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http://www.acitsiracusa.it/?p=5103
INVITO ALLA MANIFESTAZIONE
Cari soci ed amici, Vi comunico che giorno 26 marzo 2018 alle ore 11,00 presso il salone Paolo Borsellino di palazzo Vermexio, il sindaco Giancarlo Garozzo riceverà in visita ufficiale il sindaco di Würzburg Christian Schuchardt accompagnato dal sindaco onorario Dr. A. Bauer ed alcuni consiglieri e rappresentanti della città a vario titolo, che sigleranno un patto di amicizia tra le due città e che in futuro potrebbe trasformarsi in un gemellaggio. In occasione dell’evento sono previsti i seguenti incontri ufficiali:
giorno 26 marzo ore 20 cena presso la pizzeria Ai Millesapori di Viale Scala Greca nr. 187.
giorno 27 marzo alle ore 10 visita del museo archeologico Paolo Orsi.
Alle ore 19,30 dopo la s. messa, presso la Chiesa SS. Salvatore sita in Via Necropoli Grotticelle nr. 60, concerto di Pasqua patrocinato dal Comune di Siracusa, in onore della delegazione comunale di Würzburg, a cura del Coro Polifonico Giuseppe de Cicco, diretto dal M° Maria Carmela De Cicco e con la M° Cunegonda De Cicco all’organo e l’attrice Bibi Bruschi
Con l’occasione mi pregio di ringraziare i Nostri soci, che hanno collaborato a vario titolo e coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto:
Comune di Siracusa
Piccolo hotel casa mia.
Osteria da Pilluccio
Rosticceria Dolci sapori di Sicilia.
La trattoria pizzeria Mille Sapori.
Il coro Polifonico Giuseppe De Cicco.
Il M° Maria Carmela.
Il M° Cunegonda De Cicco.
L’attrice Bibi Bruschi.
Parrocchia SS. Salvatore
IL PRESIDENTE
Avv. Giuseppe Moscatt
http://letteritaliana.weebly.com/donna-de-paradiso.html
Jacopone da Todi
«Donna de Paradiso»
(Laude, 70)
È il più celebre testo di Jacopone, uno dei primi esempi (se non il primo in assoluto) di “lauda drammatica” in quanto propone un dialogo tra più personaggi sulla crocifissione di Cristo, al centro della quale vi è il dolore di Maria per il martirio del proprio figlio (gli altri interlocutori sono Gesù stesso, la folla degli ebrei e un fedele che descrive le fasi del supplizio, probabilmente l’apostolo Giovanni). Il mistero dell’incarnazione di Cristo è espresso attraverso la pena tutta umana della madre per le sofferenze a Lui inflitte, per cui il racconto della Passione diventa un dramma concreto e naturalissimo accentuato dal movimento drammatico delle voci che si susseguono. Jacopone ha affrontato il tema del dolore della Vergine per la morte di Cristo anche nell’inno latino “Stabat Mater”, a lui generalmente attribuito.
► PERCORSO: La poesia religiosa
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«Donna de Paradiso,
lo tuo figliolo è preso Iesù Cristo beato.Accurre, donna e vide che la gente l’allide; credo che lo s’occide, tanto l’ò flagellato».«Come essere porria, che non fece follia, Cristo, la spene mia, om l’avesse pigliato?».«Madonna, ello è traduto, Iuda sì ll’à venduto; trenta denar’ n’à auto, fatto n’à gran mercato». «Soccurri, Madalena, «Soccurre, donna, adiuta, «O Pilato, non fare «Crucifige, crucifige! «Prego che mm’entennate, «Traiàn for li latruni, «O figlio, figlio, figlio, Figlio occhi iocundi, «Madonna, ecco la croce, «O croce, e que farai? «Soccurri, plena de doglia, «Se i tollit’el vestire, «Donna, la man li è presa, L’altra mano se prende, Donna, li pè se prènno «Et eo comenzo el corrotto; Meglio aviriano fatto «O mamma, o’ n’èi venuta? «Figlio, ch’eo m’aio anvito, «Mamma, perché te lagni? «Figlio, questo non dire! C’una aiàn sepultura, «Mamma col core afflitto, Ioanni, èsto mea mate: «Figlio, l’alma t’è ’scita, Figlio bianco e vermiglio, Figlio bianco e biondo, Figlio dolc’e placente, Ioanni, figlio novello, Che moga figlio e mate |
Fedele: «Donna del cielo, tuo figlio, Gesù Cristo beato, è catturato.
Accorri, donna e vedi che la gente lo colpisce; credo che lo stiano uccidendo, tanto lo hanno flagellato.»
Maria: «E come potrebbe essere che abbiano catturato Cristo, la mia speranza, visto che non ha commesso peccato?»
Fedele: «Madonna, egli è stato tradito; Giuda l’ha venduto, avendone in cambio trenta denari; ne ha tratto un gran guadagno».
Maria: «Aiutami, Maddalena, mi è arrivata addosso la pena! Mio figlio Cristo è portato via, come è stato annunciato».
Fedele: «Soccorrilo, donna, aiutalo, poiché sputano addosso a tuo figlio e la gente lo sta portando via; lo hanno consegnato a Pilato».
Maria: «O Pilato, non fare torturare mio figlio, poiché io ti posso dimostrare che è accusato a torto».
Folla: «Crocifiggilo, crocifiggilo! Un uomo che si proclama re, secondo la nostra legge, contravviene ai decreti del senato».
Maria: «Vi prego di ascoltarmi, pensate al mio dolore! Forse ora cambiate idea rispetto a ciò che avete pensato».
Folla: «Tiriamo fuori [liberiamo] i ladroni, che siano suoi compagni di pena; lo si incoroni di spine, visto che si è proclamato re!».
Maria: «O figlio, figlio, figlio, figlio, giglio amoroso! Figlio, chi dà conforto al mio cuore angosciato?
Figlio dagli occhi che danno gioia, figlio, perché non mi rispondi? Figlio, perché ti nascondi dal petto dove sei stato allattato?».
Fedele: «Madonna, ecco la croce che è portata dalla folla, ove Cristo (la vera luce) dovrà essere sollevato».
Maria: «Croce, cosa farai? Prenderai mio figlio? E di cosa lo accuserai, visto che non ha commesso alcun peccato?».
Fedele: «Soccorrilo, o tu che sei piena di dolore, poiché il tuo figliolo è spogliato; sembra che la folla voglia che sia martirizzato».
Maria: «Se gli togliete i vestiti, lasciatemi vedere come lo hanno tutto insanguinato, infliggendogli crudeli ferite».
Fedele: «Donna, gli hanno preso una mano e l’hanno stesa su un braccio della croce; l’hanno spaccata con un chiodo, tanto gliel’hanno conficcato.
Gli prendono l’altra mano e la stendono sull’altro braccio della croce, e il dolore brucia, ancora più accresciuto.
Donna, gli prendono i piedi e li inchiodano al legno; aprendogli ogni giuntura, lo hanno tutto slogato».
Maria: «E io inizio il lamento funebre; figlio, mia gioia, figlio, chi ti ha ucciso [togliendoti a me], figlio mio delicato?
Avrebbero fatto meglio a strapparmi il cuore, visto che è posto anch’esso in croce e sta lì straziato!».
Cristo: «Mamma, dove sei venuta? Mi infliggi una ferita mortale, poiché il tuo pianto, che vedo così angosciato, mi uccide».
Maria: «Figlio, io ne ho ben ragione, figlio, padre e marito! Figlio, chi ti ha ferito? Figlio, chi ti ha spogliato?».
Cristo: «Mamma, perché ti lamenti? Voglio che tu rimanga qui, che assisti i miei compagni che ho acquistato nel mondo».
Maria: «Figlio, non dire questo! Voglio morire con te, non voglio andarmene finché mi esce ancora voce.
Possiamo noi avere un’unica sepoltura, figlio di mamma infelice, trovandoci nella stessa sofferenza, madre e figlio ucciso!».
Cristo: «Mamma col cuore afflitto, ti affido nelle mani di Giovanni, il mio discepolo prediletto; sia tuo figlio acquisito.
Giovanni, ecco mia madre: prendila con affetto, abbine pietà, poiché ha il cuore così trafitto».
Maria: «Figlio, l’anima ti è uscita dal corpo, figlio della smarrita, figlio della disperata, figlio avvelenato [ucciso]!
Figlio bianco e rosso, figlio senza pari, figlio, a chi mi rivolgo? Mi hai davvero abbandonata!
Figlio bianco e biondo, figlio dal volto gioioso, figlio, perché il mondo ti ha così disprezzato?
Figlio dolce e bello, figlio di una donna addolorata, figlio, la gente ti ha trattato in malo modo.
Giovanni, figlio acquisito, tuo fratello è morto. Ora sento il coltello [la pena del martirio] che fu profetizzato.
Che la madre muoia insieme al figlio, afferrati dalla stessa morte, trovandosi abbracciati, madre e figlio entrambi crocifissi!»
Interpretazione complessiva
- Il testo ha la forma metrica di una ballata di versi settenari, con una ripresa di tre versi (rima YYX) e 33 strofe di quattro versi ciascuna (rima AAAX). Sono presenti rime siciliane ai vv. 1-2 (Paradiso / preso), vv. 28-29 (crucifige / rege), vv. 37-38 (compagnuni / encoroni), vv. 48-49 (croce / aduce), vv. 60-61 (vestire / vedere), vv. 104-105 (afflitto / metto). Una rima imperfetta è ai vv. 76-77, corrotto / deporto.
- La passione di Cristo è rappresentata nella sua crudezza e nella sua umanità, poiché Gesù è mostrato come un uomo che soffre e il cui corpo è flagellato e sottoposto a crudeli ferite. Altrettanto umana la figura della Madonna, il cui dolore è quello di una madre che soffre a vedere il figlio torturato senza colpa (all’inizio Maria tenta inutilmente di convincere la folla e Pilato dell’innocenza del figlio). Nelle prime strofe la sua voce si alterna a quella di un fedele (forse S. Giovanni, cui Cristo affida la madre alla fine del testo) che descrive i momenti più strazianti del martirio e invita Maria a soccorrere il figlio; interviene poi la voce della folla che incita alla crocifissione, secondo lo stereotipo medievale del popolo ebreo deicida, quindi animato dal desiderio di martirio verso Cristo.
- Il testo si compone di 33 quartine (esclusa la ripresa) che corrispondono agli anni di Cristo quando venne crocifisso, mentre la descrizione del suo corpo inchiodato alla croce si concentra nei vv. 64-75, dunque nelle tre strofe centrali del componimento, con una perfetta simmetria e la simbologia religiosa del numero tre.
- La prima parte della lauda contiene soprattutto la descrizione della Via crucis con le urla della folla all’indirizzo di Gesù e gli oltraggi al suo corpo, mentre nella seconda parte (dopo che Cristo è stato inchiodato alla croce) ha grande spazio il dolore di Maria, che si abbandona a un “corrotto” (lamento funebre) commovente e straziante: la Vergine si rivolge direttamente al figlio, sottolinea la sua innocenza e il fatto che sia martirizzato senza colpa, ne fa l’elogio con una serie di epiteti esornativi (l’anafora “figlio” è ripetuta per quattro quartine consecutive, vv. 112-127, poi Maria lo chiama “bianco e vermiglio”, “bianco e biondo”, “volto iocondo”). Il suo dolore è quello tutto umano di una donna che vede il figlio morire e vorrebbe essere uccisa insieme a lui, mente alla fine resta piangente ai piedi della croce.
STABAT MATER
Il testo[modifica | modifica wikitesto]
Stabat Mater dolorósa
iuxta crucem lacrimósa, dum pendébat Fílius. Cuius ánimam geméntem, contristátam et doléntem pertransívit gládius. O quam tristis et afflícta fuit illa benedícta Mater Unigéniti! Quae moerébat et dolébat, Pia Mater dum videbat nati poenas íncliti. Quis est homo, qui non fleret, Matrem Christi si vidéret in tanto supplício? Quis non posset contristári, Christi Matrem contemplári doléntem cum Filio? Pro peccátis suae gentis vidit Jesum in torméntis et flagéllis subditum. Vidit suum dulcem natum moriéntem desolátum, dum emísit spíritum. Eia, mater, fons amóris, me sentíre vim dolóris fac, ut tecum lúgeam. Fac, ut árdeat cor meum in amándo Christum Deum, ut sibi compláceam. Sancta Mater, istud agas, crucifíxi fige plagas cordi meo válide. Tui Nati vulneráti, tam dignáti pro me pati, poenas mecum dívide. Fac me vere tecum flere, Crucifíxo condolére donec ego víxero. Iuxta crucem tecum stare, Te libenter sociáre in planctu desídero. Virgo vírginum praeclára, mihi iam non sis amára, fac me tecum plángere. Fac, ut portem Christi mortem, passiónis fac consortem et plagas recólere. Fac me plagis vulnerári, cruce hac inebriári et cruore Fílii. Inflammatus et accensus, per te, Virgo, sim defénsus in die iudícii. Fac me cruce custodíri morte Christi praemuníri, confovéri grátia. Quando corpus moriétur, fac, ut ánimae donétur paradísi glória. Amen. |
La Madre addolorata stava
in lacrime presso la Croce mentre pendeva il Figlio. E il suo animo gemente, contristato e dolente era trafitto da una spada. Oh, quanto triste e afflitta fu la benedetta Madre dell’Unigenito! Come si rattristava, si doleva la Pia Madre vedendo le pene del celebre Figlio! Chi non piangerebbe al vedere la Madre di Cristo in tanto supplizio? Chi non si rattristerebbe al contemplare la pia Madre dolente accanto al Figlio? A causa dei peccati del suo popolo Ella vide Gesù nei tormenti, sottoposto ai flagelli. Vide il suo dolce Figlio che moriva abbandonato mentre esalava lo spirito. Oh, Madre, fonte d’amore, fammi provare lo stesso dolore perché possa piangere con te. Fa’ che il mio cuore arda nell’amare Cristo Dio per fare cosa a lui gradita. Santa Madre, fai questo: imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso fortemente nel mio cuore. Del tuo figlio ferito che si è degnato di patire per me, dividi con me le pene. Fammi piangere intensamente con te, condividendo il dolore del Crocifisso, finché io vivrò. Accanto alla Croce desidero stare con te, in tua compagnia, nel compianto. O Vergine gloriosa fra le vergini non essere aspra con me, fammi piangere con te. Fa’ che io porti la morte di Cristo, fammi avere parte alla sua passione e fammi ricordare delle sue piaghe. Fa’ che sia ferito delle sue ferite, che mi inebri della Croce e del sangue del tuo Figlio. Che io non sia bruciato dalle fiamme, che io sia, o Vergine, da te difeso nel giorno del giudizio. Fa’ che io sia protetto dalla Croce, che io sia fortificato dalla morte di Cristo, consolato dalla grazia. E quando il mio corpo morirà fa’ che all’anima sia data la gloria del Paradiso. Amen. |
Ecco dell’altro materiale relativo alla stagione trascorsa…
Chiuse in bellezza le festività natalizie, riprendono per il 2018 gli impegni del coro polifonico Giuseppe De Cicco…
http://www.acitsiracusa.it/?p=5041
Ecco il messaggio dell’associazione italo-tedesca di Siracusa:
Giorno 27 gennaio 2018 alle ore 19,45 presso la Chiesa del Santissimo Salvatore, sita in Via Necropoli Grotticelle, celebriamo la giornata della memoria. Il Coro Polifonico “De Cicco”, diretto dal M° Maria Carmela De Cicco e con la M° Cunegonda De Cicco all’organo. Seguirà programma dettagliato.
Vi attendiamo puntuali e numerosi.
IL PRESIDENTE
Avv. Giuseppe Moscatt
Maria Lucia Riccioli dal febbraio 2016 fa parte del Coro polifonico europeo “Giuseppe De Cicco”, col quale si è esibita il 5 marzo in occasione dello spettacolo per la presentazione del libro di Simona Lo Iacono “Le streghe di Lenzavacche”, candidato al Premio Strega 2016. Nel novembre 2016 ha partecipato al corso di formazione organizzato dallo stesso coro e che ha visto come docente il maestro Pier Paolo Scattolin e il maestro Angela Troilo; nell’ambito dello stesso corso ha seguito le lezioni tenute dal maestro Giovanni Acciai nel gennaio 2017. Con il coro ha partecipato alla IX Settimana della Musica di Paternò (CT); nell’ambito dell’iniziativa “1000 voci per ricominciare” ha cantato presso la Chiesa Madre di Pachino (SR) e il 22 dicembre è stata alla Chiesa del SS.mo Salvatore a Noto (SR).
In occasione del ventennale del coro “G. De Cicco” ha cantato la “Petite Messe Solennelle” insieme al coro e ai giovani solisti del conservatorio di Stato di Reggio Calabria “Francesco Cilea”, con la partecipazione straordinaria del tenore Salvatore D’Agata e del basso Alessandro Vargetto, presso la Chiesa Madre di Carlentini (SR), il Teatro Don Bosco di Ragusa (nell’ambito della rassegna musicale dell’associazione “Melodica”) e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa.
Il 27 dicembre ha partecipato al raduno natalizio “O Nata Lux” di alcune corali della provincia di Siracusa presso la Chiesa Madre di Rosolini (SR).
Ha concertato a Siracusa il 6 presso la Basilica Santuario “Madonna delle Lacrime” e il 13 è stata in Cattedrale a chiusura dei festeggiamenti in onore di Santa Lucia nell’ambito della rassegna “I colori del sacro”. Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, è stata con il coro presso la parrocchia del SS.mo Salvatore di Siracusa per eseguire la Dachau-Messe di padre Gregor Schwake; nella stessa chiesa si è esibita in occasione del concerto pasquale “Per crucem ad lucem” dell’11 aprile 2017. Il 30 maggio, in concomitanza con le #invasionidigitali ad Agira (SR) si è esibita insieme al coro “De Cicco” in gemellaggio con il coro diretto dal maestro Filippo Pistone Nascone, mentre il 24 giugno ha concertato insieme al coro sul sagrato della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa. Il 9 settembre con il coro si è esibita presso l’ex convento del Ritiro in Ortigia (SR), ospite del festival “Musica sotto le stelle” organizzato dall’associazione musicale e culturale “Vittorio Guardo”, concertando anche nelle sale del museo dedicato a Leonardo da Vinci e Archimede. Il 20 ottobre è intervenuta con il coro presso il Parco delle Suore di Gesù Redentore di Siracusa per un evento dell’Associazione Dueppiù – Per la città che vorrei di Sergio Pillitteri, mentre il 21 ottobre, presso l’Aula magna dell’Istituto tecnico Alessandro Rizza di Siracusa, insieme allo psicologo e scrittore Giuseppe Lissandrello, al chitarrista Gianluca Astuti, al pianista Graziano Grancagnolo e al soprano Donatella Aloschi, è stata la moderatrice, oltre ad esibirsi con il coro, dell’incontro sulla figura di Baha’u’llah a duecento anni dalla nascita, organizzato da Savitri Jamsran. Il 2 dicembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Barbara, ha cantato nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Paternò (CT), mentre si è esibita a Carlentini (SR) il 16 e il 23 dicembre e il 22 dicembre a Palazzolo Acreide (SR) presso la Galleria d’arte contemporanea; la stagione natalizia del coro è continuata giorno 29 dicembre con il concerto presso la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa e si è chiusa il 5 gennaio con il concerto presso la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa insieme alla Corale Tetracordus e alla Corale 10 in condotta, con il concerto presso la Parrocchia di San Giuseppe operaio a Priolo Gargallo (SR) e giorno 7 con l’ormai tradizionale concerto presso l’Hospice dell’Ospedale Rizza di Siracusa.
Il 27 gennaio 2018 è stata celebrata la Giornata della Memoria presso la Chiesa del Santissimo Salvatore di Siracusa per l’associazione italo-tedesca.