Grazie ancora a Carlo Muratori e a tutto il Folkstudio Ensemble per la bella esperienza… cantare i “Lamienti” pasquali nella splendida cornice della Chiesa di San Sebastiano a Ferla non ha prezzo… e che bello incontrare musicisti come Daniela Zirone, l’attrice Rita Abela, il poeta Salvo Oddo? Grazie ancora al sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa, che ama il suo territorio e lo valorizza in ogni modo, anche con l’arte.
Ferla, Chiesa di San Sebastiano. Mercoledì 12 Aprile, ore 21.00. Carlo Muratori e la sua Orchestra in “Pesah. Il Suono e la Parola dei riti della Settimana Santa in Sicilia” Ph (Ferla): Marco Garro Music: Carlo Muratori e la sua Orchestra “Maria jttò ‘na vuci”#pasqua2017
Laddove la musica e il canto incontra l’anima si impregna di cuore e sangue e diventa preghiera
A Ferla Mercoledì 12 Settimana di Passione da vivere con Passione.
LA SICILIA, 12 aprile 2017 (articolo di Mariolina Lo Bello)
Carlo Muratori, al clarinetto Fulvio Bazzano e nel coro io e Maria Carmela De Cicco insieme a Natale Calafiore.
Violoncello, Stefania Cannata.
Christian Bianca al violino, Matteo Blundo alla viola.
Senza dimenticare al pianoforte Maria Teresa Arturia e alle percussioni Daniele Adamo. Tromba Fabrizio Guelfi… bello ritrovare tanti amici musicisti riuniti per questo progetto.
Maria ittò ‘na vuci… Passa Maria, Affaccia Maria… il dolore di una madre di fronte alla condanna del figlio, alla sua tortura crocifissione e morte.
Già è cunnannatu, Arvulu siccu… il dialetto si piega al monologo al dialogo al racconto, con una tragicità e una filosofia profondissime.
Si chiama “Pesah”, in ebraico vuol dire passaggio, l’antico nome della Pasqua, lo spettacolo che l’artista siracusano Carlo Muratori, insieme alla sua orchestra porterà in scena mercoledì alle 21 a Ferla, in provincia di Siracusa, nella chiesa di San Sebastiano. Si tratta di canti e musiche della settimana Santa in Sicilia. Dal Cristo Crocifisso e condannato a morte, alla Resurrezione. Lo spettacolo nei giorni scorsi è andato in scena a Floridia e Paternò.
“Pesah”, è il frutto di uno studio di Carlo Muratori che ha condotto numerose campagne di ricerca sui riti popolari della Passione, sulle usanze particolarmente diffuse di accompagnare le processioni e le funzioni liturgiche con antichi canti tramandati per tradizione orale conosciuti come “ I Lamenti”.
Il concerto di Carlo Muratori e della sua orchestra, oltre ad essere un sincero tributo alla cultura, alla memoria ed al sentimento religioso della gente di Sicilia, è una rilettura innovativa in chiave cameristica di questi documenti e si pone come proposta di notevole livello artistico di una musica etnica contemporanea.
Con Muratori che è voce recitante, chitarre e bouzouki, si esibiranno i musicisti dell’ Orchestra da Camera “Folkstudio Ensemble”, composta da Maria Teresa Arturia (pianoforte), Christian Bianca (violino), Matteo Blundo (viola), Stefania Cannata (violoncello), Fulvio Bazzano (clarinetto), Fabrizio Guelfi (tromba) e Daniele Adamo (percussioni). In scena ci sarà anche il Coro polifonico “Musici e Cantori”, composto da Maria Carmela De Cicco (soprano), Giulia Immè (soprano), Carmen Marino (mezzosoprano), Francesco Fontana (tenore) e Natale Calafiore (basso).
Video e poesia sulla Sciaccariata di Ferla (SR).
“Sciaccariata”. Poesia in dialetto siciliano. La Pasqua in Sicilia è a Ferla dal 1861. #TUTTIPAZZIPERPASQUAAFERLA #echisemututtimuti
Ferla, Chiesa di San Sebastiano. Mercoledì 12 Aprile, ore 21.00. Carlo Muratori e la sua Orchestra in “Pesah. Il Suono e la Parola dei riti della Settimana Santa in Sicilia” Ph (Ferla): Marco Garro Music: Carlo Muratori e la sua Orchestra “Maria jttò ‘na vuci”#pasqua2017
Laddove la musica e il canto incontra l’anima si impregna di cuore e sangue e diventa preghiera
A Ferla Mercoledì 12 Settimana di Passione da vivere con Passione.
LA SICILIA, 12 aprile 2017 (articolo di Mariolina Lo Bello)
Si chiama “Pesah”, in ebraico vuol dire passaggio, l’antico nome della Pasqua, lo spettacolo che l’artista siracusano Carlo Muratori, insieme alla sua orchestra porterà in scena mercoledì alle 21 a Ferla, in provincia di Siracusa, nella chiesa di San Sebastiano. Si tratta di canti e musiche della settimana Santa in Sicilia. Dal Cristo Crocifisso e condannato a morte, alla Resurrezione. Lo spettacolo nei giorni scorsi è andato in scena a Floridia e Paternò.
“Pesah”, è il frutto di uno studio di Carlo Muratori che ha condotto numerose campagne di ricerca sui riti popolari della Passione, sulle usanze particolarmente diffuse di accompagnare le processioni e le funzioni liturgiche con antichi canti tramandati per tradizione orale conosciuti come “ I Lamenti”.
Il concerto di Carlo Muratori e della sua orchestra, oltre ad essere un sincero tributo alla cultura, alla memoria ed al sentimento religioso della gente di Sicilia, è una rilettura innovativa in chiave cameristica di questi documenti e si pone come proposta di notevole livello artistico di una musica etnica contemporanea.
Con Muratori che è voce recitante, chitarre e bouzouki, si esibiranno i musicisti dell’ Orchestra da Camera “Folkstudio Ensemble”, composta da Maria Teresa Arturia (pianoforte), Christian Bianca (violino), Matteo Blundo (viola), Stefania Cannata (violoncello), Fulvio Bazzano (clarinetto), Fabrizio Guelfi (tromba) e Daniele Adamo (percussioni). In scena ci sarà anche il Coro polifonico “Musici e Cantori”, composto da Maria Carmela De Cicco (soprano), Giulia Immè (soprano), Carmen Marino (mezzosoprano), Francesco Fontana (tenore) e Natale Calafiore (basso).
QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU giunge ormai alla sua seconda Pasqua…
Il mio libro di cunti in dialetto siciliano non ha ancora smesso di peregrinare…
Ecco gli auguri di Algra Editore…
Ripropongo del materiale sul libro…
Domenica 20 Marzo alle ore 19.00
in occasione della Pasqua
il Museo Etnografico Nunzio Bruno
Vi invita a partecipare all’inaugurazione della mostra
‘A via dulurusa
ed alla presentazione della raccolta di Cunti siciliani di
Maria Lucia Riccioli.
QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU è il mio libro di cunti in dialetto siciliano, uscito nel 2014 e protagonista di tanti incontri… sono stata felice e onorata di portarlo ancora a Floridia (SR) in un luogo che mi è molto caro come il Museo etnografico “Nunzio Bruno”, ospite dell’amica e cultrice di tradizioni popolari Cetty Bruno e della sua famiglia…
Nunzio Bruno è stato un grande esperto di tradizioni popolari ed a lui è intitolato il Museo che raccoglie i tanti oggetti frutto delle sue ricerche amorose.
Il mio libro e sullo sfondo la vetrinetta con alcuni oggetti appartenuti a Nunzio Bruno.
Ecco la prefazione, dono dell’amico poeta, etnologo e saggista Sebastiano Burgaretta:
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta).
Vi invita a partecipare all’inaugurazione della mostra
‘A via dulurusa
ed alla presentazione della raccolta di Cunti siciliani di
Maria Lucia Riccioli.
QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU è il mio libro di cunti in dialetto siciliano, uscito nel 2014 e protagonista di tanti incontri… sono stata felice e onorata di portarlo ancora a Floridia (SR) in un luogo che mi è molto caro come il Museo etnografico “Nunzio Bruno”, ospite dell’amica e cultrice di tradizioni popolari Cetty Bruno e della sua famiglia…
Nunzio Bruno è stato un grande esperto di tradizioni popolari ed a lui è intitolato il Museo che raccoglie i tanti oggetti frutto delle sue ricerche amorose.
Il mio libro e sullo sfondo la vetrinetta con alcuni oggetti appartenuti a Nunzio Bruno.
Ecco la prefazione, dono dell’amico poeta, etnologo e saggista Sebastiano Burgaretta:
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta).
Il 19 marzo scorso io e la pianista Donatella Motta siamo state protagoniste di un recital poetico-musicale: i versi di poetesse come Anna Achmatova, Mariannina Coffa (poetessa e patriota netina protagonista del mio romanzo storico FERITA ALL’ALA UN’ALLODOLA), Wislawa Szymborska, Alda Merini si sono intrecciati ad arie e canzoni della tradizione italiana.
Quale onore per me esibirmi presso l’AFAM (Associazione Floridiana Amici della Musica).
Il mio contributo poetico è stato quello di una poesia in onore di San Giuseppe e di alcuni cunti tratti dalla mia raccolta QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU (Algra Editore).
Irene Failla, presidente della sezione.
Io e Donatella Motta.
Calorosa e conviviale l’atmosfera…
Applausi…
Uova pasquali e dalie… fioriture di primavera, anticipo di Pasqua.
Foto di gruppo… grazie soprattutto a Marina Indomenico…
Ecco la prefazione, dono dell’amico poeta, etnologo e saggista Sebastiano Burgaretta:
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta).
Vi invita a partecipare all’inaugurazione della mostra
‘A via dulurusa
ed alla presentazione della raccolta di Cunti siciliani di
Maria Lucia Riccioli.
QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU è il mio libro di cunti in dialetto siciliano, uscito nel 2014 e protagonista di tanti incontri… sono felice e onorata di portarlo ancora a Floridia (SR) in un luogo che mi è molto caro come il Museo etnografico “Nunzio Bruno”, ospite dell’amica e cultrice di tradizioni popolari Cetty Bruno e della sua famiglia…
Nunzio Bruno è stato un grande esperto di tradizioni popolari ed a lui è intitolato il Museo che raccoglie i tanti oggetti frutto delle sue ricerche amorose.
Ecco la prefazione, dono dell’amico poeta, etnologo e saggista Sebastiano Burgaretta:
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta).
Con gli auguri della casa editrice Algra editore vi posto anche qualche foto dell’incontro di giorno 23… che onore essere ospitata con i miei cunti in dialetto siciliano nella chiesa di San Filippo alla Giudecca!
Ringrazio innanzitutto il parroco, don Flavio Cappuccio, per l’accoglienza e la disponibilità…
Ringrazio Marilia Di Giovanni e gli squisiti amici della Casa del Libro Rosario Mascali, specie l’avv. Rio, Agata e Lorenzo Mascali… e naturalmente Alfio e Rossella Grasso e Alessandra Motta, lo staff di Algra Editore.
QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU è il mio libro di cunti in dialetto siciliano, uscito nel 2014 e protagonista di tanti incontri… sono felice e onorata di portarlo in chiesa a due giorni dal Natale.
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta).
Come vedete dalla locandina di Casa del Libro Rosario Mascali, poco prima di Natale sarò presso la Chiesa di San Filippo alla Giudecca, l’antico quartiere ebraico di Siracusa…
Ringrazio innanzitutto il parroco, don Flavio Cappuccio, per l’accoglienza e la disponibilità…
Ringrazio Marilia Di Giovanni e naturalmente Alfio e Rossella Grasso e Alessandra Motta, lo staff di Algra Editore.
QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU è il mio libro di cunti in dialetto siciliano, uscito nel 2014 e protagonista di tanti incontri… sono felice e onorata di portarlo in chiesa a due giorni dal Natale.
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta).
QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU fa tappa a Rosolini
Grazie all’amica Giovanna Tidona, affettuosa ed entusiasta, si è concretizzata un’altra occasione per parlare dei miei cunti in dialetto.
Il 13 giugno, alle ore 20, sono stata ospite del Caffè Letterario Rosolini.
Non solo: sono stati ancora con me Tonino Bonasera e i Cori di Val d’Anapo, che per una felice circostanza hanno suonato al Siracusa Book Festival proprio quando presentavo il mio libro.
Cena tipica siciliana, per gradire… che volere di più?
Oltre a scrivere una splendida recensione a QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, il professor Salvo Sequenzia ha conversato con me sul libro.
Approfitto per ringraziare Corrado Armeri e Mariella Caruso, che hanno voluto la mia presenza: grazie della splendida accoglienza.
Rosolini, al Caffè letterario conversazione sul libro di Maria Lucia Riccioli
Inviato da desk1 il 12 Giugno, 2015 – 13:56
Domani alle 20, al Caffè letterario federiciano di Rosolini, il semiologo e saggista Salvo Sequenzia converserà sul libro della scrittrice e poetessa siracusana Maria Lucia Riccioli “Quannu ‘u Signuri passava p’ ‘o munnu”. Interverrà l’autrice ed il commento musicale sarà affidato ai Cori di Val d’Anapo del Maestro Tonino Bonasera. Presenterà la serata Giovanna Tidona. Così ha scritto Salvo Sequenzia (nella foto) nella sua recensione al libro della Riccioli: « Con Quannu ‘u Signuri passava p’ ‘o munnu, ancora una volta, i battiti più autentici del canto poetico di Maria Lucia Riccioli, dopo la straordinaria prova narrativa di Ferita all’ala un’allodola (Roma, Perrone Lab, 2011) – romanzo storico e, insieme, referto esistenziale, serrato diario interiore e, leopardiamente, «storia di un’anima» – sono affidati, dal cuore, alla memoria e alla parola, a un codice simbolico di riferimento che attraversa e sostanzia la semiosi profonda dei testi della scrittrice, poetessa e musicista siracusana. Quattordici componimenti in endecasillabi a rima baciata in lingua siciliana, più un Prologo – una sorta di saluto benevolo e di fiduciosa raccomandazione au lecteur, con la certezza che «Tuttu passa. ’A so’ parola nun mori». Quattordici “stazioni” di una Via Crucis “altra”, nella quale Cristo si fa “homo viator”, peregrinus per le vie del mondo, dentro la vita del mondo, teso ad ascoltare, a dire, a patire e a gioire, uomo tra gli uomini, Maestro insieme ai suoi discepoli e all’umanità intera: «Cristu e l’apostuli jèunu jennu,/e tanti cosi jèunu virennu./Caminannu, ’u Signuri cci parrava,/e duci e pacinziusu ’i ’mmaistrava» (L’abburu di ficu). Si può cogliere, nella poesia di Maria Lucia Riccioli – continua Seqauenzia – la stessa profonda ricerca sul linguaggio per sciogliere i “groppi” dell’animo che caratterizza la pittura di Giuseppe Migneco, pittore autenticamente “moderno” che sull’umanità ha gettato il suo «occhio spirituale» cogliendone, sino al limite, il rotto dolore e la travagliata speranza che commuovono e ci invitano all’aspettazione di un diverso destino». La “fisicità” della parola poetica di Maria Lucia Riccioli, quella “nominazione” cui si è fatto riferimento all’inizio di queste riflessioni – conclude Sequenzia nel suo intervento – rende il pulsare delle sensazioni e, con tratteggi nitidi, il dettato poetico incide sulla pagina un cromatismo intenso e diretto. Siamo di fronte a una scrittura immune da astrazioni introspettive e volta, piuttosto, a un descrittivismo funzionale all’esigenza di recuperare la corporeità del linguaggio che deve prestarsi alla recensione del reale, aderendo alle circostanze, alle “occasioni” di montaliana memoria in cui si compongono i quadri descrittivi, le parti gnomiche e filosofiche e gli aneddoti di ogni “stazione”.
Il 17 aprile sono stata protagonista di una performance letteraria su “Quannu u Signuri passava p’ ‘o munnu” al Catania Film Festival, mentre il 25 aprile ho presentato il libro presso il Siracusa Book Festival…
Maggio invece è stato il mese del Salone internazionale del libro di Torino, dove ho presentato il mio terzo libro ma dove è stato presente anche QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU (Algra Editore).
Il 10 giugno invece ho presentato il libro a CIBO & ARTE, manifestazione ideata da Lisa Barbera per la Galleria Roma di Siracusa.
Continua quindi il “tour” di QUANNU ‘U SIGNURI PASSAVA P’ ‘O MUNNU, il Vangelo popolare siciliano in versi che ho pubblicato per i tipi di Algra Editore: Solarino, Floridia, Catania, Siracusa, Aci Bonaccorsi, Acireale… tante tappe per eventi che rimarranno scolpiti nel mio cuore.
La copertina:
Il booktrailer:
Il video che festeggia il primo anno della casa editrice:
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta)
Questa è la quarta di copertina, dono insieme alla splendida prefazione, dell’etnologo docente e poeta Sebastiano Burgaretta.
Ringrazio Maria Rita Pennisi e Orazio Caruso, curatori della collana Fiori Blu nella quale è uscito il volume.
Il libro è stato presentato a settembre presso La Feltrinelli di Catania, ad ottobre presso il Centro Studi di Tradizioni Popolari Turiddu Bella e a novembre presso il Liceo Corbino-Gargallo di Siracusa.
Ho tenuto dei reading a Solarino e Floridia in occasione della mostra “E’-Vento d’arte” ed ho partecipato all’evento “101 Poets for Change” al MOON di Ortigia (SR). Ne abbiamo parlato anche ad Avola presso la Libreria Mondadori il 6 dicembre con la cara Paola Maria Liotta e giorno 4 gennaio ho tenuto un incontro con l’autore insieme ad Alfio Grasso presso la Cantina Bonaccorsi di Aci Bonaccorsi (CT).
Giorno 17 gennaio alle 17.30 ne ho parlato con Maria Rita Pennisi per la FIDAPA di Acireale e BPW Italy presso la Sala Scacchiera del Resort San Biagio in via Gozzano 2 ad Acireale (CT).
Bellissima anche l’esperienza dell’intervista televisiva su Antenna1 e su BUC!
E “Volontariato in… scena!”, lo spettacolo condotto da Egle Doria nel marzo scorso e che mi ha vista recitare due cunti dal mio libro…
Qualche foto:
Foto e libri.
Caffè letterario fridericiano.
I Cori di Val d’Anapo: Salvo Amodio – grazie, gentilissimo! -, Gianluca Cocco, Tonino Bonasera e Antonio Bonasera.
Antonio Bonasera, sax e friscaletti.
Tonino Bonasera.
Il pubblico del caffè letterario fridericiano.
Cena siciliana sotto il carrubo.
Quartara e flauto…
Amici a cena…
Tarantelle, serenate…
Quartara time…
I Cori di Val d’Anapo… e un’infiltrata!
Convivio…
Convivio 2.
La locandina.
Autrice + fiori con carrubo.<meta
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“Quannu ‘u Signuri passava p’’o munnu”, presentato a Siracusa il libro di Maria Lucia Riccioli
Inviato da desk1 il 26 Aprile, 2015 – 11:14
“Un popolo può essere messo in catene, spogliato; gli si può togliere il lavoro, il passaporto, il tavolo dove mangia, ma rimane sostanzialmente libero”. La libertà a cui allude Ignazio Buttitta nella poesia Lingua e dialetto è il possesso di una propria cultura e di una propria lingua attraverso cui un popolo può esprimere se stesso. E in questa lingua, il dialetto siciliano, usato come uno strumento duttile e comunicativo, Maria Lucia Riccioli, colta e raffinata scrittrice siracusana, ripercorre una storia secolare di tradizioni, religione, morale nella sua raccolta di racconti in versi Quannu ‘u Signuri passava p’’o munnu, presentato ieri all’Ippodromo in occasione del Book Festival di Siracusa. Attraverso le potenti corde poetiche della Riccioli il dialetto vibra in una voce senza tempo, in una inconfondibile pronuncia, in una mimica espressiva, ribellandosi a un vero e proprio genocidio linguistico. Gesù, uomo tra gli uomini, umile predicatore, depositario di una saggezza antica, vaga per le strade del mondo in compagnia dei suoi discepoli e incontra l’umanità tutta, con il suo fardello di vizi. Perennemente in bilico tra la salvezza e la dannazione, tra la rinuncia e la tentazione è il personaggio di Pietro, “l’apostulu cchiù curiusu, ‘u chhiù sprurenti, ribelli e ‘nsistusu”. Ma lo straniamento che l’indeterminatezza della dimensione spazio-temporale crea nel lettore chiama quest’ultimo in causa attraverso un processo di identificazione con quella umanità ottusa a recepire gli insegnamenti cristologici: “Ascutatili viatri macari, rapennu ‘aricchi ma cchiù assai ‘u cori”. Perché l’uomo di ogni tempo, parafrasando Quasimodo, rimane quello della pietra e della fionda, con la sua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore e senza Cristo: “St’omini! Sempri ‘n guerra, tinti e nnimici r’ogni cosa santa”. Dunque, i racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, nella loro atemporalità, diventano, secondo l’intuizione di Maria Bella, il Vangelo del popolo, la legge morale consegnata dai padri ai figli. All’innata capacità affubulatoria dei nonni la scrittrice attribuisce il merito di averle trasmesso il valore di un patrimonio culturale costituito da apologhi, proverbi, racconti appartenenti alla tradizione popolare, e, in particolare cantastoriale, tramandato attraverso la dimensione dell’oralità, e la padronanza di quella che definisce la “lingua mater”, il dialetto siciliano. Tuttu passa. ‘A so’ parola nun mori. Un invito a non tradire la proprie radici linguistiche: la vita e la storia di un popolo si possono capire se vengono espresse nella sua lingua, perché un popolo può imparare una lingua straniera, ma non può pensare e ideare se non nella propria.
Articolo di:
Anna Di Carlo
Ringrazio l’amica e collega Anna Di Carlo per la disponibilità e la competenza con cui ha indagato il mio libro…
Ha citato la professoressa Maria Bella, figlia del poeta e cantastorie mascalese Turiddu Bella e poetessa lei stessa.
Mi ha commosso il riferimento a Buttitta, che ho sempre letto vibrando di tristezza e rabbia insieme per la dispersione del tesoro nascosto in questa nostra bellissima lingua.
E a Quasimodo, che leggo e amo fin dai tempi della scuola, con il suo sguardo eterno sulle vicende umane.
Ecco del materiale per saperne di più.
La copertina:
Il booktrailer:
Il video che festeggia il primo anno della casa editrice:
Aria fresca, che pure sa d’antico e che d’antico serba la fragranza, è quella che si respira e si gusta leggendo questi racconti in versi di Maria Lucia Riccioli, la quale in essi si rivela narratrice, anzi poetica raccontatrice, d’antico stampo popolare, quasi una specie di contastorie in proprio, aggiornata cioè al tempo d’oggi e quindi libera nel piegare il ricco patrimonio lessicale siciliano all’esigenza della comunicazione che la vita attuale impone (Sebastiano Burgaretta)
Questa è la quarta di copertina, dono insieme alla splendida prefazione, dell’etnologo docente e poeta Sebastiano Burgaretta.
Ringrazio Maria Rita Pennisi e Orazio Caruso, curatori della collana Fiori Blu nella quale è uscito il volume.
Il libro è stato presentato a settembre presso La Feltrinelli di Catania, ad ottobre presso il Centro Studi di Tradizioni Popolari Turiddu Bella e a novembre presso il Liceo Corbino-Gargallo di Siracusa.
Ho tenuto dei reading a Solarino e Floridia in occasione della mostra “E’-Vento d’arte” ed ho partecipato all’evento “101 Poets for Change” al MOON di Ortigia (SR). Ne abbiamo parlato anche ad Avola presso la Libreria Mondadori il 6 dicembre con la cara Paola Maria Liotta e giorno 4 gennaio ho tenuto un incontro con l’autore insieme ad Alfio Grasso presso la Cantina Bonaccorsi di Aci Bonaccorsi (CT).
Giorno 17 gennaio alle 17.30 ne ho parlato con Maria Rita Pennisi per la FIDAPA di Acireale e BPW Italy presso la Sala Scacchiera del Resort San Biagio in via Gozzano 2 ad Acireale (CT), mentre il 2 marzo scorso al Teatro Verga di Catania sono stata ospite di VOLONTARIATO IN… SCENA! condotto da Egle Doria, spettacolo durante il quale ho letto due cunti dal mio libro.
A fine marzo ho invece registrato la settima puntata della trasmissione BUC di Simona Lo Iacono per ZERONOVEWEBTV.
Venerdì 17 aprile scorso invece sono stata ospite del Gold Elephant World Festival – Street Food Cinema di Catania, presso il SAL di Via Indaco, per un reading del libro, mentre il 25 aprile presso l’Ippodromo del Mediterraneo ho presentato i miei cunti insieme a Vladimir Di Prima e all’editore Alfio Grasso in occasione del Siracusa Book Festival.