariamente l’artificio più moderno o la tecnica più d’avanguardia, ma la capacità di cogliere e di fissare la verità.

Letteratitudine 3 è un racconto di carattere, dove chi vi partecipa si mette in gioco, si espone e si rivela, cercando di elaborare questo sentimento di amore, di passione, talvolta con imbarazzo, talvolta con timidezza, ma sempre con entusiasmo; è un libro che parla di persone che sono cresciute con i libri, confrontandosi direttamente con essi, vivendoli non tanto come veicoli di comunicazione quanto di risonanza: una risonanza che non è necessariamente accordo o rispecchiamento, ma una semplice intimità, un desiderio di sentirsi compresi; uno stimolo a non accontentarsi delle risposte ma a cercare sempre nuove domande, e ad andare sempre più in profondità.

E allora ogni libro richiama un altro libro, che poi è una voce, che poi è un autore, che poi, e prima di tutto, è un essere umano che esplora, che indaga, che condivide, talvolta mascherandole, le sue scoperte, le sue ipotesi le sue conclusioni; e che invita, se si tratta di una personalità autenticamente grande e onesta, il lettore a superarlo, a proseguire, a unire la sua ricerca a quelle passate.

Per scrivere buoni romanzi bisogna avere una visione del mondo complessa, la forza di darle un’ampia, coerente, rigorosa struttura narrativa senza furbizie, ma soprattutto bisogna saper creare-inventare-sognare una Lingua diversa dal parlare e dallo scrivere ordinario.

Lo scrivere non è una derivazione del leggere, ma un modo di rapportarsi con quel che si è letto; e ciò che si è letto diventa un qualcosa che si è vissuto ma non solo, perché nella migliore delle ipotesi, quello che si è letto lo si vive ancora, e lo si rielabora, e lo si ama, cambiandolo e cambiandosi e allargandolo con la nostra personale evoluzione.

Per scrivere bisogna essere, comunicano le mille voci che danno vita a Letteratitudine 3, ed essere con pienezza, integrità, autenticità.

E, di nuovo, amore.

E dopo queste bellissime parole sul senso della scrittura, ecco altro materiale…

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Amici messinesi, siete tutti invitati!

Sarà il volume Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) a inaugurare la rassegna “Unconventionally Summer 2017” dell’Associazione Culturale Demetra, in collaborazione con la Libreria Doralice, il Lido Gli Irrerammare, la Star Music Academy e il gruppo di lettura La Setta dei Lettori Estinti.
All’insegna dell’anticonformismo, e moderato da Fabrizio Palmieri, sarà un evento che vedrà la narrativa e la critica letteraria trasformarsi in spettacolo: assieme a Massimo Maugeri, curatore del volume, e agli scrittori Eliana Camaioni e Guglielmo Pispisa –autori presenti nel volume rispettivamente col saggio critico “Quei frammenti della luna: Lunaria 2.0” e con la “Lettera a Dracula”- interverrà infatti la Star Music Art Academy (direttrice Marianna Attinà, coordinatrice dell’evento Mariangela Campochiaro). Lo spettacolo, ispirato ai testi di Camaioni e Pispisa, vedrà in scena gli attori della scuola Valentina Allegra, Ilenia Nostro, Ambra Princiotto, Annalaura Princiotto, Marco Rotella, Annalisa Turchi, Claudia Rizzo.

“LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria): a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Ed ecco altro materiale…

Grazie mille a la Repubblica – Palermo e a CasaLettori Maria Anna Patti per la pubblicazione di questa bella intervista incentrata su “Letteratitudine 3″ (LiberAria Editrice)…

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Letteratitudine 3 continua il suo tour di presentazioni…

MAGARI DOMANI RESTO e LETTERATITUDINE 3: A TUTTO VOLUME

Doppio incontro “consecutivo” venerdì sera, 16 giugno 2017, nell’ambito del Festival “A Tutto Volume” di Ragusa, a partire dalle 21:30, nella splendida cornice offerta da via Roma

Alle h. 21:30 si svolgerà la presentazione del romanzo “Magari domani resto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli). Sarà presente l’autore che dialogherà sul libro con Massimo Maugeri.

A seguire, alle 22:30, la presentazione del volume “Letteratitudine 3” curato da Massimo Maugeri (LiberAria). Ne discuteranno con Massimo Maugeri: Lorenzo Marone, Paolo Di Paolo e altri amici di Letteratitudine che hanno contribuito alla realizzazione del testo

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“Magari domani resto” (Feltrinelli): di Lorenzo Marone

Libro Magari domani resto Lorenzo MaroneLuce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po’ d’ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?

Lorenzo MaroneLorenzo Marone (Napoli, 1974), laureato in Giurisprudenza, ha esercitato per quasi dieci anni la professione di avvocato. Autore di successo, ha pubblicato La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Premio Stresa 2015, Premio Scrivere per amore 2015, Premio Caffè corretto città di Cave 2016, 12 edizioni in Italia, 11 traduzioni all’estero, un film, La tenerezza, con regia di Gianni Amelio, e La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016), Premio Como 2016. Collabora con “La Repubblica di Napoli” con una rubrica fissa dal titolo “Granelli”. Vive a Napoli con la moglie, il figlio e la bassotta Greta, il suo cane superiore. Per Feltrinelli ha pubblicato Magari domani resto (2017).

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Un riassunto delle tappe precedenti…

LETTERATITUDINE 3 a Terrasini (Pa) – 9/6/2017
Su il sipario! Appuntamenti tra casa e scuola
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Venerdì 9 giugno 2017, alle h. 17:30, presso l’Aula Magna dell’I.C. “Giovanni XXIII”, via G.B. Consiglio, 1 – 90049 Terrasini (PA) si è svolta la presentazione del volume LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) organizzato da Così, per passione – Associazione Culturale. Ne discuteranno con Massimo Maugeri, curatore del libro: Martina Consiglio, Natalia Rodik, Rina Trikoli Spalanca. Introducono: Alberto Cipolla, Adalberto Magnelli. Coordina i lavori: Ino Cardinale.

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E non poteva mancare a Una marina di libri…

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LETTERATITUDINE 3 a UNA MARINA DI LIBRI 2017: sabato 10 giugno 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Sabato 10 giugno 2017, alle h. 19:00, a Palermo, nell’ambito del Festival “Una marina di libri “, presso il Gymnasium dell’Orto Botanico si è svolta la presentazione del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria Editrice). Con Massimo Maugeri, curatore del libro, ne ha discusso Antonio Sunseri.

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E adesso le immagini delle precedenti presentazioni…

Qualche foto della presentazione di LETTERATITUDINE 3 a #SalTo30…

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Cari amici, qualche foto della presentazione di Letteratitudine 3 avvenuta oggi al Salone del Libro di Torino.
Ringrazio Giorgia Antonelli (editrice di LiberAria), Daniela Marcheschi e Marco Peano.
Ringrazio anche Giorgio Nisini, Domenico Trischitta (che ringrazio anche per queste foto) e tutti gli intervenuti.
Grazie di cuore a tutti.
E buona domenica! 🙂 (Massimo Maugeri)

https://www.facebook.com/Salvatore.Armando.Santoroo.5/videos/10209655077188804/ (un video di Salvatore Armando Santoro)

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Sabato 20 maggio, ore 17:30, presso la Sala Avorio del Salone Internazionale del Libro di Torino, presenteremo: “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni“ (LiberAria). Modera l’editrice: Giorgia Antonelli. Saranno presenti: Daniela Marcheschi, Massimo Maugeri e Marco Peano. Ma è attesa anche la partecipazione di tanti altri amici scrittori che hanno offerto il loro contributo per la realizzazione del libro.
Segnatevi la data! Non mancate!

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LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) – a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Un manuale che si legge come un romanzo, e che costituisce una vera e propria miniera di consigli e ispirazioni per chiunque, addetto ai lavori o semplice appassionato di letteratura, desideri conoscere da vicino i meccanismi che regolano l’universo che ruota intorno alla scrittura e ai suoi protagonisti, siano essi reali o immaginari.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/05/10/letteratitudine-3-al-salone-del-libro-di-torino/

Oltre alla prestigiosa tappa torinese, vi ricordo i precedenti appuntamenti di questo volume che è come uno stato dell’arte, una fotografia della letteratura contemporanea e non, nazionale e non solo…

LETTERATITUDINE 3: tra Siracusa e Catania – 21 e 23 aprile 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/doppio-appunta…/

Venerdì 21 aprile, alle ore 18:00 presso l’aula magna dell’Istituto “Lombardo Radice” di Siracusa, Massimo Maugeri ha conversato su Letteratitudine e sul volume LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice) Alla fine brindisi augurale pasquale. L’evento è stato organizzato dal Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri

Domenica 23 aprile 2017, alle ore 17:00, nella sede della Biblioteca della “Città Metropolitana” di Catania (Via Prefettura 20), nell’ambito della rassegna “MAGGIO DEI LIBRI” e per celebrare la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO, ha avuto luogo la presentazione del libro: LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice​ ). Presenti all’incontro: Massimo Maugeri​ (curatore del libro) e Rosa Maria Di Natale​
https://www.facebook.com/events/406807329698366/

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Quale spazio c’è nella nostra società per la lentezza e la fissità della pagina scritta? Come sui scrive un incipit d’impatto? Quali sono i meccanismi della scrittura? Da un blogger, da uno scrittore e da un filologo suggerimenti e consigli d’editoria. Con Massimo Maugeri, ideatore di Letteratitudine, Guido Conti, critico e giornalista, e Davide Canfora, Docente di Filologia italiana all’Università di Bari.

Ecco il link per chi volesse (ri)ascoltare la puntata del 17 aprile di Fahrenheit.

http://www.fahrenheit.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-12b350fe-868b-43ec-8698-12b212c77239.html#p=0

Altro materiale su Letteratitudine 3:

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(photo courtesy Salvo Trommino)

https://www.facebook.com/events/597163873821380/ (l’evento Facebook)

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BUON COMPLEANNO LETTERATITUDINE!!!!
Un invito di parole, musica e ricordi per invitare voi tutti il 7 Aprile alla Casa del libro, via Maestranza, Siracusa! Alle ore 18,00 Io e Daniela Sessa converseremo infatti con Massimo Maugeri e con moltissimi dei personaggi letterari di cui ha parlato in questi 10 anni! BUONA VISIONE! Ringrazio Salvo Trommino per la realizzazione del video! Grazie Salvo!

Queste le parole di Simona Lo Iacono…

Presentazione a cura di Simona Lo Iacono a Siracusa il 7 maggio 2017 alle ore 18:00 presso la Casa del Libro in via Maestranza 20/22.

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Ecco l’articolo uscito su LA SICILIA il 23 marzo 2017.

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Il pubblico de La Casa del LIbro… le attrici Beatrice Margagliotti e Arianna Vinci.

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La cara amica Lucia Regina, ottima lettrice.

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Luca Raimondi, che ho avuto il piacere di presentare e recensire spesso.

La new wave siracusana!

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La cara Grazia Maria Schirinà, che presiede l’associazione – e dirige l’omonima rivista – GLI AVOLESI NEL MONDO.

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LA CIVETTA DI MINERVA, il quindicinale d’inchiesta che si occupa anche di cultura…

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Altro materiale…

Venerdì 10 marzo alle ore 17 Massimo Maugeri, scrittore e blogger, è stato all’Istituto Tecnico Commerciale P. Branchina, di Adrano (CT) per presentare il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture, metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
L’incontro si è svolto nell’ambito della manifestazione “Viaggio tra le parole”, promossa dalla biblioteca comunale “Rosario Russo” ed è stato moderato dalla prof.ssa Lina Uccellatore.
Questo è l’evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/1890055664539199/
Massimo Maugeri ringrazia il prof. Matteo Bua per aver organizzato l’incontro.
Segnaliamo l’evento a Giorgia Antonelli e a Liberaria.

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La locandina con gli eventi della manifestazione…

… e il link al post di Letteratitudine news…

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/03/08/letteratitudine-3-ad-adrano/

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I tre protagonisti dell’incontro..

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Il libro… e le foto!

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Grazie a Marinella Fiume e Carlo Giannetto per queste foto… pubblicherò anche quelle scattate da me.

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Insieme a Sonia Patania, squisita padrona di casa a La Feltrinelli di Catania, Sergio Claudio Perroni, Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Domenico Trischitta, Mavie Parisi.

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Vincenzo Vitale e le sue reminiscenze sciasciane, davvero preziose.

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Eccomi a parlare di lettere, di Mariannina Coffa, di memoria e letteratura, del blog di Massimo Maugeri, di rete e scrittura.

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Domenico Trischitta e il suo ricordo di Sgalambro, Céline e i libri che ti cambiano la vita.

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Mavie Parisi e la Teresa di Kundera.

Guglielmo Pispisa e Dracula, Ornella Sgroi e Poirot.

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Giuseppe Giglio e il suo Vincenzo Consolo… una bellissima riflessione sulla letteratura che – penna in resta come Don Chisciotte e con le parole di Frisch – è un’arma contro la solitudine e le ingiustizie.

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Foto mie… Mavie Parisi, Guglielmo Pispisa, Ornella Sgroi.

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LETTERATITUDINE 3 (anteprima nazionale)
Presentazione in antemprima nazionale del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
Care amiche e cari amici, ho il piacere di invitarvi a partecipare a un evento che mi sta molto a cuore.
Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, vi aspetto presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea di Catania, per una festa letteraria che riguarda Letteratitudine. Presento, infatti, in anteprima nazionale il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria). È il libro con cui festeggio i dieci anni di attività del blog e che contiene tantissimi contributi, per lo più inediti (per dettagli vi rimando al comunicato elaborato dalla libreria Feltrinelli, che riporto di seguito) donati da amici scrittrici e scrittori. Ne approfitto subito per ringraziarli pubblicamente, e di vero cuore, per la loro disponibilità e amicizia.
Aggiungo soltanto che, questa del 17 gennaio, sarà davvero una bellissima festa dedicata alla lettura e alla scrittura. Nella presentazione mi accompagneranno alcuni degli amici che hanno donato il loro contributo per la realizzazione del libro. In particolare, saranno con me (e con voi): Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.
Vi aspettiamo! Non mancate!
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(Dettagli sul post)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

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https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

Presso la Sala Eventi de laFeltrinelli Libri e Musica di via Etnea 285 a Catania

Martedì 17 Gennaio

ore 18:00

Massimo Maugeri

presenta

LETTERATITUDINE 3 (LiberAria Editore)

Intervengono: Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.

Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea, Massimo Maugeri presenterà al pubblico catanese Letteratitudine 3 (Liberaria Editore). Interverranno numerosi autori degli scritti inclusi nel libro: questa chiacchierata fra scrittori è il modo con cui noi della Feltrinelli di Catania abbiamo scelto di  iniziare la nostra stagione degli eventi 2017.

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli sulla scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che introducono a libri, scrittori scomparsi e personaggi letterari. In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni: il nuovo libro curato da Massimo Maugeri ed edito da Liberaria, che è legato alle attività culturali e letterarie del celebre blog Letteratitudine.

Letteratitudine 3, che esce a dieci anni dalla nascita del blog, è una raccolta di interventi, in larga parte inediti e in parte tratti dal blog stesso. In questo terzo volume, come sempre curato da Massimo Maugeri, sono contenuti gli scritti di alcuni dei più importanti autori della narrativa contemporanea, italiana e internazionale. Le loro penne animano le quattro sezioni in cui è diviso il libro.

In Lettura e scrittura: dieci domande a dieci scrittori, sono racchiuse interviste sul rapporto tra l’attività del leggere e dello scrivere, una vera e propria incursione nelle vite letterarie di ogni scrittore.

Autoracconti d’autore: scrittori raccontano i propri romanzi, costituisce invece un vero e proprio focus sul romanzo, la narrazione in prima persona dei meccanismi e delle finalità dietro la scrittura e la stesura di un libro. Lettere a personaggi letterari e autori scomparsi è un epistolario fantastico, il dialogo, sempre vivo, tra uno scrittore contemporaneo e il suo autore, o personaggio letterario, di riferimento. Chiude la raccolta un Omaggio a Vincenzo Consolo, figura imprescindibile della letteratura contemporanea.

Dettagli, qui di seguito…

* * *

Interviste a: Ferdinando Camon, Massimo Carlotto, Antonella Cilento, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Nicola Lagioia, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Raul Montanari, Clara Sereni.

Autoracconti: Emanuela E. Abbadessa, Eraldo Affinati, Marco Balzano, Alessandro Bertante, Rossana Campo, Paola Capriolo, Glenn Cooper, Mauro Covacich, Maria Rosa Cutrufelli, Mario Di Caro, Luca Doninelli, Ildefonso Falcones, Catena Fiorello, Chiara Gamberale, Vittorio Giacopini, Luigi Guarnieri, Orazio Labbate, Nicola Lagioia, Joe R. Lansdale, Simona Lo Iacono, Massimo Lugli, Lorenzo Marone, Paola Mastrocola, Giordano Meacci, Elena Mearini, Claudio Morandini, Giorgio Nisini, Marilù Oliva, Demetrio Paolin, Marco Peano, Sergio Pent, Sergio Claudio Perroni, Romana Petri, Piergiorgio Pulixi, Sara Rattaro, Paolo Roversi, Clara Sánchez, Evelina Santangelo, Vanni Santoni, Giuseppe Schillaci, Brunella Schisa, Elvira Seminara, Marcello Simoni, Simona Sparaco, Mariapia Veladiano, Grazia Verasani.

Lettere: lettera a Alice nel Paese delle Meraviglie (di Francesca G. Marone), lettera a Honoré de Balzac (di Mariolina Bertini), lettera a Rocco Carbone (di Romana Petri), lettere a Mariannina Coffa (di Marinella Fiume e Maria Lucia Riccioli), lettera a Cthulhu (di Marco Peano), lettera a Stefano D’Arrigo (di Tea Ranno), lettera a Dracula (di Guglielmo Pispisa), lettera a Marguerite Duras (di Sandra Petrignani), lettera a Alfonso Gatto (di Carmen Pellegrino), lettera a Jean-Claude Izzo (di Stefania Nardini), lettera a Primo Levi (di Sara Rattaro), lettera a Katherine Mansfield (di Lia Levi), lettera a Elsa Morante (di Graziella Bernabò), lettera a Anna Maria Ortese (di Adelia Battista), lettera a padre Paneloux (di Filippo Tuena), lettera a Pier Paolo Pasolini (di Francesco Pecoraro), lettera a Perelà (di Claudio Morandini), lettera a Hercule Poirot (di Ornella Sgroi), lettera a Giuseppe Pontiggia (di Daniela Marcheschi), lettera a Ugo Riccarelli (di Giulia Ichino), lettera a Emilio Salgari (di Patrizia Rinaldi), lettera a Gregorio Samsa (di Andrea Caterini), Lettere a Leonardo Sciascia (di Antonio Di Grado e Vincenzo Vitale), lettera a Manlio Sgalambro (di Domenico Trischitta), lettera a Winston Smith (di Carlotta Susca), lettera a Antonio Tabucchi (di Paolo Di Paolo), lettera a Tereza (di Mavie Parisi), lettera a Marianna Ucrìa (di Simona Lo Iacono), lettera a Sebastiano Vassalli (di Michele Rossi).

Omaggio a Vincenzo Consolo: Massimo Maugeri, Maria Attanasio, Sebastiano Burgaretta, Domenico Calcaterra, Eliana Camaioni, Maria Rosa Cutrufelli, Antonio Di Grado, Giuseppe Giglio, Salvatore Silvano Nigro, Massimo Onofri, Salvo Sequenzia, Natale Tedesco, Anna Vasta.

* * *

Massimo Maugeri, scrittore siciliano, collabora con le pagine culturali di magazine e quotidiani tra cui “Il Venerdì” di Repubblica. Ha ideato e gestisce Letteratitudine, blog letterario d’autore del Gruppo L’Espresso, integrato da LetteratitudineNews. Su Radio Hinterland cura e conduce Letteratitudine in Fm: trasmissione culturale di libri e letteratura. Ha pubblicato romanzi, racconti e saggi. Il suo romanzo più recente Trinacria Park (Edizioni E/O, 2013 – Premio Vittorini) è stato inserito da Panorama nell’elenco dei dieci migliori romanzi italiani pubblicati nel 2013. Tra i vari riconoscimenti ricevuti: Premio Vittorini, Premio Addamo, Premio Martoglio, Premio Più a Sud di Tunisi, Premio Internazionale Sicilia “Il Paladino”, Premio Elmo.

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© Letteratitudine

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Iniziamo l’anno nuovo con l’annuncio di un libro a cui teniamo molto, perché parla di scrittura e di scrittori.
Esce a fine gennaio Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni.
Nato per celebrare i dieci anni di attività del noto blog culturale Letteratitudine, curato da Massimo Maugeri, questo volume vi trascinerà nel dietro le quinte della scrittura, attraverso saggi, interviste, autoracconti dei più importanti scrittori italiani.
Prestissimo in tutte le librerie 🙂

Ecco il comunicato di LiberAria Editrice… e aggiungo anche queste parole di Giorgia Antonelli:

Ci sono blog culturali che fanno un lavoro immenso di divulgazione della letteratura, che sono tasselli importanti per la fruizione della lettura ai giorni nostri. Letteratitudine, il blog curato da Massimo Maugeri, è uno di questi, e nel 2016 ha festeggiato dieci anni di attività.
Abbiamo deciso di celebrare questo prezioso lavoro anche a LiberAria, così dal 26 gennaio in tutte le librerie troverete questo libro qui, Letteratitudine 3, che raccoglie interviste, saggi, racconti e autonarrazioni dei più importanti scrittori italiani e internazionali.
Un libro ricco di informazioni, retroscena e aneddoti sul dietro le quinte di ogni romanzo, un libro per addetti ai lavori, o semplici appassionati di letteratura, per chi ama i libri che parlano di altri libri, per chi ama la scrittura e la lettura, per chi almeno una volta ha raccontato un segreto a un personaggio letterario.
E poi ospita gli interventi di tanti amici, e scrittori, che stimo moltissimo.
Per darvi un’idea:
Demetrio Paolin, Orazio Labbate, Claudio Morandini, Giuseppe Schillaci, Marco Peano, Paolo Di Paolo, Nicola Lagioia, Antonio Di Grado, Daniela Marcheschi, Francesco Pecoraro, Vanni Santoni, Carlotta Susca, Paolo Roversi, Brunella Schisa, Clara Sànchez, Elvira Seminara, Simona Sparaco, Marilù Oliva, Sergio Claudio Perroni, Elena Mearini, Giordano Meacci, Joe R. Lansdale, Paola Mastrocola, Sergio Pent, Mauro Covacich, Glenn Cooper, Edoardo Affinati, Raul Montanari, Domenico Calcaterra e tantissimi altri.

Ringrazio Massimo Maugeri per aver curato questo bellissimo lavoro e averne affidato a LiberAria la realizzazione.

E qui le parole di Massimo Maugeri:

Ringrazio di cuore Giorgia Antonelli, direttrice di LiberAria, per questo post che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”: il terzo volume dedicato al blog in occasione del decennale della nascita (sarà nelle librerie a partire dal 26 gennaio).
Ne approfitto per ringraziare le amiche e gli amici che hanno donato i loro contributi pubblicati all’interno del volume: una vera e propria festa dedicata alla lettura e alla scrittura.
E grazie di cuore in anticipo a tutti coloro che avranno la possibilità di sostenerci!
Grazie, grazie, grazie! 🙂

La mia replica:

Grazie a te, Massimo, per aver creato questa realtà letteraria così bella… penne splendide, voci che si sono spesso unite per realizzare nuove cose in nome della passione per la lettura e la scrittura. Spesso provo una grande nostalgia per i primissimi tempi di questa avventura… ma tutto cambia e si evolve e sono certa che raggiungerai sempre più alti obiettivi. Grazie per aver voluto anche me sia nel blog che come autrice di un pezzo dedicato alla carissima Mariannina Coffa. Presentare questo libro sarà una festa.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/ (ecco il link al blog LETTERATITUDINE).

L’evento Facebook…

https://www.facebook.com/events/690662247775041/693084800866119/?notif_t=plan_mall_activity&notif_id=1484564472073067

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Ed anche le radio se ne occupano:

Massimo Maugeri è stato ospite giorno 16 gennaio, a Radio Delfino, del programma di Marilina Giaquinta per discutere di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria):
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
In collegamento telefonico c’è stato anche Giuseppe Giglio.
In streaming da qui: http://www.radiodelfino.it/
Oppure (per chi vive a Catania) in Fm sul canale 90.4.

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Cari amici, in tarda mattina (il collegamento sarà intorno alle 13:40) sarò ospite della trasmissione radiofonica “La Città Invisibile” su Radio Zammù (la radio dell’Università di Catania).
Discuteremo di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) che avrò il piacere di presentare oggi pomeriggio, alle h. 18, alla libreria Feltrinelli di Catania
https://www.facebook.com/events/690662247775041/
Potete ascoltarci sul canale 101 in Fm (per chi vive a Catania e dintorni) o su www.radiozammu.it

Vi aspetto oggi pomeriggio alla libreria Feltrinelli!
Per approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

foto

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/10/letteratitudine-tra-i-blog-piu-influenti-secondo-gli-editori/(

Sul quotidiano Repubblica di venerdì 7 dicembre 2012 (pag. 53, sezione Cultura) è stato pubblicato un articolo di Simonetta Fiori dal titolo “Quei titoli in classifica grazie a twitter e ai blog” con riferimento  a un evento organizzato dall’AIE in seno a “Più libri più liberi 2012” che aveva come scopo quello di stabilire se – e fino a che punto – i blog e la rete possono contribuire all’incremento della vendita dei libri.
Così scrive Simonetta Fiori nell’articolo: “Esplora un mondo ancora sommerso l’ inedita ricerca dell’ Aie, che per la prima volta indaga l’ influenza sui lettori esercitata dai blog di libri (sarà presentata domenica a Più libri più liberi ). La metodologia è ancora sperimentale, ma l’ inchiesta ha il merito di lumeggiare anche i minimi movimenti determinati dalle piazze letterarie considerate più importanti, ed è già qui un elemento di novità. Le case editrici hanno espresso una lista dei blog più influenti, dal borgesiano Finzioni a Tazzina di caffè, e poi Minima Moralia, Booksblog, Critica letteraria, Ho un libro in testa, Letteratitudine, Bookfool, Vibrisse, Nazione Indiana, Il primo amore, Scrittevolmente, Amanti dei libri. Tredici sigle a cui si attribuisce un peso“.
È possibile leggere l’intero articolo, cliccando qui.
Ne approfitto per ringraziare le case editrici che hanno indicato Letteratitudine nel gruppo dei blog più “influenti”.

Massimo MaugeriNessun testo alternativo automatico disponibile.

I miei legami con Letteratitudine…

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/ (il post permanente dedicato al mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA su Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina, e alle donne del Risorgimento italiano)

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Mariannina copertina

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2014/10/23/quannu-u-signuri-passava-p-o-munnu-di-maria-lucia-riccioli-la-prefazione-del-libro/ (il post sul mio libro di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, edito da Algra Editore: troverete la splendida prefazione di Sebastiano Burgaretta)

Copertina Riccioli

https://letteratitudinenews.wordpress.com/?s=la+bananottera

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2015/11/23/la-bananottera-di-maria-lucia-riccioli/ (il post su LA BANANOTTERA, la mia fiaba sulla dolce bananottera gialla Nana edita da VerbaVolant edizioni)

Qualche video su YouTube…

https://www.youtube.com/results?search_query=Letteratitudine

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/index.php?s=Maria+Lucia+Riccioli

Piccolo backup…

Sono presenti miei interventi anche nei due volumi precedenti dedicati a Letteratitudine.

Sono grata a Massimo e al suo blog per i contatti con tanti lettori scrittori commentatori editori traduttori critici resi possibili grazie ad Internet e a questo strumento di dialogo…

Qualche ricordo.

LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA è il forum dedicato alla scuola dal litblog LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri.
Su LA REPUBBLICA di venerdì 7 dicembre 2012, si parlava del blog LETTERATITUDINE come uno dei 13 litblog più influenti della rete…
E il 4 dicembre si parlava su IL CORRIERE DELLA SERA della riapertura del forum sulla scuola.
Ecco il link al forum, anche se qui ho ricopiato, grazie a Massimo Maugeri, l’articolo di Paolo Di Stefano, che ho avuto la gioia di conoscere il 15 dicembre 2004 in occasione del ritorno a Siracusa delle reliquie di Santa Lucia – evento che il giornalista-scrittore ha rievocato nel romanzo NEL CUORE CHE TI CERCA.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/

IL PICCOLO FRATELLO
Fiducia nella cultura anche senza cinguettii
In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell’editoria
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di Paolo Di Stefano
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C’è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell’intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d’apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest’autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del ‘46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C’è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola. C’è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l’ostilità della crisi: l’Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d’inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C’è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata…
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Paolo Di Stefano
Pagina 49
(04 dicembre 2012) – Corriere della Sera
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Postato mercoledì, 5 dicembre 2012 alle 4:01 pm da Fiducia nella cultura anche senza cinguettii – di Paolo Di Stefano – Corriere della Sera

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Ecco a pagina 35 de LA SICILIA di giorno 14 gennaio 2017 l’annuncio dell’incontro.

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Ecco le parole di Maugeri:

Ringrazio di cuore il quotidiano “La Sicilia” e il direttore della pagina culturale Giuseppe Di Fazio per questo articolo che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3” (LiberAria) e la presentazione in anteprima nazionale che si svolgerà martedì 17 gennaio alla libreria Feltrinelli di Catania alle h. 18.
Buon fine settimana a tutti! 🙂

La pag. dell’evento su Fb:https://www.facebook.com/events/690662247775041/

Approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

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L’articolo di Massimo Onofri su AVVENIRE.

Il post su Satisfiction…

Satisfiction

LETTERATITUDINE 3. DIECI DOMANDE SULLA LETTURA E SULLA SCRITTURA A RAUL MONTANARI

7309133_2211507In dieci anni di attività Massimo Maugeri ha svolto un costante e prezioso lavoro (la passione è profonda) dentro e intorno alla letteratura. Nel 2006, infatti, iniziò la sua avventura on-line con Letteratitudine, da lui definito come “Luogo virtuale d’incontro tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali”. Con la pubblicazione di Letteratitudine 3. Letture, scritture, metanarrazioni (LiberAria), Maugeri tira le somme di quanto fatto, letto e scritto nell’ultima decade e, contemporaneamente, traccia insieme agli scrittori da lui coinvolti un interessante quanto coinvolgente percorso dentro la loro visione della scrittura e su quanto vi ruota intorno. Forse il modo migliore per avvicinare chi legge a chi scrive aprendo un accesso diretto non solo a quella che si definisce “l’officina” dello scrittore ma, in maniera decisamente più preziosa, al pensiero di ognuno di loro. Nell’ampia scelta di interviste e dialoghi imbastiti, abbiamo selezionato un’intervista a Raul Montanari, la cui lucidità e incisività di riflessione sulla materia scrittura non fa che confermarsi, se ce ne fosse stato bisogno.

Paolo Melissi

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Dieci domande sulla lettura e sulla scrittura a Raul Montanari

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Partiamo dalla lettura. Perché leggere?

Si fa quasi prima a dire perché non leggere! Leggere non è come guardare film o ascoltare dischi, che ne puoi macinare migliaia all’anno. È una faccenda lunga, e se ci pensi la lettura di un libro è la forma di fruizione di un’opera d’arte dove il tempo della fruizione stessa si avvicina di più al tempo della composizione: un autore può impiegare mesi e anni a scrivere un libro, ma tu puoi impiegare settimane e mesi a leggerlo. E poi lo devi fare da solo, girando le spalle al mondo. Immagina una festa: si può ascoltare insieme la musica o vedere un horror, come fanno gli adolescenti, ma se tutti si mettono a leggere? È finita. Insomma, leggere è antisociale. Il mestiere di lettore è anche rischioso, soggetto a errori drammatici quanto quello dello scrittore. Mettiamo che uno legga mille libri in tutta la sua vita. Facile che siano libri inutili, che gli passano sulla pelle come acqua tiepida, e invece c’è un libro, il suo libro, quello che gli farebbe capire tutto, che gli direbbe la verità su se stesso e sul mondo. Forse abbiamo tutti un libro così, che aspetta solo noi. È come l’anima gemella. E lui, o lei, quel libro lo sfiora con lo sguardo, magari lo prende in mano in libreria, lo sfoglia, ma non lo riconosce. Non lo leggerà mai. A parte tutto questo, leggere un libro è un immenso atto di amore e tenerezza per se stessi, e un modo insostituibile per conoscere il mondo.

Fra gli innumerevoli testi di narrativa che hai letto nel tempo, quale “eleggeresti” come tuo testo di riferimento? E perché?

È molto difficile fare un solo titolo, ma dovendo proprio, direi che non ho ancora letto un libro che mi sia sembrato incarnare la perfezione narrativa come Il processo di Kafka. Se è vero che il capolavoro nasce dall’incrociarsi di un grande soggetto narrativo, un grande contenuto e una grande scrittura, Il processo è il capolavoro dei capolavori: la storia che racconta è geniale, il contenuto è l’invenzione e la minuziosa descrizione dell’uomo del Novecento, la scrittura è senza eguali. In ogni singola riga di Kafka c’è tutto Kafka: leggi poche parole e sei immediatamente proiettato dentro questo mondo compatto – dolorosamente, angosciosamente, comicamente compiuto. È un modello per me come per tutti. Se Dio scrivesse, scriverebbe come Kakfa. D’altronde Kafka, che ha combattuto per tutta la vita con il fantasma del padre, è un pessimo padre con i suoi figliocci: un padre che, come il tempo, ammazza tutti i suoi allievi. Perché la sua prosa disadorna è ingannevolmente semplice e spinge all’emulazione, mentre in realtà è retta da ritmi e visioni ineguagliabili, che ridicolizzano tutti gli epigoni.

Tra i grandissimi scrittori del passato, chi indicheresti come tuo possibile “padre letterario” (o “madre letteraria” )? E perché?

Il primo stimolo a scrivere è stato la lettura di Edgar Allan Poe, quando avevo tredici anni. Non solo i suoi racconti sono meravigliosi, come sappiamo tutti, ma in quegli incubi, in quelle estasi, quelle traiettorie narrative implacabili e visionarie, sentivo una qualità umana particolare. Mi sembrava che Poe fosse un amico. Ho scrutato tante volte quei due o tre suoi famosi ritratti fotografici, e nel suo sguardo sentivo qualcosa di profondamente familiare. Credo di non essere l’unico a soggiacere a questa ipnosi, perché, come mi è capitato di scrivere nella prefazione alla traduzione che ho fatto delle sue poesie, Poe è l’unico scrittore del primo Ottocento a essere diventato un’icona pop. Tutti i ragazzi conoscono le sue storie, e la musica rock ha attinto a piene mani da esse – la presenza di Poe sulla copertina di Sgt. Pepper dei Beatles, in quella che è una specie di ritratto collettivo di tutti i santi, i pazzi, i geni e i profeti di ogni epoca, vale una beatificazione. Cito come una semplice coincidenza l’aver scoperto di essere nato esattamente centocinquant’anni dopo di lui: lui il 19 gennaio del 1809, io lo stesso giorno del 1959. Non credo agli influssi astrali, ma forse fra noialtri capricorni tardivi (e acquari mancati) qualche affinità c’è.

Passiamo alla scrittura. Perché scrivere?

Per diversi motivi, quasi tutti buoni. Anzitutto gli uomini riescono a pensare il mondo principalmente in forma narrativa. Un uomo si volta a guardare la sua vita come se rileggesse un romanzo, con il suo prologo, i capitoli, i colpi di scena, gli antagonisti, i personaggi principali e secondari; e applica lo stesso sguardo narrativizzante al mondo intorno a sé. Quindi raccontare storie è un’attività spontanea, lo facciamo tutti. In secondo luogo la scrittura è figlia della lettura, e nasce dal desiderio di aggiungere pagine a quelle degli autori che amiamo e che, all’inizio, imitiamo. Col tempo il desiderio si trasforma, ma questa spinta iniziale rimane, e il combattimento per dominare il linguaggio non viene mai meno. Poi la scrittura è un potente mezzo di conoscenza ed esplorazione. Quando un autore ha terminato un romanzo, non è più la stessa persona che l’ha iniziato: qualcosa in lui è cambiato. Immagina che io scriva un romanzo sulla gelosia: parto da una coppia innamorata, introduco una frattura in cui si inserisce un terzo. Dopo di che, guardo quello che succede fra i personaggi e lo descrivo. Se io sono intellettualmente e narrativamente onesto, sarà come spiare persone vere, come origliare le liti e i silenzi dei miei vicini al di là della parete. Alla fine di questo viaggio, io ne saprò più di prima sulla gelosia. Le riflessioni a cui i miei personaggi mi hanno costretto, le sorprese che mi hanno fatto, avranno modificato quello che pensavo e sapevo su questo argomento. Fra i motivi più insidiosi metterei invece il desiderio di fama letteraria, un’ambizione legittima che però purtroppo spinge spesso a comportamenti che fanno precipitare lo scrittore molto al di sotto delle proprie pagine.

Come e quando nasce il tuo amore per la scrittura?

L’ho raccontato prima: nasce dalla lettura. Tutti i libri che ho letto da bambino e poi da ragazzo sono stati importanti per me, e ho avuto la fortuna di leggere dei libri molto formativi. Ho parlato di Poe, ma a quell’età anche I promessi sposi mi è sembrato una macchina narrativa straordinaria, e d’altronde lo stesso Poe la pensava così e ne fece una recensione entusiastica nel 1835. Non sono mai stato disturbato dall’eccesso di intenzionalità pedagogica di Manzoni, dal suo paternalismo cattolico, perché alla fine in lui lo scrittore vince sempre. Quelle pagine quadrate, solide, piene di dettagli preziosi e di ironia, sono state un altro modello contagioso.

Come si sviluppa il processo creativo dei tuoi romanzi?

All’origine di tutto di solito non c’è il personaggio ma il soggetto. Ho un file che data almeno a una trentina di anni fa, dove ho raccolto nel tempo moltissime trame, molte ma molte più di quelle che potrò mai tradurre in romanzi in questa vita e nella prossima. Quando sento che è arrivato il momento di scrivere qualcosa di nuovo, le riprendo in mano. L’idea giusta spesso nasce combinando un plot con un altro, a volte con due altri, oppure modificandone uno che fino a quel momento non avevo trovato stimolante. Fatto questo, dedico un mese alla preparazione del romanzo, ossia a fissare intreccio e storia (la sequenza degli eventi come la presenterò al lettore e la loro cronologia assoluta che serve da riferimento costante), le schede dei personaggi (di ognuno voglio sapere ventiquattro cose, che vanno dal lavoro che fa a come dorme, a come mangia, che mezzi usa per spostarsi, se crede in Dio, che rapporto ha con il sesso, con il passato, con la violenza… naturalmente non tutto questo materiale preparatorio finirà nel libro, ma è importante che io sappia queste cose dei miei personaggi), la geografia dei luoghi, la progressione delle svolte narrative e così via. Infine, comincio: un mese per la prima stesura e circa altrettanto per le revisioni. Scrivo velocemente perché mi fa star male e non riuscirei a rimanere costantemente su un testo per troppo tempo.

Fra tutti i libri che hai pubblicato, qual è quello a cui ti senti più legato e che più degli altri desidereresti che perdurasse nel tempo? E perché?

È difficile rispondere a questa domanda. Ci sono sicuramente libri di cui oggi m’importa poco, che non mi emozionano più, ma quelli che mi stanno ancora a cuore e da cui mi sento rappresentato sono senz’altro più di uno, direi almeno cinque o sei. Ne cito tre: L’esistenza di dio, Strane cose, domani e Il Regno degli amici.

Di recente si è tornato a parlare di “morte del romanzo” (questione, per la verità, piuttosto antica), anche per la diffusione di nuove forme di narrazione legate allo sviluppo della tecnologia. Qual è la tua posizione al riguardo?

Sei generoso a definirla antica, perché come questione è proprio vetusta. È vero che quando veniva proposta per esempio dalle avanguardie riguardava una crisi interna di questo formato narrativo, si parlava di esaurimento delle forme e di svuotamento dei contenuti, mentre ora l’insidia sembrerebbe più velenosa perché si tratta casomai delle nuove tecnologie e della comunicazione diffusa. Però non vedo ancora all’orizzonte niente che annunci l’estinzione o la sostituzione del romanzo, inteso come una narrazione ampia capace di catturare il mondo con le parole. In questo il romanzo vince anche sul racconto breve. Come mi è capitato di dire più volte, il romanzo non è più lungo del racconto: è più largo, ossia accoglie più vita intorno all’ossatura della trama.

In che modo l’esplosione del web e dei social network ha inciso (ammesso che abbia inciso) sulle attività legate al leggere e allo scrivere?

Questa tua domanda è intelligentemente legata alla precedente. Uno dei drammi di questo inizio di millennio è che, mentre il tempo dedicato alla lettura si restringe sempre più, non si vede qualcosa che possa riempire questo tempo e non ingolfarlo di un ronzio ininterrotto e indistinguibile di comunicazioni incrociate fra Io debolissimi, come avviene sui social. In realtà, appena uno di questi soggetti vuole cercare di strutturare la sua visione del mondo e della vita e riscattarla da questa frammentarietà, si rivolge subito al romanzo.

Che consigli daresti ai giovanissimi che ambiscono a cimentarsi nella “scrittura letteraria”?

I consigli tecnici sono tantissimi, e sarebbe strano se riuscissi a sintetizzarli qui visto che per proporli agli allievi della mia scuola di scrittura chiedo loro un percorso di due anni… Se dovessi limitarmi a una cosa sola, direi che si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti, paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo. Volendo invece chiudere con un sorriso, per me rimangono insostituibili le parole che il padre di Borges disse al figlio, quando questi gli confessò le sue ambizioni letterarie. Come il padre di D’Artagnan fa al figlio tre regali all’inizio del suo viaggio, il padre di Borges consegnò al suo rampollo un viatico inestimabile: «Figlio mio, se vuoi diventare uno scrittore ricordati di fare queste quattro cose: leggere moltissimo, scrivere moltissimo, stracciare moltissimo e pubblicare tardissimo». Se a qualcuno questo consiglio meraviglioso dovesse sembrare troppo aristocratico (in fondo i Borges erano una famiglia ricca, e il giovane Jorge Luis poteva permettersi di fare con calma), potrà far suo il commento di mio padre, uomo di mezzi modesti, quando gli riferii la cosa: «Gli avrà anche raccomandato di mangiare pochissimo, nel frattempo!».

Raul Montanari ha scritto una ventina di libri fra romanzi, racconti, poesie, opere teatrali e saggi. Ha pubblicato importanti traduzioni, da Sofocle a Poe, da Shakespeare a Borges a Cormac McCarthy. Dirige a Milano una famosa scuola di scrittura creativa ed è il padre del post-noir, una narrativa di tensione che fa a meno di indagini e detective. Il suo ultimo romanzo è Sempre più vicino (Baldini & Castoldi 2017).

Il 4 maggio 2017, h. 11:30 circa, avrò il piacere di incontrare gli studenti del LICEO STATALE “G. LOMBARDO RADICE” di Catania nell’ambito di una delle iniziative del Maggio dei libri.
Discuteremo sul seguente tema: “La lettura come antidoto al mal di vivere. Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni”.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

(Massimo Maugeri)

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Letteratitudine vol. 3 a Naxoslegge…

30 mercoledì Ago 2017

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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Da LA SICILIA del 30 agosto 2017…

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E da VIVERE, l’inserto culturale de LA SICILIA uscito il 31 agosto… (Maria Enza Giannetto è l’autrice del pezzo)

Dopo TaoBuk e altre occasioni di incontri letterari, ecco un nuovo appuntamento per parlare di LETTERATITUDINE 3… (l’evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1910583305869428/?fref=ts)

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Care amiche e cari amici,
a tutti voi e ai vostri cari auguro – di vero cuore – una gioiosa prosecuzione di vacanze.
Vi aspetto il 1° settembre per condividere e festeggiare insieme questo evento, nell’ambito dellaVII Edizione di Naxoslegge
https://www.facebook.com/events/1910583305869428
Un caro saluto a tutti! 🙂

Ringrazio di cuore Naxos Legge – Festival delle narrazioni, della lettura e del libro e la sua direttrice Fulvia Toscano per questo riconoscimento che mi verrà tributato il 1° settembre nell’ambito della festa di apertura del Festival.
Contestualmente verrà presentato “Letteratitudine 3″ (LiberAria Editrice) con la partecipazione dei seguenti amici (che ringrazio di cuore): Maria Attanasio, Eliana Camaioni, Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavì Carolina Parisi, Maria Lucia Riccioli, Elvira Seminara, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Vincenzo Vitale.
L’appuntamento è alle h. 19 alla Terrazza Lido di Naxos.
Ancora una volta grazie di cuore a tutti.

Massimo Maugeri

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Ecco del materiale sul tour di Letteratitudine 3…

Intanto la freschissima e bella recensione di Zest – Letteratura sostenibile… a cura di Chiara Lecito: http://www.zestletteraturasostenibile.com/letteratitudine-3-maugeri-liberaria/

Ogni lettera è una lettera d’amore; e questo non solo intendendo la parola ‘lettera’ nel senso di missiva, ma anche (e soprattutto) nel senso di lettera dell’alfabeto.

E Letteratitudine 3 è un’antologia di lettere d’amore, di racconti d’amore, di attestazioni di bruciante affetto ancor prima che di stima: più che di scrittori, qui si parla di persone che desiderano con umiltà, onestà e audacia di lasciare un qualcosa a chi li legge, probabilmente perché ciò che hanno letto ha lasciato qualcosa a loro.

Si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo.

Se Daniel Pennac dichiara, nel suo saggio Come un romanzo, che il leggere dilata il tempo del vivere, Letteratitudine 3 è una testimonianza di tale dilatazione. Diviso tra interviste, autori che raccontano i loro romanzi, scrittori che si rivolgono ad altri scrittori o a personaggi che hanno amato e un ricordo vivo e ammirato di Vincenzo Consolo, il saggio curato da Massimo Maugeri è un qualcosa di interessante e ispiratore.

E la definizione “saggio” potrebbe rivelarsi inadeguata, perché negli articoli riportati si argomenta pochissimo e si sente tantissimo, condividendo l’amore per la letteratura con un impeto tale che arriva dritto al cuore, parlando poco di scrittura e lasciando spazio alle persone che scrivono attraverso i libri che hanno scritto e quelli che hanno amato, e i personaggi, le voci, le parole che, con riservatezza e prepotenza, hanno trasformato la loro vita, ampliandone la visuale, eccitandone l’intelligenza e le corde dell’emotività.

Quel che era destinato a durare nel tempo non era necessariamente l’artificio più moderno o la tecnica più d’avanguardia, ma la capacità di cogliere e di fissare la verità.

Letteratitudine 3 è un racconto di carattere, dove chi vi partecipa si mette in gioco, si espone e si rivela, cercando di elaborare questo sentimento di amore, di passione, talvolta con imbarazzo, talvolta con timidezza, ma sempre con entusiasmo; è un libro che parla di persone che sono cresciute con i libri, confrontandosi direttamente con essi, vivendoli non tanto come veicoli di comunicazione quanto di risonanza: una risonanza che non è necessariamente accordo o rispecchiamento, ma una semplice intimità, un desiderio di sentirsi compresi; uno stimolo a non accontentarsi delle risposte ma a cercare sempre nuove domande, e ad andare sempre più in profondità.

E allora ogni libro richiama un altro libro, che poi è una voce, che poi è un autore, che poi, e prima di tutto, è un essere umano che esplora, che indaga, che condivide, talvolta mascherandole, le sue scoperte, le sue ipotesi le sue conclusioni; e che invita, se si tratta di una personalità autenticamente grande e onesta, il lettore a superarlo, a proseguire, a unire la sua ricerca a quelle passate.

Per scrivere buoni romanzi bisogna avere una visione del mondo complessa, la forza di darle un’ampia, coerente, rigorosa struttura narrativa senza furbizie, ma soprattutto bisogna saper creare-inventare-sognare una Lingua diversa dal parlare e dallo scrivere ordinario.

Lo scrivere non è una derivazione del leggere, ma un modo di rapportarsi con quel che si è letto; e ciò che si è letto diventa un qualcosa che si è vissuto ma non solo, perché nella migliore delle ipotesi, quello che si è letto lo si vive ancora, e lo si rielabora, e lo si ama, cambiandolo e cambiandosi e allargandolo con la nostra personale evoluzione.

Per scrivere bisogna essere, comunicano le mille voci che danno vita a Letteratitudine 3, ed essere con pienezza, integrità, autenticità.

E, di nuovo, amore.

E dopo queste bellissime parole sul senso della scrittura, ecco altro materiale…

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Amici messinesi, siete tutti invitati!

Sarà il volume Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) a inaugurare la rassegna “Unconventionally Summer 2017” dell’Associazione Culturale Demetra, in collaborazione con la Libreria Doralice, il Lido Gli Irrerammare, la Star Music Academy e il gruppo di lettura La Setta dei Lettori Estinti.
All’insegna dell’anticonformismo, e moderato da Fabrizio Palmieri, sarà un evento che vedrà la narrativa e la critica letteraria trasformarsi in spettacolo: assieme a Massimo Maugeri, curatore del volume, e agli scrittori Eliana Camaioni e Guglielmo Pispisa –autori presenti nel volume rispettivamente col saggio critico “Quei frammenti della luna: Lunaria 2.0” e con la “Lettera a Dracula”- interverrà infatti la Star Music Art Academy (direttrice Marianna Attinà, coordinatrice dell’evento Mariangela Campochiaro). Lo spettacolo, ispirato ai testi di Camaioni e Pispisa, vedrà in scena gli attori della scuola Valentina Allegra, Ilenia Nostro, Ambra Princiotto, Annalaura Princiotto, Marco Rotella, Annalisa Turchi, Claudia Rizzo.

“LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria): a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Ed ecco altro materiale…

Grazie mille a la Repubblica – Palermo e a CasaLettori Maria Anna Patti per la pubblicazione di questa bella intervista incentrata su “Letteratitudine 3″ (LiberAria Editrice)…

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Letteratitudine 3 continua il suo tour di presentazioni…

MAGARI DOMANI RESTO e LETTERATITUDINE 3: A TUTTO VOLUME

Doppio incontro “consecutivo” venerdì sera, 16 giugno 2017, nell’ambito del Festival “A Tutto Volume” di Ragusa, a partire dalle 21:30, nella splendida cornice offerta da via Roma

Alle h. 21:30 si svolgerà la presentazione del romanzo “Magari domani resto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli). Sarà presente l’autore che dialogherà sul libro con Massimo Maugeri.

A seguire, alle 22:30, la presentazione del volume “Letteratitudine 3” curato da Massimo Maugeri (LiberAria). Ne discuteranno con Massimo Maugeri: Lorenzo Marone, Paolo Di Paolo e altri amici di Letteratitudine che hanno contribuito alla realizzazione del testo

* * *

“Magari domani resto” (Feltrinelli): di Lorenzo Marone

Libro Magari domani resto Lorenzo MaroneLuce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po’ d’ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?

Lorenzo MaroneLorenzo Marone (Napoli, 1974), laureato in Giurisprudenza, ha esercitato per quasi dieci anni la professione di avvocato. Autore di successo, ha pubblicato La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Premio Stresa 2015, Premio Scrivere per amore 2015, Premio Caffè corretto città di Cave 2016, 12 edizioni in Italia, 11 traduzioni all’estero, un film, La tenerezza, con regia di Gianni Amelio, e La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016), Premio Como 2016. Collabora con “La Repubblica di Napoli” con una rubrica fissa dal titolo “Granelli”. Vive a Napoli con la moglie, il figlio e la bassotta Greta, il suo cane superiore. Per Feltrinelli ha pubblicato Magari domani resto (2017).

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Un riassunto delle tappe precedenti…

LETTERATITUDINE 3 a Terrasini (Pa) – 9/6/2017
Su il sipario! Appuntamenti tra casa e scuola
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Venerdì 9 giugno 2017, alle h. 17:30, presso l’Aula Magna dell’I.C. “Giovanni XXIII”, via G.B. Consiglio, 1 – 90049 Terrasini (PA) si è svolta la presentazione del volume LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) organizzato da Così, per passione – Associazione Culturale. Ne discuteranno con Massimo Maugeri, curatore del libro: Martina Consiglio, Natalia Rodik, Rina Trikoli Spalanca. Introducono: Alberto Cipolla, Adalberto Magnelli. Coordina i lavori: Ino Cardinale.

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E non poteva mancare a Una marina di libri…

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LETTERATITUDINE 3 a UNA MARINA DI LIBRI 2017: sabato 10 giugno 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Sabato 10 giugno 2017, alle h. 19:00, a Palermo, nell’ambito del Festival “Una marina di libri “, presso il Gymnasium dell’Orto Botanico si è svolta la presentazione del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria Editrice). Con Massimo Maugeri, curatore del libro, ne ha discusso Antonio Sunseri.

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E adesso le immagini delle precedenti presentazioni…

Qualche foto della presentazione di LETTERATITUDINE 3 a #SalTo30…

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Cari amici, qualche foto della presentazione di Letteratitudine 3 avvenuta oggi al Salone del Libro di Torino.
Ringrazio Giorgia Antonelli (editrice di LiberAria), Daniela Marcheschi e Marco Peano.
Ringrazio anche Giorgio Nisini, Domenico Trischitta (che ringrazio anche per queste foto) e tutti gli intervenuti.
Grazie di cuore a tutti.
E buona domenica! 🙂 (Massimo Maugeri)

https://www.facebook.com/Salvatore.Armando.Santoroo.5/videos/10209655077188804/ (un video di Salvatore Armando Santoro)

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Sabato 20 maggio, ore 17:30, presso la Sala Avorio del Salone Internazionale del Libro di Torino, presenteremo: “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni“ (LiberAria). Modera l’editrice: Giorgia Antonelli. Saranno presenti: Daniela Marcheschi, Massimo Maugeri e Marco Peano. Ma è attesa anche la partecipazione di tanti altri amici scrittori che hanno offerto il loro contributo per la realizzazione del libro.
Segnatevi la data! Non mancate!

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LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) – a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Un manuale che si legge come un romanzo, e che costituisce una vera e propria miniera di consigli e ispirazioni per chiunque, addetto ai lavori o semplice appassionato di letteratura, desideri conoscere da vicino i meccanismi che regolano l’universo che ruota intorno alla scrittura e ai suoi protagonisti, siano essi reali o immaginari.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/05/10/letteratitudine-3-al-salone-del-libro-di-torino/

Oltre alla prestigiosa tappa torinese, vi ricordo i precedenti appuntamenti di questo volume che è come uno stato dell’arte, una fotografia della letteratura contemporanea e non, nazionale e non solo…

LETTERATITUDINE 3: tra Siracusa e Catania – 21 e 23 aprile 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/doppio-appunta…/

Venerdì 21 aprile, alle ore 18:00 presso l’aula magna dell’Istituto “Lombardo Radice” di Siracusa, Massimo Maugeri ha conversato su Letteratitudine e sul volume LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice) Alla fine brindisi augurale pasquale. L’evento è stato organizzato dal Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri

Domenica 23 aprile 2017, alle ore 17:00, nella sede della Biblioteca della “Città Metropolitana” di Catania (Via Prefettura 20), nell’ambito della rassegna “MAGGIO DEI LIBRI” e per celebrare la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO, ha avuto luogo la presentazione del libro: LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice​ ). Presenti all’incontro: Massimo Maugeri​ (curatore del libro) e Rosa Maria Di Natale​
https://www.facebook.com/events/406807329698366/

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Quale spazio c’è nella nostra società per la lentezza e la fissità della pagina scritta? Come sui scrive un incipit d’impatto? Quali sono i meccanismi della scrittura? Da un blogger, da uno scrittore e da un filologo suggerimenti e consigli d’editoria. Con Massimo Maugeri, ideatore di Letteratitudine, Guido Conti, critico e giornalista, e Davide Canfora, Docente di Filologia italiana all’Università di Bari.

Ecco il link per chi volesse (ri)ascoltare la puntata del 17 aprile di Fahrenheit.

http://www.fahrenheit.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-12b350fe-868b-43ec-8698-12b212c77239.html#p=0

Altro materiale su Letteratitudine 3:

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(photo courtesy Salvo Trommino)

https://www.facebook.com/events/597163873821380/ (l’evento Facebook)

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BUON COMPLEANNO LETTERATITUDINE!!!!
Un invito di parole, musica e ricordi per invitare voi tutti il 7 Aprile alla Casa del libro, via Maestranza, Siracusa! Alle ore 18,00 Io e Daniela Sessa converseremo infatti con Massimo Maugeri e con moltissimi dei personaggi letterari di cui ha parlato in questi 10 anni! BUONA VISIONE! Ringrazio Salvo Trommino per la realizzazione del video! Grazie Salvo!

Queste le parole di Simona Lo Iacono…

Presentazione a cura di Simona Lo Iacono a Siracusa il 7 maggio 2017 alle ore 18:00 presso la Casa del Libro in via Maestranza 20/22.

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Ecco l’articolo uscito su LA SICILIA il 23 marzo 2017.

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Il pubblico de La Casa del LIbro… le attrici Beatrice Margagliotti e Arianna Vinci.

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La cara amica Lucia Regina, ottima lettrice.

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Luca Raimondi, che ho avuto il piacere di presentare e recensire spesso.

La new wave siracusana!

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La cara Grazia Maria Schirinà, che presiede l’associazione – e dirige l’omonima rivista – GLI AVOLESI NEL MONDO.

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LA CIVETTA DI MINERVA, il quindicinale d’inchiesta che si occupa anche di cultura…

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Altro materiale…

Venerdì 10 marzo alle ore 17 Massimo Maugeri, scrittore e blogger, è stato all’Istituto Tecnico Commerciale P. Branchina, di Adrano (CT) per presentare il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture, metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
L’incontro si è svolto nell’ambito della manifestazione “Viaggio tra le parole”, promossa dalla biblioteca comunale “Rosario Russo” ed è stato moderato dalla prof.ssa Lina Uccellatore.
Questo è l’evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/1890055664539199/
Massimo Maugeri ringrazia il prof. Matteo Bua per aver organizzato l’incontro.
Segnaliamo l’evento a Giorgia Antonelli e a Liberaria.

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La locandina con gli eventi della manifestazione…

… e il link al post di Letteratitudine news…

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/03/08/letteratitudine-3-ad-adrano/

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I tre protagonisti dell’incontro..

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Il libro… e le foto!

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Grazie a Marinella Fiume e Carlo Giannetto per queste foto… pubblicherò anche quelle scattate da me.

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Insieme a Sonia Patania, squisita padrona di casa a La Feltrinelli di Catania, Sergio Claudio Perroni, Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Domenico Trischitta, Mavie Parisi.

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Vincenzo Vitale e le sue reminiscenze sciasciane, davvero preziose.

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Eccomi a parlare di lettere, di Mariannina Coffa, di memoria e letteratura, del blog di Massimo Maugeri, di rete e scrittura.

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Domenico Trischitta e il suo ricordo di Sgalambro, Céline e i libri che ti cambiano la vita.

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Mavie Parisi e la Teresa di Kundera.

Guglielmo Pispisa e Dracula, Ornella Sgroi e Poirot.

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Giuseppe Giglio e il suo Vincenzo Consolo… una bellissima riflessione sulla letteratura che – penna in resta come Don Chisciotte e con le parole di Frisch – è un’arma contro la solitudine e le ingiustizie.

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Foto mie… Mavie Parisi, Guglielmo Pispisa, Ornella Sgroi.

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LETTERATITUDINE 3 (anteprima nazionale)
Presentazione in antemprima nazionale del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
Care amiche e cari amici, ho il piacere di invitarvi a partecipare a un evento che mi sta molto a cuore.
Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, vi aspetto presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea di Catania, per una festa letteraria che riguarda Letteratitudine. Presento, infatti, in anteprima nazionale il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria). È il libro con cui festeggio i dieci anni di attività del blog e che contiene tantissimi contributi, per lo più inediti (per dettagli vi rimando al comunicato elaborato dalla libreria Feltrinelli, che riporto di seguito) donati da amici scrittrici e scrittori. Ne approfitto subito per ringraziarli pubblicamente, e di vero cuore, per la loro disponibilità e amicizia.
Aggiungo soltanto che, questa del 17 gennaio, sarà davvero una bellissima festa dedicata alla lettura e alla scrittura. Nella presentazione mi accompagneranno alcuni degli amici che hanno donato il loro contributo per la realizzazione del libro. In particolare, saranno con me (e con voi): Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.
Vi aspettiamo! Non mancate!
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(Dettagli sul post)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

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https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

Presso la Sala Eventi de laFeltrinelli Libri e Musica di via Etnea 285 a Catania

Martedì 17 Gennaio

ore 18:00

Massimo Maugeri

presenta

LETTERATITUDINE 3 (LiberAria Editore)

Intervengono: Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.

Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea, Massimo Maugeri presenterà al pubblico catanese Letteratitudine 3 (Liberaria Editore). Interverranno numerosi autori degli scritti inclusi nel libro: questa chiacchierata fra scrittori è il modo con cui noi della Feltrinelli di Catania abbiamo scelto di  iniziare la nostra stagione degli eventi 2017.

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli sulla scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che introducono a libri, scrittori scomparsi e personaggi letterari. In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni: il nuovo libro curato da Massimo Maugeri ed edito da Liberaria, che è legato alle attività culturali e letterarie del celebre blog Letteratitudine.

Letteratitudine 3, che esce a dieci anni dalla nascita del blog, è una raccolta di interventi, in larga parte inediti e in parte tratti dal blog stesso. In questo terzo volume, come sempre curato da Massimo Maugeri, sono contenuti gli scritti di alcuni dei più importanti autori della narrativa contemporanea, italiana e internazionale. Le loro penne animano le quattro sezioni in cui è diviso il libro.

In Lettura e scrittura: dieci domande a dieci scrittori, sono racchiuse interviste sul rapporto tra l’attività del leggere e dello scrivere, una vera e propria incursione nelle vite letterarie di ogni scrittore.

Autoracconti d’autore: scrittori raccontano i propri romanzi, costituisce invece un vero e proprio focus sul romanzo, la narrazione in prima persona dei meccanismi e delle finalità dietro la scrittura e la stesura di un libro. Lettere a personaggi letterari e autori scomparsi è un epistolario fantastico, il dialogo, sempre vivo, tra uno scrittore contemporaneo e il suo autore, o personaggio letterario, di riferimento. Chiude la raccolta un Omaggio a Vincenzo Consolo, figura imprescindibile della letteratura contemporanea.

Dettagli, qui di seguito…

* * *

Interviste a: Ferdinando Camon, Massimo Carlotto, Antonella Cilento, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Nicola Lagioia, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Raul Montanari, Clara Sereni.

Autoracconti: Emanuela E. Abbadessa, Eraldo Affinati, Marco Balzano, Alessandro Bertante, Rossana Campo, Paola Capriolo, Glenn Cooper, Mauro Covacich, Maria Rosa Cutrufelli, Mario Di Caro, Luca Doninelli, Ildefonso Falcones, Catena Fiorello, Chiara Gamberale, Vittorio Giacopini, Luigi Guarnieri, Orazio Labbate, Nicola Lagioia, Joe R. Lansdale, Simona Lo Iacono, Massimo Lugli, Lorenzo Marone, Paola Mastrocola, Giordano Meacci, Elena Mearini, Claudio Morandini, Giorgio Nisini, Marilù Oliva, Demetrio Paolin, Marco Peano, Sergio Pent, Sergio Claudio Perroni, Romana Petri, Piergiorgio Pulixi, Sara Rattaro, Paolo Roversi, Clara Sánchez, Evelina Santangelo, Vanni Santoni, Giuseppe Schillaci, Brunella Schisa, Elvira Seminara, Marcello Simoni, Simona Sparaco, Mariapia Veladiano, Grazia Verasani.

Lettere: lettera a Alice nel Paese delle Meraviglie (di Francesca G. Marone), lettera a Honoré de Balzac (di Mariolina Bertini), lettera a Rocco Carbone (di Romana Petri), lettere a Mariannina Coffa (di Marinella Fiume e Maria Lucia Riccioli), lettera a Cthulhu (di Marco Peano), lettera a Stefano D’Arrigo (di Tea Ranno), lettera a Dracula (di Guglielmo Pispisa), lettera a Marguerite Duras (di Sandra Petrignani), lettera a Alfonso Gatto (di Carmen Pellegrino), lettera a Jean-Claude Izzo (di Stefania Nardini), lettera a Primo Levi (di Sara Rattaro), lettera a Katherine Mansfield (di Lia Levi), lettera a Elsa Morante (di Graziella Bernabò), lettera a Anna Maria Ortese (di Adelia Battista), lettera a padre Paneloux (di Filippo Tuena), lettera a Pier Paolo Pasolini (di Francesco Pecoraro), lettera a Perelà (di Claudio Morandini), lettera a Hercule Poirot (di Ornella Sgroi), lettera a Giuseppe Pontiggia (di Daniela Marcheschi), lettera a Ugo Riccarelli (di Giulia Ichino), lettera a Emilio Salgari (di Patrizia Rinaldi), lettera a Gregorio Samsa (di Andrea Caterini), Lettere a Leonardo Sciascia (di Antonio Di Grado e Vincenzo Vitale), lettera a Manlio Sgalambro (di Domenico Trischitta), lettera a Winston Smith (di Carlotta Susca), lettera a Antonio Tabucchi (di Paolo Di Paolo), lettera a Tereza (di Mavie Parisi), lettera a Marianna Ucrìa (di Simona Lo Iacono), lettera a Sebastiano Vassalli (di Michele Rossi).

Omaggio a Vincenzo Consolo: Massimo Maugeri, Maria Attanasio, Sebastiano Burgaretta, Domenico Calcaterra, Eliana Camaioni, Maria Rosa Cutrufelli, Antonio Di Grado, Giuseppe Giglio, Salvatore Silvano Nigro, Massimo Onofri, Salvo Sequenzia, Natale Tedesco, Anna Vasta.

* * *

Massimo Maugeri, scrittore siciliano, collabora con le pagine culturali di magazine e quotidiani tra cui “Il Venerdì” di Repubblica. Ha ideato e gestisce Letteratitudine, blog letterario d’autore del Gruppo L’Espresso, integrato da LetteratitudineNews. Su Radio Hinterland cura e conduce Letteratitudine in Fm: trasmissione culturale di libri e letteratura. Ha pubblicato romanzi, racconti e saggi. Il suo romanzo più recente Trinacria Park (Edizioni E/O, 2013 – Premio Vittorini) è stato inserito da Panorama nell’elenco dei dieci migliori romanzi italiani pubblicati nel 2013. Tra i vari riconoscimenti ricevuti: Premio Vittorini, Premio Addamo, Premio Martoglio, Premio Più a Sud di Tunisi, Premio Internazionale Sicilia “Il Paladino”, Premio Elmo.

* * *

© Letteratitudine

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Iniziamo l’anno nuovo con l’annuncio di un libro a cui teniamo molto, perché parla di scrittura e di scrittori.
Esce a fine gennaio Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni.
Nato per celebrare i dieci anni di attività del noto blog culturale Letteratitudine, curato da Massimo Maugeri, questo volume vi trascinerà nel dietro le quinte della scrittura, attraverso saggi, interviste, autoracconti dei più importanti scrittori italiani.
Prestissimo in tutte le librerie 🙂

Ecco il comunicato di LiberAria Editrice… e aggiungo anche queste parole di Giorgia Antonelli:

Ci sono blog culturali che fanno un lavoro immenso di divulgazione della letteratura, che sono tasselli importanti per la fruizione della lettura ai giorni nostri. Letteratitudine, il blog curato da Massimo Maugeri, è uno di questi, e nel 2016 ha festeggiato dieci anni di attività.
Abbiamo deciso di celebrare questo prezioso lavoro anche a LiberAria, così dal 26 gennaio in tutte le librerie troverete questo libro qui, Letteratitudine 3, che raccoglie interviste, saggi, racconti e autonarrazioni dei più importanti scrittori italiani e internazionali.
Un libro ricco di informazioni, retroscena e aneddoti sul dietro le quinte di ogni romanzo, un libro per addetti ai lavori, o semplici appassionati di letteratura, per chi ama i libri che parlano di altri libri, per chi ama la scrittura e la lettura, per chi almeno una volta ha raccontato un segreto a un personaggio letterario.
E poi ospita gli interventi di tanti amici, e scrittori, che stimo moltissimo.
Per darvi un’idea:
Demetrio Paolin, Orazio Labbate, Claudio Morandini, Giuseppe Schillaci, Marco Peano, Paolo Di Paolo, Nicola Lagioia, Antonio Di Grado, Daniela Marcheschi, Francesco Pecoraro, Vanni Santoni, Carlotta Susca, Paolo Roversi, Brunella Schisa, Clara Sànchez, Elvira Seminara, Simona Sparaco, Marilù Oliva, Sergio Claudio Perroni, Elena Mearini, Giordano Meacci, Joe R. Lansdale, Paola Mastrocola, Sergio Pent, Mauro Covacich, Glenn Cooper, Edoardo Affinati, Raul Montanari, Domenico Calcaterra e tantissimi altri.

Ringrazio Massimo Maugeri per aver curato questo bellissimo lavoro e averne affidato a LiberAria la realizzazione.

E qui le parole di Massimo Maugeri:

Ringrazio di cuore Giorgia Antonelli, direttrice di LiberAria, per questo post che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”: il terzo volume dedicato al blog in occasione del decennale della nascita (sarà nelle librerie a partire dal 26 gennaio).
Ne approfitto per ringraziare le amiche e gli amici che hanno donato i loro contributi pubblicati all’interno del volume: una vera e propria festa dedicata alla lettura e alla scrittura.
E grazie di cuore in anticipo a tutti coloro che avranno la possibilità di sostenerci!
Grazie, grazie, grazie! 🙂

La mia replica:

Grazie a te, Massimo, per aver creato questa realtà letteraria così bella… penne splendide, voci che si sono spesso unite per realizzare nuove cose in nome della passione per la lettura e la scrittura. Spesso provo una grande nostalgia per i primissimi tempi di questa avventura… ma tutto cambia e si evolve e sono certa che raggiungerai sempre più alti obiettivi. Grazie per aver voluto anche me sia nel blog che come autrice di un pezzo dedicato alla carissima Mariannina Coffa. Presentare questo libro sarà una festa.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/ (ecco il link al blog LETTERATITUDINE).

L’evento Facebook…

https://www.facebook.com/events/690662247775041/693084800866119/?notif_t=plan_mall_activity&notif_id=1484564472073067

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Ed anche le radio se ne occupano:

Massimo Maugeri è stato ospite giorno 16 gennaio, a Radio Delfino, del programma di Marilina Giaquinta per discutere di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria):
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
In collegamento telefonico c’è stato anche Giuseppe Giglio.
In streaming da qui: http://www.radiodelfino.it/
Oppure (per chi vive a Catania) in Fm sul canale 90.4.

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Cari amici, in tarda mattina (il collegamento sarà intorno alle 13:40) sarò ospite della trasmissione radiofonica “La Città Invisibile” su Radio Zammù (la radio dell’Università di Catania).
Discuteremo di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) che avrò il piacere di presentare oggi pomeriggio, alle h. 18, alla libreria Feltrinelli di Catania
https://www.facebook.com/events/690662247775041/
Potete ascoltarci sul canale 101 in Fm (per chi vive a Catania e dintorni) o su www.radiozammu.it

Vi aspetto oggi pomeriggio alla libreria Feltrinelli!
Per approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

foto

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/10/letteratitudine-tra-i-blog-piu-influenti-secondo-gli-editori/(

Sul quotidiano Repubblica di venerdì 7 dicembre 2012 (pag. 53, sezione Cultura) è stato pubblicato un articolo di Simonetta Fiori dal titolo “Quei titoli in classifica grazie a twitter e ai blog” con riferimento  a un evento organizzato dall’AIE in seno a “Più libri più liberi 2012” che aveva come scopo quello di stabilire se – e fino a che punto – i blog e la rete possono contribuire all’incremento della vendita dei libri.
Così scrive Simonetta Fiori nell’articolo: “Esplora un mondo ancora sommerso l’ inedita ricerca dell’ Aie, che per la prima volta indaga l’ influenza sui lettori esercitata dai blog di libri (sarà presentata domenica a Più libri più liberi ). La metodologia è ancora sperimentale, ma l’ inchiesta ha il merito di lumeggiare anche i minimi movimenti determinati dalle piazze letterarie considerate più importanti, ed è già qui un elemento di novità. Le case editrici hanno espresso una lista dei blog più influenti, dal borgesiano Finzioni a Tazzina di caffè, e poi Minima Moralia, Booksblog, Critica letteraria, Ho un libro in testa, Letteratitudine, Bookfool, Vibrisse, Nazione Indiana, Il primo amore, Scrittevolmente, Amanti dei libri. Tredici sigle a cui si attribuisce un peso“.
È possibile leggere l’intero articolo, cliccando qui.
Ne approfitto per ringraziare le case editrici che hanno indicato Letteratitudine nel gruppo dei blog più “influenti”.

Massimo MaugeriNessun testo alternativo automatico disponibile.

I miei legami con Letteratitudine…

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/ (il post permanente dedicato al mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA su Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina, e alle donne del Risorgimento italiano)

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Mariannina copertina

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2014/10/23/quannu-u-signuri-passava-p-o-munnu-di-maria-lucia-riccioli-la-prefazione-del-libro/ (il post sul mio libro di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, edito da Algra Editore: troverete la splendida prefazione di Sebastiano Burgaretta)

Copertina Riccioli

https://letteratitudinenews.wordpress.com/?s=la+bananottera

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2015/11/23/la-bananottera-di-maria-lucia-riccioli/ (il post su LA BANANOTTERA, la mia fiaba sulla dolce bananottera gialla Nana edita da VerbaVolant edizioni)

Qualche video su YouTube…

https://www.youtube.com/results?search_query=Letteratitudine

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/index.php?s=Maria+Lucia+Riccioli

Piccolo backup…

Sono presenti miei interventi anche nei due volumi precedenti dedicati a Letteratitudine.

Sono grata a Massimo e al suo blog per i contatti con tanti lettori scrittori commentatori editori traduttori critici resi possibili grazie ad Internet e a questo strumento di dialogo…

Qualche ricordo.

LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA è il forum dedicato alla scuola dal litblog LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri.
Su LA REPUBBLICA di venerdì 7 dicembre 2012, si parlava del blog LETTERATITUDINE come uno dei 13 litblog più influenti della rete…
E il 4 dicembre si parlava su IL CORRIERE DELLA SERA della riapertura del forum sulla scuola.
Ecco il link al forum, anche se qui ho ricopiato, grazie a Massimo Maugeri, l’articolo di Paolo Di Stefano, che ho avuto la gioia di conoscere il 15 dicembre 2004 in occasione del ritorno a Siracusa delle reliquie di Santa Lucia – evento che il giornalista-scrittore ha rievocato nel romanzo NEL CUORE CHE TI CERCA.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/

IL PICCOLO FRATELLO
Fiducia nella cultura anche senza cinguettii
In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell’editoria
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di Paolo Di Stefano
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C’è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell’intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d’apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest’autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del ‘46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C’è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola. C’è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l’ostilità della crisi: l’Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d’inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C’è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata…
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Paolo Di Stefano
Pagina 49
(04 dicembre 2012) – Corriere della Sera
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Postato mercoledì, 5 dicembre 2012 alle 4:01 pm da Fiducia nella cultura anche senza cinguettii – di Paolo Di Stefano – Corriere della Sera

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Ecco a pagina 35 de LA SICILIA di giorno 14 gennaio 2017 l’annuncio dell’incontro.

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Ecco le parole di Maugeri:

Ringrazio di cuore il quotidiano “La Sicilia” e il direttore della pagina culturale Giuseppe Di Fazio per questo articolo che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3” (LiberAria) e la presentazione in anteprima nazionale che si svolgerà martedì 17 gennaio alla libreria Feltrinelli di Catania alle h. 18.
Buon fine settimana a tutti! 🙂

La pag. dell’evento su Fb:https://www.facebook.com/events/690662247775041/

Approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

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L’articolo di Massimo Onofri su AVVENIRE.

Il post su Satisfiction…

Satisfiction

LETTERATITUDINE 3. DIECI DOMANDE SULLA LETTURA E SULLA SCRITTURA A RAUL MONTANARI

7309133_2211507In dieci anni di attività Massimo Maugeri ha svolto un costante e prezioso lavoro (la passione è profonda) dentro e intorno alla letteratura. Nel 2006, infatti, iniziò la sua avventura on-line con Letteratitudine, da lui definito come “Luogo virtuale d’incontro tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali”. Con la pubblicazione di Letteratitudine 3. Letture, scritture, metanarrazioni (LiberAria), Maugeri tira le somme di quanto fatto, letto e scritto nell’ultima decade e, contemporaneamente, traccia insieme agli scrittori da lui coinvolti un interessante quanto coinvolgente percorso dentro la loro visione della scrittura e su quanto vi ruota intorno. Forse il modo migliore per avvicinare chi legge a chi scrive aprendo un accesso diretto non solo a quella che si definisce “l’officina” dello scrittore ma, in maniera decisamente più preziosa, al pensiero di ognuno di loro. Nell’ampia scelta di interviste e dialoghi imbastiti, abbiamo selezionato un’intervista a Raul Montanari, la cui lucidità e incisività di riflessione sulla materia scrittura non fa che confermarsi, se ce ne fosse stato bisogno.

Paolo Melissi

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Dieci domande sulla lettura e sulla scrittura a Raul Montanari

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Partiamo dalla lettura. Perché leggere?

Si fa quasi prima a dire perché non leggere! Leggere non è come guardare film o ascoltare dischi, che ne puoi macinare migliaia all’anno. È una faccenda lunga, e se ci pensi la lettura di un libro è la forma di fruizione di un’opera d’arte dove il tempo della fruizione stessa si avvicina di più al tempo della composizione: un autore può impiegare mesi e anni a scrivere un libro, ma tu puoi impiegare settimane e mesi a leggerlo. E poi lo devi fare da solo, girando le spalle al mondo. Immagina una festa: si può ascoltare insieme la musica o vedere un horror, come fanno gli adolescenti, ma se tutti si mettono a leggere? È finita. Insomma, leggere è antisociale. Il mestiere di lettore è anche rischioso, soggetto a errori drammatici quanto quello dello scrittore. Mettiamo che uno legga mille libri in tutta la sua vita. Facile che siano libri inutili, che gli passano sulla pelle come acqua tiepida, e invece c’è un libro, il suo libro, quello che gli farebbe capire tutto, che gli direbbe la verità su se stesso e sul mondo. Forse abbiamo tutti un libro così, che aspetta solo noi. È come l’anima gemella. E lui, o lei, quel libro lo sfiora con lo sguardo, magari lo prende in mano in libreria, lo sfoglia, ma non lo riconosce. Non lo leggerà mai. A parte tutto questo, leggere un libro è un immenso atto di amore e tenerezza per se stessi, e un modo insostituibile per conoscere il mondo.

Fra gli innumerevoli testi di narrativa che hai letto nel tempo, quale “eleggeresti” come tuo testo di riferimento? E perché?

È molto difficile fare un solo titolo, ma dovendo proprio, direi che non ho ancora letto un libro che mi sia sembrato incarnare la perfezione narrativa come Il processo di Kafka. Se è vero che il capolavoro nasce dall’incrociarsi di un grande soggetto narrativo, un grande contenuto e una grande scrittura, Il processo è il capolavoro dei capolavori: la storia che racconta è geniale, il contenuto è l’invenzione e la minuziosa descrizione dell’uomo del Novecento, la scrittura è senza eguali. In ogni singola riga di Kafka c’è tutto Kafka: leggi poche parole e sei immediatamente proiettato dentro questo mondo compatto – dolorosamente, angosciosamente, comicamente compiuto. È un modello per me come per tutti. Se Dio scrivesse, scriverebbe come Kakfa. D’altronde Kafka, che ha combattuto per tutta la vita con il fantasma del padre, è un pessimo padre con i suoi figliocci: un padre che, come il tempo, ammazza tutti i suoi allievi. Perché la sua prosa disadorna è ingannevolmente semplice e spinge all’emulazione, mentre in realtà è retta da ritmi e visioni ineguagliabili, che ridicolizzano tutti gli epigoni.

Tra i grandissimi scrittori del passato, chi indicheresti come tuo possibile “padre letterario” (o “madre letteraria” )? E perché?

Il primo stimolo a scrivere è stato la lettura di Edgar Allan Poe, quando avevo tredici anni. Non solo i suoi racconti sono meravigliosi, come sappiamo tutti, ma in quegli incubi, in quelle estasi, quelle traiettorie narrative implacabili e visionarie, sentivo una qualità umana particolare. Mi sembrava che Poe fosse un amico. Ho scrutato tante volte quei due o tre suoi famosi ritratti fotografici, e nel suo sguardo sentivo qualcosa di profondamente familiare. Credo di non essere l’unico a soggiacere a questa ipnosi, perché, come mi è capitato di scrivere nella prefazione alla traduzione che ho fatto delle sue poesie, Poe è l’unico scrittore del primo Ottocento a essere diventato un’icona pop. Tutti i ragazzi conoscono le sue storie, e la musica rock ha attinto a piene mani da esse – la presenza di Poe sulla copertina di Sgt. Pepper dei Beatles, in quella che è una specie di ritratto collettivo di tutti i santi, i pazzi, i geni e i profeti di ogni epoca, vale una beatificazione. Cito come una semplice coincidenza l’aver scoperto di essere nato esattamente centocinquant’anni dopo di lui: lui il 19 gennaio del 1809, io lo stesso giorno del 1959. Non credo agli influssi astrali, ma forse fra noialtri capricorni tardivi (e acquari mancati) qualche affinità c’è.

Passiamo alla scrittura. Perché scrivere?

Per diversi motivi, quasi tutti buoni. Anzitutto gli uomini riescono a pensare il mondo principalmente in forma narrativa. Un uomo si volta a guardare la sua vita come se rileggesse un romanzo, con il suo prologo, i capitoli, i colpi di scena, gli antagonisti, i personaggi principali e secondari; e applica lo stesso sguardo narrativizzante al mondo intorno a sé. Quindi raccontare storie è un’attività spontanea, lo facciamo tutti. In secondo luogo la scrittura è figlia della lettura, e nasce dal desiderio di aggiungere pagine a quelle degli autori che amiamo e che, all’inizio, imitiamo. Col tempo il desiderio si trasforma, ma questa spinta iniziale rimane, e il combattimento per dominare il linguaggio non viene mai meno. Poi la scrittura è un potente mezzo di conoscenza ed esplorazione. Quando un autore ha terminato un romanzo, non è più la stessa persona che l’ha iniziato: qualcosa in lui è cambiato. Immagina che io scriva un romanzo sulla gelosia: parto da una coppia innamorata, introduco una frattura in cui si inserisce un terzo. Dopo di che, guardo quello che succede fra i personaggi e lo descrivo. Se io sono intellettualmente e narrativamente onesto, sarà come spiare persone vere, come origliare le liti e i silenzi dei miei vicini al di là della parete. Alla fine di questo viaggio, io ne saprò più di prima sulla gelosia. Le riflessioni a cui i miei personaggi mi hanno costretto, le sorprese che mi hanno fatto, avranno modificato quello che pensavo e sapevo su questo argomento. Fra i motivi più insidiosi metterei invece il desiderio di fama letteraria, un’ambizione legittima che però purtroppo spinge spesso a comportamenti che fanno precipitare lo scrittore molto al di sotto delle proprie pagine.

Come e quando nasce il tuo amore per la scrittura?

L’ho raccontato prima: nasce dalla lettura. Tutti i libri che ho letto da bambino e poi da ragazzo sono stati importanti per me, e ho avuto la fortuna di leggere dei libri molto formativi. Ho parlato di Poe, ma a quell’età anche I promessi sposi mi è sembrato una macchina narrativa straordinaria, e d’altronde lo stesso Poe la pensava così e ne fece una recensione entusiastica nel 1835. Non sono mai stato disturbato dall’eccesso di intenzionalità pedagogica di Manzoni, dal suo paternalismo cattolico, perché alla fine in lui lo scrittore vince sempre. Quelle pagine quadrate, solide, piene di dettagli preziosi e di ironia, sono state un altro modello contagioso.

Come si sviluppa il processo creativo dei tuoi romanzi?

All’origine di tutto di solito non c’è il personaggio ma il soggetto. Ho un file che data almeno a una trentina di anni fa, dove ho raccolto nel tempo moltissime trame, molte ma molte più di quelle che potrò mai tradurre in romanzi in questa vita e nella prossima. Quando sento che è arrivato il momento di scrivere qualcosa di nuovo, le riprendo in mano. L’idea giusta spesso nasce combinando un plot con un altro, a volte con due altri, oppure modificandone uno che fino a quel momento non avevo trovato stimolante. Fatto questo, dedico un mese alla preparazione del romanzo, ossia a fissare intreccio e storia (la sequenza degli eventi come la presenterò al lettore e la loro cronologia assoluta che serve da riferimento costante), le schede dei personaggi (di ognuno voglio sapere ventiquattro cose, che vanno dal lavoro che fa a come dorme, a come mangia, che mezzi usa per spostarsi, se crede in Dio, che rapporto ha con il sesso, con il passato, con la violenza… naturalmente non tutto questo materiale preparatorio finirà nel libro, ma è importante che io sappia queste cose dei miei personaggi), la geografia dei luoghi, la progressione delle svolte narrative e così via. Infine, comincio: un mese per la prima stesura e circa altrettanto per le revisioni. Scrivo velocemente perché mi fa star male e non riuscirei a rimanere costantemente su un testo per troppo tempo.

Fra tutti i libri che hai pubblicato, qual è quello a cui ti senti più legato e che più degli altri desidereresti che perdurasse nel tempo? E perché?

È difficile rispondere a questa domanda. Ci sono sicuramente libri di cui oggi m’importa poco, che non mi emozionano più, ma quelli che mi stanno ancora a cuore e da cui mi sento rappresentato sono senz’altro più di uno, direi almeno cinque o sei. Ne cito tre: L’esistenza di dio, Strane cose, domani e Il Regno degli amici.

Di recente si è tornato a parlare di “morte del romanzo” (questione, per la verità, piuttosto antica), anche per la diffusione di nuove forme di narrazione legate allo sviluppo della tecnologia. Qual è la tua posizione al riguardo?

Sei generoso a definirla antica, perché come questione è proprio vetusta. È vero che quando veniva proposta per esempio dalle avanguardie riguardava una crisi interna di questo formato narrativo, si parlava di esaurimento delle forme e di svuotamento dei contenuti, mentre ora l’insidia sembrerebbe più velenosa perché si tratta casomai delle nuove tecnologie e della comunicazione diffusa. Però non vedo ancora all’orizzonte niente che annunci l’estinzione o la sostituzione del romanzo, inteso come una narrazione ampia capace di catturare il mondo con le parole. In questo il romanzo vince anche sul racconto breve. Come mi è capitato di dire più volte, il romanzo non è più lungo del racconto: è più largo, ossia accoglie più vita intorno all’ossatura della trama.

In che modo l’esplosione del web e dei social network ha inciso (ammesso che abbia inciso) sulle attività legate al leggere e allo scrivere?

Questa tua domanda è intelligentemente legata alla precedente. Uno dei drammi di questo inizio di millennio è che, mentre il tempo dedicato alla lettura si restringe sempre più, non si vede qualcosa che possa riempire questo tempo e non ingolfarlo di un ronzio ininterrotto e indistinguibile di comunicazioni incrociate fra Io debolissimi, come avviene sui social. In realtà, appena uno di questi soggetti vuole cercare di strutturare la sua visione del mondo e della vita e riscattarla da questa frammentarietà, si rivolge subito al romanzo.

Che consigli daresti ai giovanissimi che ambiscono a cimentarsi nella “scrittura letteraria”?

I consigli tecnici sono tantissimi, e sarebbe strano se riuscissi a sintetizzarli qui visto che per proporli agli allievi della mia scuola di scrittura chiedo loro un percorso di due anni… Se dovessi limitarmi a una cosa sola, direi che si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti, paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo. Volendo invece chiudere con un sorriso, per me rimangono insostituibili le parole che il padre di Borges disse al figlio, quando questi gli confessò le sue ambizioni letterarie. Come il padre di D’Artagnan fa al figlio tre regali all’inizio del suo viaggio, il padre di Borges consegnò al suo rampollo un viatico inestimabile: «Figlio mio, se vuoi diventare uno scrittore ricordati di fare queste quattro cose: leggere moltissimo, scrivere moltissimo, stracciare moltissimo e pubblicare tardissimo». Se a qualcuno questo consiglio meraviglioso dovesse sembrare troppo aristocratico (in fondo i Borges erano una famiglia ricca, e il giovane Jorge Luis poteva permettersi di fare con calma), potrà far suo il commento di mio padre, uomo di mezzi modesti, quando gli riferii la cosa: «Gli avrà anche raccomandato di mangiare pochissimo, nel frattempo!».

Raul Montanari ha scritto una ventina di libri fra romanzi, racconti, poesie, opere teatrali e saggi. Ha pubblicato importanti traduzioni, da Sofocle a Poe, da Shakespeare a Borges a Cormac McCarthy. Dirige a Milano una famosa scuola di scrittura creativa ed è il padre del post-noir, una narrativa di tensione che fa a meno di indagini e detective. Il suo ultimo romanzo è Sempre più vicino (Baldini & Castoldi 2017).

Il 4 maggio 2017, h. 11:30 circa, avrò il piacere di incontrare gli studenti del LICEO STATALE “G. LOMBARDO RADICE” di Catania nell’ambito di una delle iniziative del Maggio dei libri.
Discuteremo sul seguente tema: “La lettura come antidoto al mal di vivere. Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni”.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

(Massimo Maugeri)

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Letteratitudine vol. 3 ancora in tour…

10 lunedì Lug 2017

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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Dopo TaoBuk, ecco un nuovo appuntamento per parlare di LETTERATITUDINE 3…

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Amici messinesi, siete tutti invitati!

Sarà il volume Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) a inaugurare la rassegna “Unconventionally Summer 2017” dell’Associazione Culturale Demetra, in collaborazione con la Libreria Doralice, il Lido Gli Irrerammare, la Star Music Academy e il gruppo di lettura La Setta dei Lettori Estinti.
All’insegna dell’anticonformismo, e moderato da Fabrizio Palmieri, sarà un evento che vedrà la narrativa e la critica letteraria trasformarsi in spettacolo: assieme a Massimo Maugeri, curatore del volume, e agli scrittori Eliana Camaioni e Guglielmo Pispisa –autori presenti nel volume rispettivamente col saggio critico “Quei frammenti della luna: Lunaria 2.0” e con la “Lettera a Dracula”- interverrà infatti la Star Music Art Academy (direttrice Marianna Attinà, coordinatrice dell’evento Mariangela Campochiaro). Lo spettacolo, ispirato ai testi di Camaioni e Pispisa, vedrà in scena gli attori della scuola Valentina Allegra, Ilenia Nostro, Ambra Princiotto, Annalaura Princiotto, Marco Rotella, Annalisa Turchi, Claudia Rizzo.

“LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria): a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Ed ecco altro materiale…

Grazie mille a la Repubblica – Palermo e a CasaLettori Maria Anna Patti per la pubblicazione di questa bella intervista incentrata su “Letteratitudine 3″ (LiberAria Editrice)…

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Letteratitudine 3 continua il suo tour di presentazioni…

MAGARI DOMANI RESTO e LETTERATITUDINE 3: A TUTTO VOLUME

Doppio incontro “consecutivo” venerdì sera, 16 giugno 2017, nell’ambito del Festival “A Tutto Volume” di Ragusa, a partire dalle 21:30, nella splendida cornice offerta da via Roma

Alle h. 21:30 si svolgerà la presentazione del romanzo “Magari domani resto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli). Sarà presente l’autore che dialogherà sul libro con Massimo Maugeri.

A seguire, alle 22:30, la presentazione del volume “Letteratitudine 3” curato da Massimo Maugeri (LiberAria). Ne discuteranno con Massimo Maugeri: Lorenzo Marone, Paolo Di Paolo e altri amici di Letteratitudine che hanno contribuito alla realizzazione del testo

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“Magari domani resto” (Feltrinelli): di Lorenzo Marone

Libro Magari domani resto Lorenzo MaroneLuce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po’ d’ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?

Lorenzo MaroneLorenzo Marone (Napoli, 1974), laureato in Giurisprudenza, ha esercitato per quasi dieci anni la professione di avvocato. Autore di successo, ha pubblicato La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Premio Stresa 2015, Premio Scrivere per amore 2015, Premio Caffè corretto città di Cave 2016, 12 edizioni in Italia, 11 traduzioni all’estero, un film, La tenerezza, con regia di Gianni Amelio, e La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016), Premio Como 2016. Collabora con “La Repubblica di Napoli” con una rubrica fissa dal titolo “Granelli”. Vive a Napoli con la moglie, il figlio e la bassotta Greta, il suo cane superiore. Per Feltrinelli ha pubblicato Magari domani resto (2017).

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Un riassunto delle tappe precedenti…

LETTERATITUDINE 3 a Terrasini (Pa) – 9/6/2017
Su il sipario! Appuntamenti tra casa e scuola
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Venerdì 9 giugno 2017, alle h. 17:30, presso l’Aula Magna dell’I.C. “Giovanni XXIII”, via G.B. Consiglio, 1 – 90049 Terrasini (PA) si è svolta la presentazione del volume LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) organizzato da Così, per passione – Associazione Culturale. Ne discuteranno con Massimo Maugeri, curatore del libro: Martina Consiglio, Natalia Rodik, Rina Trikoli Spalanca. Introducono: Alberto Cipolla, Adalberto Magnelli. Coordina i lavori: Ino Cardinale.

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E non poteva mancare a Una marina di libri…

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LETTERATITUDINE 3 a UNA MARINA DI LIBRI 2017: sabato 10 giugno 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Sabato 10 giugno 2017, alle h. 19:00, a Palermo, nell’ambito del Festival “Una marina di libri “, presso il Gymnasium dell’Orto Botanico si è svolta la presentazione del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria Editrice). Con Massimo Maugeri, curatore del libro, ne ha discusso Antonio Sunseri.

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E adesso le immagini delle precedenti presentazioni…

Qualche foto della presentazione di LETTERATITUDINE 3 a #SalTo30…

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Cari amici, qualche foto della presentazione di Letteratitudine 3 avvenuta oggi al Salone del Libro di Torino.
Ringrazio Giorgia Antonelli (editrice di LiberAria), Daniela Marcheschi e Marco Peano.
Ringrazio anche Giorgio Nisini, Domenico Trischitta (che ringrazio anche per queste foto) e tutti gli intervenuti.
Grazie di cuore a tutti.
E buona domenica! 🙂 (Massimo Maugeri)

https://www.facebook.com/Salvatore.Armando.Santoroo.5/videos/10209655077188804/ (un video di Salvatore Armando Santoro)

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Sabato 20 maggio, ore 17:30, presso la Sala Avorio del Salone Internazionale del Libro di Torino, presenteremo: “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni“ (LiberAria). Modera l’editrice: Giorgia Antonelli. Saranno presenti: Daniela Marcheschi, Massimo Maugeri e Marco Peano. Ma è attesa anche la partecipazione di tanti altri amici scrittori che hanno offerto il loro contributo per la realizzazione del libro.
Segnatevi la data! Non mancate!

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LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) – a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Un manuale che si legge come un romanzo, e che costituisce una vera e propria miniera di consigli e ispirazioni per chiunque, addetto ai lavori o semplice appassionato di letteratura, desideri conoscere da vicino i meccanismi che regolano l’universo che ruota intorno alla scrittura e ai suoi protagonisti, siano essi reali o immaginari.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/05/10/letteratitudine-3-al-salone-del-libro-di-torino/

Oltre alla prestigiosa tappa torinese, vi ricordo i precedenti appuntamenti di questo volume che è come uno stato dell’arte, una fotografia della letteratura contemporanea e non, nazionale e non solo…

LETTERATITUDINE 3: tra Siracusa e Catania – 21 e 23 aprile 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/doppio-appunta…/

Venerdì 21 aprile, alle ore 18:00 presso l’aula magna dell’Istituto “Lombardo Radice” di Siracusa, Massimo Maugeri ha conversato su Letteratitudine e sul volume LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice) Alla fine brindisi augurale pasquale. L’evento è stato organizzato dal Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri

Domenica 23 aprile 2017, alle ore 17:00, nella sede della Biblioteca della “Città Metropolitana” di Catania (Via Prefettura 20), nell’ambito della rassegna “MAGGIO DEI LIBRI” e per celebrare la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO, ha avuto luogo la presentazione del libro: LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice​ ). Presenti all’incontro: Massimo Maugeri​ (curatore del libro) e Rosa Maria Di Natale​
https://www.facebook.com/events/406807329698366/

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Quale spazio c’è nella nostra società per la lentezza e la fissità della pagina scritta? Come sui scrive un incipit d’impatto? Quali sono i meccanismi della scrittura? Da un blogger, da uno scrittore e da un filologo suggerimenti e consigli d’editoria. Con Massimo Maugeri, ideatore di Letteratitudine, Guido Conti, critico e giornalista, e Davide Canfora, Docente di Filologia italiana all’Università di Bari.

Ecco il link per chi volesse (ri)ascoltare la puntata del 17 aprile di Fahrenheit.

http://www.fahrenheit.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-12b350fe-868b-43ec-8698-12b212c77239.html#p=0

Altro materiale su Letteratitudine 3:

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(photo courtesy Salvo Trommino)

https://www.facebook.com/events/597163873821380/ (l’evento Facebook)

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BUON COMPLEANNO LETTERATITUDINE!!!!
Un invito di parole, musica e ricordi per invitare voi tutti il 7 Aprile alla Casa del libro, via Maestranza, Siracusa! Alle ore 18,00 Io e Daniela Sessa converseremo infatti con Massimo Maugeri e con moltissimi dei personaggi letterari di cui ha parlato in questi 10 anni! BUONA VISIONE! Ringrazio Salvo Trommino per la realizzazione del video! Grazie Salvo!

Queste le parole di Simona Lo Iacono…

Presentazione a cura di Simona Lo Iacono a Siracusa il 7 maggio 2017 alle ore 18:00 presso la Casa del Libro in via Maestranza 20/22.

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Ecco l’articolo uscito su LA SICILIA il 23 marzo 2017.

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Il pubblico de La Casa del LIbro… le attrici Beatrice Margagliotti e Arianna Vinci.

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La cara amica Lucia Regina, ottima lettrice.

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Luca Raimondi, che ho avuto il piacere di presentare e recensire spesso.

La new wave siracusana!

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La cara Grazia Maria Schirinà, che presiede l’associazione – e dirige l’omonima rivista – GLI AVOLESI NEL MONDO.

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LA CIVETTA DI MINERVA, il quindicinale d’inchiesta che si occupa anche di cultura…

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Altro materiale…

Venerdì 10 marzo alle ore 17 Massimo Maugeri, scrittore e blogger, è stato all’Istituto Tecnico Commerciale P. Branchina, di Adrano (CT) per presentare il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture, metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
L’incontro si è svolto nell’ambito della manifestazione “Viaggio tra le parole”, promossa dalla biblioteca comunale “Rosario Russo” ed è stato moderato dalla prof.ssa Lina Uccellatore.
Questo è l’evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/1890055664539199/
Massimo Maugeri ringrazia il prof. Matteo Bua per aver organizzato l’incontro.
Segnaliamo l’evento a Giorgia Antonelli e a Liberaria.

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La locandina con gli eventi della manifestazione…

… e il link al post di Letteratitudine news…

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/03/08/letteratitudine-3-ad-adrano/

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I tre protagonisti dell’incontro..

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Il libro… e le foto!

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Grazie a Marinella Fiume e Carlo Giannetto per queste foto… pubblicherò anche quelle scattate da me.

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Insieme a Sonia Patania, squisita padrona di casa a La Feltrinelli di Catania, Sergio Claudio Perroni, Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Domenico Trischitta, Mavie Parisi.

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Vincenzo Vitale e le sue reminiscenze sciasciane, davvero preziose.

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Eccomi a parlare di lettere, di Mariannina Coffa, di memoria e letteratura, del blog di Massimo Maugeri, di rete e scrittura.

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Domenico Trischitta e il suo ricordo di Sgalambro, Céline e i libri che ti cambiano la vita.

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Mavie Parisi e la Teresa di Kundera.

Guglielmo Pispisa e Dracula, Ornella Sgroi e Poirot.

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Giuseppe Giglio e il suo Vincenzo Consolo… una bellissima riflessione sulla letteratura che – penna in resta come Don Chisciotte e con le parole di Frisch – è un’arma contro la solitudine e le ingiustizie.

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Foto mie… Mavie Parisi, Guglielmo Pispisa, Ornella Sgroi.

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LETTERATITUDINE 3 (anteprima nazionale)
Presentazione in antemprima nazionale del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
Care amiche e cari amici, ho il piacere di invitarvi a partecipare a un evento che mi sta molto a cuore.
Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, vi aspetto presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea di Catania, per una festa letteraria che riguarda Letteratitudine. Presento, infatti, in anteprima nazionale il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria). È il libro con cui festeggio i dieci anni di attività del blog e che contiene tantissimi contributi, per lo più inediti (per dettagli vi rimando al comunicato elaborato dalla libreria Feltrinelli, che riporto di seguito) donati da amici scrittrici e scrittori. Ne approfitto subito per ringraziarli pubblicamente, e di vero cuore, per la loro disponibilità e amicizia.
Aggiungo soltanto che, questa del 17 gennaio, sarà davvero una bellissima festa dedicata alla lettura e alla scrittura. Nella presentazione mi accompagneranno alcuni degli amici che hanno donato il loro contributo per la realizzazione del libro. In particolare, saranno con me (e con voi): Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.
Vi aspettiamo! Non mancate!
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(Dettagli sul post)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

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https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

Presso la Sala Eventi de laFeltrinelli Libri e Musica di via Etnea 285 a Catania

Martedì 17 Gennaio

ore 18:00

Massimo Maugeri

presenta

LETTERATITUDINE 3 (LiberAria Editore)

Intervengono: Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.

Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea, Massimo Maugeri presenterà al pubblico catanese Letteratitudine 3 (Liberaria Editore). Interverranno numerosi autori degli scritti inclusi nel libro: questa chiacchierata fra scrittori è il modo con cui noi della Feltrinelli di Catania abbiamo scelto di  iniziare la nostra stagione degli eventi 2017.

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli sulla scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che introducono a libri, scrittori scomparsi e personaggi letterari. In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni: il nuovo libro curato da Massimo Maugeri ed edito da Liberaria, che è legato alle attività culturali e letterarie del celebre blog Letteratitudine.

Letteratitudine 3, che esce a dieci anni dalla nascita del blog, è una raccolta di interventi, in larga parte inediti e in parte tratti dal blog stesso. In questo terzo volume, come sempre curato da Massimo Maugeri, sono contenuti gli scritti di alcuni dei più importanti autori della narrativa contemporanea, italiana e internazionale. Le loro penne animano le quattro sezioni in cui è diviso il libro.

In Lettura e scrittura: dieci domande a dieci scrittori, sono racchiuse interviste sul rapporto tra l’attività del leggere e dello scrivere, una vera e propria incursione nelle vite letterarie di ogni scrittore.

Autoracconti d’autore: scrittori raccontano i propri romanzi, costituisce invece un vero e proprio focus sul romanzo, la narrazione in prima persona dei meccanismi e delle finalità dietro la scrittura e la stesura di un libro. Lettere a personaggi letterari e autori scomparsi è un epistolario fantastico, il dialogo, sempre vivo, tra uno scrittore contemporaneo e il suo autore, o personaggio letterario, di riferimento. Chiude la raccolta un Omaggio a Vincenzo Consolo, figura imprescindibile della letteratura contemporanea.

Dettagli, qui di seguito…

* * *

Interviste a: Ferdinando Camon, Massimo Carlotto, Antonella Cilento, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Nicola Lagioia, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Raul Montanari, Clara Sereni.

Autoracconti: Emanuela E. Abbadessa, Eraldo Affinati, Marco Balzano, Alessandro Bertante, Rossana Campo, Paola Capriolo, Glenn Cooper, Mauro Covacich, Maria Rosa Cutrufelli, Mario Di Caro, Luca Doninelli, Ildefonso Falcones, Catena Fiorello, Chiara Gamberale, Vittorio Giacopini, Luigi Guarnieri, Orazio Labbate, Nicola Lagioia, Joe R. Lansdale, Simona Lo Iacono, Massimo Lugli, Lorenzo Marone, Paola Mastrocola, Giordano Meacci, Elena Mearini, Claudio Morandini, Giorgio Nisini, Marilù Oliva, Demetrio Paolin, Marco Peano, Sergio Pent, Sergio Claudio Perroni, Romana Petri, Piergiorgio Pulixi, Sara Rattaro, Paolo Roversi, Clara Sánchez, Evelina Santangelo, Vanni Santoni, Giuseppe Schillaci, Brunella Schisa, Elvira Seminara, Marcello Simoni, Simona Sparaco, Mariapia Veladiano, Grazia Verasani.

Lettere: lettera a Alice nel Paese delle Meraviglie (di Francesca G. Marone), lettera a Honoré de Balzac (di Mariolina Bertini), lettera a Rocco Carbone (di Romana Petri), lettere a Mariannina Coffa (di Marinella Fiume e Maria Lucia Riccioli), lettera a Cthulhu (di Marco Peano), lettera a Stefano D’Arrigo (di Tea Ranno), lettera a Dracula (di Guglielmo Pispisa), lettera a Marguerite Duras (di Sandra Petrignani), lettera a Alfonso Gatto (di Carmen Pellegrino), lettera a Jean-Claude Izzo (di Stefania Nardini), lettera a Primo Levi (di Sara Rattaro), lettera a Katherine Mansfield (di Lia Levi), lettera a Elsa Morante (di Graziella Bernabò), lettera a Anna Maria Ortese (di Adelia Battista), lettera a padre Paneloux (di Filippo Tuena), lettera a Pier Paolo Pasolini (di Francesco Pecoraro), lettera a Perelà (di Claudio Morandini), lettera a Hercule Poirot (di Ornella Sgroi), lettera a Giuseppe Pontiggia (di Daniela Marcheschi), lettera a Ugo Riccarelli (di Giulia Ichino), lettera a Emilio Salgari (di Patrizia Rinaldi), lettera a Gregorio Samsa (di Andrea Caterini), Lettere a Leonardo Sciascia (di Antonio Di Grado e Vincenzo Vitale), lettera a Manlio Sgalambro (di Domenico Trischitta), lettera a Winston Smith (di Carlotta Susca), lettera a Antonio Tabucchi (di Paolo Di Paolo), lettera a Tereza (di Mavie Parisi), lettera a Marianna Ucrìa (di Simona Lo Iacono), lettera a Sebastiano Vassalli (di Michele Rossi).

Omaggio a Vincenzo Consolo: Massimo Maugeri, Maria Attanasio, Sebastiano Burgaretta, Domenico Calcaterra, Eliana Camaioni, Maria Rosa Cutrufelli, Antonio Di Grado, Giuseppe Giglio, Salvatore Silvano Nigro, Massimo Onofri, Salvo Sequenzia, Natale Tedesco, Anna Vasta.

* * *

Massimo Maugeri, scrittore siciliano, collabora con le pagine culturali di magazine e quotidiani tra cui “Il Venerdì” di Repubblica. Ha ideato e gestisce Letteratitudine, blog letterario d’autore del Gruppo L’Espresso, integrato da LetteratitudineNews. Su Radio Hinterland cura e conduce Letteratitudine in Fm: trasmissione culturale di libri e letteratura. Ha pubblicato romanzi, racconti e saggi. Il suo romanzo più recente Trinacria Park (Edizioni E/O, 2013 – Premio Vittorini) è stato inserito da Panorama nell’elenco dei dieci migliori romanzi italiani pubblicati nel 2013. Tra i vari riconoscimenti ricevuti: Premio Vittorini, Premio Addamo, Premio Martoglio, Premio Più a Sud di Tunisi, Premio Internazionale Sicilia “Il Paladino”, Premio Elmo.

* * *

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Iniziamo l’anno nuovo con l’annuncio di un libro a cui teniamo molto, perché parla di scrittura e di scrittori.
Esce a fine gennaio Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni.
Nato per celebrare i dieci anni di attività del noto blog culturale Letteratitudine, curato da Massimo Maugeri, questo volume vi trascinerà nel dietro le quinte della scrittura, attraverso saggi, interviste, autoracconti dei più importanti scrittori italiani.
Prestissimo in tutte le librerie 🙂

Ecco il comunicato di LiberAria Editrice… e aggiungo anche queste parole di Giorgia Antonelli:

Ci sono blog culturali che fanno un lavoro immenso di divulgazione della letteratura, che sono tasselli importanti per la fruizione della lettura ai giorni nostri. Letteratitudine, il blog curato da Massimo Maugeri, è uno di questi, e nel 2016 ha festeggiato dieci anni di attività.
Abbiamo deciso di celebrare questo prezioso lavoro anche a LiberAria, così dal 26 gennaio in tutte le librerie troverete questo libro qui, Letteratitudine 3, che raccoglie interviste, saggi, racconti e autonarrazioni dei più importanti scrittori italiani e internazionali.
Un libro ricco di informazioni, retroscena e aneddoti sul dietro le quinte di ogni romanzo, un libro per addetti ai lavori, o semplici appassionati di letteratura, per chi ama i libri che parlano di altri libri, per chi ama la scrittura e la lettura, per chi almeno una volta ha raccontato un segreto a un personaggio letterario.
E poi ospita gli interventi di tanti amici, e scrittori, che stimo moltissimo.
Per darvi un’idea:
Demetrio Paolin, Orazio Labbate, Claudio Morandini, Giuseppe Schillaci, Marco Peano, Paolo Di Paolo, Nicola Lagioia, Antonio Di Grado, Daniela Marcheschi, Francesco Pecoraro, Vanni Santoni, Carlotta Susca, Paolo Roversi, Brunella Schisa, Clara Sànchez, Elvira Seminara, Simona Sparaco, Marilù Oliva, Sergio Claudio Perroni, Elena Mearini, Giordano Meacci, Joe R. Lansdale, Paola Mastrocola, Sergio Pent, Mauro Covacich, Glenn Cooper, Edoardo Affinati, Raul Montanari, Domenico Calcaterra e tantissimi altri.

Ringrazio Massimo Maugeri per aver curato questo bellissimo lavoro e averne affidato a LiberAria la realizzazione.

E qui le parole di Massimo Maugeri:

Ringrazio di cuore Giorgia Antonelli, direttrice di LiberAria, per questo post che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”: il terzo volume dedicato al blog in occasione del decennale della nascita (sarà nelle librerie a partire dal 26 gennaio).
Ne approfitto per ringraziare le amiche e gli amici che hanno donato i loro contributi pubblicati all’interno del volume: una vera e propria festa dedicata alla lettura e alla scrittura.
E grazie di cuore in anticipo a tutti coloro che avranno la possibilità di sostenerci!
Grazie, grazie, grazie! 🙂

La mia replica:

Grazie a te, Massimo, per aver creato questa realtà letteraria così bella… penne splendide, voci che si sono spesso unite per realizzare nuove cose in nome della passione per la lettura e la scrittura. Spesso provo una grande nostalgia per i primissimi tempi di questa avventura… ma tutto cambia e si evolve e sono certa che raggiungerai sempre più alti obiettivi. Grazie per aver voluto anche me sia nel blog che come autrice di un pezzo dedicato alla carissima Mariannina Coffa. Presentare questo libro sarà una festa.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/ (ecco il link al blog LETTERATITUDINE).

L’evento Facebook…

https://www.facebook.com/events/690662247775041/693084800866119/?notif_t=plan_mall_activity&notif_id=1484564472073067

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Ed anche le radio se ne occupano:

Massimo Maugeri è stato ospite giorno 16 gennaio, a Radio Delfino, del programma di Marilina Giaquinta per discutere di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria):
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
In collegamento telefonico c’è stato anche Giuseppe Giglio.
In streaming da qui: http://www.radiodelfino.it/
Oppure (per chi vive a Catania) in Fm sul canale 90.4.

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Cari amici, in tarda mattina (il collegamento sarà intorno alle 13:40) sarò ospite della trasmissione radiofonica “La Città Invisibile” su Radio Zammù (la radio dell’Università di Catania).
Discuteremo di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) che avrò il piacere di presentare oggi pomeriggio, alle h. 18, alla libreria Feltrinelli di Catania
https://www.facebook.com/events/690662247775041/
Potete ascoltarci sul canale 101 in Fm (per chi vive a Catania e dintorni) o su www.radiozammu.it

Vi aspetto oggi pomeriggio alla libreria Feltrinelli!
Per approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

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https://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/10/letteratitudine-tra-i-blog-piu-influenti-secondo-gli-editori/(

Sul quotidiano Repubblica di venerdì 7 dicembre 2012 (pag. 53, sezione Cultura) è stato pubblicato un articolo di Simonetta Fiori dal titolo “Quei titoli in classifica grazie a twitter e ai blog” con riferimento  a un evento organizzato dall’AIE in seno a “Più libri più liberi 2012” che aveva come scopo quello di stabilire se – e fino a che punto – i blog e la rete possono contribuire all’incremento della vendita dei libri.
Così scrive Simonetta Fiori nell’articolo: “Esplora un mondo ancora sommerso l’ inedita ricerca dell’ Aie, che per la prima volta indaga l’ influenza sui lettori esercitata dai blog di libri (sarà presentata domenica a Più libri più liberi ). La metodologia è ancora sperimentale, ma l’ inchiesta ha il merito di lumeggiare anche i minimi movimenti determinati dalle piazze letterarie considerate più importanti, ed è già qui un elemento di novità. Le case editrici hanno espresso una lista dei blog più influenti, dal borgesiano Finzioni a Tazzina di caffè, e poi Minima Moralia, Booksblog, Critica letteraria, Ho un libro in testa, Letteratitudine, Bookfool, Vibrisse, Nazione Indiana, Il primo amore, Scrittevolmente, Amanti dei libri. Tredici sigle a cui si attribuisce un peso“.
È possibile leggere l’intero articolo, cliccando qui.
Ne approfitto per ringraziare le case editrici che hanno indicato Letteratitudine nel gruppo dei blog più “influenti”.

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I miei legami con Letteratitudine…

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/ (il post permanente dedicato al mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA su Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina, e alle donne del Risorgimento italiano)

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Mariannina copertina

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2014/10/23/quannu-u-signuri-passava-p-o-munnu-di-maria-lucia-riccioli-la-prefazione-del-libro/ (il post sul mio libro di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, edito da Algra Editore: troverete la splendida prefazione di Sebastiano Burgaretta)

Copertina Riccioli

https://letteratitudinenews.wordpress.com/?s=la+bananottera

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2015/11/23/la-bananottera-di-maria-lucia-riccioli/ (il post su LA BANANOTTERA, la mia fiaba sulla dolce bananottera gialla Nana edita da VerbaVolant edizioni)

Qualche video su YouTube…

https://www.youtube.com/results?search_query=Letteratitudine

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/index.php?s=Maria+Lucia+Riccioli

Piccolo backup…

Sono presenti miei interventi anche nei due volumi precedenti dedicati a Letteratitudine.

Sono grata a Massimo e al suo blog per i contatti con tanti lettori scrittori commentatori editori traduttori critici resi possibili grazie ad Internet e a questo strumento di dialogo…

Qualche ricordo.

LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA è il forum dedicato alla scuola dal litblog LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri.
Su LA REPUBBLICA di venerdì 7 dicembre 2012, si parlava del blog LETTERATITUDINE come uno dei 13 litblog più influenti della rete…
E il 4 dicembre si parlava su IL CORRIERE DELLA SERA della riapertura del forum sulla scuola.
Ecco il link al forum, anche se qui ho ricopiato, grazie a Massimo Maugeri, l’articolo di Paolo Di Stefano, che ho avuto la gioia di conoscere il 15 dicembre 2004 in occasione del ritorno a Siracusa delle reliquie di Santa Lucia – evento che il giornalista-scrittore ha rievocato nel romanzo NEL CUORE CHE TI CERCA.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/

IL PICCOLO FRATELLO
Fiducia nella cultura anche senza cinguettii
In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell’editoria
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di Paolo Di Stefano
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C’è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell’intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d’apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest’autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del ‘46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C’è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola. C’è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l’ostilità della crisi: l’Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d’inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C’è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata…
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Paolo Di Stefano
Pagina 49
(04 dicembre 2012) – Corriere della Sera
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Postato mercoledì, 5 dicembre 2012 alle 4:01 pm da Fiducia nella cultura anche senza cinguettii – di Paolo Di Stefano – Corriere della Sera

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Ecco a pagina 35 de LA SICILIA di giorno 14 gennaio 2017 l’annuncio dell’incontro.

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Ecco le parole di Maugeri:

Ringrazio di cuore il quotidiano “La Sicilia” e il direttore della pagina culturale Giuseppe Di Fazio per questo articolo che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3” (LiberAria) e la presentazione in anteprima nazionale che si svolgerà martedì 17 gennaio alla libreria Feltrinelli di Catania alle h. 18.
Buon fine settimana a tutti! 🙂

La pag. dell’evento su Fb:https://www.facebook.com/events/690662247775041/

Approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

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L’articolo di Massimo Onofri su AVVENIRE.

Il post su Satisfiction…

Satisfiction

LETTERATITUDINE 3. DIECI DOMANDE SULLA LETTURA E SULLA SCRITTURA A RAUL MONTANARI

7309133_2211507In dieci anni di attività Massimo Maugeri ha svolto un costante e prezioso lavoro (la passione è profonda) dentro e intorno alla letteratura. Nel 2006, infatti, iniziò la sua avventura on-line con Letteratitudine, da lui definito come “Luogo virtuale d’incontro tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali”. Con la pubblicazione di Letteratitudine 3. Letture, scritture, metanarrazioni (LiberAria), Maugeri tira le somme di quanto fatto, letto e scritto nell’ultima decade e, contemporaneamente, traccia insieme agli scrittori da lui coinvolti un interessante quanto coinvolgente percorso dentro la loro visione della scrittura e su quanto vi ruota intorno. Forse il modo migliore per avvicinare chi legge a chi scrive aprendo un accesso diretto non solo a quella che si definisce “l’officina” dello scrittore ma, in maniera decisamente più preziosa, al pensiero di ognuno di loro. Nell’ampia scelta di interviste e dialoghi imbastiti, abbiamo selezionato un’intervista a Raul Montanari, la cui lucidità e incisività di riflessione sulla materia scrittura non fa che confermarsi, se ce ne fosse stato bisogno.

Paolo Melissi

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Dieci domande sulla lettura e sulla scrittura a Raul Montanari

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Partiamo dalla lettura. Perché leggere?

Si fa quasi prima a dire perché non leggere! Leggere non è come guardare film o ascoltare dischi, che ne puoi macinare migliaia all’anno. È una faccenda lunga, e se ci pensi la lettura di un libro è la forma di fruizione di un’opera d’arte dove il tempo della fruizione stessa si avvicina di più al tempo della composizione: un autore può impiegare mesi e anni a scrivere un libro, ma tu puoi impiegare settimane e mesi a leggerlo. E poi lo devi fare da solo, girando le spalle al mondo. Immagina una festa: si può ascoltare insieme la musica o vedere un horror, come fanno gli adolescenti, ma se tutti si mettono a leggere? È finita. Insomma, leggere è antisociale. Il mestiere di lettore è anche rischioso, soggetto a errori drammatici quanto quello dello scrittore. Mettiamo che uno legga mille libri in tutta la sua vita. Facile che siano libri inutili, che gli passano sulla pelle come acqua tiepida, e invece c’è un libro, il suo libro, quello che gli farebbe capire tutto, che gli direbbe la verità su se stesso e sul mondo. Forse abbiamo tutti un libro così, che aspetta solo noi. È come l’anima gemella. E lui, o lei, quel libro lo sfiora con lo sguardo, magari lo prende in mano in libreria, lo sfoglia, ma non lo riconosce. Non lo leggerà mai. A parte tutto questo, leggere un libro è un immenso atto di amore e tenerezza per se stessi, e un modo insostituibile per conoscere il mondo.

Fra gli innumerevoli testi di narrativa che hai letto nel tempo, quale “eleggeresti” come tuo testo di riferimento? E perché?

È molto difficile fare un solo titolo, ma dovendo proprio, direi che non ho ancora letto un libro che mi sia sembrato incarnare la perfezione narrativa come Il processo di Kafka. Se è vero che il capolavoro nasce dall’incrociarsi di un grande soggetto narrativo, un grande contenuto e una grande scrittura, Il processo è il capolavoro dei capolavori: la storia che racconta è geniale, il contenuto è l’invenzione e la minuziosa descrizione dell’uomo del Novecento, la scrittura è senza eguali. In ogni singola riga di Kafka c’è tutto Kafka: leggi poche parole e sei immediatamente proiettato dentro questo mondo compatto – dolorosamente, angosciosamente, comicamente compiuto. È un modello per me come per tutti. Se Dio scrivesse, scriverebbe come Kakfa. D’altronde Kafka, che ha combattuto per tutta la vita con il fantasma del padre, è un pessimo padre con i suoi figliocci: un padre che, come il tempo, ammazza tutti i suoi allievi. Perché la sua prosa disadorna è ingannevolmente semplice e spinge all’emulazione, mentre in realtà è retta da ritmi e visioni ineguagliabili, che ridicolizzano tutti gli epigoni.

Tra i grandissimi scrittori del passato, chi indicheresti come tuo possibile “padre letterario” (o “madre letteraria” )? E perché?

Il primo stimolo a scrivere è stato la lettura di Edgar Allan Poe, quando avevo tredici anni. Non solo i suoi racconti sono meravigliosi, come sappiamo tutti, ma in quegli incubi, in quelle estasi, quelle traiettorie narrative implacabili e visionarie, sentivo una qualità umana particolare. Mi sembrava che Poe fosse un amico. Ho scrutato tante volte quei due o tre suoi famosi ritratti fotografici, e nel suo sguardo sentivo qualcosa di profondamente familiare. Credo di non essere l’unico a soggiacere a questa ipnosi, perché, come mi è capitato di scrivere nella prefazione alla traduzione che ho fatto delle sue poesie, Poe è l’unico scrittore del primo Ottocento a essere diventato un’icona pop. Tutti i ragazzi conoscono le sue storie, e la musica rock ha attinto a piene mani da esse – la presenza di Poe sulla copertina di Sgt. Pepper dei Beatles, in quella che è una specie di ritratto collettivo di tutti i santi, i pazzi, i geni e i profeti di ogni epoca, vale una beatificazione. Cito come una semplice coincidenza l’aver scoperto di essere nato esattamente centocinquant’anni dopo di lui: lui il 19 gennaio del 1809, io lo stesso giorno del 1959. Non credo agli influssi astrali, ma forse fra noialtri capricorni tardivi (e acquari mancati) qualche affinità c’è.

Passiamo alla scrittura. Perché scrivere?

Per diversi motivi, quasi tutti buoni. Anzitutto gli uomini riescono a pensare il mondo principalmente in forma narrativa. Un uomo si volta a guardare la sua vita come se rileggesse un romanzo, con il suo prologo, i capitoli, i colpi di scena, gli antagonisti, i personaggi principali e secondari; e applica lo stesso sguardo narrativizzante al mondo intorno a sé. Quindi raccontare storie è un’attività spontanea, lo facciamo tutti. In secondo luogo la scrittura è figlia della lettura, e nasce dal desiderio di aggiungere pagine a quelle degli autori che amiamo e che, all’inizio, imitiamo. Col tempo il desiderio si trasforma, ma questa spinta iniziale rimane, e il combattimento per dominare il linguaggio non viene mai meno. Poi la scrittura è un potente mezzo di conoscenza ed esplorazione. Quando un autore ha terminato un romanzo, non è più la stessa persona che l’ha iniziato: qualcosa in lui è cambiato. Immagina che io scriva un romanzo sulla gelosia: parto da una coppia innamorata, introduco una frattura in cui si inserisce un terzo. Dopo di che, guardo quello che succede fra i personaggi e lo descrivo. Se io sono intellettualmente e narrativamente onesto, sarà come spiare persone vere, come origliare le liti e i silenzi dei miei vicini al di là della parete. Alla fine di questo viaggio, io ne saprò più di prima sulla gelosia. Le riflessioni a cui i miei personaggi mi hanno costretto, le sorprese che mi hanno fatto, avranno modificato quello che pensavo e sapevo su questo argomento. Fra i motivi più insidiosi metterei invece il desiderio di fama letteraria, un’ambizione legittima che però purtroppo spinge spesso a comportamenti che fanno precipitare lo scrittore molto al di sotto delle proprie pagine.

Come e quando nasce il tuo amore per la scrittura?

L’ho raccontato prima: nasce dalla lettura. Tutti i libri che ho letto da bambino e poi da ragazzo sono stati importanti per me, e ho avuto la fortuna di leggere dei libri molto formativi. Ho parlato di Poe, ma a quell’età anche I promessi sposi mi è sembrato una macchina narrativa straordinaria, e d’altronde lo stesso Poe la pensava così e ne fece una recensione entusiastica nel 1835. Non sono mai stato disturbato dall’eccesso di intenzionalità pedagogica di Manzoni, dal suo paternalismo cattolico, perché alla fine in lui lo scrittore vince sempre. Quelle pagine quadrate, solide, piene di dettagli preziosi e di ironia, sono state un altro modello contagioso.

Come si sviluppa il processo creativo dei tuoi romanzi?

All’origine di tutto di solito non c’è il personaggio ma il soggetto. Ho un file che data almeno a una trentina di anni fa, dove ho raccolto nel tempo moltissime trame, molte ma molte più di quelle che potrò mai tradurre in romanzi in questa vita e nella prossima. Quando sento che è arrivato il momento di scrivere qualcosa di nuovo, le riprendo in mano. L’idea giusta spesso nasce combinando un plot con un altro, a volte con due altri, oppure modificandone uno che fino a quel momento non avevo trovato stimolante. Fatto questo, dedico un mese alla preparazione del romanzo, ossia a fissare intreccio e storia (la sequenza degli eventi come la presenterò al lettore e la loro cronologia assoluta che serve da riferimento costante), le schede dei personaggi (di ognuno voglio sapere ventiquattro cose, che vanno dal lavoro che fa a come dorme, a come mangia, che mezzi usa per spostarsi, se crede in Dio, che rapporto ha con il sesso, con il passato, con la violenza… naturalmente non tutto questo materiale preparatorio finirà nel libro, ma è importante che io sappia queste cose dei miei personaggi), la geografia dei luoghi, la progressione delle svolte narrative e così via. Infine, comincio: un mese per la prima stesura e circa altrettanto per le revisioni. Scrivo velocemente perché mi fa star male e non riuscirei a rimanere costantemente su un testo per troppo tempo.

Fra tutti i libri che hai pubblicato, qual è quello a cui ti senti più legato e che più degli altri desidereresti che perdurasse nel tempo? E perché?

È difficile rispondere a questa domanda. Ci sono sicuramente libri di cui oggi m’importa poco, che non mi emozionano più, ma quelli che mi stanno ancora a cuore e da cui mi sento rappresentato sono senz’altro più di uno, direi almeno cinque o sei. Ne cito tre: L’esistenza di dio, Strane cose, domani e Il Regno degli amici.

Di recente si è tornato a parlare di “morte del romanzo” (questione, per la verità, piuttosto antica), anche per la diffusione di nuove forme di narrazione legate allo sviluppo della tecnologia. Qual è la tua posizione al riguardo?

Sei generoso a definirla antica, perché come questione è proprio vetusta. È vero che quando veniva proposta per esempio dalle avanguardie riguardava una crisi interna di questo formato narrativo, si parlava di esaurimento delle forme e di svuotamento dei contenuti, mentre ora l’insidia sembrerebbe più velenosa perché si tratta casomai delle nuove tecnologie e della comunicazione diffusa. Però non vedo ancora all’orizzonte niente che annunci l’estinzione o la sostituzione del romanzo, inteso come una narrazione ampia capace di catturare il mondo con le parole. In questo il romanzo vince anche sul racconto breve. Come mi è capitato di dire più volte, il romanzo non è più lungo del racconto: è più largo, ossia accoglie più vita intorno all’ossatura della trama.

In che modo l’esplosione del web e dei social network ha inciso (ammesso che abbia inciso) sulle attività legate al leggere e allo scrivere?

Questa tua domanda è intelligentemente legata alla precedente. Uno dei drammi di questo inizio di millennio è che, mentre il tempo dedicato alla lettura si restringe sempre più, non si vede qualcosa che possa riempire questo tempo e non ingolfarlo di un ronzio ininterrotto e indistinguibile di comunicazioni incrociate fra Io debolissimi, come avviene sui social. In realtà, appena uno di questi soggetti vuole cercare di strutturare la sua visione del mondo e della vita e riscattarla da questa frammentarietà, si rivolge subito al romanzo.

Che consigli daresti ai giovanissimi che ambiscono a cimentarsi nella “scrittura letteraria”?

I consigli tecnici sono tantissimi, e sarebbe strano se riuscissi a sintetizzarli qui visto che per proporli agli allievi della mia scuola di scrittura chiedo loro un percorso di due anni… Se dovessi limitarmi a una cosa sola, direi che si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti, paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo. Volendo invece chiudere con un sorriso, per me rimangono insostituibili le parole che il padre di Borges disse al figlio, quando questi gli confessò le sue ambizioni letterarie. Come il padre di D’Artagnan fa al figlio tre regali all’inizio del suo viaggio, il padre di Borges consegnò al suo rampollo un viatico inestimabile: «Figlio mio, se vuoi diventare uno scrittore ricordati di fare queste quattro cose: leggere moltissimo, scrivere moltissimo, stracciare moltissimo e pubblicare tardissimo». Se a qualcuno questo consiglio meraviglioso dovesse sembrare troppo aristocratico (in fondo i Borges erano una famiglia ricca, e il giovane Jorge Luis poteva permettersi di fare con calma), potrà far suo il commento di mio padre, uomo di mezzi modesti, quando gli riferii la cosa: «Gli avrà anche raccomandato di mangiare pochissimo, nel frattempo!».

Raul Montanari ha scritto una ventina di libri fra romanzi, racconti, poesie, opere teatrali e saggi. Ha pubblicato importanti traduzioni, da Sofocle a Poe, da Shakespeare a Borges a Cormac McCarthy. Dirige a Milano una famosa scuola di scrittura creativa ed è il padre del post-noir, una narrativa di tensione che fa a meno di indagini e detective. Il suo ultimo romanzo è Sempre più vicino (Baldini & Castoldi 2017).

Il 4 maggio 2017, h. 11:30 circa, avrò il piacere di incontrare gli studenti del LICEO STATALE “G. LOMBARDO RADICE” di Catania nell’ambito di una delle iniziative del Maggio dei libri.
Discuteremo sul seguente tema: “La lettura come antidoto al mal di vivere. Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni”.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

(Massimo Maugeri)

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Letteratitudine vol. 3 in tour…

11 domenica Giu 2017

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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Grazie mille a la Repubblica – Palermo e a CasaLettori Maria Anna Patti per la pubblicazione di questa bella intervista incentrata su “Letteratitudine 3″ (LiberAria Editrice)…

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Letteratitudine 3 continua il suo tour di presentazioni…

MAGARI DOMANI RESTO e LETTERATITUDINE 3: A TUTTO VOLUME

Doppio incontro “consecutivo” venerdì sera, 16 giugno 2017, nell’ambito del Festival “A Tutto Volume” di Ragusa, a partire dalle 21:30, nella splendida cornice offerta da via Roma

Alle h. 21:30 si svolgerà la presentazione del romanzo “Magari domani resto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli). Sarà presente l’autore che dialogherà sul libro con Massimo Maugeri.

A seguire, alle 22:30, la presentazione del volume “Letteratitudine 3” curato da Massimo Maugeri (LiberAria). Ne discuteranno con Massimo Maugeri: Lorenzo Marone, Paolo Di Paolo e altri amici di Letteratitudine che hanno contribuito alla realizzazione del testo

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“Magari domani resto” (Feltrinelli): di Lorenzo Marone

Libro Magari domani resto Lorenzo MaroneLuce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po’ d’ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?

Lorenzo MaroneLorenzo Marone (Napoli, 1974), laureato in Giurisprudenza, ha esercitato per quasi dieci anni la professione di avvocato. Autore di successo, ha pubblicato La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Premio Stresa 2015, Premio Scrivere per amore 2015, Premio Caffè corretto città di Cave 2016, 12 edizioni in Italia, 11 traduzioni all’estero, un film, La tenerezza, con regia di Gianni Amelio, e La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016), Premio Como 2016. Collabora con “La Repubblica di Napoli” con una rubrica fissa dal titolo “Granelli”. Vive a Napoli con la moglie, il figlio e la bassotta Greta, il suo cane superiore. Per Feltrinelli ha pubblicato Magari domani resto (2017).

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Un riassunto delle tappe precedenti…

LETTERATITUDINE 3 a Terrasini (Pa) – 9/6/2017
Su il sipario! Appuntamenti tra casa e scuola
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Venerdì 9 giugno 2017, alle h. 17:30, presso l’Aula Magna dell’I.C. “Giovanni XXIII”, via G.B. Consiglio, 1 – 90049 Terrasini (PA) si è svolta la presentazione del volume LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) organizzato da Così, per passione – Associazione Culturale. Ne discuteranno con Massimo Maugeri, curatore del libro: Martina Consiglio, Natalia Rodik, Rina Trikoli Spalanca. Introducono: Alberto Cipolla, Adalberto Magnelli. Coordina i lavori: Ino Cardinale.

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E non poteva mancare a Una marina di libri…

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LETTERATITUDINE 3 a UNA MARINA DI LIBRI 2017: sabato 10 giugno 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Sabato 10 giugno 2017, alle h. 19:00, a Palermo, nell’ambito del Festival “Una marina di libri “, presso il Gymnasium dell’Orto Botanico si è svolta la presentazione del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria Editrice). Con Massimo Maugeri, curatore del libro, ne ha discusso Antonio Sunseri.

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E adesso le immagini delle precedenti presentazioni…

Qualche foto della presentazione di LETTERATITUDINE 3 a #SalTo30…

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Cari amici, qualche foto della presentazione di Letteratitudine 3 avvenuta oggi al Salone del Libro di Torino.
Ringrazio Giorgia Antonelli (editrice di LiberAria), Daniela Marcheschi e Marco Peano.
Ringrazio anche Giorgio Nisini, Domenico Trischitta (che ringrazio anche per queste foto) e tutti gli intervenuti.
Grazie di cuore a tutti.
E buona domenica! 🙂 (Massimo Maugeri)

https://www.facebook.com/Salvatore.Armando.Santoroo.5/videos/10209655077188804/ (un video di Salvatore Armando Santoro)

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Sabato 20 maggio, ore 17:30, presso la Sala Avorio del Salone Internazionale del Libro di Torino, presenteremo: “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni“ (LiberAria). Modera l’editrice: Giorgia Antonelli. Saranno presenti: Daniela Marcheschi, Massimo Maugeri e Marco Peano. Ma è attesa anche la partecipazione di tanti altri amici scrittori che hanno offerto il loro contributo per la realizzazione del libro.
Segnatevi la data! Non mancate!

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LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) – a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Un manuale che si legge come un romanzo, e che costituisce una vera e propria miniera di consigli e ispirazioni per chiunque, addetto ai lavori o semplice appassionato di letteratura, desideri conoscere da vicino i meccanismi che regolano l’universo che ruota intorno alla scrittura e ai suoi protagonisti, siano essi reali o immaginari.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/05/10/letteratitudine-3-al-salone-del-libro-di-torino/

Oltre alla prestigiosa tappa torinese, vi ricordo i precedenti appuntamenti di questo volume che è come uno stato dell’arte, una fotografia della letteratura contemporanea e non, nazionale e non solo…

LETTERATITUDINE 3: tra Siracusa e Catania – 21 e 23 aprile 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/doppio-appunta…/

Venerdì 21 aprile, alle ore 18:00 presso l’aula magna dell’Istituto “Lombardo Radice” di Siracusa, Massimo Maugeri ha conversato su Letteratitudine e sul volume LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice) Alla fine brindisi augurale pasquale. L’evento è stato organizzato dal Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri

Domenica 23 aprile 2017, alle ore 17:00, nella sede della Biblioteca della “Città Metropolitana” di Catania (Via Prefettura 20), nell’ambito della rassegna “MAGGIO DEI LIBRI” e per celebrare la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO, ha avuto luogo la presentazione del libro: LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice​ ). Presenti all’incontro: Massimo Maugeri​ (curatore del libro) e Rosa Maria Di Natale​
https://www.facebook.com/events/406807329698366/

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Quale spazio c’è nella nostra società per la lentezza e la fissità della pagina scritta? Come sui scrive un incipit d’impatto? Quali sono i meccanismi della scrittura? Da un blogger, da uno scrittore e da un filologo suggerimenti e consigli d’editoria. Con Massimo Maugeri, ideatore di Letteratitudine, Guido Conti, critico e giornalista, e Davide Canfora, Docente di Filologia italiana all’Università di Bari.

Ecco il link per chi volesse (ri)ascoltare la puntata del 17 aprile di Fahrenheit.

http://www.fahrenheit.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-12b350fe-868b-43ec-8698-12b212c77239.html#p=0

Altro materiale su Letteratitudine 3:

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(photo courtesy Salvo Trommino)

https://www.facebook.com/events/597163873821380/ (l’evento Facebook)

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BUON COMPLEANNO LETTERATITUDINE!!!!
Un invito di parole, musica e ricordi per invitare voi tutti il 7 Aprile alla Casa del libro, via Maestranza, Siracusa! Alle ore 18,00 Io e Daniela Sessa converseremo infatti con Massimo Maugeri e con moltissimi dei personaggi letterari di cui ha parlato in questi 10 anni! BUONA VISIONE! Ringrazio Salvo Trommino per la realizzazione del video! Grazie Salvo!

Queste le parole di Simona Lo Iacono…

Presentazione a cura di Simona Lo Iacono a Siracusa il 7 maggio 2017 alle ore 18:00 presso la Casa del Libro in via Maestranza 20/22.

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Ecco l’articolo uscito su LA SICILIA il 23 marzo 2017.

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Il pubblico de La Casa del LIbro… le attrici Beatrice Margagliotti e Arianna Vinci.

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La cara amica Lucia Regina, ottima lettrice.

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Luca Raimondi, che ho avuto il piacere di presentare e recensire spesso.

La new wave siracusana!

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La cara Grazia Maria Schirinà, che presiede l’associazione – e dirige l’omonima rivista – GLI AVOLESI NEL MONDO.

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LA CIVETTA DI MINERVA, il quindicinale d’inchiesta che si occupa anche di cultura…

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Altro materiale…

Venerdì 10 marzo alle ore 17 Massimo Maugeri, scrittore e blogger, è stato all’Istituto Tecnico Commerciale P. Branchina, di Adrano (CT) per presentare il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture, metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
L’incontro si è svolto nell’ambito della manifestazione “Viaggio tra le parole”, promossa dalla biblioteca comunale “Rosario Russo” ed è stato moderato dalla prof.ssa Lina Uccellatore.
Questo è l’evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/1890055664539199/
Massimo Maugeri ringrazia il prof. Matteo Bua per aver organizzato l’incontro.
Segnaliamo l’evento a Giorgia Antonelli e a Liberaria.

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La locandina con gli eventi della manifestazione…

… e il link al post di Letteratitudine news…

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/03/08/letteratitudine-3-ad-adrano/

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I tre protagonisti dell’incontro..

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Il libro… e le foto!

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Grazie a Marinella Fiume e Carlo Giannetto per queste foto… pubblicherò anche quelle scattate da me.

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Insieme a Sonia Patania, squisita padrona di casa a La Feltrinelli di Catania, Sergio Claudio Perroni, Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Domenico Trischitta, Mavie Parisi.

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Vincenzo Vitale e le sue reminiscenze sciasciane, davvero preziose.

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Eccomi a parlare di lettere, di Mariannina Coffa, di memoria e letteratura, del blog di Massimo Maugeri, di rete e scrittura.

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Domenico Trischitta e il suo ricordo di Sgalambro, Céline e i libri che ti cambiano la vita.

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Mavie Parisi e la Teresa di Kundera.

Guglielmo Pispisa e Dracula, Ornella Sgroi e Poirot.

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Giuseppe Giglio e il suo Vincenzo Consolo… una bellissima riflessione sulla letteratura che – penna in resta come Don Chisciotte e con le parole di Frisch – è un’arma contro la solitudine e le ingiustizie.

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Foto mie… Mavie Parisi, Guglielmo Pispisa, Ornella Sgroi.

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LETTERATITUDINE 3 (anteprima nazionale)
Presentazione in antemprima nazionale del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
Care amiche e cari amici, ho il piacere di invitarvi a partecipare a un evento che mi sta molto a cuore.
Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, vi aspetto presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea di Catania, per una festa letteraria che riguarda Letteratitudine. Presento, infatti, in anteprima nazionale il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria). È il libro con cui festeggio i dieci anni di attività del blog e che contiene tantissimi contributi, per lo più inediti (per dettagli vi rimando al comunicato elaborato dalla libreria Feltrinelli, che riporto di seguito) donati da amici scrittrici e scrittori. Ne approfitto subito per ringraziarli pubblicamente, e di vero cuore, per la loro disponibilità e amicizia.
Aggiungo soltanto che, questa del 17 gennaio, sarà davvero una bellissima festa dedicata alla lettura e alla scrittura. Nella presentazione mi accompagneranno alcuni degli amici che hanno donato il loro contributo per la realizzazione del libro. In particolare, saranno con me (e con voi): Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.
Vi aspettiamo! Non mancate!
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(Dettagli sul post)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

Presso la Sala Eventi de laFeltrinelli Libri e Musica di via Etnea 285 a Catania

Martedì 17 Gennaio

ore 18:00

Massimo Maugeri

presenta

LETTERATITUDINE 3 (LiberAria Editore)

Intervengono: Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.

Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea, Massimo Maugeri presenterà al pubblico catanese Letteratitudine 3 (Liberaria Editore). Interverranno numerosi autori degli scritti inclusi nel libro: questa chiacchierata fra scrittori è il modo con cui noi della Feltrinelli di Catania abbiamo scelto di  iniziare la nostra stagione degli eventi 2017.

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli sulla scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che introducono a libri, scrittori scomparsi e personaggi letterari. In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni: il nuovo libro curato da Massimo Maugeri ed edito da Liberaria, che è legato alle attività culturali e letterarie del celebre blog Letteratitudine.

Letteratitudine 3, che esce a dieci anni dalla nascita del blog, è una raccolta di interventi, in larga parte inediti e in parte tratti dal blog stesso. In questo terzo volume, come sempre curato da Massimo Maugeri, sono contenuti gli scritti di alcuni dei più importanti autori della narrativa contemporanea, italiana e internazionale. Le loro penne animano le quattro sezioni in cui è diviso il libro.

In Lettura e scrittura: dieci domande a dieci scrittori, sono racchiuse interviste sul rapporto tra l’attività del leggere e dello scrivere, una vera e propria incursione nelle vite letterarie di ogni scrittore.

Autoracconti d’autore: scrittori raccontano i propri romanzi, costituisce invece un vero e proprio focus sul romanzo, la narrazione in prima persona dei meccanismi e delle finalità dietro la scrittura e la stesura di un libro. Lettere a personaggi letterari e autori scomparsi è un epistolario fantastico, il dialogo, sempre vivo, tra uno scrittore contemporaneo e il suo autore, o personaggio letterario, di riferimento. Chiude la raccolta un Omaggio a Vincenzo Consolo, figura imprescindibile della letteratura contemporanea.

Dettagli, qui di seguito…

* * *

Interviste a: Ferdinando Camon, Massimo Carlotto, Antonella Cilento, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Nicola Lagioia, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Raul Montanari, Clara Sereni.

Autoracconti: Emanuela E. Abbadessa, Eraldo Affinati, Marco Balzano, Alessandro Bertante, Rossana Campo, Paola Capriolo, Glenn Cooper, Mauro Covacich, Maria Rosa Cutrufelli, Mario Di Caro, Luca Doninelli, Ildefonso Falcones, Catena Fiorello, Chiara Gamberale, Vittorio Giacopini, Luigi Guarnieri, Orazio Labbate, Nicola Lagioia, Joe R. Lansdale, Simona Lo Iacono, Massimo Lugli, Lorenzo Marone, Paola Mastrocola, Giordano Meacci, Elena Mearini, Claudio Morandini, Giorgio Nisini, Marilù Oliva, Demetrio Paolin, Marco Peano, Sergio Pent, Sergio Claudio Perroni, Romana Petri, Piergiorgio Pulixi, Sara Rattaro, Paolo Roversi, Clara Sánchez, Evelina Santangelo, Vanni Santoni, Giuseppe Schillaci, Brunella Schisa, Elvira Seminara, Marcello Simoni, Simona Sparaco, Mariapia Veladiano, Grazia Verasani.

Lettere: lettera a Alice nel Paese delle Meraviglie (di Francesca G. Marone), lettera a Honoré de Balzac (di Mariolina Bertini), lettera a Rocco Carbone (di Romana Petri), lettere a Mariannina Coffa (di Marinella Fiume e Maria Lucia Riccioli), lettera a Cthulhu (di Marco Peano), lettera a Stefano D’Arrigo (di Tea Ranno), lettera a Dracula (di Guglielmo Pispisa), lettera a Marguerite Duras (di Sandra Petrignani), lettera a Alfonso Gatto (di Carmen Pellegrino), lettera a Jean-Claude Izzo (di Stefania Nardini), lettera a Primo Levi (di Sara Rattaro), lettera a Katherine Mansfield (di Lia Levi), lettera a Elsa Morante (di Graziella Bernabò), lettera a Anna Maria Ortese (di Adelia Battista), lettera a padre Paneloux (di Filippo Tuena), lettera a Pier Paolo Pasolini (di Francesco Pecoraro), lettera a Perelà (di Claudio Morandini), lettera a Hercule Poirot (di Ornella Sgroi), lettera a Giuseppe Pontiggia (di Daniela Marcheschi), lettera a Ugo Riccarelli (di Giulia Ichino), lettera a Emilio Salgari (di Patrizia Rinaldi), lettera a Gregorio Samsa (di Andrea Caterini), Lettere a Leonardo Sciascia (di Antonio Di Grado e Vincenzo Vitale), lettera a Manlio Sgalambro (di Domenico Trischitta), lettera a Winston Smith (di Carlotta Susca), lettera a Antonio Tabucchi (di Paolo Di Paolo), lettera a Tereza (di Mavie Parisi), lettera a Marianna Ucrìa (di Simona Lo Iacono), lettera a Sebastiano Vassalli (di Michele Rossi).

Omaggio a Vincenzo Consolo: Massimo Maugeri, Maria Attanasio, Sebastiano Burgaretta, Domenico Calcaterra, Eliana Camaioni, Maria Rosa Cutrufelli, Antonio Di Grado, Giuseppe Giglio, Salvatore Silvano Nigro, Massimo Onofri, Salvo Sequenzia, Natale Tedesco, Anna Vasta.

* * *

Massimo Maugeri, scrittore siciliano, collabora con le pagine culturali di magazine e quotidiani tra cui “Il Venerdì” di Repubblica. Ha ideato e gestisce Letteratitudine, blog letterario d’autore del Gruppo L’Espresso, integrato da LetteratitudineNews. Su Radio Hinterland cura e conduce Letteratitudine in Fm: trasmissione culturale di libri e letteratura. Ha pubblicato romanzi, racconti e saggi. Il suo romanzo più recente Trinacria Park (Edizioni E/O, 2013 – Premio Vittorini) è stato inserito da Panorama nell’elenco dei dieci migliori romanzi italiani pubblicati nel 2013. Tra i vari riconoscimenti ricevuti: Premio Vittorini, Premio Addamo, Premio Martoglio, Premio Più a Sud di Tunisi, Premio Internazionale Sicilia “Il Paladino”, Premio Elmo.

* * *

© Letteratitudine

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Iniziamo l’anno nuovo con l’annuncio di un libro a cui teniamo molto, perché parla di scrittura e di scrittori.
Esce a fine gennaio Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni.
Nato per celebrare i dieci anni di attività del noto blog culturale Letteratitudine, curato da Massimo Maugeri, questo volume vi trascinerà nel dietro le quinte della scrittura, attraverso saggi, interviste, autoracconti dei più importanti scrittori italiani.
Prestissimo in tutte le librerie 🙂

Ecco il comunicato di LiberAria Editrice… e aggiungo anche queste parole di Giorgia Antonelli:

Ci sono blog culturali che fanno un lavoro immenso di divulgazione della letteratura, che sono tasselli importanti per la fruizione della lettura ai giorni nostri. Letteratitudine, il blog curato da Massimo Maugeri, è uno di questi, e nel 2016 ha festeggiato dieci anni di attività.
Abbiamo deciso di celebrare questo prezioso lavoro anche a LiberAria, così dal 26 gennaio in tutte le librerie troverete questo libro qui, Letteratitudine 3, che raccoglie interviste, saggi, racconti e autonarrazioni dei più importanti scrittori italiani e internazionali.
Un libro ricco di informazioni, retroscena e aneddoti sul dietro le quinte di ogni romanzo, un libro per addetti ai lavori, o semplici appassionati di letteratura, per chi ama i libri che parlano di altri libri, per chi ama la scrittura e la lettura, per chi almeno una volta ha raccontato un segreto a un personaggio letterario.
E poi ospita gli interventi di tanti amici, e scrittori, che stimo moltissimo.
Per darvi un’idea:
Demetrio Paolin, Orazio Labbate, Claudio Morandini, Giuseppe Schillaci, Marco Peano, Paolo Di Paolo, Nicola Lagioia, Antonio Di Grado, Daniela Marcheschi, Francesco Pecoraro, Vanni Santoni, Carlotta Susca, Paolo Roversi, Brunella Schisa, Clara Sànchez, Elvira Seminara, Simona Sparaco, Marilù Oliva, Sergio Claudio Perroni, Elena Mearini, Giordano Meacci, Joe R. Lansdale, Paola Mastrocola, Sergio Pent, Mauro Covacich, Glenn Cooper, Edoardo Affinati, Raul Montanari, Domenico Calcaterra e tantissimi altri.

Ringrazio Massimo Maugeri per aver curato questo bellissimo lavoro e averne affidato a LiberAria la realizzazione.

E qui le parole di Massimo Maugeri:

Ringrazio di cuore Giorgia Antonelli, direttrice di LiberAria, per questo post che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”: il terzo volume dedicato al blog in occasione del decennale della nascita (sarà nelle librerie a partire dal 26 gennaio).
Ne approfitto per ringraziare le amiche e gli amici che hanno donato i loro contributi pubblicati all’interno del volume: una vera e propria festa dedicata alla lettura e alla scrittura.
E grazie di cuore in anticipo a tutti coloro che avranno la possibilità di sostenerci!
Grazie, grazie, grazie! 🙂

La mia replica:

Grazie a te, Massimo, per aver creato questa realtà letteraria così bella… penne splendide, voci che si sono spesso unite per realizzare nuove cose in nome della passione per la lettura e la scrittura. Spesso provo una grande nostalgia per i primissimi tempi di questa avventura… ma tutto cambia e si evolve e sono certa che raggiungerai sempre più alti obiettivi. Grazie per aver voluto anche me sia nel blog che come autrice di un pezzo dedicato alla carissima Mariannina Coffa. Presentare questo libro sarà una festa.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/ (ecco il link al blog LETTERATITUDINE).

L’evento Facebook…

https://www.facebook.com/events/690662247775041/693084800866119/?notif_t=plan_mall_activity&notif_id=1484564472073067

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Ed anche le radio se ne occupano:

Massimo Maugeri è stato ospite giorno 16 gennaio, a Radio Delfino, del programma di Marilina Giaquinta per discutere di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria):
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
In collegamento telefonico c’è stato anche Giuseppe Giglio.
In streaming da qui: http://www.radiodelfino.it/
Oppure (per chi vive a Catania) in Fm sul canale 90.4.

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Cari amici, in tarda mattina (il collegamento sarà intorno alle 13:40) sarò ospite della trasmissione radiofonica “La Città Invisibile” su Radio Zammù (la radio dell’Università di Catania).
Discuteremo di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) che avrò il piacere di presentare oggi pomeriggio, alle h. 18, alla libreria Feltrinelli di Catania
https://www.facebook.com/events/690662247775041/
Potete ascoltarci sul canale 101 in Fm (per chi vive a Catania e dintorni) o su www.radiozammu.it

Vi aspetto oggi pomeriggio alla libreria Feltrinelli!
Per approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

foto

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/10/letteratitudine-tra-i-blog-piu-influenti-secondo-gli-editori/(

Sul quotidiano Repubblica di venerdì 7 dicembre 2012 (pag. 53, sezione Cultura) è stato pubblicato un articolo di Simonetta Fiori dal titolo “Quei titoli in classifica grazie a twitter e ai blog” con riferimento  a un evento organizzato dall’AIE in seno a “Più libri più liberi 2012” che aveva come scopo quello di stabilire se – e fino a che punto – i blog e la rete possono contribuire all’incremento della vendita dei libri.
Così scrive Simonetta Fiori nell’articolo: “Esplora un mondo ancora sommerso l’ inedita ricerca dell’ Aie, che per la prima volta indaga l’ influenza sui lettori esercitata dai blog di libri (sarà presentata domenica a Più libri più liberi ). La metodologia è ancora sperimentale, ma l’ inchiesta ha il merito di lumeggiare anche i minimi movimenti determinati dalle piazze letterarie considerate più importanti, ed è già qui un elemento di novità. Le case editrici hanno espresso una lista dei blog più influenti, dal borgesiano Finzioni a Tazzina di caffè, e poi Minima Moralia, Booksblog, Critica letteraria, Ho un libro in testa, Letteratitudine, Bookfool, Vibrisse, Nazione Indiana, Il primo amore, Scrittevolmente, Amanti dei libri. Tredici sigle a cui si attribuisce un peso“.
È possibile leggere l’intero articolo, cliccando qui.
Ne approfitto per ringraziare le case editrici che hanno indicato Letteratitudine nel gruppo dei blog più “influenti”.

Massimo MaugeriNessun testo alternativo automatico disponibile.

I miei legami con Letteratitudine…

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/ (il post permanente dedicato al mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA su Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina, e alle donne del Risorgimento italiano)

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Mariannina copertina

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2014/10/23/quannu-u-signuri-passava-p-o-munnu-di-maria-lucia-riccioli-la-prefazione-del-libro/ (il post sul mio libro di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, edito da Algra Editore: troverete la splendida prefazione di Sebastiano Burgaretta)

Copertina Riccioli

https://letteratitudinenews.wordpress.com/?s=la+bananottera

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2015/11/23/la-bananottera-di-maria-lucia-riccioli/ (il post su LA BANANOTTERA, la mia fiaba sulla dolce bananottera gialla Nana edita da VerbaVolant edizioni)

Qualche video su YouTube…

https://www.youtube.com/results?search_query=Letteratitudine

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/index.php?s=Maria+Lucia+Riccioli

Piccolo backup…

Sono presenti miei interventi anche nei due volumi precedenti dedicati a Letteratitudine.

Sono grata a Massimo e al suo blog per i contatti con tanti lettori scrittori commentatori editori traduttori critici resi possibili grazie ad Internet e a questo strumento di dialogo…

Qualche ricordo.

LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA è il forum dedicato alla scuola dal litblog LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri.
Su LA REPUBBLICA di venerdì 7 dicembre 2012, si parlava del blog LETTERATITUDINE come uno dei 13 litblog più influenti della rete…
E il 4 dicembre si parlava su IL CORRIERE DELLA SERA della riapertura del forum sulla scuola.
Ecco il link al forum, anche se qui ho ricopiato, grazie a Massimo Maugeri, l’articolo di Paolo Di Stefano, che ho avuto la gioia di conoscere il 15 dicembre 2004 in occasione del ritorno a Siracusa delle reliquie di Santa Lucia – evento che il giornalista-scrittore ha rievocato nel romanzo NEL CUORE CHE TI CERCA.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/

IL PICCOLO FRATELLO
Fiducia nella cultura anche senza cinguettii
In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell’editoria
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di Paolo Di Stefano
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C’è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell’intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d’apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest’autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del ‘46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C’è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola. C’è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l’ostilità della crisi: l’Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d’inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C’è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata…
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Paolo Di Stefano
Pagina 49
(04 dicembre 2012) – Corriere della Sera
–

Postato mercoledì, 5 dicembre 2012 alle 4:01 pm da Fiducia nella cultura anche senza cinguettii – di Paolo Di Stefano – Corriere della Sera

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Ecco a pagina 35 de LA SICILIA di giorno 14 gennaio 2017 l’annuncio dell’incontro.

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Ecco le parole di Maugeri:

Ringrazio di cuore il quotidiano “La Sicilia” e il direttore della pagina culturale Giuseppe Di Fazio per questo articolo che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3” (LiberAria) e la presentazione in anteprima nazionale che si svolgerà martedì 17 gennaio alla libreria Feltrinelli di Catania alle h. 18.
Buon fine settimana a tutti! 🙂

La pag. dell’evento su Fb:https://www.facebook.com/events/690662247775041/

Approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

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L’articolo di Massimo Onofri su AVVENIRE.

Il post su Satisfiction…

Satisfiction

LETTERATITUDINE 3. DIECI DOMANDE SULLA LETTURA E SULLA SCRITTURA A RAUL MONTANARI

7309133_2211507In dieci anni di attività Massimo Maugeri ha svolto un costante e prezioso lavoro (la passione è profonda) dentro e intorno alla letteratura. Nel 2006, infatti, iniziò la sua avventura on-line con Letteratitudine, da lui definito come “Luogo virtuale d’incontro tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali”. Con la pubblicazione di Letteratitudine 3. Letture, scritture, metanarrazioni (LiberAria), Maugeri tira le somme di quanto fatto, letto e scritto nell’ultima decade e, contemporaneamente, traccia insieme agli scrittori da lui coinvolti un interessante quanto coinvolgente percorso dentro la loro visione della scrittura e su quanto vi ruota intorno. Forse il modo migliore per avvicinare chi legge a chi scrive aprendo un accesso diretto non solo a quella che si definisce “l’officina” dello scrittore ma, in maniera decisamente più preziosa, al pensiero di ognuno di loro. Nell’ampia scelta di interviste e dialoghi imbastiti, abbiamo selezionato un’intervista a Raul Montanari, la cui lucidità e incisività di riflessione sulla materia scrittura non fa che confermarsi, se ce ne fosse stato bisogno.

Paolo Melissi

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Dieci domande sulla lettura e sulla scrittura a Raul Montanari

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Partiamo dalla lettura. Perché leggere?

Si fa quasi prima a dire perché non leggere! Leggere non è come guardare film o ascoltare dischi, che ne puoi macinare migliaia all’anno. È una faccenda lunga, e se ci pensi la lettura di un libro è la forma di fruizione di un’opera d’arte dove il tempo della fruizione stessa si avvicina di più al tempo della composizione: un autore può impiegare mesi e anni a scrivere un libro, ma tu puoi impiegare settimane e mesi a leggerlo. E poi lo devi fare da solo, girando le spalle al mondo. Immagina una festa: si può ascoltare insieme la musica o vedere un horror, come fanno gli adolescenti, ma se tutti si mettono a leggere? È finita. Insomma, leggere è antisociale. Il mestiere di lettore è anche rischioso, soggetto a errori drammatici quanto quello dello scrittore. Mettiamo che uno legga mille libri in tutta la sua vita. Facile che siano libri inutili, che gli passano sulla pelle come acqua tiepida, e invece c’è un libro, il suo libro, quello che gli farebbe capire tutto, che gli direbbe la verità su se stesso e sul mondo. Forse abbiamo tutti un libro così, che aspetta solo noi. È come l’anima gemella. E lui, o lei, quel libro lo sfiora con lo sguardo, magari lo prende in mano in libreria, lo sfoglia, ma non lo riconosce. Non lo leggerà mai. A parte tutto questo, leggere un libro è un immenso atto di amore e tenerezza per se stessi, e un modo insostituibile per conoscere il mondo.

Fra gli innumerevoli testi di narrativa che hai letto nel tempo, quale “eleggeresti” come tuo testo di riferimento? E perché?

È molto difficile fare un solo titolo, ma dovendo proprio, direi che non ho ancora letto un libro che mi sia sembrato incarnare la perfezione narrativa come Il processo di Kafka. Se è vero che il capolavoro nasce dall’incrociarsi di un grande soggetto narrativo, un grande contenuto e una grande scrittura, Il processo è il capolavoro dei capolavori: la storia che racconta è geniale, il contenuto è l’invenzione e la minuziosa descrizione dell’uomo del Novecento, la scrittura è senza eguali. In ogni singola riga di Kafka c’è tutto Kafka: leggi poche parole e sei immediatamente proiettato dentro questo mondo compatto – dolorosamente, angosciosamente, comicamente compiuto. È un modello per me come per tutti. Se Dio scrivesse, scriverebbe come Kakfa. D’altronde Kafka, che ha combattuto per tutta la vita con il fantasma del padre, è un pessimo padre con i suoi figliocci: un padre che, come il tempo, ammazza tutti i suoi allievi. Perché la sua prosa disadorna è ingannevolmente semplice e spinge all’emulazione, mentre in realtà è retta da ritmi e visioni ineguagliabili, che ridicolizzano tutti gli epigoni.

Tra i grandissimi scrittori del passato, chi indicheresti come tuo possibile “padre letterario” (o “madre letteraria” )? E perché?

Il primo stimolo a scrivere è stato la lettura di Edgar Allan Poe, quando avevo tredici anni. Non solo i suoi racconti sono meravigliosi, come sappiamo tutti, ma in quegli incubi, in quelle estasi, quelle traiettorie narrative implacabili e visionarie, sentivo una qualità umana particolare. Mi sembrava che Poe fosse un amico. Ho scrutato tante volte quei due o tre suoi famosi ritratti fotografici, e nel suo sguardo sentivo qualcosa di profondamente familiare. Credo di non essere l’unico a soggiacere a questa ipnosi, perché, come mi è capitato di scrivere nella prefazione alla traduzione che ho fatto delle sue poesie, Poe è l’unico scrittore del primo Ottocento a essere diventato un’icona pop. Tutti i ragazzi conoscono le sue storie, e la musica rock ha attinto a piene mani da esse – la presenza di Poe sulla copertina di Sgt. Pepper dei Beatles, in quella che è una specie di ritratto collettivo di tutti i santi, i pazzi, i geni e i profeti di ogni epoca, vale una beatificazione. Cito come una semplice coincidenza l’aver scoperto di essere nato esattamente centocinquant’anni dopo di lui: lui il 19 gennaio del 1809, io lo stesso giorno del 1959. Non credo agli influssi astrali, ma forse fra noialtri capricorni tardivi (e acquari mancati) qualche affinità c’è.

Passiamo alla scrittura. Perché scrivere?

Per diversi motivi, quasi tutti buoni. Anzitutto gli uomini riescono a pensare il mondo principalmente in forma narrativa. Un uomo si volta a guardare la sua vita come se rileggesse un romanzo, con il suo prologo, i capitoli, i colpi di scena, gli antagonisti, i personaggi principali e secondari; e applica lo stesso sguardo narrativizzante al mondo intorno a sé. Quindi raccontare storie è un’attività spontanea, lo facciamo tutti. In secondo luogo la scrittura è figlia della lettura, e nasce dal desiderio di aggiungere pagine a quelle degli autori che amiamo e che, all’inizio, imitiamo. Col tempo il desiderio si trasforma, ma questa spinta iniziale rimane, e il combattimento per dominare il linguaggio non viene mai meno. Poi la scrittura è un potente mezzo di conoscenza ed esplorazione. Quando un autore ha terminato un romanzo, non è più la stessa persona che l’ha iniziato: qualcosa in lui è cambiato. Immagina che io scriva un romanzo sulla gelosia: parto da una coppia innamorata, introduco una frattura in cui si inserisce un terzo. Dopo di che, guardo quello che succede fra i personaggi e lo descrivo. Se io sono intellettualmente e narrativamente onesto, sarà come spiare persone vere, come origliare le liti e i silenzi dei miei vicini al di là della parete. Alla fine di questo viaggio, io ne saprò più di prima sulla gelosia. Le riflessioni a cui i miei personaggi mi hanno costretto, le sorprese che mi hanno fatto, avranno modificato quello che pensavo e sapevo su questo argomento. Fra i motivi più insidiosi metterei invece il desiderio di fama letteraria, un’ambizione legittima che però purtroppo spinge spesso a comportamenti che fanno precipitare lo scrittore molto al di sotto delle proprie pagine.

Come e quando nasce il tuo amore per la scrittura?

L’ho raccontato prima: nasce dalla lettura. Tutti i libri che ho letto da bambino e poi da ragazzo sono stati importanti per me, e ho avuto la fortuna di leggere dei libri molto formativi. Ho parlato di Poe, ma a quell’età anche I promessi sposi mi è sembrato una macchina narrativa straordinaria, e d’altronde lo stesso Poe la pensava così e ne fece una recensione entusiastica nel 1835. Non sono mai stato disturbato dall’eccesso di intenzionalità pedagogica di Manzoni, dal suo paternalismo cattolico, perché alla fine in lui lo scrittore vince sempre. Quelle pagine quadrate, solide, piene di dettagli preziosi e di ironia, sono state un altro modello contagioso.

Come si sviluppa il processo creativo dei tuoi romanzi?

All’origine di tutto di solito non c’è il personaggio ma il soggetto. Ho un file che data almeno a una trentina di anni fa, dove ho raccolto nel tempo moltissime trame, molte ma molte più di quelle che potrò mai tradurre in romanzi in questa vita e nella prossima. Quando sento che è arrivato il momento di scrivere qualcosa di nuovo, le riprendo in mano. L’idea giusta spesso nasce combinando un plot con un altro, a volte con due altri, oppure modificandone uno che fino a quel momento non avevo trovato stimolante. Fatto questo, dedico un mese alla preparazione del romanzo, ossia a fissare intreccio e storia (la sequenza degli eventi come la presenterò al lettore e la loro cronologia assoluta che serve da riferimento costante), le schede dei personaggi (di ognuno voglio sapere ventiquattro cose, che vanno dal lavoro che fa a come dorme, a come mangia, che mezzi usa per spostarsi, se crede in Dio, che rapporto ha con il sesso, con il passato, con la violenza… naturalmente non tutto questo materiale preparatorio finirà nel libro, ma è importante che io sappia queste cose dei miei personaggi), la geografia dei luoghi, la progressione delle svolte narrative e così via. Infine, comincio: un mese per la prima stesura e circa altrettanto per le revisioni. Scrivo velocemente perché mi fa star male e non riuscirei a rimanere costantemente su un testo per troppo tempo.

Fra tutti i libri che hai pubblicato, qual è quello a cui ti senti più legato e che più degli altri desidereresti che perdurasse nel tempo? E perché?

È difficile rispondere a questa domanda. Ci sono sicuramente libri di cui oggi m’importa poco, che non mi emozionano più, ma quelli che mi stanno ancora a cuore e da cui mi sento rappresentato sono senz’altro più di uno, direi almeno cinque o sei. Ne cito tre: L’esistenza di dio, Strane cose, domani e Il Regno degli amici.

Di recente si è tornato a parlare di “morte del romanzo” (questione, per la verità, piuttosto antica), anche per la diffusione di nuove forme di narrazione legate allo sviluppo della tecnologia. Qual è la tua posizione al riguardo?

Sei generoso a definirla antica, perché come questione è proprio vetusta. È vero che quando veniva proposta per esempio dalle avanguardie riguardava una crisi interna di questo formato narrativo, si parlava di esaurimento delle forme e di svuotamento dei contenuti, mentre ora l’insidia sembrerebbe più velenosa perché si tratta casomai delle nuove tecnologie e della comunicazione diffusa. Però non vedo ancora all’orizzonte niente che annunci l’estinzione o la sostituzione del romanzo, inteso come una narrazione ampia capace di catturare il mondo con le parole. In questo il romanzo vince anche sul racconto breve. Come mi è capitato di dire più volte, il romanzo non è più lungo del racconto: è più largo, ossia accoglie più vita intorno all’ossatura della trama.

In che modo l’esplosione del web e dei social network ha inciso (ammesso che abbia inciso) sulle attività legate al leggere e allo scrivere?

Questa tua domanda è intelligentemente legata alla precedente. Uno dei drammi di questo inizio di millennio è che, mentre il tempo dedicato alla lettura si restringe sempre più, non si vede qualcosa che possa riempire questo tempo e non ingolfarlo di un ronzio ininterrotto e indistinguibile di comunicazioni incrociate fra Io debolissimi, come avviene sui social. In realtà, appena uno di questi soggetti vuole cercare di strutturare la sua visione del mondo e della vita e riscattarla da questa frammentarietà, si rivolge subito al romanzo.

Che consigli daresti ai giovanissimi che ambiscono a cimentarsi nella “scrittura letteraria”?

I consigli tecnici sono tantissimi, e sarebbe strano se riuscissi a sintetizzarli qui visto che per proporli agli allievi della mia scuola di scrittura chiedo loro un percorso di due anni… Se dovessi limitarmi a una cosa sola, direi che si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti, paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo. Volendo invece chiudere con un sorriso, per me rimangono insostituibili le parole che il padre di Borges disse al figlio, quando questi gli confessò le sue ambizioni letterarie. Come il padre di D’Artagnan fa al figlio tre regali all’inizio del suo viaggio, il padre di Borges consegnò al suo rampollo un viatico inestimabile: «Figlio mio, se vuoi diventare uno scrittore ricordati di fare queste quattro cose: leggere moltissimo, scrivere moltissimo, stracciare moltissimo e pubblicare tardissimo». Se a qualcuno questo consiglio meraviglioso dovesse sembrare troppo aristocratico (in fondo i Borges erano una famiglia ricca, e il giovane Jorge Luis poteva permettersi di fare con calma), potrà far suo il commento di mio padre, uomo di mezzi modesti, quando gli riferii la cosa: «Gli avrà anche raccomandato di mangiare pochissimo, nel frattempo!».

Raul Montanari ha scritto una ventina di libri fra romanzi, racconti, poesie, opere teatrali e saggi. Ha pubblicato importanti traduzioni, da Sofocle a Poe, da Shakespeare a Borges a Cormac McCarthy. Dirige a Milano una famosa scuola di scrittura creativa ed è il padre del post-noir, una narrativa di tensione che fa a meno di indagini e detective. Il suo ultimo romanzo è Sempre più vicino (Baldini & Castoldi 2017).

Il 4 maggio 2017, h. 11:30 circa, avrò il piacere di incontrare gli studenti del LICEO STATALE “G. LOMBARDO RADICE” di Catania nell’ambito di una delle iniziative del Maggio dei libri.
Discuteremo sul seguente tema: “La lettura come antidoto al mal di vivere. Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni”.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

(Massimo Maugeri)

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Letteratitudine vol. 3 a Torino

20 sabato Mag 2017

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica, scuola

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Qualche foto della presentazione di LETTERATITUDINE 3 a #SalTo30…

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Cari amici, qualche foto della presentazione di Letteratitudine 3 avvenuta oggi al Salone del Libro di Torino.
Ringrazio Giorgia Antonelli (editrice di LiberAria), Daniela Marcheschi e Marco Peano.
Ringrazio anche Giorgio Nisini, Domenico Trischitta (che ringrazio anche per queste foto) e tutti gli intervenuti.
Grazie di cuore a tutti.
E buona domenica! 🙂 (Massimo Maugeri)

https://www.facebook.com/Salvatore.Armando.Santoroo.5/videos/10209655077188804/ (un video di Salvatore Armando Santoro)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Sabato 20 maggio, ore 17:30, presso la Sala Avorio del Salone Internazionale del Libro di Torino, presenteremo: “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni“ (LiberAria). Modera l’editrice: Giorgia Antonelli. Saranno presenti: Daniela Marcheschi, Massimo Maugeri e Marco Peano. Ma è attesa anche la partecipazione di tanti altri amici scrittori che hanno offerto il loro contributo per la realizzazione del libro.
Segnatevi la data! Non mancate!

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LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria) – a cura di Massimo Maugeri

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono “dietro le quinte” di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Un manuale che si legge come un romanzo, e che costituisce una vera e propria miniera di consigli e ispirazioni per chiunque, addetto ai lavori o semplice appassionato di letteratura, desideri conoscere da vicino i meccanismi che regolano l’universo che ruota intorno alla scrittura e ai suoi protagonisti, siano essi reali o immaginari.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/05/10/letteratitudine-3-al-salone-del-libro-di-torino/

Oltre alla prestigiosa tappa torinese, vi ricordo i precedenti appuntamenti di questo volume che è come uno stato dell’arte, una fotografia della letteratura contemporanea e non, nazionale e non solo…

LETTERATITUDINE 3: tra Siracusa e Catania – 21 e 23 aprile 2017
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/doppio-appunta…/

Venerdì 21 aprile, alle ore 18:00 presso l’aula magna dell’Istituto “Lombardo Radice” di Siracusa, Massimo Maugeri ha conversato su Letteratitudine e sul volume LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice) Alla fine brindisi augurale pasquale. L’evento è stato organizzato dal Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri

Domenica 23 aprile 2017, alle ore 17:00, nella sede della Biblioteca della “Città Metropolitana” di Catania (Via Prefettura 20), nell’ambito della rassegna “MAGGIO DEI LIBRI” e per celebrare la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO, ha avuto luogo la presentazione del libro: LETTERATITUDINE 3 – letture, scritture e metanarrazioni (LiberAria Editrice​ ). Presenti all’incontro: Massimo Maugeri​ (curatore del libro) e Rosa Maria Di Natale​
https://www.facebook.com/events/406807329698366/

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Quale spazio c’è nella nostra società per la lentezza e la fissità della pagina scritta? Come sui scrive un incipit d’impatto? Quali sono i meccanismi della scrittura? Da un blogger, da uno scrittore e da un filologo suggerimenti e consigli d’editoria. Con Massimo Maugeri, ideatore di Letteratitudine, Guido Conti, critico e giornalista, e Davide Canfora, Docente di Filologia italiana all’Università di Bari.

Ecco il link per chi volesse (ri)ascoltare la puntata del 17 aprile di Fahrenheit.

http://www.fahrenheit.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-12b350fe-868b-43ec-8698-12b212c77239.html#p=0

Altro materiale su Letteratitudine 3:

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(photo courtesy Salvo Trommino)

https://www.facebook.com/events/597163873821380/ (l’evento Facebook)

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BUON COMPLEANNO LETTERATITUDINE!!!!
Un invito di parole, musica e ricordi per invitare voi tutti il 7 Aprile alla Casa del libro, via Maestranza, Siracusa! Alle ore 18,00 Io e Daniela Sessa converseremo infatti con Massimo Maugeri e con moltissimi dei personaggi letterari di cui ha parlato in questi 10 anni! BUONA VISIONE! Ringrazio Salvo Trommino per la realizzazione del video! Grazie Salvo!

Queste le parole di Simona Lo Iacono…

Presentazione a cura di Simona Lo Iacono a Siracusa il 7 maggio 2017 alle ore 18:00 presso la Casa del Libro in via Maestranza 20/22.

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Ecco l’articolo uscito su LA SICILIA il 23 marzo 2017.

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Il pubblico de La Casa del LIbro… le attrici Beatrice Margagliotti e Arianna Vinci.

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La cara amica Lucia Regina, ottima lettrice.

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Luca Raimondi, che ho avuto il piacere di presentare e recensire spesso.

La new wave siracusana!

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La cara Grazia Maria Schirinà, che presiede l’associazione – e dirige l’omonima rivista – GLI AVOLESI NEL MONDO.

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LA CIVETTA DI MINERVA, il quindicinale d’inchiesta che si occupa anche di cultura…

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Altro materiale…

Venerdì 10 marzo alle ore 17 Massimo Maugeri, scrittore e blogger, è stato all’Istituto Tecnico Commerciale P. Branchina, di Adrano (CT) per presentare il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture, metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
L’incontro si è svolto nell’ambito della manifestazione “Viaggio tra le parole”, promossa dalla biblioteca comunale “Rosario Russo” ed è stato moderato dalla prof.ssa Lina Uccellatore.
Questo è l’evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/1890055664539199/
Massimo Maugeri ringrazia il prof. Matteo Bua per aver organizzato l’incontro.
Segnaliamo l’evento a Giorgia Antonelli e a Liberaria.

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La locandina con gli eventi della manifestazione…

… e il link al post di Letteratitudine news…

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/03/08/letteratitudine-3-ad-adrano/

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I tre protagonisti dell’incontro..

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Il libro… e le foto!

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Grazie a Marinella Fiume e Carlo Giannetto per queste foto… pubblicherò anche quelle scattate da me.

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Insieme a Sonia Patania, squisita padrona di casa a La Feltrinelli di Catania, Sergio Claudio Perroni, Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Domenico Trischitta, Mavie Parisi.

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Vincenzo Vitale e le sue reminiscenze sciasciane, davvero preziose.

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Eccomi a parlare di lettere, di Mariannina Coffa, di memoria e letteratura, del blog di Massimo Maugeri, di rete e scrittura.

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Domenico Trischitta e il suo ricordo di Sgalambro, Céline e i libri che ti cambiano la vita.

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Mavie Parisi e la Teresa di Kundera.

Guglielmo Pispisa e Dracula, Ornella Sgroi e Poirot.

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Giuseppe Giglio e il suo Vincenzo Consolo… una bellissima riflessione sulla letteratura che – penna in resta come Don Chisciotte e con le parole di Frisch – è un’arma contro la solitudine e le ingiustizie.

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Foto mie… Mavie Parisi, Guglielmo Pispisa, Ornella Sgroi.

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LETTERATITUDINE 3 (anteprima nazionale)
Presentazione in antemprima nazionale del volume “LETTERATITUDINE 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
Care amiche e cari amici, ho il piacere di invitarvi a partecipare a un evento che mi sta molto a cuore.
Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, vi aspetto presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea di Catania, per una festa letteraria che riguarda Letteratitudine. Presento, infatti, in anteprima nazionale il volume “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria). È il libro con cui festeggio i dieci anni di attività del blog e che contiene tantissimi contributi, per lo più inediti (per dettagli vi rimando al comunicato elaborato dalla libreria Feltrinelli, che riporto di seguito) donati da amici scrittrici e scrittori. Ne approfitto subito per ringraziarli pubblicamente, e di vero cuore, per la loro disponibilità e amicizia.
Aggiungo soltanto che, questa del 17 gennaio, sarà davvero una bellissima festa dedicata alla lettura e alla scrittura. Nella presentazione mi accompagneranno alcuni degli amici che hanno donato il loro contributo per la realizzazione del libro. In particolare, saranno con me (e con voi): Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.
Vi aspettiamo! Non mancate!
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(Dettagli sul post)
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

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https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

Presso la Sala Eventi de laFeltrinelli Libri e Musica di via Etnea 285 a Catania

Martedì 17 Gennaio

ore 18:00

Massimo Maugeri

presenta

LETTERATITUDINE 3 (LiberAria Editore)

Intervengono: Antonio Di Grado, Marinella Fiume, Giuseppe Giglio, Mavie Parisi, Sergio Claudio Perroni, Guglielmo Pispisa, Maria Lucia Riccioli, Ornella Sgroi, Domenico Trischitta, Anna Vasta, Vincenzo Vitale.

Martedì 17 Gennaio, alle ore 18:00, presso la Sala Eventi della Feltrinelli di via Etnea, Massimo Maugeri presenterà al pubblico catanese Letteratitudine 3 (Liberaria Editore). Interverranno numerosi autori degli scritti inclusi nel libro: questa chiacchierata fra scrittori è il modo con cui noi della Feltrinelli di Catania abbiamo scelto di  iniziare la nostra stagione degli eventi 2017.

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli sulla scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che introducono a libri, scrittori scomparsi e personaggi letterari. In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni: il nuovo libro curato da Massimo Maugeri ed edito da Liberaria, che è legato alle attività culturali e letterarie del celebre blog Letteratitudine.

Letteratitudine 3, che esce a dieci anni dalla nascita del blog, è una raccolta di interventi, in larga parte inediti e in parte tratti dal blog stesso. In questo terzo volume, come sempre curato da Massimo Maugeri, sono contenuti gli scritti di alcuni dei più importanti autori della narrativa contemporanea, italiana e internazionale. Le loro penne animano le quattro sezioni in cui è diviso il libro.

In Lettura e scrittura: dieci domande a dieci scrittori, sono racchiuse interviste sul rapporto tra l’attività del leggere e dello scrivere, una vera e propria incursione nelle vite letterarie di ogni scrittore.

Autoracconti d’autore: scrittori raccontano i propri romanzi, costituisce invece un vero e proprio focus sul romanzo, la narrazione in prima persona dei meccanismi e delle finalità dietro la scrittura e la stesura di un libro. Lettere a personaggi letterari e autori scomparsi è un epistolario fantastico, il dialogo, sempre vivo, tra uno scrittore contemporaneo e il suo autore, o personaggio letterario, di riferimento. Chiude la raccolta un Omaggio a Vincenzo Consolo, figura imprescindibile della letteratura contemporanea.

Dettagli, qui di seguito…

* * *

Interviste a: Ferdinando Camon, Massimo Carlotto, Antonella Cilento, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Nicola Lagioia, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Raul Montanari, Clara Sereni.

Autoracconti: Emanuela E. Abbadessa, Eraldo Affinati, Marco Balzano, Alessandro Bertante, Rossana Campo, Paola Capriolo, Glenn Cooper, Mauro Covacich, Maria Rosa Cutrufelli, Mario Di Caro, Luca Doninelli, Ildefonso Falcones, Catena Fiorello, Chiara Gamberale, Vittorio Giacopini, Luigi Guarnieri, Orazio Labbate, Nicola Lagioia, Joe R. Lansdale, Simona Lo Iacono, Massimo Lugli, Lorenzo Marone, Paola Mastrocola, Giordano Meacci, Elena Mearini, Claudio Morandini, Giorgio Nisini, Marilù Oliva, Demetrio Paolin, Marco Peano, Sergio Pent, Sergio Claudio Perroni, Romana Petri, Piergiorgio Pulixi, Sara Rattaro, Paolo Roversi, Clara Sánchez, Evelina Santangelo, Vanni Santoni, Giuseppe Schillaci, Brunella Schisa, Elvira Seminara, Marcello Simoni, Simona Sparaco, Mariapia Veladiano, Grazia Verasani.

Lettere: lettera a Alice nel Paese delle Meraviglie (di Francesca G. Marone), lettera a Honoré de Balzac (di Mariolina Bertini), lettera a Rocco Carbone (di Romana Petri), lettere a Mariannina Coffa (di Marinella Fiume e Maria Lucia Riccioli), lettera a Cthulhu (di Marco Peano), lettera a Stefano D’Arrigo (di Tea Ranno), lettera a Dracula (di Guglielmo Pispisa), lettera a Marguerite Duras (di Sandra Petrignani), lettera a Alfonso Gatto (di Carmen Pellegrino), lettera a Jean-Claude Izzo (di Stefania Nardini), lettera a Primo Levi (di Sara Rattaro), lettera a Katherine Mansfield (di Lia Levi), lettera a Elsa Morante (di Graziella Bernabò), lettera a Anna Maria Ortese (di Adelia Battista), lettera a padre Paneloux (di Filippo Tuena), lettera a Pier Paolo Pasolini (di Francesco Pecoraro), lettera a Perelà (di Claudio Morandini), lettera a Hercule Poirot (di Ornella Sgroi), lettera a Giuseppe Pontiggia (di Daniela Marcheschi), lettera a Ugo Riccarelli (di Giulia Ichino), lettera a Emilio Salgari (di Patrizia Rinaldi), lettera a Gregorio Samsa (di Andrea Caterini), Lettere a Leonardo Sciascia (di Antonio Di Grado e Vincenzo Vitale), lettera a Manlio Sgalambro (di Domenico Trischitta), lettera a Winston Smith (di Carlotta Susca), lettera a Antonio Tabucchi (di Paolo Di Paolo), lettera a Tereza (di Mavie Parisi), lettera a Marianna Ucrìa (di Simona Lo Iacono), lettera a Sebastiano Vassalli (di Michele Rossi).

Omaggio a Vincenzo Consolo: Massimo Maugeri, Maria Attanasio, Sebastiano Burgaretta, Domenico Calcaterra, Eliana Camaioni, Maria Rosa Cutrufelli, Antonio Di Grado, Giuseppe Giglio, Salvatore Silvano Nigro, Massimo Onofri, Salvo Sequenzia, Natale Tedesco, Anna Vasta.

* * *

Massimo Maugeri, scrittore siciliano, collabora con le pagine culturali di magazine e quotidiani tra cui “Il Venerdì” di Repubblica. Ha ideato e gestisce Letteratitudine, blog letterario d’autore del Gruppo L’Espresso, integrato da LetteratitudineNews. Su Radio Hinterland cura e conduce Letteratitudine in Fm: trasmissione culturale di libri e letteratura. Ha pubblicato romanzi, racconti e saggi. Il suo romanzo più recente Trinacria Park (Edizioni E/O, 2013 – Premio Vittorini) è stato inserito da Panorama nell’elenco dei dieci migliori romanzi italiani pubblicati nel 2013. Tra i vari riconoscimenti ricevuti: Premio Vittorini, Premio Addamo, Premio Martoglio, Premio Più a Sud di Tunisi, Premio Internazionale Sicilia “Il Paladino”, Premio Elmo.

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© Letteratitudine

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letteratitudine-3

Iniziamo l’anno nuovo con l’annuncio di un libro a cui teniamo molto, perché parla di scrittura e di scrittori.
Esce a fine gennaio Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni.
Nato per celebrare i dieci anni di attività del noto blog culturale Letteratitudine, curato da Massimo Maugeri, questo volume vi trascinerà nel dietro le quinte della scrittura, attraverso saggi, interviste, autoracconti dei più importanti scrittori italiani.
Prestissimo in tutte le librerie 🙂

Ecco il comunicato di LiberAria Editrice… e aggiungo anche queste parole di Giorgia Antonelli:

Ci sono blog culturali che fanno un lavoro immenso di divulgazione della letteratura, che sono tasselli importanti per la fruizione della lettura ai giorni nostri. Letteratitudine, il blog curato da Massimo Maugeri, è uno di questi, e nel 2016 ha festeggiato dieci anni di attività.
Abbiamo deciso di celebrare questo prezioso lavoro anche a LiberAria, così dal 26 gennaio in tutte le librerie troverete questo libro qui, Letteratitudine 3, che raccoglie interviste, saggi, racconti e autonarrazioni dei più importanti scrittori italiani e internazionali.
Un libro ricco di informazioni, retroscena e aneddoti sul dietro le quinte di ogni romanzo, un libro per addetti ai lavori, o semplici appassionati di letteratura, per chi ama i libri che parlano di altri libri, per chi ama la scrittura e la lettura, per chi almeno una volta ha raccontato un segreto a un personaggio letterario.
E poi ospita gli interventi di tanti amici, e scrittori, che stimo moltissimo.
Per darvi un’idea:
Demetrio Paolin, Orazio Labbate, Claudio Morandini, Giuseppe Schillaci, Marco Peano, Paolo Di Paolo, Nicola Lagioia, Antonio Di Grado, Daniela Marcheschi, Francesco Pecoraro, Vanni Santoni, Carlotta Susca, Paolo Roversi, Brunella Schisa, Clara Sànchez, Elvira Seminara, Simona Sparaco, Marilù Oliva, Sergio Claudio Perroni, Elena Mearini, Giordano Meacci, Joe R. Lansdale, Paola Mastrocola, Sergio Pent, Mauro Covacich, Glenn Cooper, Edoardo Affinati, Raul Montanari, Domenico Calcaterra e tantissimi altri.

Ringrazio Massimo Maugeri per aver curato questo bellissimo lavoro e averne affidato a LiberAria la realizzazione.

E qui le parole di Massimo Maugeri:

Ringrazio di cuore Giorgia Antonelli, direttrice di LiberAria, per questo post che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni”: il terzo volume dedicato al blog in occasione del decennale della nascita (sarà nelle librerie a partire dal 26 gennaio).
Ne approfitto per ringraziare le amiche e gli amici che hanno donato i loro contributi pubblicati all’interno del volume: una vera e propria festa dedicata alla lettura e alla scrittura.
E grazie di cuore in anticipo a tutti coloro che avranno la possibilità di sostenerci!
Grazie, grazie, grazie! 🙂

La mia replica:

Grazie a te, Massimo, per aver creato questa realtà letteraria così bella… penne splendide, voci che si sono spesso unite per realizzare nuove cose in nome della passione per la lettura e la scrittura. Spesso provo una grande nostalgia per i primissimi tempi di questa avventura… ma tutto cambia e si evolve e sono certa che raggiungerai sempre più alti obiettivi. Grazie per aver voluto anche me sia nel blog che come autrice di un pezzo dedicato alla carissima Mariannina Coffa. Presentare questo libro sarà una festa.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/ (ecco il link al blog LETTERATITUDINE).

L’evento Facebook…

https://www.facebook.com/events/690662247775041/693084800866119/?notif_t=plan_mall_activity&notif_id=1484564472073067

letteratitudine3-copie

Ed anche le radio se ne occupano:

Massimo Maugeri è stato ospite giorno 16 gennaio, a Radio Delfino, del programma di Marilina Giaquinta per discutere di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria):
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/
In collegamento telefonico c’è stato anche Giuseppe Giglio.
In streaming da qui: http://www.radiodelfino.it/
Oppure (per chi vive a Catania) in Fm sul canale 90.4.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Cari amici, in tarda mattina (il collegamento sarà intorno alle 13:40) sarò ospite della trasmissione radiofonica “La Città Invisibile” su Radio Zammù (la radio dell’Università di Catania).
Discuteremo di “Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria) che avrò il piacere di presentare oggi pomeriggio, alle h. 18, alla libreria Feltrinelli di Catania
https://www.facebook.com/events/690662247775041/
Potete ascoltarci sul canale 101 in Fm (per chi vive a Catania e dintorni) o su www.radiozammu.it

Vi aspetto oggi pomeriggio alla libreria Feltrinelli!
Per approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

foto

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/10/letteratitudine-tra-i-blog-piu-influenti-secondo-gli-editori/(

Sul quotidiano Repubblica di venerdì 7 dicembre 2012 (pag. 53, sezione Cultura) è stato pubblicato un articolo di Simonetta Fiori dal titolo “Quei titoli in classifica grazie a twitter e ai blog” con riferimento  a un evento organizzato dall’AIE in seno a “Più libri più liberi 2012” che aveva come scopo quello di stabilire se – e fino a che punto – i blog e la rete possono contribuire all’incremento della vendita dei libri.
Così scrive Simonetta Fiori nell’articolo: “Esplora un mondo ancora sommerso l’ inedita ricerca dell’ Aie, che per la prima volta indaga l’ influenza sui lettori esercitata dai blog di libri (sarà presentata domenica a Più libri più liberi ). La metodologia è ancora sperimentale, ma l’ inchiesta ha il merito di lumeggiare anche i minimi movimenti determinati dalle piazze letterarie considerate più importanti, ed è già qui un elemento di novità. Le case editrici hanno espresso una lista dei blog più influenti, dal borgesiano Finzioni a Tazzina di caffè, e poi Minima Moralia, Booksblog, Critica letteraria, Ho un libro in testa, Letteratitudine, Bookfool, Vibrisse, Nazione Indiana, Il primo amore, Scrittevolmente, Amanti dei libri. Tredici sigle a cui si attribuisce un peso“.
È possibile leggere l’intero articolo, cliccando qui.
Ne approfitto per ringraziare le case editrici che hanno indicato Letteratitudine nel gruppo dei blog più “influenti”.

Massimo MaugeriNessun testo alternativo automatico disponibile.

I miei legami con Letteratitudine…

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/ (il post permanente dedicato al mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA su Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina, e alle donne del Risorgimento italiano)

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Mariannina copertina

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2014/10/23/quannu-u-signuri-passava-p-o-munnu-di-maria-lucia-riccioli-la-prefazione-del-libro/ (il post sul mio libro di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, edito da Algra Editore: troverete la splendida prefazione di Sebastiano Burgaretta)

Copertina Riccioli

https://letteratitudinenews.wordpress.com/?s=la+bananottera

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2015/11/23/la-bananottera-di-maria-lucia-riccioli/ (il post su LA BANANOTTERA, la mia fiaba sulla dolce bananottera gialla Nana edita da VerbaVolant edizioni)

Qualche video su YouTube…

https://www.youtube.com/results?search_query=Letteratitudine

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/index.php?s=Maria+Lucia+Riccioli

Piccolo backup…

Sono presenti miei interventi anche nei due volumi precedenti dedicati a Letteratitudine.

Sono grata a Massimo e al suo blog per i contatti con tanti lettori scrittori commentatori editori traduttori critici resi possibili grazie ad Internet e a questo strumento di dialogo…

Qualche ricordo.

LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA è il forum dedicato alla scuola dal litblog LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri.
Su LA REPUBBLICA di venerdì 7 dicembre 2012, si parlava del blog LETTERATITUDINE come uno dei 13 litblog più influenti della rete…
E il 4 dicembre si parlava su IL CORRIERE DELLA SERA della riapertura del forum sulla scuola.
Ecco il link al forum, anche se qui ho ricopiato, grazie a Massimo Maugeri, l’articolo di Paolo Di Stefano, che ho avuto la gioia di conoscere il 15 dicembre 2004 in occasione del ritorno a Siracusa delle reliquie di Santa Lucia – evento che il giornalista-scrittore ha rievocato nel romanzo NEL CUORE CHE TI CERCA.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/

IL PICCOLO FRATELLO
Fiducia nella cultura anche senza cinguettii
In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell’editoria
–
di Paolo Di Stefano
–

C’è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell’intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d’apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest’autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del ‘46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C’è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola. C’è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l’ostilità della crisi: l’Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d’inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C’è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata…
–

Paolo Di Stefano
Pagina 49
(04 dicembre 2012) – Corriere della Sera
–

Postato mercoledì, 5 dicembre 2012 alle 4:01 pm da Fiducia nella cultura anche senza cinguettii – di Paolo Di Stefano – Corriere della Sera

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Ecco a pagina 35 de LA SICILIA di giorno 14 gennaio 2017 l’annuncio dell’incontro.

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Ecco le parole di Maugeri:

Ringrazio di cuore il quotidiano “La Sicilia” e il direttore della pagina culturale Giuseppe Di Fazio per questo articolo che annuncia l’uscita di “Letteratitudine 3” (LiberAria) e la presentazione in anteprima nazionale che si svolgerà martedì 17 gennaio alla libreria Feltrinelli di Catania alle h. 18.
Buon fine settimana a tutti! 🙂

La pag. dell’evento su Fb:https://www.facebook.com/events/690662247775041/

Approfondimenti sul libro:
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/01/11/letteratitudine-3-anteprima-nazionale/

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L’articolo di Massimo Onofri su AVVENIRE.

Il post su Satisfiction…

Satisfiction

LETTERATITUDINE 3. DIECI DOMANDE SULLA LETTURA E SULLA SCRITTURA A RAUL MONTANARI

7309133_2211507In dieci anni di attività Massimo Maugeri ha svolto un costante e prezioso lavoro (la passione è profonda) dentro e intorno alla letteratura. Nel 2006, infatti, iniziò la sua avventura on-line con Letteratitudine, da lui definito come “Luogo virtuale d’incontro tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali”. Con la pubblicazione di Letteratitudine 3. Letture, scritture, metanarrazioni (LiberAria), Maugeri tira le somme di quanto fatto, letto e scritto nell’ultima decade e, contemporaneamente, traccia insieme agli scrittori da lui coinvolti un interessante quanto coinvolgente percorso dentro la loro visione della scrittura e su quanto vi ruota intorno. Forse il modo migliore per avvicinare chi legge a chi scrive aprendo un accesso diretto non solo a quella che si definisce “l’officina” dello scrittore ma, in maniera decisamente più preziosa, al pensiero di ognuno di loro. Nell’ampia scelta di interviste e dialoghi imbastiti, abbiamo selezionato un’intervista a Raul Montanari, la cui lucidità e incisività di riflessione sulla materia scrittura non fa che confermarsi, se ce ne fosse stato bisogno.

Paolo Melissi

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Dieci domande sulla lettura e sulla scrittura a Raul Montanari

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Partiamo dalla lettura. Perché leggere?

Si fa quasi prima a dire perché non leggere! Leggere non è come guardare film o ascoltare dischi, che ne puoi macinare migliaia all’anno. È una faccenda lunga, e se ci pensi la lettura di un libro è la forma di fruizione di un’opera d’arte dove il tempo della fruizione stessa si avvicina di più al tempo della composizione: un autore può impiegare mesi e anni a scrivere un libro, ma tu puoi impiegare settimane e mesi a leggerlo. E poi lo devi fare da solo, girando le spalle al mondo. Immagina una festa: si può ascoltare insieme la musica o vedere un horror, come fanno gli adolescenti, ma se tutti si mettono a leggere? È finita. Insomma, leggere è antisociale. Il mestiere di lettore è anche rischioso, soggetto a errori drammatici quanto quello dello scrittore. Mettiamo che uno legga mille libri in tutta la sua vita. Facile che siano libri inutili, che gli passano sulla pelle come acqua tiepida, e invece c’è un libro, il suo libro, quello che gli farebbe capire tutto, che gli direbbe la verità su se stesso e sul mondo. Forse abbiamo tutti un libro così, che aspetta solo noi. È come l’anima gemella. E lui, o lei, quel libro lo sfiora con lo sguardo, magari lo prende in mano in libreria, lo sfoglia, ma non lo riconosce. Non lo leggerà mai. A parte tutto questo, leggere un libro è un immenso atto di amore e tenerezza per se stessi, e un modo insostituibile per conoscere il mondo.

Fra gli innumerevoli testi di narrativa che hai letto nel tempo, quale “eleggeresti” come tuo testo di riferimento? E perché?

È molto difficile fare un solo titolo, ma dovendo proprio, direi che non ho ancora letto un libro che mi sia sembrato incarnare la perfezione narrativa come Il processo di Kafka. Se è vero che il capolavoro nasce dall’incrociarsi di un grande soggetto narrativo, un grande contenuto e una grande scrittura, Il processo è il capolavoro dei capolavori: la storia che racconta è geniale, il contenuto è l’invenzione e la minuziosa descrizione dell’uomo del Novecento, la scrittura è senza eguali. In ogni singola riga di Kafka c’è tutto Kafka: leggi poche parole e sei immediatamente proiettato dentro questo mondo compatto – dolorosamente, angosciosamente, comicamente compiuto. È un modello per me come per tutti. Se Dio scrivesse, scriverebbe come Kakfa. D’altronde Kafka, che ha combattuto per tutta la vita con il fantasma del padre, è un pessimo padre con i suoi figliocci: un padre che, come il tempo, ammazza tutti i suoi allievi. Perché la sua prosa disadorna è ingannevolmente semplice e spinge all’emulazione, mentre in realtà è retta da ritmi e visioni ineguagliabili, che ridicolizzano tutti gli epigoni.

Tra i grandissimi scrittori del passato, chi indicheresti come tuo possibile “padre letterario” (o “madre letteraria” )? E perché?

Il primo stimolo a scrivere è stato la lettura di Edgar Allan Poe, quando avevo tredici anni. Non solo i suoi racconti sono meravigliosi, come sappiamo tutti, ma in quegli incubi, in quelle estasi, quelle traiettorie narrative implacabili e visionarie, sentivo una qualità umana particolare. Mi sembrava che Poe fosse un amico. Ho scrutato tante volte quei due o tre suoi famosi ritratti fotografici, e nel suo sguardo sentivo qualcosa di profondamente familiare. Credo di non essere l’unico a soggiacere a questa ipnosi, perché, come mi è capitato di scrivere nella prefazione alla traduzione che ho fatto delle sue poesie, Poe è l’unico scrittore del primo Ottocento a essere diventato un’icona pop. Tutti i ragazzi conoscono le sue storie, e la musica rock ha attinto a piene mani da esse – la presenza di Poe sulla copertina di Sgt. Pepper dei Beatles, in quella che è una specie di ritratto collettivo di tutti i santi, i pazzi, i geni e i profeti di ogni epoca, vale una beatificazione. Cito come una semplice coincidenza l’aver scoperto di essere nato esattamente centocinquant’anni dopo di lui: lui il 19 gennaio del 1809, io lo stesso giorno del 1959. Non credo agli influssi astrali, ma forse fra noialtri capricorni tardivi (e acquari mancati) qualche affinità c’è.

Passiamo alla scrittura. Perché scrivere?

Per diversi motivi, quasi tutti buoni. Anzitutto gli uomini riescono a pensare il mondo principalmente in forma narrativa. Un uomo si volta a guardare la sua vita come se rileggesse un romanzo, con il suo prologo, i capitoli, i colpi di scena, gli antagonisti, i personaggi principali e secondari; e applica lo stesso sguardo narrativizzante al mondo intorno a sé. Quindi raccontare storie è un’attività spontanea, lo facciamo tutti. In secondo luogo la scrittura è figlia della lettura, e nasce dal desiderio di aggiungere pagine a quelle degli autori che amiamo e che, all’inizio, imitiamo. Col tempo il desiderio si trasforma, ma questa spinta iniziale rimane, e il combattimento per dominare il linguaggio non viene mai meno. Poi la scrittura è un potente mezzo di conoscenza ed esplorazione. Quando un autore ha terminato un romanzo, non è più la stessa persona che l’ha iniziato: qualcosa in lui è cambiato. Immagina che io scriva un romanzo sulla gelosia: parto da una coppia innamorata, introduco una frattura in cui si inserisce un terzo. Dopo di che, guardo quello che succede fra i personaggi e lo descrivo. Se io sono intellettualmente e narrativamente onesto, sarà come spiare persone vere, come origliare le liti e i silenzi dei miei vicini al di là della parete. Alla fine di questo viaggio, io ne saprò più di prima sulla gelosia. Le riflessioni a cui i miei personaggi mi hanno costretto, le sorprese che mi hanno fatto, avranno modificato quello che pensavo e sapevo su questo argomento. Fra i motivi più insidiosi metterei invece il desiderio di fama letteraria, un’ambizione legittima che però purtroppo spinge spesso a comportamenti che fanno precipitare lo scrittore molto al di sotto delle proprie pagine.

Come e quando nasce il tuo amore per la scrittura?

L’ho raccontato prima: nasce dalla lettura. Tutti i libri che ho letto da bambino e poi da ragazzo sono stati importanti per me, e ho avuto la fortuna di leggere dei libri molto formativi. Ho parlato di Poe, ma a quell’età anche I promessi sposi mi è sembrato una macchina narrativa straordinaria, e d’altronde lo stesso Poe la pensava così e ne fece una recensione entusiastica nel 1835. Non sono mai stato disturbato dall’eccesso di intenzionalità pedagogica di Manzoni, dal suo paternalismo cattolico, perché alla fine in lui lo scrittore vince sempre. Quelle pagine quadrate, solide, piene di dettagli preziosi e di ironia, sono state un altro modello contagioso.

Come si sviluppa il processo creativo dei tuoi romanzi?

All’origine di tutto di solito non c’è il personaggio ma il soggetto. Ho un file che data almeno a una trentina di anni fa, dove ho raccolto nel tempo moltissime trame, molte ma molte più di quelle che potrò mai tradurre in romanzi in questa vita e nella prossima. Quando sento che è arrivato il momento di scrivere qualcosa di nuovo, le riprendo in mano. L’idea giusta spesso nasce combinando un plot con un altro, a volte con due altri, oppure modificandone uno che fino a quel momento non avevo trovato stimolante. Fatto questo, dedico un mese alla preparazione del romanzo, ossia a fissare intreccio e storia (la sequenza degli eventi come la presenterò al lettore e la loro cronologia assoluta che serve da riferimento costante), le schede dei personaggi (di ognuno voglio sapere ventiquattro cose, che vanno dal lavoro che fa a come dorme, a come mangia, che mezzi usa per spostarsi, se crede in Dio, che rapporto ha con il sesso, con il passato, con la violenza… naturalmente non tutto questo materiale preparatorio finirà nel libro, ma è importante che io sappia queste cose dei miei personaggi), la geografia dei luoghi, la progressione delle svolte narrative e così via. Infine, comincio: un mese per la prima stesura e circa altrettanto per le revisioni. Scrivo velocemente perché mi fa star male e non riuscirei a rimanere costantemente su un testo per troppo tempo.

Fra tutti i libri che hai pubblicato, qual è quello a cui ti senti più legato e che più degli altri desidereresti che perdurasse nel tempo? E perché?

È difficile rispondere a questa domanda. Ci sono sicuramente libri di cui oggi m’importa poco, che non mi emozionano più, ma quelli che mi stanno ancora a cuore e da cui mi sento rappresentato sono senz’altro più di uno, direi almeno cinque o sei. Ne cito tre: L’esistenza di dio, Strane cose, domani e Il Regno degli amici.

Di recente si è tornato a parlare di “morte del romanzo” (questione, per la verità, piuttosto antica), anche per la diffusione di nuove forme di narrazione legate allo sviluppo della tecnologia. Qual è la tua posizione al riguardo?

Sei generoso a definirla antica, perché come questione è proprio vetusta. È vero che quando veniva proposta per esempio dalle avanguardie riguardava una crisi interna di questo formato narrativo, si parlava di esaurimento delle forme e di svuotamento dei contenuti, mentre ora l’insidia sembrerebbe più velenosa perché si tratta casomai delle nuove tecnologie e della comunicazione diffusa. Però non vedo ancora all’orizzonte niente che annunci l’estinzione o la sostituzione del romanzo, inteso come una narrazione ampia capace di catturare il mondo con le parole. In questo il romanzo vince anche sul racconto breve. Come mi è capitato di dire più volte, il romanzo non è più lungo del racconto: è più largo, ossia accoglie più vita intorno all’ossatura della trama.

In che modo l’esplosione del web e dei social network ha inciso (ammesso che abbia inciso) sulle attività legate al leggere e allo scrivere?

Questa tua domanda è intelligentemente legata alla precedente. Uno dei drammi di questo inizio di millennio è che, mentre il tempo dedicato alla lettura si restringe sempre più, non si vede qualcosa che possa riempire questo tempo e non ingolfarlo di un ronzio ininterrotto e indistinguibile di comunicazioni incrociate fra Io debolissimi, come avviene sui social. In realtà, appena uno di questi soggetti vuole cercare di strutturare la sua visione del mondo e della vita e riscattarla da questa frammentarietà, si rivolge subito al romanzo.

Che consigli daresti ai giovanissimi che ambiscono a cimentarsi nella “scrittura letteraria”?

I consigli tecnici sono tantissimi, e sarebbe strano se riuscissi a sintetizzarli qui visto che per proporli agli allievi della mia scuola di scrittura chiedo loro un percorso di due anni… Se dovessi limitarmi a una cosa sola, direi che si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti, paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo. Volendo invece chiudere con un sorriso, per me rimangono insostituibili le parole che il padre di Borges disse al figlio, quando questi gli confessò le sue ambizioni letterarie. Come il padre di D’Artagnan fa al figlio tre regali all’inizio del suo viaggio, il padre di Borges consegnò al suo rampollo un viatico inestimabile: «Figlio mio, se vuoi diventare uno scrittore ricordati di fare queste quattro cose: leggere moltissimo, scrivere moltissimo, stracciare moltissimo e pubblicare tardissimo». Se a qualcuno questo consiglio meraviglioso dovesse sembrare troppo aristocratico (in fondo i Borges erano una famiglia ricca, e il giovane Jorge Luis poteva permettersi di fare con calma), potrà far suo il commento di mio padre, uomo di mezzi modesti, quando gli riferii la cosa: «Gli avrà anche raccomandato di mangiare pochissimo, nel frattempo!».

Raul Montanari ha scritto una ventina di libri fra romanzi, racconti, poesie, opere teatrali e saggi. Ha pubblicato importanti traduzioni, da Sofocle a Poe, da Shakespeare a Borges a Cormac McCarthy. Dirige a Milano una famosa scuola di scrittura creativa ed è il padre del post-noir, una narrativa di tensione che fa a meno di indagini e detective. Il suo ultimo romanzo è Sempre più vicino (Baldini & Castoldi 2017).

Il 4 maggio 2017, h. 11:30 circa, avrò il piacere di incontrare gli studenti del LICEO STATALE “G. LOMBARDO RADICE” di Catania nell’ambito di una delle iniziative del Maggio dei libri.
Discuteremo sul seguente tema: “La lettura come antidoto al mal di vivere. Letteratitudine 3: letture, scritture e metanarrazioni”.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/…/letteratitudin…/

(Massimo Maugeri)

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