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Maria Lucia Riccioli

~ La Bellezza salverà il mondo (F. Dostoevskij).

Maria Lucia Riccioli

Archivi tag: Massimo Maugeri

“Munuzzagghi e ratteddi” a Buccheri

27 giovedì Ott 2022

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica

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Alessandro Caiazzo, Alfio Grasso, Algra Editore, Anna Di Carlo, Bellezza, Biblioteca comunale Siracusa, Buccheri, Cetty Bruno, Comune di Buccheri, Concetta La Leggia, CSTB, cultura, Ecomuseo degli Iblei, Francesca Ingannè, La Civetta di Minerva, Letteratitudine, Luisella Pacco, Maria Burgio, Maria Lucia Riccioli, Massimo Maugeri, Munuzzagghi e ratteddi, Paolino Uccello, Quannu 'u Signuri passava p' 'o munnu, Sebastiano Burgaretta, Simona Lo Iacono, Sistema rete museale Iblei, Tecnoparco Archimede Siracusa

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "SISTEMA MUSEALE IBLEI สคิ ECOMUSEO DEGLI IBLEI Comune di Buccheri Programma Ore 17,00 Saluti Istituzionali Alessandro Caiazzo Ingannè Assessore cultura di Buccheri Paolino Uccello Presidente Sistema Rete museale Iblei Ore 17,15 Maria MUNUZZAGGHI ERATTEDDI 8085200021 Interventi Maria Burgio operatrice Lucia Riccioli Ore 15 Vacirca Responsabile Museo degli antichi mestieri Presentazione della letture sceniche Ore 18,30 poetica vernacolo Maria Lucia Maria Burgio Inaugurazione della Mostra di Arte Sacra Devozione Francesco Vacirca La mostra sarà visitabile dal ottobre 16 gennaio 2023 domenica giorni perta tuttal giornata Museo degli antichi mestieri Caa del Fanciullo Via Matteotti, -BUCCHERI"

Ringrazio l’Ecomuseo degli Iblei, il Sistema della rete museale degli Iblei e il suo presidente Paolino Uccello, il comune di Buccheri e tutti coloro che hanno reso possibile questo evento, dopo la prima presentazione presso la Biblioteca comunale e al Tecnoparco Archimede di Siracusa…

In primis le preziose Cetty Bruno e Maria Burgio, il sindaco di Buccheri Alessandro Caiazzo, l’assessora alla Cultura Francesca Ingannè, Francesco Vacirca, responsabile del Museo degli antichi mestieri che ci ospita.

Per me sarà una vera gioia far risuonare le parole del mio libro in una sede che gli è congeniale e soprattutto far inaugurare loro la mostra di arte sacra “Devozione ispiratrice”.

 
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photo courtesy Alessandro Caiazzo

Ecco del materiale sul mio nuovo libro e sul precedente, entrambi editi da Algra Editore.

Munuzzagghi e ratteddi. Poesie sparse in vernacolo siciliano

La recensione di Concetta La Leggia su LA CIVETTA DI MINERVA:

“Munuzzagghi e ratteddi” (Algra Editore). Il nuovo omaggio di Maria Lucia Riccioli alla ‘lingua’ siciliana

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2022/07/31/munuzzagghi-e-ratteddi-di-maria-lucia-riccioli/

(Simona Lo Iacono su LETTERATITUDINE)

https://www.siracusa2000.com/index.php/2022/06/26/siracusa-arriva-munuzzagghi-e-ratteddi-il-nuovo-libro-di-maria-lucia-riccioli/

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QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU è il mio primo libro di cunti in dialetto siciliano, uscito nel 2014 e protagonista di tanti incontri…

Ecco la prefazione, dono dell’amico poeta, etnologo e saggista Sebastiano Burgaretta:

Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta).

https://luisellapacco.wordpress.com/2014/08/28/quannu-u-signuri-passava-p-o-munnu-di-maria-lucia-riccioli/ (la splendida recensione di Luisella Pacco)

http://www.cataniapubblica.tv/buc-quannu-u-signuri-passava-po-munnu/ (la puntata di BUC in cui sono stata intervistata sul libro)

http://www.nuovosud.it/24242-cultura-siracusa/quannu-%E2%80%98u-signuri-passava-p%E2%80%99%E2%80%99o-munnu-presentato-siracusa-il-libro-di-maria (la recensione di Anna Di Carlo su NuovoSud)

https://cstbcentro.wordpress.com/2014/10/28/quannu-u-signuri-passava-p-u-munnu/ (io e il CSTB, Centro Studi di Tradizioni Popolari Turiddu Bella)

http://www.lacivettapress.it/online/index.php?option=com_content&view=article&id=258:libro-in-dialetto-della-poetessa-riccioli-storie-in-endecasillabi-a-rima-baciata&catid=17:cultura&Itemid=121 (La Civetta di Minerva)

http://www.reteregione.it/si-cunta-sarraccunta/ (su Reteregione, scritto da Lucia Corsale)

https://www.youtube.com/watch?v=C8b6_nV2SDA (il booktrailer)

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Ecco alcune foto dell’evento:

Da sinistra: Maria Burgio, io, Alessandro Caiazzo e Paolino Uccello

La splendida mostra curata da Francesco Vacirca, che ringrazio insieme alla moglie e alla mamma, squisitissime nella loro accoglienza

Il pubblico attento e caloroso

L’assessora Francesca Ingannè, Maria Burgio fine dicitrice e presentatrice, che ha speso parole lusinghiere sul mio lavoro, io, il sindaco Alessandro Caiazzo, Paolino Uccello e Francesco Vacirca (questi ultimi nel ruolo rispettivamente di Presidente del Sistema della rete museale degli Iblei e di curatore del Museo degli antichi mestieri di Buccheri).

Munuzzagghi e ratteddi… su LA CIVETTA DI MINERVA e LETTERATITUDINE NEWS!

17 giovedì Mar 2022

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Algra Editore, cunti, dialetto siciliano, Fiori blu, Gaetano Blundo, La Civetta di Minerva, Letteratitudine, Letteratitudine news, Maria Lucia Riccioli, Maria Rita Pennisi, Massimo Maugeri, Munuzzagghi e ratteddi, Noi siamo Desdemona, Orazio Caruso, Poesia, poesie, Quannu 'u Signuri passava p' 'o munnu, Sebastiano Burgaretta, Sicilia, Sicilia Dime Novels, Simona Lo Iacono, versi

“Munuzzagghi e ratteddi” (Algra Editore). Il nuovo omaggio di Maria Lucia Riccioli alla ‘lingua’ siciliana

“Munuzzagghi e ratteddi” (Algra Editore). Il nuovo omaggio di Maria Lucia Riccioli alla ‘lingua’ siciliana

Concetta La Leggia Marzo 17, 2022

Maria Lucia Riccioli, professoressa di Lettere presso il liceo “O. M. Corbino” di Siracusa ed eccellente collaboratrice de La Civetta di Minerva, è feconda autrice: suoi il romanzo storico Ferita all’ala un’allodola (Premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi”, finalista al Caos Festival, segnalato al Premio “Alessio Di Giovanni”, racconto incentrato sulla figura e l’opera della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, oggetto anche di un saggio di imminente pubblicazione), la raccolta di cunti siciliani Quannu u Signuri passava p’ o munnu (Algra Editore), i libri per bambini La bananottera e Chi ha rubato la mia mamma? (VerbaVolant edizioni). In questi giorni è in libreria la sua nuova raccolta “Munuzzagghi e ratteddi” (Algra Editore), poesie sparse in vernacolo siciliano. Già l’immagine del libro rievoca ricordi lontani, di casa, famiglia, comunione, tradizioni nostrane.

Abbiamo chiesto a Maria Lucia di parlarci di questo suo ultimo lavoro.

Perché il titolo “Munuzzagghi e ratteddi”?

I munuzzagghi sono le cose minute, le briciole, e danno testimonianza del testo che è, appunto, una raccolta di frammenti poetici. I ratteddi sono i lavori, spesso compiuti a margine o come secondari, rispetto all’impegno principale. Il titolo dell’opera consente da subito di capire che si tratta di poesie di vari temi, generi e forme. Nati a margine della prima raccolta di cunti, hanno trovato spazio in questa nuova pubblicazione.

Tutto il libro sceglie la lingua siciliana. Perché?

Alcune di queste poesie, traduzioni dall’Italiano al Siciliano, sono state valorizzate proprio attraverso la scelta del nostro dialetto e la sua musicalità in versi endecasillabi in rima baciata; quasi tutte le altre invece vengono concepite nella mia stessa mente in siciliano; infine ci sono i cunti che vengono trasmessi di generazione in generazione proprio in siciliano e così vanno scritti altrimenti la pregnanza linguistica ne risulterebbe fortemente intaccata e il senso, la musicalità, la bellezza sarebbero di certo ridimensionati. Insomma le sfaccettature del nostro siciliano e i significati non si possono rendere con una traduzione in italiano sic et sempliciter. Ecco perché il testo a fronte di ogni poesia e cuntu è semplice trasposizione in italiano dei testi siciliani, traduzione di servizio per chi non conosce il dialetto, mentre quello delle traduzioni letterarie è un necessario riadattamento a un codice differente. I versi che mi nascono dentro trovano la loro vita proprio in siciliano e una trasposizione letterale in italiano non renderebbe minimamente giustizia alla nostra lingua dialettale.

 Il tuo legame con la tradizione della nostra lingua siciliana è fortissimo. Alcune poesie ricordano i tuoi cari, chi ti ha lasciato in dote “proverbi, detti e storie, l’amore e il rispetto per il passato”. Tutte le poesie sono in rima e la maggior parte in endecasillabi. Uno sforzo non indifferente. Quanto hanno inciso i tuoi familiari sul tuo amore per il siciliano e sulla tua formazione?

Io sono nata bilingue. Mia madre mi insegnava la stessa parola in italiano e siciliano. Mia zia Maria Blundo è una poetessa siciliana dialettale. Madre e zia mi raccontavano sin da bambina detti e cunti in dialetto. Molto hanno inciso le radici familiari, i miei cugini emigrati. Ma anche la mia passione per il teatro: ho recitato Martoglio, riscritto testi teatrali. E poi c’è lo studio. Non ho mai perso il legame con la nostra lingua, anzi. Lo coltivo perché lo ritengo una radice portante per tutti i siciliani. Esistono espressioni siciliane così pregnanti che perderebbero il significato tradotte in italiano. Ecco perché la traduzione dei testi e delle poesie di Dante e Leopardi non è letterale ma una “ri-creazione”, al contrario di quella letterale degli altri testi.

 A quali testi siciliani ti sei ispirata e perché?

Martoglio, Buttitta e molti altri ma mi piace anche leggere la poesia contemporanea siciliana: sia testi totalmente siciliani o rivisti come avviene con la lingua di Camilleri. La nostra lingua siciliana è dotata di una musicalità e di una pregnanza lessicale che la rende unica e splendida sempre.

 Diverse poesie sono un legame con la nostra religione cristiana: quanto ha inciso nella tua  formazione?

Già il primo libro di cunti nasceva con forte base morale e religiosa. Di certo il retroterra familiare, la devozione e l’attaccamento religioso alle tradizioni siciliane confluiscono nella mia formazione. Ad esempio mi è venuto spontaneo dedicare versi a santa Lucia ma dapprima ho riletto la sua storia in latino e greco e solo allora ho realizzato il poemetto alla nostra Patrona che è anche omaggio al mondo contadino e alla devozione popolare che, con le sue storie e racconti, con la sua semplicità ma insieme con la sua saggezza, ci ha trasmesso un bagaglio di conoscenza ed un patrimonio non indifferente.

 Maria Lucia, in alcune poesie c’è una forte critica sociale: la gelosia, la caduta dei valori sociali, il disinteresse politico.

È l’impegno sociale che viene dalla tradizione e dal dialetto: la voce popolare che si leva contro soprusi ed ingiustizie. La voce corale del popolo che, usando la lingua dialettale siciliana e la sua pregnanza espressiva, denuncia ciò che non va.

Alcune poesie come “Cos’è la poesia? Chi è il poeta?” ricordano la funzione di guida che ad esse è attribuita nei secoli. Cos’è oggi per te la poesia?

Oggi abbiamo tanti scrittori e scriventi ma non autori nel significato di “auctoritas” dunque il poeta vate, guida per la società, non è attuale ed in linea con quanto succede nel mondo. Ma la poesia non ha perso la sua funzione: smuove le coscienze, dà voce ai sentimenti del cuore umano. Anche nei momenti di maggiore difficoltà l’uomo cerca l’arte che acquisisce ancor più valore in una società disumanizzata. La poesia è resistenza culturale e politica a tutto ciò che c’è di invasivo perché essa è Umanità e rimette al centro l’uomo e i suoi valori. Ma è anche memoria: salva un mondo che scompare come la nostra società contadina, ormai dimenticata e superata dalla frenesia quotidiana. l siciliano è il codice che la recupera, un modo di salvare un mondo che scompare, un ricordo, una voce, un bisogno, un grido che non si può sopprimere.

 Tra tante poesie una, Haiku, assomiglia alle scelte ungarettiane e quasimodiane ermetiche.

Qual è il significato di questo specifico testo?

La poesia in forma di haiku presenta uno schema 5-7-5. Da quando sono state fatte le prime traduzioni di haiku in Occidente a questo genere poetico si sono ispirati autori come Ungaretti e Quasimodo. Nonostante il buio e la morte c’è sempre una rinascita; questo il senso di quella poesia. Ma l’obiettivo è altro: trasportare la poesia ermetica, giapponese e contemporanea nel siciliano: i dialetti non sono comicità e battuta facile. Il dialetto è lingua con cui produrre poesia contemporanea.

 Del libro ci hanno colpito diversi cunti. Come li hai raccolti e dove?

I cunti vengono anch’essi dalla tradizione orale trasmessa da mia madre e mia zia ma non ho trovato fonti scritte. Recuperare il dialetto non è semplice, così come le biografie e le opere delle minoranze finora neglette: proprio per questo è nato il progetto “La Sicilia delle donne” (con la partecipazione quest’anno della Calabria) con l’obiettivo di valorizzare le donne dimenticate dalla storia. Il filo conduttore di questa edizione è “Donne di carta”: scrittrici, saggiste e poetesse dimenticate. Per il C.S.T.B ho curato la scheda di Tecla Navarra Masi, docente, saggista e critica letteraria pachinese che ha scritto dei riflessi della rivoluzione francese nel dialetto e nella etteratura siciliana. Uscirà il 28 marzo un video su di lei e poi una guida per i tipi de “Il palindromo” di Palermo, dove si raccoglieranno le schede su queste donne per creare percorsi culturali e turistici alternativi e inclusivi. Donne oscurate dalla storia che vanno riscoperte, geni al femminile declinati in tutte le espressioni. Un modo per valorizzare figure che altrimenti ricadrebbero nell’oblio. Una rete di donne moderne che riscoprono il passato. Ecco che il recupero del dialetto non è passatismo ma anche progettazione di nuove modalità, creazione di percorsi culturali per tutti, strumento di conoscenza e cultura.

 Passato e presente, lingua e sapere, storia ed attualità passano insomma anche dalla lingua

siciliana e questo per noi… vantu fu.

Ringrazio Concetta La Leggia e tutta la redazione de LA CIVETTA DI MINERVA, Marina De Michele in primis in qualità di direttora… per questa splendida intervista!

Sono redattrice culturale per questo periodico d’inchiesta che si occupa di informazione anche “scomoda” riguardante il territorio siracusano.

Vedersi recensiti dal proprio giornale non ha prezzo e rispondere alle perspicaci domande di Concetta è stata una vera e propria gioia…

Trovate il libro nelle librerie Diana, Gabò, Mascali e NeaPolis di Siracusa oltre che sul sito di Algra editore e on line!

Munuzzagghi e ratteddi. Poesie sparse in vernacolo siciliano

Qui gli altri libri Algra “firmati” da me – il mio primo libro in dialetto, QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, insieme a volumi antologici che comprendono i miei racconti…

https://www.algraeditore.it/?s=Riccioli&post_type=product

Ed ecco la recensione di Simona Lo Iacono su Letteratitudine news (ringrazio sia lei che Massimo Maugeri, padrone di casa di Letteratitudine).

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2022/07/31/munuzzagghi-e-ratteddi-di-maria-lucia-riccioli/

MUNUZZAGGHI E RATTEDDI di Maria Lucia Riccioli

luglio 31, 2022letteratitudinenews

Munuzzagghi e ratteddi. Poesie sparse in vernacolo siciliano. Con testo a fronte. Ediz. bilingue - Maria Lucia Riccioli - copertina“Munuzzagghi e ratteddi. Poesie sparse in vernacolo siciliano” di Maria Lucia Riccioli (Algra)

* * *

Se nasci ’nta la menti e dintra o’ cori / ’a puisia diventa biddizza eterna: / né tempu né morti chiù la guverna.

di Simona Lo Iacono

Cosa sia la poesia è difficile dirlo, perché essa non affonda la sua bellezza solo nelle parole ma nel mistero. E’ un modo di posare lo sguardo sulla vita, di trasfigurarla, di renderla cruda, vera, eterna.
Dunque, la poesia è una strada di accesso al segreto animo delle cose, alla loro capacità (tutta al rovescio) di dire ciò che non viene detto, e di rendere visibile ciò che è in ombra.
Non si tratta di comunicazione, ma di rivelazione.
E’ poeta colui che con le parole sa scavarsi questo andito, questo ingresso doloroso e parco, temibile più della realtà.
Così è per la poesia di Maria Lucia Riccioli che, con la sua ultima silloge in vernacolo – edita da Algra editore – “Munuzzagghi e ratteddi” (ossia cose mescolate, ripescate, scartate), riesce a consegnare al lettore un canto colmo di assonanze, di accessi dimenticati al trascendente, di commoventi colloqui con l’invisibile.
E tutto ciò viene fatto attraverso l’uso sapientissimo del dialetto, una lingua che rievoca abitudini antiche con la musica, con l’identità perduta, con la memoria. Una lingua che inventa e commemora, che illanguidisce e diverte, che sa eternare l’esperienza umana, conferendole il senso di una storia esemplare, pensierosa, significativa.
Come quando disserta sull’amore mettendone in evidenza le risalite, le stimmate, le mancanze:

“Amuri è ’n ventu ca scunsenti ’u cori
quannu è leggeru ti fa ricialari
quannu è agitatu ti senti ca mori
ma se nun ciuscia nun si pò campari.
È ’n ventu ca t’ampurugghia ’i pinzeri
e dopu nun si’ cchiù ’u stissu ’i raieri”

O come quando si addentra nello spaesamento di chi lascia, e si fa emigrante, straniero, perennemente inadatto a vivere la distanza:

 “’Na valliggia ’i cattuni e ’na spiranza…
Pattemmu e suffremu p’ ’a luntananza!
Lingua divessa, paisi stranieru,
pàssunu l’anni e nun ni pari veru!
Quantu sangu e quantu peni amari
n’ha custatu irannìnni a travagghiari
a’ ’Merica, in Australia, a tutt’ ’i banni!
Chistu propria è ’u duluri cchiù granni:
lassari ’a propria patria pi campari,
e mòriri c’ ’a pena pi tunnari” .

Ma il dialetto per Maria Lucia è anche “fabula”, si presta alle musicali e stupefatte concordanze della rima, ricostruisce le storie non per dovere di cronaca ma per il gusto di trarre da esse una sapienza trascendente, un monito morale, un impellente richiesta di umanità e di sobrietà.
Come nella poesia in cui un malato chiede a un amico che sta per partire per la Terra Santa un pezzo della Croce di Cristo, e l’amico, non trovandolo, gli porta in dono un frammento di una barca abbandonata (che però, miracolosamente, guarisce il moribondo dalla sua malattia).
Qui il salto è vertiginoso, dal segno (un frammento di legno), all’affidamento, dal tangibile all’imperscrutabile, dalla terra al cielo.
Ci sono, poi, le versioni in dialetto di poesie come “L’infinito” di Giacomo Leopardi e come “Tanto gentile e tanto onesta pare” di Dante Alighieri, che sembrano vivere di luce propria e riformularsi con leggerezza e felicità.
E, infine, non mancano le riflessioni in tema di pandemia, le divertite incursioni politiche (“Destra e sinistra”), la tenerezza dell’Avvento e la riflessione sul Natale (“Ma che Natale?”) dove  la venuta di Dio sconfina oltre i tempi impietosi che viviamo, e continua ostinatamente a riproporsi nei defilati, nei piccoli, nei perduti.
Maria Lucia sa giocare con i neologismi, con gli incastri perfetti di suoni e lampi, la sua poesia ha una dimensione ludica ma al tempo stesso fa riflettere, ci fa toccare il cuore vivo della esperienza umana. Un covo di spine e fiori intrecciati, dove la spina trafigge e il fiore risana, senza che l’una e l’altra siano districabili.
Maria Lucia ne canta infatti la convivenza (di spine e fiori) con dolore, ma anche con amore.
Per definire i suoi versi non è possibile leggere solo le parole, bisogna pronunciarle, arrotolarle tra i denti, ritmarle come sopra un carretto dalle ruote cigolanti e malmesse, che s’inarca sulle buche e restituisce la consapevolezza che la vita non è solo viaggio, ma  pellegrinaggio.
D’altra parte, come dice lei:

Puisia è focu, è faidda,
aria di mari, luci di stidda
Puisia è petra
Quannu scava cu li paroli
stizzi di lu cori
Chiana ’n celu e scinni finu ’n funnu
pi truvari ’u sensu di lu munnu.

* * *

«… un registro poetico che spazia agevolmente tra squarci di lirismo sostenuto e tono giocoso che sconfina a volte nella sentenziosità e nell’ironia… sostenuto sottilmente ma fermamente dal filo incoercibile della luce». (Dalla Prefazione di Sebastiano Burgaretta)
Con testo a fronte.

* * *

maria-lucia-riccioliMaria Lucia Riccioli, nata nella città di Archimede, Santa Lucia ed Elio Vittorini, legge, insegna (e cerca di imparare, sempre), canta da quando ha memoria (ultimamente, nel coro polifonico europeo “Giuseppe De Cicco”), scrive di cultura per “La Civetta di Minerva”. È stata semifinalista al II Campionato nazionale della lingua italiana condotto da Luciano Rispoli (TMC). Vincitrice di concorsi, tra cui quello per le migliori recensioni dei romanzi di Agatha Christie de “Il Corriere della sera”, Roma Noir, le sfide letterarie di Porsche Italia e di Rai Radio 1, con il suo racconto Dossier Pinocchio, vincitore di “Carabinieri in giallo 4”, ha aperto l’omonima antologia edita ne I Gialli Mondadori, serie oro. Ha pubblicato il romanzo storico Ferita all’ala un’allodola (Premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi”, finalista al Kaos Festival, segnalato al Premio “Alessio Di Giovanni”), la raccolta di cunti siciliani Quannu ’u Signuri passava p’ ’o munnu (Algra Editore) e i libri per bambini La bananottera e Chi ha rubato la mia mamma? (VerbaVolant edizioni).

* * *

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Mariannina Coffa esempio “anche” di vita cristiana

01 lunedì Nov 2021

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura

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Carlo Muratori, Corrado Sbano, Ferita all'ala un'allodola, Giuseppe Puzzo, Ivana Scarpetta, L'Erudita, La vita diocesana, Letteratitudine, Maria Lucia Riccioli, Mariannina Coffa, Mariannina Coffa Caruso, Marinella Fiume, Massimo Maugeri, NBTV, Noto, Ombra adorata, Perrone Lab, romanzo, Vincenzo Rosana

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Questo è un articolo uscito su LA VITA DIOCESANA (31 ottobre, n. 14) a firma Giuseppe Puzzo (giovane poeta netino innamorato della figura di Mariannina Coffa, che ricorda la poetessa anche grazie ad incontri culturali del club rotariano che ha anche presieduto, oltre che con i propri versi, declamati anche nel corso dell’ultimo incontro “100 Thousand Poets for Change”, tenuto all’Urban Center di Siracusa  il 25 e 26 settembre 2020 grazie a Ella Ciulla; ricordiamo anche l’evento del 18 luglio 2020, “Frammenti d’Arte e poesia”, a cura di Soroptimist Club Val di Noto, con il patrocinio del Comune di Noto.).

In questo pezzo potete leggere degli aspetti religiosi della poesia coffiana, a partire dagli anni siracusani della sua istruzione presso il collegio Peratoner, fino agli studi privati condotti con il canonico sac. Corrado Sbano, che indirizzò la sbrigliata vena improvvisativa di Mariannina verso la composizione meditata su soggetti religiosi e patriottici, che poi la Coffa abbandonerà per seguire una propria personale vena più esoterica, misteriosofica, raffaellitica, “magnetica” e massonica.

Come vediamo però anche dagli esempi riportati da Puzzo, l’impulso religioso di Mariannina perdurò fino alla morte.

ERRATA CORRIGE: naturalmente al terzo rigo della seconda colonna leggasi “la portò”.

Per le ottave A MARIA VERGINE ADDOLORATA leggete la composizione per intero:

https://www.google.it/books/edition/A_Maria_vergine_addolorata_ottave_di_Mar/7RVUyY83l6kC?hl=it&gbpv=1&dq=ottave+a+maria+vergine+addolorata+%2B+coffa&printsec=frontcover

Oh quante volte nel cammin dell’arte 

Sorridevi pietosa a me d’accanto; 

Sol che brillavi fra le meste carte

Era più bello e più soave il canto!

A questo link un componimento di Giuseppe Puzzo dedicato alla poetessa.

Mariannina Coffa, 6 gennaio 1878 – 2016

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Tutti voi conoscete il mio interesse per la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa Caruso.

Ho scritto un romanzo storico su di lei, FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, pubblicato per i tipi di Perrone Lab nel 2011, in occasione del centocinquantesimo anniversario deòll’Unità d’Italia.

Il romanzo è poi stato ripubblicato per i tipi de L’Erudita editrice nel 2013.

Il libro è stato presentato a Siracusa presso il Palazzo della Cultura di Siracusa (Palazzo Impellizzeri) da Luigi La Rosa e Simona Lo Iacono il 27 febbraio 2011.

Successivamente è partita la tournée di presentazioni che ha toccato Acireale (Istituto Brunelleschi, Fidapa), Catania (Istituto Lombardo Radice, Cafè de Flore), Palermo (Libreria Modusvivendi), Raffadali (Le Cuspidi), Siracusa (Liceo “M.F. Quintiliano”, Istituto comprensivo “Paolo Orsi”), Roma (Chiesa di Santa Lucia al Gonfalone).

Sono stata tra i relatori del convegno dedicato a Mariannina Coffa con un intervento sul trattamento romanzesco della poetessa (Noto, Palazzo Impellizzeri, Archivio di Stato, 12 aprile 2011).

Il 27 maggio 2011 alcune letture tratte dal romanzo e dalle opere della Coffa sono state protagoniste di un evento presso il locale “Mivida” a Siracusa, organizzato nell’ambito delle iniziative legate a “Se non ora quando”.

Un dibattito sul suo romanzo e le donne del Risorgimento è uscito su “Letteratitudine” e su “Flannery”; il libro è stato recensito, tra gli altri, da Luigi La Rosa su “Centonove”, dalla scrittrice e giornalista Lucia Corsale (“La Sicilia”), da Maria Rita Pennisi (“La Sicilia”), dallo scrittore e giornalista Remo Bassini (“La Nuova Sesia”), da Loredana Faraci (“La Repubblica”, edizione di Palermo), da Luisella Pacco (“Konrad”).

Il romanzo è entrato nella top five relativa alla narrativa più venduta in Sicilia (La Repubblica, edizione di Palermo, 15 maggio 2011) ed è stato segnalato dal libraio Stefano Palumbo come libro rappresentativo della scrittura siciliana sempre su La Repubblica – Palermo.

Sono stata stata invitata al Letterando InFest di Sciacca, durante il quale ho presentato il romanzo insieme ad Elena Doni del gruppo “Controparola”, collettivo di giornaliste e scrittrici fondato da Dacia Maraini.

A Roma, in occasione dello stage organizzato da Luigi La Rosa sul racconto lungo e che ha visto come relatori Francesco Costa, Lia Levi, Giulia Giordano, Lia Sellitto, Piera Mattei e Adelia Battista, il 22 luglio 2011 è stato presentato il mio romanzo presso la Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone.

In occasione de “Il Maggio dei Libri 2012”, campagna nazionale per la promozione della lettura patrocinata dall’Unesco e dalla Presidenza della Repubblica, ho vinto il concorso letterario per incipit di romanzi editi “InciZine – Regalami un incipit”, organizzato da Scripta volant e dall’Associazione culturale “Aliantide”. Una volanzine con l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stata distribuita gratuitamente in tutta Italia durante le manifestazioni collegate all’iniziativa.

Il 13 ottobre 2012 sono stata premiata come vincitrice ex aequo della sezione “Frammenti letterari” nell’ambito del premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi” per il mio romanzo “Ferita all’ala un’allodola”.

In occasione del convegno nazionale del 21 – 22 dicembre 2012 dedicato al bicentenario di Matteo Raeli ospitato al Palazzo Trigona di Noto un brano di “Ferita all’ala un’allodola” è stato inserito in un pannello e nel catalogo della mostra realizzata da docenti e allievi del Liceo “Matteo Raeli” di Noto.

Nell’aprile 2013 l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stato pubblicato, insieme alla sinossi e alla biografia dell’autrice, sul primo numero della rivista on line a cartacea POST SCRIPTA, a cura dell’associazione Aliantide.

Il romanzo è stato presentato durante la mostra-mercato “Io valgo” organizzata dalla FIDAPA di Siracusa presso i locali della Provincia regionale dal 21 al 23 maggio 2013 ed è stato rieditato nel giugno 2013 dalla casa editrice L’Erudita.

Il 9 giugno del 2013 ho presentato il mio lavoro editoriale presso il complesso di San Domenico a Palermo in occasione di “Una marina di libri”, manifestazione organizzata da Navarra Editore.  Ho preso parte inoltre all’estemporanea di scrittura presso la Cappella di Santa Barbara nell’ambito della stessa kermesse.

Il 29 giugno 2013 ho preso parte alla manifestazione “I Festa del Libro di Siracusa”, organizzata dalla Biblioteca comunale di Siracusa e da Tempo solidale: sono stata protagonista di un incontro con i lettori ed una delle autrici coinvolte nell’incontro-dibattito degli scrittori siracusani con la cittadinanza.

Nel gennaio 2014 sono risultata finalista, insieme – tra gli altri – a Beatrice Monroy e agli scrittori di Leima edizioni, del Kaos festival di Montallegro (AG) con il mio romanzo.

L’8 febbraio 2014 presso la Casa del Libro Rosario Mascali di Siracusa si è tenuta una conversazione tra me e la scrittrice Annamaria Piccione a proposito della riedizione di “Ferita all’ala un’allodola”.

Il 14 febbraio 2014, presso la Sala Gagliardi di Noto, sono stata tra le relatrici di “Semaforo rosa”, convegno dedicato a “Mariannina e le altre” insieme a Marinella Fiume, avvocate, psicologhe e scrittrici sul tema della violenza contro le donne in nome di Mariannina Coffa. L’evento è stato promosso dal Comune di Noto con il coordinamento artistico dell’associazione “Lighea”.

Il 13 maggio ho svolto una conferenza sul mio romanzo per la Fildis Teocrito di Siracusa presso l’I.T.C. “Alessandro Rizza” di Siracusa con il violinista Danilo Pistone.

1l 14 settembre 2014 nell’ambito del Premio letterario nazionale “Alessio Di Giovanni” il mio romanzo ha ricevuto una segnalazione di merito vincendo il premio della Presidenza.

Il 7 novembre 2014 ho preso parte al convegno “Sguardi plurali” dedicato a Mariannina Coffa nell’ambito della manifestazione “Noto per Mariannina”, conversando con Marinella Fiume e Biagio Iacono sull’epistolario curato dagli stessi e sono stata  intervistata da Vincenzo Rosana per “Tutto su Noto”.

Il 6 dicembre 2014 Paola Maria Liotta, nell’ambito della rassegna “Un tè con l’autore”, ha conversato con me di poesia, scrittura, musica, letteratura presso la Libreria Mondadori di Avola.

Il 28 febbraio 2015, presso il Palazzo della Cultura di Modica, sono stata ospite del XII appuntamento del Caffè letterario “Salvatore Quasimodo” presieduto da Domenico Pisana, che ha introdotto me e il romanzo “Ferita all’ala un’allodola” insieme a Lucia Corsale, con letture a cura di Franca Cavallo e Antonella Monica, musiche a cura del pianista Stefano Cintoli.

Il 7 novembre 2015, in qualità di giurata della terza edizione del concorso letterario “Inchiostro e anima” dedicato alla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa Caruso e organizzato da “La carovana degli artisti”, ho presenziato presso la sala Gagliardi di Noto (SR) alla cerimonia di premiazione; un mio racconto e un mio scritto di ringraziamenti hanno aperto il volume antologico pubblicato in occasione della manifestazione.

Il 4 maggio 2016, presso la Sala Gagliardi di Noto (SR) ho presenziato in qualità di relatrice e di autrice di uno dei saggi presenti nel volume (“Intorno a Voglio il mio cielo – La scoperta di un inedito sulla Coffa”) alla presentazione di “Sguardi plurali” (a cura di Marinella Fiume, Armando Siciliano Editore), atti dell’omonimo convegno di studi sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa.

Il 1 ottobre, in qualità di giurata del concorso letterario internazionale “Inchiostro e anima”, quarta edizione, intitolato alla memoria della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, ho presenziato alla cerimonia di premiazione presso il Salone delle feste di Palazzo Nicolaci a Noto (SR). Un mio inedito sulla poetessa ha aperto l’antologia con gli elaborati premiati.

Il 17 gennaio 2017 sono stata invitata presso la Feltrinelli Musica e Libri di Catania per la presentazione del volume “Letteratitudine 3”, uscito per i tipi di LiberAria in occasione dei dieci anni del litblog di Massimo Maugeri; all’interno del volume è presente una mia lettera a Mariannina Coffa; il volume è stato presentato ad Adrano (SR) e Siracusa, prime tappe di un lungo tour di presentazioni.

Il 25 marzo, ospite del Rotaract di Noto sezione Terra di Eloro, ho tenuto una conferenza intitolata “Mariannina Coffa – Una donna, tante donne (La Poetessa dell’Ottocento parla alle donne di oggi)” presso la Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” a Noto (SR), relatrice Federica Piluccio, con le musiche eseguite dal maestro Gabriele Bosco.

Il 18 agosto e il 25 agosto, rispettivamente ad Avola e a Noto, ho preso parte a delle letture poetiche organizzate dalla Libreria editrice Urso, leggendo testi inediti e delle poetesse Mariannina Coffa e Wislawa Szymborska.

Il 25 novembre 2017, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presso il Teatro Vecchio Mercato di Gassino Torinese (TO), per la regia di Tommaso Massimo Rotella, Teresa Caporale ha interpretato la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa nello spettacolo “Il mio nome è Psiche”, ispirato al romanzo “Ferita all’ala un’allodola”, evento prodotto dall’associazione culturale “Magdeleine G” nell’ambito della stagione “Un’Italia in provincia”, patrocinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, circuito regionale multidisciplinare, e dal Comune di Gassino Torinese.

Sul numero 27 (agosto 2018) dell’aperiodico tematico di letteratura online “Euterpe”, avente come tema “Il coraggio delle donne: profili ed esperienze femminili nella storia, letteratura ed arte”, è uscita la recensione di Domenico Pisana intitolata “La “poetessa maledetta” Mariannina Coffa nel romanzo Ferita all’ala un’allodola di Maria Lucia Riccioli”.

Il 9 marzo, presso l’Aula consiliare del Comune di Ragusa, sono stata tra i relatori dell’incontro “Donne di/ per Ragusa”, patrocinato dal Comune di Ragusa e da Youpolis Sicilia: moderato da Stefano Vaccaro, l’evento ha messo in risalto le figure di Maria Paternò Arezzo, Mariannina Coffa e Maria Occhipinti.

Il mio romanzo “Ferita all’ala un’allodola” e i suoi studi sulla poetessa Mariannina Coffa sono stati utilizzati e citati nella tesi di laurea di Concetta De Luca, discussa a Novedrate il 12 febbraio 2020.

Il 29 luglio è uscito, per i tipi dell’Editore Armando Siciliano, il nuovo libro di critica letteraria di Domenico Pisana “Viaggio nell’area aretusea. Percorsi di poesia narrativa saggistica”, dove l’autore si occupa di alcuni poeti, scrittori e saggisti dell’area aretusea del Sud est siciliano, tra cui proprio l’autrice di “Ferita all’ala un’allodola”. Il volume è stato presentato a Rosolini (SR); prevista una presentazione a Siracusa; il 26 giugno 2020 è stato presentato a Modica (RG).

In occasione della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo 2021 un mio contributo su Mariannina Coffa è stato pubblicato sui canali social de El Sitio de Jane Austen nell’ambito dell’iniziativa “Dime su libro”.

Vi ricordo alcuni link:

http://www.nbtv.it/10.html

Su YouTube:

http://www.youtube.com/watch?list=PL1zqe4wSTDjd2DDsSUzguww9lhdZLyD0B&v=EIAOqrUfyxI&feature=player_embedded (l’intervista di Vincenzo Rosana di NBTV per cui ringrazio ancora sia lui che la collega Ivana Scarpetta. Il programma si chiama IN 10 MINUTI ed è un’occasione frizzante e ghiotta per parlare di argomenti di attualità e cultura rispettando il limite dei dieci minuti, il cui scadere viene sottolineato da un gong).

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/

//www.carlomuratori.it/public/Ombra-adorata-carlo-muratori.mp3

Che mi valse l’ingegno, il core e l’arte
Se te perdendo ogni Ciel perdei?
Se il nume che fu vita ai sogni miei
Mi condanna tacendo e si diparte?

Oh se vedrai queste dolenti carte
Che d’un alito ignoto accendi e bei
Saprai ch’ove sospiri, e piangi e sei
Ivi piange il mio core a parte a parte.

Saprai ch’io t’amo, ed è miracol novo
La vita mia…perchè son morta e vivo,
E là dove non sei non ritrovo!

Saprai, ch’ombra adorata, a me d’accanto
Ti riveggio pur sempre o sogno o scrivo
E più che il labro tuo trovo il tuo pianto.

Testo di Mariannina Coffa (Noto 1841-1878)
Musica, arrangiamento e direzione di Carlo Muratori

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/07/19/in-radio-con-massimo-maugeri/

“Chi ha rubato la mia mamma?” su Letteratitudine!

15 venerdì Gen 2021

Posted by mlriccioli in scuola

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Algra Editore, Chi ha rubato la mia mamma?, Ferita all'ala un'allodola, Giovanissima letteratura, Il Corriere della sera, La bananottera, Laura Addari, Letteratitudine, Letteratitudine 3, Letteratitudine chiama scuola, Maria Lucia Riccioli, Maria Rita Pennisi, Mariannina Coffa, Massimo Maugeri, Monica Saladino, Paolo Di Stefano, Quannu 'u Signuri passava p' 'o munnu, VerbaVolant edizioni

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/01/12/chi-ha-rubato-la-mia-mamma/

Ringrazio di cuore Massimo Maugeri per aver ospitato il mio nuovo libro per bambini sul suo litblog LETTERATITUDINE…

In questo nuovo post della rubrica “Giovanissima Letteratura” abbiamo chiesto alla scrittrice siracusana Maria Lucia Riccioli di raccontarci qualcosa sul suo nuovo libro per bambini intitolato “Chi ha rubato la mia mamma?” (Verbavolant edizioni – illustrazioni di Laura Addari)…

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/index.php?s=Maria+Lucia+Riccioli

Potrete trovare qui tutti i miei interventi e articoli sul blog letterario: LETTERATITUDINE ha seguito la pubblicazione del mio romanzo storico “Ferita all’ala un’allodola” innescando un bellissimo dibattito sulle donne del Risorgimento…

   

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/

Non solo: LETTERATITUDINE ha anche salutato l’uscita di “Quannu ‘u Signuri passava p’ ‘o munnu” (Algra Editore), la mia raccolta di cunti in dialetto siciliano: https://letteratitudinenews.wordpress.com/2014/10/23/quannu-u-signuri-passava-p-o-munnu-di-maria-lucia-riccioli-la-prefazione-del-libro/

Anche “La bananottera”, illustrata da Monica Saladino, ha trovato accoglienza nella rubrica GIOVANISSIMA LETTERATURA:

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2015/11/23/la-bananottera-di-maria-lucia-riccioli/

LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA è il forum dedicato alla scuola dal litblog LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri.
Su LA REPUBBLICA di venerdì 7 dicembre 2012, si parlava del blog LETTERATITUDINE come uno dei 13 litblog più influenti della rete…
E il 4 dicembre si parlava su IL CORRIERE DELLA SERA della riapertura del forum sulla scuola.
Ecco il link al forum, anche se qui ho ricopiato, grazie a Massimo Maugeri, l’articolo di Paolo Di Stefano, che ho avuto la gioia di conoscere il 15 dicembre 2004 in occasione del ritorno a Siracusa delle reliquie di Santa Lucia – evento che il giornalista-scrittore ha rievocato nel romanzo NEL CUORE CHE TI CERCA.

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/

IL PICCOLO FRATELLO
Fiducia nella cultura anche senza cinguettii
In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell’editoria
–
di Paolo Di Stefano
–

C’è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell’intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d’apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest’autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del ‘46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C’è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola. C’è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l’ostilità della crisi: l’Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d’inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C’è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata…
–

Paolo Di Stefano
Pagina 49
(04 dicembre 2012) – Corriere della Sera
–

Postato mercoledì, 5 dicembre 2012 alle 4:01 pm da Fiducia nella cultura anche senza cinguettii – di Paolo Di Stefano – Corriere della Sera

Massimo Maugeri, blogger e scrittore, è autore, tra l’altro, di diverse pubblicazioni in cui oltre a fare la storia di LETTERATITUDINE approfondisce il ruolo di Internet nel dibattito e nella produzione letteraria.

Ricordiamo almeno LETTERATITUDINE 3, in cui è presente una mia lettera a Mariannina Coffa…

Mariannina Coffa, il colera, il Covid-19 e altro…

16 giovedì Apr 2020

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica

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Su LA CIVETTA DI MINERVA è uscito questo mio pezzo su Mariannina Coffa…

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=4240:il-fil-rouge-delle-epidemie-nel-nostro-passato-letterario-e-non-solo&catid=17&Itemid=143&fbclid=IwAR1ikE9yP95xCHoh932ndyu4zeintvhZkw9K-rQSDXU2WlQXDg7ykM-4qXM

Il fil rouge delle epidemie nel nostro passato, letterario e non solo

MARIA LUCIA RICCIOLI
Martedì, 14 Aprile 2020 20:53
L’otto aprile – data che ricordiamo per l’inizio del viaggio dantesco oltre che per altre “coincidenze” storiche – del 1860, alle cinque del mattino, presso la Cattedrale di Siracusa, Mariannina Coffa Caruso, poetessa e patriota netina, si univa in matrimonio con il possidente ragusano Giorgio Morana.

Un evento di 160 anni fa che coincide con i moti risorgimentali e che prelude allo sbarco dei Mille e alla tormentata unificazione della penisola.

Lo studio della figura della Coffa – oltre che critico, filologico, sociologico… ­– permette di illuminare non solo molti aspetti del nostro secondo Romanticismo, e più in generale del secondo Ottocento (la poetessa nasce nel 1841 e nel 2021 ricorreranno quindi 170 anni dai suoi natali; muore a trentasei anni, tre mesi e sei giorni nel 1878), ma anche fatti e problemi che possiamo comparare alle questioni attuali.

Oggi la pandemia da Cov-id19 miete vittime in Italia e nel mondo e studiare il passato e le epidemie con cui hanno dovuto convivere e lottare i nostri antenati può gettare una luce sul presente.

Nel 1835 muore a Siracusa il poeta tedesco August von Platen, probabilmente di enterocolite o forse di colera; nel 1837 divampò il colera che probabilmente uccise Leopardi e che a Siracusa fece scoppiare una rivolta contro dei presunti “untori”: la città perse il ruolo di capovalle in favore della vicina e rivale Noto.

Il colera del 1854-’55 esilia Mariannina Coffa, quattordicenne enfant prodige dei salotti netini, presso il podere di famiglia in contrada Falconara: oggi diremmo che la ragazza trascorse un periodo di quarantena fra timore e tremore, non solo per via dell’epidemia ma anche a motivo dell’impegno politico del padre, legato ai liberali antiborbonici.

Il patrono di Noto, San Corrado, il cavaliere piacentino divenuto eremita, viene dalla Coffa invocato in versi perché interceda presso Dio per la cessazione dell’epidemia:

Corrado, oh no, la grazia / Non ci saprà negar. // Ei che nostra patria / Ricopre col suo manto, / Ei che rimira il popolo / Fra tante angosce e in pianto, / Ei ci vorrà protendere / La salvatrice man. // Salve, o celeste Spirito, / O nostro Protettore / Fuga l’orrenda e squallida / Paura d’ogni core / E le dolenti lacrime / Sian di contento alfin…

La poetessa ci dà notizie del colera, potremmo dire, di sbieco: l’epistolario – le lettere indirizzate non solo all’amore mancato, al maestro di pianoforte e drammaturgo Ascenzio Mauceri (di cui il 13 aprile ricorre l’anniversario della morte, avvenuta nel 1893), ma anche a parenti, amici, al precettore – ci offrono uno spaccato di storia della Sicilia ottocentesca, anche dal punto di vista delle quasi periodiche epidemie di colera (Mariannina temerà non solo il colera del 1854 ma anche le sue recrudescenze degli anni ’60, quando la poetessa è già a Ragusa). Non solo: la lotta contro il colera s’insinua nel conflitto tra liberali moderati e repubblicani democratici, spesso rivoluzionari, che oppone i medici allopatici agli omeopatici; i rimedi contro il colera e le malattie delle viti e del bestiame rendono benemeriti i medici che riescano a salvare vite umane, animali e colture. Pensiamo ad esempio a Giuseppe Migneco, cui Mariannina Coffa affiderà la propria salute: i rimedi del medico augustano saranno adottati e riceveranno pubblici encomi da Comuni e autorità.

Le epidemie di colera, lungi dall’arrestarsi, continuano per tutto il XIX e per parte del XX: per citarne una trasfigurazione letteraria nostrana, nel 1918 la compagnia di Angelo Musco mette in scena al Teatro Nazionale di Roma “’U contra”, commedia di Nino Martoglio in cui nel caratteristico quartiere catanese della Civita si scontrano “baddisti” (da “badda”, polpetta avvelenata), che credevano agli untori prezzolati dal Governo per decimare la popolazione in sovrannumero, e “culunnisti”, che credevano in una pseudoscientifica “culonna” d’aria, una corrente di Scirocco che propagava la malattia dall’Asia minore.

Vi propongo adesso un contributo di Donatella Massara, uscito su DONNE DI PAROLA:

A Luisa poesia di Mariannina Coffa presentazione di Donatella Massara

E adesso altro materiale sul mio rapporto con la poetessa – studio e ricerca, immaginazione…

Ecco le gentili parole del giovane studioso Stefano Vaccaro, scritte a proposito dell’uscita su LA CIVETTA DI MINERVA di un mio articolo sul suo lavoro svolto presso il Castello di Donnafugata (RG) e che ha visto coinvolta la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa…

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=2099%3Anel-castello-di-donnafugata-un-inedito-di-mariannina-coffa&catid=17%3Acultura&Itemid=143

Nel Castello di Donnafugata un inedito di Mariannina Coffa

Maria Lucia Riccioli
Giovedì, 16 Febbraio 2017 16:40

Il componimento della poetessa netina, senza data né titolo, trovato all’interno di una miscellanea tra i volumi del barone Corrado Arezzo e del genero visconte. Dalle sue scoperte Stefano Vaccaro ha tratto un libro

La Civetta di Minerva, 10 febbraio 2017

Nell’anno 1878, in una brevissima tornata di giorni (il 9 gennaio il monarca, il 7 febbraio il pontefice) morivano due protagonisti del sofferto e discusso Risorgimento italiano: Vittorio Emanuele II e Papa Pio IX. A Noto, in Sicilia, per un altro dei misteriosi giochi del tempo, a soli trentatré giorni di distanza l’una dall’altra muoiono padre e figlia, la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa (il 6 gennaio del 1878, giorno dell’Epifania) e il padre, l’avvocato Salvatore Coffa, massone e liberale (l’8 febbraio).

Tanta e tale è la mole degli studi su questi argomenti e personaggi che fare nuove scoperte in tal senso sembrerebbe impossibile, ma così non è: specie dalla microstoria arrivano rinvenimenti fortunosi che riescono anche a gettare nuova luce sulla macrostoria.

È il caso di Stefano Vaccaro, giovane studioso che si è occupato dell’epistolario di Mariannina Coffa: grazie al Comune e alla Biblioteca di Ragusa ha recentemente pubblicato il saggio “Biblioteca svelata – a carte scoperte” riuscendo ad offrire al pubblico non solo il catalogo della mostra omonima, ospitata nell’antibiblioteca e nella Sala degli Stemmi, ma anche il risultato delle sue scoperte al Castello di Donnafugata, tra i libri del barone Corrado Arezzo e del genero, il visconte Combes de Lestrade (che nome letterario!).

Tra le voci femminili che riemergono dagli scaffali di Donnafugata – segno che un fitto reticolo di penne femminili si intrecciava in Sicilia, nonostante il contesto socio-culturale spesso poco favorevole all’affermazione dei talenti artistici e delle intelligenze delle donne siciliane – spiccano Rosina Muzio Salvo, Letteria Montoro, Giuseppina Turrisi Colonna e la netina Mariannina Coffa, rappresentata con diverse prime edizioni dei volumi dei suoi versi. E non solo.

Una miscellanea è una raccolta di scritti diversi e fascicolati insieme, spesso rilegati più o meno elegantemente. E proprio da una miscellanea della biblioteca del castello Stefano Vaccaro ha tratto una pubblicazione finora sconosciuta: un componimento inedito, senza data né titolo, pubblicata dalla famosa tipografia Piccitto e Antoci di Ragusa, scritto proprio da Mariannina Coffa e donato al dottor Filippo Pennavaria, amico e sodale della poetessa (ne studiò le manifestazioni “medianiche”  quali la “sognazione spontanea”, ovvero il suo raccontare e poetare in apparente stato di trance), che curò la miscellanea.

La poesia, sicuramente composta in periodo quaresimale – e azzardiamo che il dono dei versi dovette avvenire un Venerdì Santo, durante l’Adorazione della Croce -, termina con dei versi drammaticamente potenti: “O sommo Iddio! per te, per la tua Croce, / Trovi perdon chi di perdono è indegno!!..”.

Stefano Vaccaro nel suo saggio ricostruisce i rapporti tra Mariannina Coffa e i baroni di Donnafugata, tramati di poesia naturalmente e di politica, il milieu sociale, politico e culturale che illumina certi particolari dell’epistolario e delle stesse liriche della poetessa: scopriamo che il barone Arezzo fu tra i primi sottoscrittori del monumento a Mariannina Coffa poi inaugurato nel 1892 e che tra gli interessi comuni ai due personaggi ci sono il magnetismo animale, il mesmerismo e l’esoterismo in genere (prova ne sono i volumi afferenti a queste tematiche, oggetto delle poesie “esoteriche” della Coffa).

Un plauso e un incoraggiamento sono dovuti a questo giovane ricercatore, cui auguriamo di poter lumeggiare ancora più approfonditamente i rapporti tra il Castello, la sua biblioteca, la città di Ragusa e la cultura del Val di Noto nell’Otto-Novecento, al Comune di Ragusa e a chi si spende per la valorizzazione del Castello come l’architetto Giuseppe Nuccio Iacono, che ha curato il programma della manifestazione culturale con cui si è aperta la mostra documentaria.

Il 6 gennaio del 1878 si spegneva a Noto la poetessa e patriota Mariannina Coffa, protagonista del mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.

Il 30 settembre si ricorda invece il compleanno della poetessa, nata nel 1841.

 

Mariannina copertina

Ecco un omaggio poetico…

LA MORTE DI MARIANNINA COFFA

di

Giuseppe Puzzo

Sol Mariannina, non più
Coffa Caruso e in Morana!
Rinnegando chi la distrusse
In quella città da Noto lontana!
Vuol tornare, i bauli son pronti
In quella Noto che non più la vorrà!

Scappò la gentile signora
Tormentata da pene e da lutti!
Quella creatura che mai arte
Conobbe di viver come tutti!
Disperata al mondo gridò che
Libera nacque e libera morrà!

Collere, disprezzi, tradimenti,
Viaggi, infamie e vergogne!
Parole che scriveva la donna esausta
Di un mondo pieno di menzogne!
Lo spirito afflitto ma sempre fiero
Mentre la vita finiva col dolor!

Distesa malata nel letto
in solitudine soffre la poetessa,
Una donna delicata e fragile
Che mai padrona fu di se stessa!
Pensa, rimugina e piange
Ricordando il suo unico amor!

Nel buio delle notti comincia il delirio!
La poveretta parla con  l’angelo!

Uriel è il suo nome e ispirazione le diede
invocandolo rintanata in un angolo!

I suoi versi stanno per avverarsi:
In altri cieli avrà le sue gioie alfin!

Chiamandola Madre, agonizzante
Invoca l’Addolorata nel gelo!
Le parla, scrive mesta alla Vergine
”Gli affetti miei rendimi in cielo!”

Nell’Epifania di Nostro Signore
La moribonda chiuse gli occhi infin!

Così, nel dolore e nell’abbandono
Finisce la passione dell’ispirata
Rinnegata da tutto il suo mondo
raggiunse la pace sospirata!

La gente ipocrita che la maledisse
A San Nicolò il feretro accompagnò!

Vola in cielo o infelice creatura!
Dormi in eterno con gli eletti spiriti!
Tanto dolor patisti in vita
Un’agonia intensa e senza limiti!
Vola in cielo o infelice creatura
Iddio su di te la sua mano posò!

Una foto suggestiva, che ritrae Giuseppe Puzzo intento a rendere omaggio a Mariannina Coffa sulla sua tomba.

Giuseppe Puzzo, estimatore della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, appassionato del nostro Ottocento letterario e musicale, ha dedicato alla Nostra vari componimenti tra cui questo.

A MARIANNINA COFFA CARUSO

Poetessa Netina

di Giuseppe Puzzo

O sublime spirito gentile!
L’infelicità fu il calice di tua vita!
Tanto cara a me fosti perché in te il mio io scoprì!
Un affetto a te mi lega
Che sol che nel pregare
manifestare non si può
per le diverse ere in cui il Creatore,
per qual mistero ci creò!

O sublime spirito gentile!
Il tuo Angelo dona a me
perché m’ispiri e canti come te
Patria e Dio, Amor e Umanità!
Ma Iddio piu d’ogni cosa
è al centro di mia Psiche!
Sol per lui è il mio canto,
E il lamento delle fatiche!

O sublime spirito gentile!
Quegli sguardi indefiniti
E il grazioso riso sulle labbra!
Qual lecite apparenze
che occultavano
il sanguinar del cor!
Assai dolente fu in tua vita
l’agghiacciante pena d’amor!
O sublime spirito gentile!
La poetessa e il musicista!
Un amore puro e sacro
Che nell’avello non s’estinse!
So ben ciò che vuol dire
Patire le pene dell’amor!
L’alma brucia e della vita
Ogni voglia spenta è ognor!

O sublime spirito gentile!
Il tuo tormento
Generava immani versi
e, come l’alma mia,
nei tuoi canti il mondo perfetto
lamentando desiavi!
Ma sapevi tutta mesta
Che del Terrestre Paradiso non ci son chiavi!

O sublime spirito gentile
Esiliata dalle mura natie
E le brutali amare nozze!
Delle figlie il crudel trapasso
E l’asfissiante comando del vil rozzo!
Poteva l’alma tua, o Mariannina
Desiderosa della Patria Eterna
non pensare alla morfina?

O sublime spirito gentile
Quanto dolente
E’ il Calvario della terrena vita!
Gli istanti dei tanti dì trascorriamo
Col desio dei Santi
Di volare lieti in cielo;
quella Patria dall’alme pure desiata
a cui vorrei squarciare il velo!

O sublime spirito gentile
pochi furon quelli che ti confortavan!
I tuoi versetti
per l’ amica Enrichetta
a me dicati mesto sento!
Come me il bello amavi
E fra i veleni della vita
La bellezza contemplavi!
O sublime spirito gentile
Indefinite sensazioni
La mia mole tutta assalgono
Quando attraverso via Sallicano, ove spirasti
E la via a te dicata ove venisti al mondo
nella quiete delle serate netine!
Il continuo ricordarti
per me non avrà mai fine!

O sublime spirito gentile
Quando passo dalla villetta d’Ercole
Nel tuo viso in marmo meditando
Lo sguardo non posso che posare!
Mi addolora veder che tanta gente
Lo mira senza saper di tua storia il favellìo!
Possa la tua memoria
Non cadere nell’oblìo!

 

 

Ecco l’articolo scritto da Giuseppe Puzzo per LA VITA DIOCESANA, il periodico che racconta la vita della Diocesi di Noto (uscito il 30 settembre 2018).

Approfitto dell’occasione per ricordare che la poetessa Mariannina Coffa non teme oblio dato che risulta essere di ispirazione per poeti artisti musicisti… studiosi.

Ringrazio Stefano Vaccaro per questo inedito…

Il 6 gennaio 1878 lasciava questo mondo Mariannina Coffa, la ricordiamo con due quartine inedite di un più ampio componimento scritto dalla Poetessa. Il testo integrale fa parte dei documenti visibili al Castello di Donnafugata all’interno della mostra “La biblioteca svelata – A carte scoperte”.

Si prostri l’empio a cui le voglie immonde Giammai non sazia la viltate e l’oro;
Chi al grido dell’onor mai non risponde,
Chi fa del vizio il suo maggior tesoro.

Chi, turpe il labbro e per velen feroce,
Strazia la fama altrui, l’alma, e l’ingegno…
O sommo Iddio! per te, per la tua Croce,
Trovi perdon di chi perdono è indegno!!

MARIANNINA COFFA E CORRADO AREZZO: STORIA DI UN’INEDITA AMICIZIA

Sono storie di donne e storie di letterate quelle raccontate al Castello di Donnafugata attraverso la mostra documentaria “La biblioteca svelata – A carte scoperte”. Gli ultimi studi condotti ci restituiscono un panorama culturale per molti aspetti inedito e affascinante come fino ad oggi inedita è stata l’affezione del barone Arezzo per certo tipo di letteratura a firma delle maggiori intellettuali isolane del XIX secolo finanche il rapporto d’amicizia che lo legò alla più singolare voce poetica muliebre della Sicilia orientale: Mariannina Coffa.
Ringrazio di cuore Davide Bocchiere per il bell’articolo.

Grazie al lavoro di tanti studiosi e cultori di poesia e critica letteraria e ad artisti sensibili come Carlo Muratori…

SALE

Sopra ho postato una pagina del cd-libro di Carlo Muratori, SALE. Sono emozionata non solo del fatto che mi abbia citata e ringraziata, ma anche del fatto che io e Franco Battiato, per dire, siamo nello stesso disco!

Sì, perché Carlo e Franco cantano assieme uno dei pezzi più intensi di Battiato, POVERA PATRIA, che dava il titolo al tour dedicato da Muratori ai 150 anni dell’Unità d’Italia (e qui torna in gioco la cara Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina il cui sonetto OMBRA ADORATA Carlo Muratori ha portato in tour musicandolo).

Ecco una mia breve riflessione sul testo della Coffa e il link per ascoltare il brano di Carlo Muratori.

Il sonetto di Mariannina Coffa “Ombra adorata” è stato pubblicato da Miriam Di Stefano in “Scritti inediti e rari di Mariannina Coffa”, edito dalla FIDAPA di Noto nel 1996.

Ho letto il prezioso volumetto anche grazie al suggerimento della professoressa Renata Russo Drago, esimia docente e cultrice di storia patria.

Qui sarebbe impossibile condensare la vita e l’opera della patriota e poetessa netina, ma mi piace offrire un’analisi – non esaustiva, ci mancherebbe – di questa composizione della Coffa.

Che l’ombra adorata sia quella dell’antico maestro di musica, del fidanzato e sposo mancato, Ascenso Mauceri, possiamo supporlo anche se non darlo per certo.

Già tra i primieri studiosi e critici della Coffa ci fu chi mise in dubbio la realtà effettuale di quest’ombra, dell’angelo di tante liriche della poetessa. Si parlò digenius, del daimon…

Oggi, anche alla luce dei nuovi apporti critici – penso agli studi della Fiume, che affratella anzi assorella la Coffa alle correnti spiritualistiche di area esoterica, massonica, magnetica, che furono tanta parte della cultura del tempo – potremmo anche azzardare un’interpretazione differente: è quasi come se l’ombra adorata fosse quella di uno spirito-guida, di un “angelo” che voglia guidare la poetessa a gradi più alti di perfezione.

Certo che però il fascino romantico della storia d’amore Coffa-Mauceri rimane intatto: immaginiamo Mariannina in preda al rimpianto, malmaritata poetessa che sconta l’esilio – impoetico come il borgo in cui si sente leopardianamente relegata “la giovane favolosa”, come mi è piaciuto definirla durante il convegno “Sguardi plurali” dedicato alla Nostra – a Ragusa pensando all’amato irrimediabilmente perduto.

Dal punto di vista formale, lodevole la musicalità del verso, cantabile nel senso migliore del termine, al punto che il sonetto è stato musicato dal “chiant-autore” (così scherzosamente si autodefinisce) Carlo Muratori, che lo ha eseguito per la prima volta nel 2011 – in occasione dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia – presso l’Archivio di Stato di Noto a Palazzo Impellizzeri durante il convegno dedicato a Mariannina Coffa poetessa e patriota. Successivamente Muratori lo ha cantato durante il tour dedicato ai canti siciliani di epoca risorgimentale – Povera Patria il significativo titolo del tour.

Lo ha eseguito poi a conclusione dell’ultimo convegno dedicato a Mariannina Coffa, che segna una tappa importante nell’evolversi degli studi sulla poetessa.

(Ecco il link per ascoltarlo su YouTube:

Mi piace riportare qui la fotografia dell’originale – tratta sempre dal volume della Di Stefano.

DSC06103

Le varianti, i pentimenti, le cancellature di un manoscritto ci fanno entrare con emozione e curiosità nella bottega dello scrittore. E quella di Mariannina Coffa è una bottega coltivata fin dalla fanciullezza, sotto la guida di precettori e maestri come Francesco Serra Caracciolo e Corrado Sbano, nutrita di letture e studi, permeata dei dolori di una vita breve ma densissima. Attraversata e trasfigurata dal mistero della creazione, che rimane tale anche per la stessa poetessa, che vive di ispirazione e scrive e va significando al modo che il suo genius le detta dentro.

La grafia peculiare della Coffa, disordinata eppure chiarissima, i pasticci, i versi imbastiti eppure venuti fuori già compiuti: la pagina parla da sé.

Il senno del verso 1 diventa il core,

Se te perdendo ogni Ciel perdei? (v. 2)

nasconde, ci pare di capire,

se perduto il mio Ciel tutto perdei?

Significativa appare la variante del verso finale che cambia il senso della frase.

E più che il labro tuo parla il tuo pianto

diventa

E più che il labro tuo trovo il tuo pianto.

Il dolore muto dell’angelo della Coffa viene trovato anziché manifestarsi parlando alla poetessa, che però non cancella la parola variata.

A proposito… oltre al tour di Carlo Muratori, da segnalare lo spettacolo FIMMINA…

Si parla di sale e anche di Mariannina Coffa…
Rita Abela è una straordinaria performer e attrice che ho avuto il piacere di intervistare spesso e con cui ho lavorato per l’Accademia di Canto Carmelo Mollica e per dei saggi musical-teatrali…
Ricordo anche la bellissima esperienza della rassegna POETI E SCRITTORI DEL VAL DI NOTO, i vari convegni dedicati alla poetessa e il concorso INCHIOSTRO E ANIMA a lei intitolato…
Un mio saggio sulla poetessa è presente in questo volume, frutto degli studi del convegno omonimo dedicato alla poetessa netina.
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Il concorso letterario intitolato a Mariannina Coffa… onorata di far parte della giuria!
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Questa è solo una minima parte delle attività e iniziative legate alla poetessa di Noto… navigando sul mio blog troverete immagini, video e molto altro!
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Si può trovare un su Mariannina Coffa nel volume incentrato sull’anniversario del blog letterario LETTERATITUDINE, uscito per i tipi di LiberAria editrice…
letteratitudine
Grazie a Massimo Maugeri per avermi coinvolta nel progetto!

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono nel dietro le quinte di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Un manuale che si legge come un romanzo, e che costituisce una vera e propria miniera di consigli e ispirazioni per chiunque, addetto ai lavori o semplice appassionato di letteratura, desideri conoscere da vicino i meccanismi che regolano l’universo che ruota intorno alla scrittura e ai suoi protagonisti, siano essi reali o immaginari.

Letteratitudine 3

Ricordo anche che altri scritti sulla poetessa e patriota netina sono stati da me pubblicati come introduzione alle antologie del premio INCHIOSTRO E ANIMA dedicato alla Coffa e su LA CIVETTA DI MINERVA.
http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=1795:a-palazzo-nicolaci-di-noto-il-premio-dedicato-a-mariannina-coffa&catid=17:cultura&Itemid=143
https://www.google.it/search?q=LA+CIVETTA+DI+MINERVA+%2B+COFFA&client=firefox-b&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi7yaTowq_RAhUFQBQKHXiWBRkQ_AUICCgB&biw=1116&bih=537 (le immagini correlate)
Segnalo il concorso dedicato a Mariannina Coffa con annesso convegno e mostra dedicata… al link qui sotto tutte le informazioni.
https://www.facebook.com/marianninacoffacaruso/

Ha pubblicato, per i tipi di Perrone Lab, il suo primo romanzo, “Ferita all’ala un’allodola”, uscito nel gennaio 2011 e dedicato alla figura della poetessa e patriota risorgimentale Mariannina Coffa Caruso.

Il romanzo è stato presentato a Siracusa presso il Palazzo della Cultura di Siracusa (Palazzo Impellizzeri) da Luigi La Rosa e Simona Lo Iacono il 27 febbraio 2011.

Successivamente è partita la tournée di presentazioni che ha toccato Acireale (Istituto Brunelleschi, Fidapa), Catania (Istituto Lombardo Radice, Cafè de Flore), Palermo (Libreria Modusvivendi), Raffadali (Le Cuspidi), Siracusa (Liceo “M.F. Quintiliano”, Istituto comprensivo “Paolo Orsi”), Roma (Chiesa di Santa Lucia al Gonfalone).

È stata tra i relatori del convegno dedicato a Mariannina Coffa con un intervento sul trattamento romanzesco della poetessa (Noto, Palazzo Impellizzeri, Archivio di Stato, 12 aprile 2011).

   Un dibattito sul suo romanzo e le donne del Risorgimento è uscito su “Letteratitudine” e su “Flannery”; il libro è stato recensito, tra gli altri, da Luigi La Rosa su “Centonove”, dalla scrittrice e giornalista Lucia Corsale (“La Sicilia”), da Maria Rita Pennisi (“La Sicilia”), dallo scrittore e giornalista Remo Bassini (“La Nuova Sesia”), da Loredana Faraci (“La Repubblica”, edizione di Palermo), da Luisella Pacco (“Konrad”).

   Il romanzo è entrato nella top five relativa alla narrativa più venduta in Sicilia (“La Repubblica”, edizione di Palermo, 15 maggio 2011) ed è stato segnalato dal libraio Stefano Palumbo come libro rappresentativo della scrittura siciliana sempre su “La Repubblica” – Palermo.

   È stata invitata al Letterando InFest di Sciacca, durante il quale ha presentato il romanzo insieme ad Elena Doni del gruppo “Controparola”, collettivo di giornaliste e scrittrici fondato da Dacia Maraini.

In occasione de “Il Maggio dei Libri 2012”, campagna nazionale per la promozione della lettura patrocinata dall’Unesco e dalla Presidenza della Repubblica, ha vinto il concorso letterario per incipit di romanzi editi “InciZine – Regalami un incipit”, organizzato da Scripta volant e dall’Associazione culturale “Aliantide”. Una volanzine con l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stata distribuita gratuitamente in tutta Italia durante le manifestazioni collegate all’iniziativa.

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Il 13 ottobre 2012 è stata premiata come vincitrice ex aequo della sezione “Frammenti letterari” nell’ambito del premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi” per il suo romanzo “Ferita all’ala un’allodola”.

 In occasione del convegno nazionale del 21 – 22 dicembre 2012 dedicato al bicentenario di Matteo Raeli ospitato al Palazzo Trigona di Noto un brano di “Ferita all’ala un’allodola” è stato inserito in un pannello e nel catalogo della mostra realizzata da docenti e allievi del Liceo “Matteo Raeli” di Noto.

 Nell’aprile 2013 l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stato pubblicato, insieme alla sinossi e alla biografia dell’autrice, sul primo numero della rivista on line a cartacea POST SCRIPTA, a cura dell’associazione Aliantide.

   Il romanzo è stato presentato durante la mostra-mercato “Io valgo” organizzata dalla FIDAPA di Siracusa presso i locali della Provincia regionale dal 21 al 23 maggio 2013 ed è stato rieditato nel giugno 2013 dalla casa editrice L’Erudita.

   Il 9 giugno del 2013 l’autrice ha presentato il proprio lavoro editoriale presso il complesso di San Domenico a Palermo in occasione di “Una marina di libri”, manifestazione organizzata da Navarra Editore.  Ha preso parte inoltre all’estemporanea di scrittura presso la Cappella di Santa Barbara nell’ambito della stessa kermesse.

Nel gennaio 2014 è risultata finalista, insieme – tra gli altri – a Beatrice Monroy e agli scrittori di Leima edizioni, del Kaos festival di Montallegro (AG) con il suo romanzo.

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   L’8 febbraio 2014 presso la Casa del Libro Rosario Mascali di Siracusa si è tenuta una conversazione tra l’autrice e la scrittrice Annamaria Piccione a proposito della riedizione di “Ferita all’ala un’allodola”.

   Il 14 febbraio 2014, presso la Sala Gagliardi di Noto, è stata tra le relatrici di “Semaforo rosa”, convegno dedicato a “Mariannina e le altre” insieme a Marinella Fiume, avvocate, psicologhe e scrittrici sul tema della violenza contro le donne in nome di Mariannina Coffa. L’evento è stato promosso dal Comune di Noto con il coordinamento artistico dell’associazione “Lighea”.

L’8 marzo, per Historica Edizioni, è uscita l’intervista realizzata con la scrittrice e giornalista Rai Laura Costantini, pubblicata insieme agli interventi di altre autrici nell’e-book “Scrivere? Non è un mestiere per donne”, opera disponibile anche in versione cartacea.

 

   Il 7 novembre 2014 ha preso parte al convegno “Sguardi plurali” dedicato a Mariannina Coffa nell’ambito della manifestazione “Noto per Mariannina”, conversando con Marinella Fiume e Biagio Iacono sull’epistolario curato dagli stessi ed è stata intervistata da Vincenzo Rosana per “Tutto su Noto”.

Il 28 febbraio 2015, presso il Palazzo della Cultura di Modica, è stata ospite del XII appuntamento del Caffè letterario “Salvatore Quasimodo” presieduto da Domenico Pisana, che ha introdotto l’autrice e il romanzo “Ferita all’ala un’allodola” insieme a Lucia Corsale, con letture a cura di Franca Cavallo e Antonella Monica, musiche a cura del pianista Stefano Cintoli.

Il 7 novembre 2015, in qualità di giurata della terza edizione del concorso letterario “Inchiostro e anima” dedicato alla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa Caruso e organizzato da “La carovana degli artisti”, ha presenziato presso la sala Gagliardi di Noto (SR) alla cerimonia di premiazione; un suo racconto e un suo scritto di ringraziamenti hanno aperto il volume antologico pubblicato in occasione della manifestazione.

Il 4 maggio 2016, presso la Sala Gagliardi di Noto (SR) ha presenziato in qualità di relatrice e di autrice di uno dei saggi presenti nel volume (“Intorno a Voglio il mio cielo – La scoperta di un inedito sulla Coffa”) alla presentazione di “Sguardi plurali” (a cura di Marinella Fiume, Armando Siciliano Editore), atti dell’omonimo convegno di studi sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa.

Il 1 ottobre, in qualità di giurata del concorso letterario internazionale “Inchiostro e anima”, quarta edizione, intitolato alla memoria della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, ha presenziato alla cerimonia di premiazione presso il Salone delle feste di Palazzo Nicolaci a Noto (SR). Un suo inedito sulla poetessa ha aperto l’antologia con gli elaborati premiati.

Il 17 gennaio 2017 è stata invitata presso la Feltrinelli Musica e Libri di Catania per la presentazione del volume “Letteratitudine 3”, uscito per i tipi di LiberAria in occasione dei dieci anni del litblog di Massimo Maugeri; all’interno del volume è presente una sua lettera a Mariannina Coffa; il volume è stato presentato ad Adrano (SR) e Siracusa, prime tappe di un lungo tour di presentazioni.

   Il 25 marzo, ospite del Rotaract di Noto sezione Terra di Eloro, ha tenuto una conferenza intitolata “Mariannina Coffa – Una donna, tante donne (La Poetessa dell’Ottocento parla alle donne di oggi)” presso la Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” a Noto (SR), relatrice Federica Piluccio, con le musiche eseguite dal maestro Gabriele Bosco.

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   Il 25 novembre 2017, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presso il Teatro Vecchio Mercato di Gassino Torinese (TO), per la regia di Tommaso Massimo Rotella, Teresa Caporale ha interpretato la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa nello spettacolo “Il mio nome è Psiche”, ispirato al romanzo “Ferita all’ala un’allodola”, evento prodotto dall’associazione culturale “Magdeleine G” nell’ambito della stagione “Un’Italia in provincia”, patrocinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, circuito regionale multidisciplinare, e dal Comune di Gassino Torinese. 

http://www.piemontedalvivo.it/event/mio-nome-psiche/

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  Sul numero 27 (agosto 2018) dell’aperiodico tematico di letteratura online “Euterpe”, avente come tema “Il coraggio delle donne: profili ed esperienze femminili nella storia, letteratura ed arte”, è uscita la recensione di Domenico Pisana intitolata “La “poetessa maledetta” Mariannina Coffa nel romanzo Ferita all’ala un’allodola di Maria Lucia Riccioli”.

Un grazie particolare a Domenico Pisana, di cui vi invito a leggere il saggio…

https://www.ecodegliblei.it/MODICA-LA-VICENDA-DI-MARIANNINA-COFFA-IN-UN-ROMANZO-DI-MARIA-LUCIA-RICCIOLI.htm

https://drive.google.com/file/d/1IboaGLe7fPhxTj3z371WF-a5CoKVAPl1/view

Troverete l’intervento dotto e documentato di Pisana nel pdf della rivista…

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… e i trailer!

…e un bel lavoro scolastico…

… l’intervista di Vincenzo Rosana.

Citazione

Laura Costantini, Mariannina Coffa and me…

17 giovedì Ott 2019

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Uncategorized

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Mi piace scrivere questo pezzo a ridosso del Giorno delle Scrittrici, istituito dalla Biblioteca nazionale spagnola insieme alla FEDEPE e all’Associazione classiche e moderne, che si occupano di scrittrici e del loro contributo nella storia della letteratura e non solo. Mi piace che questa celebrazione cada a ridosso della festa di Santa Teresa – 15 ottobre.

El Día de las Escritoras es una conmemoración promovida por la Biblioteca Nacional de España junto a la Federación Española de Mujeres Directivas, Ejecutivas, Profesionales y Empresarias (FEDEPE) y la Asociación Clásicas y Modernas que, desde el año 2016, busca reivindicar la labor y el legado de las escritoras a lo largo de la historia a partir de la lectura de fragmentos representativos de sus obras.

Cada año, esta celebración se lleva a cabo el lunes más cercano a la festividad de Teresa de Jesús, el 15 de octubre, en el Salón de la Actos de la Biblioteca Nacional de España y en otras entidades e instituciones nacionales e internacionales que se suman a la iniciativa.

Para cada edición se designa una comisaria, que elige el tema en torno al cual realiza una selección de textos de destacadas escritoras españolas e  hispanoamericanas, que posteriormente son leídos por personas de reconocido prestigio social y cultural, entre las que hay una especial representación de creadoras en activo. 

Ecco cosa scrive il 9 ottobre scorso Laura Costantini…

Maria Lucia Riccioli finalmente e in colpevole ritardo sto leggendo – e amando, Mariannina Coffa.

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Quest’anno sto leggendo molto, come testimonia la mia reading challenge su GR. Solo che esistono libri – belli e importanti – che sul social dedicato alla lettura non ci sono perché sono usciti dagli scaffali delle librerie, anche quelle digitali. Ecco, io ho iniziato oggi a leggere un romanzo che posseggo da anni. “Ferita all’ala un’allodola” di Maria Lucia Riccioli. Si tratta della biografia romanza di Mariannina Coffa, poetessa e intellettuale di epoca risorgimentale, siciliana. Ebbene. sto adorando questo libro e ve ne parlerò più diffusamente. Purtroppo è la solita storia: perché non ha avuto più visibilità, perché non è famoso, perché non si trova più in vendita?
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Non so come ringraziare Laura Costantini dell’attenzione verso il mio primo romanzo…

Non avrei saputo formulare domande migliori sul destino della mia prima creatura letteraria: la storia di Mariannina Coffa mi è carissima, così come le sue opere e il suo misconoscimento e il mio libro su di lei mi ha regalato tanto in termini di autostima, speranza di potermi anche io annoverare tra le “scrittrici”, riconoscimenti, recensioni, interviste…

Ed ecco che cosa scrive Laura Costantini il 15 ottobre…

Sono a pagina 250 su 445 del romanzo di Maria Lucia Riccioli sulla figura di Mariannina Coffa, poetessa, intellettuale, donna risorgimentale.
Questo romanzo, “Ferita all’ala un’allodola”, è un libro di denuncia che, nonostante stile e intenti agli antipodi, affiancherei a “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood per la potenza, oserei dire la violenza, del messaggio.
Mariannina Coffa era uno spirito elevato, una poetessa finissima, una letterata. Ma della sua anima sensibile, della sua intelligenza raffinata, delle sue aspirazioni nessuno, a partire dalla sua famiglia che pure l’amava, ha avuto pietà. Perché fimmina era. L’hanno uccisa lasciandola in vita, condannandola a un matrimonio di convenienza. A farsi schiava e carcerata in casa di gente ottusa, di un marito che da lei voleva solo una scopata ogni sera per ingravidarla più volte possibile.

Ecco, ne parlerò ancor più diffusamente quando avrò finito di leggere, ma questo romanzo è un atto di accusa altissimo e una denuncia del più evidente e ignorato dei crimini contro l’umanità: la persecuzione millenaria contro le donne in quanto tali.

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‎Laura ZG Costantini‎ a Book Advisor

18 ottobre alle ore 14:31

Due stralci dalla biografia romanzata della poetessa siciliana Marianna Coffa scritta da Maria Lucia Riccioli. Libro edito da L’Erudita e ormai introvabile. Titolo: Ferita all’ala un’allodola. Citazione di un verso di William Blake.

Se lo trovate, leggetelo.

 

Un libro femminista come pochi altri.

Ti consiglio un libroTi piace

25 ottobre alle ore 17:14 · 

Se lo cercate in qualche mercatino dell’usato, forse lo trovate.
Io ve lo consiglio caldamente.
#ticonsiglio1libro
#ioleggoitaliano
#ioleggodifferente
#womendoitbetter

https://lauraetlory.blogspot.com/…/ferita-allala-unallodola…

https://lauraetlory.blogspot.com/2019/10/ferita-allala-unallodola-di-maria-lucia.html?fbclid=IwAR0nG8rUKmcOuScyhPRcRlqgc-U_-7BiBBhTihRAlg5OFbP5LhpBnc1W9Fc

venerdì 25 ottobre 2019

Ferita all’ala un’allodola di Maria Lucia Riccioli (39simo libro letto quest’anno)

Questo romanzo sul social dei lettori, Goodreads, non c’è e non è neanche possibile inserirlo, perché non è più disponibile alla vendita. I libri, secondo le logiche di mercato, hanno un’aspettativa di vita breve. E questo è stato pubblicato, la prima volta, nel 2011, poi rieditato nel 2013. Comunque troppo in là nel tempo per “esserci” ancora. Eppure c’è. C’è come pochi altri romanzi che ho letto. C’è perché merita di esserci.
Maria Lucia Riccioli ha svolto un certosino lavoro di ricostruzione dell’esistenza terrena di Mariannina Coffa, poetessa e intellettuale risorgimentale, purtroppo misconosciuta fin dagli anni in cui, viva e vibrante, venne di fatto seppellita in un’esistenza che non le apparteneva.
Voleva scrivere e vivere di poesia e di cultura, voleva amare liberamente chi le aveva fatto battere il cuore. Voleva essere riconosciuta come persona.
Ma “fimmina era” e in quanto tale non aveva diritto ad altro che a un matrimonio basato sul denaro e i beni al sole, una casa da accudire, figli da dare a un marito poco più che estraneo.
Non era “normale”, Mariannina Coffa. Non voleva esserlo. Forse non poteva. Infatti la sua vita si consumò in un breve lampo. Si spense a 37 anni, divorata da un cancro all’utero e dalla consapevolezza di essere sola, abbandonata, avversata dalla stessa famiglia alla quale aveva sacrificato ogni aspirazione pur di conservare onore e rispettabilità.
L’autrice scrive con una lingua arcaica, pastosa, lirica, con rimandi al melodramma, alla poetica del Risorgimento, al dialetto, anche. È come se a parlare dalle pagine fosse Marianna in prima persona. lei che racconta, soffre, rivela e si ribella, anche, a una condizione della donna che è violenza istituzionalizzata e custodita perfino dalle stesse altre “fimmine” convinte del proprio essere proprietà di padri, fratelli, mariti e figli. Lei no. Mariannina Coffa no. E paga con la vita.
Questo libro è doloroso, lo si chiude con un sentimento di gratitudine e di rabbia. La rabbia di quel busto che le hanno dedicato a Noto, dopo averla avversata, irrisa e calunniata in tutto l’arco della sua breve vita. Una testimonianza necessaria, per non dimenticare cosa significa nascere donna. E cosa molti vorrebbero significasse anche oggi.

Pubblicato da lauraetlory a 5:11 PM 

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Etichette: donne, donne nella storia, Ferita all’ala un’allodola, Maria Lucia Riccioli, Mariannina Coffa, risorgimento, romanzo, scrittura femminile

1 commento:

www.marialuciariccioli.wordpress.com25 ottobre 2019 17:49

Sono felice che il romanzo ti sia “arrivato”, come una freccia scagliata dal 1878 attraverso l’arco della mia penna.
Grazie di queste parole, risarcimento alla mia fatica gioiosa di scrivere e postumo ma credo gradito per Mariannina Coffa.

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http://www.aiutamici.com/PortalWeb/eBook/ebook/AAVV-Highlander.pdf (un pdf che ho recuperato… quando stare sui blog era comunione di lettura e scrittura. Grazie).

Nel libro “Scrivere? Non è un mestiere per donne” c’è un mio contributo su Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina protagonista del mio romanzo storico FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.

Un caro saluto a Laura e Lory – Loredana Falcone, compagna letteraria di Laura Costantini -, che con me hanno condiviso l’avventura di LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri e tante sfide letterarie…

via Saggisti italiani di fantastico: Laura Costantini

Día de las Escritoras

Mariannina Coffa (06/01/1878 – 2020) and me

30 lunedì Set 2019

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Musica

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Oggi ricorre l’anniversario della morte di Mariannina Coffa…
Sarò sempre grata a questa poetessa e patriota cui ho tentato di dare voce nel mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA… Amo Noto, patria di Mariannina Coffa Caruso e teatro per me di tanti avvenimenti – scolastici corali letterari personali.

Ecco le gentili parole del giovane studioso Stefano Vaccaro, scritte a proposito dell’uscita su LA CIVETTA DI MINERVA di un mio articolo sul suo lavoro svolto presso il Castello di Donnafugata (RG) e che ha visto coinvolta la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa…

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=2099%3Anel-castello-di-donnafugata-un-inedito-di-mariannina-coffa&catid=17%3Acultura&Itemid=143

Nel Castello di Donnafugata un inedito di Mariannina Coffa

Maria Lucia Riccioli
Giovedì, 16 Febbraio 2017 16:40

Il componimento della poetessa netina, senza data né titolo, trovato all’interno di una miscellanea tra i volumi del barone Corrado Arezzo e del genero visconte. Dalle sue scoperte Stefano Vaccaro ha tratto un libro

La Civetta di Minerva, 10 febbraio 2017

Nell’anno 1878, in una brevissima tornata di giorni (il 9 gennaio il monarca, il 7 febbraio il pontefice) morivano due protagonisti del sofferto e discusso Risorgimento italiano: Vittorio Emanuele II e Papa Pio IX. A Noto, in Sicilia, per un altro dei misteriosi giochi del tempo, a soli trentatré giorni di distanza l’una dall’altra muoiono padre e figlia, la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa (il 6 gennaio del 1878, giorno dell’Epifania) e il padre, l’avvocato Salvatore Coffa, massone e liberale (l’8 febbraio).

Tanta e tale è la mole degli studi su questi argomenti e personaggi che fare nuove scoperte in tal senso sembrerebbe impossibile, ma così non è: specie dalla microstoria arrivano rinvenimenti fortunosi che riescono anche a gettare nuova luce sulla macrostoria.

È il caso di Stefano Vaccaro, giovane studioso che si è occupato dell’epistolario di Mariannina Coffa: grazie al Comune e alla Biblioteca di Ragusa ha recentemente pubblicato il saggio “Biblioteca svelata – a carte scoperte” riuscendo ad offrire al pubblico non solo il catalogo della mostra omonima, ospitata nell’antibiblioteca e nella Sala degli Stemmi, ma anche il risultato delle sue scoperte al Castello di Donnafugata, tra i libri del barone Corrado Arezzo e del genero, il visconte Combes de Lestrade (che nome letterario!).

Tra le voci femminili che riemergono dagli scaffali di Donnafugata – segno che un fitto reticolo di penne femminili si intrecciava in Sicilia, nonostante il contesto socio-culturale spesso poco favorevole all’affermazione dei talenti artistici e delle intelligenze delle donne siciliane – spiccano Rosina Muzio Salvo, Letteria Montoro, Giuseppina Turrisi Colonna e la netina Mariannina Coffa, rappresentata con diverse prime edizioni dei volumi dei suoi versi. E non solo.

Una miscellanea è una raccolta di scritti diversi e fascicolati insieme, spesso rilegati più o meno elegantemente. E proprio da una miscellanea della biblioteca del castello Stefano Vaccaro ha tratto una pubblicazione finora sconosciuta: un componimento inedito, senza data né titolo, pubblicata dalla famosa tipografia Piccitto e Antoci di Ragusa, scritto proprio da Mariannina Coffa e donato al dottor Filippo Pennavaria, amico e sodale della poetessa (ne studiò le manifestazioni “medianiche”  quali la “sognazione spontanea”, ovvero il suo raccontare e poetare in apparente stato di trance), che curò la miscellanea.

La poesia, sicuramente composta in periodo quaresimale – e azzardiamo che il dono dei versi dovette avvenire un Venerdì Santo, durante l’Adorazione della Croce -, termina con dei versi drammaticamente potenti: “O sommo Iddio! per te, per la tua Croce, / Trovi perdon chi di perdono è indegno!!..”.

Stefano Vaccaro nel suo saggio ricostruisce i rapporti tra Mariannina Coffa e i baroni di Donnafugata, tramati di poesia naturalmente e di politica, il milieu sociale, politico e culturale che illumina certi particolari dell’epistolario e delle stesse liriche della poetessa: scopriamo che il barone Arezzo fu tra i primi sottoscrittori del monumento a Mariannina Coffa poi inaugurato nel 1892 e che tra gli interessi comuni ai due personaggi ci sono il magnetismo animale, il mesmerismo e l’esoterismo in genere (prova ne sono i volumi afferenti a queste tematiche, oggetto delle poesie “esoteriche” della Coffa).

Un plauso e un incoraggiamento sono dovuti a questo giovane ricercatore, cui auguriamo di poter lumeggiare ancora più approfonditamente i rapporti tra il Castello, la sua biblioteca, la città di Ragusa e la cultura del Val di Noto nell’Otto-Novecento, al Comune di Ragusa e a chi si spende per la valorizzazione del Castello come l’architetto Giuseppe Nuccio Iacono, che ha curato il programma della manifestazione culturale con cui si è aperta la mostra documentaria.

Il 6 gennaio del 1878 si spegneva a Noto la poetessa e patriota Mariannina Coffa, protagonista del mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.

Il 30 settembre si ricorda invece il compleanno della poetessa, nata nel 1841.

 

Mariannina copertina

Ecco un omaggio poetico…

LA MORTE DI MARIANNINA COFFA

di

Giuseppe Puzzo

Sol Mariannina, non più
Coffa Caruso e in Morana!
Rinnegando chi la distrusse
In quella città da Noto lontana!
Vuol tornare, i bauli son pronti
In quella Noto che non più la vorrà!

Scappò la gentile signora
Tormentata da pene e da lutti!
Quella creatura che mai arte
Conobbe di viver come tutti!
Disperata al mondo gridò che
Libera nacque e libera morrà!

Collere, disprezzi, tradimenti,
Viaggi, infamie e vergogne!
Parole che scriveva la donna esausta
Di un mondo pieno di menzogne!
Lo spirito afflitto ma sempre fiero
Mentre la vita finiva col dolor!

Distesa malata nel letto
in solitudine soffre la poetessa,
Una donna delicata e fragile
Che mai padrona fu di se stessa!
Pensa, rimugina e piange
Ricordando il suo unico amor!

Nel buio delle notti comincia il delirio!
La poveretta parla con  l’angelo!

Uriel è il suo nome e ispirazione le diede
invocandolo rintanata in un angolo!

I suoi versi stanno per avverarsi:
In altri cieli avrà le sue gioie alfin!

Chiamandola Madre, agonizzante
Invoca l’Addolorata nel gelo!
Le parla, scrive mesta alla Vergine
”Gli affetti miei rendimi in cielo!”

Nell’Epifania di Nostro Signore
La moribonda chiuse gli occhi infin!

Così, nel dolore e nell’abbandono
Finisce la passione dell’ispirata
Rinnegata da tutto il suo mondo
raggiunse la pace sospirata!

La gente ipocrita che la maledisse
A San Nicolò il feretro accompagnò!

Vola in cielo o infelice creatura!
Dormi in eterno con gli eletti spiriti!
Tanto dolor patisti in vita
Un’agonia intensa e senza limiti!
Vola in cielo o infelice creatura
Iddio su di te la sua mano posò!

 

Giuseppe Puzzo, estimatore della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, appassionato del nostro Ottocento letterario e musicale, ha dedicato alla Nostra vari componimenti tra cui anche questo.

A MARIANNINA COFFA CARUSO

Poetessa Netina

di Giuseppe Puzzo

O sublime spirito gentile!
L’infelicità fu il calice di tua vita!
Tanto cara a me fosti perché in te il mio io scoprì!
Un affetto a te mi lega
Che sol che nel pregare
manifestare non si può
per le diverse ere in cui il Creatore,
per qual mistero ci creò!

O sublime spirito gentile!
Il tuo Angelo dona a me
perché m’ispiri e canti come te
Patria e Dio, Amor e Umanità!
Ma Iddio piu d’ogni cosa
è al centro di mia Psiche!
Sol per lui è il mio canto,
E il lamento delle fatiche!

O sublime spirito gentile!
Quegli sguardi indefiniti
E il grazioso riso sulle labbra!
Qual lecite apparenze
che occultavano
il sanguinar del cor!
Assai dolente fu in tua vita
l’agghiacciante pena d’amor!
O sublime spirito gentile!
La poetessa e il musicista!
Un amore puro e sacro
Che nell’avello non s’estinse!
So ben ciò che vuol dire
Patire le pene dell’amor!
L’alma brucia e della vita
Ogni voglia spenta è ognor!

O sublime spirito gentile!
Il tuo tormento
Generava immani versi
e, come l’alma mia,
nei tuoi canti il mondo perfetto
lamentando desiavi!
Ma sapevi tutta mesta
Che del Terrestre Paradiso non ci son chiavi!

O sublime spirito gentile
Esiliata dalle mura natie
E le brutali amare nozze!
Delle figlie il crudel trapasso
E l’asfissiante comando del vil rozzo!
Poteva l’alma tua, o Mariannina
Desiderosa della Patria Eterna
non pensare alla morfina?

O sublime spirito gentile
Quanto dolente
E’ il Calvario della terrena vita!
Gli istanti dei tanti dì trascorriamo
Col desio dei Santi
Di volare lieti in cielo;
quella Patria dall’alme pure desiata
a cui vorrei squarciare il velo!

O sublime spirito gentile
pochi furon quelli che ti confortavan!
I tuoi versetti
per l’ amica Enrichetta
a me dicati mesto sento!
Come me il bello amavi
E fra i veleni della vita
La bellezza contemplavi!
O sublime spirito gentile
Indefinite sensazioni
La mia mole tutta assalgono
Quando attraverso via Sallicano, ove spirasti
E la via a te dicata ove venisti al mondo
nella quiete delle serate netine!
Il continuo ricordarti
per me non avrà mai fine!

O sublime spirito gentile
Quando passo dalla villetta d’Ercole
Nel tuo viso in marmo meditando
Lo sguardo non posso che posare!
Mi addolora veder che tanta gente
Lo mira senza saper di tua storia il favellìo!
Possa la tua memoria
Non cadere nell’oblìo!

 

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Ecco l’articolo scritto da Giuseppe Puzzo per LA VITA DIOCESANA, il periodico che racconta la vita della Diocesi di Noto (uscito il 30 settembre 2018).

Approfitto dell’occasione per ricordare che la poetessa Mariannina Coffa non teme oblio dato che risulta essere di ispirazione per poeti artisti musicisti… studiosi.

Ringrazio Stefano Vaccaro per questo inedito…

Il 6 gennaio 1878 lasciava questo mondo Mariannina Coffa, la ricordiamo con due quartine inedite di un più ampio componimento scritto dalla Poetessa. Il testo integrale fa parte dei documenti visibili al Castello di Donnafugata all’interno della mostra “La biblioteca svelata – A carte scoperte”.

Si prostri l’empio a cui le voglie immonde Giammai non sazia la viltate e l’oro;
Chi al grido dell’onor mai non risponde,
Chi fa del vizio il suo maggior tesoro.

Chi, turpe il labbro e per velen feroce,
Strazia la fama altrui, l’alma, e l’ingegno…
O sommo Iddio! per te, per la tua Croce,
Trovi perdon di chi perdono è indegno!!

MARIANNINA COFFA E CORRADO AREZZO: STORIA DI UN’INEDITA AMICIZIA

Sono storie di donne e storie di letterate quelle raccontate al Castello di Donnafugata attraverso la mostra documentaria “La biblioteca svelata – A carte scoperte”. Gli ultimi studi condotti ci restituiscono un panorama culturale per molti aspetti inedito e affascinante come fino ad oggi inedita è stata l’affezione del barone Arezzo per certo tipo di letteratura a firma delle maggiori intellettuali isolane del XIX secolo finanche il rapporto d’amicizia che lo legò alla più singolare voce poetica muliebre della Sicilia orientale: Mariannina Coffa.
Ringrazio di cuore Davide Bocchiere per il bell’articolo.

Grazie al lavoro di tanti studiosi e cultori di poesia e critica letteraria e ad artisti sensibili come Carlo Muratori…

SALE

Sopra ho postato una pagina del cd-libro di Carlo Muratori, SALE. Sono emozionata non solo del fatto che mi abbia citata e ringraziata, ma anche del fatto che io e Franco Battiato, per dire, siamo nello stesso disco!

Sì, perché Carlo e Franco cantano assieme uno dei pezzi più intensi di Battiato, POVERA PATRIA, che dava il titolo al tour dedicato da Muratori ai 150 anni dell’Unità d’Italia (e qui torna in gioco la cara Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina il cui sonetto OMBRA ADORATA Carlo Muratori ha portato in tour musicandolo).

Ecco una mia breve riflessione sul testo della Coffa e il link per ascoltare il brano di Carlo Muratori.

Il sonetto di Mariannina Coffa “Ombra adorata” è stato pubblicato da Miriam Di Stefano in “Scritti inediti e rari di Mariannina Coffa”, edito dalla FIDAPA di Noto nel 1996.

Ho letto il prezioso volumetto anche grazie al suggerimento della professoressa Renata Russo Drago, esimia docente e cultrice di storia patria.

Qui sarebbe impossibile condensare la vita e l’opera della patriota e poetessa netina, ma mi piace offrire un’analisi – non esaustiva, ci mancherebbe – di questa composizione della Coffa.

Che l’ombra adorata sia quella dell’antico maestro di musica, del fidanzato e sposo mancato, Ascenso Mauceri, possiamo supporlo anche se non darlo per certo.

Già tra i primieri studiosi e critici della Coffa ci fu chi mise in dubbio la realtà effettuale di quest’ombra, dell’angelo di tante liriche della poetessa. Si parlò digenius, del daimon…

Oggi, anche alla luce dei nuovi apporti critici – penso agli studi della Fiume, che affratella anzi assorella la Coffa alle correnti spiritualistiche di area esoterica, massonica, magnetica, che furono tanta parte della cultura del tempo – potremmo anche azzardare un’interpretazione differente: è quasi come se l’ombra adorata fosse quella di uno spirito-guida, di un “angelo” che voglia guidare la poetessa a gradi più alti di perfezione.

Certo che però il fascino romantico della storia d’amore Coffa-Mauceri rimane intatto: immaginiamo Mariannina in preda al rimpianto, malmaritata poetessa che sconta l’esilio – impoetico come il borgo in cui si sente leopardianamente relegata “la giovane favolosa”, come mi è piaciuto definirla durante il convegno “Sguardi plurali” dedicato alla Nostra – a Ragusa pensando all’amato irrimediabilmente perduto.

Dal punto di vista formale, lodevole la musicalità del verso, cantabile nel senso migliore del termine, al punto che il sonetto è stato musicato dal “chiant-autore” (così scherzosamente si autodefinisce) Carlo Muratori, che lo ha eseguito per la prima volta nel 2011 – in occasione dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia – presso l’Archivio di Stato di Noto a Palazzo Impellizzeri durante il convegno dedicato a Mariannina Coffa poetessa e patriota. Successivamente Muratori lo ha cantato durante il tour dedicato ai canti siciliani di epoca risorgimentale – Povera Patria il significativo titolo del tour.

Lo ha eseguito poi a conclusione dell’ultimo convegno dedicato a Mariannina Coffa, che segna una tappa importante nell’evolversi degli studi sulla poetessa.

(Ecco il link per ascoltarlo su YouTube:

Mi piace riportare qui la fotografia dell’originale – tratta sempre dal volume della Di Stefano.

DSC06103

Le varianti, i pentimenti, le cancellature di un manoscritto ci fanno entrare con emozione e curiosità nella bottega dello scrittore. E quella di Mariannina Coffa è una bottega coltivata fin dalla fanciullezza, sotto la guida di precettori e maestri come Francesco Serra Caracciolo e Corrado Sbano, nutrita di letture e studi, permeata dei dolori di una vita breve ma densissima. Attraversata e trasfigurata dal mistero della creazione, che rimane tale anche per la stessa poetessa, che vive di ispirazione e scrive e va significando al modo che il suo genius le detta dentro.

La grafia peculiare della Coffa, disordinata eppure chiarissima, i pasticci, i versi imbastiti eppure venuti fuori già compiuti: la pagina parla da sé.

Il senno del verso 1 diventa il core,

Se te perdendo ogni Ciel perdei? (v. 2)

nasconde, ci pare di capire,

se perduto il mio Ciel tutto perdei?

Significativa appare la variante del verso finale che cambia il senso della frase.

E più che il labro tuo parla il tuo pianto

diventa

E più che il labro tuo trovo il tuo pianto.

Il dolore muto dell’angelo della Coffa viene trovato anziché manifestarsi parlando alla poetessa, che però non cancella la parola variata.

A proposito… oltre al tour di Carlo Muratori, da segnalare lo spettacolo FIMMINA…

Si parla di sale e anche di Mariannina Coffa…
Rita Abela è una straordinaria performer e attrice che ho avuto il piacere di intervistare spesso e con cui ho lavorato per l’Accademia di Canto Carmelo Mollica e per dei saggi musical-teatrali…
Ricordo anche la bellissima esperienza della rassegna POETI E SCRITTORI DEL VAL DI NOTO, i vari convegni dedicati alla poetessa e il concorso INCHIOSTRO E ANIMA a lei intitolato…
Un mio saggio sulla poetessa è presente in questo volume, frutto degli studi del convegno omonimo dedicato alla poetessa netina.
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Il concorso letterario intitolato a Mariannina Coffa… onorata di far parte della giuria!
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Questa è solo una minima parte delle attività e iniziative legate alla poetessa di Noto… navigando sul mio blog troverete immagini, video e molto altro!
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Si può trovare un su Mariannina Coffa nel volume incentrato sull’anniversario del blog letterario LETTERATITUDINE, uscito per i tipi di LiberAria editrice…
letteratitudine
Grazie a Massimo Maugeri per avermi coinvolta nel progetto!

Un manuale sulla lettura, uno scrigno zeppo di consigli di scrittura, l’ingresso nel laboratorio creativo di tante scrittrici e tanti scrittori di fama nazionale e internazionale, un insieme di percorsi che, tra autoracconti d’autore, interviste e saggi, conducono nel dietro le quinte di libri, scrittori e personaggi letterari che conosciamo e amiamo.
In questi e in tanti altri modi può essere definito Letteratitudine 3 – letture, scritture e metanarrazioni, il nuovo libro curato da Massimo Maugeri, che celebra le attività culturali e letterarie del noto blog Letteratitudine, a dieci anni dalla sua nascita.

Un manuale che si legge come un romanzo, e che costituisce una vera e propria miniera di consigli e ispirazioni per chiunque, addetto ai lavori o semplice appassionato di letteratura, desideri conoscere da vicino i meccanismi che regolano l’universo che ruota intorno alla scrittura e ai suoi protagonisti, siano essi reali o immaginari.

Letteratitudine 3

Ricordo anche che altri scritti sulla poetessa e patriota netina sono stati da me pubblicati come introduzione alle antologie del premio INCHIOSTRO E ANIMA dedicato alla Coffa e su LA CIVETTA DI MINERVA.
http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=1795:a-palazzo-nicolaci-di-noto-il-premio-dedicato-a-mariannina-coffa&catid=17:cultura&Itemid=143
https://www.google.it/search?q=LA+CIVETTA+DI+MINERVA+%2B+COFFA&client=firefox-b&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi7yaTowq_RAhUFQBQKHXiWBRkQ_AUICCgB&biw=1116&bih=537 (le immagini correlate)
Segnalo il concorso dedicato a Mariannina Coffa con annesso convegno e mostra dedicata… al link qui sotto tutte le informazioni.
https://www.facebook.com/marianninacoffacaruso/

Ha pubblicato, per i tipi di Perrone Lab, il suo primo romanzo, “Ferita all’ala un’allodola”, uscito nel gennaio 2011 e dedicato alla figura della poetessa e patriota risorgimentale Mariannina Coffa Caruso.

Il romanzo è stato presentato a Siracusa presso il Palazzo della Cultura di Siracusa (Palazzo Impellizzeri) da Luigi La Rosa e Simona Lo Iacono il 27 febbraio 2011.

Successivamente è partita la tournée di presentazioni che ha toccato Acireale (Istituto Brunelleschi, Fidapa), Catania (Istituto Lombardo Radice, Cafè de Flore), Palermo (Libreria Modusvivendi), Raffadali (Le Cuspidi), Siracusa (Liceo “M.F. Quintiliano”, Istituto comprensivo “Paolo Orsi”), Roma (Chiesa di Santa Lucia al Gonfalone).

È stata tra i relatori del convegno dedicato a Mariannina Coffa con un intervento sul trattamento romanzesco della poetessa (Noto, Palazzo Impellizzeri, Archivio di Stato, 12 aprile 2011).

   Un dibattito sul suo romanzo e le donne del Risorgimento è uscito su “Letteratitudine” e su “Flannery”; il libro è stato recensito, tra gli altri, da Luigi La Rosa su “Centonove”, dalla scrittrice e giornalista Lucia Corsale (“La Sicilia”), da Maria Rita Pennisi (“La Sicilia”), dallo scrittore e giornalista Remo Bassini (“La Nuova Sesia”), da Loredana Faraci (“La Repubblica”, edizione di Palermo), da Luisella Pacco (“Konrad”).

   Il romanzo è entrato nella top five relativa alla narrativa più venduta in Sicilia (“La Repubblica”, edizione di Palermo, 15 maggio 2011) ed è stato segnalato dal libraio Stefano Palumbo come libro rappresentativo della scrittura siciliana sempre su “La Repubblica” – Palermo.

   È stata invitata al Letterando InFest di Sciacca, durante il quale ha presentato il romanzo insieme ad Elena Doni del gruppo “Controparola”, collettivo di giornaliste e scrittrici fondato da Dacia Maraini.

In occasione de “Il Maggio dei Libri 2012”, campagna nazionale per la promozione della lettura patrocinata dall’Unesco e dalla Presidenza della Repubblica, ha vinto il concorso letterario per incipit di romanzi editi “InciZine – Regalami un incipit”, organizzato da Scripta volant e dall’Associazione culturale “Aliantide”. Una volanzine con l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stata distribuita gratuitamente in tutta Italia durante le manifestazioni collegate all’iniziativa.

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Il 13 ottobre 2012 è stata premiata come vincitrice ex aequo della sezione “Frammenti letterari” nell’ambito del premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi” per il suo romanzo “Ferita all’ala un’allodola”.

 In occasione del convegno nazionale del 21 – 22 dicembre 2012 dedicato al bicentenario di Matteo Raeli ospitato al Palazzo Trigona di Noto un brano di “Ferita all’ala un’allodola” è stato inserito in un pannello e nel catalogo della mostra realizzata da docenti e allievi del Liceo “Matteo Raeli” di Noto.

 Nell’aprile 2013 l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stato pubblicato, insieme alla sinossi e alla biografia dell’autrice, sul primo numero della rivista on line a cartacea POST SCRIPTA, a cura dell’associazione Aliantide.

   Il romanzo è stato presentato durante la mostra-mercato “Io valgo” organizzata dalla FIDAPA di Siracusa presso i locali della Provincia regionale dal 21 al 23 maggio 2013 ed è stato rieditato nel giugno 2013 dalla casa editrice L’Erudita.

   Il 9 giugno del 2013 l’autrice ha presentato il proprio lavoro editoriale presso il complesso di San Domenico a Palermo in occasione di “Una marina di libri”, manifestazione organizzata da Navarra Editore.  Ha preso parte inoltre all’estemporanea di scrittura presso la Cappella di Santa Barbara nell’ambito della stessa kermesse.

Nel gennaio 2014 è risultata finalista, insieme – tra gli altri – a Beatrice Monroy e agli scrittori di Leima edizioni, del Kaos festival di Montallegro (AG) con il suo romanzo.

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   L’8 febbraio 2014 presso la Casa del Libro Rosario Mascali di Siracusa si è tenuta una conversazione tra l’autrice e la scrittrice Annamaria Piccione a proposito della riedizione di “Ferita all’ala un’allodola”.

   Il 14 febbraio 2014, presso la Sala Gagliardi di Noto, è stata tra le relatrici di “Semaforo rosa”, convegno dedicato a “Mariannina e le altre” insieme a Marinella Fiume, avvocate, psicologhe e scrittrici sul tema della violenza contro le donne in nome di Mariannina Coffa. L’evento è stato promosso dal Comune di Noto con il coordinamento artistico dell’associazione “Lighea”.

L’8 marzo, per Historica Edizioni, è uscita l’intervista realizzata con la scrittrice e giornalista Rai Laura Costantini, pubblicata insieme agli interventi di altre autrici nell’e-book “Scrivere? Non è un mestiere per donne”, opera disponibile anche in versione cartacea.

 

   Il 7 novembre 2014 ha preso parte al convegno “Sguardi plurali” dedicato a Mariannina Coffa nell’ambito della manifestazione “Noto per Mariannina”, conversando con Marinella Fiume e Biagio Iacono sull’epistolario curato dagli stessi ed è stata intervistata da Vincenzo Rosana per “Tutto su Noto”.

Il 28 febbraio 2015, presso il Palazzo della Cultura di Modica, è stata ospite del XII appuntamento del Caffè letterario “Salvatore Quasimodo” presieduto da Domenico Pisana, che ha introdotto l’autrice e il romanzo “Ferita all’ala un’allodola” insieme a Lucia Corsale, con letture a cura di Franca Cavallo e Antonella Monica, musiche a cura del pianista Stefano Cintoli.

Il 7 novembre 2015, in qualità di giurata della terza edizione del concorso letterario “Inchiostro e anima” dedicato alla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa Caruso e organizzato da “La carovana degli artisti”, ha presenziato presso la sala Gagliardi di Noto (SR) alla cerimonia di premiazione; un suo racconto e un suo scritto di ringraziamenti hanno aperto il volume antologico pubblicato in occasione della manifestazione.

Il 4 maggio 2016, presso la Sala Gagliardi di Noto (SR) ha presenziato in qualità di relatrice e di autrice di uno dei saggi presenti nel volume (“Intorno a Voglio il mio cielo – La scoperta di un inedito sulla Coffa”) alla presentazione di “Sguardi plurali” (a cura di Marinella Fiume, Armando Siciliano Editore), atti dell’omonimo convegno di studi sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa.

Il 1 ottobre, in qualità di giurata del concorso letterario internazionale “Inchiostro e anima”, quarta edizione, intitolato alla memoria della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, ha presenziato alla cerimonia di premiazione presso il Salone delle feste di Palazzo Nicolaci a Noto (SR). Un suo inedito sulla poetessa ha aperto l’antologia con gli elaborati premiati.

Il 17 gennaio 2017 è stata invitata presso la Feltrinelli Musica e Libri di Catania per la presentazione del volume “Letteratitudine 3”, uscito per i tipi di LiberAria in occasione dei dieci anni del litblog di Massimo Maugeri; all’interno del volume è presente una sua lettera a Mariannina Coffa; il volume è stato presentato ad Adrano (SR) e Siracusa, prime tappe di un lungo tour di presentazioni.

   Il 25 marzo, ospite del Rotaract di Noto sezione Terra di Eloro, ha tenuto una conferenza intitolata “Mariannina Coffa – Una donna, tante donne (La Poetessa dell’Ottocento parla alle donne di oggi)” presso la Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” a Noto (SR), relatrice Federica Piluccio, con le musiche eseguite dal maestro Gabriele Bosco.

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   Il 25 novembre 2017, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presso il Teatro Vecchio Mercato di Gassino Torinese (TO), per la regia di Tommaso Massimo Rotella, Teresa Caporale ha interpretato la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa nello spettacolo “Il mio nome è Psiche”, ispirato al romanzo “Ferita all’ala un’allodola”, evento prodotto dall’associazione culturale “Magdeleine G” nell’ambito della stagione “Un’Italia in provincia”, patrocinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, circuito regionale multidisciplinare, e dal Comune di Gassino Torinese. 

http://www.piemontedalvivo.it/event/mio-nome-psiche/

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  Sul numero 27 (agosto 2018) dell’aperiodico tematico di letteratura online “Euterpe”, avente come tema “Il coraggio delle donne: profili ed esperienze femminili nella storia, letteratura ed arte”, è uscita la recensione di Domenico Pisana intitolata “La “poetessa maledetta” Mariannina Coffa nel romanzo Ferita all’ala un’allodola di Maria Lucia Riccioli”. 

Un grazie particolare a Domenico Pisana, di cui vi invito a leggere il saggio…

https://www.ecodegliblei.it/MODICA-LA-VICENDA-DI-MARIANNINA-COFFA-IN-UN-ROMANZO-DI-MARIA-LUCIA-RICCIOLI.htm

https://drive.google.com/file/d/1IboaGLe7fPhxTj3z371WF-a5CoKVAPl1/view

Troverete l’intervento dotto e documentato di Pisana nel pdf della rivista…

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… e i trailer!

…e un bel lavoro scolastico…

… l’intervista di Vincenzo Rosana.

   Il 9 marzo 2019, presso l’Aula consiliare del Comune di Ragusa, è stata tra i relatori dell’incontro “Donne di/ per Ragusa”, patrocinato dal Comune di Ragusa e da Youpolis Sicilia: moderato da Stefano Vaccaro, l’evento ha messo in risalto le figure di Maria Paternò Arezzo, Mariannina Coffa e Maria Occhipinti.

Risultati immagini per donne di per ragusa

Ed ecco gli splendidi quadri di Nilde Russo…

L'immagine può contenere: 2 persone, tra cui Nilde Russo, persone che sorridono, persone sedute e spazio al chiuso

Qui nella biblioteca Principe di Villadorata di Noto…

L'immagine può contenere: 3 persone, tra cui Nilde Russo e Giuseppe Puzzo, persone che sorridono, persone in piedi

… e qui con Giuseppe Puzzo.

Qui il mio articolo per LA CIVETTA DI MINERVA sulla tesi di Niccolò Vincenzo Salvia…

Ecco le sue parole.

La scorsa settimana ho ricevuto un’improvvisa e graditissima sorpresa: Maria Lucia Riccioli ha parlato senza che io ne sapessi niente della mia tesi di Laurea su Mariannina Coffa nel periodico siracusano La Civetta di Minerva.
Sono lusingato e commosso per le belle parole spese su di me e il mio lavoro, e anche questo lo addebito ai tantissimi doni che ci ha fatto Mariannina, quello di avvicinare cuori gentili e infiammati, di creare amicizie fondate sul comune interesse per la nostra Poetessa! Grazie, grazie tante!
 — con Maria Lucia Riccioli

Lia Levi a Siracusa per “Questa sera è già domani”

27 lunedì Mag 2019

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Casa del Libro Rosario Mascali, E/O, Ferita all'ala un'allodola, Il braccialetto, L'Erudita Editrice, La Civetta di Minerva, La sposa gentile, Letteratitudine, Lia Levi, Luigi La Rosa, Maria Lucia Riccioli, Mariannina Coffa, Massimo Maugeri, Paolo Di Paolo, Penelope va alla guerra, Perrone Lab

 

Nell’ambito del progetto “Siracusa che legge”, Settimane di presentazioni con la Biblioteca comunale di Siracusa: cominciamo con Lia Levi e il suo libro Questa sera è già domani: il 28 maggio alle 17,30 presso l’Urban Center. Dedicato a tutti i nostri utenti, a tutti i lettori, alla gente curiosa. 

https://www.facebook.com/events/317882785788632/ (l’evento Facebook)

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http://www.zam.it/1.php?articolo_id=2919&id_autore=2938

Lia Levi

Lia Levi La sposa gentile

Gli impasti amorosi di Teresa
di Maria Lucia Riccioli
–

 

Ci ha abituati alle sue storie, ai personaggi in punta di penna, Lia Levi. Con la sua scrittura lieve e intelligente, mai sentimentale pur intrisa di riflessione profonda e di sentimenti autentici, ha narrato storie per bambini e per adulti che conservino intatta la voglia di stupirsi, di lasciarsi incantare dai suoi personaggi.
Con “La sposa gentile” Lia Levi ci regala forse la sua figura femminile più poetica, Teresa. Teresa che è devozione assoluta, amore mai solo detto ma fatto carne, tenerezza e passione intessute anche di silenzi, di attese, di frittelle che impasta per amalgamare gli ingredienti semplici eppure così difficili da trattare che sono le emozioni e i sentimenti di chi la circonda.
In una Torino giolittiana che si entusiasma per il cinquantenario dell’Unità d’Italia e l’Esposizione universale, in una Saluzzo provinciale ma aperta al soffio della modernità, fra gli effluvi dei campi e le vetrine di una gioielleria, ville e giardini, sinagoghe e salotti, nasce e cresce l’amore tra il banchiere ebreo Amos Segre e lei, la gojà, la gentile di religione e di cuore, Teresa. Cristiana che per non strappare le radici familiari e culturali dell’uomo che ama vuole condividerne tutto, anche la religione.
La lingua che Lia Levi sceglie per raccontarci questa storia – sapientemente dipanata lungo un arco temporale che ci conduce alle soglie della Grande Guerra, fino a prefigurare l’orrore, oh fosse per sempre lontano, delle leggi razziali – si eleva a punte di luminosa poesia per consegnarci il ritratto di questa donna terrosa e angelica insieme, che ci ricorda l’amata del Cantico dei Cantici.
Sapientemente tratteggiati anche i personaggi del factotum di Amos, il Siulìn, portatore di una saggezza da “Jacques il fatalista” di diderotiana memoria, di Margherita, idillio di un Amos vinto dalla passione per Teresa eppure divorato dal rimorso, della composita famiglia Segre – dal patriarca ancor fresco di ghetto ai rampolli proiettati verso le magnifiche sorti e progressive dell’Italia sabauda – , dei comprimari tutti.
Un libro “gentile” come la sposa del titolo, un romanzo pieno di grazia e verità, un impasto riuscito come le frittelle pasquali di Teresa.

www.marialuciariccioli.splinder.com

Presentata Luigi La Rosa giorno 23 gennaio 2016 presso la Casa del Libro Rosario Mascali di Marilia Di Giovanni.In occasione della Giornata della Memoria, ecco a Siracusa un’autrice che di tematiche relative alla Shoah si occupa da sempre, sia come giornalista che come scrittrice…

In occasione della Giornata della Memoria, ecco di nuovo in Sicilia un’autrice che di tematiche relative alla Shoah si occupa da sempre, sia come giornalista che come scrittrice…

Io ho avuto l’onore e la gioia di presentarla – oltre che frequentarla a Roma – insieme a Luigi La Rosa qualche tempo fa proprio in occasione dell’uscita di questo libro, IL BRACCIALETTO, un gioiello da scoprire.

Scrivere non è un’attività solitaria… si scrive sempre per qualcuno, non solo per noi stessi.
E poi è bello sapere di poter contare su una rete di protezione di presentatori, recensori… parole amiche che accompagnano le tue.

La bandella del mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA è opera di Paolo Di Paolo, mentre la quarta di copertina è proprio di Lia Levi, autrice che seguo e stimo e che ho avuto anche il piacere di recensire, come potete vedere per esempio qui:

http://scriviapenelope.wordpress.com/2010/07/05/gli-impasti-amorosi-di-teresa/

Riporto le sue parole, ringraziandola ancora:

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2013/06/29/ferita-allala-unallodola-di-maria-lucia-riccioli/ (il link all’articolo di Massimo Maugeri su Letteratitudine)

Una ricerca storica tanto approfondita e minuziosa farebbe presupporre
un romanzo che tragga il suo valore dalla forza dei fatti. Niente di più
sbagliato.
I fatti – e quali fatti – restano, ma sopra di loro Mariannina prende il volo per offrirsi come uno dei più trepidi e irradianti personaggi del nostro panorama letterario. E lo stile della Riccioli! Basterà leggersi la magistrale scena delle nozze in cattedrale in un’alba livida e la sposa “presa di freddo”, presagio di un amaro destino.
Una prosa sfumata e robusta, mai dimentica di ritmo e poesia in un
impianto di scrittura senza cedimenti né pause, in una parola, che va dritta al cuore.

* * *

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IL BRACCIALETTO è la sua ultima fatica letteraria, un gioiello da scoprire.

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Luigi La Rosa, scrittore editor e docente di scrittura creativa, srittore, di cui ho avuto il piacere di recensire e presentare diversi lavori…

Anche io…

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A proposito di Lia Levi, che ho avuto il piacere di conoscere e frequentare sia a Siracusa che a Roma…

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Scrivere non è un’attività solitaria… si scrive sempre per qualcuno, non solo per noi stessi.
E poi è bello sapere di poter contare su una rete di protezione di presentatori, recensori… parole amiche che accompagnano le tue.

La bandella del mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA è opera di Paolo Di Paolo, mentre la quarta di copertina è proprio di Lia Levi, autrice che seguo e stimo e che ho avuto anche il piacere di recensire, come potete vedere per esempio qui:

http://scriviapenelope.wordpress.com/2010/07/05/gli-impasti-amorosi-di-teresa/

Riporto le sue parole, ringraziandola ancora:

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2013/06/29/ferita-allala-unallodola-di-maria-lucia-riccioli/ (il link all’articolo di Massimo Maugeri su Letteratitudine)

Una ricerca storica tanto approfondita e minuziosa farebbe presupporre
un romanzo che tragga il suo valore dalla forza dei fatti. Niente di più
sbagliato.
I fatti – e quali fatti – restano, ma sopra di loro Mariannina prende il volo per offrirsi come uno dei più trepidi e irradianti personaggi del nostro panorama letterario. E lo stile della Riccioli! Basterà leggersi la magistrale scena delle nozze in cattedrale in un’alba livida e la sposa “presa di freddo”, presagio di un amaro destino.
Una prosa sfumata e robusta, mai dimentica di ritmo e poesia in un
impianto di scrittura senza cedimenti né pause, in una parola, che va dritta al cuore.

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Ecco il pezzo di Concetta La Leggia uscito il 1 giugno 2019… e poi confluito nel sito de LA CIVETTA DI MINERVA… a breve posterò il mio.

http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=3804:agli-ebrei-il-dramma-ha-insegnato-ad-essere-cio-che-non-erano&catid=17&Itemid=143

Agli ebrei il dramma ha insegnato ad essere ciò che non erano

CONCETTA LA LEGGIA

 

Mercoledì, 12 Giugno 2019 20:00

Agli studenti del liceo scientifico Corbino di Siracusa Lia Levi ha presentato il suo “Questa sera è già domani”, rispondendo poi alle molte domande dei giovani

 

La Civetta di Minerva, 1 giugno 2019

Ottantasei anni di età e non sentirli. Carica, energica, pronta a raccontarsi e a raccontare: questo è Lia Levi dinanzi i ragazzi del liceo O.M. Corbino di Siracusa. Due momenti di incontro in un’unica giornata, intervallati da una breve pausa e una sfilza di domande intessute dagli allievi sull’ultimo libro della scrittrice, “Questa sera è già domani” vincitore del premio Strega Giovani 2018.

Narratrice di talento, Lia Levi non si risparmia alle domande ma le affronta tutte, con attenzione e meticolosità, severità storica lì dove necessario e sorriso da ragazza. Un incontro diverso: non la narrazione di un libro, ormai noto e dagli allievi letto, ma lo sviscerare nel profondo aspetti, sensazioni, emozioni che ne hanno caratterizzato la stesura e la diffusione.

Scoprire, attraverso gli occhi sempre attenti e curiosi dell’autrice, come nel periodo fascista vivessero i piccoli ebrei, a volte senza paura o contezza del dramma che si sarebbe a breve presentato tragico nella loro vita e scoprire che l’esistenza, per tutti, era composta da piccoli gesti quotidiani come giocare, frequentare la scuola (ebraica) e sentirsi liberi di sognare; seguire il crescendo della tensione e la decisione dei genitori di portarla nel convento delle suore col nome di Maria Cristina dove si soffre la fame e si insegue il sogno di un piatto di “fettuccine belle”; il non vedersi riconoscere l’anno scolastico, dopo la guerra, perché conseguito con un’altra identità; scoprire con triste meraviglia che per molti ebrei l’essere di altra religione non era poi così vitale e che gli italiani erano solo italiani; apprezzare la gioia e la bellezza del ritorno alla normalità; constatare che la coscienza della diversità l’ha inserita nell’animo di Lia e del suo popolo proprio la guerra e le violenze verso chi era diverso per religione: un olocausto ti spinge a capire qual è la tua origine, la tua appartenenza e divenire più legato a qualcosa a cui, prima, non davi peso.

Molti ebrei neppure seguivano la religione ma la tragedia della persecuzione e dello sterminio sono divenuti strumenti dell’identificazione sociale, dell’appartenenza ad un gruppo. Agli ebrei sopravvissuti, anche non osservanti, l’esperienza del dramma ha insegnato ad essere ciò che non erano. Questa è Lia Levi, scrittrice originale che ama tutti i personaggi del suo ultimo romanzo ma che in nessuno si identifica perché, in fondo, ogni comparsa o protagonista del suo libro siamo noi con le nostre paure, le nostre convinzioni e le nostre inutili certezze.

I vecchi e gli adulti del libro che si sentono saggi di una saggezza che non hanno e i giovani che fiutano meglio dei grandi i rischi di un mondo che, pian piano, viene strappato loro; seguire le vicende e gli incontri del giovane protagonista Alessandro a cui tutto pare chiaro e della sua famiglia sempre, invece, in bilico tra il non voler accettare la realtà delle leggi razziali e la scelta della fuga. Perché ci si chiede lungo il romanzo: perché non fuggite? Perché non capite? Perché non prendete atto che l’Italia non vi vuole? Sono i perché che affiorano nell’animo del lettore che sa quanto è costato al mondo una scelta di intolleranza e feroce violenza. Ma Alessandro, sua madre, suo padre e gli altri, che come comparse segnano l’animo del giovane protagonista, assomigliano a quella fragile umanità che, se non è davvero un pericolo, non abbandonerebbe mai la quiete delle proprie case. E gli adulti, come la madre di Alessandro, con i suoi mille ragionamenti, le sue speranze, le sue fantasie e la pigrizia del non voler capire, hanno il sapore degli uomini di oggi, immobili dinanzi a qualsiasi accadimento.

Tutti siamo la mamma di Alessandro o tutti ne siamo il padre, sveglio ed attento, capace di capire i rischi e le avversità. Tutti siamo il nonno Luigi: il vecchio saggio, pronto a giudicare con gli occhi dell’esperienza sebbene spesso non sappiamo neppure cosa dire e saggi non siamo; pochi siamo Edith, la matriarca, disponibile e pronta ad aiutare anche gli stolti e che, in un mondo in cui siamo facili al giudizio, appare una figura atavica, al di sopra della mediocrità del vivere comune. E poi la salvezza e la Svizzera verso la quale si protende il giovane protagonista.

La vicenda raccontata si riferisce alla storia vera di Luciano Tas, marito di Lia, scomparso nel 2014 ma i personaggi sono universali: siamo noi oggi e ieri. I giovani corbiniani e noi docenti restiamo appesi alle parole di Lia: l’importanza catartica della scrittura, la consapevolezza che il mondo è cambiato e la speranza che mai si torni indietro ma che dalla storia bisogna imparare, le connessioni sull’attualità, il tema dell’immigrazione, le scelte di Israele oggi, la formazione attraverso la lettura, i giovani sempre più attenti ai problemi sociali, la memoria del passato. Lia affronta tutto con sorriso e battute di chi ha davvero guadagnato la saggezza senza mai perdere la curiosità.

Lia ci ha arricchito come uomini e donne col suo romanzo di formazione, docenti ed alunni, ci ha spinto a guardare la storia partendo dalla quotidinianità della vita, ci ha costretto a metterci in gioco e ad assaporare la vita, ad aprirci alla civiltà ed alla storia, al mondo; a capire come i piccoli problemi siano sempre superabili dinanzi alle tragedie del mondo e che la quotidianità e la normalità sono fondamentali nella vita di ciascuno. Un Corbino attento, coinvolto, protagonista che mostra come i giovani, ben guidati, siano sempre il futuro e la speranza.

 

8 aprile 1860 – 8 aprile 2019

08 lunedì Apr 2019

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Alessio Grillo, Carlo Muratori, Cetta Lentinello, Concorso internazionale Inchiostro e anima, Cultora, Ferita all'ala un'allodola, Francesco Giubilei, Gianluca Pipitò, Giulio Perrone Editore, Giusy Cancemi Di Maria, Historica edizioni, La carovana degli artisti, Laura Costantini, Letteratitudine, Lia Levi, Luigi La Rosa, Maria Francesca Di Natale, Maria Lucia Riccioli, Mariannina Coffa, Marinella Fiume, Massimo Maugeri, Ombra adorata, Pamela Li Manni, Perrone Lab, Sale, Scrivere? Non è un mestiere per donne, Sonia Vettorato

Mariannina Coffa - Il ritratto della fata
Mariannina Coffa 1863

L’8 aprile del 1860 Mariannina Coffa si univa in matrimonio con il possidente ragusano Giorgio Morana.

L’inizio del suo calvario che si sarebbe concluso il giorno dell’Epifania del 1878.

 

https://www.facebook.com/events/974126539327534/?active_tab=posts&__xt__=33.%7B%22logging_data%22%3A%7B%22profile_id%22%3A974126539327534%2C%22event_type%22%3A%22clicked_view_event_posts%22%2C%22impression_info%22%3A%22eyJmIjp7Iml0ZW1fY291bnQiOiIwIn19%22%2C%22surface%22%3A%22www_events_permalink%22%2C%22interacted_story_type%22%3A%221058178634193603%22%2C%22session_id%22%3A%22MTY0NzA2MDY0MiAwLjAwNzY4MzAwIDE0NjAxMjAzMjEgMTkxMDMzNDQwOQ%3D%3D%22%7D%7D

Vorrei che ricordassimo Mariannina Coffa tramite la lettura delle sue opere e la scrittura…

http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/

Ecco il link al dibattito sul mio romanzo aperto sul litblog LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri. Troverete anche il booktrailer e molto altro.

Lo posto ancora qui perché oggi ricorre l’anniversario di matrimonio dell’eroina del mio primo libro, la poetessa e patriota risorgimentale Mariannina Coffa Caruso, che l’8 aprile 1860, giorno di Pasqua, alle cinque del mattino si sposò nella Cattedrale di Siracusa con il ragusano Giorgio Morana, proprio mentre covavano i fuochi della rivoluzione in Sicilia…

La ricordo qui e su FB, nel gruppo dedicato al mio romanzo e in quello fondato da Maria Carmela Morana in onore della poetessa.

https://www.facebook.com/groups/marianninacoffa/?fref=ts

Il sonetto di Mariannina Coffa OMBRA ADORATA musicato da Carlo Muratori nel suo cd Sale…

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SALE
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Il gruppo Facebook creato per il mio romanzo FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, vincitore di un’edizione del Premio Portopalo – Più a Sud di Tunisi e di una menzione al premio Alessio Di Giovanni.

https://www.facebook.com/groups/127884123948998/?fref=ts

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Maria Lucia Riccioli, FERITA ALL'ALA UN'ALLODOLA, L'Erudita Editrice, Roma, giugno 2013
Maria Lucia Riccioli, FERITA ALL'ALA UN'ALLODOLA, L'Erudita Editrice, Roma, giugno 2013

Il mio ultimo impegno legato a Mariannina Coffa… una gioia andare a Ragusa a parlare della poetessa e patriota netina!

Grazie ancora a Stefano Vaccaro…

L’otto marzo rappresenta un momento importante di riflessione sul cammino percorso dalle donne: celebrare la Giornata internazionale della Donna non vuol dire festeggiare sfoggiando mimose ma comprendere come sia stato difficile per l’altra metà del cielo conquistare diritti conculcati per secoli, tentare di superare pregiudizi ancora tenaci, tracciare sentieri percorribili dalle ragazze e dalle bambine di oggi, che devono e dovranno lottare ancora per una piena affermazione della propria personalità e delle proprie prerogative in famiglia, a scuola, nella comunità e in tutti gli ambiti – politico, economico, artistico, culturale – della società.

Si muove su questa falsariga l’incontro “Donne di/per Ragusa – Storie di solidarietà, creatività, coraggio”, che si terrà il 9 marzo alle ore 18 presso l’Aula consiliare del Comune di Ragusa.

Dopo i saluti della vice sindaca Giovanna Licitra e del presidente di Youpolis Sicilia, Francesco Scollo, Stefano Vaccaro – organizzatore culturale e studioso, autore tra l’altro di “Silfide, maga e sirena – L’ideale femminile nella letteratura italiana dell’Ottocento” per i tipi de Il Convivio Editore e di “Biblioteca svelata – a carte scoperte” riuscendo ad offrire al pubblico non solo il catalogo della mostra omonima, ospitata nell’antibiblioteca e della Sala degli Stemmi, ma anche il risultato delle sue scoperte al Castello di Donnafugata –, dialogherà con il professor Gaetano G. Cosentini, storico e saggista, su “Maria Paternò Arezzo: Una grande benefattrice di Ragusa”, con la professoressa Maria Lucia Riccioli (docente e scrittrice) su “Il volo della Capinera: Mariannina Coffa tra Noto e Ragusa” e con la professoressa Margherita Bonomo dell’Università di Catania su “Sacrificio, sfida e resistenza. L’esempio di Maria Occhipinti”. Le letture saranno curate da Francesca Morselli.

Maria Paternò Arezzo, principessa di Castellaci, figlia di Giuseppe Maria Alvaro Paternò, V principe di Sperlinga, XIII barone di Manganelli e di Vincenzina Arezzo dei baroni di Donnafugata, morì a soli 39 anni, sotto le macerie del terremoto di Messina del 1908 assieme al marito Francesco Marullo Balsamo, principe di Castellaci e conte di Condojanni. La nobildonna, che non aveva avuto figli, aveva destinato un’ingente somma per la costruzione del primo ospedale di Ragusa, per curare e soccorrere malati e bisognosi. L’ospedale, ultimato nel 1923, è stato poi unificato con l’Ospedale Civile come Azienda Ospedaliera “Civile – M. Paternò Arezzo” ed è un importante policlinico con terapie d’avanguardia.

Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina, visse a Ragusa per via del matrimonio con il possidente ragusano Giorgio Morana e se ne allontanò nel 1876, quando fece ritorno a Noto per morirvi due anni dopo a soli trentasei anni, tre mesi e sei giorni: figura complessa di donna e di intellettuale, corrispondente con molte personalità della letteratura e del mondo politico dell’epoca, visse il secondo Romanticismo, la stagione risorgimentale, i movimenti massonici ed esoterici, unendo poetica e vicende biografiche in una sintesi sofferta ed originale.

Maria Occhipinti, attivista e scrittrice, fu una delle leader del movimento anarco-antimilitarista “Non si parte!”, che lottò contro gli arruolamenti forzati per la ricostituzione dell’esercito italiano voluta da Badoglio e Bonomi, subendo l’arresto, il processo e la condanna, scrivendo poi della propria vicenda in “Una donna di Ragusa” (libro che, ripubblicato da Feltrinelli, vinse il Premio Brancati nel 1976), occupandosi successivamente dello sfruttamento dei collaboratori domestici.

Ragusa quindi, nonostante l’apparente posizione periferica, offre figure femminili che si sono poste come esempi di solidarietà, creatività e coraggio in cui tutta la comunità può riconoscersi: i tre percorsi scelti possono essere un punto di partenza per una moderna riflessione sul portato del passato e sulle questioni contemporanee che riguardano il corpo e il pensiero della donna, tra valorizzazione e svalutazione, femminicidio, “tempeste emotive” e ritorno al patriarcato da una parte e pieno riconoscimento, promozione e affermazione dall’altro.

Ha pubblicato, per i tipi di Perrone Lab, il suo primo romanzo, “Ferita all’ala un’allodola”, uscito nel gennaio 2011 e dedicato alla figura della poetessa e patriota risorgimentale Mariannina Coffa Caruso.

   Il romanzo è stato presentato a Siracusa presso il Palazzo della Cultura di Siracusa (Palazzo Impellizzeri) da Luigi La Rosa e Simona Lo Iacono il 27 febbraio 2011.

   Successivamente è partita la tournée di presentazioni che ha toccato Acireale (Istituto Brunelleschi, Fidapa), Catania (Istituto Lombardo Radice, Cafè de Flore), Palermo (Libreria Modusvivendi), Raffadali (Le Cuspidi), Siracusa (Liceo “M.F. Quintiliano”, Istituto comprensivo “Paolo Orsi”), Roma (Chiesa di Santa Lucia al Gonfalone).

   Nel maggio 2011 alcune letture tratte dal romanzo e dalle opere della Coffa sono state protagoniste di un evento a Siracusa organizzato nell’ambito delle iniziative legate a “Se non ora quando”.

   È stata tra i relatori del convegno dedicato a Mariannina Coffa con un intervento sul trattamento romanzesco della poetessa (Noto, Palazzo Impellizzeri, Archivio di Stato, 12 aprile 2011).

Un dibattito sul suo romanzo e le donne del Risorgimento è uscito su “Letteratitudine” e su “Flannery”; il libro è stato recensito, tra gli altri, da Luigi La Rosa su “Centonove”, dalla scrittrice e giornalista Lucia Corsale (“La Sicilia”), da Maria Rita Pennisi (“La Sicilia”), dallo scrittore e giornalista Remo Bassini (“La Nuova Sesia”), da Loredana Faraci (“La Repubblica”, edizione di Palermo), da Luisella Pacco (“Konrad”).

   Il romanzo è entrato nella top five relativa alla narrativa più venduta in Sicilia (“La Repubblica”, edizione di Palermo, 15 maggio 2011) ed è stato segnalato dal libraio Stefano Palumbo come libro rappresentativo della scrittura siciliana sempre su “La Repubblica” – Palermo.

   È stata invitata al Letterando InFest di Sciacca, durante il quale ha presentato il romanzo insieme ad Elena Doni del gruppo “Controparola”, collettivo di giornaliste e scrittrici fondato da Dacia Maraini.

A Roma, in occasione dello stage organizzato da Luigi La Rosa sul racconto lungo e che ha visto come relatori Francesco Costa, Lia Levi, Giulia Giordano, Lia Sellitto, Piera Mattei e Adelia Battista, il 22 luglio 2011 è stato presentato il suo romanzo presso la Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone.

   In occasione de “Il Maggio dei Libri 2012”, campagna nazionale per la promozione della lettura patrocinata dall’Unesco e dalla Presidenza della Repubblica, ha vinto il concorso letterario per incipit di romanzi editi “InciZine – Regalami un incipit”, organizzato da Scripta volant e dall’Associazione culturale “Aliantide”. Una volanzine con l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stata distribuita gratuitamente in tutta Italia durante le manifestazioni collegate all’iniziativa.

   Il 13 ottobre 2012 è stata premiata come vincitrice ex aequo della sezione “Frammenti letterari” nell’ambito del premio “Portopalo – Più a Sud di Tunisi” per il suo romanzo “Ferita all’ala un’allodola”.

  In occasione del convegno nazionale del 21 – 22 dicembre 2012 dedicato al bicentenario di Matteo Raeli ospitato al Palazzo Trigona di Noto un brano di “Ferita all’ala un’allodola” è stato inserito in un pannello e nel catalogo della mostra realizzata da docenti e allievi del Liceo “Matteo Raeli” di Noto.

Nell’aprile 2013 l’incipit di “Ferita all’ala un’allodola” è stato pubblicato, insieme alla sinossi e alla biografia dell’autrice, sul primo numero della rivista on line a cartacea POST SCRIPTA, a cura dell’associazione Aliantide.

   Il romanzo è stato presentato durante la mostra-mercato “Io valgo” organizzata dalla FIDAPA di Siracusa presso i locali della Provincia regionale dal 21 al 23 maggio 2013 ed è stato rieditato nel giugno 2013 dalla casa editrice L’Erudita.

   Il 9 giugno del 2013 l’autrice ha presentato il proprio lavoro editoriale presso il complesso di San Domenico a Palermo in occasione di “Una marina di libri”, manifestazione organizzata da Navarra Editore.  Ha preso parte inoltre all’estemporanea di scrittura presso la Cappella di Santa Barbara nell’ambito della stessa kermesse.

Il 29 giugno 2013 ha preso parte alla manifestazione “I Festa del Libro di Siracusa”, organizzata dalla Biblioteca comunale di Siracusa e da Tempo solidale: è stata protagonista di un incontro con i lettori ed è stata una delle autrici coinvolte nell’incontro-dibattito degli scrittori siracusani con la cittadinanza.

Maria Lucia Riccioli, FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA, L’Erudita Editrice, Roma, giugno 2013

   Nel gennaio 2014 è risultata finalista, insieme – tra gli altri – a Beatrice Monroy e agli scrittori di Leima edizioni, del Kaos festival di Montallegro (AG) con il suo romanzo.

   L’8 febbraio 2014 presso la Casa del Libro Rosario Mascali di Siracusa si è tenuta una conversazione tra l’autrice e la scrittrice Annamaria Piccione a proposito della riedizione di “Ferita all’ala un’allodola”.

   Il 14 febbraio 2014, presso la Sala Gagliardi di Noto, è stata tra le relatrici di “Semaforo rosa”, convegno dedicato a “Mariannina e le altre” insieme a Marinella Fiume, avvocate, psicologhe e scrittrici sul tema della violenza contro le donne in nome di Mariannina Coffa. L’evento è stato promosso dal Comune di Noto con il coordinamento artistico dell’associazione “Lighea”.

L’8 marzo, per Historica Edizioni, è uscita l’intervista realizzata con la scrittrice e giornalista Rai Laura Costantini, pubblicata insieme agli interventi di altre autrici nell’e-book “Scrivere? Non è un mestiere per donne”, opera disponibile anche in versione cartacea.

     Il 13 maggio ha svolto una conferenza sul suo romanzo per la Fildis Teocrito di Siracusa presso l’I.T.C. “Alessandro Rizza” di Siracusa con il violinista Danilo Pistone.

Il 14 settembre 2014 nell’ambito del Premio letterario nazionale “Alessio Di Giovanni” il suo romanzo ha ricevuto una segnalazione di merito vincendo il premio della Presidenza.

  Il 7 novembre 2014 ha preso parte al convegno “Sguardi plurali” dedicato a Mariannina Coffa nell’ambito della manifestazione “Noto per Mariannina”, conversando con Marinella Fiume e Biagio Iacono sull’epistolario curato dagli stessi ed è stata intervistata da Vincenzo Rosana per “Tutto su Noto”.

   Il 6 dicembre Paola Maria Liotta, nell’ambito della rassegna “Un tè con l’autore”, ha conversato con lei di poesia, scrittura, musica, letteratura presso la Libreria Mondadori di Avola.

   Il 28 febbraio, presso il Palazzo della Cultura di Modica, è stata ospite del XII appuntamento del Caffè letterario “Salvatore Quasimodo” presieduto da Domenico Pisana, che ha introdotto l’autrice e il romanzo “Ferita all’ala un’allodola” insieme a Lucia Corsale, con letture a cura di Franca Cavallo e Antonella Monica, musiche a cura del pianista Stefano Cintoli.

   Il 7 novembre 2015, in qualità di giurata della terza edizione del concorso letterario “Inchiostro e anima” dedicato alla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa Caruso e organizzato da “La carovana degli artisti”, ha presenziato presso la sala Gagliardi di Noto (SR) alla cerimonia di premiazione; un suo racconto e un suo scritto di ringraziamenti hanno aperto il volume antologico pubblicato in occasione della manifestazione.

Marianna Coffa. Sguardi plurali - copertina

Il 4 maggio 2016, presso la Sala Gagliardi di Noto (SR) ha presenziato in qualità di relatrice e di autrice di uno dei saggi presenti nel volume (“Intorno a Voglio il mio cielo – La scoperta di un inedito sulla Coffa”) alla presentazione di “Sguardi plurali” (a cura di Marinella Fiume, Armando Siciliano Editore), atti dell’omonimo convegno di studi sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa.

        Il 26 agosto è stata tra gli autori partecipanti alla sesta edizione della rassegna “Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto”, organizzata dalla Libreria editrice Urso e dedicata a Mariannina Coffa, Ibn Hamdis e Giovanni Fronte.

Il 1 ottobre, in qualità di giurata del concorso letterario internazionale “Inchiostro e anima”, quarta edizione, intitolato alla memoria della poetessa e patriota netina Mariannina Coffa, ha presenziato alla cerimonia di premiazione presso il Salone delle feste di Palazzo Nicolaci a Noto (SR). Un suo inedito sulla poetessa ha aperto l’antologia con gli elaborati premiati.

   Il 17 gennaio 2017 è stata invitata presso la Feltrinelli Musica e Libri di Catania per la presentazione del volume “Letteratitudine 3”, uscito per i tipi di LiberAria in occasione dei dieci anni del litblog di Massimo Maugeri; all’interno del volume è presente una sua lettera a Mariannina Coffa; il volume è stato presentato ad Adrano (SR) e Siracusa, prime tappe di un lungo tour di presentazioni.

Il 25 marzo, ospite del Rotaract di Noto sezione Terra di Eloro, ha tenuto una conferenza intitolata “Mariannina Coffa – Una donna, tante donne (La Poetessa dell’Ottocento parla alle donne di oggi)” presso la Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” a Noto (SR), relatrice Federica Piluccio, con le musiche eseguite dal maestro Gabriele Bosco.

     Il 18 agosto e il 25 agosto 2017, rispettivamente ad Avola e a Noto, ha preso parte a delle letture poetiche organizzate dalla Libreria editrice Urso, leggendo propri testi inediti e delle poetesse Mariannina Coffa e Wislawa Szymborska.

   Il 1 settembre è stata tra gli autori invitati a NaxosLegge in occasione della presentazione di Letteratitudine 3 e del conferimento del premio per la promozione della lettura e del libro a Massimo Maugeri.

     Il 25 novembre 2017, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presso il Teatro Vecchio Mercato di Gassino Torinese (TO), per la regia di Tommaso Massimo Rotella, Teresa Caporale ha interpretato la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa nello spettacolo “Il mio nome è Psiche”, ispirato al romanzo “Ferita all’ala un’allodola”, evento prodotto dall’associazione culturale “Magdeleine G” nell’ambito della stagione “Un’Italia in provincia”, patrocinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, circuito regionale multidisciplinare, e dal Comune di Gassino Torinese. 

     Sul numero 27 (agosto 2018) dell’aperiodico tematico di letteratura online “Euterpe”, avente come tema “Il coraggio delle donne: profili ed esperienze femminili nella storia, letteratura ed arte”, è uscita la recensione di Domenico Pisana intitolata “La “poetessa maledetta” Mariannina Coffa nel romanzo Ferita all’ala un’allodola di Maria Lucia Riccioli”.

   Il 9 marzo 2019, presso l’Aula consiliare del Comune di Ragusa, è stata tra i relatori dell’incontro “Donne di/ per Ragusa”, patrocinato dal Comune di Ragusa e da Youpolis Sicilia: moderato da Stefano Vaccaro, l’evento ha messo in risalto le figure di Maria Paternò Arezzo, Mariannina Coffa e Maria Occhipinti.

 

Il primo booktrailer firmato Francesca Di Natale e Sonia Vettorato…

E la seconda versione…

https://www.google.com/search?q=ferita+all%27ala+un%27allodola&rlz=1C1AVNA_enIT559IT562&source=lnms&tbm=vid&sa=X&ved=0ahUKEwjar_aFxsDhAhVSxhoKHYVhBgIQ_AUIECgD&biw=1366&bih=657

Cliccare per visionare altri video…

Le ottave dedicate da Mariannina Coffa all’Addolorata… in questo tempo di Quaresima mi sembrano l’omaggio migliore alla poetessa.

https://books.google.it/books?id=7RVUyY83l6kC&pg=PP1&hl=it&source=gbs_selected_pages&cad=2#v=onepage&q&f=false

http://www.siracusanews.it/siracusa-successo-per-la-raccolta-fondi-senonoraquando-le-donne-aretusee-protagonite/ (uno dei tanti eventi dedicati alla Coffa e al mio libro)…

 

Citazione

Saggisti italiani di fantastico: Laura Costantini

21 lunedì Gen 2019

Posted by mlriccioli in Eventi culturali, Letteratura, Uncategorized

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Historica edizioni, Laura Costantini, Letteratitudine, Loredana Falcone, Maria Lucia Riccioli, Massimo Maugeri, Scrivere? Non è un mestiere per donne

Nel libro “Scrivere? Non è un mestiere per donne” c’è un mio contributo su Mariannina Coffa, poetessa e patriota netina protagonista del mio romanzo storico FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA.

Un caro saluto a Laura e Lory, che con me hanno condiviso l’avventura di LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri e tante sfide letterarie…

 

via Saggisti italiani di fantastico: Laura Costantini

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