Tag
Adriano Spatola, Alain Arias-Misson, Alessandro Algardi, Anna Spagna Bellora, Bernar Venet, Elio Marchegiani, Emilio Isgrò, Eugenio Miccini, Fernando De Filippi, Francesco Correggia, Galleria Civica Arte Contemporanea Montevergini, Gianfranco Farioli, Giorgio Milani, Henri Chopin, Ivens Machado, Jean-François Bory, La Civetta di, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Ori, Magdalo Mussio, Maria Lucia Riccioli, MART, Mimesis, Mirella Bentivoglio, Museo del Novecento, Paul De Vree, Roberto Comini, Sarenco, Stelio Maria Martini, Tiziana Zanchi, Ugo Carrega, Umberto Mariani, verbovisualità, Vincenzo Accame, Vizzini, ZONE
CULTURA
“Tra parola e immagine – Verbovisualità”: in mostra l’oggetto e la sua doppia rappresentazione
- 15 Ottobre 2014
- Maria Lucia Riccioli
Fino al 19 ottobre sarà possibile visitare la mostra “Tra parola e immagine – Verbovisualità” presso la Galleria Civica Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa: un percorso che indaga l’interazione tra lingua e linguaggio dell’arte, l’oggetto e la sua doppia rappresentazione – verbale e artistica.
L’esposizione, patrocinata dall’Assessorato ai BB.CC. e curata dalla Galleria Montevergini, è presentata dall’associazione culturale ZONE – Studi di cultura visuale, teorie e pratiche dell’arte.
I testi – editi da Mimesis insieme a una conversazione di Tiziana Zanchi con Anna Spagna – sono stati redatti da Francesco Tedeschi e Daniela Vasta, mentre l’allestimento è stato progettato dalla stessa Anna Spagna Bellora, artista e gallerista, che espone la propria collezione privata di lavori “verbovisuali”.
Le opere in mostra, infatti, vertono tutte sul rapporto tra immagine e parola, che sia quella letteraria o filosofica come quella di Eraclito di Efeso o l’urlo, il pensato, il parlato quotidiano.
Res et verbum, parola e cosa, l’oggetto e la sua doppia rappresentazione – verbale e artistica.
Questo il tema conduttore dei lavori che si offrono al visitatore come rappresentazione e interpretazione della parola, ri-creazione del linguaggio, interazione tra lingua e linguaggio dell’arte, due codici che si scontrano e si confrontano senza giungere alla sintesi ma coesistendo e dialogando.
Pensiamo alle famose cancellature di Emilio Isgrò, che ha realizzato recentemente le locandine per le tragedie classiche del nostro Teatro greco. O a critici come Menna e Migliorini, interessati al fenimeno della verbovisualità.
Alcune opere della collezione e materiali provenienti dall’archivio di Gianfranco Bellora, che con mostre personali e collettive e con la pubblicazione di edizioni come “Segnoepoesia” (1987) e “Milano et mitologia” (1989), facenti capo allo Studio Santandrea e al Centro culturale d’arte Bellora, tra gli anni Sessanta e Ottanta si era occupato di poesia visiva e di autori afferenti a questo contesto, sono stati donati di recente al MART di Rovereto e al Museo del Novecento di Milano, oltre che essere stati depositati presso il Museo di Vizzini (CT).
Gli artisti in mostra: Vincenzo Accame, Alain Arias-Misson, Alessandro Algardi, Mirella Bentivoglio, Jean-François Bory, Ugo Carrega, Henri Chopin, Roberto Comini, Francesco Correggia, Fernando De Filippi, Paul De Vree, Gianfranco Farioli, Emilio Isgrò, Ivens Machado, Elio Marchegiani, Stelio Maria Martini, Lucia Marcucci, Umberto Mariani, Eugenio Miccini, Giorgio Milani, Magdalo Mussio, Luciano Ori, Lamberto Pignotti, Sarenco, Anna Spagna, Adriano Spatola, Bernar Venet.
Leggete LA CIVETTA DI MINERVA:
Ecco anche la pagina Facebook…
https://www.facebook.com/pages/La-Civetta-di-Minerva/237010786444133?fref=ts