Il 6 gennaio 1878, giorno dell’Epifania, moriva Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina, protagonista del mio primo romanzo, FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.
Nel 2022 è uscito il mio saggio CARO NOME – IL MISTERO DELL’ANGELO DI MARIANNINA COFFA, con la prefazione di Stefano Vaccaro e una nota di Marinella Fiume, per i tipi di Algra Editore.
Mariannina Coffa (30 settembre 1841 – 6 gennaio 1878).
La copertina del mio romanzo…
Il 9 agosto 2022, nell’ambito del festival “Il giardino delle arti” di Galatone (Lecce), presso il giardino del Palazzo Marchesale di Galatone è stato riproposto da Tommaso Massimo Rotella e Maria Margherita Manco lo spettacolo “Mariannina Coffa – Il mio nome è Psiche” ispirato al mio romanzo “Ferita all’ala un’allodola” sulla poetessa e patriota netina, che nel 2018 era stato rappresentato a Gassino Torinese da Teresa Caporale.
Per tutte le attività e le iniziative sulla Coffa realizzate in questi anni vi rimando alle altre pagine del blog…
Intanto però vi ripropongo la graditissima recensione dell’amica scrittrice Lia Messina:
Lo splendido angelo ai piedi del busto di Mariannina Coffa in piazza XVI maggio a Noto…
E che dire delle parole dell’amica Cetty De Luca?
Viaggio poetico, sublime, ricerca approfondita di significati nascosti, celati dietro quartine di aura potenza e forte evocazione, assonanze di nomi con i canti di Dante, reinterpretazioni Leopardiane, rievocazioni ancestrali. Maria Lucia Riccioli si diletta a scorrere righe dall’alto in basso e scopre il “Caro Nome”, il Nome tanto amato quanto sofferto da Mariannina, quel “Nome” che durante il viaggio ti porterà a sconfinare mondi lontanissimi, figure ancestrali, l’universo tutto e il cosmo intero.
Nel “Cosmo” apparteniamo tutti quanti, con i nostri limiti, le nostre paure, le debolezze terrene, i nostri sogni, ma gli angeli sono balsamo per le anime oppresse, così come lo era quella della “Nostra”, la quale alla fine troverà la pace e l’agognata “Patria” solo in cielo.
Grazie Maria Lucia per questo meraviglioso viaggio!
Grazie per essere stata annoverata tra le pagine dei Ringraziamenti.
Grazie grande amica e grande scrittrice intensa e appassionata.
In questo post, che terrò sempre aperto e aggiornato, inserisco recensioni e commenti dei lettori al mio sesto libro, il saggio CARO NOME – IL MISTERO DELL’ANGELO DI MARIANNINA COFFA.
Attendo le vostre impressioni di lettura…
Mi sono cimentata nella critica letteraria senza – spero – aver perso il piglio narrativo che dona risonanze ai documenti ma cerca di non rinunciare alla scientificità.
Viaggio poetico, sublime, ricerca approfondita di significati nascosti, celati dietro quartine di aura potenza e forte evocazione, assonanze di nomi con i canti di Dante, reinterpretazioni Leopardiane, rievocazioni ancestrali. Maria Lucia Riccioli si diletta a scorrere righe dall’alto in basso e scopre il “Caro Nome”, il Nome tanto amato quanto sofferto da Mariannina, quel “Nome” che durante il viaggio ti porterà a sconfinare mondi lontanissimi, figure ancestrali, l’universo tutto e il cosmo intero. Nel “Cosmo” apparteniamo tutti quanti, con i nostri limiti, le nostre paure, le debolezze terrene, i nostri sogni, ma gli angeli sono balsamo per le anime oppresse, così come lo era quella della “Nostra”, la quale alla fine troverà la pace e l’agognata “Patria” solo in cielo. Grazie Maria Lucia per questo meraviglioso viaggio! Grazie per essere stata annoverata tra le pagine dei Ringraziamenti. Grazie grande amica e grande scrittrice intensa e appassionata.
Grazie a Diana Spencer (aka, ovvero, Cetty De Luca, che a Mariannina Coffa ha dedicato la sua tesi di laurea) per le splendide parole sul mio saggio.
Grazie all’amica scrittrice Rosalia Messina!
Il 2 settembre su Sololobri: “Caro nome. Il mistero dell’angelo di Mariannina Coffa” di Maria Lucia Riccioli (Algra, 2022).
Un saggio affascinante e molto documentato, con il quale l’autrice si addentra ancora una volta nella storia di Mariannina Coffa, alla quale aveva dedicato il romanzo storico “Ferita all’ala un’allodola” (L’Erudita, 2013), vincitore del Premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi”, finalista al Kaos Festival, segnalato al Premio “Alessio Di Giovanni”.
Quante letture, questa estate! Ho potuto incontrare di nuovo, nelle pagine di Maria Lucia Riccioli, Mariannina Coffa. Seguite il link per saperne di più. Qui vi dico solo che con questo saggio affascinante e molto documentato l’autrice si addentra ancora una volta nella storia di Mariannina Coffa, alla quale aveva dedicato il romanzo storico “Ferita all’ala un’allodola” (L’Erudita, 2013), vincitore del Premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi”, finalista al Kaos Festival, segnalato al Premio “Alessio Di Giovanni”.
Caro nome. Il mistero dell’angelo di Mariannina Coffa di Maria Lucia Riccioli
Algra, 2022 – Avvincente come un romanzo questo documentatissimo saggio che Maria Lucia Riccioli, autrice siracusana cimentatasi in molti diversi generi letterari, dedica a Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina (1841 – 1878) e alla figura dell’angelo, ricorrente nelle sue opere.
Mariannina Coffa, di famiglia nobile e d’intelletto vivace, durante la sua breve vita pubblicò un notevole numero di raccolte poetiche. Maria Lucia Riccioli, nel saggio Caro nome. Il mistero dell’angelo di Mariannina Coffa, edito da Algra (2022), ricerca con cura nelle pagine della poetessa le tracce della figura dell’angelo, che spesso e in contesti tra loro differenti ricorre; e s’ingegna a svelare un gioco linguistico dal quale traspare un forte sentimento che per tutta la vita l’artista di Noto provò per una persona che aveva fatto parte della sua vita e aveva continuato a incarnare un suo irraggiungibile ideale di felicità. Un gioco linguistico che rimanda al caro nome che deve rimanere nascosto, fra le righe, che non può risplendere e risaltare sotto lo sguardo di ogni lettore.
“Vale la pena spendere qualche parola sull’espressione “caro nome”, citazione verdiana da Rigoletto, perché di melodramma sono intrise la storia del nostro Ottocento e la vicenda di Mariannina Coffa: Gilda, la figlia del giullare gobbo del duca di Mantova, non sa che lo studente Gualtier Maldè che la corteggia altri non è che lo stesso duca, il quale la sedurrà. Maledetto dal buffone, il cinico duca scamperà alla vendetta di Rigoletto, che vedrà la propria figlia morire uccisa al posto dell’amato. Nella splendida aria “Caro nome” Gilda accarezza con le note il nome del giovane innamorato”.
L’autrice ricorda altri casi in cui una persona amata non ha potuto far parte della vita quotidiana di un poeta, per ragioni di convenienza sociale e per la scarsa o inesistente libertà di scelta che, fino a non tanto tempo fa, si aveva in campo sentimentale. Riccioli passa in rassegna le spie linguistiche dalle quali il nome di volta in volta caro (a Dante, a Leopardi) emerge. E, alle interpretazioni più o meno mistiche di solito individuate con riguardo alla ricorrente figura angelica negli scritti di Mariannina Coffa, contrappone, basandosi su un’accurata esegesi di vari testi (poetici, epistolari), una differente spiegazione, concreta e terrena.
“A parte il diario poetico della disperazione della Coffa, del suo eterno rimpianto e dolore, questi sonetti testimoniano la volontà di rivolgersi a chi avrebbe potuto, voluto e saputo decifrarne il messaggio nascosto”.
Con questo saggio, l’autrice siracusana chiude il cerchio iniziato nel 2013 con il romanzo storico Ferita all’ala un’allodola.
Ringrazio di cuore l’amica scrittrice Lia Messina, che ho avuto la gioia di leggere e recensire più volte, per l’attenta lettura che coglie i nodi del mio saggio, gioca a rivelare e non svela completamente il “caro nome” che ne è l’oggetto.
“Caro nome” come sapete è uscito a luglio ed è stato presentato in anteprima assoluta al Liolà festival di Marina di Ragusa, grazie ai buoni uffici dell’amico Stefano Vaccaro, giovane studioso di vaglia ed eccellente relatore della serata del 15 luglio.
Spero che ci siano altre occasioni di incontro e dibattito, fisiche e virtuali…
Sono sorpresa e felice per questa riproposizione dello spettacolo MARIANNINA COFFA – IL MIO NOME È PSICHE ispirato al mio romanzo sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa “Ferita all’ala un’allodola”, uscito nel 2011 in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e poi ripubblicato nel 2013. Pensare che grazie a Tommaso Massimo Rotella e Teresa Caporale (peraltro ritratta mentre interpreta il monologo nelle foto a corredo dei primi articoli usciti sull’evento e la rassegna pugliese) le mie parole sulla Coffa e le stesse parole della poetessa viaggino dalla Sicilia a quel Piemonte protagonista dell’unificazione fino alla Puglia è per me motivo di gioia e orgoglio).
“A colui che può fare assai di più e immensamente al di là di quello che noi domandiamo e pensiamo per la sua potenza operante in noi a lui la gloria…” San Paolo
Concordo in pieno con la citazione paolina scelta e posta in esergo alle notizie su IL GIARDINO DELLE ARTI.
Qui invece la foto relativa al mio pezzo uscito il 17 novembre 2017 su LA CIVETTA DI MINERVA in occasione della prima messinscena dello spettacolo a Gassino Torinese:
Attore, regista, danzatore. Dal 1990 conduce una personale ricerca sul movimento dell’attore che lo porterà a collaborare con il Teatro di Dioniso (Valter Malosti, Direttore della scuola del Teatro Stabile di Torino), il Gruppo della Rocca ed il Piccolo Teatro di Milano. Tra gli spettacoli a cui ha preso parte come danzatore: Les nuits d’été, 1986 e Ahnung,1987, entrambi con coreografie di Anna Sagna. Ha curato, tra gli altri, i movimenti coreografici nel 2000 dello spettacolo La vita è sogno di Calderon prodotto dal Piccolo Teatro di Milano per la regia di Luca Ronconi. È stato attore in Porcile di Pasolini, regia di F. Tiezzi (1994), in Sogno di una notte di mezza estate e Amleto regia di V. Malosti (1996). Conduce, da anni, numerosi laboratori teatrali in Italia. Dal 2012 è Direttore Artistico insieme a Silvia Gatti, del Teatro Vecchio Mercato di Gassino T.se.
9 agosto MARIANNINA COFFA Il mio nome è Psiche di Maria Lucia Riccioli e Tommaso Massimo Rotella con Teresa Caporale regia Tommaso Massimo Rotella
Nuovi appuntamenti per la stagione estiva de ‘Il Giardino delle Arti’ ideata ed organizzata dall’Associazione Tracce Creative, nell’ambito dei progetti giovanili e culturali di ‘Generazioni di Comunità’ e ‘Distanze_Zero’ nel giardino del Palazzo Marchesale di Galatone. Per la sezione dedicata al teatro, martedì 9 agosto (ore 21.30), in scena la Compagnia Magdalene G. con Mariannina Coffa Il mio nome è Psiche, monologo femminile interpretato da Teresa Caporale, diretta da Tommaso Massimo Rotella, anche autore della drammaturgia con Maria Lucia Riccioli.
Lo spettacolo Mariannina Coffa Il mio nome è Psiche mette in scena la vita della poetessa siciliana. Una donna con una grande passione per la poesia, una donna che aveva sacrificato tutta sé stessa per non contravvenire alle regole della società, una donna che aveva immolato il suo più grande amore perché il destino aveva già scritto per lei quale sarebbe stata la sua storia, una donna creduta pazza e malata solo perché inseguiva il suo più grande sogno: Mariannina Coffa. La sua storia, quella della cosiddetta “Capinera di Noto”, è tutt’altro che fantasia. Enfant prodige dei salotti buoni della Sicilia Sud-Orientale, già da bambina recitava poesie e rime all’istante partendo da parole che le venivano assegnate dagli adulti, Mariannina coltiva l’arte dei versi che si tradurrà da grande nella passione per lo scrivere, passione sublime quanto portatrice di disgrazie. Ribellatasi ad un matrimonio infelice, decise di ritornare nella sua Noto per dare libero sfogo alla sua arte creativa con una breve quanto intensa stagione simbolista. Morirà giovane a trentasei anni, disprezzata dalla famiglia e abbandonata da tutti.
Così la descrive il più importante storico e filosofo del ‘900 italiano, Benedetto Croce, nelle sue “Terze pagine sparse”: “Figura di donna nubilosa, sofferente alle imposizioni sociali e famigliari, Mariannina sembra uscita direttamente dalle pagine di un romanzo verista di Verga, non poche sono infatti le similitudini tra la Capinera verghiana e Mariannina Coffa, spesso definita la “Capinera di Noto” o la “Saffo netina”. Divisa tra i lavori domestici e la cura dei figli (alcuni dei quali morti in tenera età) la Coffa trova il tempo, nelle buie notti invernali, chiusa nella sua stanza, nascosta da tutti, di scrivere le sue poesie contro l’assoluto divieto del marito e del suocero. Condannata ancora prima di essere giudicata, Mariannina sarà vittima delle dicerie del volgo che la etichetteranno come una pazza isterica dedita alle pratiche di sonnambulismo e magnetismo. Abbandonato il tetto coniugale e ripudiata dalla famiglia paterna, aderirà a diverse logge di ispirazione massonica e teosofica. Costretta a vivere tra la fame e gli stenti nell’ultimo periodo della sua vita, il gracile corpo della poetessa si spegnerà a soli 36 anni nella più completa solitudine. Il corpo di Mariannina muore ma il suo nome entra nella storia della letteratura italiana guadagnandosi l’appellativo di “poetessa maledetta”.
Prossimo appuntamento: giovedì 25 agosto, nuovo allestimento per il racconto noir Blue Stories Storie di Fumo e Sogni Bugiardi, con Salvatore Della Villa, Franco Chirivì (chitarra) e Michele Colaci (contrabbasso).
‘Generazioni di Comunità’ animerà il Palazzo Marchesale di Galatone fino al 2023, con un’intensa attività culturale, artistica e sociale; saranno programmati laboratori creativi (teatro, scrittura, arti figurative, antichi mestieri, archeologia), incontri culturali, mostre d’arte, valorizzazione di prodotti enogastronomici ed artigianali, performance artistiche.
‘Spazi di Prossimità’ vuole proporre delle azioni culturali, sia formative che performative, in cui siano ridotte le distanze non solo fisiche ma anche e soprattutto di conoscenza. Prevede la realizzazione di laboratori di formazione teatrale, incontri culturali, performance artistiche, attività di promozione della lettura. Sarà inoltre attivo un servizio di tutoraggio tesi rivolto agli studenti e agli universitari.
PORTA ORE 21.00 – SIPARIO ORE 21.30
Costo Biglietto Posto unico €8
GIARDINO DEL PALAZZO MARCHESALE DI GALATONE –Piazza SS Crocifisso, Galatone (entrata da Via Castello)
Info e prenotazioni: Tracce Creative 338.4960251 – 329.7155894 traccecreativeaps@gmail.com Segui Tracce Creative su Facebook e Instagram
Generazioni di Comunità è vincitore di Luoghi Comuni iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI finanziata con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 e del Fondo Nazionale Politiche Giovanili
Di_stanze Zero è vincitore di Spazi di Prossimità iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia dalla presidenza del Consiglio del Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale Web: www.facebook.com/events/421…
𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮𝗻𝗻𝗶𝗻𝗮 𝗖𝗼𝗳𝗳𝗮 – 𝗜𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗻𝗼𝗺𝗲 𝗲̀ 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗵𝗲 è andato in scena! Fino a tre giorni fa, si era decisi a sospendere lo spettacolo a nuova data (causa covid dell’unica attrice in scena) ma per bontà e generosità di un sì detto da Maria Margherita Manco ha ristabilito il giusto equilibrio a tasselli organizzativi ormai intricatissimi da gestire. “Questa sera farò delle cose che non ho mai fatto in vita mia!”, ha detto prima del chi è di scena.
Così la vita di Mariannina Coffa è stata raccontata al pubblico de ‘Il Giardino delle Arti’, la vita delle poetessa siciliana, della Capinera di Noto, soprannominata ‘poetessa maledetta’. Maledetta poi, di cosa? Di voler vivere nella Sicilia dell’800 una vita desiderata e non imposta. Per sopravvivere sceglierà quest’ultima, morendo a 37 anni (sarebbe stata una rock star, se fosse vissuta oggi) dopo aver lasciato al mondo alcune delle poesie più belle della letteratura italiana. La narrazione ha lasciato spazio ai genitori di Mariannina, all’avaro e disgustoso suocero, alle pettegole di paese. Incastonate nel racconto, per volontà del regista Tommaso Rotella, alcune strofe del più importante cantautorato femminile italiano: Mia Martini, Anna Oxa, Madame, Fiorella Mannoia…
Noto, 25 AGOSTO 2017 – POETI E SCRITTORI DEL VAL DI NOTO A CONFRONTO, a cura di Francesco Urso 7ª Edizione della consolidata manifestazione “Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto”, che ogni anno si svolge il venerdì sera della festa di San Corrado a Noto. in questo video di Liliana Calabrese è il momento dell’intervento della poetessa e scrittrice siracusana Maria Lucia Riccioli, che dopo aver citato altri studiosi della poetessa netina Mariannina Coffa, comincia a leggere passi del suo testo “Ferita all’ala un’allodola”. Libro al momento esaurito e che si può leggere tramite la Biblioteca comunale.
Un libro per i più piccoli che apre spiragli anche per i grandi: un libro sul rispetto delle diversità e sulla scoperta della ricchezza che ciascuno può portare a partire dalla propria unicità differente.
E adesso qualche parola in più sul mio rapporto fra Alessio Grillo e me…
FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, il mio romanzo storico sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, ha avuto ben due copertine, entrambe ad opera dello stesso autore…
Ecco la prima. Che emozione!
Grazie sempre ad Alessio Grillo, pittore e grafico, che l’ha realizzata partendo da una fotografia realizzata nello studio dell’artista Salvatore Randone di Militello in Val di Catania, che ringrazio ancora.
Ed ecco la seconda…
Ma non è finita qui… nel 2014 è uscita la mia raccolta di cunti in dialetto siciliano QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU per i tipi di Algra Editore.
La fotografia di copertina – oltre che due disegni all’interno, insieme a quelli di Francesca Di Natale – è opera di Alessio Grillo ancora una volta…
Dulcis in fundo, la copertina di CARO NOME – IL MISTERO DELL’ANGELO DI MARIANNINA COFFA, saggio sulla poetessa e patriota netina che chiude idealmente il cerchio aperto dal romanzo.
La locandina di Liolà Festival… (progetto grafico Carla Dipasquale)
La splendida copertina del mio saggio, opera di Alessio Grillo (grazie infinite!), modella d’eccezione M.R., che sa. 🙂
Ma quanti eravate ieri sera?
Una terrazza, quella del porto turistico di Marina di Ragusa, gremita di gente per omaggiare Mariannina Coffa, per ascoltare il racconto di Maria Lucia Riccioli e dell’angelo misterioso che è al centro del suo ultimo lavoro editoriale, fresco di stampa per i tipi di Algra editore. Un ringraziamento enorme, per l’organizzazione impeccabile, va alle lioline (adoro questo termine) Caterina Giardina, Cecilia Tumino, Elide Poscia, Tonino Gulino, che ci hanno accolto con tanto amore ed entusiasmo e hanno messo su un calendario d’incontri mirabolante. Grazie ragazze, siete una forza della natura! Ringrazio il folto pubblico composto da tanti amici ed estimatori della poetessa che ho avuto modo di ritrovare, abbracciare e salutare: c’è della magia nel vedersi in piazza per discorrere di poesia e letteratura. Grazie di cuore a tutti. Son certo che Mariannina sia felice.
Vi abbraccio
Queste le parole di Stefano Vaccaro…
Io sono ancora stordita, emozionata e felice della splendida accoglienza, dell’attenzione del pubblico – non scontata in una serata estiva, per giunta in un luogo di villeggiatura.
Eppure.
Potenza di Mariannina Coffa, dei segreti e misteri della sua vita, della malia dei suoi versi.
Potenza di un’associazione, la Pro Loco Mazzarelli, attiva e instancabile nel portare avanti il Liolà Festival.
Grazie, una parola che non riesce ad esprimere ciò che provo.
Lieti conversari…
Mariannina Coffa Caruso, poetessa e patriota netina.
Il commovente omaggio a Stefania Elena Carnemolla, recentemente scomparsa – coincidenza? il suo prediletto Ibn Hamdis ci riporta a Siracusa e Noto, quindi a Mariannina…, come Michele Amari ad Ascenzio Mauceri.
Stefano Vaccaro e Stefania Campo, autori di due preziosi volumi di cui parlerò in seguito…
Ecco le parole sulla serata tratte dalla pagina di Tour Letterario Ibleo:
Ieri sera, presso il suggestivo scenario del porto turistico di Marina di Ragusa, ha preso avvio la quinta edizione della rassegna culturale “LIOLÀ” organizzata dalla Pro Loco Mazzarelli. La serata d’apertura ha visto protagonista un’autrice che a noi del Tour Letterario Ibleo sta molto a cuore e che non manchiamo mai di ricordare, ovvero la poetessa netina (ma ragusana d’adozione) Mariannina Coffa (1841-1878). La pubblicazione dell’ultimo saggio della prof.ssa Maria Lucia Riccioli, “Caro nome. Il mistero dell’angelo di Mariannina Coffa” edito per i tipi di Algra edizioni – con la prefazione del nostro Stefano Vaccaro – ci ha permesso di ritornare a riflettere su una figura assai complessa e conturbante che a distanza di secoli continua ad interrogarci e ad affascinarci. Ieri all’appuntamento, oltre a Stefano Vaccaro, era presente anche Stefania Campo e Vincenzo Cascone che ritroveremo giorno 26 agosto durante il lancio dei volumi su Salvatore Quasimodo e Gesualdo Bufalino.
Che bello vedere tante persone per una delle nostre autrici dimenticate, che persone di valore e di grande volontà ci permettono di rileggere e riascoltare. Bravissimi!!!!
La vera forza è l’accoppiata Riccioli-Vaccaro con il loro dialogo fitto di stimoli, sorprese e fatti sconosciuti di un personaggio che conserva ancora tanti segreti da svelare
Il mare ci fa da contorno. E un pubblico fantastico ci segue
Cosa desiderare di più?
Pro Loco Mazzarelli:
Non ci sono parole per ringraziarvi per ieri sera
Grazie, grazie, grazie per la vostra presenza, per l’affetto che avete mostrato nei confronti di Liolà, per l’attenzione verso Mariannina Coffa e la sua storia.
Maria Lucia Riccioli e Stefano Vaccaro ci hanno incantato con le loro parole e Maria Lucia ci ha anche deliziato con la sua voce e il canto
E grazie a Cecilia Tumino, Mariannina arriva a Castel di Tusa…
E per non farsi mancare niente, lo sciabordio dell’acqua, immersa nel blu dipinto di blu, mi fa compagnia Mariannina Coffa — presso Castel Di Tusa, Sicilia, Italy.
Dopo “Quannu ‘u Signuri passava p’ ‘o munnu”, raccolta di cunti, una sorta di Vangelo popolare dialettale, Maria Lucia Riccioli torna con “Munuzzagghi e ratteddi”, una raccolta di liriche sparse, cunti extravagantes (non riconducibili cioè alla prima prova in siciliano della Riccioli) e traduzioni poetiche (da Dante e Leopardi).
Semifinalista al “II Campionato nazionale della lingua italiana”, programma di Luciano Rispoli, sulla storica TeleMonteCarlo, vincitrice di numerosi concorsi, uno per tutti quello per le migliori recensioni dei romanzi di Agatha Christie de “Il Corriere della sera”,Maria Lucia Riccioli scrive di cultura sul giornale “La Civetta di Minerva”. Per i più piccoli ha anche scritto “La bananottera” e “Chi ha rubato la mia mamma?”.
Nella prefazione del libro, Sebastiano Burgaretta, scrive di ”Munuzzagghi e ratteddi”: il “registro poetico” dell’autrice “spazia agevolmente tra squarci di lirismo sostenuto e tono giocoso che sconfina a volte nella sentenziosità e nell’ironia. Tutto quanto, infine c’è da dire, è però sostenuto sottilmente ma fermamente dal filo incoercibile della luce”.
Ecco che riprendono le presentazioni letterarie e gli incontri con l’autore!
Ringrazio l’Istituto comprensivo “Giovanni Verga” di Gela per avermi invitata (specie la dirigente scolastica Viviana Aldisio e Mimmo Russello, a sua volta scrittore…
Oltre ogni aspettativa: dirigente motivata, un gruppo docenti operativo ed entusiasta, collaboratori attenti all’accoglienza e calorosi, genitori interessati e partecipi, piccoli allievi meravigliosi, creativi, sveglissimi, vispi e affettuosi!
Parleremo de LA BANANOTTERA (VerbaVolant edizioni) e di CHI HA RUBATO LA MIA MAMMA? (VerbaVolant edizioni), ma ci sarà spazio anche per i miei libri pubblicati con Algra Editore, QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU e MUNUZZAGGHI E RATTEDDI… (non dimentico la carissima Mariannina Coffa di FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, stay tuned!)
Il laboratorio su LA BANANOTTERA…Il fantastico gruppo docenti dell’Istituto comprensivo “Giovanni Verga” di Gela (da notare non solo LA BANANOTTERA e CHI HA RUBATO LA MIA MAMMA? presentato per la prima volta in presenza, ma anche lo splendido dono artigianale che ho ricevuto per la mia partecipazione al II Salone del Libro…
I miei libri in dialetto siciliano (pubblicati da Algra editore), MUNUZZAGGHI E RATTEDDI e QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU esposti al Salone del Libro di Gela… tra l’altro il primo in anteprima assoluta, dato che la prima presentazione in presenza sarà giorno 19 maggio 2022 alle ore 17.30 alla Biblioteca comunale di Siracusa…
FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA è il mio primo romanzo storico e il mio primo libro in assoluto: la vicenda umana e poetica della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa mi accompagna da anni e… non è ancora finita qui (non vi anticipo nulla ma stay tuned!); QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU è il mio secondo libro, il primo in dialetto siciliano: una raccolta di cunti che mi legano alla mia terra e ai miei nonni materni; LA BANANOTTERA è il mio terzo libro, il primo per bambini: una fiaba tenera su una balenottera color giallo banana, una bananottera appunto (frutto dei giochi di parole con mia sorella); CHI HA RUBATO LA MIA MAMMA? è il mio quarto libro, il secondo per bambini, e narra della gelosia della piccola Milena nei confronti del fratellino Filippo, il “rubamamma” appunto!
Ed ecco la mia quinta creatura di carta… MUNIZZAGGHI E RATTEDDI, una raccolta di liriche e cunti in dialetto siciliano (dove sperimento le possibilità letterarie dello strumento linguistico “dialetto”: ci troverete anche Dante e Leopardi, per dire).
Qualche foto sparsa dei miei libri in libreria… qui c’è anche NOI SIAMO DESDEMONA, una raccolta antologica con un mio racconto scritto a quattro mani con Mavie Parisi (antologia curata da Maria Rita Pennisi).
A parte la fotografia sbagliata – nella foto c’è un artista che ha voluto impersonare en travesti la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa – leggo con piacere che ci si interessa ancora molto alla storia e alla poetica di un’artista controversa come la protagonista del mio primo romanzo, FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.
Oggi ricorre l’anniversario della morte di Ascenzio Mauceri, primo sfortunato amore della poetessa… stay tuned! Ci saranno presto bellissime novità sul drammaturgo, politico e preside netino e il suo amore per Mariannina Coffa!
Una curiosità: l’atto di morte di una delle due “Peppina”, le sfortunate Giuseppa Morana, bimbe di Mariannina Coffa, morte una a nove e l’altra a sedici mesi…